Mike T. Minotaus vs Alice O. Lastrange, Studente vs Studente | Giornata del duellante

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view post Posted on 27/7/2020, 15:57
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Il Fato

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La soddisfazione prese il proprio spazio. Mike s’interrogava sul cosa sarebbe potuto accadere se avesse mancato l’incanto e già l’immagine di una paralisi totale del proprio corpo si proiettava nella mente, percependo una probabile sconfitta nel giro di qualche turno. Sì, il Petrificus Totalus gli avrebbe causato non pochi problemi se avesse avuto effetto sull’intera struttura ossea. Tuttavia, si ritrovava ad avere solamente la parte superiore sinistra immobilizzata. Un colpo di fortuna! In molti avrebbero potuto sostenere, lo stesso Sigmund scosse il capo sorridendo: la parte dominante restava illesa e funzionale. Fronte a lui Alice faceva i conti con il turbine di luci psichedeliche che avevano dato vita a una perfetta trappola visiva. Oltre il fascio di luce, al suo interno, la Corvonero si chiedeva se con la propria bacchetta avesse colpito il suo avversario. Difficile da sapere, più facile da immaginare ma non avendone la piena certezza, un calcolo di probabilità del cinquanta e cinquanta.
La decisione di volerne uscire a tutti costi, di evitare una sconfitta — che sembrava già scritta fin dai primi istanti — e la ragazza tentò ancora aggrappandosi al fato. Quest’ultimo l’avrebbe aiutata? Cosa avrebbe chiesto in cambio?
Dall’altra parte il Serpeverde, agiva seguendo una particolare strategia trovando nuovamente l’esito sperato. Il Gargoyle all'estremità della stanza, nell’angolo destro per la precisione, si mosse. Mike, in quegli istanti, si concentrò nel far eseguire alla statua i movimenti sperati. Un tonfo nella stanza e la bestia prese a volare scastrandosi dalla dura pietra, che la teneva ancorata sopra alla colonna, verso la meta prefissata.
La bacchetta del ragazzo puntata sulla testa della creatura in pietra, nella staticità del momento, fu colpita dall’improvvisa spinta che ne causò la caduta a terra. Mike perdeva l’equilibrio ma riuscì a mantenere ben saldi i piedi a terra, lasciando che il braccio dominante scaricasse la carica generata dall’incanto evocato da Alice, perdendo però la presa salda sul legno in prugnolo. Cosa era appena successo? La giovane dall’altra parte, cercando di raccogliere a fatica la concentrazione necessaria che avrebbe richiesto l’incanto di cui s’era appena servita, vacillò sul proprio posto. Il movimento complesso per mandare a segno il colpo le era costata un’ improvvisa nausea: era stato troppo lo sforzo richiesto. Sebbene il movimento fu lineare, la potenza magica venne a meno e con essa la precisione. La scia di luce che si propagò dalla punta della bacchetta, colpì Mike al braccio destro, non così forte da mandarlo a terra ma il giusto per fargli perdere attrito sulle dita, lasciando scivolare l’arma sulla pedana che, ora, si trovava a circa mezzo metro dietro di lui. Il braccio era dolorante, un formicolio fastidioso mentre l’opposto ancora rimaneva immobile. (-8 PS; - 2PC)
Alice avrebbe ben presto visto l’esito della situazione, si sarebbe forse stupita del fatto che nulla l’avesse colpita? Schulz ghignò divertito adesso, guardando il giovane ragazzo perdere il controllo della situazione e osservando la tranquillità della giovane donzella che ben presto sarebbe venuta a meno. Tossì richiamando l’attenzione, le sopracciglia di sarebbero corrugate in un evidente interrogativo e il gesto della mano in un invito chiaro a proseguire. In quel momento, un breve attimo di calma apparente e di convinta riuscita, Alice venne stretta dalla morsa del mostro di pietra. Il respiro mancò improvviso, le braccia bloccate con forza dandole l’impossibilità di muoversi ancora ma questa volta in maniera diversa; forse peggiore? (-5 PS; - 4 PC; - 2PM)

▪▪▪


Alice
PS: 191/231
PC: 98/105
PM: 122/129
PE: 20


Mike
PS: 218/234
PC: 158/162
PM: 152/155
PE: 30


Alice, l'intenzione di evocare l'Everte Statim va in porto ma in parte. Come spiegato il vortice di luce ti confonde e per quanto tu possa aver fatto affidamento sul Fato, la concentrazione non è tale da farti eseguire l'incantesimo alla perfezione. Sei così avvolta da un leggero senso di nausea per lo sforzo sostenuto nella situazione in cui ti trovavi. Nel momento in cui credi di aver preso mano alla situazione, portandoti in vantaggio, il Gargoyle alle spalle ti afferra stringendoti con forza. Il respiro arranca lungo la gola, le braccia sono bloccate e il movimento è in tal modo limitato.

Mike l'incanto va a buon fine. La formula risulta essere ancora una volta indice di sorprendete riuscita. Il Gargoyle fa ciò che gli hai chiesto senza esitazione. Tuttavia, l’incantesimo evocato da Alice ti colpisce il braccio dominante, lasciando cadere la bacchetta a circa mezzo metro dietro di te. Hai un formicolio dovuto dal colpo, nulla di così grave.

Entrambi:
Mike, La durata dell’incanto della Pastoia è di 1 turno. Alice, Il Lucis Ambitus cessa, rimane solo la leggera nausea ma il Gargoyle blocca i movimenti fino a che non ti liberi dalla sua morsa.

Turno a Alice

 
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view post Posted on 27/7/2020, 22:05
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Avrebbe voluto urlare dalla rabbia, dalla frustrazione nel vedere tutto quello che faceva fallire miseramente. Ogni sua decisione sembrava essere sbagliata, non aveva mai l’effetto che sperava e né agiva a sua vantaggio come lei voleva. Era profondamente delusa da se stessa. Di quello che stava succedendo su quella passerella nulla andava secondo i suoi piani, facendole capire che la strada per raggiungere il suo obbiettivo era ancora davvero molto lunga. Quello scontro però non era ancora giunto al termine e, per quanto Alice cercasse in tutti i modi di non abbattersi, il suo fisico iniziava a risentire tutti i colpi inferti dal prefetto Serpeverde. Le luci psichedeliche che l’avvolgeva erano sparite lasciandole finalmente modo di poter porre i suoi occhi nuovamente sul suo avversario, poteva essere il suo momento, finalmente poteva sfruttare la situazione a suo vantaggio ma lo sforzo dovuto all’incanto da lei appena lanciato era stato troppo, quella situazione le aveva lasciato in dono un tremendo senso di nausea ma non era tutto. Per quanto, anche se in modo limitato, il suo incanto aveva colpito l’obbiettivo questo non aveva impedito a Mike di fare la sua mossa, non riuscì nemmeno a gioie dell’aver disarmato il suo collega che dietro di lei sentì la presenza di qualcosa e, senza accorgersene, un freddo abbraccio di pietra l’avvolse, limitando ancora una volta le sue azioni.
La stretta fu così improvvisa e forte che ad Alice le si mozzò il fiato in gola, destabilizzandola ancor di più con quel respiro che faticava a seguire il suo normale corso, le sue azioni però furono mosse dall’istinto e da quello spiraglio che si era aperto davanti ai suoi occhi, era un azzardo, doveva sbarazzarsi prima di quella stretta che limitava i sui movimenti, ma vedere in quel momento il Serpeverde sprovvisto della sua bacchetta, poco distante da lui, fu un un invito a dar pan per focaccia al ragazzo ripagandolo con la stessa sua moneta. Quello poteva essere il suo momento o il momento della sua disfatta, era saggio seguire in quel modo l’istinto? La Corvonero in quel frangente non se ne curava minimamente, seguiva velocemente quella linea sottile che poteva portarla un passo più vicina alla vittoria o due passi indietro da essa. Sul suo volto un sorriso malizioso fu rivolto al ragazzo, prima di richiudere i suoi occhi, questa volta di sua spontanea volontà, con tutta la forza che poteva, mentre le sue labbra scandivano l’incantesimo. Il suo braccio era teso, stretto dalla morsa di quella statua la sua mobilità era limitata, ma fortunatamente le sue dita stringevano ancora saldamente la bacchetta che Alice puntò come meglio poteva contro il ragazzo enunciando l’incanto:
« Lumos Maxima »
Luce, sembrava che l’intero scontro stesse ruotando intorno ad un gioco di luci che, infide, danneggiavano uno dei più importanti sensi a loro disposizione. L’obbiettivo di Alice però non era solo quello, non voleva limitarsi ad oscurare la vista di Mike, ma attraverso quell’incanto sperava che il prefetto potesse avere serie difficoltà nel raggiungere la sua preziosa bacchetta magica, lasciandolo inerme, come lo era stata lei fino a qualche minuto prima.


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Punti Corpo: 98
Punti Mana: 122
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Prima Classe: Completa
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Terza Classe: Completa (Esclusi i Proibiti)
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OT: Dato che Mike ha usato un incantesimo non verbale mi sembrava coerente fare in modo che Alice non lo riconoscesse. Ovviamente io ho agito di conseguenza cercando un modo per liberarmi dalla morsa ma nel post non ho potuto dare altra spiegazione del mio incanto se non quelle scritte. Non so se questo OT fosse necessario però sentivo il bisogno di scriverlo.

:hedgehog:



 
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view post Posted on 30/7/2020, 21:49
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Sorpreso e colto sicuramente in controtempo, Mike avrebbe percepito un potente raggio colpirgli il braccio dominante. Come a voler confermare l’imprevedibilità nell’arte magica del duello, Alice era riuscita ad identificarlo, seppur racchiusa in psichedelico un vortice luminoso. In condizioni normali avrebbe appoggiato quello spirito d’iniziativa, ma in quel momento non c’erano secondi da perdere e nemmeno possibilità di interazione.
D’istinto, cercò subito di fare l’unica cosa logica per non cadere rovinosamente a terra; tentare di tenere i piedi ben saldi sulla pedana. L’inglese si sarebbe poi accorto di aver perso il contatto con il Prungolo che fino a quel momento aveva tenuto ben stretto con la destra. Infastidito e scosso da quella circostanza, si sarebbe ritrovato privo di bacchetta e con la parte sinistra del corpo ancora compromessa; un evento decisamente increscioso se non avesse potuto contare su un valido alleato.
Infatti, seppur disarmato, Mike non si sarebbe ritrovato del tutto inerme; la statua a cui aveva appena donato una parvenza di vita era lì, pronta a compromettere qualsiasi movimento della sua avversaria.
In quei concitati istanti il ragazzo avrebbe cercato di scacciare quel primo senso di angoscia per andare a cogliere con la coda dell’occhio la posizione della bacchetta, atterrata poco dietro le sue spalle. Doveva recuperarla a qualsiasi costo, ma prima avrebbe cercato di utilizzare il fidato Gargoyle come diversivo. D’improvviso gli era infatti venuta l’idea di sfruttare l’oggetto ormai animato per destabilizzare ulteriormente la figura di Alice. Ora che il flusso vitale era stato impresso e che la statua rispondeva ai suoi ordini, Mike avrebbe cercato di approfittarne, focalizzando il suo pensiero su quello del mostro di pietra.
In quel momento avrebbe avuto un unico proposito:
*sbilanciala, ora!* Si sarebbe così immaginato il peso di quell’enorme creatura alata gravare sulle spalle e sul corpo della ragazza, ormai bloccata da una vigorosa morsa di pietra. Come poteva sentirsi in quel momento?
Mike, d’altro canto, possedeva ancora una mobilità limitata e, dopo aver impartito quel veloce e imperativo ordine, avrebbe tentato di affidarsi a quel primo diversivo per girarsi verso la bacchetta, pronto a tentare un immediato e repentino recupero della stessa.
Se ne avesse avuto il tempo, avrebbe così compiuto una rotazione di 180° su se stesso, pronto ad abbassare lo sguardo sul catalizzatore per non perderlo più di vista.
Avrebbe poi pensato a come recuperarlo nel minor tempo possibile, provando ad allungare il braccio destro in quella direzione; in fin dei conti, quello era l’unico arto superiore sul quale avrebbe potuto contare.
Qualora fosse riuscito a cogliere e a stringere l’importantissima arma, Mike si sarebbe subito rallegrato di quel nuovo e più intenso contatto con il Prugnolo, che avrebbe cercato di non abbandonare più per tutto il tempo del duello.
Sarebbe stato quello il momento giusto per iniziare il secondo atto di quell'inconsueta sfida?

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Il Fato

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Non era il momento di piangersi addosso, ogni azione immediata avrebbe portato i propri frutti — così era dato pensare — e coglierli al momento della caduta, prima ancora che toccassero il terreno irregolare, avrebbe fatto la differenza? Forse sì. Così, Alice, combatteva una guerra psicologia non indifferente, un eterno scontro che la vedeva con un piede nella fossa e l’altro sulla pedana. Comprendere di dover fare leva sulla gamba buona, sollevarsi e spingersi oltre ogni possibilità di riuscita, combattere per portare a casa una vittoria che, solamente all’apparenza, sembrava essere lontana. Eppure, perdere il controllo della situazione le stava insegnando qualcosa: agire irrazionalmente, spegnere ogni emozione e andare dritta all’obiettivo; oltre le proprie capacità cognitive. Colmarsi di una vendetta personale che, lenta, si insinuava sotto la pelle e si aggrappava al cuore ora di ghiaccio. Un sorriso sanciva quella consapevolezza e nello stesso istante l’incanto mostrava la propria potenza.
Il braccio teso verso il basso — inutile il tentativo di direzionarlo verso Mike data la morsa della statua — gli occhi della ragazza si chiusero e la luce si propagò nella stanza come se quest’ultima fosse celata dalle tenebre più oscure. Un bagliore accecante sorprese l’avversario dirimpetto che con qualche manciata di secondi di differenza aveva impartito gli ordini al Gargoyle. Quest’ultimo aveva eseguito la mossa ordinata ma nulla aveva impedito ad Alice di mandare in porto il Lumos Maxima.
La statua di pietra, infatti, si piegò dapprima verso destra e poi verso sinistra oscillando ma la studentessa teneva ben salda la bacchetta e la volontà non le fece mancare il colpo ad ampio raggio: la luce aveva preso forma invadendo l’ambiente senza troppe difficoltà. Il peso del Gargoyle, però, gravava terribilmente sulle spalle della fanciulla e la stretta diveniva sempre più impossibile da gestire. Il petto esplodeva alla ricerca d’aria e lo sforzo intorpidiva il corpo gracile. (-5PS; - 4PC; -2PM)
Mike, dall’altra parte della pedana, non poté vedere la riuscita del proprio intento. Il chiarore, forte e penetrante, bruciò le sue iridi e lo accecarono brutalmente. (-10PS; -5PM) In tal modo, il recupero della bacchetta fallì — nonostante ne conoscesse esattamente la posizione, accertata pochi attimi prima — ma la parte sinistra riprese la mobilità perduta con il Petrificus. Non gli restava che affidarsi al suo nuovo amico e lasciare a lui il lavoro sporco, che avrebbe eseguito come un perfetto burattino mosso da fili invisibili.

▪▪▪


Alice
PS: 186/231
PC: 94/105
PM: 120/129
PE: 20


Mike
PS: 208/234
PC: 158/162
PM: 147/155
PE: 30


Alice, l'intenzione di evocare il Lumos Maxima va in porto nonostante la scarsa mobilità, ti salva la semplicità d’esecuzione. La morsa del Gargoyle ti impedisce sempre di più di respirare e lo sbilanciamento ti destabilizza ulteriormente.

Mike, l’ordine impartito alla statua va a buon fine ma non ne vedi l’esito. La luce evocata da Alice ti colpisce e ti acceca impedendo, in tale maniera, il recupero della bacchetta che ricordo essere a circa mezzo metro dietro di te; sei a conoscenza della sua posizione. Il formicolio al braccio destro persiste mentre la parte sinistra colpita dal Petrificus torna ad essere libera.

Entrambi:
Mike, La durata del Lumos Maxima dura 1 turno. Alice, il Gargoyle blocca i movimenti fino a che non ti liberi dalla sua morsa. Si aggrava la respirazione e con lei la concentrazione.

Turno a Mike

 
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view post Posted on 8/8/2020, 22:08
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L’incontro stava prendendo una piega inattesa e di certo non gradita al Serpeverde. Preoccupato da quell’imprevisto disarmo, Mike aveva cercato di tutelarsi e di concentrarsi subito sul recupero dell’arma in Prugnolo, non considerando la subdola e insidiosa azione che Alice stava perpetrando nei suoi confronti. Aveva forse peccato di superbia nel pensarla indaffarata a liberarsi del Gargoyle? Il tentativo di sbilanciare e distrarre ulteriormente la sua avversaria non doveva aver dato i risultati sperati se lei era riuscita ad utilizzare uno degli incantesimi più detestati dall’inglese. Il Lumos Maxima.
Da sempre considerato “un infimo trucchetto da primini, in grado solamente di dar fastidio e irritare chi ne subisce gli effetti”, Mike si vide costretto a chiudere gli occhi in virtù di quel bagliore che sembrò per un attimo compromettergli del tutto la vista.
Ed ora, come avrebbe potuto recuperare la propria bacchetta? Mentre la rabbia e l’angoscia iniziavano a mischiarsi tra loro in un vortice senza un’apparente fine, il ragazzo avrebbe finalmente iniziato a percepire nuovamente il lato sinistro del corpo. Forse la situazione non era ancora così compromessa, forse c’era ancora una possibilità per recuperare la bacchetta; si trattava forse di un segno del destino?
Concentrandosi sulla sua posizione e su dove aveva visto cadere la propria arma, Mike avrebbe così avuto un’unica possibilità; trovare il Prugnolo per tornare a fronteggiare Alice in maniera diretta. In quel frangente doveva mettere da parte la rabbia e il fastidio per essere stato disarmato in maniera così poco convenzionale e di essere poi stato accecato in maniera così stupida. Perciò, impossibilitato nel capire se il Gargoyle avrebbe potuto aiutarlo anche in quell’occasione intrappolando e sbilanciando la sua rivale, comandi che in ogni caso erano stati ben impartiti mentalmente appena qualche istante prima, Mike avrebbe tentato di voltarsi per muovere sia il braccio sinistro che quello destro, ancora lievemente indolenzito ma comunque pronto all’uso.
L’intento era quello di allungare entrambi gli arti in direzione del punto e della zona nella quale aveva visto cadere la bacchetta.
Doveva trovarla in maniera immediata e, se l’avesse percepita con la mano sinistra, l’avrebbe poi afferrata ed impugnata nuovamente con la destra, pronto a tornare metaforicamente in pista.
Senza quel contatto con il Prugnolo Mike sarebbe potuto rimanere in balia della sua avversaria, che di certo non avrebbe perso tempo per metterlo alle strette. Alice voleva sorprenderlo almeno quanto lui voleva vincere quell’incontro e così, il ragazzo avrebbe cercato di mantenere una certa calma e freddezza in quel frangente, ipotizzando che una eventuale situazione di panico avrebbe potuto solo che rallentare la ricerca della bacchetta.
Se fosse riuscito nel suo proposito Mike avrebbe poi cercato di tornare, seppur a tentoni e cercando di far affidamento solamente sulla sua memoria e sul senso dell’orientamento, in direzione di Alice, pronto a dare il massimo per restituirle colpo su colpo.
No, i due non si sarebbero dimenticati tanto facilmente di quell’incontro.


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La luce scaturita dalla sua bacchetta illuminò totalmente la stanza, o almeno così Alice poteva presupporre, con gli occhi serrati poté notare solo lievemente la buona riuscita del suo incantesimo. Finalmente qualcosa stava andando secondo i suoi piani, era riuscita a guadagnare del tempo prezioso, del tempo che avrebbe usato per cercare un modo per divincolarsi da quella presa che si faceva sempre più salda. Dinanzi a sé, il suo collega cercava disperatamente di recuperare la sua fidata compagna, mentre alle sue spalle la statua, che egli comandava, continuava a stringerla tanto da farle mancare sempre più il fiato e impedirle di cogliere quell’occasione per sferrare un attacco al ragazzo. Non poteva perdere nessun secondo prezioso, nonostante avesse recuperato leggermente terreno, era il momento di cogliere l’attimo e agire velocemente, e con determinazione. Doveva ammetterlo, stava diventando un esperienza meravigliosa, pian piano che le loro azioni si susseguivano la Corvonero si sentiva sempre più carica e concentrata, la sua mente ormai aveva smesso di vagare per vicoli contorti ma seguiva la strada per uscirne vincitrice, sarebbe stato un vicolo cieco? Non vedeva l’ora di scoprirlo, senza rimuginarci sopra ma imparando solamente dagli errori commessi.
Quell’abbraccio che Mike aveva imposto alla statua si faceva sempre più forte, il dolore si insinuava sempre di più in quel corpo forse troppo fragile mentre i suoi polmoni richiedevano urlando più aria di quello che Alice riusciva a rubare tra un respiro e l’altro. Muoversi diventava sempre più difficoltoso, le sue sue possibilità d’azione erano ridotte, ma c’era qualcosa che poteva, e doveva, tentare. Era giunto il momento di salutare l’amico prezioso del suo avversario. Le sue forze si concentrarono in un unico punto, stringendo la presa che la ragazza aveva intorno alla bacchetta, non poteva assolutamente permettersi in nessun modo di perdere quell’oggetto così prezioso in quella situazione così disparata, muovendo a fatica il suo polso cercò di puntare come meglio poteva l’oggetto magico in direzione della statua alle sue spalle. Doveva essere il più precisa possibile e puntare la bacchetta esattamente in direzione della statua, non poteva correre il rischio di incantare se stessa o che i suoi abiti si interponessero al raggio d’azione, ma le sue mosse dovevano comunque essere rapide, l’effetto del suo incantesimo precedente non sarebbe durato a lungo e presto il prefetto Serpeverde sarebbe ritornato all’attacco.
Posizionata la bacchetta Alice avrebbe enunciato la formula dell’incanto, una magia molto semplice, che aveva imparato durante le lezioni di Trasfigurazione, proprio durante il suo terzo anno, i dubbi sulla riuscita erano tanti ma l’ex prefetta non se ne curò e pronunciò la formula richiesta:
« Verto Tenuis »
L’effetto di questa magia era semplice, serviva a rendere inconsistente l’oggetto contro il quale viene utilizzata, se avesse avuto l’effetto desiderato Alice sarebbe riuscita a scivolare via dalla presa della statua, ritornare a respirare e poter, finalmente, fare la sua prossima mossa.


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Il Fato

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Schulz si alzò in piedi, aveva iniziato a camminare lungo la pedana osservando la scena che si mostrava fronte ai propri occhi, un quadro sempre più definito che colorava parte della tela ancora in costruzione. La trovava interessante, decisamente insolita per alcuni versi ma senza alcun dubbio avvincente! Si chiedeva cosa sarebbe successo, entrambi i giovani studenti avevano un’evidente difficoltà e presto o tardi la situazione avrebbe preso una piega del tutto diversa.
Da un lato il giovane Mike, accecato dal bagliore del Lumos Maxima, tentava di non farsi scoraggiare, abbandonando – probabilmente con azzardo – l’idea di proseguire con l’aiuto del Gargoyle. La luce emanata dall’incanto gli aveva reso impossibile vedere con esattezza cosa stesse succedendo attorno a lui, in tal modo qualsiasi incantesimo pensato, desiderato, avrebbe vanificato la propria riuscita. Così, aiutato dalla memoria fotografica, che pochi istanti prima gli aveva reso possibile individuare l’arma caduta dietro di sé, provò a raggiungerla.
Il senso dell’orientamento, però, rendeva difficile qualsiasi azione, sia che si trattasse di un semplice incanto o di un passo in qualsiasi direzione. Mike sapeva di essere lì, sulla pedana, sapeva che fronte a lui c’era Alice ma ogni movimento permetteva di perdere il verso giusto di ogni cosa. In tal modo, un movimento preciso, portando la mano sinistra in avanscoperta e il contatto con la pavimentazione non gli diedero modo di toccare il Prugnolo che da quella posizione era distante solo venti centimetri, almeno in un primo momento. Palpare il terreno alla cieca gli stava portando via tempo prezioso ma, d’altronde, era sempre meglio avere la propria arma con sé.
Dall’altra parte Alice lottava contro la morsa della statua di pietra che gli stringeva la parte alta delle braccia, bloccandole il petto che esplodeva alla ricerca d’aria. La concentrazione lentamente andava a regredire, fino al momento in cui la coscienza l’avrebbe abbandonata del tutto. La giovane Corvonero, però, brillava di orgoglio in quel momento e la situazione la portava a prendere un vantaggio non indifferente. Così l’avambraccio si mosse e la bacchetta stretta nella mano dominante trovò il suo obiettivo: il Gargoyle. Un movimento semplice, una formula altrettanto chiara e il mostro perdeva la materialità diventando intangibile e lasciando ad Alice la possibilità di divincolarsi dalla presa. Lei tornava a respirare, a prendere dominio della scena. Mike, nello stesso istante, riuscì ad afferrare la bacchetta mentre lentamente la stanza tornava ad avere forma e colore.

▪▪▪


Alice
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Mike
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Alice, l'intenzione di rendere la statua intangibile va in porto nonostante la scarsa mobilità, anche qui ti salva la semplicità d’esecuzione. Torni a respirare regolarmente.

Mike, il tentativo di recuperare la bacchetta ti riesce sebbene con qualche piccola difficoltà. Il formicolio al braccio destro termina, riesci ad acquisire lentamente di nuovo la vista.

Entrambi:
Mike, termina il Lumos Maxima. Alice, il Gargoyle è diventato inconsistente, sei libera. L’effetto del Verto Tenuis dura 1 turno.

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view post Posted on 21/8/2020, 12:58
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L’aria le riempì i polmoni in un respiro così sonoro che si sarebbe anche potuto scambiare per un urlo, questa volta di gioia. Era finalmente libera dalla presa di quella statua, ora poteva tornare a respirare normalmente e muoversi senza l’impedimento di quell’abbraccio così violento. Se il suo respiro stava tornando alla normalità lo stesso però non si poteva dire di tutto il resto del suo corpo. Quegli ultimi minuti erano stati intensi, avevano segnato la sua stabilità mentale e molto anche quella fisica che se quest’ultima calava inesorabilmente al contrario la prima ardeva ricolma di orgoglio e gioia. Una piccola vittoria, forse insignificante, ma che aveva dato ad Alice la giusta carica per affrontare al meglio quella situazione.
Le sue azioni dovevano essere sempre più celeri, doveva cogliere quegli attimi di vantaggio e sfruttare il più possibile quella situazione: alle sue spalle la statua era diventata immateriale, ma la Corvonero non sapeva dire per quanto tempo lo sarebbe rimasta e quanto le restava prima che tornasse all'attacco, mentre dinanzi a lei Mike era appena riuscito a riappropriarsi della sua fedele bacchetta e da un momento all'altro avrebbe potuto eseguire la sua mossa successiva. Dal canto suo Alice non perse tempo, non si soffermò a studiare chissà quale strategia o rimuginare su quello che poteva fare in quel momento, il suo corpo iniziò a muoversi da solo, eseguendo i movimenti del suo prossimo incantesimo. Stretta saldamente tra le sue dita, la bacchetta in Ginepro puntava l’avversario, diretta, con tutta la precisione che l’ex prefetta aveva a disposizione, alla tempia destra del ragazzo. Il suo obbiettivo era quello di destabilizzarlo ancora una volta, renderlo inerme e privo di difese in un momento critico come quello, che avrebbe potuto segnare l’intero incontro, una mossa sleale forse, ma ingegnosa e differente da un comune attacco il cui solo fine era quello di ferire. No, Alice non voleva fare del male al prefetto Serpeverde, non era quello lo scopo che si era prefissata oltrepassando le porte di quella Sala, lei voleva dimostrare a se stessa di essere capace di agire in situazioni critiche, di seguire la logica ma non farsi condizionare troppa da essa, di saper seguire l’istinto per quanto irrazionale e irriflessivo. Era forse un controsenso? Probabilmente.
Il polso della giovane manteneva una rigidità forzata, mentre la decisione con cui stava eseguendo quell’incanto si riversava nella formula da cui prendeva il nome lo stesso:
« Confundo »
Una parola semplice, enunciata con ardore e convinzione, sentimenti di cui Alice si avvolgeva nella speranza di portare un nuovo punto dalla sua parte e di vincere quella partita che stava giocando più con se stessa che con il fidato collega.


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C’era voluto più tempo del previsto, ma alla fina ce l’aveva fatta. Nel ritrovare il contatto con il Prugnolo, Mike avrebbe provato un nuovo sentimento di gioia e di euforia scorrergli nel petto.
Dopotutto, un mago senza la propria bacchetta era destinato al fallimento, ancor più nel corso di un duello. Era qualcosa di sbagliato e allo stesso tempo imbarazzante, come un elfo domestico liberato dal suo padrone o come un goblin che perde il proprio tesoro più prezioso.
Rinvigorito da quel nuovo sentimento, Mike avrebbe iniziato a riaprire gli occhi affinché si abituassero nuovamente alla normale luminosità della sala. Voleva tornare a vedere in maniera più o meno nitida la sua avversaria ma, ancor di più, voleva rendersi conto di cos’era realmente accaduto nel corso di quei pochi attimi di sospensione, quando la vista lo aveva temporaneamente abbandonato.
Certo, sino a quel momento Alice aveva sempre fatto uso di incantesimi verbali e con un po’ d’attenzione anche l’inglese avrebbe potuto percepirne la strategia, atta a liberarsi dell’ingombrante statua. Il gargoyle era infatti lì, inconsistente e inutilizzabile per qualsiasi tipo di strategia; nemmeno l’oppugno sarebbe servito a ricreare un discreto vantaggio da quella situazione.
Così, abbandonata l’idea di impartire un nuovo e perentorio ordine mentale, Mike avrebbe cercato di agire celermente elaborando tutte le informazioni che il duello gli aveva fornito sino a quel momento.
La logica e la determinazione a far bene, unite al desiderio di imprimere una personalissima impronta sull’incontro, gli avrebbero suggerito come tentare di mettere in difficoltà Alice. Fu così che Mike si sarebbe ritrovato ad indirizzare il braccio dominante verso il viso della Corvonero, puntando più precisamente alla bocca. Il momento era topico e tutta la sua precisione doveva racchiudersi in quel semplice e immediato movimento che, unito ad una formulazione mentale, avrebbe potuto aiutarlo nella fase immediatamente successiva.
Pur non essendo certo circa le conoscenze magiche della collega, argomento sul quale non si erano ancora confrontati e confidati, fino a quel momento Alice si era sempre espressa verbalmente e, quale incantesimo più del Sentenzio le avrebbe potuto procurare una certa difficoltà di pronuncia? D’altra parte, anche se avesse già avuto modo di avvicinarsi all’arte degli incantesimi non verbali, anche un’eventuale esecuzione di questo tipo sarebbe stata più ardua e difficoltosa, venendo meno l’elemento cardine della concentrazione.
Con questi presupposti Mike avrebbe pensato alla formula, immaginandosi una costrizione mentale capace di far più danni di quanto avesse fatto fino a quel momento il gargoyle, più indirizzato verso la limitazione fisica.

*Sentenzio!* Se tutto fosse andato come previsto, con la solita fermezza che lo contraddistingueva, Mike avrebbe desiderato scorgere la sorpresa nel volto della collega, costretta a pronunciare frasi sconnesse e apparentemente senza senso.
Dopotutto, se voleva aggiudicarsi quell’incontro e far bella figura davanti ai suoi occhi e all’intera Congrega, l’inglese avrebbe dovuto iniziare a minare le certezze di Alice, creando caos e confusione all’interno di quell’energica e brillante mente.


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Il Fato

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Era questione di tempo, attimi fugaci a stabilire quale azione avesse la maggiore sull’altra. Non v’era sentenza che avrebbe potuto ribadire il contrario, semplicemente le conseguenze delle scelte fatte in precedenza iniziavano a lasciare le proprie impronte, più o meno profonde. Che fossero definitive? Forse era troppo presto per saperlo.
Alice, così, non perse minuti preziosi. Memore di quanto aveva passato pochi attimi prima per guadagnarsi quella meravigliosa libertà, ella si occupò immediatamente del Serpeverde. E così, la bacchetta di Ginepro, veniva puntata in direzione della tempia destra del giovane e la decisione, la convinzione nel voler dimostrare a se stessa cosa sarebbe stata in grado di fare, l’avvolse.
«Confundo!» il tono deciso scandì quella semplice parola, le labbra tremarono all’enunciazione e un fascio di luce cristallino colpì in pieno Mike. (-8PS; - 4PM) La Corvonero poteva cantare vittoria?
Mike, prima d’essere colpito aveva cercato di prendere nuovamente contatto con l'ambiente che lo circondava. Il Lumos Maxima aveva terminato il proprio effetto, tuttavia, lenta fu la ripresa prima di comprendere quanto attorno stava avvenendo. L’unica certezza, immediata, era stata la bacchetta che aveva stretto fra le mani e che gli aveva permesso di emettere un sospiro di sollievo. In tal modo, solo una volta riuscito a mettere a fuoco la scena e a visualizzare quanto accaduto, in assenza della vista, iniziò a elaborare un incanto preciso nell’intenzione e che nell'esecuzione si manifestò nello stesso istante della sua avversaria. Così, mentre il Prefetto verde-argento puntava la bacchetta in direzione della bocca della ragazza, evocando il Sentezio, fu colto da un improvviso sbandamento mentale che lo costrinse, poco dopo, a chiedersi cosa stesse succedendo attorno a lui, dove fosse e perché. Alice, però, non rimase illesa fronte a quell'azione che in apparenza sembrò rivelarsi nulla. La giovane Corvina, se avesse cercato di pronunciare qualsiasi tipo di frase, si sarebbe accorta del totale mancato coordinamento di due o più parole messe in fila. (-5PM)
Un plauso giunse alle orecchie degli sfidanti, Schulz iniziava davvero a divertirsi.


▪▪▪


Alice
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Mike
PS: 200/234
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PM: 143/155
PE: 30


Alice, il "Confundo" va in porto. Nonostante la gioia iniziale nel vedere Mike disorientato, presto ti accorgerai di non riuscire a parlare correttamente.

Mike, il tentativo di evocare il "Sentenzio" va in porto. Colpisci Alice ma vieni allo stesso modo colpito in pieno; l'incantesimo di confusione ti lascia del tutto spaesato. Ti chiedi perché sei lì e cosa sta succedendo.

Entrambi:
Mike, l’effetto del "Confundo" dura 1 turno. Alice, il "Sentenzio" dura 1 turno.

Turno a Mike

 
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C’era qualcosa di estremamente sbagliato in ciò che stava accadendo e Mike ne ebbe la prova quando incrociò lo sguardo di Alice. Lo stava fissando con una decisione e con una determinazione mai percepite prima, quasi con ferocia. Perchè?
Nella mente del Prefetto tutto sembrava apparire poco chiaro, sconnesso e sbiadito, ma anche con il suo sguardo superficiale Mike poteva percepire di trovarsi in una situazione di pericolo.
Perché Alice gli stava puntando contro la bacchetta?
Avvertiva poi la presenza di un pubblico, non erano certamente soli, e da quel che poteva intuire i suoi piedi erano poggiati su una familiare pedana. Un duello? Che bizzarro scherzo del destino!
Dubbi e perplessità si stavano unendo al sospetto di essere stato in qualche modo raggirato ma, nonostante quell’ipotesi, Mike sembrava faticare a trovare una soluzione a quel terribile guazzabuglio di pensieri e di supposizioni. Dunque, come agire? Poteva trattarsi solamente di una sorta di illusione? In un contesto così incerto, il tempo sembrava essergli nemico e l’inglese non poteva permettersi di rimanere con le mani in mano, se aveva a cuore la propria integrità.
Abbandonando, almeno in parte, la ragione, Mike avrebbe così abbracciato la parte più istintiva del suo essere, spesso sopita e celata nella maggior parte della quotidianità. Così, nonostante quel senso di smarrimento che sembrava fargli percepire la realtà in maniera parzialmente diversa, come se fosse stato vittima di un inganno o di un intruglio confondente, il Serpeverde avrebbe tentato di utilizzare una magia piuttosto semplice e immediata per prendere tempo e per poter tornare a schiarirsi le idee su cosa fosse realmente successo in quegli ultimi istanti.
Pur desiderando cogliere di più di quella strana situazione che sembrava averlo ingabbiato, Mike si sarebbe visto costretto ad agire e ad approfittare del fatto di essersi comunque ritrovato con il Prugnolo indirizzato verso il volto della ragazza posta di fronte a lui. Assecondando quell’indole naturale che lo portava a preferire la salvaguardia personale a qualsiasi altro valore, il ragazzo avrebbe cercato di muovere lievemente la mano armata verso i capelli, sempre curati e ben sistemati, di Alice, pronto ad utilizzare quel suo segno distintivo e di vanto come un’arma a doppio taglio.

Chioma Ventum. Per la prima volta nel corso di quell’incontro Mike avrebbe tentato di utilizzare una formula verbale per provare a raggiungere l’adeguata concentrazione necessaria all’esecuzione di quell’immediato incantesimo di alterazione.
Cercando di agire il più velocemente possibile, avrebbe poi eseguito un rapido movimento del polso destro verso l’alto con l’intento di veder crescere a dismisura i capelli della ragazza, certo che quell’effetto le avrebbe potuto impedire una corretta visuale dell’intera sala, oltre a provocarle un probabile squilibrio interiore.


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view post Posted on 5/9/2020, 18:58
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La luce fuoriuscì dalla sua bacchetta scagliando contro il ragazzo l’incantesimo che avrebbe dovuto mirare alla sua psiche, alla sua concentrazione. Era felice, era dannatamente orgogliosa di se stessa per quell'azione che era andata a suo favore e pronta per approfittare ancora una volta di quegli avvenimenti. Eppure qualcosa non quadrava, mentre lanciava l’incantesimo i suoi occhi stavano scrutando attentamente i movimenti del giovane Serpeverde, la sua concentrazione era tutta sul punto preciso in cui avrebbe dovuto puntare la bacchetta, ma era sicura che anche Mike, una volta riappropriatosi della sua arma, era riuscito a muovere contro di lei la sua strategia. Cosa avesse usato però non riusciva proprio a capirlo. Uno dei grandi svantaggi di quell'incontro era la capacità di cui disponeva il prefetto verde e argento ovvero che era in grado di utilizzare incantesimi non verbali, malgrado questo lei, nonostante non sapesse esattamente quale incantesimo avesse scagliato, aveva subito immediatamente gli effetti delle sue azioni.
« Le barbabietole comprano pluffe? » *Cosa? Cosa?*
Panico. Coprendosi la bocca con le mani Alice non riuscì a capire quello che era appena uscito dalle sue labbra, quello che voleva dire era semplicemente: “Possibile che il mio incantesimo lo abbia raggiunto prima che potesse fare la sua mossa?”
*Beh, a quanto pare no!*
Cosa le stava succedendo?
« Fuoco un desiderio »
*No, no … non ci siamo proprio, se questo è quello che mi è uscito solo cercando di dire il mio nome non riuscirò mai a lanciare un incantesimo*
Doveva concentrarsi, razionalizzare quel momento e trovare una soluzione a quello che stava succedendo poiché, se si fosse lasciata prendere dall'agitazione, avrebbe perso inevitabilmente quel vantaggio che tanto si era guadagnata.
Non poteva accettarlo.
Cosa fare però? Usate incantesimi era fuori discussione, poteva solo immaginare quali catastrofiche conseguenze ci sarebbero potute essere, ma senza quelli un mago è inutile.
*No, non è vero!* lei non era solo una strega, era come prima cosa un essere umano con i suoi pregi, difetti, e passioni. Una tra queste era quella per i libri che aveva dato lei l’occasione di confrontarsi con infinite altre vite, di poter leggere storie avvincenti scritte e vissute da Babbani, loro che fronteggiano ogni difficoltà senza poter usare la magia e si destreggiano tra ogni sorta di disavventure e sfide che l'autore mette dinanzi a loro. Doveva sfruttare quel momento seguendo l'astuzia e fare qualcosa non per l'immediato ma che avrebbe potuto sfruttare non appena l'effetto di quell'incantesimo sarebbe sparito.
Approfittando dello stato confusionale del suo collega, i suoi passi si sarebbero fatti veloci cercando di avvicinarsi sempre più furtivamente a lui con l'unico scopo di porsi esattamente alle sue spalle.
Camminando Alice avrebbe continuato a sussurrare ogni cosa le fosse passata per la testa in modo da poter capire quando l’effetto di quell'incantesimo avrebbe finalmente abbandonato la sua facoltà di dar voce alle sue parole. La sua mente andava spedita, cercando di procedere attentamente ad ogni passo, se fosse riuscita a compiere quello spostamento sperava di poter giungere fino a ritrovarsi alle spalle del prefetto e, una volta libera da quell'incanto, avrebbe potuto compiere la sua mossa, attaccare senza più remore dando sempre solamente il meglio di sé stessa.


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Il Fato

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L’arbitro non resistette fronte a quella scena, la professionalità sembrava cedere senza alcun ostacolo dando spazio a un riso divertito. Da una parte la ragazza lottava per ordinare due parole in croce, dall’altra l’avversario cercava di capire cosa stesse succedendo attorno a lui e dove fosse.
Schulz scosse il capo, provando a riprendere il controllo perduto. L’uomo era certo che nonostante non fosse stato versato del sangue, come aveva sperato fin dall’inizio, avrebbe ricordato comunque quel duello. Sì, era senz’altro una parodia meravigliosa e la noia l’aveva abbandonato.


Lo sguardo di Mike si perse nel presente, le domande si fecero spazio nella mente del Serpeverde andando a solleticare la curiosità su quanto gli accadeva attorno. Dov’era? Cosa faceva Alice? Cosa faceva lui stesso? Il Confundo sortì gli effetti che la giovane Corvonero aveva sperato ma, dall’altra parte, anche lei tentava di uscire da un problema altrettanto scomodo. Dopo qualche momento di smarrimento, un minuto circa per rendersi conto della situazione, o di trarne una conclusione affrettata seppur con rischio, lo studente di Salazar non si diede per vinto. Aveva individuato un luogo preciso, un istante probabilmente chiaro e la certezza di doversi difendere e allontanare Alice. Le parole dell’incanto furono scandite chiaramente dalle labbra di Mike, un rapido movimento del polso verso l’alto e l’intenzione di colpire la ragazza di fronte a sé.
«Chioma Ventum!» il fascio luminoso seguì la traiettoria indicata in direzione dell’obiettivo sperato, l’avrebbe colpita?
Alice imprecava silenziosamente. Il tentativo di mettere insieme delle frasi con un senso compiuto era diventato impossibile. Gli incanti non verbali non facevano parte del suo bagaglio di conoscenze e, forse, poteva capirne davvero l’importanza in quel momento. La decisione fu poi presa di getto: se non poteva parlare e agire lanciando sull’avversario incantesimi, probabilmente avanzare verso di lui, cercando di celarsi alle sue spalle, avrebbe fatto la differenza. Eppure c’era un calcolo che la giovane non aveva fatto: la lunghezza della pedana non le avrebbe permesso di avanzare con una velocità tale da lasciarla immune da eventuali attacchi, né la certezza di arrivare lì dove sperava e, soprattutto, indenne. Così mentre con passi accorti, furtivi, si avvicinava all’avversario, fu spettatrice degli effetti dell’incantesimo da lei lanciato pochi istanti prima ma, altresì, venne colpita dal fascio luminoso che Mike, veloce e preciso, scagliò contro di lei. Così, i lunghi capelli della giovane Corvonero crebbero fino a toccare terreno e mentre camminava riuscì a inciamparvi, cadendo con la faccia a terra sulla pedana. Un piccolo taglio lungo la fronte, una linea verticale, e un rivolo di sangue a macchiarle la pelle: quello era il segno che Mike le aveva appena lasciato. (-3PC)

▪▪▪


Alice
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Mike
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Mike, l'intenzione di evocare il “Chioma Ventum” va in porto, colpisci Alice mentre avanza verso di te.

Alice, raggiungere Mike risulta essere più difficile del previsto. La lunghezza della pedana è di 10 metri e non ti è stato possibile riuscire a percorrerla uscendone indenne. Difatti, l’incanto di Mike ti colpisce e ti fa cadere con la faccia a terra inciampando sui tuoi stessi capelli, lasciandoti un piccolo taglio sulla fronte.

Entrambi:
Mike, il "Confundo" finisce. Alice, il "Sentenzio" termina i suoi effetti e la durata del "Chioma Ventum" è breve. L'incantesimo, infatti, terminerà di esistere nel momento in cui ti renderai conto di ciò che è appena accaduto. Dunque, se proverai a rialzarti i capelli saranno già tornati lunghezza originaria.

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view post Posted on 17/9/2020, 13:02
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La serietà e l’ansia che fino ad allora l’avevano attanagliata ormai sembravano un lontano ricordo, quell’intenso e breve scambio di incanti aveva cancellato tutto in un batter d’occhio lasciando che una risata fuoriuscisse delicata dalle labbra della corvonero poco dopo la sua rovinosa caduta al suolo. Il suo borbottio di cose sensa senso e il suo intento di voler prendere alle spalle il giovane Serpeverde l’avevano distratta dallo stesso che, in un momento di lucidità, aveva approfittato per fare la sua mossa, questa volta lasciando che il suo incantesimo fosse udibile. A seguito di quelle brevi parole la sua riccioluta chioma iniziò a crescere senza sosta intrancialdole il cammino e obbligandola a fermarsi sin troppo presto, che si rivelò però una fortuna per lei che, ad ogni passo, si rendeva sempre più conto che la distanza tra loro due era ben più di quella che credeva, rendendo impossibile l’attuazione del suo piano. Se avesse continuato la sua marcia si sarebbe trovata alla completa mercè del ragazzo, ora invece poteva sfruttare quel momento e attaccare senza dar lui nemmeno un attimo di tregua. Rimettersi in posizione eretta poteva aspettare. Rialzandosi leggermente, spostò la chioma che sentì tornare velocemente alla sua lunghezza abituale mentre una fitta alla testa e qualcosa di viscido che le bagnava la pelle le fecero capire che quella caduta aveva lasciato il segno, ma non se ne preoccupò, incentrando tutta la sua concentrazione esclusivamente sulle sue imminenti intenzioni. Il momento che più temeva era arrivato, quello di dare una svolta a quello scontro, lasciando che la strategia e le azioni fino ad allora attuate prendessero il posto ad un vero e proprio attacco magico, vero era che non tutto era andato secondo i suoi piani e che tutte le azioni del prefetto le avevano impedito di agire come lei sperava, ma quello era il momento adatto per scagliare contro Mike un incantesimo degno della situazione in cui erano, lasciando che il loro rapporto non interferisse con quello che stava per fare. Puntando con precisione la sua fedele bacchetta magica in direzione del petto del suo avversario, Alice piegò poi il braccio portandolo nella sua direzione.
« Stupeficium! » Un’unica parola, un incantesimo imparato al di fuori delle aule scolastiche, che Alice pronunciò con tutta la decisione e la sicurezza di cui era a disposizione mentre con il braccio effettuava l’ultimo movimento richiesto, distendendolo sino ad indicare nuovamente il petto del Prefetto Serpeverde. Solo dopo quelle sue azione la Corvonero avrebbe tentato di rimettersi in piedi, strofinando via quel rivolo di sangue che le discendeva dalla ferita che si era procurata cadendo. In quel momento si chiese se avesse fatto una scelta saggia a barattare la sua libertà nei movimenti con quell’attacco scagliato senza perdere nessun secondo prezioso ma si rese subito conto che solo i fatti sarebbero stati in grado di dar lei una risposta.


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Edited by Alice Lastrange - 17/9/2020, 17:59
 
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view post Posted on 20/9/2020, 10:51
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Quando riuscì nuovamente a captare qualche segno di verità in mezzo a quel vortice di smarrimento e di disordine, per Mike fu come tornare a respirare dopo un lungo esercizio di apnea.
Si sentiva libero, leggero, ma allo stesso tempo faticava a lasciarsi alle spalle quel senso di stupore e di fatica che l’aveva accompagnato in quegli ultimi istanti.
Ora che quel pesante strato di nebbia interiore si stava diradando lasciando il giusto spazio alla luce e alla razionalità, il giovane inglese si sarebbe ritrovato a notare con ancor più sorpresa il sospetto movimento di Alice, che nel frattempo aveva cercato di avvicinarsi a lui.
Qual era la sua reale intenzione? La lunga e folta chioma che le aveva impedito di godere di una perfetta visuale della sala non sarebbe durata in eterno e, proprio per questo motivo, Mike avrebbe dovuto agire al più presto lasciando eventuali dubbi e commenti sull’andamento del duello ai tifosi presenti all’interno della sala.
Così, nonostante l’apparente tranello che l’aveva appena visto sprofondare in uno stato di confusione, l’inglese avrebbe cercato di continuare, per quanto possibile, lungo il solco di una strategia attenta e mirata a mettere alle strette la Corvonero senza però sfociare nella brutalità degli incantesimi più viscidi e dolorosi. Non che Mike avesse chissà quale preclusione di carattere morale o etico verso tali tecniche; in quel momento, tuttavia, sembravano esserci argomentazioni di carattere emotivo che avrebbero potuto mitigare la parte più fosca e astiosa del duellante.
Fu proprio per tali ragioni che l’inglese decise di sfruttare il momento per riportare la giusta distanza tra sé e la sua avversaria, ipotizzando in quel repentino avvicinamento un probabile elemento di distrazione e debolezza; come sarebbe riuscito a colpire con la stessa determinazione ed efficacia Alice, se si fossero ritrovati ad uno o due metri di distanza?
Con un movimento fluido e disteso, il braccio destro del Prefetto si sarebbe così spostato lungo il corpo, con il gomito che sfiorava la sua veste e l’avambraccio che, parallelo alla pedana, andava ad indicare il punto nel quale Alice si trovava, faccia a terra. Nel terminare quell’agile e tempestivo movimento, la mano di Mike avrebbe stretto il Prugnolo senza un'eccessiva foga, pronta a dare il via ad una delle magie offensive più semplici all’interno del panorama magico.
*Vermilius!*
Chiaro e preciso, l’intento del ragazzo era quello di sfruttare l’evidente posizione di svantaggio di Alice per farla indietreggiare quel tanto che sarebbe bastato a farla avvicinare, ancora una volta, ad un vecchio amico; il Gargoyle che ancora si trovava lungo quella pedana.

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