Mike T. Minotaus vs Alice O. Lastrange, Studente vs Studente | Giornata del duellante

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view post Posted on 1/10/2020, 10:27
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Il Fato

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La risata di Alice si diffuse nella stanza. Breve ma intensa, la voce della Corvonero lasciò spuntare un riso anche sul volto di Schulz che, incredulo fronte a quella scena, piegò le labbra verso il pavimento e sollevò le sopracciglia, lasciando intravedere le pieghe delle rughe sulla pelle diafana in un’espressione attonita. Nel tono di Alice, gli parve carpire l’ironia di chi, dopo un attacco ricevuto, sta per covare una vendetta semplice e d’effetto, che l’uomo, infatti, ebbe modo di verificare qualche istante dopo. La giovane ragazzina non si era lasciata abbattere dall’accaduto, non sembrò nemmeno pensare troppo sulla decisione da prendere e quella parve essere la chiave esatta per mettere a nudo se stessa, per infliggere un colpo che l’avversario avrebbe di certo ricordato. Così, in un'azione veloce che la portò nuovamente in piedi, la studentessa tornava a guardare Mike. Le pupille si dilatarono e il castano venne invaso per alcuni istanti, i più precisi e decisivi, dalla determinazione di riuscire nell’intento.
«Stupeficium!» Il movimento preciso, veloce, stabilì la formula che senza alcun impedimento lasciò fuoriuscire il lampo di luce rossa dal legno di Ginepro.

Mike aveva ritrovato la propria lucidità finalmente. Poteva, ora, verificare gli effetti del Chioma Ventum e rendersi conto di quale fosse la posizione della propria avversaria. Poche domande, chiare e precise, che però non limitarono di troppo il raggio d’azione e le tempistiche in cui si trovò ad agire. In quel momento la scelta del Serpeverde parve essere limpida nell’intento, che nel futuro già vedeva Alice tra le braccia del Gargouille. Movimenti precisi sancirono la propria volontà mentre il Vermilius evocato sprigionava un raggio verde dalla bacchetta del ragazzo.

Entrambi, l’uno contro l’altro, videro i propri incantesimi sortire gli effetti voluti. Il bagliore rosso dello Stupeficium si scontrò con quello verde del Vermilius. Due fuochi incrociati che diedero uno spettacolo avvincente anche se durò poco più di un secondo, il tempo di arrivare all’obiettivo. Gli spettatori si lasciarono sfuggire un gemito di stupore portando le mani a coprire le labbra schiuse.
Mike, veniva così colpito in pieno petto dall’attacco di Alice. Un duro colpo, dettato da una formula cui effetti erano noti a molti per la loro potenza, che lo vide sbalzare lungo la pedana e cadere a terra perdendo i sensi. Schiena, testa e gambe impattarono con forza sulla pavimentazione, dolori che avrebbe sentito al suo risveglio. (-25PS; -10PC; -4PM)
Alice, allo stesso modo, venne colpita dall’incantesimo del Serpeverde che la scagliò lungo la pedana. Un impatto con il legno che le causò un ematoma al coccige, sulla quale atterrò con violenza. Cercando di attutire la caduta poggiando la mano, il braccio dominante subì un contraccolpo, una distorsione, provocandole un dolore lancinante con conseguente difficoltà nei movimenti successivi. Le distanze volute da Mike aumentarono, il Gargoyle distava giusto un metro dalla giovane adesso. (-6PS; -5PC)

▪▪▪


Alice
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PM: 115/129
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Mike
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PM: 139/155
PE: 30


Alice: Lo Stupeficium sortisce gli effetti desiderati ma vieni colpita comunque dal Vermilius che ti scaglia a terra, a un metro dal Gargoyle. L'impatto ti causa un ematoma al coccige e una distorsione del braccio dominante, limitandoti nel movimento articolare.

Mike: il Vermilius va in porto. Vieni colpito dallo Stupeficium che ti scaraventa a terra lasciandoti privo di sensi. Riuscirai a riprenderti dopo qualche secondo ma la lucidità non sarà delle migliori e ricordati di fare i conti con l'impatto che il corpo ha subito.

Entrambi: Alice, hai difficoltà a muovere il braccio per 1 turno. Mike fermo per 1 turno, hai solamente la possibilità di risvegliarti dallo svenimento.

Turno a Mike

 
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view post Posted on 4/10/2020, 10:23
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Bastarono pochi istanti per far comprendere a Mike, come se ce ne fosse stato davvero un bisogno, che in alcune situazioni il tempismo e la forza giocavano un ruolo determinante tra il successo e un rovinoso crollo.
In un susseguirsi di mosse e strategie, Alice sembrava averlo battuto nel tempo con una rapida azione che l’aveva riportata in piedi, pronta ad attaccare in piena forza da una ritrovata posizione eretta.
Così, in quella combinazione di intenti volti a stupire l’avversario, i due incantesimi sembrarono viaggiare all’unisono, pronti a portare avanti la visione strategica dell’uno e dell’altro. Per il Serpeverde, tuttavia, non sarebbe stato così semplice verificare gli effetti delle propria mossa e portarne a termine l’operato con un nuovo attacco.
In un moto di stupore e preoccupazione, una delle ultime cose che riuscì a percepire di quella stanza furono le parole della sua avversaria, subito seguite da un minaccioso raggio rossastro che si dirigeva senza ostacoli contro il suo petto:
*Stupeficium!?*
Un incantesimo potete, avanzato e raro che Mike non padroneggiava e che difficilmente veniva insegnato nei primi anni ad Hogwarts. D’altro canto, uno dei pochi volumi che ne spiegava il funzionamento era lo “Schianti e Scontri Devastanti”, venduto in maniera prevalente in un luogo a loro ben caro e noto, BiblioMagic. Era forse quella la fonte che aveva nutrito la sete di conoscenza della ragazza?

Inevitabilmente, l’inglese si ritrovò a vacillare paurosamente, avvertendo un repentino calo delle forze. Forse era proprio quello l’effetto di uno schiantesimo.
La mente sembrò annebbiarsi, la lucidità di pensiero voleva abbandonarlo ancora una volta e Mike, pur lottando con tutto se stesso, sembrò scivolare sempre di più lungo l’oblio, abbandonandosi al buio e al silenzio di quegli istanti.
Incapace di capire cosa fosse effettivamente successo, Mike sembrò destarsi da quella spiacevole situazione con le idee piuttosto confuse e con le forze che stentavano a tornare. Un pensiero decisamente avvilente che sembrava cozzare in maniera netta con le sue alte motivazioni, che lo spingevano a dare il massimo per sorprendere e mettere alle strette la sua avversaria.
Dopo il duro e scomposto impatto con la pedana e quella strana sensazione che lo faceva sembrare un tutt’uno con il tappeto, percepì di trovarsi ancora lì, dolorante e in evidente imbarazzo, ai piedi ed in balia di Alice.
In quel momento, per la prima volta dall’inizio dell’incontro, una nota di livore avrebbe iniziato a scorrere temibilmente lungo il corpo del Prefetto. Le brutte figure in pubblico non gli erano mai piaciute.


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view post Posted on 5/10/2020, 12:09
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Avrebbe davvero voluto osservare quei brevi istanti da spettatore, godere di quello scambio di battute e apprezzare a pieno tutto quello che stava accadendo su quella pedana, ma non poteva. In quel momento Alice era coprotagonista di uno spettacolo ricco di colpi di scena, svolte inaspettate e mai monotono.
La Corvonero stava apprezzando ogni secondo di quel duello, persino quegli istanti che l'hanno vista sbalzare via a seguito dello scontro tra gli ultimi due incantesimi lanciati. Mentre lei utilizzava uno degli incantesimi più potenti nel suo arsenale, Mike aveva mosso ancora una volta la sua strategia facendo volare via l'ex prefetta. L'impatto fu terribile, i dolori precedenti si accentuarono e altri si aggiungessero rendendole doloroso anche il solo muoversi. Eppure quella voglia di rialzarsi e combattere avrebbero cercato di superare quell’atroce dolore al fondoschiena, stringere i denti e continuare ad attaccare il suo avversario dimenticando ogni cosa e lasciando che la vittoria fosse l’unica cosa ben chiara ai suoi occhi.
Se la sua mente viaggiava veloce il suo corpo non poteva dire lo stesso, ancora una volta si ritrovava a fare i conti con una scarsa mobilità, questa volta, nonostante fosse libera dalla stretta del Gargoyle, il suo braccio dominante faticava nel seguire i suoi ordini. Incantesimi troppo complicati sarebbero stati impossibili da utilizzare, una qualsiasi imprecisione avrebbe potuto causare errori, che in quell’occasione non poteva affatto permettersi.
Eppure Alice aveva e idee ben chiare su ciò che doveva fare, l’incantesimo che aveva intenzione di utilizzare non richiedeva movimenti complicati.
Si sentiva potente, dentro di sè ardeva una fiamma sconosciuta ma che le stava regalando emozioni intense, tanto nuove quanto piacevoli. La sua mano strinse con tutta la forza di cui era a disposizione la sua fedele compagna, irrigidendo il polso cercando di ignorare le fitte al braccio che avrebbe tentato di spostare in direzione del suo collega.
Era il momento di approfittare di questo vantaggio, di soverchiare con le sue azioni ogni possibilità di vittoria del Serpeverde ignorando ogni legame o ripercussioni future. Le sue labbra si mossero decise, facendo fuoriuscire la formula dell’incanto, un ruggito emesso da un aquila che sperava di spiccare il volo:

« Incendio! » una semplice parola che racchiudeva tutti i sentimenti della ragazza, enunciata con tutta la potenza e l'ardore di cui era in possesso, un incantesimo che avrebbe riscaldato molto più che gli animi dei due sfidanti, un’arma che si sarebbe potuta dimostrare a doppio taglio, anche se la Corvonero reputava la distanza creata dall’incrocio delle precedenti magie abbastanza ampia da salvaguardare se stessa dal suo stesso attacco.


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view post Posted on 15/10/2020, 21:17
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Il Fato

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Quello scontro stava assumendo una piega diversa. Una partita che sembrava essere giunta alla fine – con la vittoria stretta in pugno per il giovane Serpeverde – ora tornava ad aprirsi dando luogo a nuove azioni del tutto inaspettate. Entrambi gli sfidanti erano a terra, spettatori dei rispettivi incanti che in un modo o nell’altro avevano dato loro il ben servito. Mike era steso sulla pedana, inerme per il duro colpo subito che creò scompiglio tra gli spettatori. Quest’ultimi, nel breve silenzio che seguì l’attacco, tirarono un lieve sospiro di sollievo quando videro il corpo del ragazzo dare segni di vita in un tremolio appena accennato delle dita. Era vivo almeno e forse in grado di combattere ancora. Il Serpeverde doveva avere la possibilità di redimersi ma era ancora troppo presto affinché potesse riprendere padronanza delle proprie capacità intellettive e fisiche. Lo Stupeficium aveva agito in maniera incisiva, fin troppo presente nel suo corpo, e lui poteva coglierne tutti i segni e probabilmente sperare di non subirne mai più gli effetti.
Alice dall’altra parte aveva fatto i conti con il Vermilius, si trovava con il sedere a terra, il braccio dominante vittima di una contusione e lottava con tutte le sue forze per continuare a combattere. Fronte alla scena che aveva davanti ai suoi occhi, sebbene in un primo momento offuscata dal dolore lancinante, poteva scorgere Mike a terra privo di qualsiasi difesa e l’istinto di supremazia fu tale da farle tirare fuori, forse, il peggio di sé. Come avrebbe reagito il ragazzo di fronte a quell’attacco?
Con estrema fatica ma con altrettanta decisione, la Corvonero si preparò a procedere con un nuovo attacco: un incanto semplice nella gestualità ma devastante nella resa. Il braccio si sollevò appena il necessario affinché potesse puntare contro il bersaglio, il polso tremò per la tensione data dallo sforzo e solo quando fu pronto a una rigidità passeggera, Alice pronunciò con decisione e ardore la formula: «Incendio!»
Il fuoco divampò sulla pedana a circa pochi centimetri dai piedi di Mike. Un forte calore finì per ustionargli la caviglia destra, che egli avrebbe avuto il riflesso di spostare appena in tempo prima che anche i vestiti venissero compromessi. (-12PS; -6PC; -3PM) Schulz si avvicinò al giovane assicurandosi che dietro al muro di fiamme, che si avvicinava sempre di più ad ogni secondo passato, non vi fosse un corpo in cenere. Sospirò non appena si accorse di Mike, rimasto in parte illeso da quell’incantesimo che avrebbe potuto creare danni ben più gravi. «Alzati ragazzo!» mormorò appena, le fiamme ora si innalzavano per poco più di un metro e mezzo estendendosi in lungo e largo davanti al giovane e creando una vera e propria barriera di fuoco, alla quale avrebbe dovuto porre rimedio immediatamente. Il tappeto sulla lunga pedana bruciava in fretta e il legno si scuriva sempre di più, pronto a cedere da un momento all’altro. Alice dall’altra parte avrebbe guardato quella scena senza sapere se il proprio avversario fosse ancora lì, mentre alle proprie spalle il tremolio della statua richiamò la sua attenzione. Ancora pochi istanti e il Gargoyle sarebbe tornato un essere inanimato di pietra.

▪▪▪


Alice
PS: 180/231
PC: 86/105
PM: 115/129
PE: 20


Mike
PS: 163/234
PC: 142/162
PM: 136/155
PE: 30


Alice: L'Incendio sortisce gli effetti desiderati ma la barriera che andrà a crearsi qualche istante dopo ti impedirà di vedere Mike dall'altra parte.

Mike: Vieni colpito dall'Incendio che brucia in maniera piuttosto incisiva la tua caviglia destra. Il muro di fiamme che si andrà a creare nei minuti successivi ti impedirà di vedere Alice e anche di avvicinarti a causa del calore insopportabile. La statua del Gargoyle sta tornando ad essere inanimata, sei costretto a prendere una decisione.

Entrambi: Il fuoco ha i suoi vantaggi e svantaggi, quest'ultimo aumenterà sulla pedana nel corso dei turni.
Alice, non vedi Mike dall'altra parte.
Mike, hai la visibilità limitata – come scritto sopra – e le fiamme alle caviglie sono il tuo problema maggiore.

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view post Posted on 17/10/2020, 15:44
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Le fiamme riflettevano i loro colori negli occhi scuri della corvonero, illuminandole il volto tronfio di soddisfazione. Avrebbe voluto gridare, tirar fuori tutta quella esasperazione e quelle sensazioni a lei sconosciute in un sol urlo che avrebbe riportato l’attenzione di tutti su di lei che, in poche mosse, aveva cambiato l’andamento di un duello che poteva dirsi già concluso.
La partita però non era ancora terminata e mentre lo scricchiolio della pedana si faceva sempre più rumoroso, lentamente il fuoco si allargava su di esso scurendo ogni millimetro acquisito. Probabilmente l'arbitro era intervenuto per impedire che Mike divenisse un prefetto arrosto, cosa che le diede modo di tirare un respiro di sollievo, voleva vincere non far del male al suo compagno di avventure. Se si fosse trovata in una diversa situazione il suo nemico avrebbe iniziato ad urlare e contorcersi dal dolore, ma gli unici suoni che giungevano alle sue orecchie erano quelle delle fiamme, il che voleva significare solamente che qualcosa si era messo tra il Prefetto Serpeverde e le fiamme, creando quel muro di fuoco che divideva la pedana.
Elemento potente il fuoco, potenzialmente letale, così come l'incantesimo che aveva usato.
Per quanto però tutto quello che accadeva oltre quella barriera era lei sconosciuto, aveva ottenuto un vantaggio non indifferente, avvalendosi di quel muro di fuoco poteva ritenersi al sicuro da qualsiasi attacco diretto e, probabilmente, anche la statua sarebbe risultata inutilizzabile da Mike, le cui condizioni era un mistero.
*Sta bene, sono sicura che sta bene* nella sua mente quelle parole si ripetevano veloci, convincendo se stessa che il duello non era ancora finito e che il suo collega prima o poi avrebbe contrattaccato tornando a metterla in difficoltà.
Doveva però ancora una volta approfittare di quella situazione, continuare a correre in direzione della vittoria, porre fine a quel duello. Ora come ora, il rapporto che legava i due sfidanti si stava trasformando sempre più in un masso, troppo pesante da sorreggere, se fossero stati due completi sconosciuti ora Alice avrebbe continuato imperterrita le sue azioni senza minimamente pensare alla salute dell’avversario. Nella sua mente ora veniva focalizzata la sua nuova strategia, non era sicura di ciò che stava per fare ma doveva convincersi che era possibile, doveva avvalersi di una decisione che l’avrebbe spinta a fare quel tentativo. Velocemente la sua mano strinse saldamente la sua fidata compagna, puntandola verso i trofei che giacevano in un armadio poco distante alla pedena.
« Oppugno tropaeis » le sue parole ruppero il silenzio che aveva creato, enunciate con fermezza e con tutta decisione di cui era in possesso mentre la sua bacchetta si muoveva come se avesse agganciato con un filo magico invisibile l’oggetto scagliandolo contro il muro di fuoco fino a puntare in direzione di quella che Alice poteva solo supporre fosse la posizione di Mike.
Non c’era nulla di sicuro in quello che aveva fatto, coperto alla sua vista lui avrebbe potuto anche spostarsi, indietreggiare, ma la Corvonero non aveva il lusso di starsene con le mani in mano. La ragazza doveva solo sperare che i suoi calcoli fossero corretti e attendere con cautela tutto quello che sarebbe potuto succedere di lì a poco.


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Si trovava ancora lì, accasciato lungo la pedana, quando un forte e intenso dolore risvegliò nel Prefetto uno dei suoi istinti principali.
Infatti, quell’intensa sensazione di spossatezza generale avrebbe ben presto ceduto il passo ad una vera e propria sofferenza che, partendo da un punto imprecisato vicino al piede destro, sembrava volersi far strada lungo tutto il suo corpo.
Mike si sarebbe così ritrovato ad agitarsi violentemente in maniera scomposta, imprecando mentalmente in tutti i modi magici a lui conosciuti.
Stretto in quel tormento l'inglese avrebbe percepito distintamente l’ustione allargarsi lungo la pelle e, mentre un leggero strato di fumo iniziava a diffondersi nell’aria facendogli arricciare il naso, si sarebbe ritrovato a spalancare gli occhi dal dolore.
Quel che vide confermò la peggiore tra le ipotesi che aveva iniziato a considerare: un muro di fuoco si stagliava imponente dinanzi a lui, fiamme alte e vive crepitavano lungo la sala divorando il tappeto, il legno e qualunque ostacolo lungo il loro cammino; era ormai innegabile, stava andando a fuoco!
D’istinto Mike avrebbe così provato a fare l’unica cosa logica in quel frangente: ignorando le eventuali e ulteriori fitte provenienti dagli arti inferiori si sarebbe messo a rotolare via da quella posizione con l’intento di spostarsi leggermente di lato. Faceva caldo ma, ancor di più, faceva male. Sia al fisico che all’orgoglio.
Con quell’alta lingua di fuoco a dividere metaforicamente in due la pedana Mike si sarebbe ritrovato a stringere ancor più forte il catalizzatore magico, pronto a porre fine nel minor tempo possibile a quel tormento.
Immaginando tuttavia un ipotetico e immediato vantaggio in quel vortice infuocato che, di fatto, gli avrebbe impedito di essere completamente alla mercé della versione più spietata e agguerrita della Lastrange, il ragazzo avrebbe cercato di renderle innocue più che di estinguerle completamente.
Così, con un movimento ad ampio raggio del braccio destro che andava ad inglobare sia la bruciatura della caviglia che il vicino incendio scatenato dalla Corvonero, Mike avrebbe impresso nella mente la formula dell’incantesimo Freddafiamma.

*Algor Flamma* Rapido e conciso, si sarebbe comportato come se le due parole fossero in realtà un tutt’uno.
Oltre a non dare eventuali riferimenti alla sua sfidante, il ragazzo avrebbe cercato di rifarsi alla mitologica figura di Guendalina la Guercia nel tentare di rendere completamente fredde e inoffensive le letali vampate che via via si sarebbero propagate lungo tutta la sala, avvolgendolo.
Se tutto fosse andato come previsto, con quella sensazione di dolore che sarebbe andata via via scemando con la diminuzione della temperatura percepita sulla pelle, Mike avrebbe provato a valutare le condizioni delle sue gambe prima di tentare un eventuale slancio di ritorno, seppur spostando la maggior parte del peso sulla sinistra ed aiutandosi con il braccio opposto, in posizione eretta.


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Il Fato

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In tal modo il Gargoyle tornava inanimato, nella staticità della pietra di cui era composto. Istanti intensi, caldi per certi versi, alimentavano la tensione che albergava nelle due figure poste l’una di fronte all’altra, in posizioni diverse. Alice comprendeva l’incanto evocato, se ne faceva una colpa per certi versi e il pensiero che Mike fosse gravemente ferito non l’abbandonava. L’animo preoccupato della giovane Corvonero, infierì sulle proprie decisioni. Spinta da sentimenti in contrasto, Alice si fece avanti direzionando la bacchetta verso uno dei trofei posti alla destra del Serpeverde; un ordine impartito, chiaro e preciso, fuoriuscì dalle sue labbra: «Oppugno Tropaeis!» Gridò. L’oggetto iniziò a tremare, spinto dall’energia evocata e dalla traiettoria stabilita, poi volò in direzione della barriera di fuoco.
Mike, dall’altra parte, lottava con la consapevolezza che bruciava in direzione delle caviglie; segni distinti avevano già marcato la sua pelle, ora cotta dall’ustione. Il giovane, però, non indugiò ad allontanarsi, lo fece subito, provando un lieve piacere percuotergli il corpo. Qualche secondo per pensare a una soluzione e poi l’incantesimo Freddafiamma andò in porto. In quegli istanti riuscì a percepire il sollievo della pelle che refrigerava, tanto da non sentire quasi più il dolore. (+2PC) Provò a rialzarsi e ci riuscì; davanti a lui lo scenario che si proiettava, lasciava intravedere solo fiamme e non fece troppo caso al trofeo, scagliato da Alice, cadergli davanti. Cosa stava succedendo dall’altra parte?
In tal modo Mike rimaneva in piedi, la porzione di fiamme fronte a lui erano fredde ed Alice, dietro di esse, non conosceva ancora la posizione del Serpeverde; aveva sentito il trofeo cadere a terra ma non poteva sapere l’esito delle sue volontà. C’era riuscita? No, l’oggetto era caduto poco più avanti dell'obiettivo, confondendosi nel fuoco. Nel frattempo quest'ultimo si espandeva, andando quasi a raggiungere il centro esatto della pedana. Fiammelle appena nate pronte a divampare con forza. Era di certo un bel problema!
Ad evidenziare la gravità della questione, sarebbero stati lievi colpi di tosse dati dal fumo che s’infiltrava nelle vie respiratorie dei due ragazzi. Con lo scorrere dei minuti, respirare sarebbe diventato sempre più difficile.

▪▪▪


Alice
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Mike
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Mike, riesci a spostarti di lato, le fiamme si raffreddano e riuscirai a rialzarti. Sentirai il trofeo scagliato da Alice, ribalzare di fronte a te ma non ci fai troppo caso, dato il pericolo in cui ti trovi. Il fuoco si espande, non riesci a vedere Alice, sei costretto a piccoli colpi di tosse in vista del fumo.

Alice, l’Oppugno segue la traiettoria ma non colpirà l’obiettivo; questo non lo sai, però, sentirai solo l’oggetto cadere a terra. Davanti a te continui a vedere il fuoco, le fiamme avanzano con estrema pericolosità. Sei costretta a dei piccoli colpi di tosse in vista del fumo.

Entrambi:
Le fiamme iniziano ad essere un problema comune. Si espandono con l’intenzione di raggiungere il centro della pedana. Così, oltre alla barriera, vi è anche questo serpentello di fuoco appena nato. Il fumo inizia a palesare i primi effetti, colpi di tosse e respiro sempre più difficile ad ogni minuto passato. Ponderate bene le vostre azioni!


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view post Posted on 31/10/2020, 18:01
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E così, ce l’aveva fatta!
Seppur con qualche difficoltà, Mike era infine riuscito a spingersi in posizione eretta e a liberarsi dall’infernale calore delle fiamme a lui più prossime. Era certo che la zona attorno alla caviglia destra avrebbe avuto bisogno di più di una dose di Pozione Blandofuoco per tornare alla normalità ma, spinto da un desiderio di rivalsa e da un ritrovato spirito combattivo, avrebbe cercato di stringere i denti e di cogliere quanti più dettagli possibili da quella situazione di potenziale pericolo.
Così, se da una parte Mike avrebbe cercato di riequilibrare il proprio peso sulla sinistra per alleviare l’intenso dolore che sembrava ancora avvolgere la parte più esposta della sua pelle, dall’altro si sarebbe subito prodigato per cogliere un eventuale vantaggio da quella fiammeggiante situazione.
La stanza era infatti largamente illuminata da alte lingue di fuoco che nascondevano ormai gran parte della pedana e, come se ciò non bastasse, una persistente percezione fumosa iniziava a farsi largo lungo la sala. Gli occhi del ragazzo erano ormai ridotti a fessure dalla combinazione di quelle due condizioni e di lì a qualche istante anche l’aria si sarebbe fatta verosimilmente più pesante.
Da questa logica intuizione Mike avrebbe cercato di utilizzare una trasfigurazione di medio livello per far gravare su Alice il peso di quel suo scellerato gesto; non l’avrebbe mai perdonata, per lo meno non in quel giorno, per aver tentato di arrostirlo mentre si trovava ancora in una condizione di semi incoscienza!
Senza perdere dell’altro tempo e lottando contro l’istinto che l’avrebbe subito portato a compiere qualche passo all’indietro, il ragazzo avrebbe così tentato di raccogliere dentro di sé la giusta dose di energia e di concentrazione, cercando allo stesso modo di tenere a bada l’involontario riflesso che l’avrebbe fatto tossire più e più volte.
Preciso nei movimenti e ferreo nella volontà di utilizzare un getto d’aria per portare fumo, fiamme e calore dall’altra parte della pedana, Mike avrebbe cercato di spalancare a mezz'altezza le braccia come a voler raccogliere quanta più aria possibile, prima di raggrupparle entrambe lungo il fianco sinistro.
Di slancio, da quella posizione avrebbe cercato di indirizzare la bacchetta con entrambe le mani, con la sinistra a coprire parzialmente la destra, verso il centro della pedana e nella zona nella quale si sarebbe potuta trovare la sua avversaria.

*Aestorus!* Freddo e deciso, avrebbe cercato di non far venir meno la concentrazione attingendo alle stesse fiamme e al quel continuo crepitio. Qualora fosse riuscito a percepire un rumore, uno spostamento o una formulazione verbale, Mike avrebbe poi cercato di puntare subito il Prugnolo in quella direzione con l’intento di far percepire ad Alice tutto il suo calore.
Nelle intenzioni, il soffio rovente sprigionato dalla bacchetta avrebbe dovuto allontanare dalla sua posizione parte delle esalazioni fumose e delle fiamme, oltre a far percepire alla stessa Corvonero quel dolore che aveva appena provato nel trovarsi con una caviglia abbrustolita.


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Il calore iniziava a farsi insopportabile, erano le fiamme o quella terribile sensazione che circondava interamente il corpo della Corvonero? Si sentiva esausta, quegli attimi di intensa concentrazione e il dolore, che fino ad allora aveva cercato di accantonare, presto o tardi avrebbe preso possesso del suo corpo impedendole di continuare, ma non era ancora giunto quel momento. Non poteva assolutamente permettersi di lasciarsi andare, non poteva demordere, erano attimi intensi che avrebbero potuto decidere l’esito del duello che, a causa sua, ora si trovava in una situazione di totale stallo.
Era cieca in un momento in cui sapere dove potesse essere il proprio avversario è di importanza vitale, non sapeva quando e ne come avrebbe potuto sferrare il suo prossimo attacco. L'unica cosa di cui ora era certa era l’incolumità di Mike, se le sue condizioni fossero state così gravi il duello sarebbe stato interrotto, quindi ora doveva ragionare, studiare ciò che la circondava a prendere tutto il possibile di quegli istanti così flebili.
La statua giaceva immobile poco distante da lei, quel Gargoyle che fino a poco tempo prima aveva dato lei del filo da torcere adesso era lì fermo, possibile che oltre la barriera di fuoco Mike non potesse più controllarlo? Era un'opzione, ma era anche vero che in altri momenti di svantaggio e cecità grazie ad esso era stato in grado di dominare l’azione. Era confusa, tanto che i suoi pensieri sembravano non seguire più i suoi movimenti e, mentre cercava di capire quella che potesse essere la strategia migliore, avrebbe visto i suoi passi tentare di muoversi proprio in direzione di quella statua.
Il silenzio calcio via ogni blando dubbio nella speranza di riuscire ad avvicinarsi il più possibile all'essere di pietra che Alice avrebbe voluto utilizzare come scudo, quello che fino a poco tempo prima era stato suo nemico adesso andava sfruttato come più le era possibile e in quel momento, sentiva l’urgenza di porre un ostacolo tra lei e quell'ignoto che lei stessa aveva contribuito a creare, cercando di mettere un punto a quello che si stava tramutando in un vero e proprio incendio. Ne sarebbe stata in grado? I suoi movimenti furono decisi, l’aria in questione era notevole ma sentiva che poteva farcela - o almeno così sperava con tutto il cuore - e mentre muoveva la bacchetta dall'alto verso il basso i suoi occhi inquadravano l'obiettivo: le fiamme.
« Extinguo » la sua voce fuoriuscì decisa mentre mentre la sua fidata compagna lignea inquadrava il suo obiettivo.
Ora, se il suo incantesimo fosse andato a buon fine, si sarebbe ritrovata scoperta, finalmente dinanzi allo sguardo del suo avversario, sarebbe stata in grado di reggere il suo sguardo dopo tutto quello che era successo? Probabilmente no, ma avrebbe accantonato comunque tutto ciò, cancellando ancora una volta la propria identità e quella del suo avversario pur di portare a casa quella vittoria.


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Il Fato

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Lingue di fuoco, alte e scoppiettanti, creavano una barriera cui dubbio d’estinzione, almeno in un primo momento, permeava nella mente dell’arbitro. Schulz teneva la situazione sotto controllo, pronto ad intervenire qualora il suo intervento fosse stato richiesto. Era certo, però, che le volontà dei giovani maghi avrebbero portato quel duello a una degna conclusione. Quello scontro, che li metteva quasi a pari livello, aveva causato non poche perplessità fra i presenti; quest’ultimi, non sarebbero stati poi tanto sicuri su chi scommettere una vittoria certa.
Alice e Mike procedevano con le loro intenzioni e nessuno dei due parve, almeno fino a quegli istanti, cedere fronte alle difficoltà di cui erano stati protagonisti. Così, lungo la pedana si poteva vedere chiaramente quanto la determinazione fosse presente. Entrambi i giovani studenti, posizionati in lati opposti, si incoraggiavano pronti ad intervenire ancora.
Il fumo inondava la sala, presentandosi agli occhi degli spettatori come una nebbiolina fastidiosa. Le due figure, inevitabilmente più vicine, ne percepivano l’intensità sempre più insopportabile.
Mike, a fatica aveva trattenuto dei convulsi di tosse e ora posizionandosi con il peso sulla gamba illesa, provava a dare vita alla propria vendetta. L’incanto da lui evocato si mostrò chiaro dinanzi ai suoi occhi; con entrambe le mani strette sulla bacchetta, aveva dato inizio a un vero e proprio scontro acceso. L’aria calda, scontrandosi con fumo e fiamme, aveva aperto un vero e proprio varco verso il centro portando il fuoco a raggiungere il corpo dell’avversaria. Alice, dall’altra parte, non era riuscita a trattenere la difficoltà del fumo. Seppur con la speranza di mantenere la calma, nello spostamento volontario venne tradita da una tosse improvvisa che rivelò all’avversario la propria posizione, lasciando arrivare l’incanto proprio contro di lei su una traiettoria chiara e precisa. Provando a inalare più aria possibile per rimanere concentrata sul proprio obiettivo, la Corvonero aveva trovato riparo dietro la statua di pietra portando a compimento anche lei la sua breve ma decisa azione. Il fuoco la raggiunse proprio nel momento in cui il braccio, con un movimento preciso, veniva teso verso le fiamme e in un breve ma intenso momento poté sentire il calore bruciante avvolgerla.
In tal modo, lo scontro fra i due incanti fu decisivo. L’aria rovente era giunta contro la Corvonero portando con sé non solo il proprio calore ma anche l’arrivo delle fiamme ardenti. La linea di fuoco investì Alice in un primo momento, proprio mentre il l’Exstinguo mostrava i propri effetti. Il fuoco venne spento dalla magia ma l'insopportabile calore l’avvolse inaspettato. Il braccio teso fu il primo a subire la tremenda scottatura, poi toccò al volto. L’istinto avrebbe portato la giovane a ritrarsi, trovando riparo dietro al Gargoyle. (-7PS; -4PC;)
Cosi, metà del corpo di Alice era avvolto da un bruciore implacabile, che la vedeva lottare contro la voglia di strapparsi via i vestiti da dosso. La pelle, qualche minuto dopo, avrebbe manifestato sulla superficie bolle d’acqua di medie dimensioni come unica protezione; il viso, invece, rimaneva lievemente scottato. Dolore. Irrefrenabile voglia di urlare. L’inferno non era più attorno a lei, non si manifestava come una lunga distesa di fiamme. Era dentro il suo corpo, adesso, e avanzava annullando ogni effimera emozione.

In quel terribile contesto, l’aria soffocante, il respiro in affanno e il bruciore agli occhi avevano accentuato la loro intensità. Piccoli bracieri lungo la pedana, fiammelle prossime a morire e un un fumo intenso, pesante. L’Aestorus, aveva dato modo a quest’ultimo di espandersi più velocemente e ora respirare era sempre più difficile. In un secondo momento, la vista avrebbe dato i primi segnali ad entrambi. Alice, se si fosse spostata e avesse guardato oltre la pietra, avrebbe intravisto le vesti dell’avversario. Una figura sfocata, come un faro nell’oscurità, intermittente, fra le sfumature della nebbiolina grigia e consistente. Allo stesso modo, anche Mike avrebbe avuto chiara la figura del Gargoyle in pietra, che troneggiava immobile laddove l’aveva lasciato, ne poteva distinguere le linee seppur distorte dall’ambiente. Se i due ragazzi si fossero mossi lo scricchiolio distinto avrebbe attirato la loro attenzione. Nel punto in cui era posizionata Alice il pavimento lamentava una resistenza ormai agli sgoccioli, gravata dal peso della statua. Mike, invece, poté vedere alcuni pezzi di legno rompersi e sgretolarsi proprio di fronte a sé.

▪▪▪


Alice
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Mike
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Mike, l’incanto da te evocato va a segno. Ora distingui il Gargoyle ma continui ad accusare l’aria che è sempre di più irrespirabile. Davanti a te il pavimento presenta dei cedimenti.

Alice, l’Exstinguo ti salva dalle fiamme ma in un primo momento ne avverti l’intensità e il calore brucia la metà esposta del tuo corpo, colpendo il braccio dominante e il volto. Ti trovi in balia del dolore e la scottatura ti da molto fastidio, in più la porzione di pedana su cui ti trovi ha accusato maggiormente lol fuoco e con il peso del Gargoyle è instabile.

Entrambi:
Come avete potuto vedere gli incantesimi hanno fatto il loro dovere. Le fiamme si stanno definitivamente estinguendo lungo i lati della pedana ma il fumo è aumentato, rendendo l’aria pesante e il respiro in affanno. Vi trovate su un pavimento non più così sicuro, il fuoco ha senza dubbio indebolito il legno e dovete fare particolarmente attenzione. Vi ricordo di giocare in maniera coerente e di tenere conto di ogni dettaglio da me scritto. Per qualsiasi dubbio o domanda, sono a vostra completa disposizione per mp. Buona fortuna, ancora!


Turno a Alice

 
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view post Posted on 16/11/2020, 14:46
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Era stata tradita da sè stessa, dal suo stesso corpo che a fatica resisteva a quella pressione a cui lo si stava sottoponendo. Ogni azione aveva una conseguenza ed Alice stava facendo i conti con quell’incantesimo che, da quel giorno, avrebbe utilizzato con maggior cura. Il tempo scorreva in maniera diversa, alcuni istanti si dilungavano quasi fossero anni, mentre altri si agglomeravano impedendole di capire cosa stesse successo. Sicuramente qualcosa era andato storto, nel momento in cui il suo incantesimo era stato lanciato metà del suo corpo era stato investito da un'ondata di calore. Il dolore era lancinante, avrebbe voluto urlare se solo quella straziante sofferenza non glielo avesse impedito. Quella sensazione, quella terribile e opprimente sensazione stava dilaniando la mente della giovane adepta di Priscilla.
Così come il suo corpo ardeva, dal profondo della sua anima una nuova fiamma si stava espandendo. Era forse rabbia quella che stava covando dentro di sè? Non poteva lasciarsi perdere d’animo né perdere la concentrazione, ma quelle emozioni stavano saturando i pensieri di Alice come quel sottile fumo che si era fatto largo per tutta la sala. Muoversi sembrava impossibile, persino respirare iniziava ad essere difficile, ma la Corvonero doveva vincere, puntare alla sconfitta di quella persona come se ne dipendesse la sua vita. Ormai tutti i buoni propositi erano andati a farsi benedire, forse era quello il suo vero io, non era poi una così brava persona, ma non le importava, doveva proteggere il suo orgoglio fino alla fine, potesse costarle la vita.
Il volto le bruciava terribilmente, ma non tanto quanto il braccio che era stato abbracciato dalla mossa del suo avversario. Probabilmente se non avesse deciso di utilizzare il Gargoyle come scudo adesso tutto il suo corpo sarebbe stato in quelle condizioni.
Non poteva cedere, ogni passo poteva portarla al fallimento, in tutti i sensi. Le fiamme da lei causate stavano consumando pian piano anche la pedana su cui stavano combattendo, facendo di quel legno solido un lontano ricordo, presto o tardi anche quello sarebbe potuto diventare un nemico da cui guardarsi. In quel momento Alice doveva pesare ogni sua azione, osservare tutto velocemente e muoversi di conseguenza facendo attenzione ad ogni suo passo. Ruotando il busto osservò velocemente la situazione, se da una parte le fiamme continuavano ad ardere, dall’altra la figura indistinta di Mike si palesava finalmente ai suoi occhi. Ora poteva agire, dar lui ancora una volta pan per focaccia. La rabbia che fiammeggiava nel suo cuore l’avrebbe spinta ad usare ancora una volto lo Stupeficium, ma la sua mente, che gelida analizzava la situazione, avrebbe impedito che questo accadesse di nuovo. Non tanto per le conseguenze che avrebbe causato al suo avversario ma per la sua morale: non aveva imparato tale incanto per farne uso irrazionale, se aveva a disposizione un’arma tanto potente era per essere usato per difendere chi ne aveva bisogno.
No, non poteva! Poteva però usare qualcosa di molto simile, qualcosa che aveva imparato tra le mura delle aule di Difesa contro le Arti Oscure e, nonostante le sue condizioni non fossero ottimali, avrebbe cercato di eseguire come meglio poteva tale incanto. Sul volto le si dipinse tutto il dolore che provava nel muovere il braccio che teneva salda la presa sulla bacchetta, sperava di riuscire a dominare quella straziante sensazione con la l’istinto che la obbligava a dare del suo meglio. Quando il braccio si raccolse intorno al collo, arrivando a poggiare la mano sulla spalla sinistra, Alice enunciò la prima parte dell’incanto:
« Everte »
Rapidamente poi distese il braccio puntando la sua fidata compagna in Ginepro in direzione della figura dell’avversario completando la formula dell'incantesimo, racchiudendo tutta la forza di volontà di cui era in possesso:
« Statim »
Il suo cuore era deciso a mettere un punto a quel duello, dare tutta se stessa per vincere quello scontro che stava destabilizzando la Corvonero non solo nel fisico. Avrebbe presto o tardi ceduto a tutta quella situazione, al momento però l’adrenalina che scorreva in tutto il suo corpo le dava una forza che avrebbe trattenuto a sé il più possibile.



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Era innegabile, quel duello stava mettendo a dura prova la sua capacità di resistenza. I colpi subiti al busto e le ustioni che aveva riportato sugli arti inferiori erano ancora lì, pronte a ricordargli che quello scontro sarebbe stato duro come tutti gli altri, se non peggiore.
L’iniziale sorpresa nel ritrovarsi dinanzi alla ragazza con la quale aveva trascorso dei bellissimi momenti nel corso dell’ultimo periodo era ormai un lontano, lontanissimo ricordo; ora non c’era più soltanto il desiderio di ben figurare dinanzi a lei, ma qualcosa di più forte si stava iniziando a muovere nel profondo del suo animo.
Doveva prevalere, vincere e imporsi in maniera netta, indipendentemente da quanto sarebbe potuto accadere da lì a qualche istante.
Così, nell’analizzare velocemente la situazione, Mike stava iniziando a percepire con soddisfazione gli effetti dell’incantesimo pronunciato verbalmente da Alice che, in qualche modo, stava portando più di un beneficio anche a lui. Ora che la maggior parte delle fiamme era finalmente scomparsa, l’unico e ultimo elemento di disturbo era dato dal fumo che, in maniera persistente, stava iniziando a mettere a dura prova i polmoni del Serpeverde.
D’istinto, la mano sinistra che ancora teneva la bacchetta assieme alla destra si sarebbe immediatamente spostata a coprire la bocca e il naso, cercando di porre un freno a quei primi e continui colpi di tosse che avrebbero potuto minare la sua concentrazione. Doveva resistere a quel nero fumo che, oltre ad infastidirne l’animo e le vie respiratorie, rendeva difficoltosa la nitida visuale dell’intera sala. A tal proposito, gli occhi del ragazzo erano rimasti socchiusi e apparivano come due piccole e scure fessure che si sarebbero subito indirizzate verso il Gargoyle, pronte a cogliere qualsiasi sfaccettatura presente in quella zona.
Ad un primo sguardo, anche la pedana sulla quale stavano duellando sembrava mostrare tutti gli evidenti segni di quel lungo e duro scontro e, a ben vedere, nella logica del ragazzo anche quel semplice dettaglio avrebbe potuto influire sull’esito finale della sfida.
Conscio di quel dettaglio, Mike avrebbe continuato a tenere ben disteso il braccio destro ma, allo stesso tempo, avrebbe cercato di rivolgere la punta della bacchetta verso le assi di legno più fragili e deboli che si trovavano nei pressi del Gargoyle e, verosimilmente, di Alice.
Pur consapevole del rischio insito in quella mossa, l’inglese avrebbe tentato di fare ricorso al più classico degli incantesimi demolitori per abbattere le ultime resistenze della pedana e per destabilizzare in maniera definitiva la sua avversaria.
Voleva farla finire a gambe all’aria, metterla momentaneamente fuori gioco ma, ancor di più, voleva indirizzare l’esito di quell’incontro utilizzando il suo miglior incantesimo.
Pronto e deciso nel tenere il Prugnolo orientato verso il basso, in quel momento Mike avrebbe cercato di non pensare ad altro se non agli effetti distruttivi di una vera e propria cannonata, lanciata con grande forza su quella parte di pedana già compromessa. Non c’era spazio per la sofferenza, per le fitte che di tanto in tanto continuava a percepire lungo la gamba destra, e nemmeno per quel fastidiosissimo elemento fumoso.
Immaginandosi già qualche scheggia di legno o, addirittura di pietra, volare lungo la sala, Mike avrebbe infine imposto l’ordine mentale a quella logica distruttiva.

*Bombàrda*

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Il Fato

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L’intensità del bruciore provato lambiva ogni singola parte della pelle della Corvonero. Seppur fosse localizzato in un punto preciso, il dolore lancinante occludeva tutti i sensi, premeva nel cervello con impulsi decisi e lasciava accrescere in lei la rabbia. Non con poca difficoltà, Alice aveva provato a gestire la situazione. Era chiaro che avesse bisogno di regolare i conti, di giungere a una vendetta ben definita e stringere con mano la tanto ambita vittoria in quel duello quasi giunto al termine. Così, nello scorgere Mike fra il denso fumo grigio fu per lei chiaro cosa fare. Le labbra si strinsero per fare resistenza al dolore provato in quei rapidi movimenti; la mente faceva fatica a mettere a fuoco l’intento ma fu Alice a vincere per questa volta accusando, però, l’intensità di quel momento come un pugno nello stomaco. La bacchetta, in tal modo, aveva seguito la precisa traiettoria che le era stata data dalla ragazza. Al suono di quelle parole, per versi taglienti, scandite con estrema precisione e altrettanta volontà, l’incanto si manifestò in tutta la sua potenza. Il pavimento, scricchiolò sotto ai piedi della studentessa enunciando un allarme chiaro: stava per cedere.
Mike dall’altra parte scopriva se stesso, manifestava il proprio volere, adesso, lasciando che fosse l’istinto a guidarlo. Alice avrebbe avuto un impatto diverso su di lui dopo quello scontro? La mente avrebbe potuto tranquillamente elaborare la domanda, forse mostrare delle risposte se solo le fosse stato concesso ma in quegli istanti non vi era nulla che lo scoppiettare di una esplosiva vedetta.
Con gesti attenti, Mike aveva pensato a coprirsi il volto, per filtrare il fumo, a concentrarsi sull’ambiente e a fare di quest’ultimo il mandante in quella scena surreale. Scorse il Gargoyle di pietra, il pavimento che accusava il fuoco lungo l’intero perimetro interessato e, stringendo i denti per controllare il dolore, direzionò il proprio incanto. Mike se solo si fosse ascoltato avrebbe sentito un brivido di piacere scorrergli lungo l’epidermide.

Lo scontro si accese ancora sotto gli occhi attenti di spettatori in visibilio, permettendo di dare scena a degli incanti evocati a un millesimo di secondo l’uno dall’altro. L’Everte Statim colpì Mike (-16PS; - 6PC;), garantendogli un duro impatto sulla pedana; un dolore lancinante alla schiena lo avrebbe pervaso e il legno sarebbe ceduto al momento dell’impatto, lasciando il Serpeverde sprofondare al suo interno. Dall’altra parte, Alice non fu in grado di godersi lo spettacolo a pieno, perché il Bombarda lanciato dall’avversario mandò in frantumi la Statua al suo fianco, scaraventando lei in fondo alla pedana. Un'esplosione e la giovane si ritrovò spinta dal violento rilascio d’energia e una pietra le colpì la spalla sinistra. (-30 PS; - 10PC;) A terra, supina, avrebbe sentito il corpo dolerle in ogni parte. La testa, il collo, le spalle erano intorpidite e doloranti; le gambe come gelatina, in preda al formicolio. Avrebbe avuto difficoltà a rialzarsi.
Un boato fra il pubblico si diffuse nell’intera stanza, seguito dal silenzio, il fiato sospeso nella speranza di vedere i due sfidanti rialzarsi.
Schulz non si mosse.

▪▪▪


Alice
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Mike
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Alice, sei in grado di vedere l’incanto da te evocato solo per alcuni istanti. Il Bombarda colpisce il Gargoyle e tu, trovandoti affianco, vieni colpita. L’energia emanata dall’incanto ti scaraventa alla fine della pedana. Una pietra ti colpisce la spalla sinistra e una volta a terra ti ritrovi supina, dolorante, con difficoltà a tornare in piedi. Il dolore ha un effetto decisivo per te, sollevando il capo hai la possibilità di vedere la situazione.

Mike, riesci a ad evocare il Bombarda. La statua esplode rilasciando i suoi pericolosi effetti. Il boato è chiaro ma tu vieni spazzato a terra dall’Everte Statim. La schiena colpisce la pedana, l’impatto la fa cedere facendoti sprofondare al suo interno.


Entrambi:
L’ambiente attuale lo conoscete molto bene. Il fumo persiste, sebbene abbia ridotto la sua intensità, e continua a procurarvi colpi di tosse e il respiro pesante ad ogni minuto passato. Siamo agli sgoccioli, tenete duro e continuate così!


Turno a Mike



Edited by Master Adepto - 7/12/2020, 00:25
 
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Un boato, una forte esplosione ed infine uno schianto.
Senza quasi rendersene conto, in quel susseguirsi di concitati intrecci magici Mike si sarebbe visto colpire da un incantesimo in grado di spingerlo prepotentemente all’indietro.
Come nel corso del più classico scherzo del destino, il giovane si sarebbe ritrovato a gambe all’aria, destabilizzato e pronto ad un feroce impatto con la pedana. Davvero i due duellanti avevano avuto in qualche modo la stessa idea?
Un pensiero destinato a rimanere tale, vista la rovinosa caduta a cui era ormai destinato.
In quel momento, d’istinto, avrebbe chiuso gli occhi e stretto ancor più a sé la bacchetta in Prugnolo, ma ciò non sarebbe bastato ad alleviare il suo dolore. La successiva sensazione di intorpidimento generale si sarebbe verosimilmente propagata a tutto il corpo, dai piedi al collo, soffermandosi maggiormente lungo tutto l’arco lombare.
A far preoccupare ancor di più il Serpeverde ci avrebbe poi pensato il sinistro e sgradevole rumore del legno che si spezza sotto il suo peso e la successiva spiacevole sensazione di cadere, seppur per breve tempo, nel vuoto. Ma come diavolo aveva fatto a cacciarsi in quella situazione?
Percependo una discreta rabbia per la sofferenza che stava provando, in quel momento Mike si sarebbe augurato di essere riuscito a riservare lo stesso trattamento alla sua avversaria, prima di cadere sua volta vittima dell’offensiva. Quando poi sarebbe tornato a riaprire gli occhi in quel nugolo di fumo e polvere che l’avrebbe portato sicuramente a tossire, il suo primo e impellente desiderio sarebbe stato quello di risollevarsi da lì; così, con un primo e lento movimento degli arti, avrebbe cercato di farsi una prima idea su quanto gli fosse costata quella caduta.
Al netto di qualche ulteriore livido e di un discreto numero di nuove escoriazioni, il ragazzo non sembrava aver nulla di rotto e così, senza perdere altro tempo, avrebbe prontamente cercato di raccogliere dentro di sé la giusta forza per risollevarsi con un piccolo slancio.
Facendo particolare attenzione a lasciare la maggior parte del peso sul piede sinistro, Mike avrebbe tentato di sollevarsi da terra aggrappandosi anche ad uno di quei pezzi sporgenti di legno che prima componevano la pedana. Lo sforzo non sarebbe stato semplice, ma doveva riuscire a tornare in posizione eretta per tornare verosimilmente a vedere oltre il cratere che si era appena formato.
Se vi fosse riuscito, il giovane si sarebbe subito attivato per garantirsi quel minimo di mobilità tale da permettergli di compiere un semplice movimento con il braccio dominante. Così pur non potendo spostarsi da quel punto e trovandosi in qualche modo parzialmente intrappolato, Mike avrebbe tentato di scorgere la figura di Alice oltre quel continuo velo di nebbia, indirizzando nuovamente in quella direzione il catalizzatore magico.
Pur consapevole che un incantesimo difensivo l’avrebbe potuto aiutare nell’immediato ad uscire da quell’evidente svantaggio tattico, l’incredibile sensazione provata nello scatenare l’esplosione precedente avrebbe indotto il Prefetto ad accantonare quel pensiero in favore di una nuova ritorsione. Cercando così di non concedere una lunga tregua alla sua avversaria, Mike avrebbe azzardato un nuovo incanto per destabilizzarla ulteriormente, andando a creare una sorta di potente illusione lungo la pedana. Socchiudendo gli occhi, il braccio dominante avrebbe provato a tracciare un cerchio in senso orario intorno alla figura di Alice con l'intento di farle perdere qualsiasi punto di riferimento.

*Nebula*
Se tutto fosse andato come previsto, l’inglese avrebbe infine portato la bacchetta al centro del cerchio appena tracciato, pronto a completare con zelo la formula dell’incanto.
*Antigravitas!*

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Edited by MikE Mino - 8/12/2020, 15:57
 
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view post Posted on 10/12/2020, 17:04
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Da quella posizione la stanza sembrava ancora più imponente e il soffitto, così alto, pareva farsi ogni secondo sempre più lontano o era la sua testa a farsi sempre più pesante? Alice non avrebbe saputo dirlo, il suo corpo doleva dappertutto e ogni minuto che passava portava con sé nuove lesioni, ma era inevitabile, ne era a conoscenza quando aveva deciso di prendere parte a quel duello che non ne sarebbe uscita con le sue gambe. Avrebbe voluto rimanere lì distesa, ammirare ancora un pò quei meravigliosi lampadari, così enormi da perderci la testa.
Voleva mollare, eppure perché il suo corpo lentamente si stava muovendo, possibile che la sua testa ormai viaggiasse ad una velocità diversa dal suo stesso istinto? Quello stesso istinto che le diceva di muoversi a vincere quella sfida, ignorare il dolore e continuare a lottare.
Fosse facile.
L'Incantesimo utilizzato da Mike aveva mandato in mille pezzi il fidato Gargoyle che, con i suoi detriti, aveva colpito l’ex prefetta, al tempo stesso sbalzata via dall'esplosione. Ora non le doleva solo il braccio destro, ma anche la spalla opposta, e gran parte del suo corpo sentiva le conseguenze delle volte in cui era volata via e dagli effetti dello scambio di incantesimi che i due ragazzi stavano lanciando l’uno contro l’altra. Persino il fumo iniziava ad infastidirla, nonostante stesse lentamente iniziando a diradarsi l’aria rimaneva pesante e ogni respiro doleva ai polmoni della giovane Corvonero.
Colpi di tosse interruppero per qualche secondo il dolore che tornò a farsi sentire con gli interessi subito dopo, ma questo non l’avrebbe fermata.
Alice avrebbe cercato di rialzarsi il più velocemente possibile, proteggersi o attaccare ancora una volta il suo sfidante e mettere definitivamente fine a quello scontro. Di certo non poteva restare inerme lì ad aspettare, non aveva subito tutto ciò per arrendersi ad un passo dalla fine.
Se anche i suoi piedi non fossero tornati a toccare il suolo Alice avrebbe cercato di ribaltare la situazione, acquistare un vantaggio sul Serpeverde ma senza attaccarlo direttamente.
Le sue azioni si mossero prima ancora di stabilire con certezza l'esatta posizione del suo sfidante, ma per l’incanto che aveva intenzione di utilizzare non le era necessario saperlo. Sfiorando il terreno con la punta della bacchetta, ma premurandosi di farla toccare il suolo, o di farla sostare per più di qualche secondo, Alice avrebbe tracciato una linea immaginaria andando da destra verso sinistra.
« Orbis » la prima parte dell’incantesimo fu enunciata in corrispondenza con l’inizio della linea mentre l’ultima parte sarebbe andata a coincidere con il termine dei suoi movimenti. « Terràrum »
Ponendo l’accento accuratamente sulla seconda vocale del termine l’ex prefetta avrebbe utilizzato tale incanto con il solo scopo di creare una scossa tellurica. Scuotere e destabilizzare il suo avversario, impedirgli di agire, farlo capitolare al suolo ancora una volta, o almeno rallentare i suoi probabili movimenti, qualsiasi cosa potesse metterlo alle strette prima di poter dar lui il colpo di grazia.



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OT: Utilizzata proroga richiesta e accettata dal Master.
 
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