CASEY BELLvs. Ariel A. Vinstav
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• PC:149/154 •
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LA GIORNATA DEL DUELLANTECOME AFFRONTARE UN DUELLO:
Error 404 not foundLa concentrazione del Prefetto nell'appiccare fuoco alla sfidante e l'assoluta certezza di riuscita furono spazzati via in una manciata di istanti assieme a mille schegge e scintille infuocate. Il risultato di tutto ciò fu la rottura in mille pezzi delle sue aspettative, una tremenda infiammazione dei suoi nervi e la totale presa di potere dell'istinto. Una lista? Un piano? Dove, come, quando e perché avrebbe dovuto controllare e dosare le sue scelte per ricreare un duello da manuale? Non era mica un robot, e di sicuro non le interessava che il
professor-arbitro le scombinasse i ciuffi ribelli con una mano dicendole "brava".
Le uniche cose che Casey avvertì di quel repentino cambio di stato furono il forte impatto e ancor di più la rabbia. Buffo come il Fato decideva di infierire nel momento in cui i suoi pensieri toccavano l'immagine di Drinky. Che agisse tramite una Ariel accecata o tramite il puro caso per andarle contro poco importava: ormai il dado era tratto, e la Bell aveva aperto il pugno che cingeva le redini delle sue emozioni.
Per quanto fosse doloroso e complicato, non era raro che ciò accadesse. Per pochi istanti, quando il troppo stroppiava, alcuni fremiti generavano pensieri estranei, altri risposte a dir poco rispettose, altri ancora malesseri e mal di pancia di ore che subivano gli influssi e il
mood di certe pellicole che la sala cinematografica del suo cervello le proiettava sulle emozioni. Nonostante i suoi sedici anni, Casey aveva compreso un pizzico il meccanismo delle sue tendenze, ed era proprio per questo, per scansare un dolore che l'avrebbe solo divorata dall'interno, che cingeva i pugni sui suoi istinti mantenendone il controllo. Tuttavia, mai nulla di tutto ciò era stato scaturito da un'esplosione
di quel tipo. Era forse stato l'impatto? L'umiliazione, la sorpresa, la mal riuscita del suo incanto? Ancora, poco importava. La mente era una tabula rasa di domande e risposte, e si gonfiava solo dell'odio e della rabbia cieca in cui affondarono gli occhi di Casey quando ritrovò l'immagine di Ariel.
Non avrebbe perso un attimo, poiché cadde nella posizione ottimale. Braccio destro indenne e libero, visuale perfetta. Veloce, la bacchetta avrebbe puntato il petto dell'avversaria e subito dopo si sarebbe flesso verso lei stessa in un lampo, raccogliendo l'ira che le sgorgava generosamente dal petto. Ancora una volta si sarebbe disteso avanti a lei per toccare Ariel. Il tutto sarebbe avvenuto in un gesto unico, privo di fronzoli, interruzioni ed esitazioni. Non poteva essercene di esitazione a tal punto, né nel ferire né nel dar sfogo al proprio
Io ferito, ragion per cui la sua voce sarebbe stata determinata nel declamare con violenza e fermezza la formula:
«STUPEFICIUM!»Quale poteva essere il suo intento? Le motivazioni del passato e quelle del presente si accorpavano creando una solida massa. Non vi era differenza fra Ariel e Drinky, non ce n'era nella sua ira, non ce n'era nel dolore sprigionato dall'ennesimo abbandono. Era stanca, stanchissima, di subire colpi e mancanze, di lasciare che altri decidessero come e quando ella dovesse soffrire. Provocare nell'altro uno svenimento sarebbe stato uno dei migliori modi che aveva a disposizione per prenderne il controllo. Colpirlo, tramortirlo, privarlo della propria energia. Magari sopra un tappeto infuocato, che se nessuno avrebbe spento presto, forse, sarebbe diventato una cortina di fiamme sopra le pedana fra le due sfidanti.
Proroga concessa dal Master.
Posso chiedere, se non è di disturbo, una descrizione seppur sinteticissima degli avvenimenti e della durata degli effetti degli incanti e una mappa adesso che, mi sembra, KC è stata sballottolata via dalla pedana?