Lucas Scott vs Maurizio Pisciottu, Adulto vs adulto | Giornata del duellante

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view post Posted on 24/7/2020, 22:24
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Il Fato

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Una situazione quasi di stallo quella che si era venuta a creare tra Lucas e Maurizio, uno quasi paralizzato l'altro accecato. Ma erano due maghi adulti, nessuno era ancora stato colpito così duramente da dover dare forfait e il duello si preannunciava lungo per la gioia del pubblico.
Si mossero quasi all'unisono, uno per attaccare l'altro per difendersi. A questo livello tutto si concentrava in una manciata di secondi e solo anni di pratica come arbitro permettevano a Wang di seguire l'andamento del duello.

Il giornalista sollevò le braccia, lentamente, i movimenti come se avesse il torso e la parte superiore del corpo immersa nella melassa. Avrebbe iniziato a sentire anche una certa debolezza. Nulla di cui preoccuparsi, almeno per ora. Ma Lucas voleva vincere, vincere con ogni fibra del suo corpo. A Wang era già capitato di vedere quel sorriso, quel ghigno sulla faccia di altri duellanti: erano quelli che non si fermavano davanti a nulla.

E nel frattempo anche Maurizio si muoveva per togliersi d'impiccio. I rovi ancora stretti attorno alle sue gambe gli avevano impedito di spostarsi e per un inaspettato aiuto, fornito quei punti di riferimento momentaneamente perduti. Ma rimaneva un limite e Maurizio doveva averlo capito.

Wang lo vide piegare il braccio verso di sé. Alla lunga si cominciavano a intuire gli incantesimi ancor prima che la formula fosse pronunciata. Pur nella cecità non c'erano dubbi nei movimenti di Maurizio, precisi e rapidi.

Enunciata la formula, i rovi lo trattenere per circa una frazione di secondo, abbastanza perché anche Lucas avesse il tempo di completare il proprio attacco. Nell'istante in cui Maurizio scartava di lato, arrivando quasi al bordo della pedana, ecco che l'acclamatio lo sfiorava, questione di pochi centimetri.

I palmi si aprirono, la bacchetta sul punto di cadere a terra e si unirono in un applauso svogliato ma continuo.




Maurizio Pisciottu

PS: 225/242
PC: 195/197
PM: 209/209
PE: 36

Ti sta tornando la vista e il proiecto ha funzionato. Attento che spostandoti di lato sulla pedana ti sei avvicinato al bordo. Sei libero dai rovi. Per un turno sei costretto ad applaudire. Hai ancora la bacchetta, ma ti sta per cadere.

Lucas Scott
PS 227/269
PC 195/213
PM 251/251
P.EXP. 49.5

Ancora a terra. Sei stato colpito dall'Impedimenta e fai fatica a muoverti per tre turni. Finché l'incantesimo è attivo perdi 4 PC a ogni turno se non poni rimedio.

Turno a Maurizio
 
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view post Posted on 28/7/2020, 21:39
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Maurizio Pisciottu ☾ Werewolf
PS: 242 ☾ PC: 197 ☾ PM: 209 ☾ PE: 36

Il mio avversario è più forte. Me lo ripeto come un mantra ogni volta che penso all'incantesimo successivo, e lo vedo nell'approccio al duello stesso. Più moderato e metodico è Lucas Scott, vuole sempre darti la sensazione di avere il tutto sotto controllo e lo noto anche nella scelta di non lasciare che i miei attacchi ne inficino le idee.
D'altro canto il Caso lo ha posto di fronte a me, un amante del caos, uno che "la butta in caciara" come si suol dire. E ne ho appena dato dimostrazione utilizzando il Proiecto in maniera atipica per ritrovare ordine nella testa e, appunto, proiettarmi verso il lato della pedana finalmente libero. Meno efficace però è il tentativo di schivata poiché l'Acclamatio, altro mio vecchio amico, mi sfiora forzandomi in un elegante applauso senza sosta.
Ancora una volta vengo forzato in una situazione difficile da gestire, l'incantesimo è banale ma dannatamente invasivo e ben pochi incantesimi sono praticabili in questo stato ma mi rendo conto quasi subito che uno fa al caso mio.
Allora decido di concentrarmi al massimo nell'immaginare una tempesta di sabbia avvolgere il giornalista rendendogli estremamente difficile qualunque attacco successivo; rendendogli complessa la concentrazione e, perché no, rompendogli perfino le uova nel paniere. Libero dai rovi pianto i piedi per terra rendendomi conto che quel breve movimento sarà terribilmente faticoso da eseguire e provo a portare in equilibrio la bacchetta, stringendola immediatamente tra l'indice e il medio della mano sinistra per evitarne una rovinosa caduta che mi sarebbe quasi fatale durante un duello. E poi, proprio nel momento in cui le mie mani sono costrette a congiungersi l'una con l'altra, faccio la mia mossa. Contraggo forte i muscoli delle braccia, principalmente i bicipiti, nel tentativo di prolungare anche di un solo istante la fase dell'applauso che vede le mani ritrovarsi tra loro. Poi, mi decido ad allentare la tensione e assecondo l'impulso di distanziare i palmi delle mani che mi trasmette l'Acclamatio: sempre col braccio dominante, eseguo una sferzata decisa da destra verso sinistra che dà al mio applauso un'apparenza quasi violenta. Nel frattempo le mie corde vocali iniziano a vibrare, producendo una voce calda e piena di passione.
"Tormentaaam!"
Sto bene attento a soffermarmi il giusto sulla "a" dell'incanto, non troppo per evitare di perdere l'attimo giusto e non troppo poco per evitare di lanciargli contro un singolo granello di sabbia. Non è la più forte controffensiva, ma è la migliore che posso proporre in questo stato. Spero che il ricordo della sabbia dorata delle spiagge della Sardegna rinforzi la natura dei miei propositi e, nella più rosea delle ipotesi, dia al mio avversario un assaggio d'Italia che manca dell'accoglienza nostrana. Del resto in questi casi c'è solo una cosa che mi viene da pensare: fanculo le buone maniere. Sono sempre figlio di un agricoltore, porca vacca.
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view post Posted on 29/7/2020, 12:22
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Lucas Scott
PS 269/269 - PC 213/213 - PM 251/251 - P.EXP. 49.5

L’ennesima strategia di attacco sembrò non sortire l’effetto totalmente desiderato.
Portandosi sul bordo della pedana, le gambe del ministeriale riuscirono a liberarsi dalla stretta delle radici. Il viso di Lucas già rivoltò all’avversario, assunse una smorfia contrariata, osservando come al rallentatore le mani di questo che sbattevano rumorosamente senza provocare la caduta della bacchetta.
*Come caspita è possibile.*
Benissimo.
Il giornalista non stette nemmeno ad osservarlo, sapeva che doveva agire in fretta. L’unica difesa di Maurizio era ancora lì, in perfetto bilico per una possibile caduta, sarebbe stato compito del ragazzo esercitare la spinta decisiva per disarmarlo.
Aveva molti svantaggi l’antimago: la vista non era perfetta, e poi, dettaglio non trascurabile, l'incanto che l’aveva colpito aveva il difetto di durare molto a lungo, cosa che gli avrebbe reso impossibile utilizzare con precisione la bacchetta. Bene, doppio svantaggio. Anzi, triplo, se si contava la pressione psicologica e la possibile paura che stava provando.
La strategia, però, doveva continuare. La tentazione di colpirlo subito era molto forte, certo, ma con quell’avversario la tattica era la cosa migliore, ormai non c'erano dubbi.
Nella sua mente prese forma l’immagine di una corda rigida e resistente, che guidata dalla sua magia avrebbe avvolto il polso dell’uomo catturandolo in una presa invisibile. Voleva disarmarlo, togliergli i punti di riferimento, la sua pericolosa vicinanza sul bordo della pedana era per Lucas un dettaglio da sfruttare. Rapido portò la mancina armata in posizione flessa, per poi scagliare in avanti il proprio legnetto magico, puntando il braccio destro del mago. Mentre il braccio tornava a scattare verso sinistra, per effettuare una forte sferzata a suggerire il senso di rotazione.
*Gyro*
disse mentalmente con voce ferma e decisa, la sicurezza di chi ha un piano e adora i piani ben riusciti.
Voleva vedere il nemico girare su sè stesso come una trottola impazzita. Un colpo atto a destabilizzare il suo senso di stabilità precaria, magari provocando una bella caduta dalla pedana di combattimento. Ed era proprio a quel dettaglio che Lucas aveva mirato nel momento in cui aveva dato il via a quella strategia di attacco.
La concentrazione del giovane era a livelli così alti che nemmeno più sentiva le grida provenire dagli spalti, l'adrenalina del combattimento lo elettrizzava e calmava contemporaneamente, rendendolo forte e altero, eccitato ed emozionato. Come partecipare ad una gara di scacchi, quando si è calmi e competitivi allo stesso tempo, quando si desidera veder perire le pedine avversarie e contemporaneamente si desidera vedere la fine del gioco, la fine del tunnel.



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Un duellante ancora a terra, sebbene per poco, uno sul punto di cadere dalla pedana e nessuno dei due disposto a cedere. La mancanza di equilibrio di Maurizio dovuta all'acclamato veniva compensata dalla lentezza dei movimenti di Lucas. Ancora per un momento, le loro forze tendevano a pareggiarsi.

Gli occhi dell'arbitro saettavano da uno sfidante all'altro, pronto a vedere chi avrebbe fatto la prima mossa, ottenendo quei preziosi secondi di vantaggio che potevano mettere il duello su binari da cui poi sarebbe stato difficile uscire.

Nonostante l'acclamatio, fu il ministeriale ad aggiudicarsi da prima mossa. Consapevole dei suoi limiti, sembrava deciso ad assecondarli e volgerli a suo vantaggio invece che combatterli di petto o resistergli, sfruttando la breve finestra che l'incantesimo gli offriva.

Questione di secondi, il braccio di Maurizio si mosse con una sferzata verso l'esterno prima che l'acclamatio lo costringesse a ricongiungere le mani. Questione di secondi, ma sufficiente per evocare una tempesta contro Lucas
(- 10 PS, - 2 PC)

Anche il giornalista aveva fatto la sua mossa, ma la sua sferzata fu troppo lenta per essere una vera minaccia. Mentre Lucas veniva investito dalla tempesta, il gyro sfiorava a malapena Maurizio, spingendolo a fare mezza-rotazione. Sufficiente per cadere (-2 PC, - 5 PS), ma aveva ancora mezzo corpo sulla pedana, una gamba penzoloni oltre il bordo.



Maurizio Pisciottu

PS: 220/242
PC: 193/197
PM: 209/209
PE: 36

Ti è tornata quasi del tutto la vista. Sei a terra, hai le vertigini e sei mezzo fuori dalla pedana. Stai per cadere.



Lucas Scott
PS 217/269
PC 197/213
PM 251/251
P.EXP. 49.5


L'impedimenta ha esaurito il suo effetto. Sei però nella tempesta evocata da Maurizio. Recuperi pian piano i PC dell'Impedimenta, ma ne perdi 2 a turno finché sei nella tormenta.


Turno a Lucas
 
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view post Posted on 10/8/2020, 08:28
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Lucas Scott
PS 269/269 - PC 213/213 - PM 251/251 - P.EXP. 49.5

Come era arrivata, la sua furia si placò.
Il veloce vorticare del Gyro sarebbe giunto inaspettato e invincibile, aveva pensato, la tempesta si sarebbe abbattuta con la forza di mille venti su quel ministeriale tanto incauto da decidere di alzarsi dal letto quella mattina, da decidere di affrontare il giorno della sua mancata vittoria, la mattina in cui avrebbe preferito piangere tra le braccia della sua genitrice mezzosangue, lurida e sporca come acqua di uno stagno. Ma nulla di tutto questo accadde.
Ancora una volta le sue reali intenzioni fallirono parzialmente. Il suo avversario, seppur in precario equilibrio, restava supino sopra la pedana. Una magica protezione aveva impedito a quel corpo massiccio di cadere tra la polvere del pavimento, una magica protezione insolente e irrispettosa, incurante della giustizia e di ciò che è vero e che è falso.
Lucas doveva vincere, e questo era vero. Il ministeriale doveva perdere, e ciò era altrettanto vero. Solo che la magia ancora non l'aveva compreso. Stava a lui tirarla per le orecchie e tentare di guidarla verso la sua ascesa. L'avrebbe capito. A costo di prenderla a schiaffi senza bacchetta, come i babbani.
Alla fine un animale capisce la lezione solo quando viene morso. Il problema è che il morso del serpente uccide sul colpo. L'avrebbe capito, sì, l'avrebbe capito.
L’incantesimo utilizzato dall’avversario risultò come una fonte di notevole distrazione, e si ritrovò senza aspettarselo in un turbinio di polvere e sabbia. La sabbia gli entrò negli occhi e questi, glaciali e freddi, si accaldarono lacrimando copiosamente, impedendogli per brevi istanti di vedere, mentre la pelle gli prudeva terribilmente.
Respirare Lucas, respira, ricordati di respirare. Se non respiri, l'aria non ti va al cervello e tu non puoi pensare. E tu perdi. Logico, no?
Un profondo respiro e sbatté le palpebre più volte, costringendo i granelli di sabbia a uscire dall'azzurro cielo del suo sguardo, costringendoli a lasciarlo in pace, a lasciarlo combattere. Era stata preso alla sprovvista e ciò non sarebbe più accaduto.
L’effetto rallentante dell’Impedimenta era terminato, avrebbe potuto usufruire di quel momento per mettere fine alla tempesta di sabbia e vanificare tutte le strategie passate dei turni precedenti. No, sarebbe stato ingenuo non approfittare della posizione così pericolosa nella quale si trovava il suo avversario. Serrò gli occhi con violenza, temendo per un istante di vederli implodere dalle proprie cavità orbitali. L’obbiettivo sarebbe stato quello di centrare con una potente ondata d’urto il corpo sdraiato a terra del ministeriale, o meglio ancora parte della pedana che si trovava adiacente a lui. La vista non gli occorreva, ricordava benissimo la posizione dell’avversario e avrebbe utilizzato il suo spirito Animagus per fiutarne l’odore.
L’odore del sangue. Lo conosceva bene, più volte ne aveva assaporato il suo gusto metallico sulle fauci da lupo. Sentiva l’odore di Maurizio, lo sentiva arrivare verso di lui. Lo accolse. Rapido andò a stendere il braccio puntando con la bacchetta in quella stessa direzione, le mascelle serrate per ignorare il senso di prurito sulla pelle. Dopo si sarebbe grattato, ora aveva da fare.
*Bombàrda*
Esclamò mentalmente, ponendo attenzione a mettere l'accento sulla prima "a" della parola. L'unico modo per vincere lo scontro restava quello di batterlo sul tempo, la caduta dalla pedana poteva rappresentare la via più semplice viste le condizioni.


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view post Posted on 20/8/2020, 20:10
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Lucas Scott era nella tormenta. In senso letterale. Superato l’ostacolo dell’Impedimenta, ora un nuovo blocco arrivava a limitare i suoi movimenti. L’arbitro non era sicuro che ci fosse una strategia dietro alle scelte di Maurizio, ma se mirava a sconfiggere Lucas per sfinimento, era sulla buona strada.

Oppure c’era il fatto che il tormenta fosse uno dei pochi incantesimi che avrebbe potuto eseguire in quelle condizioni, con le mani semi-bloccate dalll’acclamatio. 

Ma l’arbitro ammirava comunque la prontezza di spirito del ministeriale. Gli dava la sensazione di una persona abituata a pensare in fretta, soprattutto in situazioni di emergenza dove le regole non sempre venivano rispettate.

Questo, però, era un duello e per fortuna c’erano ancora delle regole.

Per il momento Maurizio non aveva ancora deciso la sua prossima mossa. L’arbitro corrugò la fronte. Rallentare dopo aver ottenuto un vantaggio non sembrava una scelta mirata. Non era però la prima volta che Wang assisteva a qualcosa di simile e il duello era ancora lungo. Poteva essere che il ministeriale avesse deciso di non voler mancare la mira a causa del tormentam.

A Lucas, invece, non importava. Wang lo vide lottare per stendere il braccio contro la tormenta. Non un suono, ma pochi secondi dopo un’esplosione squarciò il silenzio.

Era difficile vedere a causa della tormenta. Qualcosa si distingueva, però. Cosa più importante, parte della pedana era scoppiata in una pioggia di schegge. Alcune andarono a colpire Maurizio
(- 7 PC, - 15 PS), al viso e alle mani, mentre l’onda d’urto del bombarda lo sbilanciava via dalla pedana.

Fortunatamente, infatti, il bombarda aveva colpito abbastanza lontano da ridurre l’onda d’urto


Maurizio Pisciottu

PS: 205/242
PC: 186/197
PM: 209/209
PE: 36

Hai recuperato la vista. Sei stato colpito dalle schegge della pedana, soprattutto al volto e alle mani. Sei caduto dalla pedana.

Lucas Scott
PS 217/269
PC 199/213
PM 251/251
P.EXP. 49.5


Sei nella tempesta evocata da Maurizio. Recuperi pian piano i PC dell'Impedimenta, ma ne perdi 2 a turno finché sei nella tormenta.
OT: Lucas, essere animagus non dà al mago le caratteristiche o le capacità dell’animale quando il mago è in forma umana. Il tuo olfatto non è più sviluppato quindi.


Turno a Maurizio

 
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view post Posted on 23/8/2020, 19:33
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Maurizio Pisciottu ☾ Werewolf
PS: 242 ☾ PC: 197 ☾ PM: 209 ☾ PE: 36

Avrei preferito raggiungere l'esterno della pedana con i miei stessi piedi, ma Lucas Scott ancora una volta mi dimostra di essere estremamente rapido e, in questo caso, più rapido persino dei miei stessi pensieri.
Volo via. Non è un urto terribile, l'incantesimo del mio avversario non è perfetto, ma è abbastanza da scheggiarmi viso e mani prima di lanciarmi fuori dalla pedana, mentre sono ancora sospeso sento nella mia testa un pianoforte che inizia a stonare, come se un compositore avesse dimenticato come andare avanti e si fosse fermato completamente. Solo.

"Per ogni pezzo che ho perso di me come foglie strappate dal vento passato
Per ogni taglio coperto col freddo del nulla che ha reso il mio cuore ghiacciato"

Sento l'impatto col pavimento della sala, l'urto non è terribile e me ne stupisco. Istintivamente, il mio corpo ha pensato di attutire il colpo col suolo piegando le ginocchia e muovendo le mani avanti per assumere la posizione di un quadrupede, ovviamente risparmiando di più la mano sinistra munita di bacchetta e facendo più affidamento sulla destra. Riapro gli occhi e, fortunatamente, mi rendo conto che il Lumos Maxima ha terminato i suoi effetti. Non riesco nemmeno a rendermi conto di non avere reagito al suo incanto perché i tempi dettati da un duello non ti concedono il lusso nemmeno per fare quello. Cosa diamine sia successo lo capisco un secondo dopo quando mi ricordo che sono un uomo ma sono anche un Lupo e le due parti di me si inseguono e convivono favorendo il Caos che tanto mi piace assecondare. Stacco la mano sinistra dal pavimento e stendo il braccio per essere pronto.

"Per ogni destro allo specchio ogni volta che ho perso qualcosa, ogni rosa, ogni spina
Ogni volta che ho messo le nocche sul mondo, ogni fondo toccato, ogni botta, ogni sfida"

Vedo Lucas ancora avvolto dalla tormenta, veramente curiosa la sua scelta sul come affrontare questo duello, forse la sue idea è quella di avvilirmi facendomi percepire che non si cura nemmeno delle mie offensive, ignorandole completamente. Eppure mi chiedo quanto ancora un mago possa resistere in questo modo, quanto ancora può stressare il suo corpo prima di cedere sotto il peso dell'affanno. È una riflessione fulminea come la puntura di una zanzara, venuta fuori nel constatare quali danni Scott ha fatto alla sala come se sentisse il bisogno di non essere da meno rispetto a me e alla mia spettacolarità. Il pianoforte ha ripreso a suonare quando i muscoli hanno cominciato a contrarsi per assicurarmi la stabilità e non farmi perdere l'equilibrio da né avanti né indietro né di lato: adesso ha un suono limpido e preciso e ha trovato con chi andare avanti... un violino accompagna il pianoforte e lo porta "per mano" verso lo spartito. Proprio così ho l'illuminazione.

"Per tutti quei pezzi che ho perso di me come foglie strappate dal vento passato
Tutti quei tagli coperti col freddo del nulla che ha reso il mio cuore ghiacciato"

Ho così chiara in mente una versione di me grande e muscolosa il doppio che non ho bisogno di perdere tempo a trovare i dettagli. Immagino accanto a me una sagoma gigantesca e gli arrivo a malapena alle cosce, i suoi muscoli incutono timore, sento che è in grado di piegare le ossa con facilità. A differenza di me però ha la pelle dura, grigia e fredda come il pavimento che ho toccato poco fa e che le mie dita leggermente ferite ricordano fin troppo bene. Un gigante di pietra con le mie fattezze, un monumento alla mia forza, alla mia volontà, alla mia voglia di vincere e, perché no, un monumento al mio stesso ego.

"Per ogni destro allo specchio ogni volta che ho perso qualcosa, ogni rosa, ogni spina
Ogni volta che ho messo le nocche sul mondo, ogni sfida che ho vinto era contro la vita"

"Colossum." dico con l'immagine del mio mastodontico compagno di avventure scolpita in testa e la bacchetta che comincia a tracciare una retta verso l'alto per determinare l'imponenza del Colosso. La voce che esce dal mio corpo è decisa, non urlo, non ne ho più bisogno. Adesso sarà lui ad urlare, il mio avversario. Continuo a muovere la bacchetta verso l'altezza desiderata iniziando a manipolare mentalmente la roccia e a creare il mio monumento. La alzo sempre più , immaginando di andare persino oltre il tetto dell'edificio, conscio dell'impossibilità della cosa mi fermo all'altezza che avevo immaginato nella mia testa e, mentre faccio ciò gli ripeto un messaggio, uno solo, come una ninna nanna con cui il Colosso è stato cullato per tutta la sua vita.
*Distruggilo. Distruggilo. Distruggilo.*
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Ho scritto che è atterrato in questo modo perché non c'era scritto nulla nel post in merito quindi ho immaginato che potesse andare così
 
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view post Posted on 24/8/2020, 10:00
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PS 269/269 - PC 213/213 - PM 251/251 - P.EXP. 49.5

Confusione.
Sapeva che il suo incanto era partito, ma non riuscì a vedere gli effetti collaterali provocati dalla feroce furia del Bombàrda.
La tempesta di sabbia scaturita dalla magia avversaria continuava imperterrita a colpirlo, causandogli una momentanea cecità rispetto alla normale visuale di combattimento. Intorno a lui, tutto sembrava offuscato a causa della diffusa tormenta e non capiva più la sua reale posizione strategica nei confronti di Maurizio.
Sentì le gambe piantonate sulla pedana anche se la sensazione era di volare all’interno di una nuvola sabbiosa. Il fastidio alla vista lo fece rinsavire subito, la mente che già navigava alla ricerca della giusta controffensiva.
*No reagisci, reagisci LUCAS SCOTT!*.
Serrò gli occhi con rabbia, costringendosi a recuperare capacità di sé.
Doveva riprendersi assolutamente, non poteva lasciare un simile vantaggio nelle mani dell’avversario. Far cessare la tempesta o attaccare? In altre circostante avrebbe attaccato. Perché lo pensava? Perché si era reso conto che quel ministeriale era estremamente determinato. Quasi si sentì fortunato ad averlo incontrato sulla propria strada, mettersi in competizione contro individui così in gamba era un fattore gratificante per la personalità di mago del giornalista.
Liberò la mente da pensieri esterni, allontanando ira e desiderio di prevalsa scegliendo la quiete. Decise di optare per un incantesimo poco dispendioso e che necessitava di poca concentrazione, dall’esecuzione semplice ma efficace.
Forse aveva capito. E doveva difendersi. L’unica cosa a cui pensava era quella di far cessare immediatamente la tempesta di sabbia e recuperare l’uso perfetto della vista.
Lo sguardo si fece sottile e si sincronizzò con l’esatto movimento, sollevò il braccio sinistro stringendo la presa sulla bacchetta, assicurandosela al palmo come un’ancora di salvezza, e la punto in direzione della tormenta.
*Finite Incantatem*
esclsamò mentalmente, la sicurezza e la calma di chi vuole raggiungere la propria isola sicura solo con la forza della propria determinazione. Tu non mi toccherai.


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Sebbene abbastanza forte da far cadere Maurizio dalla pedana, il Bombarda di Scott aveva colpito solo con una parte dell'abituale potenza, complice anche la tormenta che ancora imperversava attorno al giornalista.
Maurizio non dava l'idea di essere uno del tutto avulso da simili situazioni, di certo non il mago tipo che passava tutti i gironi dietro a una scrivania senza mai sporcarsi le mani, e la reazione semi immediata alla caduta lo dimostrava. Doveva essere già caduto in passato e non una volta sola.
In pochi secondi era a terra, il corpo ancora raggomitolato per attutire l'urto e la bacchetta in mano pronta a colpire.
Nessuna azione per il momento da Lucas, l'occasione perfetta per passare dai rapidi incantesimi offensivi a qualcosa di più complesso e interessante.

Non ci c'erano movimenti complicati nei gesti di Maurizio, ma la sua profonda concentrazione era evidente sul suo viso. L'arbitro attendeva, curioso di vedere come si evolverà la faccenda. Poi la bacchetta si alzò, su fin dove il braccio di Maurizio riusciva ad arrivare, teso al limite e con esso una formula rara e potente.

Con un sordo boato, il pavimento nei pressi della pedana cominciò a tremare, spaccandosi e modellandosi sulle fattezze vagamente umane di un gigante di marmo e di pietra. Ruggendo si mise in piedi, poco più basso di tre metri e mezzo, una macchina da guerra pronta a scagliarsi su Lucas.

Almeno il giornalista era nel frattempo riuscito a far calmare la tormenta.



Maurizio Pisciottu

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PM: 209/209
PE: 36

Situazione invariata. Davanti a te c'è il Colosso che hai evocato

Lucas Scott
PS 217/269
PC 201/213
PM 251/251
P.EXP. 49.5


Il controincantesimo ha funzionato. Il Tormenta ha esaurito i suoi effetti.


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Inspirò a pieni polmoni e tornò a liberare l'aria, espirando, lasciando che i suoi movimenti facessero sembrare il tutto come il più sommesso dei sospiri.
La tormenta di sabbia aveva cessato di imperversare la sua visuale, confermato dal fatto che ora riusciva a vedere bene l’avversario, anzi i due avversari. Un colosso di roccia alto tre metri circa aveva fatto la sua mastodontica apparizione davanti a Maurizio, un evocazione elementale ben famigliare nelle conoscenze magiche dello stesso ragazzo.
Come avrebbe fatto ora ad uscire da quella complicata situazione?
Si trovava in netto svantaggio, lo sapeva, lo vedeva. La vista, tuttavia, era tornata dalla sua parte e si sentiva nuovamente padrone di ogni suo singolo muscolo duramente allenato, dalla tortura, dalla vita.
Poteva vedere il corpo del ministeriale celarsi dietro quel muro imponente fatto di roccia e pesante marmo. "Pesante". Pesante marmo. Pesante.
Il braccio sinistro portatore della bacchetta ancora teso, non perse tempo. Sapeva cosa fare e decise di non perdere altri secondi preziosi; voleva soffocare quella tediosa sicurezza paventata dall’avversario ritorcendogli contro la sua stessa arma.
Rivolgendo le sue attenzioni verso il colosso, Lucas andò a stendere il braccio puntando la piccola asticella di legno contro la figura di quest’ultimo, mirando al centro del petto.
L’intenzione era quella di creare una violenta esplosione, una cascata di detriti in grado di sotterrare il corpo dell’antimago stazionato appena dietro lo scudo da lui evocato.
Un pensiero che lo rincuorava, nonostante si rendesse conto di quanto ciò fosse difficile da attuare. Ma, del resto, l'illusione non era un ottimo lenitivo nei momenti di più acuto dolore? Lucas aveva trovato, nell'impensabilità di quella idea, la panacea a tutti mali e, finalmente, aveva iniziato a ricomporre quel che rimaneva dell'equilibrio precedente, ponendo nuovamente le basi per renderlo saldo.
Non sarebbe stato semplice, e lo sapeva, ma il fanciullo amava le sfide e, visto quanto celermente gli si profilavano, sembrava che quella passione fosse largamente ricambiata.
-Bombàrda.-
questa volta decise di optare per una pronuncia verbale dell'incantesimo, il desiderio era quello di imprimere quanta più forza possibile nella sua nuova invettiva.
Si trattava di un pugno struggente, pesante, esplosivo, una serie di sensazioni distruttive che provò a convogliare all’interno della propria bacchetta. Nella sua mente, già prefigurava una pioggia di massi duri e incredibilmente pesanti pronti a demolire il suo avversario, scavandone la tomba.
Ci siamo gattino, la messa è finita, andiamo in pace.


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23 ANNI - GIORNALISTA - SCHEDA
 
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view post Posted on 10/9/2020, 23:49
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Maurizio Pisciottu ☾ Werewolf
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Non ho nemmeno il tempo di fermarmi ad ammirare la maestosità della mia creatura, non ho nemmeno il tempo di urlare "è vivo!" perché l'azione, al momento, mi porta a pensare prima al mio avversario che al colosso di pietra che mi è apparso davanti.
Eppure forse perché troppo stupido lui, forse perché ignorante io, il colosso non sembra avere nessuna voglia di eseguire il mio ordine e nessuna voglia di distruggere Lucas Scott.
Ma ancora una volta non mi perdo d'animo, nemmeno di fronte al colosso più pio e remissivo che si sia mai visto e decido di cambiare strategia. Bene, non era quello che avevo immaginato o sperato nell'intimargli di distruggere il mio avversario, ma non significa che tutto sia perduto. E' enorme, è resistente, è di pietra ed è in piedi. Forse non sarà il colosso più cattivo di sempre, ma resta pur sempre un gigantesco diversivo.
Balzo in avanti in un baleno, piegando appena la schiena tanto quanto basta a inserirmi nell'incavo tra le sue gambe di pietra, e non smetto di tenere il braccio dominante teso di fronte a me. Tutto quello che mi limito a fare è aggiustare la mira verso un punto che mi è curiosamente familiare.
Tra le gambe del colosso v'è un uomo pronto a tutto pur di vincere questo duello, dall'altro lato forse un uomo che è più simile a me di quanto pensi.
Punto la bacchetta in direzione delle assi della pedana che stanno sotto i piedi di Lucas e svuoto i polmoni ancora una volta in questo virtuale due contro uno.
"Bombàrda!"
Per la terza volta la sala e la pedana vengono messe sotto uno sforzo incredibile. E' probabile che entrambi noi due verremo banditi dalla Congrega, ma almeno avremo donato uno spettacolo unico a tutti gli spettatori... ammesso che ne rimanga qualcuno entro la fine del duello.
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view post Posted on 20/9/2020, 20:54
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Il Fato

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Con la tempesta placata e un colosso pronto ad attaccare secondo i comandi di chi l'aveva evocato la situazione si annunciava interessante, da far chiedere quale sarebbe stata la prossima mossa.
L'arbitro non dovette attendere molto. In questi casi la velocità era fondamentale ed entrambi lo sapevano bene.

Rapido e sicuro, Lucas fu allora il primo a muoversi. Finalmente di nuovo in piedi e libero dalla tormenta aveva l'occasione per riguadagnare il vantaggio perduto. Il colosso invece attendeva, immobile e minaccioso, uno scudo impenetrabile per Maurizio. Allora ecco che la scelta ovvia diventava cercare di eliminare quel gigante di pietra, trasformare la protezione dell'antimago nella sua rovina.

Ma ecco che anche Maurizio fece un balzo in avanti, bacchetta già pronta, scivolando tra le gambe del colosso con l'incantesimo sulle labbra.

Due bacchette furono puntate. Due voci echeggiarono nella sala. Due bocche pronunciarono il medesimo incantesimo.

Quante potevano essere le possibilità? L'arbitro si sarebbe confrontato con i propri colleghi più tardi solo per scoprirlo. Certo, si trattava di un incantesimo assai popolare.

Ecco allora due bombarda partirono quasi in contemporanea da altrettante bacchette. Lucas si mosse con quel secondo di anticipo, perso da Maurizio nello spostarsi sotto al colosso. I due incantesimi tuttavia non si scontrarono, ma gemelli volarono uno sopra all'altro. Lucas infatti aveva puntato in alto, al petto del colosso, mentre Maurizio aveva preferito mirare alla pedana.

I risultati furono devastanti. Un doppio boato esplose nella sala mentre si sollevava una nuvola di detriti che rendeva difficile capire cosa fosse successo. Solo quando la povere si depositò di nuovo fu possibile fare un conto dei danni.

Il bombarda di Lucas aveva avuto successo nel far scoppiare il petto al colosso che per l'urto era crollato su se stesso come un castello di carte, dritto su Maurizio. (- 20 PS, - 30 PC)

Ma Lucas non era messo meglio. La pedana dove fino a poco prima poggiava i piedi ora era una voragine da lasciar vedere il pavimento sottostante, mentre lui veniva sbalzato di circa tre metri all'indietro, crivellato di schegge (-30 PS, - 20 PC).






Maurizio Pisciottu

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Il Colosso è esploso, crollando su se stesso fino a seppellirti nei detriti.

Lucas Scott
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Sei stato sbalzato all'indietro dal Bombarda. Hai ferite da schegge a viso, mani e braccia. La pedana davanti a te è completamente distrutta

Turno a Maurizio
 
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view post Posted on 23/9/2020, 20:49
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Maurizio Pisciottu ☾ Werewolf
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Una cascata di detriti, è difficile spiegare come questa sia allo stesso tempo una vista bella e un'immagine terribile. L'esplosione di qualcosa è, a modo suo, una splendida forma d'arte eppure quando ti ci ritrovi in mezzo (o sotto in questo caso) la situazione cambia di parecchio.
Non ho nemmeno il tempo di ammirare il mio operato perché improvvisamente il buio causato dai resti del colosso, oramai tutti su di me mi coglie quasi impreparato. Forse è la prima volta che mi sento in una situazione disperata da quando il duello è iniziato, è terribile quanto possa essere strano sentirsi spaesati e non sapere cosa fare, lì immobili.
Dall'altro lato immagino Lucas ghignare soddisfatto e beffardo, convinto di avere vinto.
No, no, no. Me lo ripeto come un mantra, perderò questo duello perdendo conoscenza e non sommerso dall'imbarazzo dell'esser sepolto sotto il mio stesso operato. Sono più magnifico di così e sicuramente sono più magnifico di lui.
Penso a un paio di soluzioni ma tutte sembrano troppo esagerate, infattibili, utopiche ma un problema disperato richiede una soluzione disperata. E me ne viene una che non manca certo di stile. Ghigno.
Cerco di svuotare la mente il più possibile dai pensieri nefasti, e porto l'attenzione di tutti i miei neuroni su un solo soggetto: Lucas Scott.
Lo immagino ghignante sui resti di quella che ERA una pedana costosissima, ancora attento e in cerca di una soluzione per mettermi fuori gioco una volta per tutte. Contemporaneamente, immagino però anche la mia voce seducente e persuasiva come non mai mettersi in mezzo alle sue mire e fare da intralcio a qualsiasi sia la sua strategia. Riesco già a sentirmi mentre, al pari dei più noti dittatori che hanno tenuto tra le mani le redini del mondo intero - Hitler, Mussolini, persone orribili ma dal grande carisma, capaci di influenzare milioni di persone - esercito la mia malia per persuadere Lucas a fare tutto ciò che mi serve per levarmi dall'impiccio in cui sono letteralmente finito. Se i dittatori miravano alle grandi platee per i loro obiettivi, io... Be', io voglio influenzare soltanto una persona.
La posizione in cui mi trovo - con il braccio sinistro appiccicato al petto e una decina di centimetri tra le pietre sopra di me e i pettorali - mi rende semplice mettere in atto il piano che ho in mente. Mi basta direzionare la bacchetta in direzione della mia gola cercando di mantenerla in diagonale, dopodiché eseguo un movimento rotatorio continuo che non terminerà fintanto che non avrò finito di pronunciare la doppia formula cui ho pensato, una combo di incantesimi che penso faccia proprio al caso mio e ben si sposi con la mia megalomania.
"Sonòrus-USIGNòLUS"
La prima parte della formula l'ho pronunciata quando la punta della bacchetta era rivolta verso le corde vocali, un attimo prima che iniziassi a girare il polso in una rotazione continua. La seconda parte l'ho sussurrata come faccio nell'orecchio delle donne durante il sesso quando prometto di amarle, solo che loro capiscono che sia per sempre e io intendo solo per i cinque minuti - dieci, se sono proprio fortunate - che passeremo insieme.
Quello che intendo fare è chiaro almeno ai miei occhi e trovo che la tecnica dei due incantesimi mi abbia aiutato ad evitare troppi passaggi complicati. Nell'esecuzione dell'Usignolus del resto sembra essere compresa l'esecuzione del Sonorus. Io mi sono solo limitato a dare attuazione a tutti e due per ottenere un effetto ancora più utile e scenografico. Voglio che mi sentano tutti quanti, che sappiano quanto so essere persuasivo. Voglio soprattutto che sia Lucas Scott ad assaggiare un pizzico del mio carisma e a non potersi sottrarre agli effetti della mia magnificenza.
Non è ancora calato il sipario, vecchio mio.
Devi solo aiutarmi a ritornare in scena.
"Liberami da questi detriti, Scott. Adesso!"
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view post Posted on 24/9/2020, 19:58
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Lucas Scott
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Per un folle istante, Lucas non si rese conto di cosa fosse realmente accaduto: se nelle sua mente tutto sembrava procedere con estrema lentezza, la realtà dei fatti era ben diversa.
Scambi non troppo cortesi di bacchetta si susseguivano rapidi, senza concedere alcuna sosta ai due sfidanti.
Secondi prima Maurizio era lì, all’esterno della pedana, il giornalista poteva ancora sentire il tonfo del colosso sgretolarsi a terra. Una soddisfazione effimera la sua: il Bombàrda lanciato dal suo avversario aveva impattato perfettamente la parte della pedana adiacente a lui, un fragore assordante che lo fece sbalzare all’indietro di parecchi metri, il forte bruciore provocato dalla colluttazione del suo corpo con alcune schegge impazzite.
Leggermente confuso, Lucas alzò la testa, il forte senso di adrenalina leniva in parte il dolore provato in quel momento.
Avrebbe tanto desiderato mandare tutto all'aria, lanciare una raffica di anatemi senza perdono in direzione del suo avversario, non curante dell’arbitro che si era avvicinato per tenere d’occhio la situazione. Ma quel desiderio, che sembrava esser lì apposta per congelare quegli istanti, si ridusse ad un misero impulso, un desiderio che il giornalista relegò dentro di sé, anche quello, durato meno di un secondo.
Il cuore prese a battergli forte e dolorosamente, senza tregua, senza riposo, il respiro accelerato dal forte senso di rabbia. Una fitta gli attraversò il dorso costringendo il resto del corpo a subire una scossa ben visibile, l’espressione del volto vacillò e perse la solita compostezza, mostrando tutto la cattiveria percepita, nel corpo e nell’animo
Tuttavia, non poteva perdere la concentrazione, un filo immaginario che Lucas aveva imparato a visualizzare come campo di quello scontro, una linea sottile da seguire per non cadere in futili errori.
Sollevò il capo per osservare meglio la situazione; perfetto. Davvero perfetto.
Come un gattino lasciato cadere dentro un enorme fossa piena di macerie, il corpo del ministeriale si ritrovava ora sotterrato da una valanga di detriti.
Sorrise e si tirò su in piedi, aiutandosi con la mano destra che diede una spinta alla parte di terreno ancora stabile sotto i suoi piedi per sollevarsi ritto con la schiena. Ora lo vedeva davvero bene, il campo visivo ampliato dall'altezza. Come il falco che punta dall'alto la tartaruga, i suoi occhi rapaci individuarono la preda e ghignò compiaciuto, il desiderio di vederlo sprofondare sempre più grande nelle sue intenzioni.
Fece un passo in avanti con il duplice scopo di incedere verso l'avversario e di stabilizzare la sua posizione fisica sulla pedana quasi interamente distrutta, la bacchetta di nuovo tesa di fronte a sé, puntata verso il cumulo di detriti.
Lo sguardo chiaro seguiva ogni angolazione di quella magnifica montagna, ben conscio che il nemico sarebbe potuto riemergere dal nulla, pronto quindi a prevedere ogni tipo di sguazzo e spostamento.
Cogliendo l'attimo, cercando di acciuffare il picco massimo della sua concentrazione mentale, Lucas cominciò a convogliare tutta la propria energia magica fino ad arrivare alla punta della bacchetta.
Il braccio andò a compiere la prima rotazione in senso orario, subito, con la rapidità di un serpente affamato ma non affrettato, il polso tracciò le successive due rotazioni in senso antiorario, per poi concludere ancora con l’ultima rotazione eseguita in senso orario.
-REDUCTO!-
Urlò con voce chiara e sicura, il desiderio impellente di dissotterrare il piccolo gattino rimasto bloccato sotto le macerie.
Si, voleva liberarlo, il suo istinto omicida sarebbe stato così gentile da mostrargli una via di fuga, una lunga traversata verso la luce che il povero felino non avrebbe compiuto con le sue stesse gambe.
La collera di Lucas era incontrollabile, il suo grido avrebbe potuto sovrastare qualsiasi sciabordio nemico, eliminando qualsiasi tipo di scrupolo. La sua voce avrebbe soffocato persino quell'impulso di desiderio ed il dispiacere di poterlo ferire mortalmente, non ci sarebbe stato alcun sentimento di pietà questa volta.


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view post Posted on 6/10/2020, 21:11
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Il Fato

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Per pochi secondi entrambi i duellanti erano a terra, ciascuno costretto dalle sue circostanze. Da un lato Maurizio coperto dalle macerie del Colosso, dall'altro Lucas colpito dal bombarda.

Ora bisognava vedere chi si sarebbe mosso per primo e chi più velocemente. Lucas di sicuro era il più avvantaggiato, ferito dal bombarda, ma con i movimenti ancora generalmente liberi. Si mise in piedi con la bacchetta alla mano, pronto a colpire.

Dall'altra parte Maurizio avrebbe dovuto liberarsi dai detriti che lo schiacciavano prima di poter fare alcunché. Data la sua condizione non del tutto umana non sarebbe stato un problema eccessivo, ma l'azione andava ugualmente compiuta.

Il movimento della bacchetta c'era ma le macerie creavano una barriera al punto che avrebbe voluto raggiungere, impedendo l'incantesimo.

Lucas al contrario aveva scelto la propria mossa e questa volta riuscì a essere più veloce di Maurizio, che comunque aveva optato per un doppio incantesimo.

Fu invece l'esito della scelta del giornalista a far sollevare un sopracciglio all'arbitro. Lucas aveva puntato la bacchetta contro Maurizio, sì, ma l'incantesimo sembrava volto più a liberarlo che non a danneggiarlo. A volte si chiedeva cosa passasse per la testa dei duellanti.

Ora Maurizio giaceva ancora a terra, ma la maggior parte dei detriti era stata ridotta in polvere, quegli stessi detriti che in parte gli avevano fatto da scudo
(-10 PS)

Maurizio Pisciottu

PS: 175/242
PC: 156/197
PM: 209/209
PE: 36

Il Reducto ti ha liberato dalla maggior parte della macerie e ferito solo in parte. Sei sdraiato supino.

Lucas Scott
PS 187/269
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PM 251/251
P.EXP. 49.5


In piedi, per il resto situazione invariata.

Turno a Lucas

 
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