Night time sharpens, heightens each sensation Darkness wakes and stirs imagination, Contest Giugno 2020

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view post Posted on 28/6/2020, 22:00
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You can own the Earth and still, all you'll own is Earth until You can paint with all the colors of the wind

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Night time sharpens, heightens each sensation
Darkness wakes and stirs imagination
Alice sentiva i propri passi rimbombare nel terreno, camminava veloce ma con una certa agilità, come quella di chi conosce esattamente il percorso.
Era scalza. Adorava la sensazione della terra che le pizzicava i piedi e quel sentiero lo conosceva bene. Era proprio dietro casa sua, dietro la fattoria del vecchio Wagner.
Sarebbe stato a breve il suo compleanno; il primo di ogni luglio, si teneva sempre una grande festa alla fattoria. Tutti avrebbero portato da mangiare, avrebbero ballato a suon di musica tradizionale e riso come pazzi. Sarebbero scesi fiumi e fiumi di birra pronti ad annaffiare le gole assetate dei festaioli e canti popolari pronti a squarciare le gole dei più impavidi. Regali pratici, casalinghi avrebbero fatto parte del banchetto, perchè Joseph, suo padre, non aveva bisogno d'altro se non dell'affetto dei propri cari.
Era quello che da sempre decideva di volere per il suo compleanno e mai un anno aveva cambiato idea. Questa testardaggine li metteva spesso in contrasto, essendo entrambi molto simili. Quest'anno però Alice voleva regalargli qualcosa di speciale. Voleva regalargli quello che suo padre aveva una volta sognato di possedere: la notte. Fu lui stesso un giorno a confessarle che se avesse dovuto portare qualcosa con sé nella tomba, quello sarebbe stata la sua terra, quella che aveva percorso con i suoi piedi e lavorato con le sue mani e il profumo che quella stessa aveva durante le notti. Quella illuminata dal caldo sole estivo e congelata dal ghiaccio invernale, quella profumata dai fiori di primavera o cosparsa di foglie atutunnali. Quella che ogni notte non smetteva di stupirlo, con il suo chiassoso silenzio e particolar equilibrio, quella che aveva mostrato ad Alice durante le loro scampagnate notturne, che spesso avevano visto il mattino.

Era una serata calda, estiva, l'aria afosa sembrava quietarsi solo con l'arrivo della notte e il canto dei grilli risuonava tutto intorno alla campagna buia; la luce della luna illuminava fiocamente i campi e il sussurro del vento si poggiava sulle fronde alte degli alberi, scompigliandoli delicatamente. Alice teneva una piccola torcia tra le mani per evidenziare il percorso ed ansimava al contempo, lievemente accaldata per la corsa.
Indossava la sua solita salopette, un cappellino con visiera e delle scarpe da ginnastica, sulle spalle portava con fatica un grosso zainetto, decisamente troppo grande per la sua statura.
Aveva portato con sé tutto l'occorrente, una grossa coperta, il suo album da disegno ed un termos d'acqua calda nel quale avrebbe disciolto i fiori di gelsomino raccolti per strada.
Dopo non molto si ritrovò nel luogo desiderato, lo aveva trovato per caso un giorno, mentre sbrigava alcune commissioni e ora non mancava di visitarlo quasi ogni notte.
Una radura nascosta tra la valle ed il boschetto, che durante la notte veniva illuminata da un'infinità di lucciole. Alice spense la torcia e si sistemò sul prato, il suo album da disegno tra le gambe, lo sguardo speranzoso di chi è da poco al mondo e sembra meravigliarsi di ogni sua piccolezza. Fece un gran respiro, ispirando l'aria della notte e puntò lo sguardo chiaro sul foglio, cercando di trasformarlo in tutte quelle sensazioni che aveva dentro.
C'era qualcosa di magico nell'equilibrio creato dalla luna, tutto sembrava funzionare alla perfezione nonostante il pallore e le enormi zone d'ombra.
C'erano i grilli che cantavano alla luna e le lucciole che tentavano di imitarla.
I gufi che cacciavano silenziosi e i pipistrelli che si tiravano fuori dalle loro caverne, ancora assonnati. Il disegno prese forma lentamente, ma con grande precisione ed Alice sembrò non riuscire a contenere la gioia. Sarebbe rimasta fino al mattino a contemplare le stelle.

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Colazione in sala grande, mattina presto. Alba. Alice non riusciva a prender sonno, per cui dopo ore passate ad osservare il soffitto, decise di tirarsi su e andare a metter qualcosa sotto i denti. Doveva essere una delle poche a scendere giù a quell'ora, quando l'alba era da poco spuntata e probabilmente l'orologio non segnava più tardi delle sette. Mentre faceva per vestirsi rovesciò l'album da disegno, dal quale uscirono diversi fogli volanti.
Uno di questi le diede quasi una scossa. Il disegno nella radura, illuminata dalle lucciole, sotto una dedica, per suo padre. Era quasi il suo compleanno. Alice sorrise, era un sorriso dolce e amaro, nostalgico << Stupido vecchio testardo. >> scosse il capo ripensando all'ultima volta che avevano festeggiato insieme. Avrebbe voluto tanto dargli il suo regalo ma poi la situazione tra i suoi era degenerata e si era sentita così arrabbiata con entrambi da quasi volerlo stracciare in due. Non lo aveva fatto, ma non glielo aveva nemmeno mai consegnato. Era stata più testarda di tutti.
Quell'estate non avrebbe potuto essere lì con lui a festeggiare. Riflettè a lungo, fissando il disegno intensamente, fino a che non si rese conto di quanto fosse stata stupida.
La notte, quella notte non poteva essere rinchiusa in un album, andava celebrata, andava donata, come si fa con una cosa cara, come un abbraccio. Corse velocemente fuori dalla sala comune Grifondoro per dirigersi a perdifiato fino alla guferia, lì avrebbe trovato un Gufo al quale consegnare il disegno per farlo recapitare al vecchio Wagner, non bastava che inserire l'indirizzo e pagare il fedele postino. Certo il vecchio si sarebbe sorpreso di vedere un gufo consegnare un messaggio del genere senza una dedica, ma Alice era sicura del fatto che lo avrebbe accettato. Decise di scrivere qualcosa dietro al foglio

Per un vecchio testone che non ha mai desiderato nient'altro che l'affetto della propria famiglia. Questa è la tua notte, abbracciala.
Ti voglio bene.
Alice.





"Hard as lightening, soft as candlelight, dare you trust the music of the night?"
 
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