Unravel the Knot, Pt.2

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view post Posted on 20/7/2020, 08:49
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss
Legge implacabile della natura: o divorare, o essere divorati. Popoli e individui, o vittime o carnefici.
(Mariano José de Larra)

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Con uno schiocco secco apparve nel Primo Piano del San Mungo assieme al corpo inerte di Remar, con ancora i fili argentati a tenerlo sospeso nel vuoto. Non aveva prestato attenzione ai deliri dell’Inglese perché superflui e privi di significato, ma l’aveva lasciato blaterare come meglio aveva ritenuto opportuno, consapevole - quantomeno - che ciò era un chiaro segnale di un Vath ancora presente e non privo di sensi. Aiden lanciò un rapido sguardo su di lui, il tempo necessario affinché potesse constatare che tutto non era cambiato di una virgola e che quindi poteva tranquillamente appellarsi al primo Medimago disponibile, affinché si prendesse cura della gamba di quell’uomo ancora sotto la sua custodia.
Se c’era una cosa di cui l’Auror era assolutamente certo, era il fatto che non avrebbe lasciato il fianco di Vath per nessuna ragione al mondo: non perché nutrisse simpatie verso l’Inglese, ma più per il semplice fatto che fino a quando l’interrogatorio non fosse giunto ad una conclusione, l’uomo era una sua responsabilità. Prendeva molto seriamente il proprio lavoro e non si sarebbe mai piegato per il capriccio di qualcun altro, benché meno di un Medimago; pertanto l’Auror avrebbe fatto di tutto pur di vegliare sul Ministeriale anche durante l’operazione, testardo com’era poi, pur di adempiere al proprio dovere. Desiderava, ovviamente, che Remar riacquistasse la propria salute e che potesse riprendere in totale lucidità quel loro dialogo che era stato messo da parte proprio a favore delle necessità del corpo afflitto del Ministeriale.
Cercò di informarsi con chi era nei paraggi, nella speranza che lo aiutassero a trovare il giusto reparto in cui portare Vath e a quale Medimago rivolgersi. «Sono l’Auror Weiss, ho qui con me un uomo ferito e che necessita di immediate cure.» scandì in tono serio. Non aggiunse altro, per il momento: c’era sempre tempo per appuntare il dettaglio che Remar fosse sotto la sua sorveglianza e tutto il resto; ciò che ora era importante far capire era l’urgenza della sua richiesta.

‣ Auror ‣ 27 anni ‣ Irlandese

Vath, il Master mi ha contattato per farti presente che prima che tu possa rispondere deve arrivare un Medimago.

Queste sono le condizioni di Remar aggiornate:

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E’ stato colpito da un Bombarda, l'emorragia alla gamba si è fermata e ora è avvolta dal Ferula. Era stata pulita e momentaneamente disinfettata dal Mundovùlnus. Il moncone che aveva afflitto Vath è stato estratto senza lesionare i muscoli, ma delle schegge sono rimaste all’interno.



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view post Posted on 7/9/2020, 19:52
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The truth is still the truth, even if no one believes it.
Era appena stato svegliato dal suo riposino tra un’emergenza e l’altra. Aveva chiesto che i risultati dell’autopsia arrivassero il prima possibile: se tutto fosse andato come doveva, a seguito delle poche informazioni che gli erano giunte di fretta e furia, l’altro sarebbe giunto da lì a poco, presumibilmente scortato. Presumibilmente ancora vivo.
La cartellina color carta da zucchero gli era stata consegnata sotto lo sguardo truce dell’infermiera e Paul le lanciò un’occhiata, forse volta a decifrare i risultati nei suoi occhi prima ancora che tra le righe del rapporto.
Quando fu chiamato di corsa dal suo ufficio, aveva appena finito di leggere l’ultima pagina, lo sguardo arricciato in un’espressione indecifrabile.
Cerco di rilassare il più possibile i muscoli del viso prima di incontrare l’Auror e colui che non era ancora stato definito né vittima né omicida.
Quando Paul porse la mano ad Aiden Weiss, lo sguardo dirottò quasi immediatamente sul ferito, gli occhi a solcare la gamba, immaginando le lesioni prima ancora che gli venissero elencate.
„Stato dell‘uomo? È sotto sorveglianza? Si necessita della sua presenza?”, chiese non appena il saluto professionale giunse al termine, porgendo attenzione al volto dell’Irlandese.
Non attese risposta ma fece subito adagiare il Ministeriale su una postazione d’urgenza, chiamando a raccolta un apprendista e un Medimago nei paraggi.
Al primo fece cenno di togliere le bende - non servivano ulteriori spiegazioni, il giovane sapeva bene come comportarsi e come evitare un calcio che lo avrebbe spedito fuori dall’ospedale. Al secondo non restò che attendere mentre Paul richiamava la bacchetta dalla tasca posteriore dei pantaloni verde militare e la rigirava fluidamente nel palmo.
Non appena avrebbe udito la risposta dell’Auror - non che facesse differenza alcuna - si sarebbe piegato sulla gamba del malcapitato, cercando di ripulire l’arto con incanti celeri, precisi e non verbali.
„Ah, mi è giunto il referto dell’autopsia. Inizi a preparare pure le sue domande, immagino siano tante”, e nell’avanzare tale precisazione, spostò lo sguardo sul volto di Vath Remar, cercando nei suoi occhi una minima reazione.
„Signore, come si sente? Riesce a parlare? Sono Paul Dwight, il Direttore dell’ospedale. L’aiuterò quanto possibile ma devo informarla che la sua gamba è ridotta in pessime condizioni”
La familiarità dei suoi tratti lo colse all’improvviso. Lo aveva forse visto da qualche parte? A qualche evento di Hogwarts forse?
Non era importante comunque, non al momento. Tutte le attenzioni erano dovute a lui. E a quanto era accaduto a Desmond Drake.

A lie is still a lie, even if everyone believes it.


Vath Remar
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Continuerai a perdere i punti stats dichiarati dal Master e le condizioni in cui versi sono le stesse riportatemi da quest'ultimo,
Non posso ancora dichiarare il tempo di ricovero a seguito della situazione particolare e del danno subito. Entrambi inficiano sui turni necessari per porre rimedio alle complicanze fisiche.
 
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view post Posted on 14/11/2020, 16:24
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Tra delirio ed incoscienza Vath venne trasportato d'urgenza al S. Mungo. Se solo due anni prima era stato lì come ospite per la nascita di Sophie e Simon, in quel momento Vath stava entrando come paziente. Buffo, sarebbe andato a trovare sua cugina Lia sul lavoro cosa che non si sarebbe mai aspettato di fare. Non ebbe molto da fare, perso tra un mondo di tenebra e sprazzi di suoni che venivano da attorno a lui. Voci, non sapeva determinare cosa si stessero dicendo, né dove si trovasse. In quel momento aveva pochi sprazzi di lucidità, chiarezza minata profondamente dai capogiri e dalla sensazione di leggerezza che gli impediva di pensare. Una voce si fece più vicina, più limpida, Vath si sforzò persino di riaprire gli occhi per guardare il proprio interlocutore. Eppure faticava ad aprire gli occhi, una sonnolenza si era impossessata di lui, rendendoli difficile anche una cosa semplice come spalancare le palpebre. Le parole fluivano verso di lui come se l'ambiente circostante fosse sommerso di melassa e faticavano a raggiungerlo. Il senso della frase gli sfuggiva nella sua complessità, ma una cosa era certa, voleva sincerarsi delle sue condizioni e informarlo sulla situazione. Vath fece un leggero cenno del capo, al nome del medimago. Il direttore in persona si era scomodato per il suo caso, non si sentiva bene e tutto ciò che riuscì a fare per far comprendere la cosa fu quella di scuotere il capo, deglutì ma la sua bocca era asciutta e anche alla seconda domanda rispose scuotendo il capo. Era stufo delle domande, voleva che qualcuno si potesse occupare della sua gamba.

vath2




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Anello d'oro bianco al mignolo sinistro con incise il monogramma del proprio nome: VR.
Fede nuziale d'oro giallo all'anulare sinistro.
Bastone da passeggio spezzato lasciato in eredità da un vecchio parente con l'impugnatura in argento a forma di testa di serpente dove, all'interno, si cela la propria bacchetta in legno di Acero, pelle di Runespoor, 12 pollici e 3/4, rigida. Attualmente in possesso del Q.G. AUROR.
Scarsella medievale (originale) +5 corpo +2 mana [Possibilità di contenere 8 oggetti di medie dimensioni:]
Stivali Elisabettiani +5 corpo +5 mana +2 salute
All'anulare destro l'Anello del Potere - Blocca l'avversario per 2 turni. Utilizzabile solo in Quest.
Perla di Afrodite +8 mana +7 corpo +7 Salute.

 
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view post Posted on 16/11/2020, 14:18
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La figura dell’Auror si ritrovò, infine, ad incrociare quella di un Medimago dall’aspetto alquanto singolare: metà del volto era trasfigurato da una cicatrice che parlava decisamente da sé, quella di chi se l’era vista brutta con il fuoco, il che lo rese senza dubbio un soggetto curioso all’attenzione dell’Irlandese. La mano andò meccanicamente ad afferrare quella del Medimago dai capelli color della cenere, in quella che era una piccola forma di presentazione, nonostante non afferrò - in quel primo momento - il nome dell’altro. Si limitò dunque a rispettare il protocollo che i loro ruoli richiedevano, consapevole che il tempo delle domande sarebbe giunto ben presto, mentre osservava i movimenti dell’altro e, infine, Vath.
«Stanco… e delirante. Il resto può constatarlo da lei, dottore.» rispose, tranquillo, con una certa scontatezza. «E sì: è sotto sorveglianza e la mia presenza è decisamente necessaria.» Quelle ultime aggiunte vennero scandite con una chiarezza talmente spicciola che sarebbe stato impossibile non tradurre il messaggio implicito dietro simili parole: “Starò attaccato al didietro di Remar come un francobollo, che le possa piacere o meno.”; era questo che voleva lasciar intendere, anche se si era espresso nel modo più neutro e adeguato possibile. Aiden non si sarebbe piegato facilmente alle regole di quel posto, non finché il proprio ruolo di Auror sarebbe rimasto attivo fino a nuovo ordine e quell’ordine poteva giungere soltanto dal Quartier Generale. Sarebbe stato flessibile e accondiscente, dunque, solo ed esclusivamente alle proprie condizioni e al momento opportuno.
Incrociò le braccia al petto e osservò le prime operazioni che vennero applicate sul corpo immobile del Ministeriale inglese, muovendo pochi passi appena percettibili quando venne accennato il risultato dell’autopsia e constatando l’identità del Medimago intervenuto alla sua richiesta: Paul Dwight, il Direttore del San Mungo.
«Avremo modo di parlare, signor Dwight, quando le condizioni di Remar lo consentiranno...»
Vigile, l’Irlandese diede un chiaro segno di non voler perdere di vista il ferito, piazzandosi nel primo angolo libero affinché non desse fastidio a nessuno, ma pronto a seguire i Medimaghi come un vero segugio ovunque avrebbero condotto Vath.

‣ Auror ‣ 27 anni ‣ Irlandese


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view post Posted on 29/11/2020, 17:46
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Da quando era stato assunto, ne aveva già visti di Auror agitarsi tra i reparti che richiedevano le più svariate cure. Sia che fossero lì per affari personali, che per stare alle calcagna di un criminale, assumevano tutti lo stesso atteggiamento. Al che, la risposta, ironica e gentile al contempo, fu inevitabile.
„Vi fanno tutti con lo stampino, eh?”, sorrise ad Aiden distogliendo poi lo sguardo severo sulla vittima. Checché si trattasse di un caso difficile, non v'erano motivi alla base di risposte astiose ma Paul decise, da quel momento in poi, di soprassedere. Non era lì per fare da balia all'isteria di una guardia presuntuosa, né per indagare apertamente su quanto era successo.
Scosse di poco il capo e aggrottò la fronte sulla ferita ora aperta, cercando di tenere per sé qualsiasi commento sull'origine ben più che evidente della storpiatura sanguinante.
„Ha perso troppo sangue”, impossibile capire se lo stesse dicendo a se stesso, ai Medimaghi in soccorso o al paziente. La bacchetta venne agitata nuovamente sul cratere profondo, dal colore preoccupante.
„I residui di schegge sono stati tolti. Tutti”, asserì mentre un collega gli passava una garza sterile su cui il Direttore ripulì la punta della propria arma.
Lo sguardo, ridotto a fessura, si assottigliò sul volto pallido del Ministeriale. Le sue condizioni non erano delle migliori ma prese a chiedersi quando avesse realmente perso lucidità e quanto stesse sfruttando, in vero, quella situazione.
Fermò il legno sulla ferita, in direzione perpendicolare alla gamba, e socchiuse gli occhi. La mano libera andò a posarsi sul ginocchio mentre la mente cercava di afferrare immagini nitide che lui, e lui soltanto, poteva vedere.
„Il muscolo è stato scalfito. I nervi sono compromessi. Starà provando parecchio dolore” aggiunse riaprendo lentamente le palpebre, scostando la bacchetta con un movimento leggero. Sembrava ancora assorto, a valutare ogni minimo dettaglio di quella situazione, cercando di capire le prossime mosse.
Ci vollero minuti interi prima che l'incantesimo per velocizzare il ripristino del sangue prendesse il via, altrettanti per capire l'entità del danno.
Riposta la bacchetta nella tasca anteriore del camice e strette le braccia al petto, Paul Dwight si scostò da Vath Remar, lasciando spazio agli altri di intervenire.
„Alle condizioni del signor Remar posso pensarci tranquillamente io, come può ben vedere. Ho altri pazienti da visitare quindi non può lei decidere quale sia o meno il tempo delle domande”, serio, cercò lo sguardo dell'Auror e lo sostenne, „E presto per dire quali saranno le conseguenze e i danni che riporterà ma per ora è vivo. Tra un po' potrò dargli un intruglio per restare lucido qualora lei ne necessiti. Ma devo procedere ulteriormente con le cure tra un paio di ore, quindi Remar resterà qui e sotto osservazione. Si metta comodo”
Detto ciò, tornò con lo sguardo sul paziente, affiancando l'Auror, con le mani sempre incrociate al petto.
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Vath Remar
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Ascoltare i due uomini non era semplice, i suoni ovattati giungevano alle orecchie del Ministeriale come se queste fossero avvolte da una bolla d'aria. I due uomini erano vicini, eppure le parole pronunciate da loro erano lontane, distanti come se fossero in un'altra stanza a parlare. La stanza per un attimo gli sembrò ondeggiare e i muri bianchi gli davano fastidio, gli provocavano un senso di nausea mentre, piccole luci danzano di fronte ai suoi occhi, come impresse a fuoco sulla sua retina. Vath avrebbe cercato di distogliere lo sguardo, tentando di placare la nausea che montava in lui, posando lo sguardo e ascoltando i due, cercando di comprendere cosa ne sarebbe stato della sua gamba e di quanto sarebbe dovuto permanere in degenza lì. Per comprendere meglio il suo stato Vath tentò di muovere l'arto, dapprima semplicemente le dita del piede, poi il piede, tentò persino di arcuare l'angolo del ginocchio sollevando coscia e polpaccio e concentrarsi sulle sensazioni che ne scaturivano. Il fulvo Auror ex compagno di Hogwarts e suo coetaneo stava discutendo con un uomo più anziano, capelli biondo cenere, una cicatrice di bruciatura sul volto e, per un'attimo, gli sembrò di averlo già visto da qualche parte ma le voci dei due uomini si perdettero e mentre un lieve capogiro, per via del dissanguamento, fece il suo corso Vath chiuse gli occhi portandosi faticosamente la mano alla testa massaggiando le tempie in cerca di ristoro dal dolore che lo affliggeva. Le voci si fecero più fievoli, nell'oscurità delle palpebre chiuse riuscì ancora ad immaginarsi le sagome delle due figure presenti in quella stanza. Eppure nonostante ciò il senso generale del discorso lo aveva compreso, questo gli avrebbe dato modo di pensare ma, al momento, la scarsa lucidità sarebbe stata più deleteria nel ragionare su un eventuale modo per uscirne pulito.

vath2




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view post Posted on 20/12/2020, 16:07
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Aiden Weiss
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La battuta, accompagnata da un sorriso, che il Direttore del San Mungo riservò ad Aiden, non piacque granché al rosso; sebbene non lo diede a vedere, sforzandosi di mantenere la propria espressività alla pari di una placida superficie di uno stagno, l’uomo non poté nutrire grandi simpatie nei confronti di Dwight, ma del resto che poteva saperne il Medimago di lui e della sua vera indole?
Fermo nella convinzione che la professionalità, in special modo in quel dato momento, era fondamentale quanto richiesta, l’Auror non diede particolarmente peso alla cosa, ma si limitò ad una scrollata di spalle priva di qualsivoglia interessamento.
La sua attenzione andò su Vath e alle prime cure che il Direttore e il proprio sottoposto riservarono al Ministeriale ferito, domandandosi quanto fossero gravi le condizioni del Mago inglese e se si sarebbe mai ripreso in tempi ragionevoli. Non che anelasse a farla finita il prima possibile, Weiss comprendeva perfettamente quanto la Magia curativa richiedesse il proprio tempo tanto quanto il corpo stesso, ma si augurò quantomeno che gli venisse fornita l’opportunità di riprendere quanto avevano già incominciato, poiché era la mente di Remar che gli interessava avere lucida e funzionante. La pazienza, per quanto rara nel fulvo, sarebbe stata fondamentale e l’avrebbe certamente coltivata e preservata al massimo delle proprie capacità.
Quando Dwight tornò a rivolgersi a lui, l’Auror sollevò un sopracciglio e rivolse all’uomo un rapido sguardo di sottecchi mentre lo vide affiancarlo, per poi tornare a vegliare su Vath con il suo solito sguardo austero.
«Allora vediamo di semplificare le cose per entrambi, dottore.» mormorò, girando appena il busto verso il Medimago dai capelli color biondo cenere. «Mi dica: secondo il suo parere medico, crede possibile che un uomo possa cadere al suolo e conficcarsi un pezzo di legno appuntito direttamente nell’occhio? E pensa possa avere il tempo di lanciare un incantesimo prima di morire o morirebbe sul colpo?» Ponderò le proprie domande sulla base di quanto aveva saputo dai due Auror che avevano scortato Vath al Quartier Generale e di Remar stesso. «I suoi Medimaghi hanno per caso rilevato segni particolari sul corpo della vittima? Lividi all’altezza del costato o altri particolari?» Doveva sapere, ovviamente, avere la certezza che quanto sapeva combaciasse con quanto era stato rilevato dagli addetti competenti del San Mungo, scoprire se vi era altro che Remar non aveva avuto modo di dire a seguito dei propri affanni.
Si pizzicò la barba ed emise una sorta di grugnito, mentre continuava a riflettere e a fissare il corpo disteso di Vath con più intensità, bramoso di Verità e Giustizia.

‣ Auror ‣ 27 anni ‣ Irlandese

Scusatemi per il ritardo.



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view post Posted on 18/2/2021, 16:04
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In attesa che la situazione prendesse realmente piega, a Paul non sfuggì il sommesso movimento del ministeriale. Tentò di muovere la gamba, certo, ma ciò che ne venne fuori fu un grottesco spasmo. Le mani alle tempie sancirono il tentativo e il Direttore fece cenno a uno sottoposto di dare uno sguardo al paziente: venne da sé, a quel punto, l'evitare qualsiasi movimento il malcapitato tentasse di operare.
Con un leggero sospiro, Paul si portò una mano sul volto, imitando, senza benché volerlo, il gesto dell'Auror. Entrambi rendevano evidente la loro austera professionalità seppur la somiglianza, probabilmente, dei due stava proprio nella loro capacità di mantenere una pazienza pressoché inesistente.
Non che il Medimago non ne avesse a sufficienza ma gestire due situazioni diverse, su due fronti completamente opposti, non era affar semplice.
„Considerato il referto, il pezzo di legno dovrebbe trovarsi in piedi a terra, in perfetto equilibrio e la vittima dovrebbe caderci su di faccia, facendo ben attenzione a prendere le misure del caso per morire a pochi secondi dall'impatto. L'avremmo, in tal caso, trovato con la schiena verso l'alto”.
Il tono non risuonò affatto ironico ma dalla voce di poteva percepire la rarissima - se non esistente - possibilità che una realtà appena espressa potesse prendere piede.
„Il corpo ha subito delle ustioni importanti quindi sarebbe difficile dirlo. Le bruciature si estendono dallo stomaco a meta coscia. Pezzi di stoffa si sono uniti con i brandelli di carne arsi, presumibilmente non è stato il corpo a prendere fuoco ma l'indumento che vi era adagiato”, lo sguardo del Direttore cercò quello dell'Auror, forse in cerca di una reazione, o per capire se stesse realmente intendendo quanto pronunciato, „Questo almeno dal primo referto. Le indagini mediche continuano”, si affrettò ad aggiungere benché conoscesse i pochissimi e rari casi in cui un primo referto poteva dirsi errato.
„L'uomo è morto a pochi secondi dal colpo. La lesione è stata fatale, è pressoché impossibile abbia avuto la forza di evocare alcunché”.
Scattando all'indietro, Paul osservo il corridoio come in attesa di nuovi sviluppi. Non conosceva Desmond, ma sapeva perfettamente il guaio in cui era andato a cacciarsi il Ministeriale. Non poter camminare doveva essere l'ultimo dei suoi problemi e quasi provò pena per lui. Ritornando con l'attenzione su Vath, si chiese se lui sapesse...
„Stiamo aspettando gli esami del sangue, comunque”, mormorò affinché solo l'Auror fosse in grado di sentire e con un leggero cenno del capo fece riferimento al paziente.
Era coperto di sangue, presumibilmente non solo suo. Sarebbero venuti a capo delle macchie sui polsini?E delle chiazze sul braccio? Per quanto la scienza potesse dare ottime risposte a confuse domande, Paul era certo del fatto che vi fossero quesiti capaci di nascondersi così bene che la verità rischiava non venire mai a galla.
Sarebbe bastato?
„A questo punto... Mi dai del tu e mi dica come posso aiutarla.”
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Stanco, affaticato, Vath cerca inutilmente di seguire il discorso dei due. Aveva tentato di muovere la gamba e quello che aveva percepito non gli piaceva per nulla. Chiude gli occhi e cerca di riposare.
 
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view post Posted on 11/3/2021, 15:48
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Le risposte di Dwight diedero molto a Weiss su cui riflettere.
Anche da come venne illustrata l’ipotesi del Medimago, fu facile supporre che una possibilità simile fosse infinitesimale, un caso raro, e che sarebbe potuta accadere se la vittima fosse stata rivenuta con la schiena rivolta verso l’alto, cosa che non era, se prestava fede anche alla testimonianza di Remar. Secondo quest’ultimo, Desmond Drake era finito a terra a seguito di uno spintone che il Ministeriale gli aveva riservato - pur di tenerlo a debita distanza, immaginò - per poi inciampare e infilarsi magistralmente il moncone nell’occhio.
Lo sguardo blu si fissò su quelli di Dwight e non battè ciglio quando vennero descritte le bruciature; tuttavia, quando venne menzionato l’indumento sopra il corpo della vittima, un piccolo campanello prese a suonare nella mente del rosso, come per fargli presente che a riguardo aveva ancora bisogno di maggiori specifiche. Vath aveva detto che Drake aveva avuto il tempo di lanciare un incantesimo, ma che però aveva attecchito sul mantello, mandandolo a fuoco, e che aveva gettato sul proprio aggressore; questo - quantomeno - da quello che aveva dedotto dalle parole sconnesse ricevute poco prima di condurlo in ospedale. Si era già chiesto come mai non avesse mollato la presa sul mantello, assecondando un istinto più che naturale, un riflesso spontaneo, anziché gettarlo sull’altro.
«Anche se è il primo referto, suppongo sia stato descritto come l’indumento era stato disposto sopra al cadavere. Mi sa dire qualcosa in più a riguardo?»
Alzò un sopracciglio quando il Direttore del San Mungo asserì che Drake era morto quasi subito e che quindi non aveva avuto né il tempo né le forze per fare chissà quale incantesimo. Ciò spinse l’Auror a nutrire maggiori sospetti su Remar e su alcuni punti della sua stessa testimonianza. Se era davvero innocente come asseriva, perché dichiarare il falso? Anche se si trattavano delle prime analisi, l’Auror non poteva esimersi dal prendere le dovute misure, quantomeno preventive, finché l’interrogato non si fosse ripreso a dovere per rispondere ad ulteriori domande; a quel punto, niente gli avrebbe impedito di fare il proprio dovere, né di spremere Remar come un’arancia una volta tornato lucido.
«La ringrazio, Direttore, per la sua collaborazione. E mi faccia sapere cosa emergerà dalle analisi.» iniziò a dire, il tono misurato e professionale. «E’ possibile avere una poltrona nella stanza del signor Remar mentre attendo che riprenda le forze?» domandò in maniera cortese, pur di non doversi assorbire l’attesa perennemente in piedi. «Ci terrei tanto ad essere presente quando sarà più lucido di ora, così come vorrei accertarmi che la mia sorveglianza non venga intralciata, né dare noie ad altri suoi pazienti. Inoltre, e spero sia d’accordo con me su questo, sarebbe il caso di limitare i contatti con l’esterno fino a nuovo avviso. Niente visite, insomma, ad eccezione dei suoi dipendenti e dei miei colleghi, s’intende. Intralcerebbero entrambi e presumo che nemmeno lei voglia gente tra i piedi finché le sue condizioni non saranno migliorate.» concluse, infilando le mani nelle tasche dei jeans.
Non aveva idea quale fosse la prassi dell’ospedale, né se i suoi colleghi dopo avergli consegnato Vath avessero o meno avvisato la famiglia di lui; per questo aveva deciso di adottare una simile misura, oltre a non voler essere veramente disturbato.
Lanciò una rapida occhiata verso il Ministeriale disteso e inerme, come nel volersi accertare che stesse bene e che fosse rimasto al suo posto, ma i propri pensieri erano sempre più affollati di sospetti e quesiti in attesa di risposte. Bramava di vederci chiaro.

‣ Auror ‣ 27 anni ‣ Irlandese
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view post Posted on 21/3/2021, 11:10
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L'Auror sembrava avere idee ben chiare in mente, più di quanto potesse averne lui almeno.
Lo sguardo di Paul, nei secondi di silenzio che seguirono, intercettarono il ministeriale. Perché aveva ucciso Desmond? Si parlava pur sempre di presunto omicidio, certo, ma perché si trovavano in quel magazzino, insieme?
„Non so darle altre notizie sull'indumento, ma vedrò di accertarmi del referto quando verrà aggiornato”, e ad accompagnare queste parole mosse appena le gambe, indicando inconsciamente l'uscita con la punta delle scarpe. Un chiaro segno che, per quanto lo riguardava, le domande utili erano terminate lì.
Una sottile ombra di disapprovazione permeò le iridi quando Weiss tornò a rivolgersi a lui boicottando la richiesta di assumere un tono meno formale. Gli Auror! Così legati al loro distintivo e alle loro formalità! Non sarebbe stato più semplice andare oltre, di tanto in tanto? Scosse appena le spalle, le mani in tasca, affermando che non v'era alcun problema per la poltrona, che avrebbe chiesto di portarla in camera non appena si fosse congedato. Una sedia non sarebbe comunque andata bene? Se proprio doveva esserci una relazione così scomoda e formale, tanto valeva accompagnarla con un'inospitale attesa.
„Il mio collega provvederà alla pozione. Dovrebbe tornare lucido nei prossimi dieci minuti, ma le sconsiglio di affaticarlo troppo o mi toccherà intervenire prima delle due ore e... Non sarà né utile a lei né piacevole per lui”, non che all'Auror sembrasse importare un cioccorana secca delle condizioni mentali di Remar, ma era tenuto ad informarlo.
„A questo punto delle cure, nessuno potrebbe comunque entrare ed è già una concessione la sua presenza. Non sarete disturbati. Ma...”, venne interrotto dalla vista del collega che seguiva le istruzioni implicite cercando di somministrare l'intruglio al dipendente ministeriale prima di dar loro le spalle e uscire, „Al primo segnale di malessere o qualora dovesse infierire sul mio paziente con più domande di quante ne possa reggere nella sua condizione, sarò costretto ad intimarla di lasciare la stanza.”
Con un lieve cenno del capo si avvicinò alla porta, facendo un cenno con la mano ad indicare la sedia in ferro battuto bianco posta nel corridoio difronte.

A lie is still a lie, even if everyone believes it.


Vath Remar
ps 66/200
pc 86/132
pm 125/136
Hai smesso di perdere punti stats. Per ora la situazione è stabile ma vi sarà bisogno di un altro intervento.
Non posso ancora dichiarare il tempo di ricovero a seguito della situazione particolare e del danno subito. Entrambi inficiano sui turni necessari per porre rimedio alle complicanze fisiche.

Hai udito tutta la conversazione, non essendo in preda a svinimenti.
Ti è stata somministrata una pozione per restare lucido: tornerai in grado di parlare nell'arco dei 10 minuti indicati. Non hai abbastanza energie per fare movimenti bruschi e ti sentirai comunque debole nel corpo e nella mente.
 
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view post Posted on 4/9/2021, 14:28
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We can MASTER the future.

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Il sogno vivido si stagliava sulle palpebre del ministeriale: non si era mai spostato dal proprio posto in tribuna vip, né era stato minacciato da Drake. Il respiro si fece regolare, complice l'intervento del direttore del San Mungo, nel sogno a Vath sembrava di essere lì fermo da tre anni e si chiedeva quando sarebbe finito tutto. Il ministeriale si guardava intorno su quegli spalti gremiti perplesso sul perché una partita del genere, Falmouth Falcons contro Montrose Magpies, non fosse ancora iniziata e la stessa domanda si chiedeva riguardo il direttore della sezione Giochi e Sport magici, imboscato assieme a Rowena chissà dove. Sapeva degli appetiti della concasata ma non che ci sarebbe voluto così tanto.

Ero d'accordo con Aiden di saltare il turno ma viste le tempistiche protratte ho deciso comunque di postare qualcosina.
 
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view post Posted on 15/9/2021, 13:51
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Aiden Weiss
Legge implacabile della natura: o divorare, o essere divorati. Popoli e individui, o vittime o carnefici.
(Mariano José de Larra)

8Qqwt4D
Distese le labbra in un sorriso appena accennato, tanto quanto il movimento del capo in segno di assenso alle parole del Direttore Dwight, assecondando non soltanto le implicite direttive nel non affaticare troppo Remar - pena il suo stesso allontanamento dalla stanza -, ma anche per ringraziarlo una seconda volta per quella affabilità appena ricevuta. «Farò del mio meglio per non scomodare nessuno. E grazie ancora della disponibilità.»
Era vero, avrebbe fatto del suo meglio per non stancare Vath più dello stretto necessario, ma molte cose dipendevano da quel dialogo che Aiden voleva intraprendere con l’altro. E come si sarebbe posto quest'ultimo una volta tornato lucido? Avrebbe vanificato o rafforzato quanto era stato rivelato tra le mura del Quartier Generale Auror?
Aspettò che il Direttore e l’altro Medimago se ne fossero andati, lasciando infine i due Maghi ed ex compagni di scuola nuovamente soli. Si accomodò dunque nella poltrona posta accanto al lettino di Remar e incrociò le braccia al petto, una volta che ebbe chiuso la porta della stanza, onde evitare interruzioni di sorta. Produsse un lieve sospiro, mentre lo sguardo indugiò sulla figura dell’altro e, pazientemente, attese il momento in cui la pozione che era stata somministrata all’ex Serpeverde facesse effetto. Al tempo stesso gli ingranaggi della mente acuta e analitica di Weiss presero a muoversi ad un ritmo ben scandito, proprio come quelli di un orologio, esaminando attentamente la prossima mossa, conscio del fatto che non avrebbe potuto avanzare domande troppo complesse a Vath, non senza causargli uno sforzo eccessivo che andava contro le raccomandazioni di Dwight.

Quando poi Vath diede un qualche segno di ripresa, Aiden cercò di mostrarsi calmo e disponibile, come sempre, ponderando con attenzione i propri successivi passi.
«Signor Remar, come si sente?» chiese con assoluto garbo. «Può stare tranquillo, ora, ci troviamo al San Mungo. Farò in modo che la sua famiglia venga avvisata della sua degenza.» aggiunse, affinché potesse rassicurarlo dandogli un minimo di conforto.
Con una sorta di discrezione, sondò il volto del Ministeriale in cerca di indizi, un qualunque indizio, circa il suo stato d’animo, mostrandosi più come uno che voleva assicurarsi che non vi fossero tracce di sofferenza; cosa che in un certo senso era vera, ma che per lo più si concentrava sull’aspetto mentale che fisico, perché era la razionalità di Vath con cui desiderava maggiormente approcciarsi. Poi, cercando di mostrarsi più pensieroso che altro, oltre che pacato, Aiden si umettò le labbra e congiunse le mani al ventre, con entrambi gli indici che presero a picchiettare tra loro, per poi mormorare: «Mi domando come mai, dopo la caduta di Drake, non abbia cercato un modo per uscire e chiedere aiuto. Forse in questo modo non avrebbe sofferto così tanto e avrebbe senz’altro evitato le accuse del fratello della vittima, oltre a mitigare il senso di colpa.» Un’osservazione piuttosto logica oltre che sensata, posta alla base della testimonianza di Peter Gilliam, il quale aveva visto il Ministeriale lasciar cadere una bacchetta, come era stato scritto nel report che i propri colleghi gli avevano consegnato al loro arrivo a Quartier Generale. Era proprio curioso di sapere come avrebbe ribattuto Remar a quella sua frase, ben consapevole di quanto quest’ultimo avesse asserito - benché in preda ai deliri dovuti alla ferita - di non aver fatto nulla per curarsi o scappare dopo aver recuperato il proprio catalizzatore magico, una volta resosi conto dell’incidente appena avvenuto. Avrebbe supportato la sua precedente dichiarazione o la lucidità che la pozione gli stava garantendo avrebbe messo la questione sotto una luce diversa?
Era necessario ricostruire la giusta cronologia degli eventi, oltre che attendere l’arrivo del responso finale sull’analisi del corpo di Drake. A quel punto le cose si sarebbero fatte più chiare, o quantomeno era ciò che si augurava di cuore: c’era troppa confusione in quella faccenda e la cosa non gli piaceva affatto.

‣ Auror ‣ 27 anni ‣ Irlandese
Bene Vath, riprendiamo noi fintanto che Paul o il Master non reputeranno opportuno intervenire nuovamente. Ricordati di tenere a mente le note finali che Paul ti ha lasciato.

PS: 252 | PC: 192 | PM: 224 | EXP: 36

 
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12 replies since 20/7/2020, 08:49   439 views
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