| Ecco come un normalissimo evento avrebbe potuto portare a qualcosa di molto più. Una concatenazione di eventi incredibile, per certi versi anche buffa, che portò inavvertitamente cinque studenti a trovarsi nello stesso punto quasi per errore. Ma andiamo con ordine. Mentre Michael era chino a legarsi i lacci delle scarpe, che come ogni mattina decidevano di creargli delle noie, una ragazza dai capelli rossi gli piombò addosso. Lei era sovrappensiero, lui era troppo preso da quello che stava facendo, per accorgersi di essere finito proprio nel bel mezzo del corridoio. Dallo scontro ne ebbe la peggio il libro della ragazza, perché scivolò dalle sue mani e finì per cadere a terra, con un tonfo sordo. Probabilmente non si era rovinato, o forse sì, fatto sta che il giovane Tassorosso si voltò di scatto per inquadrare la ragazza. Non prima ovviamente si essere finito per terra, vista la condizione precaria in cui s'era andato a infilare nell'atto di legarsi la scarpa. Sul volto non c'era una espressione di rabbia, neanche di sfida; no, perché alla fine sapeva di essere in torto lui. Quale studente si sarebbe fermato nel bel mezzo del corridoio, e poi avrebbe voluto anche avere ragione? Di certo non lui. Gli occhi, per questo motivo, trasmisero da subito un senso di colpa latente, che lo portò anche ad alzare entrambe le mani verso l'alto, come in un segno di resa. Tra le altre cose la scarpa era ancora slacciata, perché non aveva avuto modo di rimetterla a posto.
Oh.. eh..
Iniziò a farneticare sulle prime, salvo poi continuare con una parola che, quando espressa, suonò più come una domanda che come una reale affermazione.
..Scusa?
Sì, glielo chiese, aggrottando anche la fronte e tornando ad alzarsi. Entrambe le mani finirono sulla divisa di Tassorosso che come ogni mattina, da regolamento, indossava. Prese a lisciarla, come se quel breve capitombolo avesse potuto influire anche su quella. In realtà, forse, era un semplice gesto con cui teneva occupata la mente, per non pensare a quella figuraccia appena fatta. Non scordiamoci, infatti, che si sentiva ancora in colpa per l'accaduto.
Guardiamo il lato positivo, quel..
Si interruppe, perché un'altra ragazza finì per "scontrarsi" proprio con loro due. Lo scontro, stavolta, fu però ancora peggiore, non tanto fisicamente quanto per gli strascichi che ne derivarono. Dalle mani della serpeverde cadde infatti un oggetti di valore, nella fattispecie una console, che finì per cadere a terra e scheggiarsi il vetro. Sgranò gli occhi rimanendo in piedi, quasi come se della pietra si fosse impadronita di ogni suo arto. Non riusciva davvero a fare il benché minimo movimento. Solo le labbra riuscirono per un attimo a interrompere quella situazione, aprendosi come in procinto di dire qualcosa. Eppure, dalla bocca, non uscì il benché minimo suono. Ogni parola s'era strozzata in gola. Se prima stava per tirar fuori un elemento positivo da tutto quell'ambaradan, adesso ne era davvero impossibilitato.
Immagino sia parecchio costosa, ma...
Rimase in silenzio quando arrivò la minaccia della ragazza, salvo poi sorridere. Un sorriso divertito, che lo portò anche ad abbassare lo sguardo verso la console, che ovviamente fu prontamente recuperata dalla Serpeverde. Come in ogni situazione, fu l'ironia a venire in soccorso al Barnes. Quella dannata ironia che spesso gli creava qualche grattacapo, ma che a volte sapeva anche suonare divertente. Dipendeva tutto da come la si voleva prendere. Quando infatti Maxine chiese di darle un buon motivo per non rompere la faccia a entrambi, cercò di scambiare un'occhiata con Delta e, poi, rispondere.
Semplice, ti abbiamo evitato di perdere.. perché sicuramente stavi affrontando un livello impegnativo. Puoi dire di non aver perso, in questa maniera.
Sorrise e andò a recuperare soltanto adesso il libro di incantesimi, che tra le altre cose era ancora rimasto a terra. Lo avvicinò al petto, quindi lo strinse appena, tornando però con lo sguardo sulla Serpeverde. Quella situazione lo stava indubbiamente divertendo.
E poi, senza quello, ti concentrerai anche di più sullo studio!
Esordì con quella seconda motivazione, che forse era addirittura peggiore della prima. Stava per muovere un passo all'indietro per togliersi dall'impiccio quando, improvvisamente, arrivò anche una terza ragazza. Dalla divisa che indossava, sembrava pure lei essere una Corvonero. La squadrò, specie quando la console di Maxine catturò la sua attenzione. Non disse nulla, si limitò a farle analizzare lo strumento, almeno fino a quando non tirò fuori la bacchetta. Solo a quel punto sgranò gli occhi e cercò -invano- di aiutarla.
No, no, no, no! Ferma che se succede qualcosa a quell'aggeggio poi ci uccide...
Il riferimento era tutto alla Serpeverde, che era già su tutte le furie per quel monitor scheggiato a causa dell'urto precedente. Tuttavia il resto accadde molto rapidamente, perché l'incantesimo della Corvonero si rivelò non solo poco efficiente, ma anche controproducente. La console divenne scivolosa e prontamente il danno fu servito; quest'ultima tornò a precipitare verso il suolo, così Ruby si tuffò per cercare di romperla definitivamente. L'impatto fu sventato, ma per farlo precipitò su tutti e tre gli studenti che erano già lì prima di lei. Lui cadde a terra, lo stesso fecero Delta e Maxine.
Ouch.. e due! Ditelo che ce l'avete tutti con me oggi.
Disse a gran voce, rimanendo per un attimo schiena a terra. A causa della caduta il libro di incantesimi ancora una volta scivolò a terra, lontano qualche centimetro da lui. Scosse la testa, ma sul volto non c'era alcun segno di essere infastidito. No, quella situazione sotto sotto lo stava divertendo. Il fatto che poi Ruby avesse addirittura recuperato la console prima del danno definitivo, gli fece tirare un sospiro di sollievo.
Un tuffo degno della miglior atleta.. non vincerai una medaglia, ma senza dubbio non finirai nella sua lista nera...
Disse, indicando proprio la Serpeverde, che in tutta quella situazione era quella che -forse- ci stava rimettendo di più. Sia lui che Delta non avevano, in fin dei conti, nessun bene facilmente distruggibile a ogni impatto. Sospirò profondamente e si voltò verso Maxine, quindi a conclusione di quanto appena espresso, accennò un
...Forse.
Perché comunque non conosceva affatto Maxine, ma da quella prima uscita sembrava davvero una che si incendiava rapidamente. Spostò così per un attimo lo sguardo su Delta e Ruby, accennando un sorriso, conscio del fatto che comunque non era l'unico a finire -nel caso- nelle mire della Serpeverde inferocita. Si sollevò appena con il busto, rimanendo seduto a terra, spostando lo sguardo sulla Grifondoro che era giunta al quarto piano, raggiungendo il luogo del misfatto.
Ehi, ciao! È avvenuto un po' un casino, del tipo che lei mi è venuta addosso, lei è andata addosso a lei e quindi a me.. e poi lei ha travolto tutti noi tre.
Disse in maniera volutamente confusa, per far capire che quella situazione che s'era venuta a creare era di per sé tragicomica. Ridacchiò, scuotendo anche la testa, quindi spostò lo sguardo verso Vivienne.
Io sto bene..
Lo sguardo andò così verso le altre tre, per capire se anche per loro la situazione era uguale. Gli sarebbe indubbiamente dispiaciuto se qualcuno ne fosse uscito malconcio da tutto quel caos. Sospirò appena e, come nella sua indole, cercò in ogni caso di provare a glissare almeno momentaneamente quell'imbarazzante accaduto, chiedendo a tutti.
Questo casino ha creato un gruppo di studio? cioè.. eravate tutti qua per andare in biblioteca a studiare?
Chiese guardando i vari presenti, portando entrambe le mani sul pavimento. Cercò di darsi una leggera spinta, per tornare così in piedi. Proprio come prima prese a lisciarsi la divisa di Tassorosso, lasciando almeno per il momento il libro di incantesimi a terra in mezzo al corridoio, probabilmente dimenticandosene.
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