Tra le pile di libri

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 8/8/2020, 09:11
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
34

Status:



Connor O'Brien
Hufflepuff | Mago adulto | 26 y | Mood | Outfit | ♪XwFHG5M "Non ci sono creature strane , solo persone miopi"
La selezione dei libri all'interno dell'imponente biblioteca del famoso British Magic Museum era meravigliosa. Libri di ogni forma colore e profumo adornavano gli enormi scaffali che toccavano il soffitto, libri volanti giravano come liberi volatili al di sopra dei molti maghi intenti a fare ricerche o concentrati in profonde letture.
Connor quel giorno, era pronto a dedicare gran parte della sua giornata a ripassare e ricercare più cose possibili per affrontare il suo imminente colloquio al ministero della magia, che sarebbe avvenuto da li a breve. Su una scrivania di legno di ebano caratterizzata da libri molto eccentrici e che ricordavano delle creature magiche" alcuni di pelle di drago traslucidi, altri con pelliccia e occhi che si muovevano ad ogni minimo movimento" si trovava Connor intento a prendere appunti su dei fogli di pergamena ingiallita.
La stanchezza cominciava a farsi sentire, ma la determinazione che caratterizzava il ragazzo lo portava a resistere. "E ora passiamo al tuono alato" pensò il ragazzo che spostando alcuni tomi alla ricerca di un libricino preso in precedenza, toccò inavvertitamente un libro rivestito di ventose che ricordavano quelle di una piovra, improvvisamente dei grandi tentacoli uscirono dal libro lanciando in aria una decina di libri che caddero con un frastuono a terra, Connor sobbalzò dalla sedia, molti sguardi di lettori incuriositi si posarono sul ragazzo,un forte imbarazzo lo pervase ,ma non finì li, un lungo tentacolo fuoriuscito dal libro silenziosamente scivolò sotto al tavolo e intrecciandosi alla gamba delle sedia del giovane e imbarazzato mago, la tirò a se facendolo scivolare con il sedere dritto per terra.Gli sguardi che osservavano il ragazzo a quel punto aumentarono, ed insieme agli sguardi anche qualche risatina echeggiò nell'aria.



Giuls || © harrypotter.it



Edited by Connor O'Brien - 8/8/2020, 10:52
 
Top
view post Posted on 10/8/2020, 10:42
Avatar

"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

Group:
Giornalista
Posts:
1,461

Status:




giornalista ♢ fotografo ♢ VOICE ♢ 23

Se c'era un'attività che la metteva a dura prova, quella era lo studio in biblioteca.
Non perché avesse un brutto rapporto con i libri, anzi tutto il contrario, ma perché venire attorniata da questi la portava a voler esplorare ogni sezione e scaffale, finendo col leggere esattamente quello di cui non aveva bisogno.
Questo spiegava perché si aggirasse poco oltre la sezione delle Creature Magiche con un carico di libri dalle tematiche disparate e contrastanti.
Sotto il braccio destro spiccavano in cuoio marrone e pelle rossa una copia di "Torte incantevoli: cucina da bacchetta" e "Avvisaglie magiche della Scozia del 400", in pelle blu "Riti della Scandinavia magica" e ancora in verde "Buffi incidenti per babbani non-intelligenti", "Rettili e Mago: famigli controcorrente" e "Abbracciare grossi rettili: guida di sopravvivenza".
Per sostenere il peso del suo carico, camminava con il capo reclinato di lato e la guancia schiacciata fra gli angoli delle copertine rigide.
Oggi consultava la biblioteca per questioni personali. Era alla caccia di informazioni sul serpente che di recente aveva acquistato al Serraglio Stregato, ma ovviamente aveva raccolto nel suo percorso verso i tavoli da studio un'imbarazzante quantità di libri di cui non aveva bisogno.

Oltre un'imponente scaffalatura contraddistinta dalla scritta laccata in oro "T-V" , alcuni tavoli si aprivano alla sua destra in uno spiazzo coperto da file di tavoli in legno massiccio, sedie e leggii.
Verso uno degli spazi liberi mosse i primi passi, immergendosi in un aspettato nido di risa e parole.
Aggrottò la fronte, curiosa, mentre sollevava la mano sinistra con cui brandiva la bacchetta, pronta a spostare con la levitazione l'esagerata quantità di tomi selezionati.
Le bastò girarsi sul posto perché potesse vedere anche lei la caccia a Connor imbastita da uno dei tentacoli dentro il libro.
"Ma che peccato, non ho Claud con me!"
Il suo primo istinto, ovviamente, non era quello di pensare ad aiutare il povero mago a terra, né di ridere di lui come buona parte della sala stava facendo dietro i libri, ma il dispiacersi di non poter immortalare la scena con la macchina fotografica magica.
Il braccio sinistro venne sollevato, puntando con la bacchetta proprio la sezione di ventose attorno alla gamba di Connor. Ruotò il polso in senso antiorario, facendo combaciare al gesto una formula pronunciata a chiara voce nella sua mente.
"Relascio."
L'incanto non verbale avrebbe dovuto portare il tentacolo a ritrarsi e se la fortuna era dalla loro, anche a tornare dentro il suo capitolo.
«Hai bisogno di una mano con le chiappe?»
Andava sottolineato come il suo tono di voce fosse sempre arioso, dolce persino e quindi la sua richiesta presumibilmente genuina. Perché salutare o chiedere a qualcuno se stesse bene, se poteva uscirsene con la frase "hai bisogno di una mano con le chiappe"?
A questo punto era legittimo sperare la sua fosse una pessima traduzione e adattamento dal francese all'inglese e che in madrelingua non si esprimesse così.

Connor avrebbe visto, affiancata da una pila di libri tenuta sottobraccio per miracolo, una giovane maga il cui aspetto le avrebbe probabilmente conferito a malapena i ventanni - se non direttamente meno.
I capelli biondi erano stati schiariti da preparati da calderone, raggiungendo una nota di colore preoccupantemente vicina al bianco. Gli occhi grandi erano tinti da pagliuzze azzurre e blu, curiosi nell'adocchiare il mago di fronte a lei. Fra i capelli, lasciati liberi lungo le spalle, erano poggiati un paio di occhiali da sole fucsia. Le braccia nude erano arrossate (ma non abbronzate) da quel poco di sole che Londra aveva ricevuto per il mese. Indossava una volta tanto abiti sobri, dimenticabili: un crop top color glicine che lasciava esposta buona parte dell'addome e una gonna lunga in tulle grigio la cui trasparenza lasciava intravedere un paio di pantaloncini bianchi in cotone; ai piedi portava un paio di sneakers in tela grigia anonima. Non la composizione più "normale" del solito, ma per i suoi canoni assolutamente semplice.

 
Top
view post Posted on 10/8/2020, 11:59
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
34

Status:



Connor O'Brien
Hufflepuff | Mago adulto | 26 y | Mood | Outfit | ♪XwFHG5M "Non ci sono creature strane , solo persone miopi"
La parola imbarazzo deriva dallo spagnolo “embarazo”, termine che significa impedimento, impaccio, ma anche ingombro materiale. Ma che cos’è davvero l’imbarazzo? Connor non avrebbe saputo rispondere a questa domanda, ma di certo era quello che stava provando.
Molti maghi intorno ai due ragazzi smisero di gustarsi la scena tornando ad occuparsi delle loro faccende, quasi infastiditi che tutto quello spettacolino fosse terminato così in fretta..
Em..Grazie...Sai questi tentacoli sono davvero furiosi se non accarezzati con cura.
disse il ragazzo rivolto alla giovane strega dai capelli bianchi.
Si spinse con le braccia sul pavimento e si tirò su sembrando meno goffo possibile,
Credo che le mie chiappe siano apposto, Piacere Connor O'brien disse una volta alzato e allungando la mano verso la giovane salvatrice.
Connor sapeva che come quasi tutte le volte, sarebbe apparso agli occhi della ragazza come un tipo un pò strano. Ma in fin dei conti siamo tutti un po’ strani e anche la vita è un po’ strana e quando troviamo qualcuno la cui stranezza è compatibile con la nostra, ci uniamo a loro cadendo in una reciproca stranezza che chiamiamo amicizia o a volte amore. Sarebbe stato questo il caso? sicuramente Connor non avrebbe saputo rispondere nemmeno a questo quesito.
Come vedi studiavo qualcosa sulla Creature magiche
Disse mostrando con un cenno della mano la scrivania ricolma di libri sull'argomento.
Sicuramente i tentacoli del kraken è un'argomento da me ancora non trattato
disse infine con un tono ironico.



Giuls || © harrypotter.it



Edited by Connor O'Brien - 10/8/2020, 13:38
 
Top
view post Posted on 12/8/2020, 10:50
Avatar

"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

Group:
Giornalista
Posts:
1,461

Status:




giornalista ♢ fotografo ♢ VOICE ♢ 23

Normalmente una persona, mago o babbano che sia, dopo aver visto la riproduzione di un tentacolo di kraken uscire da un libro, dovrebbe avere la decenza di produrre una reazione di confusione, disgusto, preoccupazione ... qualcosa insomma che identificasse l'aver vissuto qualcosa di inaspettato, o fuori dalla norma, ma comunque sempre "Lontano dall'accettabile". Un Kraken, del resto, non è mai sinonimo di episodi da commedia, fatti di risa e romanticherie, persino il più disinteressato sull'argomento dei maghi lo sa. Persino Connor che appassionante com'è s'è visto trasalire allo smacco ricevuto dalle ventose e dal libro che lo ha brutalmente tradito, prima di scivolare nell'imbarazzo.
«Ma per davvero? Potevo dargli le coccoline carinissime?»
Se sei Ariel, invece, ti dispiaci di non aver colto l'occasione di far fare le fusa ad un Kraken.
Insomma, se qualcuno poteva essere considerato strambo per gusti e goffaggine, ma Ariel sembrava vivere in uno stato di bizzarria di tutt'altra categoria e livello.
Con un tonfo, la pila di libri venne depositata sul tavolo di fronte a sé, poco distante da dove si trovava Connor appena tornato in piedi.
La mano destra, ora libera, accolse la stretta del mago, ricambiandola con eccessivo entusiasmo, segno di come probabilmente fosse ancora in visibilio per la scoperta sul Kraken.
«Ariel Vinstav!»
Pronunciò il nome al pieno della sua cadenza francese, facendo erroneamente slittare la caduta dell'accento sulle ultime vocali.
«Creature magiche?» Lo sguardo si spostò a destra e manca, fra i libri di Connor e i suoi poco distanti. «Non sono magici, ma ... sai per caso come prenderti cura di un serpente? Il mio ciccinostriscino ha bisogno di tante attenzioni, ma non sono espertissima.» A Ciccinostriscino allungò la mano sinistra verso uno dei suoi libri
"Rettili e Mago: famigli controcorrente" in bella vista sulla pila.

 
Top
view post Posted on 12/8/2020, 11:51
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
34

Status:



Connor O'Brien
Hufflepuff | Mago adulto | 26 y | Mood | Outfit | ♪XwFHG5M "Non ci sono creature strane , solo persone miopi"
Quell'accento Francese scaturì subito in Connor il ricordo di una vecchia amica di famiglia, la signorina Alphonsine, una donna su i 60 anni grassottela e che amava indossare moltissimi gioielli per luccicare come un abete nel mese di dicembre, ricordava che era particolarmente antipatica, quando il ragazzo era solo un giovane bambino, infatti, era spesso rimproverato dalla impreziosita donna che lo riteneva poco affine al Bon ton, e poco adatto all'alta borghesia magica, come se poi fosse uno degli scopi del ragazzo. In realtà Connor aveva sempre avuto problemi a relazionarsi con maghi di alto rango, i genitori pur essendo benestanti grazie all'attività di famiglia, erano persone umili e amanti della natura, e Connor era certamente più propenso a stare nel fango aiutando il padre con l'allevamento di Ippogrifo più tosto che in salotti a sorseggiare the.
Ariel però, sembrava avere solo l'accento simile ad Alphonsine, per il resto sembrava una simpatica ragazza eccentrica.
Poi quella domanda da parte della giovane, niente poteva rendere Connor più felice che dare nozioni o aiutare qualche persona intenta a prendersi cura di qualche animale o creatura magica.
Oui je peux vous aider
Rispose il ragazzo con un accento abbastanza terribile, in effetti la Signorina Alphonsine, aveva cercato di insegnare qualche parola in Francese al ragazzo, ma al di la dei ricordi di infanzia, non aveva mai approfondito la materia.
Cosa ti interesserebbe sapere? E' la prima volta che ti occupi di un animale?
Disse infine rivolgendosi alla ragazza e facendogli segno di accomodarsi vicino a lui nella stessa scrivania.



Giuls || © harrypotter.it

 
Top
view post Posted on 13/8/2020, 14:27
Avatar

"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

Group:
Giornalista
Posts:
1,461

Status:




giornalista ♢ fotografo ♢ VOICE ♢ 23

Non c'è niente di meglio per un bilingue che sentire qualcuno parlare (o almeno provare a parlare) la tua lingua madre.
Specialmente se in quel caso quel bilingue è una giornalista che per ovvi motivi deve parlare, scrivere e respirare inglese. L'avere conoscenze quasi totalmente legate all'ambiente lavorativo, poi, rende ancora più complessa (se non impossibile) la possibilità di poter riprendere le redini della lingua madre.
«Oui, je peux vous aider»
Quindi non era strano se a quelle parole, gli occhi di Ariel si illuminarono di stupore e felicità.
Le sue espressioni erano talmente evidenti da renderla un libro aperto (cosa che nel suo lavoro difficilmente le veniva bene fare): le era bastato sentire qualcuno prova a parlare francese perché il suo umore prendesse un'improvvisa impennata.
«Hai parlato francese!» Trillò entusiasta, portando un trittico di maghi a "SSSSH" zittirla prontamente, indice premuto contro le labbra.
Si irrigidì, voltandosi di scatto alla sua destra. Abbassò il capo, quasi come se fosse lì lì per inchinarsi a tutti quelli seduti al loro tavolo per scusarsi.
Evidentemente ad essere evidenti (teatrali, quasi) non erano solo le sue espressioni, ma anche i suoi gesti.
Il suo linguaggio del corpo riusciva facilmente ad incanalare pensieri ed emozioni, se non aveva la mente focalizzate a tenersi sotto controllo.
Connor l'avrebbe vista sciogliere la stretta alla mano per saltare quasi sul posto al sentirlo parlar francese, irrigidirsi come granito un secondo dopo all'ammonimento degli altri scolari, inchinarsi frettolosamente a destra e manca con espressione timorosa e poi voltarsi verso di lui e in un battito dic ciglia sfoderare nuovamente un sorriso a trentadue denti.
«Non ho mai avuto un serpente» Sussurrava, adesso, mentre con la bacchetta indicò al ragazzo la sedia dove questo prima era seduto e quella subito accanto, verso la quale cominciò a muoversi per prendervi posto. Lo stava chiaramente invitando a tornare seduto, così da limitare il fastidio che le loro chiacchiere avrebbero portato al resto degli studenti.
«Ho già preso la casetta, il terracosa - che non dirò, mi confonde la lingua dire quella parola - anche se lui preferisce stare in giardino, solo che .. non voglio dargli fastidio. Vorrei capire cosa gli fa bene e cosa non lo mette di cattivo umore, capisci?» Manteneva il tono di voce sempre basso, sebbene con la quantità di parole appena dette finiva con l'attirare occhiatacce di disappunto dalle persone vicine.
Era tanto abituata a reazioni del genere che reagiva meccanicamente col mormorare "scusa" ogni tanto o abbassare il capo con rammarico, prima di riprendere a parlare come nulla fosse.
Con un gesto della bacchetta andò puntando la sua copia di "Rettili e Mago: famigli controcorrente" e poi ruotando di scatto il polso, quasi come ad emulare con mano e catalizzatore un accennato colpo di frusta verso il libro, enunciare la formula con chiarezza nella sua mente "Wingàrdium Leviòsa".
Fluttuando, il libro si distaccò seguendo lo spostamento della bacchetta fino a fermarsi davanti ad Ariel, cadendo pancia in su sotto il naso della maga.
«Mi sono presa cura di gufi, allocchi, niente che strisciasse»
Arricciò le labbra in una smorfia, prima di aprire il libro con la mandritta.
Poggiata la bacchetta alla sua sinistra, cominciò a consultare l'indice in cerca del capitolo più promettente.
«E' un pitone reale leucistico, super bellissimo.» Aggiunse poco dopo, mentre con il dito indicava uno dei capitoli
"3. Preconcetti della Comunità Magica sui serpenti"
«E tu, Signor O'Brien? Allevi Kraken o hai polipi carini in casa?.»
Faceva riflettere notare come la sua domanda fosse assolutamente sincera.

 
Top
view post Posted on 17/8/2020, 11:15
Avatar

Group:
Dipendente Ministero
Posts:
34

Status:



Connor O'Brien
Hufflepuff | Mago adulto | 26 y | Mood | Outfit | ♪XwFHG5M "Non ci sono creature strane , solo persone miopi"
L' entusiasmo della giovane maga alla frase pronunciata in francese, fece credere a Connor che forse la sua pronuncia non era proprio delle peggiori.
La ragazza era eccentrica, e questo Connor lo aveva capito prima di subito, ma le piaceva.
Sorrise a ogni esclamazione, e nonostante stessero rischiando di essere cacciati dalla Biblioteca al ragazzo non importava.
"Rettili e Mago: famigli controcorrente" lesse in titolo inciso sulla copertina del libro,indicato dalla ragazza, Connor lo ricordava, sicuramente lo aveva letto in un passato remoto.
Beh un gufo e un serpente non hanno molto in comune, diciamo che possibilmente in natura entrambi si predano, e la vittoria spesso è di chi attacca per primo. Comunque spero che il tuo Allocco non sia più presente in casa
Sorrise alla ragazza
Proprio come per tutti gli altri serpenti, le cure per questo animale rappresentano un impegno duraturo; un esemplare può raggiungere i 30 anni di età e deve vivere in un ambiente che soddisfi criteri ben specifici. Le dovute attenzioni ripagano però di ogni sforzo e permettono al rettile di trascorrere una vita comoda e serena.
Si fermò, forse era troppo tecnico, o forse alla ragazza interessava davvero di più l'umore del serprente più che la tipologia tecnica di allevamento.
Sai per quanto riguarda il tuo "super bellissimo" non ti consiglio di lasciarlo in giardino, può essere facile preda quando è ancora piccolo, e gli sbalzi di temperatura e di umidità della nostra cara terra non gli faranno molto bene, quindi anche se ti guarderà in modo malevolo tienilo il più possibile in teca
Guardò la ragazza negli occhi, cercando di capire se stesse attenta. Poi alla domanda rispose
No, nessun allevamento di Kraken "carini", ma solo di ippogrifi
sorrise leggermente, la ragazza gli trasmetteva sicurezza, non si sentiva giudicato.
Sai, sto cercando di entrare al Ministero per la tutela delle creature magiche, spero tanto di farcela, anche se non so se sono all'altezza.
si aprì in modo esponenziale, non gli succedeva spesso.
Mentre tu di cosa ti occupi se posso?
Il ragazzo notava la vicinanza di età con la ragazza, ma non la ricordava ad Hogwarts durante gli anni accademici, forse aveva studiato a Beauxbaton? O forse si erano visti e non notate, a Connor accadeva spessissimo, era sempre l'ultimo della fila, quello silenzioso, che nei momenti liberi si avvicinava al lago nero per scrutare qualche creatura acquatica, e nei pressi della foresta proibita per intravedere qualcosa di interessante.





Giuls || © harrypotter.it


Chiedo anticipatamente scusa per la semplicità del post, sono in viaggio e scrivo da un treno, nulla di più scomodo ahah


Edited by Connor O'Brien - 18/8/2020, 10:39
 
Top
view post Posted on 21/8/2020, 17:10
Avatar

"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

Group:
Giornalista
Posts:
1,461

Status:




giornalista ♢ fotografo ♢ VOICE ♢ 23

Scosse energicamente il capo in segno di diniego al nominare il gufo, senza smettere di sfoggiare un sorriso entusiasta.
«Non non, quelli sono rimasti da mio padre. Non ho animali in casa che non siano Lord» Sussurrava, ma l'energia con cui si esprimeva era tale da rendere chiassoso anche solo il suo sibilare e borbottare, portando alcune teste a voltarsi in loro direzione.
Per contro, abbassò il capo, schiacciando il busto contro il tavolo e arrivando a sfiorare col mento l'angolo delle pagine del libro, sostenute a mezz'aria dalla mano destra nell'atto interrotto di girarle.
«Così tanto? Trent'anni
Spalancò teatralmente gli occhi, accompagnati dalla bocca che aperta com'era per lo stupore disegnava nuovamente una 'O' perfetta. La mano destra venne stretta in un pugno che per l'eccitazione tremava leggermente, prima di venire schiacciato contro la guancia. Cominciò a dondolarsi a destra e manca sul posto.
«Trent'anni insieme? Ma è bellissimo!»
A guardarla bene bene sarebbe stato facile notare come gli occhi si erano fatti persino lucidi. Connor aveva contribuito all'ennesimo cambio d'umore di Ariel, ma per fortuna in positivo.
Inutile dire come la sua mente si fosse già riempita di scenari di vita quotidiana futura: lei e Lord in giardino a parlare (lei che lo assorda e si convince che lui possa capire e rispondere) guardando le stelle, lei e Lord che sorseggiano del tè in salotto, lei e Lord che fanno esplorazioni per i boschi dietro casa.
Insomma, Ariel aveva in quel momento iniziato un percorso di "pippone mentale mastodontico" che la disconnesse dalla conversazione per qualche secondo buono, lasciandola con aria sognante (aka. un'espressione da beota sorridente).
" tienilo il più possibile in teca "
«Eh? Ah!» Si riscosse così a scoppio ritardato, sbatacchiando gli occhioni con un accenno di confusione, segno di come presumibilmente avesse sentito a "pizzichi e bocconi" la caterba di intelligenti consigli appena ricevuti. E pensare che li aveva chiesti lei, andando a disturbare quel povero ragazzo nel bel mezzo di un'aula studio in biblioteca.
Riprorevole, assolutamente riprorevole.
«Mi tengo la teca vicino al letto così sa sempre dove trovarmi, allora!»
Il popolo magico britannico si riunisce in cordoglio attorno al povero pitone reale che hanno venduto ad Ariel, costretto a sentire in loop qualcuno blaterale in una lingua incomprensibile.
«Ooh! E cosa dovresti fare? Alleverai Ippogrifi? Ma si chiamano così perché sono parenti dei grifoni e degli ippopotami?»
Era legittimo a quel punto chiedersi fin dove potesse spingersi il suo entusiasmo e la sua idiozia, tanto quanto chiedersi se una persona della sua età potesse realmente associare ippogrifo a 'ippopotamo'. Era una battuta forse? Di quelle brutte che fanno ridere solo i bambini?
Per fortuna a guardarla bene sarebbe stato possibile notare le labbra serrarsi e fremere, come - appunto - a voler trattenere una risata.
Sì, probabilmente stava scherzando. Era comunque preoccupante che a ventitré anni si trovasse divertente fare un gioco di parole scontato e scadente come quello.
Un bene che Connor stesse orientando la conversazione su lidi meno disagianti. Alla sua domanda, la reazione istintiva della ragazza fu quella di voltarsi verso la sua sinistra, adocchiando il suo fianco dove pendeva ancora la sua borsa. Poggiata la bacchetta di fianco al libro, andò allungando la sinistra verso la tasca esterna, estraendo senza troppa difficoltà un badge che per qualche strano motivo non aveva indossato.
Si voltò, reggendolo alla mano sinistra e protendendolo verso Connor: sotto il famoso logo de "La Gazzetta del Profeta" spiccava una foto identificativa di Ariel con un sorriso accennato, basco a schiacciare i capelli (più corti di quanto fossero adesso) e la mano destra a reggere quella che sembrava essere una macchina fotografica, la didascalia riportava "Ariel A. Vinstav" e a caratteri rossi in stampatello più in basso la scritta "Fotoreporter".
Forse forse non era davvero così sprovveduta come poteva sembrare.

 
Top
7 replies since 8/8/2020, 09:11   221 views
  Share