| Narcissa E. Miller |
| | Narcissa Elodie Miller «O forse a Serpeverde, ragazzi miei, voi troverete gli amici migliori, quei tipi astuti e affatto babbei che qui raggiungono fini ed onori!» Q uel giorno il locale sembrava particolarmente tranquillo. Narcissa lanciò un'occhiata all'orologio che,poco distante, segnalava un orario generalmente considerato "di punta".*Strano, dove saranno tutti?* si ritrovò a domandarsi mentre con lo spazzolone fregava il pavimento con meticolosa attenzione. Lo sguardo cadde al di là della vetrina che creava una barriera tra l'interno del locale e l'area esterna, dove i passanti correvano su e giù per il viale di Hogsmeade senza degnare di uno sguardo i Tre Manici di Scopa. Che quel giorno avessero indetto un qualche banchetto alla Testa di Porco e lei ne fosse all'oscuro? Le risultava però altamente improbabile: in primis perché le sembrava folle che un posto come la Testa di Porco potesse orientarsi a proporre banchetti ad elevata convivialità, in secundis perché Lyvie, la sua compagna di stanza, era una dei garzoni del locale e generalmente la informava degli avvicendamenti, così come lei faceva in merito ai Tre Manici di Scopa."Ok, Rosmerta, ho fatto" annunciò poco dopo Narcissa con una punta di soddisfazione. Le candele poste ad illuminazione del locale si specchiavano sulla superficie bagnata del pavimento, che adesso brillava. Un profumo floreale pervase le sue narici. Adorava quel detergente e quand'era lei al timone del locale non perdeva occasione per odorarlo a pieni polmoni e per immergerlo in quel profumo così agrumato."Aspettiamo che asciughi poi... ops!"Narcissa lasciò scivolare il manico dello spazzolone, che cadde per terra rumorosamente, per portarsi ambedue le mani alla bocca. Prima di iniziare a spazzolare il pavimento s'era scordata di girare il cartello "OPEN" in "CAUTION", così come Madama Rosmerta ogni volta si raccomandava. "Ne va della sicurezza dei clienti, Narcissa" le ripeteva ogni volta che la vedeva trafficare con spazzolone, secchio e detersivi. E Narcissa immancabilmente annuiva. Quel giorno, invece, qualcosa era andato storto e le era passato completamente dalla mente di segnalare in qualsiasi modo che i pavimenti erano appena stati lavati. Così, non solo se qualcuno fosse entrato avrebbe rischiato l'osso del collo, ma avrebbe anche lasciato delle fantastiche orme nere come souvenir del suo passaggio. A quel pensiero, la piccola Serpeverde sbuffò nervosamente.*Anche tu, però, Narcissa, svegliati!* si ammonì dandosi una pacca sulla fronte e ringraziando il cielo che nessuno quel giorno sembrava interessato a volersi scolare una Burrobirra. Ma la pace durò poco e il senso di sollievo che le aveva appena scaldato il cuore andò a farsi benedire nel momento in cui il campanellino dell'ingresso tintinnò annunciando l'ingresso di un cliente.*Oddio, proprio adesso?! No!* Allarmata, Narcissa alzò lo sguardo sull'ingresso del locale, dove Mike Minotaus, il Caposcuola di Serpeverde, stava facendo il suo ingresso con la Gazzetta del Profeta sotto braccio."Mike, stai atten..."Non fece in tempo a concludere l'avvertimento che il Prefetto scivolò. Narcissa vide il suo piede fare un movimento brusco in avanti e Mike perdere l'equilibrio. Con un gesto scomposto ma al contempo ordinato riuscì per fortuna a mantenersi sulle gambe, ma la Gazzetta del Profeta, a dispetto dei molteplici tentativi da parte del ragazzo di acchiapparla, andò a finire almeno in parte sul pavimento bagnato. Di nuovo Narcissa aveva entrambe le mani davanti al viso a coprire la bocca spalancata dallo shock. Il pericolo era stato scampato per un soffio, ma Mike avrebbe potuto farsi male seriamente per quella sua 'piccola' disattenzione. E se Rosmerta fosse sbucata dal retro bottega in quel preciso istante lei si sarebbe presa un cazziatone galattico in diretta internazionale..."T-tutto bene?" chiese al Prefetto con una punta di incertezza nella voce. Per un momento si dimenticò persino della figura di bambina impassibile e impenetrabile che s'era impegnata a costruirsi nel corso dell'anno scolastico. Abbassò le mani lasciando il viso scoperto. Mike sembrava essersi ristabilito e anche aver trovato l'equilibrio necessario per non misurare il pavimento dei Tre Manici di Scopa usando le sue chiappe come metro di misura. Per quella sua svista, Narcissa si sentì per un istante in difetto."Ehm... mi dispiace, ho scordato di... beh, ecco, di mettere ben visibile l'avviso sulla porta d'ingresso e... sì, insomma, visto che non ti sei fatto male - perché non ti sei fatto male, vero?! - ti prego di non dire niente a Rosmerta... perché, beh, ci siamo capiti, no?" farfugliò a mo' di scuse, sperando che Mike comprendesse il suo errore e che gliela facesse passare liscia, dato che c'era in gioco niente meno che il suo posto di lavoro. Narcissa abbassò per un momento lo sguardo, poi ebbe un'idea geniale."Per farmi perdonare ti offro una Burrobirra, ti va?" concluse, come se la Burrobirra fosse una pozione in grado di far dimenticare a Mike quello che era accaduto poco prima. Sarebbe bastata una semplice bevanda offerta per farsi perdonare il fatto di aver quasi attentato alla vita di uno dei suoi Prefetti? Narcissa sperava di sì, ma sapeva anche che nessuno di loro Serpeverde era facilmente prevedibile, ragion per cui restò in attesa di un cenno da parte del ragazzo. Edited by Narcissa Miller - 21/12/2020, 18:58
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