La bullizzata e la bulla, Privata

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view post Posted on 15/9/2020, 17:45
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Sala grande, che bel nome era, sala perché era una sala, grande, perché era grande. Fantasia, ma di certo Siri non poteva biasimare nessuno all'interno della scuola, anche lei peccava continuamente di originalità e poi quel pensiero sulla sala grande era sbucato fuori all'improvviso perché non le andava di ascoltare ancora le parole di un serpeverde che si era messo nelle orecchie a prenderla in giro. Lei dal canto suo era lì sia per trovare la concentrazione nello scrivere l'articolo per la gazzetta, sia per non sentirsi sola, in giardino o nel cortile o ovunque all'aria aperta. Le candele volanti erano leggermente più affascinanti del previsto, anche se non si aspettava il "cadaverina Jensen" dietro l'angolo, munito di bocca larga e toga verde e argento che se fosse stata vista da uno stilista, sarebbe morto. A dirla tutta, neanche i Tassorosso potevano parlare, giallo e nero.. api be like. Nella mente di Siri adesso regnavano gli insulti che voleva tanto riferire al ragazzino che con tanta gioia e carineria, si era seduto di fronte a lei, anche se nel tavolo dei Serpeverde, a lanciarle palline di carta. Eravamo tornati ai tempi belli in cui anche lei, nelle scuole babbane, trascorreva il tempo tra studi molto elementari e bambini che la prendevano in giro. Suvvia Siri, stavi allo scherzo, allora come in quel momento, bastava ignorarlo, nonostante fosse la cosa più complicata da fare in quel momento. Non sapeva dove fossero i suoi compagni, il corvetto e i serpenti fratelli, ma di certo non aveva bisogno di loro al momento, semplicemente sentiva la mancanza. Si stava chiedendo anche cosa avrebbe fatto da quel momento in poi, doveva pensare un po' a che opportunità prendere per andare avanti nella scuola di magia, ma forse era ancora troppo presto. Aveva pochi anni e di certo non poteva fare chissà quali grandi meraviglie, non che volesse farle in realtà, ma metti caso si sarebbe presentato qualcuno alla sua porta, con urgenza.. non sapeva se avrebbe tanto rifiutato. Cosa doveva scrivere? Ah sì, un altro articolo in merito al Quidditch, questa volta voleva forse parlare di una serissima partita disputata tra due squadre? Fare una resa della nuova stagione? Anche lei sperava di entrare all'interno della squadra, voleva mettersi davvero tanto alla prova, anche solo per poter vincere qualcosa, dimostrarsi utile alla causa e alla casata dei Tassorosso, era davvero difficile, ma ci sperava. Tra una pallina e l'altra, l'unica cosa che poteva fare era sospirare e pensare che forse quella giornata non era tra le peggiori della sua vita.



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Di certo Lyvie mangiava tanto. Soprattutto se presa dal nervosismo degli esami, finiva sempre per fare più spuntini. Grazie al suo metabolismo, per fortuna, non poteva lamentarsi della sua stazza fisica... Altrimenti, avrebbe evitato di mangiare quel delizioso toast al formaggio. Seduta al tavolo dei Serpeverde nella Sala Grande, la giovane mora mangiucchiava di gusto il secondo toast al formaggio fuso, il suo preferito, quello che filava e che, misto alla croccantezza del toast, le faceva venire voglia di mangiarne altre mille.
Aveva davanti il libro di Incantesimi che, per quanto le piacesse la materia, ancora non aveva sfogliato. L'intenzione era, però, quella di mettersi seriamente a studiare. Ma non poteva imbrattare le immacolate pagine di briciole di toast! Di conseguenza procrastinò ancora una volta, decidendo quindi di guardarsi meglio attorno.
Si era ritrovata talmente concentrata sul cibo che non aveva avuto ancora modo di notare un ragazzino dei Serpeverde, che non conosceva, importunare Siri. Poteva definirla amica? Ancora non poteva dirlo con certezza. Lyvie sgranò le palpebre, sentendo un leggero fastidio interno che non riuscì a controllare. Sarà perché, semplicemente, i bulletti non le erano mai piaciuti, così come le palline di carta addosso. Non poteva esserci nient'altro di più fastidioso. La giovane Tassorosso non rispondeva, e forse faceva male a non opporsi, perché la cosa avrebbe potuto alimentare lo "scherzo" del ragazzino.
Temendo ciò, anche perché percepì una sorta di empatia nei suoi confronti, decise di ricambiare tale importunio con la stessa moneta. Strappò un pezzettino di pergamena che riponeva tra le pagine del libro stesso, in modo da appallottolarlo tra le mani, dopo aver mandato giù l'ultimo pezzo di toast. E così lo lanciò in direzione della tempia del Serpeverde, per attirare la sua attenzione: solo quando la ottenne parlò.


« Smamma, sfigato. Sai prendertela solo con i Tassi? » lo minacciò bellamente, facendogli capire chiaramente quanto fosse propensa a sfoderare la propria bacchetta. Non poteva farlo, ovviamente, voleva solo spaventarlo.
Da quando aveva vinto a duello, molti primini - come lo era anche lei dopotutto - ci pensavano due volte prima di risponderle male. La cosa la rendeva estremamente orgogliosa, anche se sapeva di non poterci marciare troppo sopra. O forse sì?
E così l'adepto di Serpeverde filò via con uno sbuffo sonoro, lasciando a terra l'ultima pallina di carta che aveva tra le mani.


« Puoi anche ringraziarmi. » non diede molto tempo per parlare a Siri, rivolgendole un piccolo sorriso più amichevole del solito, fiera di averla "salvata" da quella situazione. Rimase seduta al proprio posto, a circa tre metri di distanza da lei e sulla panchina opposta, rimuginando sull'idea di andare a sedersi vicino a lei. L'avrebbe accettata al suo fianco?

« Dovresti farti rispettare di più. »


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Lyvie Synfenir, ragazza dei serpeverde, coetanea di Siri e vecchia conoscenza della ragazza. Una descrizione così breve, ma importante per quello che stava accadendo. Siri, ormai prossima ad un linguaggio poco pulito, si sentì protetta dalla comparsa dei serpeverde che in un modo o nell'altro scacciò lo scocciatore che si stava prendendo un po' troppo confidenza con la persona che meno fra tutte le concedeva. Poteva togliersi un piccolo sasso dallo stomaco, visto che finalmente il fastidio era andato via, come quando ti passava il singhiozzo dopo aver per sbaglio esagerato con il cibo. La ragazza dei serpeverde, senza perdersi in chiacchiere, parlò con Siri, chiedendole intenzionalmente e anche con un certa "giustizia" un certo ringraziamento, anche se la ragazza stessa non aveva chiesto un aiuto esterno, ma di certo dinanzi ad una persona che considerava come conoscente o in parte amica, doveva pur sporgersi più in là, del semplice silenzio.
«Ti ringrazio per aver allontanato uno dei tuoi compagni.» Rispose Siri alla sua amica, riprendendo nuovamente a pensare all'articolo di giornale che doveva scrivere, ma di cui ancora non sapeva nulla. In realtà sapeva, ma non sapeva che cosa utilizzare per rendere l'articolo più accattivante, doveva lavorarci meglio sopra, non poteva aspettare che le arrivassero le idee così a caso, doveva un po' afferrarle e un po' pensarci sopra. In quel momento la ragazza, Lyvie, le parlò nuovamente, consigliandole un po' come comportarsi all'interno della scuola, ma anche nella vita in generale. Di farsi rispettare, non come se fosse qualcosa di simile ad un consiglio malavitoso, ma c'era del fondo di verità in quelle parole, Siri era troppo silenziosa, troppo distante, è questo suo tratto poteva essere tanto un pregio quanto un difetto e il silenzio non sempre era un'arma perfetta, a volte finiva per essere una rovinosa caduta, un taglio sul corpo che invece di svanire, avrebbe lasciato una cicatrice non indifferente. «Sfortunatamente non sono come te o Jaehaerys nel trattare con le persone quando beh..provocano. Preferisco ignorare, almeno la maggior parte delle volte. Vedo che ti piace il toast con il formaggio, ti piace vedere l'effetto che fila quando è fuso. Visto che non hai altro da fare, credo...potresti venire a mangiare qui, anche se vorrei tu evitassi di macchiarmi le pergamene.» disse Siri, rivolgendole un sorriso finale e tornando a scribacchiare cose su quel suo quaderno mentre leggeva il giornale, su un articolo in merito a dei consigli su dei libri da leggere. Non erano niente male quei titoli.



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Quasi si stupì quando la giovane Tassorosso le rispose. Sgranò appena le palpebre difatti, mantenendo le iridi verdi al viso della controparte. La ringraziò veramente, e la cosa non fece altro che aumentare il suo ego e la sua voglia di vantarsi. Ma lo fece solo mentalmente, ora che poteva sentirsi fiera di averla "salvata" da quello scocciatore. Era della propria casata, certo, ma avrebbe preferito vederli prendersi a botte piuttosto che vederlo importunare chi non gli dava corda.

« Uno dei miei compagni? Ti sbagli di grosso, ma posso perdonarti per questo piccolo errore. » decise scherzosamente di sorvolare su quel dettaglio che un po' le fece storcere il naso, soprattutto perché era una ragazzina molto selettiva. Tutte le amicizie che decideva di avere, le aveva decise tutte lei. Non dava confidenza a chi non le andava a genio, e tra la cerchia ampia di persone che non sopportava, quello stupido Serpeverde era proprio tra i primi.
Riprese a mangiare indisturbatamente il proprio toast, arrivando a quota tre toast. Che poteva farci? Erano troppo buoni.
Ascoltò quelle parole senza guardarla, anche perché mangiare, ascoltarla e anche guardarla era troppo complicato, poiché si trovavano proprio in panchine opposte. Così poté mostrarsi decisamente sorpresa quando Siri decise di invitarla alla sua panchina, certa che non l'avrebbe vista in pieno viso. Dunque l'aveva notata mangiare?
Sgranò difatti le palpebre Lyvie, finendo però per sorridere quando recuperò il libro di Incantesimi e le pergamene. Non disse niente, poggiò tutto sul tavolo dei Tassorosso e tornò indietro per farsi una scorpacciata di toast al formaggio, che mandava giù con un succo d'ananas, prima di ritornare da lei.


« Mi stupisci, ti ci è voluto un bel po' di tempo per chiedermelo. » ironizzò la giovane Serpeverde, sedendosi al suo fianco senza però accennare ad aprire il libro stesso. Doveva ancora finire di mangiare, dopotutto.

« In ogni caso, non preoccuparti: starò lontana dalle tue pergamene. Che, a dirla tutta, non sembrano neanche così interessanti. Ma sono curiosa, di che si tratta? » domandò infine, alternando lo sguardo dal viso della biondina alle sue pergamene. Ma poi aggiunse, con maggiore serietà: « E comunque... Ignorare i bulli non ti porterà da nessuna parte. Molti di loro, quando vedono che non reagisci, possono farti anche di peggio. »


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view post Posted on 22/10/2020, 16:32
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A quanto pare aveva pensato male di Lyvie e non avrebbe dovuto farlo. L'aveva salvata da quel pagliaccio e doveva esserle riconoscente e lo fu, ma per qualche strano motivo, secondo Siri non era abbastanza. Secondo Lyvie, quel ragazzino non era suo amico e ora Siri lo sapeva. Diciamo che vedendoli nella stessa casata, la ragazza aveva immediatamente pensato che fossero anche compagni, ma doveva iniziare a pensare che solo perché l'araldica è la stessa, non significa che i soldati combattono per lo stesso motivo e che siano in automatico amici.
*Avrei dovuto immaginarmi che non fossero tutti compagni, ho fatto degli errori di calcolo, ma può starci come cosa.*
Non ci aveva pensato più del previsto a quell'espediente, ma era possibile che non tutti i serpeverdi fossero dei cattivi ragazzi e ragazze che ti pestano nel bagno della scuola e poi ti picchiano agli armadietti. Sì Siri aveva visto fin troppi film americani e strani, probabilmente i genitori avrebbero dovuto fare qualcosa per mitigare il suo amore per il ludico. Dopo averla invitata a sedersi accanto a lei, anche se di casate diverse, Siri riprese a scrivere per la gazzetta, pur avendo ancora la mente vuota e senza idee al momento. Aveva poggiato la sua penna nel calamaio e si ticchettava le tempie con la mano sinistra e con la destra guardava gli altri articoli, sia per farsi un'idea e sia per prendere un po' di ispirazione.
«Semplicemente non pensavo volessi e poi cosa posso saperne io che t'interessa sentirmi parlare più del dovuto? Pensavo di starti antipatica.» le sorrise appena, tornando a visualizzare le varie pergamene, con l'intenzione di volersi buttare dall'ultimo piano. «Anche se non vuoi vederle, ti interessano? Mh... beh diciamo che dovrei scrivere un articolo di giornale per la Gazzetta, ma ho ancora zero idee. Lyvie a quel punto, durante il rimuginare di Siri, le parlò nello specifico dei bulli, criticando la sua scelta di non agire e di farsi trasportare un po' troppo dalle onde e dal mare, potendo portare solo danni a livello mentale e fisico per la giovane ragazza. Siri la guardò a lungo, mentre la serpeverde parlava, sapeva che in parte aveva ragione, visto che la stessa biondina non aveva fatto poi chissà cosa per combattere quella situazione in cui lei stessa si trovava, come se fosse leggermente masochista. «Come dovrei reagire allora? Tu ne capisci di più? Ovviamente sì, non ho dubbi su questo.» sembrava quasi la stesse sfidando. Ohssì avrebbero fatto a pugni, dipingendosi la faccia con pitture rupestri e sfasciando la sala grande o semplicemente avrebbero preso un bel tè, chiacchierato con dei biscottini di contorno e magari parlato dei ragazzi avvenenti come potenzialmente pericolosi per il loro corpo.



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Siri era impegnata a scrivere, ma Lyvie non sapeva ancora bene di cosa si trattasse. La curiosità la prese, come spesso e volentieri succedeva. Forse avrebbe dovuto farsi gli affari propri, ma non sembrava un affare di così tanta segretezza. D'altronde, si trovava nella Sala Grande come lei.
Riprese a mangiucchiare quel toast nel frattempo, quando per le sue parole non poté fare a meno di lasciarsi andare ad un piccolo sorriso. Quando apprese che lavorava per la Gazzetta del Profeta sollevò le sopracciglia, soprattutto perché non osava immaginare la mole di lavoro cui era sottoposta. Non era sicuramente il tipo di lavoro ideale di Lyvie, ma poteva immaginare quanto la giovane Tassorosso ne fosse presa.


« Sembra impegnativo. Vuoi una mano? » propose, notando la leggera difficoltà della controparte. « E comunque non mi stai antipatica. Cioè, ti trovavo antipatica, è vero... E poi anche io pensavo mi odiassi. » aggiunse senza peli sulla lingua, esprimendo quindi il proprio pensiero.
Era vero: prima di quell'invito a sedersi di fianco a lei, per tutto quel tempo aveva pensato che Siri non la sopportasse. La sua proposta aveva annullato questo pensiero, inevitabilmente. Allora, forse, poteva esserci un barlume di speranza per il loro rapporto.
Le sue parole seguenti, però, la portarono ad aggrottare un po' le sopracciglia. Che voleva intendere? Che forse stava dubitando della propria esperienza?
Per stavolta evitò di scaldarsi più di tanto, immaginando che forse non avesse voluto intendere ciò che aveva pensato. Forse.


« Credo sia una cosa piuttosto ovvia. Bisogna farsi rispettare, altrimenti le persone non esiteranno un attimo a metterti i piedi in testa. Se ne approfitteranno. » spiegò semplicemente in un'espressione stavolta più seriosa, finendo finalmente il proprio toast e suggellando quella bellissima colazione con un abbondante sorso di succo di zucca.


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Le idee per l'articolo non volevano arrivare e Siri non sapeva che pesci prendere, ma per sua fortuna al suo fianco aveva Lyvie che in un certo qual senso stava rendendo la situazione un po' più sopportabile. Il semplice conversare poteva portare le persone a stare più tranquille, soprattutto se gli argomenti che venivano trattati non erano poi tanto pesanti e stressanti, ed essendo l'umana specie basata sul socializzare, poteva rendere il tutto più benefico a livello psicologico.
«L'unica cosa impegnativa e pensare a come costruire il tutto intorno alla trama generale. Avevo preso vari altri articoli per cercare in caso ulteriori informazioni, dei collegamenti, qualcosa a cui accodarmi o anche solo ricavarne qualcosa, ma niente ancora. Dovrei parlare di un certo giocatore di quidditch, ma so poco e nulla in merito, devo ancora informarmi e pensavo che leggendo qualcosina, avrei scoperto qualcosa.» aveva ancora dei dubbi su come strutturare al meglio la sua storia, ma poteva farsi forze da sola e magari trovare qualcosa in tempo, ma di certo dopo quella sessione in Sala Grande, avrebbe cercato altrove ulteriori informazioni. Bando alle ciance, era tempo di passare ad argomenti più personali, come per esempio il rapporto che c'era tra Siri e Lyvie. Fin dall'inizio amiche/nemiche, più la seconda che la prima. Dall'ormai anno passato, in cui si conobbero fino ai fatti più recenti, come quelli di invitarla vicino a lei a gustarsi il suo toast mentre lei si esercitava a scrivere e prendere appunti in merito ad un giocatore di quidditch. Diciamo che i loro rapporti non erano stati dei migliori, quello lo si evinceva anche dalle poche parole che si lanciavano costantemente, ma di certo era ben chiaro e parlando anche seriamente che le due non condividevano un bel rapporto, magari per una sfida femminile o un comportamento troppo opposto o troppo simile. «Odiarti è un parolone, è come dire che Sean Bean sopravvive in ogni film. Nono..mi serve una citazione al mondo magico..è come dire che Folletti della Cornovaglia sono tranquilli. È un parolone. Comunque no, non ti odio, ma di certo abbiamo avuto i nostri brutti momenti.» oltre questa piccola discussione, se ne avviò anche un'altra, in realtà una continuazione dell'argomento bullismo che tra una cosa e l'altra andava avanti e balzava leggiadra da una parte all'altra. «Diciamo che il mio non è tanto mancanza di forza di volontà, è più un "vivi e lascia vivere", non mi va di farmi il sangue amaro con persone che hanno il veleno al posto dei globuli rossi. O come serpentelli, hanno il veleno in bocca. Il mio piano qui ad Hogwarts è uscirne il più velocemente possibile. Che piani futuri hai?» le sorrise a malapena, tornando a volgere il suo sguardo su quelle pergamene, abbandonando la sua piuma e iniziando a leggere alcuni articoli.



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view post Posted on 23/12/2020, 14:37
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Quando la parola "Quidditch" fu nominata dalla Tassorosso, gli occhi di Lyvie si illuminarono inevitabilmente. E, al tempo stesso, fu quasi sconvolta: come faceva a non conoscere il Quidditch?

« Sei fortunata... Sono una grande appassionata di Quidditch. Che ti serve sapere? » domandò alla fine, decidendo quindi di offrirsi per aiutarla. Che male avrebbe fatto? E, poi, avrebbero parlato di Quidditch.

« Cos'è che non sai? Dunque non verrai al Quidditch League che hanno organizzato? Magari potresti ispirarti alla partita, vedere una partita di Quidditch potrebbe aiutarti. » provò a consigliarle, incrociando le braccia sulla superficie del tavolo in modo da sporgersi col busto in avanti, per poter stare più comoda.
Era incredibile, stavano davvero parlando civilmente. Forse, da quel momento, sarebbe potuta nascere anche una sorta di amicizia.
Alle sue seguenti parole arricciò un po' la punta del naso in un'espressione confusa quando sentì quel riferimento, soprattutto perché non conosceva nessun Sean Bean. Però, con l'esempio dei Folletti della Cornovaglia, capì dove volesse andare a parare. Tuttavia la lasciò parlare, incuriosita dalle sue parole e su ciò che volesse dirle.
Si ritrovò d'accordo con lei, così esitò solo qualche attimo prima di replicare in un piccolo sorriso.


« Non posso che concordare... Abbiamo decisamente iniziato col piede sbagliato. » ammise la giovane Serpeverde, rammendando inevitabilmente il giorno in cui si incontrarono per la prima volta. Era stato un incontro decisamente brusco, che non finì nel migliore dei modi.
Fu per le sue seguenti parole che, no, non si trovò in accordo. Difatti aggrottò le sopracciglia Lyvie, pronta a commentare col suo solito fare un po' saccente. Non era voluto, era semplicemente il suo modo di comunicare.


« Potresti ritrovarti in molti guai, così facendo. Non ci sarò sempre io a salvarti. » replicò, vantandosi anche un po' per il salvataggio che le aveva fatto poco prima. « Vuoi davvero lasciare Hogwarts? Di già? Fosse per me, resterei qui per sempre. Mi piace davvero tanto. » aggiunse in risposta alla sua domanda, continuando subito dopo: « Mi piacerebbe occupare la cattedra di Cura delle Creature Magiche, un giorno. Poi non so, forse cambierò idea. E tu? »


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Il problema di Siri non era tanto la mancanza di un'adeguata conoscenza del Quidditch, poiché lei stessa era conoscenza di questo sport e pur non avendolo praticato, si era informata abbastanza per conoscerne le regole. Vuoi che le lezioni di volo l'abbiano aiutata, vuoi che alcuni dei suoi concasati giocavano nella rosa della squadra di quidditch, qualcosa l'aveva assorbita. Il problema era l'articolo di giornale.
«Non è tanto il quidditch, quello lo conosco, ovviamente non perfettamente, ma conosco le basi e anche il come si svolge il tutto, quindi non è quello il problema. L'articolo verte su Alex Sykes, le informazioni che ho acquisito provengono da una fonte dei.. beh.. Serpeverde. Coincidenza vero? Vecchio prefetto dei Serpeverde e anche vecchio battitore della casata, intorno all'anno 1996 o giù di lì. Stavo cercando tra i vari articoli di giornali per intravedere il suo nome o qualche notizia a lui legata, sempre da ricollegare in seguito con il suo background, ma ahimé niente ancora. Magari puoi aiutarmi chiedendo ai concasati più grandi qualche sua notizia, magari qualcuno lo conosce maggiormente, non per forza di persona, ma che sa cosa ha fatto o meno.» era la prima volta che chiedeva l'aiuto di Lyvie e non sapeva se sentirsi bene o male, ma in realtà non aveva alcun motivo a sentirsi in qualche modo. Certo era strano, ma non vi era niente di sbagliato in quello che stava accadendo. Soprattutto con il continuo della conversazione, in merito alla Quidditch League, al quale anche Siri avrebbe partecipato, di certo non avrebbe lasciato il tifo solo alle sue compagne. «Oh.. nono parteciperò, dovrò parlarne con il mio prefetto, cercare anche un gruppo della mia casata con cui andare, ma il piano principale è andarci. Non posso non dare man forte con il mio le Harpies.» <i>solo a quel punto l'argomentazione scivolò come prima su argomenti maggiormente più personali, come il rapporto tra Lyvie e Siri, il quale non era iniziato con il piede giusto, ammissione anche da parte di Lyvie e che di certo Siri sapeva che non aveva fatto poi una buona impressione, probabilmente non l'aveva fatta neanche su Jaehaerys, ma su di lui si poteva ritornare anche in futuro a parlarne. Per ora la sua interlocutrice era la serpeverde che non si fermò lì. Dove alla sua ammissione di colpa, Siri non fece altro che annuire, guardandola negli occhi, con fare decisamente interessato, ma anche con una vena di serietà che raramente si vedeva nella ragazza. Sul fattore bullismo, ma anche sul futuro, Lyvie aveva già un mezzo piano di cosa voleva fare nel suo futuro, ma Siri? Lei aveva ancora tanti dubbi, ma al tempo stesso aveva anche una conoscenza inferiore sui mestieri magici, su cosa poteva e non poteva fare. Insegnante? Antimago? Spezzaincantesimi? Cavalca draghi (era possibile farlo)? Le opportunità c'erano, ma al momento la sua ambizione non varcava troppo la soglia, non tanto perché voleva restare nel presente, ma perché non sapeva cosa acciuffare nel suo futuro. «Io non lo so ancora sinceramente. Più che voler andare via da Hogwarts, vorrei cercare delle risposte su cosa potrei realmente fare. Vivo tra due mondi, dovresti saperlo. Da un anno a questa parte, trascorro il mio tempo qui, tra incantesimi e conoscenze che ogni giorno vanno aumentando, ma quando non sono qui, come nelle vacanze estive o invernali, sono dai miei genitori. Essi sono babbani, ed io sono cresciuta tra di loro, perché anche io pensavo di esserlo fino a quando non mi hanno detto che ero una strega. Nonostante questo, il mio tempo lo trascorro tra questo mondo e l'altro, posso assicurarti che quando sono dai miei non uso alcuna magia, né tocco la mia bacchetta, di certo leggo i vari libri magici, ma il mio tempo è con i miei e faccio cose da babbana. Faccio la spesa, guardo programmi in tv, chiamo i miei vecchi compagni delle scuole babbane, per sapere come stanno e cosa fanno e ogni tanto esco anche con loro. Probabilmente per alcuni è sbagliato, per altri no, ognuno ha il suo di pensiero. Conoscendo la segretezza dei maghi, so di dover stare attenta, ma a parte i miei, non ne parlo con nessuno e non mi sento neanche in colpa nel non farlo, proprio perché so che è importante ci sia tale segretezza. Quindi potrei avvicinarmi col mondo magico al mio mondo d'origine, rompere tali barriere, non chiamandoli "mondi", ma per ora.. è solo un dubbio su cosa potrei o non fare. La tua però è una bellissima scelta, al pari di un veterinario che insegna ai propri studenti. Non so se lo sai, ma il veterinario si prende cura degli animali a livello di medicine, cure e quant'altro, almeno tra i babbani s'intende. Sarebbe un'idea non male la tua, oltre che molto bella. concluse quel suo discorso, aveva parlato anche troppo questa volta e voleva evitare di annoiare Lyvie, se ci guadagnava solo uno sbadiglio, era fortunata.



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view post Posted on 23/3/2021, 13:13
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Lyvie sapeva che era una Babbana, era più che normale la possibilità che non conoscesse il Quidditch. Ma le sue conoscenze la rallegrarono, trovando così anche una sorta di terreno amichevole su cui - magari - poter argomentare. Tuttavia, la richiesta di Siri la sorprese: le stava davvero chiedendo aiuto? Sbatté più volte le palpebre la giovane Serpeverde, annuendo però subito dopo. Le cose sembravano cambiare gradualmente tra di loro e la cosa, in fondo, le faceva davvero piacere.

« Potrei chiedere a Mike, magari. Oppure vedere in qualche archivio dei Serpeverde. Perché no? Hai provato a chiedere anche al docente di volo? » domandò a quel punto, interessandosi sinceramente a quel problema che l'affliggeva. Osava solamente immaginare quanto fosse complicato scrivere un intero articolo di giornale pubblico.

« Dunque ci vedremo alla partita. » asserì la mora, quando al suo commento sulle Harpies sollevò le iridi verdi al soffitto nuvoloso della Sala Grande. « Allora non ci beccheremo. Tifo per i Kestrels, da buona irlandese quale sono. » tagliò corto, lanciandole quasi uno sguardo di sfida. Ovviamente, avrebbe vinto la sua squadra del cuore.
Sì, Lyvie era una ragazzina con le idee chiare. Le sarebbe davvero piaciuto sia completare gli studi, sia lavorare ad Hogwarts, non si sarebbe sentita a suo agio altrove. Le Creature magiche erano sempre state di suo estremo interesse, di conseguenza non stava nella pelle all'idea di cominciare il corso di Cura delle Creature Magiche negli anni successivi.
Non si stupì della risposta di Siri. Era più che normale non sapere ancora cosa si vorrà fare nella vita da adulti, alla sua età. Chissà, forse anche Lyvie - un giorno - avrebbe cambiato idea.
"Ma quanto parla?" pensò la Serpeverde ad un certo punto di tutto il suo discorso, non smettendo comunque di interessarsi ad esso. Lei, a differenza sua, non conosceva proprio nulla del mondo Babbano. Non conosceva la tv, né le scuole babbane, né cosa significa vivere senza la propria bacchetta e magia. Lyvie sentiva di poter imparare davvero tanto da lei e dalla sua esperienza, anche se - no - non l'avrebbe mai ammesso.


« Veterinario? » chiese confusa, quando la spiegazione le fu fornita e allora le si illuminarono gli occhi. « È proprio quello che mi piacerebbe fare! Versione mago, ovviamente. Se fossi Babbana, probabilmente mi butterei sul veterinarismo. Si dice così? » domandò inconsapevole del gergo Babbano, inventandosi una parola di sana pianta.
Tuttavia poi parlò, mantenendo le braccia incrociate sulla superficie del tavolo imbandito di snack, ma volgendo ancora lo sguardo verso di lei. Non voleva disturbarla più di tanto, per cui a breve si sarebbe congedata, anche per cercare qualche studente più grande per lei.
Cosa non si fa per amicizia?


« Prima o poi scoprirai cosa fare. Il giornalismo non è un'opzione plausibile? Vedo che ti piace tanto scrivere... Ma, vedrai, col tempo troverai la vocazione più adatta a te. Che ne pensi di Babbanologia? Prenderei delle lezioni da te, sarebbe fighissimo. » scherzò la moretta, lasciandosi andare ad una piccola risata e dandole una piccola pacca sulla spalla giocosamente, prendendo dunque in giro la sua conoscenza infinita sul mondo Babbano.
Per quanto fossero lontane anni luce, date le loro origini differenti, Siri le stava simpatica.


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IL’idea di Lyvie non era male, quella del voler chiedere ad altri della casata dei serpeverde per la ricerca di informazioni in merito a quell’articolo di giornale. Più aiuti riceveva, prima avrebbe finito di scrivere quell’articolo e di consegnarlo subito dopo, almeno potevano contare su di lei su questo.
«Sfortunatamente non sono riuscita a chiedere nulla al docente, ma l’idea di poter trovare informazioni in merito al protagonista dell’articolo parlando con i tuoi concasati è un’idea che non mi dispiacerebbe attuare.» detto quello continuò a scrivere su quei suoi papiri, un po’ per prendere le idee e scriverle tutto sul foglio e il resto per scrivere una sorta di schema molto superficiale, ma con varie idee, come una mappa concettuale. Sempre in merito al Quidditch, la stessa Lyvie aveva parlato della partita che ci sarebbe stata tra le Arpie e i Kestrels, entrambe avevano la squadra opposta, quindi sarebbe stata difficile per le due tifare insieme e come per Lyvie, anche Siri si sentiva diciamo presa emotivamente da quella scelta.
«Beh i Kestrels sono un’ottima squadra, personalmente non li conosco così perfettamente come le Harpies. Sono forti, se non fosse che fanno tanti errori.» sguardo disinvolto, sorriso poco affettivo e poi ritornò a scrivere, tamburellando con le dita libera sul foglio. Non le importava tanto quella gara, anche se riteneva comunque importante la competizione, ma anche se le Arpie avessero perso, di certo non sarebbe arrivata ad Hogwarts con un fucile ad uccidere i tifosi dei Kestrels, era londinese, non cecena o irlandese del 1500.
«Oh sì, veterinarismo è perfetto come movimento per la cura degli animali tra i babbani, sei un portento Lyvie!» stava scherzando, ma comunque non le dispiaceva che in quel momento la prendesse un po’ in giro, ma non vi era nulla di maligno in quelle parole, l’avrebbe corretta prima o poi. L’argomento futuro però la spaventava, davvero non sapeva cosa fare e probabilmente l’insegnamento era tra quelli, ma non si sentiva in grado di potersi definire come tale o di poter inscenare una possibile campagna di quel tipo.
«Ti ringrazio per le belle parole, ma ora come ora davvero non saprei cosa fare del mio futuro e probabilmente neanche ci voglio pensare per ora, sarebbe soltanto una perdita di tempo almeno per ora, sono troppo dubbiosa.» silenziò le sue future parole con un sospiro quasi depresso, ma in realtà malinconico e disfatto. Non voleva pensarci ulteriormente.



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view post Posted on 24/12/2021, 19:19
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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« Su questo posso darti una mano. » asserì la giovane Serpeverde, rassicurandola sulla cosa, accompagnando quelle parole con un sorriso.
In fondo, che le costava chiedere a qualche suo concasato più grande delle informazioni per un articolo? Sapeva, in realtà, anche già a chi chiedere, ma avrebbe dovuto comunque trovare il modo di evitare in tutti i modi suo fratello Kyros. Come la peste, ormai.
Non si poteva dire che Siri fosse tra le persone più calorose che conosceva, la sua risposta confermò la propria tesi. Si sforzò a non lanciarle uno sguardo minaccioso quando parlò in quella maniera della propria squadra del cuore; ben presto si rese conto - era chiaro - che la Tassina non se ne intendeva poi più di tanto di Quidditch. Così sorvolò la cosa, ma la sua successiva battuta non poté proprio evitarla.

« Potrei reinventare un vocabolario intero, tesoro. » stavolta ironizzò lei, rivolgendole lo stesso sorriso poco affettivo che le aveva rivolto poco prima la bionda stessa.
Sapeva di non sapere molto sul mondo Babbano, ma non le importava più di tanto: almeno, sapeva incassare dei colpi del genere senza battere ciglio. Forse Siri stava scherzando, forse Lyvie in quel momento non aveva voglia di stare al gioco. O almeno solo in parte, forse voleva solo farle credere che era riuscita ad infastidirla.
Fu alle sue seguenti parole che assunse un'espressione di sufficienza, annuendo di conseguenza.

« Hai ragione. Forse è meglio non pensarci più. Pensa al tuo articolo, noto che ti sta dando del filo da torcere. » replicò Lyvie, alzandosi quindi date le intenzioni che aveva di lasciarla da sola, anche perché aveva chiaramente molto da fare.

« Vado a cercarti un Serpeverde per l'articolo. Se lo trovo, ti spedisco una lettera. Ci vediamo alla partita. » la salutò con un gesto della mano, allontanandosi quindi per dirigersi verso i Sotterranei, dove l'attendeva la Sala Comune dei Serpeverde.


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view post Posted on 7/1/2022, 14:00
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L'atmosfera non era delle migliori in quella discussione, ma era normale secondo la mentalità di Siri che ci fosse un certo astio o comunque un ronzio di battute taglienti e sguardi freddi tra le due ragazze. Il motivo dietro ciò non era dettato principalmente dalla casata differente, certo aveva un certo peso, ma non era abbastanza da generare un vero e proprio scisma tra le due ragazze.

Il problema era da ricercare a livello sociologico in quella coppia, di certo sia Siri che Lyvie avevano un comportamento molto esuberante e non si prendevano a capelli né a potenti incantesimi, ma neanche si sentivano amiche strette o pronte per un’amicizia.

«Beh di certo sarebbe utile avere un vocabolario scritto e coniato dalla sorprendente Lyvie!», disse la ragazza dei tassini pur essendo ironica in quel frangente.

Lyvie di certo non si sentiva poi tanto di corda a voler rimanere lì con lei e Siri non aveva alcun motivo in più per trattenerla, però sperava davvero nel suo aiuto e in un certo qual senso si sentiva molto dispiaciuta per averla trattata male senza alcun motivo.

«Lyvie, in caso tutto vada bene, voglio ringraziarti per l’aiuto che mi darai, davvero. Ne ho davvero bisogno…», disse in tono dispiaciuto e di certo sentiva di aver esagerato e di non aver apprezzato il tempo che la stessa Lyvie aveva dedicato alla ragazza giallo e nero.




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