Narcissa Miller |
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| Narcissa Elodie Miller «O forse a Serpeverde, ragazzi miei, voi troverete gli amici migliori, quei tipi astuti e affatto babbei che qui raggiungono fini ed onori!» P iù parlava con la Tassorosso e più ritrovava vecchi ricordi relativi alla sua vita passata prima di cambiare radicalmente; ricordava in particolare un nome, Carl. Carl era figlio di maghi, ma aveva una perfidia inaudita addosso e soltanto successivamente Narcissa era venuta a sapere da sua nonna Elodie che, nella loro malsana convinzione di riequilibrare i paradossi provocati dal suo status di mezzosangue, avrebbe dovuto sposarlo da grande. Matrimonio combinato. No, per nulla. Narcissa detestava Carl, odiava il suo modo di essere e di porsi. Non lo sopportava per nessuna ragione al mondo, figurarsi se l'avrebbe sposato. Anzi, appena ne aveva avuto l'occasione gli aveva restituito tutte le brutte parole che aveva speso nel corso del tempo nei suoi confronti."Lo facevano anche con me" esordì Narcissa con tono pratico. "I babbani, soprattutto, ma anche i maghi purosangue. Senza distinzione, quando uno si crede chissà chi, lo crede e basta. Poi ho capito che nessuno poteva mettermi i piedi in testa, da allora li ho schiacciati tutti, uno ad uno. Uno di loro frequenta Hogwarts e ha persino paura a passare dove sono io". Carl. Già, Carl frequentava Hogwarts. Il figlio degli amici di sua nonna era stato smistato a Corvonero, motivo per cui Narcissa nutriva meno stima per i Corvonero rispetto ad altri membri delle case di Hogwarts. Sospirò appena, incurante di aver appena ammesso di essere a sua volta particolarmente aggressiva nei confronti di chi non le andava a genio. Ed effettivamente, se ripensava al comportamento che aveva assunto contro alcuni suoi compagni, tra cui la malcapitata Delta, che s'era dovuta sorbire le sue rispostacce e i suoi soprusi. E Rubina, pure lei, aveva avuto un benvenuto non tra i migliori da ricordare..."Lo so che è proibito ai minorenni fare magie, però se nessuno ti vede..." ribatté, anche se non ne era pienamente sicura. Qualcuno avrebbe percepito l'uso della magia in maniera così imprudente? O sarebbe passato inosservato? Dal Ministero come facevano a controllare ogni singola bacchetta esistente?"Cioè, io penso che se dovessero tenere sotto controllo ogni singola bacchetta, al Ministero non lavorerebbero più, no?" aggiunse, giusto per avvalorare ulteriormente la sua tesi e dare maggior consistenza alla sua becera convinzione."In qualsiasi caso, se vuoi diventare Auror, dovrei cominciare a preoccuparti di non far attendere troppo la McLinder, sai com'è" concluse poi, in riferimento al fatto che ormai s'era fatto tardi per presentarsi a lezione. Che fare? Prendersi una lavata di testa o inventarsi una qualche scusa? Avevano temporeggiato un po' troppo e adesso era opportuno rimediare senza che Serpeverde potesse cacciarsi nei guai per colpa sua."Per esempio, un Auror non arriverebbe mai in ritardo a lezione" la stuzzicò.
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