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view post Posted on 22/11/2020, 20:31
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Quel giorno ad Hogwarts il tempo sarebbe stato splendido.
Di mattina, le temperature sarebbero state moderatamente alte e avrebbero reso possibile degli spostamenti abbastanza veloci da un luogo ad un altro, senza avere le mani intorpidite e il freddo pungente sul viso, mentre la sera, un cielo stellato avrebbe cullato i ragazzi, senza che nessuna intemperia arrivasse sulle loro teste o che la brina li portasse a scivolare.
Sarebbe stata una giornata splendida.
Il foliage avrebbe riempito gli occhi dei ragazzi, inebriandoli delle sensazioni autunnali che potevano offrire solo e soltanto quelle querce secolari, poste in direzione della famigerata capanna del Guardiacaccia e il campo di zucche.
Tutto sarebbe stato tutto semplice e agevole. Il percorso non avrebbe causato problemi agli studenti se, gli studenti, non fossero stati in procinto di fare mosse azzardate o delle indagini poco note ai docenti.
Era in quella situazione che Mary Grenger e Thalia Moran dovevano agire, era in quel preciso giorno che si sarebbero mosse alla ricerca di qualcosa che potesse essere utile non solo alla causa, ma al loro referente.
Cosa le aspettava al varco? Come avrebbero agito? Tutto ciò ancora era incognito, ma presto sarebbe stato svelato.
Quell’articolo della Gazzetta aveva dato a loro una base di informazioni, qualcosa di succulento da cui partire; ora con impegno dovevano carpire qualcosa di più e agire.




Buonasera ragazze e benvenute alla vostra missione.
I dettagli li avete già ricevuti altrove e non sarò io in questa sede a specificare cosa dovrete o non dovrete fare.
Come giusto che sia, sta a voi e alle vostre decisioni scegliere il vostro destino.
Ovviamente, con questo post molto generico, avrete ben capito che sarete voi che dover scegliere bene a che ora muovervi e da dove partire.
Ogni scelta che farete avrà delle conseguenze, più o meno rilevanti e delle problematiche più o meno evidenti. Vi prego di fare totale attenzione a questo dettaglio e all’oggettistica che porterete.

 
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view post Posted on 8/12/2020, 11:03
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Da che ha lasciato Mary, alla biforcazione tra le scale che le avrebbero condotte alle rispettive Sale Comuni, ha saputo riconoscere immediatamente il formicolio sulla pelle, che la pervade dalla testa ai piedi da quando l'ingresso della Stanza delle Necessità s'è chiuso alle loro spalle. E' l'adrenalina, cattiva consigliera senza dubbio, che s'insinua nelle vene e si mescola al suo sangue. E' inevitabile... e sapeva sarebbe accaduto. Per quanto la parte razionale del suo cervello le imponga la calma e l'ammonisca di procedere con un sonno ristoratore in vista dell'indomani, l'altra - quella impulsiva - spinge affinché si arrovelli sul modo migliore per cominciare quella missione nella Foresta. Percorrendo a passo svelto e sicuro le ultime scalinate ed imboccando speditamente il corridoio dei Sotterranei, si lascia travolgere dall'eccitazione del momento, cominciando a riflettere su che cosa sarebbe saggio portare con sé. Persino Smilzo, il suo Asticello, le pare un buon elemento. Creature schive per natura, garantirebbero a lei e Mary un passaggio sicuro all'interno della Foresta Proibita. I Centauri non opporrebbero resistenze se, al suo fianco - al loro - ci fosse una creatura della Foresta. Ora, la creaturina s'è appisolata nella tasca profonda dell'uniforme, e le sue dita sono imprigionate nella stretta poderosa di quelle di Smilzo, come la mano d'un bambino che non voglia lasciar quella della madre. Pur con tutte le precauzioni del caso, comunque, vale la pena di riflettere per un istante sul come lei e Mary dovrebbero agire. Erano state approssimative, uscite dalla Stanza, non avevano idea di come gestire la faccenda. E mentre tutti la superano per dirigersi in Sala Grande per la cena - servita di lì a trenta minuti al massimo - ha un'idea. Accelera il passo, supera un nugolo di matricole - simile ad uno sciame di moscerini che spalanchi i propri ranghi ad una folata di vento - ed entra svelta nella Sala Comune. E' facile ripescare gli appunti di Erbologia del terzo anno: per ogni evenienza, ha deciso di portarli ad Hogwarts in vista dei G.U.F.O. e non se ne separerebbe mai, se non fosse necessario. Poi, veloce più della luce, in pochi minuti si ritrova col fiatone ad esaminare le numerose teste alla tavolata Grifondoro. Gliene interessa soltanto una e la trova intenta a chiacchierare concitatamente di qualcosa con la compagna seduta accanto. «Grenger.» dice, richiamando l'attenzione dell'intero gruppo seduto intorno a lei «Ecco gli appunti che mi avevi chiesto. Domattina li rivorrei prima di andare a lezione di Cura.» Uno sguardo deciso e la sensazione che lei abbia colto esattamente il punto della questione metteno fine alla conversazione. «Non te li puoi portare ad Erbologia, domani.» aggiungo - memore dell'orario comune dei Tassorosso del terzo anno - «Fanne una copia, magari. Dopo colazione ti aspetto nella Sala d'Ingresso. Non tardare... e buona cena.» Lasca che i fogli scivolino tra le sue mani tese, facendo in modo che un foglietto diverso, strappato da una porzione più grande, risalti agli occhi della giovane compagna. E' un bozzetto di Belladonna - velenosa come le frecce dei Centauri, forse - e sul bordo dello stelo, un messaggio minuscolo e in corsivo - una calligrafia tondeggiante e inconfondibile - riporta la semplice frase: Sala d'Ingresso. Ore 8:45. Sfrutta la folla. Chi mai noterebbe due studentesse immerse tra un centinaio, dirette in una direzione in cui dovrebbero comunque andare? Se un Séocculto ben eseguito, poi, si accosta al loro piano, il tutto andrà a meraviglia.

*

Non ha mangiato un granché a colazione: solo un toast e delle uova, con poche e misere striscioline di bacon condivise con Clio, la sua civetta. Smilzo, come al solito, sonnecchia nel taschino del maglioncino. Lo sente mentre si muove e si stiracchia all'altezza del cuore. Per lui, quello è il punto più sicuro. Non aveva volutamente cercato Mary tra la folla, conscia che di lì a poco l'avrebbe incontrata dove chiunque avrebbe potuto vederle transitare. Il piano, poi, era esattamente quello. Uscire in giardino, fingere di incamminarsi verso le serre e la radura di Cura delle Creature Magiche e poi svanire prima che qualcuno potesse notarci. Non andrà mai così. pensa e, in quel momento, sa che tutto sarà appeso al filo del Destino. Suo nonno, che era stato Auror, le aveva sempre garantito che la naturalezza fosse la prima grande dote dell'agente in incognito. Comportati come se fosse vero. Incredibile che Connor la influenzasse ancora così tanto nel modo di ragionare sugli eventi. Scostato il piatto, saluta i compagni seduti attorno a lei e si avvia, in attesa di ricevere gli appunti. Sono il perfetto lascia passare per due ragazze che, in teoria, non hanno nulla a che vedere l'una con l'altra. Quando Mary arriverà, l'accoglierà con l'aria di chi non abbia cuore di perder tempo, ma farà tutto parte della loro sceneggiata. Del resto, chiunque la conoscesse, sa che non le piace arrivare in ritardo ad una lezione. Oggi ne salterò più d'una, ho questa impressione. Presa al volo la manica di Katie, una Tassorosso del suo anno che - come lei - sta ipoteticamente uscendo per dirigersi alla Radura di Cura delle Creature Magiche, le si rivolge massaggiandosi lo stomaco e storcendo il naso teatralmente «Quelle uova erano pessime stamattina, non è vero? Spero proprio di non stare male.» Katie annuisce e si fa carico di passarle gli appunti necessari qualora decida di tornare in dormitorio o passare dall'Infermeria. E' certa che Nieve sarebbe fiera di lei se la vedesse atteggiarsi a quella maniera. I favori di Katie, tuttavia, se ne vanno insieme a lei, oltre il portone e il ponte sospeso al di là di quello. Scoccato uno sguardo d'intesa a Mary, spera di convincerla a seguirla attraverso le scalinate alla loro sinistra; passando per numerosi corridoi che inevitabilmente allungano il percorso per le Serre e la Radura, le condurranno esattamente dove vogliono andare. «Voglio esaminare la Capanna.» dice «Ma per farlo meglio occultarsi, quando saremo fuori. Sei d'accordo?» Smilzo, intanto, si contorce nel taschino manifestando il suo chiaro disappunto. Forse non trova saggio che la sua compagna umana vada a cacciarsi nei guai, ma lei - per quanto sia d'accordo - non può proprio farne a meno.
Thalia J. Moran
PS 289 | PC 226 | PM 254 • EXP 47.5
Inventario&Conoscenze

Oggetti:

Bacchetta - Legno di Salice, Crine di Mooncalf, 10 Pollici, Elastica
Ciondolo Capello di Veela - incanta l'avversario in quest per un turno
1 Fiala di Decotto al Dittamo

Incantesimi:

I Classe - Completa
II Classe - Completa + Orcolevitas
III Classe - Completa + Iracundia
IV Classe - Completa + Circumflamma, Colossum, Ignimenti, Neptuno
V Classe - Flagrate, Expecto Patronum, Plutonis, Cave Inimicum, Exhalo, Candends/Candens Missìle, Aliquid Condensare, Heolo benedici, Deprimo
VII Classe - Legilimens
I Classe Chiara - Atlantis Cage, Rituale Perfetto

Incantesimi Alchemici:
Langue Verte

Vocazioni:

Legilimens Apprendista (I Livello)
Occlumante (II Livello)
Elementalista Inesperta (I Livello) (Acqua)

Thalia porta con sé anche Smilzo, un Asticello che possiede da qualche mese.

Riassunto & Danni

1ª parte: avviene tutto la sera stessa della riunione presieduta da Oliver e pone le basi per quanto accadrà idealmente il giorno seguente. Thalia lascia una copia dei suoi appunti a Mary, in Sala Grande dove chiunque possa vederla, e dando adito - il giorno seguente - ad una motivazione d'incontro tra le due. Il disegno di un esemplare di Belladonna - pianta citata nel corso della riunione - dovrebbe far pensare Mary che, a quel punto noterà la nota a margine lasciata da Thalia sul luogo e l'orario di incontro.

2ª parte: si svolge il mattino seguente e si presume che Thalia riesca a incontrare Mary nella Sala d'Ingresso intorno alle 08:45, come da programma. Inventerà una scusa per assentarsi - in seguito - pubblicamente dalla lezione del mattino e una volta che Mary l'avrà raggiunta, s'incammineranno attraverso il percorso più lungo per raggiungere la Radura di Cura e le Serre di Erbologia, sbucando al di là della cerchia di mura e in vista della Capanna del Guardiacaccia, che Thalia vorrebbe esaminare.




Modifica convalidata dal Master.

Edited by Thalia Moran - 8/12/2020, 22:15
 
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view post Posted on 9/12/2020, 21:48
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PS: 215 | PC: 162 | PM: 164.5 | PE: 41.5



Mary Grenger oh girl, i'm fucking fearless. Uscite dalla Stanza delle Necessità non avevano concluso nulla. Certo, sapere di dover andare nella foresta proibita ad affrontare i Centauri – creature classificate come pericolose dal Ministero – non ti lasciava molto da pianificare. Ma dovevano comunque provarci, in qualche modo.
Lei e Thalia si erano lasciate ormai da svariati minuti. Aveva pensato di saltare la cena ma Katie avrebbe di certo notato la sua assenza e non poteva permettersi un secondo passo falso dopo essere scappata dal dormitorio per raggiungere Oliver.
Il suo passo era lento e il suo sguardo severo e concentrato mentre con calma raggiungeva la sala grande per la cena. Per lei i piani erano due e paralleli: il primo era ovviamente fare ciò che Oliver aveva loro richiesto, cioè raccogliere quante più informazioni possibili, provare a risolvere una situazione che altri avevano a lungo ignorato; il secondo era riportare Thalia – e se stessa, potendo – al sicuro. Era sempre stata subordinata alla responsabilità altrui, quella volta però era lei che doveva proteggere qualcuno. La sentiva tutta la sua indole di Grifondoro cercare di prendere il sopravvento sulla parte razionale. E per quanto provasse a combatterla, sapeva che eventualmente, se fosse stato necessario, avrebbe protetto il Caposcuola Tassorosso con la sua vita. Aveva raggiunto il lungo tavolo della sua casata ed era stata accolta da un boato da stadio dai suoi amici che amavano metterla in imbarazzo più di ogni altra cosa al mondo. Doveva comportarsi in modo normale, l’ultima cosa di cui aveva bisogno era spiegare a qualcuno perché aveva il muso lungo e una voglia matta di urlare. Aveva preso un piatto con del pollo e si era immersa in una conversazione sull’esame di Storia del secondo anno. Aveva risposto con mh ogni volta che era stata chiamata in causa ma i suoi concasati erano così coinvolti che non la notarono. «Grenger.» Un brivido si fece spazio lungo tutta la schiena di Mary. La voce di Thalia le sembrò precisa e severa. Il suo sguardo raggiunse quella dell’altra e sapeva esattamente cosa stesse succedendo. Per un attimo pensò che in una vita precedente lei e Thalia fossero state in qualche modo legate. Prima del suo arrivo i muscoli di Mary erano tesi come le corde di un violino, ma nel giro di un secondo sentì tutto il suo corpo rilassarsi. Tutti i ragazzi intorno a lei avevano smesso di parlare e osservavano la scena con curioso interesse. I loro occhi saltavano dalla figura dell’una a quella dell’altra in attesa di una risposta. La Grifondoro allungò la mano e prese gli appunti. Prima ancora che ritirasse la sua mano aveva già notato il foglietto strappato e i suoi occhi lo analizzarono di sfuggita. Riportò lo sguardo sulla ragazza di fronte a sé e un piccolo, veloce sorriso si aprì sul suo volto. «Grazie.» Percepì immediatamente che alle orecchie altrui quello non bastava. E aggiunse, sforzandosi: «Vedrò di non rovinarteli.» Piccole risate accompagnarono l’allontanamento di Thalia. Passò un secondo che i suoi amici la bombardarono di domande e di “che succede?” e “Perché?”. «Erbologia pensa che io abbia bisogno di aiuto. Non sapete l’imbarazzo di doverle chiedere gli appunti. Ma almeno non è un-» Tutti insieme, in coro, dissero «-Corvonero!» e tutto il tavolo, anche chi era più lontano e non conosceva l’argomento, scoppiò in una sonora risata. E ringraziò Merlino di avere avuto la fortuna di essere circondata da persone così gioiose ch’erano capaci di farle dimenticare per un attimo che il giorno seguente aveva una missione pericolosa da fare.
Merda.
______

Presa piena consapevolezza che il giorno dopo avrebbe messo piede nella Foresta, era più rilassata. Riuscì a dormire per gran parte della notte e come di consuetudine si era svegliata presto per prendere il libro di Incantesimi e ripetere quante più formule possibili. Mettere da parte la paura era difficile per molti, lei compresa, ma la consapevolezza che fosse stata scelta per un motivo ben preciso si era fatta spazio nella sua testa e nel suo cuore. Lei e Thalia erano perfette per quel compito in un eccellente mix di audacia ed intelligenza, di determinazione e pazienza. Quello che non aveva lei, lo possedeva Thalia e viceversa. Mary rappresentava perfettamente la sua casata e pensò che – in base ai racconti di altri – lo stesso valesse per la Tassorosso.
Si era precipitata in sala grande al solito orario. Aveva portato con sé gli appunti di Thalia, in bella vista nella sua mano sinistra. Quando si sedette al tavolo dei Grifondoro con meticolosa attenzione si premurò di nominarli un paio di volte. Recuperò un paio di fette biscottate e le mangiò distrattamente. «Devo scappare.» Disse ad un certo punto, lo sguardo preoccupato rivolto all’orologio al suo polso. «Se faccio tardi Thalia mi ammazza. Penso di non esserle simpatica, sapete?» Accennò poi in fretta, mentre il suo corpo era già pronto ad allontanarsi. Per un attimo il suo sguardo passò in rassegna i volti dei suoi amici e sentì sul suo viso formarsi un sorriso spontaneo.
Non era in ritardo, comunque. Aveva raggiunto l’altra in perfetto orario e prima ancora di darle il buongiorno aveva teso il braccio, lasciando che gli appunti tornassero al sicuro nelle mani della legittima proprietaria. «Ecco i tuoi appunti, Thalia.» Il suo tono era stato leggermente più alto del normale. Si incamminarono, allora. Si portò al fianco della Tassorosso e seguì la strada che questa voleva percorrere. «Sì. Se siamo fortunate troveremo qualche indizio.» *E se siamo sfortunate, troveremo qualcuno.* Lasciò che la negatività rimanesse chiusa nella sua testa, in un piccolo scatolo in fondo al cervello che mai l’avrebbe raggiunta. «Non dobbiamo mai dividerci, Thalia.» I suoi occhi raggiunsero la figura al suo fianco per un attimo, il tempo necessario per provare ad analizzarne i tratti del viso. «E se le cose si mettono male, torniamo indietro.» Il suo tono sembrò definitivo, e nonostante anche lei ci credesse poco, le risultò strano . Doveva usare entrambe le mani per contare le persone che aveva perso, in un modo o nell’altro. Non avrebbe aggiunto il Caposcuola Tassorosso alla lista.





incantesimi - inventario

INCANTESIMI APPRESI:
I, II, III, IV CLASSE.
+ IRACUNDIA
INCANTESIMI CHIARI:
STUPEFICIUM | OMERO

BACCHETTA: LEGNO DI CILIEGIO, PELO DI CRUP, 10 POLLICI E TRE QUARTI, FLESSIBILE
PASTA CURATIVA: UNA PASTA DA APPLICARE SU FERITE DI UMANI, CREATURE VIVENTI E PIANTE. IN QUEST O DUELLI CURA 5 PUNTI SALUTE. 0/3
anello vegvisir: AIUTA CHI SI È PERSO A RITROVARE LA STRADA, INFONDENDO CORAGGIO E FIDUCIA IN SE STESSI.
 
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view post Posted on 14/12/2020, 20:57
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I loro passi si mescolano, rimbombano attraverso le pareti di pietra e gli sguardi dei compagni rifuggono altrove. In qualche modo, il loro piano sta funzionando. Non può essere certa, non al cento per cento, che tutto andrà secondo la ferrea logica che muove i suoi passi. Non sa molto di Mary - quasi nulla in verità - e l’unica certezza sulla Foresta le è data dall’esperienza trascorsa al suo interno. I Centauri hanno un loro stile, un’etica in realtà, che non coincide con quella umana. Li ha studiati. Li ha affrontati. Li ha temuti e, ancora, hanno un particolare ascendente su di lei.
«Ci sei mai stata?» glielo chiede a bruciapelo, prima ancora che Mary possa soffermarsi ed annunciare un piano di ritirata. Lo fa rallentando - o così le pare - e lei si costringe a voltarsi, per farle dono di uno di quei rari sguardi calmi e rassicuranti. Fare promesse è il suo forte, ma mantenerle è un altro paio di maniche. Se ripensa a quante volte ha annuito, giurato, provato ad essere onesta e a rispettare l’impegno preso, è sicura che la lista si srotolerebbe davanti a loro, fino alla Capanna del Guardiacaccia. Sì, è bravissima a fare promesse. Onorarle, però, non è una cosa che sia riuscita ad imparare come si deve. «E io che pensavo di proporti esattamente il contrario.» un sorriso sornione le fa schiudere le labbra, una smorfia maliziosa che quasi si fa beffe delle paure dell’altra. In realtà, condivide appieno i suoi timori, le preoccupazioni e le conseguenze che i loro gesti potrebbero causare. Eppure, per qualche strano refuso - forse qualcosa che la Scuola di Atene le ha erroneamente insegnato -, crede che quel viaggio nel luogo proibito sarà esattamente quello che ci si aspetta: una prova di coraggio e lealtà. «Mary, andrà tutto bene.» aggiunge dopo un breve silenzio «Ma se qualcosa dovesse andare storto, corri. Devi tornare qui e radunare gli altri.» era la voce della Caposcuola a parlare, la stessa che la sera prima aveva richiamato l’attenzione di Mary, seduta tra i compagni. Quella voce nascondeva tutto: la paura, le insicurezze, l’incapacità di prevedere dove sarebbero finite e come ci sarebbero arrivate. «Abbiamo giurato, Mary. Faremo quello che dobbiamo, ma non ha senso se nessuna di noi torna indietro. Ok?» era la sua voce a sussurrare quelle parole, eppure - se in buona parte ci credeva - d’altro canto percepiva lo scetticismo dell’altra come se fosse il proprio. Lei e Mary erano diverse, ma in qualche modo complementari; la Grenger si sarebbe buttata nel fuoco per lei, dimenticando forse che lei stessa avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di farla tornare indietro. La tensione del momento si era tradotta in una vicinanza tra loro che nulla aveva a che vedere con il rapporto di due compagne senza nulla a che vedere l’una con l’altra. Thalia le stringeva l’avambraccio con delicatezza, rassicurante persino nei gesti e non soltanto con le parole. «E ora dimmi se ci sei già stata oppure no. Giuro che non ti toglierò punti, Grenger.» un’ultima stretta e, poi, un passo indietro. Ha varcato il suo spazio, l’ha fatto con l’intento di quietare le sue paure e di placare le proprie. Il minimo che possa fare ora è restituirle lo spazio che le serve davvero. Così fa un ulteriore passo indietro e si rimette in marcia, certa che l'altra la segua senza recalcitrare. «Come ti dicevo, voglio vedere la Capanna.» giunte al portone che si apre sull'ultimo ingresso - che collega le mura esterne al giardino vero e proprio - lo sguardo abbraccia la Foresta Proibita, la loro meta, e la ragion d'essere di quella missione. La Capanna. Thalia gliela indica con un cenno del capo, mentre un gruppo di ragazzi del quinto le supera per andare a lezione. «E suppongo tu sia d'accordo con me nel dire che nessuno, ma proprio nessuno, dovrebbe saperlo.» dicendolo, lascia che la tracolla le scivoli dalla spalla fino al manto erboso e al terreno rigido ai primi assalti del freddo autunno. Si china come se nulla fosse, estraendo il mantello nero - in dotazione a tutte le uniformi - e lo avvolge attorno a sé. Poi, la bacchetta di Salice. E' pressoché immutata da quando Olivander gliel'ha venduta e - se potesse parlare - di certo avrebbe qualcosa da dire sulle esperienze vissute in compagnia della strega a cui è affidata. «Procediamo?» solleva il capo, il solito sorriso sornione ad arricciarle le labbra e lo sguardo vivo, concentrato, a ricercar l'unione d'intenti con la compagna. Si fa poi guardinga ed esamina il luogo circostante alla ricerca di occhi indiscreti che possano individuarle prima ancora che abbiano compiuto un solo, decisivo, passo. Cercherà quindi un angolo che sfugga alla vista, un posto piccino in cui nascondere i propri averi: tutto ciò che le serve, praticamente, lo indossa già. Un ciondolo, acquistato in un negozietto di chincaglieria magica che possa garantire una minima protezione, la bacchetta... e Smilzo. Ora che ci riflette, forse, quel nome non dà l'idea di una Creaturina quieta ma dal temperamento coraggioso. Non aspetta che Mary si metta comoda, il tempo stringe e loro ne hanno già perso a sufficienza: la bacchetta punta veloce al petto della Caposcuola e l'intenzione si fa portatrice della direzione intrapresa; visibilità nulla per chiunque possa anche solo lontanamente osservarle distrattamente da una finestrella qualunque, poiché non c'è spazio per alcun testimone di sorta. Cammineranno tra le foglie facendo attenzione a non calpestarle, magari spostandole con un Ventus di entità così lieve da sembrare una brezza autunnale. I passi, infine, attutiti dall'attenzione. Solo Mary potrà vederla, poiché attirerà lo sguardo della compagna su di sé con un richiamo impercettibile. *Séocculto* pensa, mentre lo stomaco compie una piroetta per l'agitazione. Deve convincersi che quella storia non sia una mera passeggiata, che le serva davvero la testa - ora più che mai - attaccata al collo. Non c'è spazio per gli errori e questo lo sanno bene.
Thalia J. Moran
PS 289 | PC 226 | PM 254 • EXP 47.5
Inventario&Conoscenze

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Bacchetta - Legno di Salice, Crine di Mooncalf, 10 Pollici, Elastica
Ciondolo Capello di Veela - incanta l'avversario in quest per un turno
1 Fiala di Decotto al Dittamo

Incantesimi:

I Classe - Completa
II Classe - Completa + Orcolevitas
III Classe - Completa + Iracundia
IV Classe - Completa + Circumflamma, Colossum, Ignimenti, Neptuno
V Classe - Flagrate, Expecto Patronum, Plutonis, Cave Inimicum, Exhalo, Candends/Candens Missìle, Aliquid Condensare, Heolo benedici, Deprimo
VII Classe - Legilimens
I Classe Chiara - Atlantis Cage, Rituale Perfetto

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Riassunto & Danni

Siamo ufficialmente pronte a cominciare: Thalia e Mary si confrontano per l'ultima volta, lasciando andare le paure e pronosticando lo scenario peggiore. Arrivate al punto X - comunicato via messaggio privato - Thalia si occulta nelle modalità esposte. Non c'è naturalmente esito, ma la speranza che tutto sia a buon fine c'è :fru:

 
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view post Posted on 16/12/2020, 12:15
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Mary Grenger oh girl, i'm fucking fearless. Non aveva mai pensato di poter essere affiancata da Thalia, comunque. Nel suo immaginario semplicemente la Tassorosso non era mai stata presente, prima di allora. E poi, dopo la Stanza delle Necessità, tutto ciò che aveva in mente era lei: come aiutarla, come proteggerla, come portare a termine la missione con la stessa persona al suo fianco. Non a livello fisico: il san Mungo era capace di curare qualsiasi ferita; ma livello emotivo. Mary aveva affrontato – a soli diciassette anni – un’innumerevole sfilza di perdite, difficoltà, impedimenti ed aveva sempre ritenuto di essere forte, di averli superati anche emotivamente. Aveva preso tutto ciò che il mondo le aveva buttato addosso e ne aveva ricavato qualcosa di buono. Aveva le sue paure e aveva le sue preoccupazioni, ma riusciva a superarle alla fine. Poteva essere una caratteristica sua o dell’essere Grifondoro, non lo sapeva. Ma di Thalia non sapeva nulla e non sapeva come questa reagisse alle situazioni, come questa reagisse ai traumi. Voleva davvero evitarglielo. «Sì.» Camminavano l’una al fianco dell’altra e i piedi battevano sul pavimento all’unisono. Quando la Caposcuola la guardò, Mary comprese subito perché avesse quella spilla al petto, perché i Tassorosso e tutti gli abitanti del castello si fidassero di lei per quel ruolo. Quella calma, quel senso di rassicurazione che provò nel contraccambiare lo scambio di Thalia, non l’avrebbe mai dimenticato. E non avrebbe mai dimenticato quella sensazione alla bocca dello stomaco che ebbe difficoltà a comprendere. E non avrebbe mai dimenticato il prurito sulla lingua quando vuoi replicare con “so che stai mentendo” e non lo fai. «È un posto accogliente, carino. Tanti animali colorati.» Un ragazzo era passato loro di fianco ed ebbe la sensazione che non era il caso di rischiare. Avrebbe risposto poi con più serietà in un secondo momento. «Ha i suoi pericoli, la Foresta. Nulla che non possiamo affrontare. Orecchie aperte però, dobbiamo mantenere l'attenzione su qualsiasi movimento. Non sempre gli umani vengono ben accolti lì.» Sentiva di dover rassicurare l’altra – e sé stessa – in un primo momento, anche se Thalia non diede segno di averne bisogno. «Abbiamo giurato, Mary. Faremo quello che dobbiamo, ma non ha senso se nessuna di noi torna indietro. Ok?» Voleva ridere, ma si trattenne. Ricambiò il sorriso dell’altra e dalla sua bocca uscì un piccolo sospiro quando sentì il corpo di Thalia vicino al suo. Non c’era nulla da analizzare nel loro rapporto perché non ne avevano uno. Ma le passò per un attimo davanti agli occhi la sua relazione con Katie: la loro amicizia aveva superato tutti gli step naturali. Dal primo dolcetto condiviso insieme, allo studio in biblioteca, il primo pigiama party, i segreti, le prime confessioni che ti portano a piangere ed infine la piena consapevolezza del rapporto, quando guardi l’altra e sai già cosa pensa. Con Thalia questi step non sarebbero mai esistiti ma, nel sentire l’avambraccio chiuso nella sua presa delicata, pensò che ci fosse già qualcosa tra loro due e ancora non lo aveva capito. «Ok.» La lontananza del corpo di Thalia dal suo si fece sentire subito. Sul suo volto serio si aprì a piccoli passi un sorriso e poi quella tipica smorfia che Mary faceva prima di cacciare fuori una battuta di pessimo gusto. «Se credere che una Grifondoro scappi a gambe levate lasciando un’indifesa Tassorosso da sola nella foresta ti fa stare meglio, ok Thalia.» Il suo sguardo raggiunse l’altra e a lei dedicò un sorriso sincero, aperto. Nessuna cellula di Mary riteneva che fosse indifesa Thalia, e anzi forse era anche più preparata rispetto a lei. Ma, inconsapevolmente, il loro piano era stato delineato: portare a termine la missione, senza se e senza me ed insieme, soprattutto. Riportò lo sguardo dinanzi a sé, strinse la spallina del vecchio zaino nella sua mano destra. Il suo cuore accelerò di poco quando finalmente la Foresta si mostrò a loro in lontananza. Prese un bel respiro e rispose con un cenno del capo all’altra. Al pari di Thalia, i suoi occhi procedettero ad analizzare l’ambiente circostante e, soddisfatta, lasciò cadere lo zaino per terra e tirò fuori un vecchio mantello nero. Seguì Thalia, lasciando che tra loro due ci fosse abbastanza spazio. Indossò il mantello. Nella tasca destra del pantalone – quella che fortunatamente si chiudeva con una zip – aveva la pasta curativa, al dito l’anello che probabilmente stava già facendo più del necessario. Prese la bacchetta allora, la puntò verso il suo stomaco e la strinse affinché rimanesse quanto più ferma possibile. Solo alla fine avrebbe lasciato che nella sua testa si formasse un solo, unico pensiero. *Sèocculto* Avrebbe poi attirato l’attenzione della Tassorosso, così l’una e l’altra sarebbero riuscite a rendersi visibili tra loro. A quel punto sarebbero partite per analizzare la Capanna. Non era sicura di cosa volesse trovarci lì Thalia, ma sapeva bene cosa lei sperasse non ci fosse. Un ultimo cenno di intesa e via alle danze.





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INCANTESIMI APPRESI:
I, II, III, IV CLASSE.
+ IRACUNDIA
INCANTESIMI CHIARI:
STUPEFICIUM | OMERO

Divinatrice base

BACCHETTA: LEGNO DI CILIEGIO, PELO DI CRUP, 10 POLLICI E TRE QUARTI, FLESSIBILE
PASTA CURATIVA: UNA PASTA DA APPLICARE SU FERITE DI UMANI, CREATURE VIVENTI E PIANTE. IN QUEST O DUELLI CURA 5 PUNTI SALUTE. 0/3
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view post Posted on 2/1/2021, 18:08
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L'inizio di quella storia era stato piuttosto semplice.
Incroci di sguardi, incontri fugaci e il piano venne eseguito correttamente, fino all' uscire vicino alle Serre di Erbologia.
Era giorno e questo portava con sé degli evidenti punti di forza. Seppur fossero maggiormente visibili, avevano la possibilità di venir facilmente soccorse nel caso in cui le faccende si fossero intricate, camminato con maggiore facilità sul terreno innevato e avuto meno problemi con il Custode, solito a fare la ronda notturna nei pressi della Foresta Proibita.
Venne eseguito un seocculto, poi un altro. Stranamente nessuno le aveva viste e questo le poteva aiutare in quel primo avvicinarsi verso l'innevata capanna del guardiacaccia.
Ma era veramente così? Poteva palesarsi qualcuno davanti a loro seppur invisibili?
Il percorso prevedeva di fronteggiare una lunga e sconnessa discesa prima di arrivare nei pressi del Capanno del Guardiacaccia, punto in cui sembravano esser stati fatti dei controlli o esservi applicate delle magie da poco.
Infatti, dall'alto si potevano notare degli insoliti solchi circolari vicino al campo di zucche e al limitare dell'entrata di casa del guardiacaccia, lì dove da articolo sembravano essere state scoccate delle frecce.
Si poteva anche notare come la staccionata, solitamente ricolma di neve, non lo fosse per nessun modo dove vi erano state tirate altre frecce.
Cosa significava tutto ciò? Quali pericoli celava la zona?
Ora le ragazze dovevano agire con attenzione, consapevoli che vi erano dei pericoli dovuti non solo dal corpo docente o studentesco, ma anche da altri fattori.




Eccoci nuovamente qui ragazze. Al fine di rendere il tutto maggiormente realistico, vi concedo nuovamente la possibilità di fare due post a testa per effettuare questa discesa così che possiate sviluppare un coerente piano d'azione.
La discesa dovrà concludersi o all'ingresso del campo delle zucche, dove potete immaginare che vi sono i resti di animali o all'ingresso del capanno del Guardiacaccia, o verso la staccionata che ne rivela l'ingresso.
Ovviamente potete anche dividervi, ma questo sta a voi e ai pensieri dei vostri pg.

Durante la discesa, non ci sarà alcuna apparizione o pericolo ad aspettarvi, questo ve lo dico al fine di rendere coerente il vostro roling.

Per qualsiasi dubbio, scrivetemi un Mp.

 
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view post Posted on 13/1/2021, 21:30
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Il tratto che le separa dalla Capanna del Guardiacaccia è lungo, tortuoso e a tratti scivoloso; la prima neve ha cominciato a scendere qualche notte prima, imbrattando i prati e mescolandosi alle foglie secche di un autunno agli sgoccioli. Il Sole, del resto, compie magistralmente il suo lavoro e chiazze biancastre ora lasciano intravedere i ciuffi d’erba umida imprigionati al di sotto; l’aria, gelida, è l’eterna compagna di quel percorso. Sferza le loro guance, le arrossa e le irrita, ma nessuno a parte loro può vedere quelle della ragazza accanto. Thalia e Mary procedono invisibili ad occhio umano e lo fanno con calma, con tutta l’intenzione di esaminare l’ambiente e le prove che questo potrà fornire loro. Attendono di essere ben lontane dalle Serre di Erbologia prima di proferire parola e la discesa che le attende, su lastre di pietra gelata, assorbe tutta la loro attenzione.
«Sono curiosa di vederla.» afferma Thalia a mezza voce, provando a non perdere l’equilibrio e a non affrettare troppo il passo «C’è da aspettarsi che la scena sia ancora come l’hanno trovata, anche se qualcosa deve essere stato analizzato.» borbotta ancora, questa volta tra sé. Non le piace fare il detective, accampare teorie senza prima aver visto e - forse - toccato con mano le prove a disposizione. Dopo un percorso quasi rettilineo, la viuzza di lastre rocciose curva lievemente e - subito dopo - il tetto innevato della Capanna, o quanto ne resta, fa capolino alla loro vista. Ciò che la colpisce non è la devastazione dell’abitazione, vuota da diversi mesi, quanto più ciò che rimane del passaggio dei Centauri. Da quella distanza non riesce a coglierne lo spessore e la profondità, ma una cosa certa sono i cerchi nel terreno che corrono tutt’intorno all’edificio. Il legno della staccionata divelto, la struttura fatiscente ad eccezione delle parti in pietra, come i gradini. «Hanno sicuramente usato qualcosa. Non mi aspetto niente di meno di un Incanto Gnaulante.» le fa l’occhiolino, incapace di restare seria perfino in quel momento. Non ha perso la lucidità che le è propria, vuole soltanto alleggerire una tensione palpabile. «Non tocchiamo nulla, sei d’accordo?» Manca poco ormai e il fatto di non essere sola in qualche modo le dà conforto. «Ricordi se nell’articolo si parlava di fuoco magico?» chiede all’improvviso. La Capanna del Guardiacaccia di Hogwarts è da sempre luogo di scoperta, specialmente di cuccioli salvati per miracolo tra le fronde oscure della Foresta Proibita. Non la sorprenderebbe trovarci un piccino esemplare di Acromantula stecchito o un Vermicolo in semi-libertà. «Temo sempre ci siano Ashwinder da qualche parte, magari tra le ceneri del caminetto.» spiega celere «Non so tu, ma io non li sopporto.» Chi mai avrebbe preso in simpatia dei piccoli serpenti velenosi nati dalle ceneri di un fuoco dimenticato ai margini della Foresta Proibita? E' agli alberi sul margine del suo campo visivo che rivolge uno sguardo analitico. La distanza non è molta e l’incursione dei Centauri avrebbe dovuto lasciare delle tracce intorno alla Capanna. Tracce che avrebbero condotto al cuore della Foresta. La prima cosa da fare, se Mary fosse stata d’accordo, sarebbe stata quella di esaminare la Capanna, annotando mentalmente tutto ciò che il loro sguardo fosse riuscito a visionare: orme, cerchi nel terreno o altro; da lì cominciare con qualche supposizione e strada facendo - perché no - cominciare a dirigersi nella Foresta. Volta svelta il capo al richiamo di Mary e annuisce. «C’è decisamente qualcosa lì. Proviamo ad avvicinarci senza entrare nel campo. Ok?» Era una raccomandazione necessaria, specialmente per lei e il suo innato talento a ficcare il naso dove non avrebbe dovuto.
Thalia J. Moran
PS 289 | PC 226 | PM 254 • EXP 47.5
Inventario&Conoscenze

Oggetti:

Bacchetta - Legno di Salice, Crine di Mooncalf, 10 Pollici, Elastica
Ciondolo Capello di Veela - incanta l'avversario in quest per un turno
1 Fiala di Decotto al Dittamo

Incantesimi:

I Classe - Completa
II Classe - Completa + Orcolevitas
III Classe - Completa + Iracundia
IV Classe - Completa + Circumflamma, Colossum, Ignimenti, Neptuno
V Classe - Flagrate, Expecto Patronum, Plutonis, Cave Inimicum, Exhalo, Candends/Candens Missìle, Aliquid Condensare, Heolo benedici, Deprimo
VII Classe - Legilimens
I Classe Chiara - Atlantis Cage, Rituale Perfetto

Incantesimi Alchemici:
Langue Verte

Vocazioni:

Legilimens Apprendista (I Livello)
Occlumante (II Livello)
Elementalista Inesperta (I Livello) (Acqua)

Thalia porta con sé anche Smilzo, un Asticello che possiede da qualche mese.

Riassunto & Danni

Thalia si pone idealmente in testa alla spedizione, ma senza troppe pretese. Descrizione sommaria del paesaggio e prime considerazioni - anche dialogate - con Mary. Lascia a lei, infatti, il compito di colmare le lacune relative all’articolo di giornale.

Ringrazio per la possibilità del doppio post consecutivo, ma credo - a questo punto - che non sia necessario. Restiamo in attesa di indicazioni. :flower:
 
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view post Posted on 14/1/2021, 17:11
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PS: 215 | PC: 162 | PM: 164.5 | PE: 41.5



Mary Grenger oh girl, i'm fucking fearless. Il seocculto aveva funzionato, sia per lei che per la sua compagna di avventura. Prestando allora maggior attenzione intorno a sé, Mary ebbe l’opportunità di scorgere piccoli fiocchi di neve attecchiti al suolo a tracciare quasi il percorso che le avrebbe portate alla capanna del guardiacaccia. La capanna. Molti erano i pensieri che le ronzavano in mente riguardo quel posto. Al pari di Thalia, era curiosa di vedere cosa ci fosse dentro, di arguire la vista in cerca di tracce, di giocare al piccolo detective per ottenere quanti più indizi potessero rivelarsi utili prima dell’ingresso nella Foresta. Perché per quanto la capanna fosse il loro primo obiettivo, la foresta restava il luogo da affrontare, per così dire. Con lo sguardo seguì la linea che le parve Thalia stesse tracciando per lei e ne ascoltò le parole con il suo solito viscerale interesse. Che il ministero fosse stato lì per lei era ovvio – o doveva esserlo, visti i precedenti – ma era un’altra la questione che le premeva. «Secondo te hanno castato degli incantesimi protettivi intorno alla capanna?» La sua voce era cautamente bassa, l’intento era farsi ascoltare solo dalla Tassorosso e nessun’altro. «Per non farci avvicinare.» Concluse, non che fossero necessarie spiegazioni ulteriori per una mente così pronta come quella del Caposcuola. Appena la cima della capanna si mostrò loro, fu impossibile non notare l’eclatante presenza dei cerchi nel terreno. Quei cerchi erano voluti, ovviamente. Non potevano essere una casualità. «No.» Rispose subito. Lo aveva letto e riletto l’articolo della Gazzetta ed era gravemente rimasto inchiodato nel suo cervello. «Non c’erano accenni al fuoco nell’articolo.» Era sicura e fece sì che la sua voce fosse specchio di quel sentimento. Se Thalia stesse donando particolare importanza ai cerchi – che ovviamente occupavano ampiamente il loro campo visivo – Mary aveva spostato lo sguardo più in là, percorrendo i limiti della capanna. Thalia aveva nominato l’articolo del Profeta e Mary, che lo aveva letto così tante volte da consumare la carta con il suo sfogliare, stava quasi ripercorrendo le parole di Vinstav – la giornalista – nella sua testa. La staccionata. La notò, eventualmente. «"La staccionata che ne delimita il perimetro divelta.”» con un sussurro, quasi tra sé e sé, ripeté le parole lette giusto il giorno prima nell’articolo dato loro da Oliver. A primo acchito non vi notò nulla di strano, nessuna bruciatura che potesse ricollegarla all’ipotesi del fuoco, nessun segno che fosse visibile dalla loro lontananza. Con più attenzione però, notò il particolare della neve e, in fretta, lo fece presente alla sua compagna. «Thalia.» ne attirò velocemente l’attenzione, non scostando lo sguardo dalla capanna di fronte a sé. «Guarda la staccionata.» Non allungò il braccio, ma indirizzò lo sguardo cosicché la tassorosso potesse seguirla. «Non c’è neve lì.» sottolineò l’ovvio. La sua testa la riportò nuovamente all’ipotesi degli incanti protettivi intorno alla zona o, comunque, ad una ancora vivida presenza della magia intorno alla capanna. Dovevano avvicinarsi quanto più possibile al fine di ricavare tutti gli indizi utili per il proseguo della missione.





incantesimi - inventario

INCANTESIMI APPRESI:
I, II, III, IV CLASSE.
+ IRACUNDIA
INCANTESIMI CHIARI:
STUPEFICIUM | OMERO

Divinatrice base

BACCHETTA: LEGNO DI CILIEGIO, PELO DI CRUP, 10 POLLICI E TRE QUARTI, FLESSIBILE
PASTA CURATIVA: UNA PASTA DA APPLICARE SU FERITE DI UMANI, CREATURE VIVENTI E PIANTE. IN QUEST O DUELLI CURA 5 PUNTI SALUTE. 0/3
anello vegvisir: AIUTA CHI SI È PERSO A RITROVARE LA STRADA, INFONDENDO CORAGGIO E FIDUCIA IN SE STESSI.
 
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view post Posted on 23/1/2021, 18:35
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Le ragazze proseguirono nella loro discesa senza troppe problematiche.
Con falcate precise, scesero lungo il pendio che portava al capanno del Guardiacaccia, facendosi domande e dandosi risposte su quanto l’articolo esponeva.
Certo c’era da dire che più che farsi quelle domande in maniera superficiale, dovevano porsi l’interrogativo se da invisibili potessero lasciare delle tracce lungo quell’intricato percorso e soprattutto se c’era qualche allarme attorno nel luogo in cui si stavano avviando.
Infatti, era ben evidente che, per quanto potessero essere accorte, alle volte l’accortezza poteva non essere abbastanza, specialmente in quei momenti.
Arrivate nei pressi del campo di zucche le direzioni che si potevano intraprendere erano tre.
La prima, prevedeva il controllare i resti di animali, i quali potevano essere state anche utili per fare un tipo di rituale e non solo per far marcire il raccolta, la seconda, osservare l’ingresso del capanno, che era stato martoriato dalle frecce e magari ipotizzare il perché fosse stata trafitta e il terzo la staccionata, la quale, nel punto in cui era stata colpita non aveva alcun residuo di neve.
Il richiamo di Mary nei confronti di Thalia, prossima a vedere i solchi, le permise di notare qualcosa di insolito. Le frecce, ben conficcate nel legno della staccionata erano oggettivamente ben costruite - oltre ad avere delle piume simili a quelle di un Ippogrifo sulla sommità che le rendeva maggiormente aereodinamiche- , avevano un insolito alone attorno dai colori rossastri che faceva intendere che qualcosa le aveva incantate.
Chi era stato? Come mai avevano quella magia impressa sopra? Queste erano le domande che dovevano assolutamente porsi, come dovevano porsi un altro quesito, che non si era posto Thalia pochi minuti prima.
Veramente l’abitazione era vuota da diversi mesi? Veramente non vi era nessuno a vivere in quella abitazione? Questo era ancora da valutare.




Ragazze tengo a precisarvi una cosa al fine di rendervi coerenti le azioni.
Ethan Carter non si è dimesso, tanto meno è sparito nel nulla. Per quanto in off gdr sia così, nella realtà dei fatti, ossia On gdr, non è stato fatto alcun annuncio sulla sua dipartita, pertanto è da considerare come Guardiacaccia a tutti gli effetti.
Ovviamente, come sapete, Lucien Cravenmoore lo ha sostituito, i fatti però sono successivi a questa storia. Tenetene conto, onde evitare problematiche temporali.

Comunque ora avete visionato le frecce sulla staccionata, vi mancano da osservare altri due punti di interesse. Mi raccomando, snocciolate ogni singolo vostro pensiero al riguardo.

Per qualsiasi dubbio, scrivetemi un Mp.

 
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view post Posted on 20/2/2021, 15:15
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Lo stato delle cose non le piace: nessun indizio diretto, nulla che possa aiutarle a capire quale pista seguire. Alle loro spalle il silenzio di una giornata fredda, il vento più simile ad una pigra brezza tagliente e nulla, nulla che possa destare in loro il sospetto d'essere pedinate o seguite in alcun modo. La capanna del Guardiacaccia è stata naturalmente abbandonata dopo il fatto spiacevole - spiacevole, che eufemismo! - e sicuramente le carcasse di animali non sono state lasciate come lieto dono di cortesia di ospiti in visita. Le indica a sua volta e annuisce alle considerazioni di Mary. La concentrazione fatica a trovare una direzione, i pensieri si rincorrono nella sua mente: chi potrebbe mai agire in questo modo? E se si tratta dei Centauri, che cosa credono di dimostrare? Perché non dialogare? Sarebbe auspicabile un confronto civile, naturalmente, ma spesso la diplomazia non è la soluzione. «Perchè...» sussurra, in una domanda retorica più rivolta a se stessa che a Mary «Le frecce sono ovviamente un'arma tipica dei Centauri... eppure...» eppure qualcosa non le torna e non sa spiegarsi che cosa sia esattamente. Mentre il suo sguardo passa in rassegna i cerchi nel terreno e le carcasse, si aspetta quasi che succeda qualcosa - si trova perfino a sperarlo - affinché possa elaborare nuove informazioni e giungere ad una conclusione. La tentazione di afferrare uno di quei legnetti levigati e perfetti - che una volta hanno rischiato di trafiggerla - si scioglie come neve al sole quando un brillìo anomalo cattura il suo sguardo perplesso. Lo fa notare immediatamente a Mary, sfiorandole la spalla con la propria. «Dubito che i Centauri siano capaci di qualcosa del genere. Non ti pare?» Non si può dar davvero nulla per scontato, ma una cosa che i suoi studi le hanno insegnato è che i Centauri siano esperti in arti magiche come Pozioni, conoscenza di piante e proprietà associate, Astronomia e Divinazione. Non sono certo abili incantatori e di bacchette magiche sanno poco o nulla sul piano pratico. Sono queste riflessioni, dunque, a condurla ad esternare un primo pensiero, seguito immediatamente dal successivo. «Non capisco la natura di questi cerchi. Non riesco a trovarci un senso... segnalano una protezione che ora non c'è più? Sono state le frecce a farla decadere? Non capisco.» la fronte si aggrotta in modo chiaro, mostrando la frustrazione che la percorre da capo a piedi ed anima i suoi respiri. Non c'è modo di saperlo a meno di attraversarne uno. Smilzo, all'interno della tasca, si muove nervosamente, percependo il suo fastidio: sa bene quasi quanto lei quanto sia frustrante non avere delle risposte. «Il Guardiacaccia deve essere fuori, altrimenti sarebbe già qui a cercarci.» sussurra all'improvviso. Forse, prima di pensare a come prendere una freccia per esaminarla da vicino - pensiero che le ha attraversato la mente solo in ultima istanza - bisognerebbe capire come non incappare in impensabili tranelli. Solleva, allora, il suo fidato legnetto e lo rivolge alla staccionata. «Idee su come capire che incanto sia?» il velo di sarcasmo è sottile, ma palpabile come la neve intorno a loro: detesta non sapere come muoversi.
Thalia J. Moran
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Thalia è ancora a corto di idee, le sue congetture sembrano non portare a nulla e si rivolge a Mary per capire quali siano le sue riflessioni in merito. Non conoscendo incanti che le permettano di rivelare l'entità della magia sulle frecce né la presenza di qualcuno o qualcosa che possa celarsi nei paraggi, si confronta con la compagna.
 
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view post Posted on 20/2/2021, 15:22
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Mary Grenger oh girl, i'm fucking fearless. La penuria di indizi la irritava, molto. Allo stesso tempo significava qualcosa, per lei: qualcuno aveva proceduto ad eliminare qualsiasi cosa potesse condurle ad altro che non fossero i Centauri. Allo stesso modo, le prove che rimandavano a quegli esseri sembravano contaminate, strane. Mantenne il passo di Thalia e si assicurò di guardare ciò che lei non osservava, provando a coprire quanta più area possibile. Pensò al guardiacaccia, al fatto che presumibilmente avesse preso nuovamente possesso della sua dimora. Ma allora perché non togliere le carcasse di animali? Perché non fare qualcosa per quei cerchi nel terreno? Tutto di quella storia le risultava così sbagliata, così complicata da farle spontaneamente chiedere se non ci fosse qualcuno dietro ai centauri. Non so, magari un gruppo di loschi esseri definiti Mangiamorte, o giù di lì. Sapeva che Thalia stesse portando avanti un ragionamento per sé stessa, ma quando fu chiamata in causa, Mary si fece trovare pronta. «Sono incantate.» l’affermazione era a sottolineare un’ovvietà, ma parlare ad alta voce l’aiutava a sistemare i suoi pensieri. «Sto iniziando a credere che ci sia qualcun altro dietro questo attacco.» Non disse esplicitamente a chi pensasse, ma era ovvio che il suo ragionamento fosse collegato al lato oscuro. Dei Centauri sapeva ciò che aveva imparato a lezione, ma non aveva mai sentito parlare della loro abilità negli incantesimi. Sui cerchi poi, i dubbi erano ancora più numerosi e pressanti. Ogni pensiero di Thalia poteva essere giusto e allo stesso tempo sbagliato, il che era frustrante anche per lei. «Pensi che il guardiacaccia abbia evocato quei cerchi come protezione?» Voleva avvicinarsi e prendere una freccia, esaminarla, capire di quale incanto si trattasse. Voleva saltellare sui cerchi, percepirne la consistenza, dare un’occhiata da vicino al colore. Aveva la sensazione che si trattasse di fuoco, più che di protezione, ma non diede voce al pensiero perché non ne era sicura e avanzare altre ipotesi piuttosto che escludere quelle già a disposizione era decisamente deleterio. «Io capisco i cerchi, ma perché non togliere le carcasse?» Fosse stata lei il guardiacaccia, sarebbe stata la prima cosa da fare. La puzza era snervante e fastidiosa e la scena era raccapricciante. «Perché il guardiacaccia ha lasciato qui tutto questo? Dopo il “controllo” del ministero, poteva togliere tutto, no?» Ma Carter era davvero tornato nella sua dimora? Perché la scena dinanzi a loro forniva l’idea che la capanna fosse inabitata. I suoi occhi si spostarono da Thalia per raggiungere l’ingresso, colpito da diverse frecce. «Perché colpire con tanto vigore la porta? Era un avvertimento o volevano davvero colpire Carter?» Ai suoi occhi, il guardiacaccia stava assumendo lineamenti sempre più confusi. Non ricordava di avergli mai parlato, non pensava di conoscerlo e quindi la sua figura era quanto più lontana dalle sue conoscenze. Stava impazzendo, alla fine. Tutte quelle domande e nessuna risposta la spingevano sempre più a fare qualcosa di sconsiderato, del tipo correre verso la porta di ingresso e sfondarla con un calcio (sognava di farlo da quando era piccola). Prese un bel respiro e cercò di mettere in moto il cervello, soprattutto dopo il quesito di Thalia. Il problema è che lei non aveva incanti a disposizione per capire cosa fosse quell’aura rossa intorno alle frecce e non sapeva davvero cosa fare. «Corriamo e sfondiamo la porta?» Il suo tono, il suo sorriso sghembo facevano intendere che stesse scherzando. Ma stava scherzando davvero? Alla fine, non restava loro che avvicinarsi, presumibilmente. Nel momento in cui qualcosa fosse sbucato fuori, agire e difendersi. Mary stringeva la sua bacchetta con vigore, i suoi occhi continuavano a muoversi in tutti i lati per evitare di essere colta di sorpresa. Con la tassorosso al suo fianco si sentiva al sicuro e allo stesso tempo voleva dare all’altra la stessa sensazione. Dovevano raggiungere la capanna. I suoi occhi raggiunsero di nuovo la freccia e increspò le sopracciglia ritrovandosi a fare un ragionamento che pensò potesse avere senso, così come non averne affatto. «Se provassimo ad usare il Prior Incantatio?» Raggiunse Thalia con lo sguardo, poi tentò di elaborare. «Le frecce sono per i centauri quello che la bacchetta è per noi, è la loro arma. Potrebbe funzionare, no?» I dubbi erano molti, ma al pari di ciò anche la necessità di arrivare a fare qualcosa, di avere delle risposte.





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view post Posted on 6/3/2021, 11:43
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Dalle menti delle ragazze iniziarono a fuoriuscire nuovi pensieri.
Il fatto che avessero a disposizione pochi indizi le scoraggiava ma, allo stesso tempo, permetteva a loro di fare dei ragionamenti, che erano alla base di ogni tipologia di investigazione.
Chi aveva agito in quel modo? Erano stati veramente i centauri a fare quel disastro o erano state altre persone?
In primis, al vedere quelle frecce, dovevano aver capito che la fattura delle stesse era veramente di alta qualità, inusuali, sicuramente create da una creatura magica e non da un essere umano.
Ma questo poteva bastare ad imputare la colpa a quel gruppo di creature molto intelligenti e spesso ben riservato?
Di certo il gesto cozzava con la natura pacifica di quel branco, che mai aveva osato spingersi fino al limitare della scuola, da loro considerato al pari della foresta proibita per uno studente.
I dubbi erano tanti, molti, anche su quei resti trovati al campo, che di certo sarebbe stato meglio togliere.
E se tutto ciò fosse stato lasciato perché era una prova? E se quell’alone sulle frecce fosse stato dato da degli incantesimi atti a preservare la cosiddetta “scena del crimine”?
Per quanto avessero ragionato di insieme, non erano andate oltre, non avevano ragionato sul fatto che quanto era stato scritto sulla Gazzetta del Profeta era visibile a tutti e non solo a loro.
Che il ministero avesse agito? Che ci fossero già passati gli Auror da quelle parti? E se a loro insaputa ci fosse stata qualche pattuglia in quel luogo?
Dovevano immaginarsi che quell’accanimento sulla capanna del Guardiacaccia poteva considerarsi come una vera e propria minaccia nei confronti di quel dipendente scolastico.
Ma cosa poteva aver fatto di male? Aveva realmente fatto qualcosa di male? Possibile che ci fosse successo qualcosa di cui loro non erano ancora a conoscenza? Se si, cosa?

La razionale Thalia e l’impulsiva Mary dovevano agire assieme trovando il giusto equilibrio sul cosa fare e non fare per scovare qualcosa di utile a loro, ma anche per l’esercito.
Il compito era arduo, ma sicuramente qualcosa poteva arrivare. Dovevano solamente crederci e spingersi oltre. Riflettendo.


 
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view post Posted on 16/3/2021, 18:53
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«Mmmh.» mugugna, riflettendo sulla proposta di Mary. La Grifondoro occupa un grado più alto del suo nella gerarchia dell’Esercito e questo le dovrebbe imporre rispetto immediato, oltre ad una subitanea accettazione delle soluzioni paventate. Eppure, questo non le basta. «Il Prior non può funzionare.» si volta e quasi si aspetta di vedere lo sguardo smarrito di Mary al suo diniego. Si sistema meglio il cappuccio sulla testa, nascondendo ulteriormente i capelli rossi, così vistosi nel panorama innevato di quel giorno. «Le frecce non emanano magia per conto proprio, non hanno un nucleo di magia indipendente, una bacchetta sì. Perciò non vedo come possiamo scoprirne di più senza causare più danno che bene.»
Si odia, quasi, per aver smontato l’idea di Mary senza aver in cambio una strategia vincente e non può fare altro se non avvicinarsi quanto più possibile alla freccia per esaminarne l’alone luminescente. Pulsa, come una di quelle luci babbane difettose, e nulla le viene in soccorso: nessun incanto, nessun accenno in una qualunque delle lezioni frequentate o nei numerosi libri letti. Teme quasi che Oliver e gli altri abbiano sbagliato ad affidarsi a lei per quel sopralluogo. «E se fossero incanti per isolare gli agenti esterni? In modo che nessuno le tocchi per non contaminare le prove dell’attacco?»
Per quanto ne sanno, quelle frecce potrebbero essere prove incriminanti contro il popolo dei Centauri, armi totalmente diverse trasfigurate al fine di apparire come sono oppure addirittura ordigni esplodenti. Eppure, per assurdo che possa sembrare, Thalia trova che il suo ragionamento sia l’unico plausibile. «E se anche quello» indica il cerchio con l’indice teso «fosse stato un modo per proteggere la scena e qualcuno l'avesse già contaminata?»
L’idea si annida pericolosamente nel suo cervello già da qualche minuto, ma solo adesso ha il coraggio di parlarne apertamente. Mary la ascolta ed è curiosa di conoscere la sua opinione su quanto detto finora. Senza dubbio la sua esperienza potrebbe fare la differenza in quella situazione e il segreto per riuscirci è l’estrema coordinazione. «Voglio dare un’occhiata a quei resti.» dice all’improvviso, attirata dalla mole di ventri pelosi e neri come la pece al di là dello steccato.
Le Acromantule non le sono mai piaciute e, ad essere sinceri, il ribrezzo che le immagini sui libri di testo le causano è pari solamente alla puzza provocata dalla decomposizione che da lì a qualche metro sta avvenendo naturalmente. Durante il secondo anno, il suo libro di Difesa Contro le Arti Oscure era costellato di pezzettini di pergamena, fissati al foglio con scotch magico, affinché i numerosi occhi e le terribili tenaglie sulle zampe anteriori sparissero alla sua vista. Affrontarne una sarebbe stato ben diverso e non metteva in dubbio l’ipotesi che la nausea sarebbe potuta subentrare come l’ennesima variabile.
Si tiene ben lontana dalla staccionata, con le braccia lungo i fianchi e il mantello frusciante attorno al corpo invisibile. Se il Seocculto è ancora attivo - e lo spera - nessuno può davvero notarla ad eccezione di Mary. Si guarda bene perfino dall’avvicinarsi alle carcasse, provando ad esaminare i corpi accatastati. Che cosa vogliono dire? Sono una prova tangibile della violenza che i Centauri presto scateneranno contro i Maghi? Un avvertimento? Un’Acromantula può superare di gran lunga le dimensioni di un Centauro, è più agile nonostante la stazza e il suo veleno può essere utilizzato in qualche pozione che non si insegna nemmeno ad Hogwarts. Come può essere possibile che la loro pelle, spessa e ricoperta di fitta peluria scura, sia stata terreno fertile per un nugolo di frecce? C’è del marcio sotto, ma le risposte che cercano non sono lì. Si aspetta di trovarle nella foresta, a meno che qualcosa non attiri il suo sguardo prontamente o che Mary, provando ad esaminare la Capanna, non scopra qualcosa di più.
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Incantesimi:

I Classe - Completa
II Classe - Completa + Orcolevitas
III Classe - Completa + Iracundia
IV Classe - Completa + Circumflamma, Colossum, Ignimenti, Neptuno
V Classe - Flagrate, Expecto Patronum, Plutonis, Cave Inimicum, Exhalo, Candends/Candens Missìle, Aliquid Condensare, Heolo benedici, Deprimo
VII Classe - Legilimens
I Classe Chiara - Atlantis Cage, Rituale Perfetto

Incantesimi Alchemici:
Langue Verte

Vocazioni:

Legilimens Apprendista (I Livello)
Occlumante (II Livello)
Elementalista Inesperta (I Livello) (Acqua)

Thalia porta con sé anche Smilzo, un Asticello che possiede da qualche mese.

Riassunto & Danni

Thalia dissente sulla strategia proposta da Mary e si confronta con lei, spiegandole le proprie ragioni.
Poi, provando a separarsi per qualche istante, Thalia procede ad esaminare le carcasse di Acromantule provando a ragionare su quanto vede. Spera di notare qualcosa che possa effettivamente far scattare la lampadina e che Mary possa fare altrettanto esaminando la Capanna del Guardiacaccia più da vicino.
 
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view post Posted on 16/3/2021, 21:23
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Mary Grenger oh girl, i'm fucking fearless. Quando Thalia le disse la sua sull’incantesimo, non batté ciglio. Era stata una proposta un po’ disperata quella del prior e, anche con le ragioni della tassorosso, non aveva senso di esistere. Mosse la testa per accennare alla sua compagna di aver capito poi, come ad imitarla, anche Mary si nascose un po’ meglio nel suo mantello. Sapere di essere invisibile – o quasi – agli occhi altrui le donava un senso di protezione e, almeno quello, le fece tirare un sospiro di sollievo. «Un incantesimo di protezione, dici?» rispose mantenendo a sua volta un tono basso. Erano di nuovo ad un punto di morto che combaciava con il punto di partenza. Da quando erano arrivate non avevano ricevuto nessuna informazione in più rispetto a quando erano partite. Solo domande su domande a cui sempre più era difficile rispondere. Voleva muoversi, voleva agitarsi perché era nel suo carattere, invece puntò per bene i piedi per terra, strinse la mano sinistra intorno al mantello e la destra sulla bacchetta e lasciò che fosse il suo cervello a muoversi, piuttosto che il suo corpo. «Più che altro, sarebbe interessante capire chi lo ha prodotto questo incantesimo.» Molto più semplicemente: i buoni o i cattivi?
Thalia aveva ragione: dare un’occhiata ai resti era doveroso e poteva fornire loro molte informazioni ma non era necessario andassero insieme. La grifondoro non riusciva a togliere dalla sua testa il pensiero di quelle maledette frecce sulla porta, quell’alone misterioso. Voleva guardarle più da vicino, ispezionarle e voleva entrare nella capanna, ovviamente. Riportò la sua attenzione sulla sua compagna e su quei ragni giganti che era felice di non vedere, perlomeno. «Sì. Devi provare a capire come sono morte, tu stessa dicesti che una freccia non riuscirebbe ad ucciderle, no?» Era ancora vivido nella sua testa, come probabilmente in quello della tassorosso, l’incontro avuto giusto poco tempo prima nella stanza delle necessità dove già allora si era spinte con delle supposizioni più che valide. «E il veleno? Quello è estremamente pericoloso.» Molte di quelle supposizioni le aveva avanzate proprio il caposcuola ma Mary era stata attenta a cogliere e memorizzare quante più informazioni possibili, com’era solito fare. «Io voglio dare un’occhiata più da vicino alla porta.» con un movimento della testa indicò l’ingresso costellato dalle frecce. Frecce che avrebbe con molta attenzione evitato di toccare, non sapendo se fossero effettivamente incantate. Con un cenno comune, le due avrebbero allora intrapreso un piccolo percorso diverso. La grifondoro avrebbe più volte rivolto il suo sguardo verso la compagna di avventura per assicurarsi di tenerla sempre sott’occhio e di non perderla di vista in alcun modo. Avrebbe raggiunto la porta, vi si sarebbe avvicinata laddove era possibile, con passo lento e sguardo sempre guardingo. Ci fossero stati incanti protettivi intorno alla capanna, questi l’avrebbero con molta probabilità spinta via ma, in quel caso, avrebbero finalmente ricavato qualcosa di effettivamente utile nella comprensione della vicenda. Se invece avesse avuto la possibilità di avvicinarsi, avrebbe dato un’occhiata più attenta e da vicino alle frecce, la loro composizione, la fattura di questo fantomatico alone rosso. Poi, se avesse ritenuto che non fosse un impedimento al suo ingresso, avrebbe ispezionato la porta per capire se fosse già possibile entrare o avrebbe dovuto far ricorso ad un incantesimo. Ispezionato nei minimi dettagli le sue varie possibilità, e solo a quel punto, avrebbe proceduto ad aprire la porta spingendola con la mano sinistra, mentre la destra avrebbe alzato la bacchetta in attesa di qualcosa. Dovevano spingersi oltre, testare loro stesse se volevano avere delle risposte.





incantesimi - inventario

INCANTESIMI APPRESI:
I, II, III, IV CLASSE.
+ IRACUNDIA
INCANTESIMI CHIARI:
STUPEFICIUM | OMERO

Divinatrice base

BACCHETTA: LEGNO DI CILIEGIO, PELO DI CRUP, 10 POLLICI E TRE QUARTI, FLESSIBILE
PASTA CURATIVA: UNA PASTA DA APPLICARE SU FERITE DI UMANI, CREATURE VIVENTI E PIANTE. IN QUEST O DUELLI CURA 5 PUNTI SALUTE. 0/3
anello vegvisir: AIUTA CHI SI È PERSO A RITROVARE LA STRADA, INFONDENDO CORAGGIO E FIDUCIA IN SE STESSI.
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view post Posted on 21/3/2021, 11:32
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La situazione iniziava a risultare sconfortante per le due ragazze.
Trovarsi all’interno del luogo incriminato senza tracce o piste percorribili le aveva scoraggiate, portandole ad avere anche dei dubbi su quali risultati potessero produrre con quella ricerca.
Certo c’è da dire che alle volte le indagini non portano risultati nell’immediato, anzi. Spesso capita che queste perdurino negli anni fino a quando non si raggiunge il cosiddetto “ punto di svolta” che rende tutto indubbiamente più interessante e maggiormente intrigante.
Osservando le frecce per poi decidere di non toccarle, le ragazze, giustamente, ipotizzarono che queste fossero state incantate da un terzo soggetto.
Certo che se si fossero maggiormente soffermate sulla domanda “Chi è stato ad incantarle?” le ipotesi sarebbero potute scendere giù a pioggia, creando diversi scenari che forse, avrebbero reso più o meno realistico quanto stavano vedendo.
Dopo quel momento di stasi, che durò giusto un paio di minuti, la Tassorosso e al Grifondoro decisero di dividersi andando in quelli che erano altri due luoghi sommariamente descritti dal giornalista della Gazzetta del Profeta.

Thalia con decisione, si avviò verso l’orto trovando davanti a sé quanto aveva già potuto immaginare.
Scarti di occhi e peli di Acromantule erano sparsi a cerchio attorno alle zucche, mentre vi erano ulteriori resti di interiora – probabilmente di qualche creatura volatile – erano stati lasciati lì a marcire segnando sul campo un inasprimento del terreno.
Se fosse stata fatta maggiore attenzione a quanto vi era sul luogo, si sarebbe potuto notare un leggero strato di liquido verde a legare i diversi scarti.
Con molta probabilità quello era il veleno dell’Acromantula e sicuramente Thalia all’occhio lo avrebbe potuto percepire, ricordando anche che aveva degli effetti decisamente dannosi per gli ortaggi e in generale sulla natura.
Quello che poteva notare la ragazza oltre al cerchio che non sembrava richiamare alcun sigillo alchemico o runico, era che vi fosse un altro cerchio, di diametro più ampio a racchiudere quella zona.
Il cerchio sembrava essere stato solcato sul terreno da qualcuno o qualcosa e presentava nuovamente un alone rossastro, simile a quello rinvenuto sulle frecce presenti sulla staccionata.
Cosa stava a significare ciò? Come mai era presente anche lì quell’alone?
La situazione doveva iniziare a risultare maggiormente chiara alla Tassorosso, specialmente ora che aveva avuto una conferma.


D’altrocanto, Mary, si avviò verso l’ingresso principale con decisione.
L’intento sembrava essere quello di entrare nel capanno, ma una serie di situazioni avvennero, lasciandola con la mano a penzoloni in aria.
Proprio mentre appurava che anche le frecce davanti la porta presentavano lo stesso identico alone di quelle sulla staccionata, un rumore di passi si fece presente nel capanno.
Chi vi era lì? Cosa stava facendo?
Per quanto loro avessero ipotizzato che il capanno fosse abbandonato questo, nella realtà dei fatti sembrava avere dentro di sé un ospite.
Le domande potevano risultare molteplici, ma le ragazze ora dovevano agire con razionalità evitando di perdere quel barlume di speranza.
Che fossero state scoperte? Che qualcuno le avesse sentite?
Mary si trovava all’altezza del portone principale e sapeva che qualcuno si trovava lì dentro;se si fosse girata avrebbe potuto notare Thalia ad osservare l'orto a metà del percorso che conduceva all'entrata secondaria, proprio dove c'era la finestra del capanno.
Cosa fare? Che fosse il caso di rischiare? Che fosse meglio agire in altro modo? Che fosse necessario avvisare la Tassorosso o farla sparire (anche con la forza) da davanti quella dannata finestra? Era tutto nelle loro mani.




Come avrete potuto notare, le intenzioni di Mary sono state interrotte.
Thalia ha visionato l'orto del Guardiacaccia. Due punti su Tre della vostra ricerca sono stati svolti.
Ora sta a voi capire come sarebbe meglio agire in quest'ultimo frangente.
Ovviamente vi ricordo che le interazioni tra di voi sono fondamentali, specialmente in questa fase.
 
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56 replies since 22/11/2020, 20:31   1662 views
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