Da che ha lasciato Mary, alla biforcazione tra le scale che le avrebbero condotte alle rispettive Sale Comuni, ha saputo riconoscere immediatamente il formicolio sulla pelle, che la pervade dalla testa ai piedi da quando l'ingresso della Stanza delle Necessità s'è chiuso alle loro spalle. E' l'adrenalina, cattiva consigliera senza dubbio, che s'insinua nelle vene e si mescola al suo sangue. E' inevitabile... e sapeva sarebbe accaduto. Per quanto la parte razionale del suo cervello le imponga la calma e l'ammonisca di procedere con un sonno ristoratore in vista dell'indomani, l'altra - quella impulsiva - spinge affinché si arrovelli sul modo migliore per cominciare quella missione nella Foresta. Percorrendo a passo svelto e sicuro le ultime scalinate ed imboccando speditamente il corridoio dei Sotterranei, si lascia travolgere dall'eccitazione del momento, cominciando a riflettere su che cosa sarebbe saggio portare con sé. Persino Smilzo, il suo Asticello, le pare un buon elemento. Creature schive per natura, garantirebbero a lei e Mary un passaggio sicuro all'interno della Foresta Proibita. I Centauri non opporrebbero resistenze se, al suo fianco - al loro - ci fosse una creatura della Foresta. Ora, la creaturina s'è appisolata nella tasca profonda dell'uniforme, e le sue dita sono imprigionate nella stretta poderosa di quelle di Smilzo, come la mano d'un bambino che non voglia lasciar quella della madre. Pur con tutte le precauzioni del caso, comunque, vale la pena di riflettere per un istante sul
come lei e Mary dovrebbero agire. Erano state approssimative, uscite dalla Stanza, non avevano idea di come gestire la faccenda. E mentre tutti la superano per dirigersi in Sala Grande per la cena - servita di lì a trenta minuti al massimo - ha un'idea. Accelera il passo, supera un nugolo di matricole - simile ad uno sciame di moscerini che spalanchi i propri ranghi ad una folata di vento - ed entra svelta nella Sala Comune. E' facile ripescare gli appunti di Erbologia del terzo anno: per ogni evenienza, ha deciso di portarli ad Hogwarts in vista dei G.U.F.O. e non se ne separerebbe mai, se non fosse necessario. Poi, veloce più della luce, in pochi minuti si ritrova col fiatone ad esaminare le numerose teste alla tavolata Grifondoro. Gliene interessa soltanto una e la trova intenta a chiacchierare concitatamente di qualcosa con la compagna seduta accanto. «
Grenger.» dice, richiamando l'attenzione dell'intero gruppo seduto intorno a lei «
Ecco gli appunti che mi avevi chiesto. Domattina li rivorrei prima di andare a lezione di Cura.» Uno sguardo deciso e la sensazione che lei abbia colto esattamente il punto della questione metteno fine alla conversazione. «
Non te li puoi portare ad Erbologia, domani.» aggiungo - memore dell'orario comune dei Tassorosso del terzo anno - «
Fanne una copia, magari. Dopo colazione ti aspetto nella Sala d'Ingresso. Non tardare... e buona cena.» Lasca che i fogli scivolino tra le sue mani tese, facendo in modo che un foglietto diverso, strappato da una porzione più grande, risalti agli occhi della giovane compagna. E' un bozzetto di Belladonna - velenosa come le frecce dei Centauri, forse - e sul bordo dello stelo, un messaggio minuscolo e in corsivo - una calligrafia tondeggiante e inconfondibile - riporta la semplice frase:
Sala d'Ingresso. Ore 8:45. Sfrutta la folla. Chi mai noterebbe due studentesse immerse tra un centinaio, dirette in una direzione in cui dovrebbero comunque andare? Se un Séocculto ben eseguito, poi, si accosta al loro piano, il tutto andrà a meraviglia.
*
Non ha mangiato un granché a colazione: solo un toast e delle uova, con poche e misere striscioline di bacon condivise con Clio, la sua civetta. Smilzo, come al solito, sonnecchia nel taschino del maglioncino. Lo sente mentre si muove e si stiracchia all'altezza del cuore. Per lui, quello è il punto più sicuro. Non aveva volutamente cercato Mary tra la folla, conscia che di lì a poco l'avrebbe incontrata dove chiunque avrebbe potuto vederle transitare. Il piano, poi, era esattamente quello. Uscire in giardino, fingere di incamminarsi verso le serre e la radura di Cura delle Creature Magiche e poi svanire prima che qualcuno potesse notarci.
Non andrà mai così. pensa e, in quel momento, sa che tutto sarà appeso al filo del Destino. Suo nonno, che era stato Auror, le aveva sempre garantito che la naturalezza fosse la prima grande dote dell'agente in incognito.
Comportati come se fosse vero. Incredibile che Connor la influenzasse ancora così tanto nel modo di ragionare sugli eventi. Scostato il piatto, saluta i compagni seduti attorno a lei e si avvia, in attesa di ricevere gli appunti. Sono il perfetto lascia passare per due ragazze che, in teoria, non hanno nulla a che vedere l'una con l'altra. Quando Mary arriverà, l'accoglierà con l'aria di chi non abbia cuore di perder tempo, ma farà tutto parte della loro sceneggiata. Del resto, chiunque la conoscesse, sa che non le piace arrivare in ritardo ad una lezione.
Oggi ne salterò più d'una, ho questa impressione. Presa al volo la manica di Katie, una Tassorosso del suo anno che - come lei - sta ipoteticamente uscendo per dirigersi alla Radura di Cura delle Creature Magiche, le si rivolge massaggiandosi lo stomaco e storcendo il naso teatralmente «
Quelle uova erano pessime stamattina, non è vero? Spero proprio di non stare male.» Katie annuisce e si fa carico di passarle gli appunti necessari qualora decida di tornare in dormitorio o passare dall'Infermeria. E' certa che Nieve sarebbe fiera di lei se la vedesse atteggiarsi a quella maniera. I favori di Katie, tuttavia, se ne vanno insieme a lei, oltre il portone e il ponte sospeso al di là di quello. Scoccato uno sguardo d'intesa a Mary, spera di convincerla a seguirla attraverso le scalinate alla loro sinistra; passando per numerosi corridoi che inevitabilmente allungano il percorso per le Serre e la Radura, le condurranno esattamente dove vogliono andare. «
Voglio esaminare la Capanna.» dice «
Ma per farlo meglio occultarsi, quando saremo fuori. Sei d'accordo?» Smilzo, intanto, si contorce nel taschino manifestando il suo chiaro disappunto. Forse non trova saggio che la sua compagna umana vada a cacciarsi nei guai, ma lei - per quanto sia d'accordo - non può proprio farne a meno.