Francis Dhevan Drake
Corvonero - Mago Adulto - Diagon Alley
Narrato / "Parlato" / *Pensato*
Il dolore giunse inaspettato e improvviso, cinque dita spalmate con cura ad abbracciare la mia delicata mascella. Un colpo doloroso che lasciava un retrogusto sanguigno nella bocca, misto a ciò che rimaneva di alcolico nella mia saliva. Uno scatto, un crack, uno sbam. Da che guardavo la faccia di Rowena, riuscivo improvvisamente ad ammirare i lampadari malandati del Testa di Porco. Da quella prospettiva non erano nemmeno malaccio, ma necessitavano sicuramente dei lavori di restauro. La mia testa una macchina da scrivere. Scrivi, spazio, scrivi, spazio, la mano spinge e fa ripartire tutto. La mano della dolce Rowena, in questo caso. C’era da aspettarselo, avevo decisamente fatto infuriare la lady, senza volerlo. Far incazzare la gente non era certo un mio hobby, sebbene debba ammettere che mi riesca piuttosto bene. Che la donna lo avesse fatto con rabbia o meno, aveva avuto tutte le sue ragioni. L’appoggiavo in quell’atto, la supportavo. Ma oltre al dolore arrivò anche la consapevolezza: quel gesto non era certamente un caso. Avevo letto su qualche libro babbano che l’universo ci bombarda di segni, sta a noi coglierli e interpretarli, capire quali siano i loro significati, i loro messaggi. Questi segni possono presentarsi sotto forma di animali, simboli, oggetti, persone… e perché no, magari schiaffi? Sì, ero certo. Il senso di tutta la mia giornata sembrò improvvisamente essere lì, nella mano di Rowena Abyss stampata sul mio viso. L’universo mi diceva “Svegliati Francis, smettila di fare il Ciarlatano”, lo sentivo così vicino che sembrava quasi fosse l’ex-serpeverde a parlare. In un flash di brividi la sala mi travolse, l’odore di terra bagnata riempiva le narici e nelle orecchie il pianto di una mandragora, delle parole flebili e ovattate dicevano “dovresti insegnare”. Cosa? Insegnare? Ma chi aveva parlato? Era un ricordo? Il mio cervello sembrò esplodere, come se stesse cercando di nascondermi qualcosa. Allarme rosso. Era meglio non indagare troppo, ma quelle parole mi riecheggiarono nella mente, mi riempirono di entusiasmo. Vibravo, o tremavo? Forse ancora sotto effetto dell’alcol. Forse per merito di Miss Abyss. Il flusso si interruppe quando sentii agganciare la mia maglia da una forte stretta, era appena successo o andava avanti già da un po’? Rowena, però, mi guardava, le sue labbra appena serrate come se avesse appena finito di dire qualcosa. Non avevo sentito bene cosa ma dal suo sguardo ipotizzai fosse seria e un pelo incazzata. Quella donna mi aveva dato un segno importante, un segno che avrei ricordato per tutta la vita e per il quale le sarei stato eternamente grato.
“Graffie Rowena, fei la mia falvatrice…”
Parole colme di gratitudine, riconoscenza e qualche grumo di sangue. Chissà se avevo ancora tutti i denti. Mi sembrava come se nel parlare non fossi riuscito a scandire al meglio le parole. Poi un lampo di genio, sapevo come rendere migliore la giornata della donna e ricambiare quel gesto caritatevole: le avrei cantato una canzone…
“Why so serious???” (Click)
Presi tra le mani il bicchiere sul tavolo, con ciò che rimaneva di alcolico in esso. Lo innalzai in alto come fossi la statua della libertà e feci un sorso, intonando la canzone che avevo in mente. Intorno a me, manigoldi con bacchette chiodate si lanciavano in coreografie fatate, Rowena pareva muoversi a tempo di musica. Sembrava quasi sorridere. Anche la garzona sembrava divertirsi, mi sembrò quasi di prenderla e ballarci insieme cantando. Dal bancone spuntavano puffole pigmee che in coro urlavano “Raise Your Glass”, dai lampadari malmessi si calavano calici alati di burrobirra. Glitter venivano spruzzati al mio passaggio tra i tavoli del Testa di Porco. Pink sembrava riscuotere parecchio successo nel mondo magico. Non l’avrei mai detto. E così giunsi al finale epico: incrociai i piedi facendo un giro su me stesso per poi saltare a piedi uniti sul tavolo.
“Caaam oooon end reif ior glaaaas fo’ miiiiii”
Era stata una grande performance. Beh, non seppi mai se avevo immaginato tutto o se fosse stato reale. Ma ricordavo che a Rowena avrei per sempre dovuto il mio eterno amore per avermi aiutato a capire la direzione da prendere nella mia vita. Una volta riottenuta la capacità di intendere e di volere, mi sarei recato a Hogwarts in cerca di lavoro come docente.
*Grazie Rowena, ti adorerò per sempre nonostante il tuo cruc(c)io*
E tutto si fece buio.
{ Solo la follia può prolungare la giovinezza e tenere lontana la vecchiaia. }
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Interazione anche con Hoiuth, se vuole