Grinch Festival

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view post Posted on 20/12/2020, 12:05
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Di sole e di gatti

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Corvonero
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Quest'anno il pub Testa di Porco bandisce il Natale e dà il benvenuto al Grinch. Abbiamo un menù totalmente rinnovato per il mese di Dicembre con piatti aggiuntivi, opportunamente studiati per farvi passare una serata all'insegna della cattiveria Grinch. Potete sempre chiedere i piatti del vecchio menù, ma non garantiamo sulla loro preparazione espressa (potranno essere impiegati gli avanzi degli scorsi mesi).

E per rovinare il Natale ai vostri cari, vi proponiamo una selezione di piatti e bevande da passeggio con interessanti effetti secondari. Per l'occasione la camera numero 5 è infestata da un Grinch in carne ed ossa.

Tutti i prodotti del menù possono essere ordinati per l'asporto ma alcuni hanno anche la possibilità di essere confezionati per un agile consumo da passeggio.

PRIMI PIATTI GRINCH

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Zuppa di renna | 3 Falci
Fatta con vere renne della slitta di Babbo Natale (che ce le ha vendute per venirsi a fare un goccetto a gratis). Risana 5 punti corpo.

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Spaghettoni all'aglio, piccanti | 3 Falci
Vi daranno un alito fetido per 2 ore, utili per rovinare anche la più gioiosa serata in famiglia. Risana 5 punti corpo.

SECONDI GRINCH

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Carpaccio Berretto Rosso | 10 Falci
In salsa di sangue di Berretto Rosso, è un piatto freddo. Risana 10 punti corpo.

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Goulash del Grinch | 9 Falci
Di colore verde acceso viene realizzato con creature della Foresta Proibita non meglio identificate. Risana 10 punti corpo.

CONTORNI GRINCH

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Verdure di Camuflone | 2 Falci
Verdure saltate in padella con peli di Camuflone. Dona tristezza immediata che si prolunga per pochi istanti a chiunque lo assaggi. Risana 3 punti corpo.

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Dita di Grinch | 2 Falci x1
Involtini di riso e verdure di Grinch mascherato da Babbo Natale. Nonostante il loro aspetto natalizio donano rabbia acuta, condita da brevi raptus di cattiveria gratuita verbale (durata di pochi istanti).

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Grinch Pretzel | 2 Falci
Due pretzel ripieni di formaggio variabile. A scelta nelle colorazioni verde e rossa. Vi coloreranno le iridi del colore scelto. Se scegliete colori diversi, anche le iridi seguiranno colori diversi; l'effetto dura due ore. Risana 3 punti corpo.

BEVANDE

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Caffè Grinch | 1 Falce
Variante di colore verde del caffè.
Risana 2 punti corpo.


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Cappuccino Grinch | 1 Falce
Cappuccino di colore verde con schiuma bianca di uova di Doxy montate a neve. Presente una piccola quantità di veleno Doxy che potrebbe far rivoltare lo stomaco alle persone meno resistenti (eventuale effetto singolo non persistente).

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Tè gorgogliante Grinch | 1 Falce
Variante di colore verde del tè. Contiene una piccola aggiunta non identificata che fa copiosamente fumare il tè di un denso fumo verde (può appannare la vista momentaneamente). Risana 2 punti corpo.

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Burrobirra del Grinch | 2 Falci
La Burrobirra preferita dal Grinch. Ha il potere di provocare un intermittente borbottio polemico (effetto di circa 15 minuti). Un ottimo regalo per il Grinch che infesta la camera numero 5, se lo volete impegnare in una ninna nanna alternativa. Risana 2 punti corpo.

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Grinchchoc speciale | 6 Falci
La superficie della cioccolata mostrerà il disegno stilizzato dell'oggetto della vostra rabbia o astio o di quello del vostro interlocutore. Risana 2 punti corpo.

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Frappè Grinch alla frutta | 2 Falci
Un frappè alla frutta (a scelta) dal gusto leggermente salato, con panna acida.


ALCOLICI

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Burrobirra Alcolica del Grinch | 6 Falci
Burrobirra di colore verde acceso, ha il potere di annebbiare temporaneamente la vostra mente. Utile se volete temporaneamente dimenticare il Natale o altri dispiaceri. Risana 3 punti corpo.

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Whisky incendiario del Grinch | 5 Falci
Whiskey incendiario in versione verde acido. Ha la proprietà di congelare temporaneamente anche il cuore più colmo d'amore. Utile per calmare bollori indesiderati. Risana 10 punti corpo.

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Grinchgrappa
2 Falci il bicchiere, 10 Falci la bottiglia

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Tequila Grinch
2 Falci il bicchiere, 10 Falci la bottiglia


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Vodka del paese senza Natale del Grinch
Questa vodka ha la capacità di sciogliere la lingua, ovvero vi farà sbrodolare una delle vostre preoccupazioni molto più facilmente del normale. Da usare con cautela. (2 Falci il bicchiere, 10 Falci la bottiglia)

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Grinch Punch
Punch di un leggero colore verde con occhi di renna galleggianti. Ha la capacità di schiarirvi i pensieri. (2 Falci il bicchiere, 10 Falci la bottiglia)

DOLCI

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Coppa gelato del Grinch | 5 Falci
Coppa gelato cioccolato magico e pistacchio + un terzo gusto a scelta. Viene servito con un Grinch cookie.

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Grinch cookies | 1 Falce x1
Biscotti verdi con melassa di Glumbumble. Induce malinconia.

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Grinch Muffin | 3 Falci
Muffin di Grinch travestito da Babbo Natale. Al contrario del suo aspetto, il muffin cela un cuore sigillato contenente versi striduli di Doxy.

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Grinch Fudge | 1 Falce a coppia
Morbidi fudge verdi, serviti in coppia. Sanno di pollo. (Disponibile confezione d'asporto da 12 o 24 fudges)

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Grinch cake | 1 Falce fetta, 6 Falci intera
Torta Grinch cioccolato magico e panna acida. Disponibile anche in altri gusti su ordinazione.




Gentili avventori, siete liberi di ruolare in questa stessa discussione o di aprire un topic apposito. Lo staff verrà a presentarvi le nuove proposte in entrambi i casi. Ricordiamo che il Testa di Porco ha bandito il Natale dai suoi locali, chiunque sarà sorpreso a pronunciare la parola incriminata e i suoi derivati, dovrà offrire qualcosa da bere ad un avventore a scelta.
 
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view post Posted on 26/12/2020, 19:16
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"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

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arielvertical4
"Prossimo passo: scorte del Nataleee"
Che Ariel fosse in ritardo con i regali di Natale era una questione che la maga stava avendo cura di ignorare, prendendo tutto con grande positività, come se fosse normale andare di negozio in negozio il ventisei a chiedere di impacchettare doni.
Ancora meno normale era che nella sua ricerca di regali last-minute, avesse deciso di presentarsi alla Testa di Porco.
Con un lungo cappotto in mischia di lana grigia e arancione e una sciarpa over-sized a scacchi verdi e neri che le copriva metà del volto, la figura smilza della Giornalista avrebbe fatto il suo ingresso nel cupo locale accompagnata dal fruscio della carta dei suoi pacchetti: evidenti e in bella mostra i loghi di alcuni empori di beni generici locali, Bibliomagic e il Focolare Domestico e se qualcuno avesse avuto cura di sbirciarne l'interno avrebbe potuto notare come fossero tutti avvolti da carta regalo, dalle più sobrie color cartone a quelle più sbarazzine verdi e rosso carminio.
Luminosa e leggiadra come chi non ci si aspetta di vedere alla Testa di Porco, si sarebbe presentata saltellando al bancone, sorrisone cortese a dipingerne il volto paonazzo per il freddo invernale.
«Buonaaseera, potrei per caso chiedere qualche bottiglia? Se ha una confezione dentro cui metterle sarebbe fantastico, sennò anche solo in busta!»
Era stata lì lì per dire fosse "un regalo in ritardo di Natale", non fosse che aveva chiaramente letto le indicazioni del Festival e aveva timore che il Natale bandito fosse ancora in vigore.
«Purtroppo mi sono persa tutte le cose che avete fatto, ma se aveste ancora qualcosa in magazzino avrei una lista!»
E nel dirlo avrebbe tirato fuori dalla tasca destra della giacca un pezzo di carta che per comodità avrebbe dovuto stendere con le dita lungo il bancone scuro, a portata di occhi del garzone che l'avrebbe ricevuta! Che attirasse l'attenzione era, ahinoi, palese.

\ Spero di poter ancora usufruire del Grinch Menù :<31: nonostante il clamoroso ritardo!
Ariel in caso prenderebbe un set di bottiglie dal menù classico e speciale:
x1 bottiglia di Rhum invecchiato
x1 bottiglia di Vino Elfico rosso
x1 bottiglia di Grinch punch
x1 bottiglia di Vodka del Grinch

 
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view post Posted on 27/12/2020, 16:44
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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12 anni • studentessa • I anno • Serpeverde • Scheda


Lei e la sua collega si erano impegnate tanto per organizzare quell'evento. La giovane Serpeverde ne fu oltremodo entusiasta, aveva speso ore ad organizzarne ogni minimo dettaglio. In quei giorni gelidi, il lavoro al Testa di Porco non mancava mai. Come da tema, indossava abiti normali, il verde primeggiava su di essi a ricordare il Festival organizzato. Non c'era niente di natalizio all'interno della taverna, ma ben presto una figura simile ad un folletto fece il suo ingresso in essa.
Totalmente differente dalle persone losche e discutibili, una ragazza coperta da capo a piedi varcò la soglia d'ingresso saltellando, cosa che riuscì a stupirla come non mai. Di certo, era una bella boccata d'aria fresca in quel tetro e polveroso posto.
Così la giovane garzona non poté che sorriderle sinceramente, appostandosi dietro al bancone nel momento in cui vide la ragazza avvicinarsi ad esso. Solitamente non le piacevano le entrate così stravaganti, ma riuscì ad avere una buona impressione di quella ragazza.


« Buonasera a lei! Certamente, posso confezionarle tutte. Il Grinch Festival è ancora in vigore fino a nuovo avviso... Anzi, vorrei invitarla a portare più persone. » la rassicurò immediatamente e la intimò al tempo stesso, sistemandosi brevemente il piccolo grembiulino indossato, sfoggiando un sorriso sincero.
Prese il pezzo di carta da lei passato, portando nel frattempo una ciocca riccia dietro un orecchio mentre ne leggeva il contenuto. Annuì alla fine, decidendo di portare con sé il pezzo di carta.


« Provvedo subito. » e così si congedò, giungendo sul retro per recuperare le bottiglie da lei desiderate.
Le confezionò meticolosamente, come in tutti quei mesi aveva imparato a fare, attaccando ad ogni confezione un pezzetto di carta col rispettivo nome di ogni bottiglia, per far sì che fosse possibile distinguerle. Così le sistemò in una busta per non farle cadere rovinosamente a terra, tornando dunque dalla cliente. Gliele porse infine, aggiungendo cordiale:


« Sono 2 Galeoni e 6 Falci! Grazie mille. »


PS: 114 • PM: 58 • PC: 55 • EXP: 3.5






 
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view post Posted on 13/1/2021, 11:31
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Grinch Festival
23 Dicembre
«Più tardi passo io alla Testa di Porco.»
«Vestiti di verde.» La risposta di Penny, quel mattino, non gli era stata molto chiara. Aveva pensato di chiedergli di cosa si trattasse, più stuzzicato da una nota di curiosità che da altro, temeva però che vi fosse dietro uno dei suoi trucchetti, e uno di quegli scherzi di spicciola, infida ironia. Soltanto poche ore prima, infatti, aveva trovato il proprio dentifricio sostituito con una stranissima pasta verde, che troppo tardi aveva scoperto essere una mistura di foglie di mandragora, asfodelo ben sminuzzato e "un pizzico abbondante di polvere di pietra di luna", in testuali parole. Era stato ad un passo da dare un pugno in faccia al concasato, ancor più quando per circa mezz'ora i suoi denti e la sua bocca si erano tinti di un brillante colorito smeraldino. È solo un effetto provvisorio, aveva borbottato Penny. Ma se non fosse stato fermato dall'ingresso propizio del piccolo Timothy, quel giorno avrebbero trascorso l'Antivigilia di Natale in Infermeria - l'uno per il setto nasale compromesso, l'altro per una crisi di nervi a fior di pelle. Così aveva semplicemente lasciato perdere, raccogliendo tutta la pazienza che gli era stata concessa fin da quando era nato; qualcosa gli suggeriva che ne avrebbe avuto bisogno nei giorni successivi, ne era sempre più convinto. Da quando aveva accettato l'invito del concasato a trascorrere Natale da lui e dalla sua famiglia - l'alternativa, a malincuore, sarebbe stata per lui quella di restare al Castello di Hogwarts -, Oliver aveva tentennato di continuo, chiedendosi in effetti se quella fosse stata una buona idea. Intimamente sapeva di voler tornare a casa propria, sua madre gli aveva scritto più lettere nell'ultima coppia di settimane; c'erano trascorsi che non riusciva a dimenticare, però, neanche con tutto lo sforzo possibile. C'era poi sempre l'amara consapevolezza di non essere più benvoluto da suo zio Albert, che lì viveva con loro. Mancava da così tanto in Irlanda da sentire il peso della nostalgia sfumare in quello più accorato del rimorso, mai come in quelle circostanze tuttavia non credeva di esserne tanto responsabile. Nel culto dei segreti svelati, lui aveva compiuto la sua parte, e l'indifferenza - di amici, di conoscenti, di parenti - non veniva perdonata, non da lui. Era stato contento, ad ogni modo, dell'invito di Penny. Non l'avrebbe ammesso neanche sotto tortura in sua presenza, ma gli voleva bene e in lui spesso aveva visto il fratello che aveva sempre desiderato, e che mai aveva avuto. Condividevano così tanto tempo insieme, in Sala Comune e in generale alla Scuola di Hogwarts, da sentirsi più sollevato di essere con lui per la settimana natalizia che invece da solo tra quelle mura; per giunta, era stato deliziato dall'invito ripetuto, in pergamena, da parte di Mrs Laurence, la madre di Penny. A quel punto non aveva più potuto tirarsi indietro, e aveva confermato. Sua madre, seppur addolorata, sembrava più felice di saperlo con amici che immerso tra i libri accademici, nel dormitorio di gran lunga meno gremito di quei tempi. I preparativi rappresentavano quello di cui aveva bisogno, nei termini di una vera e propria fonte di distrazione. Molto più di un dentifricio manomesso, a ben vedere. L'unico baule che avrebbe portato con sé, comunque, era ormai già pienamente pronto. Elliott Laurence, fratello maggiore di Penny nonché suo ex concasato, sarebbe tornato dalla Nuova Zelanda per qualche giorno, e aveva chiesto in modo molto diretto di portare una bottiglia che soltanto la Testa di Porco vendeva da anni. Ne avrebbe approfittato lui, sapeva di voler acquistare un simile dono per la famiglia che l'avrebbe ospitato, e quel locale rappresentava la scelta giusta. Aveva sentito alcuni concasati borbottare di un Festival, e il colore verde - quasi come una parola d'ordine - era comparso di nuovo di tanto in tanto; lui non aveva colto granché, ma le coincidenze giocarono a suo favore: tra gli abiti che aveva lasciato in armadio, lì ad Hogwarts, c'erano un maglione color verde bottiglia e una giacca da vento sulla tinta verde militare. Non era il massimo dell'eleganza, più sportivo che altro in effetti, ma gli andava bene. Aveva preso appuntamento con una delle sue concasate preferite, e non avrebbe potuto affatto negarlo, ed era stata l'altra a concedergli qualche anticipazione sul festival e sulla tematica alla Testa di Porco. Non appena ne sentì parlare, ricordò di aver letto il volantino da qualche parte, e sebbene il pub in questione non fosse tra i più gettonati da parte sua, non gli dispiaceva fare un salto. In leggero anticipo sull'orario concordato, allora, sarebbe stato proprio ai Cancelli di Hogwarts.
«Ciao, com'è andata l'ultima lezione?» All'incontro effettivo poté salutare l'altra con uno dei suoi sorrisi più sinceri, e infilando le mani nelle tasche della giacca, avrebbe gentilmente invitato la concasata a procedere prima di lui. A quel punto, fuori che furono, passeggiare tra le strade di Hogsmeade sarebbe stato davvero piacevole per lui. Riprese più avanti il discorso sul Grinch Festival, ancor più incuriosito di quanto non fosse stato tutto quel mattino.
«...quindi vive sul Monte Briciolaio» - già soltanto quel nome riusciva a deliziarlo fin nel profondo - «ed ha un cuore di due taglie troppo piccolo? Ed è verde, giusto? Perché è verde?» Ne era elettrizzato, come spesso gli capitava per gli aspetti più semplici del mondo babbano, a lui così tanto sconosciuto. Così, chiacchierando, avrebbero potuto raggiungere la Testa di Porco, e ancora una volta Oliver avrebbe spinto la porta d'ingresso per invitare l'altra a passare per prima.
«Devo prendere un paio di bottiglie regalo, ma potremmo trattenerci per una cioccolata o qualsiasi cosa desideri, che ne pensi?» C'era una cosa, però, che Oliver non aveva ancora capito: il Grinch, a differenza sua, odiava il Natale.

Non potevamo mancare, ordiniamo subito. :sbrill:
 
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view post Posted on 13/1/2021, 19:31
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Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.

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Emma Green
Questo no... Emma gettò sul letto un maglioncino color senape che aveva comprato in una giornata di shopping in compagnia di un Mitchell molto euforico per i saldi natalizi. Il senape le piaceva come colore, ma non le donava molto, la faceva sembrare più pallida di quel che già era ...questo potrebbe andare... avvicinò una camicetta bianca al petto e annuì di fronte allo specchio ...si, mi piace. Mancava poco più di un mese al suo tredicesimo compleanno, iniziava ad interessarsi a cose che fino a poco tempo non le interessavano affatto, come ad esempio abbinare bene i vestiti con le scarpe e i vari accessori. Sorrise pensando che tra qualche ora avrebbe visto Oliver: aveva un appuntamento con lui. Ma ahimé, non un appuntamento di quelli che la giovane Grifondoro aveva visto nelle serie tv, dove lui andava sotto casa di lei con un mazzo di fiori in mano e una confezione di cioccolatini a forma di cuore, dove poi lei lo guarda sul punto di piangere e gli dice "ti amo" ricevendo in risposta "anche io ti amo, baby"... sicuramente aveva visto troppe serie tv e cosa ancor più sicura, Oliver non era interessato a lei, almeno non in quel senso. A dirla tutta nemmeno lei sapeva bene come definire quello che provava per lui, ma se il suo cuore iniziava a battere all'impazzata ogni volta che se lo ritrovava davanti... voleva pur dire qualcosa, no!? Si stese sul letto e sospirò più e più volte guardando il soffitto rosso ripensando a tutte le volte che lui le aveva sorriso... e quel sorriso le toglieva il fiato. Si portò le mani sul viso, era accaldata, ripensare a lui la faceva sempre arrossire. Afferrò il cuscino e se lo portò sul viso soffocato un sonoro Uffaaaaaaaa!! Si rese conto soltanto dopo di non essere sul suo letto, ma su quello di Vivienne. Cavolo...scusa Viv... disse fra sé e sé come se la sua amica fosse presente. Rimise il cuscino al suo posto e passò le mani sul letto, accarezzando le lenzuola stendendole per bene, eliminando così la prova del fatto che qualcuno ci si fosse buttato sopra. Devo sbrigarmi... non posso fare tardi come al solito! si disse, ma sappiamo tutti che alla fine avrebbe tardato eccome. Nemmeno Oliver avrebbe potuto farla arrivare puntale ad un incontro, di qualsiasi tipo esso fosse stato.

Con passo veloce, Emma, era diretta lì dove aveva appuntamento con il bel Caposcuola Grifondoro. E... Appena lo vide gli corse incontro con il cuore palpitante di gioia. Quando lo raggiunse rimase a pochi centimetri dal suo naso per qualche secondo contemplando i suoi occhi... dopodiché gli stampò un sonoro bacio sulle labbra. Non uno di quei baci volgari che aveva visto in alcuni film, ma un bacio a stampo, dolce e umido. Certo, questo è quello che le sarebbe piaciuto fare, ma ahimé, successe solo nella sua testa: lì si erano già sbaciucchiati svariate volte. Non aspetti da molto, vero? chiese appena incrociò il suo sguardo, sentiva le guance bruciare per colpa di quello che era successo nella sua immaginazione. Scusa... ma non riesco proprio ad essere puntuale... non è colpa mia, te lo giuro... provò a riprendere fiato per la corsa, ma era difficile che il respiro le si stabilizzasse quando Oliver era solo a un paio di metri da lei. L'ultima lezione è andata piuttosto bene... sono arrivata in ritardo anche lì. ammise mettendosi una mano sulla fronte. Si, si... vive sul Monte Briciolaio ed è verdissimo, e si, anche la storia del cuore è vera! Dovresti vedere il film... Emma si rese conto che non sapeva dove Oliver avrebbe passato le vacanze di Natale, così senza pensarci troppo gli fece una proposta ...Olly, senti... torni a casa per Natale? senza dargli il tempo di rispondere continuò ...altrimenti potresti venire a casa mia, i miei due zii ne sarebbero felici e guarderebbero volentieri Il Grinch per la centesima volta... Oliver si fece da parte per far passare prima lei... *come un vero principe azzurro*. Certo che mi va di restare! Entrò felicissima nel locale Buon Nata... stava per dire. Si mise la mano sulla bocca sperando che nessun l'avesse sentita. Non dobbiamo nominare il Natale qui... è una regola del Grinch... lui odia il... guardò Oliver con complicità ...il tu sai cosa. La parola che inizia per enne. concluse sorridendo. Sentiva che nessuno dei due sarebbe riuscito a non farsi cacciare di lì.

↳PS: 106 ↳PC: 54 ↳PM: 55 ↳PE: 1


Edited by Miss Effe - 16/1/2021, 20:07
 
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view post Posted on 15/1/2021, 12:12
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Grinch Festival
23 Dicembre
Quelli erano di gran lunga gli incontri che più preferiva in assoluto. Nella semplicità di un appuntamento organizzato all'improvviso, nell'intreccio di una conversazione che poteva vagare in lungo e in largo, e soprattutto nella compagnia di veri e propri affetti nascenti, tutto sfumava in un benessere che non aveva confronto. Con le mani nelle tasche, lo sguardo sognante di chi continuava ad innamorarsi dell'artistica architettura del Villaggio di Hogsmeade, nella possibilità di essere accanto ad una concasata che aveva apprezzato fin dal primo incontro, Oliver in effetti sapeva di non poter chiedere di meglio. Per un attimo, tanto sfuggente, non pensò più alla lettera di sua madre ancora priva di risposta da parte propria, e non pensò affatto alle conseguenze di un periodo festivo come quello senza la sua famiglia. Non pensò ai peggiori trascorsi di quanto accaduto, non pensò neanche al futuro, e gli parve una sensazione singolare, unica per davvero. Si lasciò trascinare dolcemente dalle parole di Emma, e istante dopo istante colse come l'impressione di essere tornato al passato, di anni addietro, a quando per la prima volta aveva spinto delicatamente le porte della Testa di Porco. Gli parve di vivere un déjà-vu, di quelli profondi e toccanti, di quelli che in nessun modo avrebbe potuto rinnegare; la memoria di un altro volto, quello del suo vecchio migliore amico, allora fece capolino tra molte altre. Era con lui, era con Fred Zoungla. Quanti anni potevano essere trascorsi per davvero? Si sentì bene, ancor più alla consapevolezza di non voler strapparsi al presente, di non voler rinvangare ricordi, seppure così felici. Perché lì con Emma, insieme, ogni altro nodo si scioglieva al petto, e il respiro di sollievo che ne trasse - appena punto dalle spezie di bevande e piatti degli interni del locale - aveva un gusto tipicamente sereno. Poté apparire quasi trasognato, leggermente distratto. Non aveva atteso molto, aveva detto poco prima, all'incontro ai Cancelli di Hogwarts; e con un sorriso gentile, di quelli sinceri, aveva chiarito di non essere affatto spazientito dal breve ritardo. Quella giornata, fin da quando avevano lasciato il Castello, brillava di un'armonia che non poteva essere spenta. Si era incuriosito, però, da alcune frasi dette dalla concasata, e quando in effetti furono ormai dentro il locale, tornò in fretta sull'argomento.
«Appena ci sediamo mi spieghi cosa sia un film Bizzarramente, il termine sconosciuto zampillò in un accenno straniero, più simile ad una lingua romanza che all'inglese. Le sue conoscenze del mondo babbano - immaginava si trattasse di quello, Emma era sempre più informata di lui al riguardo - equivalevano davvero ad un misero bagaglio, e da anni si era ripromesso di scoprirne di più.
«Guarderebbero il Grinch. Aspetta.» Proprio all'ingresso, ancor prima di mettere a fuoco il locale e di dirigersi al bancone principale, Oliver si volse verso Emma. Abbassò il colletto della giacca, così da liberare collo e volto. Al pub si stava decisamente meglio, era più caldo. L'espressione curiosissima faceva sorridere.
«Tu e i tuoi zii avete un Grinch in carne ed ossa a casa?»
Sembrò chiederlo con una tale partecipazione da esprimere il desiderio di partire lì, in quel momento, seduta stante. Non aveva idea di chi o cosa fosse il Grinch per davvero, ne era però già affascinato da quel poco che aveva conosciuto. Quello che gli mancava era proprio la conoscenza del mondo cinematografico, e di quale meravigliosa stregoneria potessero essere film, telefilm, e televisione. Non aveva ancora risposto all'invito, coinvolto com'era dalle sfumature verdeggianti lungo tutta la sala. Avrebbe avuto modo di studiarle più a fondo, ma ne approfittò per indicare sulla sinistra, verso uno dei pochi tavolini tuttora liberi, le panche strette alle pareti. Avevano una buona visuale sulla sala, e c'era una postazione altrettanto libera alle loro spalle, così da poter parlare in più tranquillità sul cicaleccio restante. Se Emma avesse acconsentito, Oliver avrebbe fatto strada verso quel posto.
«Ti ringrazio davvero per l'invito.» Riprese la conversazione, quasi come se non fosse stata appena interrotta. Lasciò che l'amica sedesse per prima, con gentilezza, sfilando nel frattempo la giacca verde militare e sistemandola sulla panca dove prese posto subito dopo l'altra. Indossava sotto un maglione di lana, di un brillante verde bottiglia. Aveva rispettato il tema in corso? Potevano essere di fronte l'uno all'altra, a quel punto, e la sensazione di spensieratezza in Oliver germogliò sempre più fertile. Stava bene, ed era contento.
«Sarebbe un infinito piacere per me, a malincuore temo di non riuscire. Ho già confermato a Penny di trascorrere le feste da lui, in effetti vorrei comprare qualche bottiglia del locale per la sua famiglia. Non ci crederai, ma tornerà anche Elliott dalla Nuova Zelanda.» Ne avevano parlato poco meno di un mese prima - lui, Emma, Alice, Mary - proprio presso l'appartamento dell'ultima concasata. Ricordava ancora come avessero intrecciato le loro aspirazioni future, commentando l'una e l'altra carriera degli ex Grifondoro. E tra quelli, in effetti, era stato nominato anche Elliott Laurence, il fratello maggiore di Penny. Non era sicurissimo che Emma avesse avuto modo di conoscerlo, forse era andato via dal Castello prima del suo arrivo. Ad ogni modo, e di quello era convinto, l'amica conosceva certamente Penny. «Penso che impazzirò al secondo giorno, nel caso posso comunque passare da te? Tutto quello che avrò è una valigia con un cadavere tagliuzzato.» Ammiccò, divertito. Naturalmente stava scherzando, ma era un modo più gentile per esprimere l'impossibilità di accettare l'invito. Non riuscì a nascondere, tuttavia, un lieve rossore sulle gote, né come al sorriso più luminoso fossero apparse le classiche fossette del volto. Apprezzava quello che Emma gli aveva detto, e apprezzava il suo cuore fin nel profondo.
«Come trascorrerete il Natale? Abiti a Londra, ricordo bene? Oh no.» L'espressione allarmata, uno sguardo sfuggente a destra e a sinistra.
«Non dobbiamo nominare il Natale. Oh no Si portò una mano sulla bocca.
«Più vi pensiamo, più siamo condizionati.»
Non ne sarebbero usciti vivi, ne era sempre più sicuro.
E tutto sommato, ne era deliziato.

Siamo pronti per ordinare, siate pure libere di dire di aver sentito la parola Natale, Temo non sarà l'ultima volta. :ihih:
 
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view post Posted on 15/1/2021, 13:21
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Le feste natalizie erano uno di quei periodi che avrebbero potuto portare gioia anche nel cuore meno tenero: era questa la convinzione di Jolene, che pertanto, al sentire nominare un certo Grinch festival, si accigliò profondamente e decise che avrebbe dovuto indagare. Un evento anti-Natale nel periodo di Natale era tanto curioso quanto intelligente dal punto di vista dell'attenzione che avrebbe attirato in nuovi clienti.
Così, approfittando di una mezza giornata libera, Jolene si bardò di tutto punto per non soffrire il pungente freddo invernale e uscì dai cancelli di Hogwarts in solitaria. La giornata era serena, e fu un piacere passeggiare alla volta di Hogsmeade. Il villaggio magico, tra l'altro, confermava la sua bellezza più incantevole proprio sotto allo spesso manto di neve di quella stagione.
Non aveva percorso molte volte la strada per il Testa di Porco, che non figurava tra i suoi locali prediletti. Jolene era più tipo da Madama Piediburro – un'atmosfera, quindi, radicalmente opposta. Mentre entrava nel locale rifletteva sul fatto che la sua ultima visita era avvenuta mesi e mesi addietro, in occasione di un gufo urgente da parte di Rowena, che si era rifugiata lì in attesa di essere curata. Allora Jolene aveva storto il naso all'idea di scegliere come luogo di ricovero quella bettola sporca e scialba, e anche nell'occasione presente mantenne una certa diffidenza. Tuttavia la curiosità era tale per cui, a dispetto della sua naturale riluttanza, alla fine si ritrovò a consultare il menù festivo con enorme interesse. Dovette riconoscere che, seppure lo spirito fosse del tutto contrario al suo amore sfrenato per il Natale, la gestione era stata curata nei minimi dettagli.
«Buongiorno» salutò cordialmente chiunque si sarebbe occupato di lei quando, una volta deciso cosa avrebbe preso, si sporse leggermente sul bancone per attirare l'attenzione. «Buon... Ehm, buone feste! Vorrei prendere alcune bottiglie, tutto da portare via: Grinchgrappa, Tequila Grinch, Vodka del paese del Grinch... e, uhm, anche una di Grinch Punch, per piacere. Mi potresti fare anche un Grinchchoc? Da portare via anche quello, se è possibile.» Avrebbe ringraziato cordialmente, pagando il dovuto. La garzona probabilmente avrebbe pensato che l'infermiera del castello stesse organizzando dei gran festeggiamenti.


Passo molto velocemente per confermare che Jolene ha dei problemi fare scorte :fru:
Jolene prende una bottiglia per ognuno dei seguenti alcolici:
- Grinchgrappa
- Tequila Grinch
- Vodka del paese del Grinch
- Grinch Punch
Più un Grinchchoc Speciale (possibilmente da asporto, altrimenti semplicemente Jolene si fermerà qualche minuto in più).
Tante grazie :gattello:

 
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Di sole e di gatti

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Amelia Gin Moonword

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Gin era stata impegnata tutto il primo pomeriggio a convincere l'elfo che stava nelle cucine a preparare ANCHE il menù normale. A preparalo fresco, per l'esattezza. Da quando il Grinch Festival era iniziato, l'elfo aveva pensato bene di lasciar perdere il menù tradizionale per dedicarsi esclusivamente alle nuove pietanze e bevande.

«Ti prego» lo stava supplicando Gin in quel momento «prepara qualche pietanza fresca dal menù normale! Per favore! Vorrei evitare che qualcuno stesse male durante il mio turno! Se mi ascolti, prometto che ti prenderò qualche dolcetto da Mielandia per Natale... ops!» si ricordò subito che il proprietario aveva bandito quel termine dal locale per tutte le festività e oltre. Aveva infatti confermato a Gin, con una nota che si era trovata sul bancone, che quel regime sarebbe durato diverso tempo. "Fino a quando non ti dirò il contrario" era stata la frase esatta che aveva letto sulla nota. Gin sospettava che in realtà il proprietario fosse il Grinch in persona! Non lo aveva mai visto, ma dai racconti che aveva sentito in giro non era una persona che si potesse definire cordiale. Il suo colloquio era stato fatto dall'Elfo molesto della cucina e si era concretizzato in un lancio di vari utensili verso la studentessa che, prontamente, li aveva schivati e da un brontolio dell'autore dei lanci che somigliava a qualcosa come "Assunta in prova"! L'elfo era insopportabile: in genere cucinava quello che voleva, non necessariamente qualcosa presente nel menù e non necessariamete qualcosa di fresco e commestibile. Era già capitato che riscaldasse avanzi della settimana prima per mischiarli in un liquido denso e dargli una nuova vita sotto forma di stufato. Ma il Grinch Festival doveva essergli particolarmente piaciuta come idea, perché aveva prontamente approvato il menù che Gin e Lyvie gli avevano sottoposto con un ghigno furbo. E, forse era un caso o forse no, pochi giorni dopo un Grinch in carne e ossa si era stabilito in una delle camere. Gin sospettava che l'elfo ci avesse messo lo zampino. Chissà quali strane creature conosceva...

Quel giorno, tuttavia, non sembrava particolarmente di buon umore, probabilmente perché Gin continuava a chiedergli di cucinare anche i vecchi piatti e lui si ostinava a far finta di non sentirla. Ma l'aver pronunciato la parola vietata, ovvero "Natale" aveva prodotto un effetto: l'elfo si era girato e con aria truce le aveva lanciato un forchettone con cui stava infilzando un filetto di carne non meglio identificato. I riflessi di Gin erano buoni (una delle poche qualità motorie che aveva) quindi lo schivò abbastanza facilmente. Il problema era che l'elfo odiava il raglio della testa di porco dentro il locale. E questo si attivava magicamente ogni volta che qualcuno pronunciava quella parola e tutti i suoi derivati. Negli ultimi giorni aveva quasi ragliato di continuo e l'elfo dava tutta la colpa a Gin (ovviamente). «Sì lo so cosa vuol dire!» disse Gin tappandosi già le orecchie «Ho detto quella parola e ora mi tocca offrire qualcosa a qualcuno affinché quella maledetta testa smetta di assordarci! Vado». Così dicendo si apprestò a tornare nel locale, dove diverse persone erano già ai tavoli in attesa di essere servite. Ma non uscì dalla cucina senza aver lasciato "distrattamente" sul bancone una piccola mangiata di Gelatine tutti i gusti+1. Quella era diventata una routine per Gin. Ogni volta che andava a lavorare ed entrava in cucina per qualche ragione, lasciava sul bancone qualche caramella, distrattamente. Nessuno sapeva dove andavano a finire, poiché quando tornava erano tutte sparite. Nessuno parlava né ringraziava, ma Gin aveva il sospetto che i lanci facilmente schivabili che l'elfo le indirizzava di continuo erano paragonabili ad un ringraziamento.

Entrò, dunque, nel locale adibito al servizio appena in tempo per vedere una coppia che entrava dalla porta. Riconobbe il Caposcuola dei Grifondoro per averlo visto diverse volte nei corridoi di Hogwarts, ma non sapeva chi fosse la ragazza che lo accompagnava. Si sedettero ad un tavolo e Gin, dopo aver agguantato al volo la prima cosa che le capitò di trovare sul passavivande, gli si avvicinò il più rapidamente possibile. Ma non abbastanza velocemente, perché in un pezzo di discussione che carpì, e che parlava di cadaveri sminuzzati in una valigia, riuscì a distinguere chiaramente LA parola proibita. La testa di porco, che era stata messa per l'occasione di guardia anche all'interno del locale sopra il bancone del bar, aumentò il volume del suo ragliare!

*Maledizione! Questa è stata una pessima idea* pensò Gin sperando di poter annullare l'effetto del raglio offrendo subito ai ragazzi qualcosa. Quindi si affrettò a dire, con un tono di scuse:

«Buonasera e benvenuti al Testa di Porco. Come avrete notato qui non amiamo quella parola che inizia per N e che pervade questo periodo dell'anno. Soprattutto il proprietario non ne va matto. E credo nemmeno l'elfo delle cucine. Fatto sta che per annullare questo assordante effetto l'unico modo è offrire qualcosa a qualcuno. Visto che anche io sono caduta nel tranello proprio qualche secondo prima che entraste, sono lieta di offrirvi...» osservò quello che aveva in mano e aggiunse sollevata «una fetta di Grinch cake cioccolato e panna acida. È stata appena preparata. E non ha effetti collaterali, siete stati fortunati!» appoggiò sul tavolo la torta. In quello stesso momento il volume del raglio della testa si abbassò fino a raggiungere un volume gestibile. Gin era visibilmente sollevata: «Come vedete per fortuna l'effetto è immediato! Comunque, tornando a noi, cosa posso portarvi? Abbiamo un nuovo menù a tema Grinch per questo periodo. Posso tentarvi con una Grinchchoc o un frappé Grinch? O magari con qualcosa da mangiare? Certo che se state pensando di mettere qualcuno in una valigia.... forse sarà meglio proporvi un Grinch Punch!». Chiuse (finalmente) quello sbrodolìo di parole con un sorriso cordiale ed educato. Ma non fece in tempo a terminare di parlare che vide con la coda dell'occhio una persona che attendeva al bancone, e che si sporgeva per cercare qualcuno che la servisse. L'aveva già vista da qualche parte ma non sapeva dire dove. Sicuramente al castello.

«Scusatemi un attimo, arrivo subito» disse ai ragazzi porgendogli il nuovo menù (che era forse l'unica cosa ancora "pulita" del locale) «Date una occhiata al menù intanto. A proposito vi consiglio di stare sui prodotti del menù Grinch, soprattutto se pensate di mangiare qualcosa!»

Corse via, per andare al bancone del bar. Gin le diede una rapida occhiata: era una donna adulta, ad occhio sulla ventina, con dei bellissimi capelli ramati.

«Buongiorno» le disse Gin, «la sua ordinazione arriva subito. Prepara una festa di N...» si bloccò appena in tempo «tendo a dimenticare che quella parola è proibita... Per la Grinchoc come preferisce. Gliela faccio da asporto ma se vuole fermarsi la può anche bere qui. Spero che passerà una bella serata. Sono 2 Galeoni e 12 Falci per tutto».

Le consegnò rapidamente la sua ordinazione, avendo le bottiglie e la Grinchchoc a portata di mano, e tornò al tavolo dove i due ragazzi erano in attesa. Sperava che non se la fossero presa.

«Scusatemi l'attesa» disse loro «avete scelto?»

La testa di porco ancora ragliava in sottofondo, anche se ad un volume tollerabile. Chissà se i due ragazzi l'avrebbero fatta smettere...







PS: 102 | PM: 51 | PC: 51 | EXP: 1.5




© Gaelle






Per Jolene sono 2 Galeoni e 12 Falci
Gin offre a Oliver ed Emma una fetta di torta per l'assordante cifra di 1 Falce
 
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Emma non poteva essere più entusiasta di così, passare del tempo con Oliver la rendeva felice, e l'evento che avevano organizzato al Testa di Porco era bizzarro e divertente. Sarebbe stato difficile non cedere a quella parolina che inizia per enne, ma Oliver ed Emma ce l'avrebbero messa tutta... tuttavia, ci erano cascati dopo nemmeno cinque minuti dal loro arrivo. Quell'evento, come diceva il volantino, era stato ideato per chi odiava il Natale, e la cosa buffa era che Emma, lì con Oliver, avvertiva la bellezza del Natale più che mai. Se non sai cos'è un film...devi assolutamente vederne uno! Nonostante Emma fosse una strega purosangue, conosceva fin troppo bene i babbani grazie a Mitchell, il compagno di suo zio Cam. Era cresciuta con loro due, quindi proprio grazie a Mitchell i babbani non avevano segreti per lei, sapeva tutto su di loro e se Oliver avesse voluto...gliene avrebbe volentieri parlato. No, non abbiamo un Grinch in carne ed ossa a casa! non riuscì a trattenere una risata, la non conoscenza dei babbani che aveva Oliver le sembrava teneramente buffa. Esiste un film dedicato a lui... e si intitola proprio "Il Grinch" fece il segno delle virgolette con le dita. Emma seguì Oliver e trovarono un posto per sedersi. Si tolse il cappottino rosso e lo adagiò sulla panca, rimanendo con la camicetta bianca che aveva accuratamente scelto per l'occasione. Aveva metà delle braccia scoperte ma all'interno del locale si stava più che bene. Un film è come... aveva riflettuto per qualche istante prima di trovare un esempio adatto ...come un libro. La differenza è che nei film non c'è nulla da immaginare, guardi una storia già pronta dove i babbani impersonano dei personaggi inventati... io preferisco di gran lunga leggere, però. Quando leggi sei tu che crei quelle scene nella tua testa, in quel caso sei proprio tu il regista. La giovane Grifondoro non era sicura di essere stata chiara con quella spiegazione I film vengono riprodotti in una tv. E' come un quadro... solo che all'interno accadono cose, vedi persone muoversi... penso che soltanto vedendone uno riusciresti a farti un'idea. Purtroppo il ragazzo aveva dovuto rifiutare il suo invito. Le sarebbe piaciuto passare il giorno di Natale con lui, ma Oliver aveva già accettato l'invito di Penny. Questo però non escludeva che un giorno avrebbero guardato Il Grinch insieme, magari sgranocchiando popcorn sul comodo divano della sua piccola e accogliente casetta nel bosco... e perché no, magari si sarebbero avvolti in una delle sue numerose copertine di plaid e si sarebbero addormentati. O magari stava semplicemente volando troppo con la fantasia, era chiaro che Oliver la considerava un'amica a cui sicuramente voleva bene, ma nulla di più. Per un attimo venne pervasa da un filo di tristezza ripensando a come lui aveva guardato Mary per tutta la serata alla festa di Halloween, le erano sembrati molto legati. Tuttavia non poteva provare astio nei confronti di Mary, le voleva troppo bene, ne voleva tanto ad entrambi. Decise che quella sera avrebbero soltanto riso, non voleva rattristarsi, doveva assolutamente godersi quel momento appieno. Non preoccuparti, sarà per un'altra volta. Beh, immagino che Penny sia felice per il ritorno di Elliot. Emma non conosceva Elliot, ma Penny ne parlava così tanto che avrebbe potuto dire tranquillamente il contrario. Si chiedeva spesso come sarebbe stato per lei avere un fratello o una sorella, o magari entrambi. Certo, ti aiuterò a nascondere i resti nel bosco! scherzò in risposta alla battuta del ragazzo. Io ho sempre passato il Natale con i miei zii, anche se siamo solo in tre ci divertiamo sempre un mondo, sai, penso che ti piacerebbero se li conoscessi. Poi Mitchell è un cuoco, cavoli, devi assaggiare i suoi manicaretti prima o poi. Non poté fare a meno di immaginare quella scena, Oliver a casa sua che pranzava con lei, Cam e Mitchell... poi avrebbero scartato i pacchetti insieme... ed eccola che ripartiva con la fantasia. Non vivo proprio in centro, stiamo in una casa in mezzo al bosco... è piccola ma è molto carina ed raccogliente. Oliver si rese conto di aver nominato la parola con la enne e si portò una mano sulla bocca. Emma rise divertita E casa tua com'è? chiese curiosa. Voleva sapere tutto di lui, ma doveva cercare di non sembrare una stalker.
Poco dopo sarebbe arrivata una delle ragazze che lavoravano in quel locale e avrebbe offerto loro un pezzo di torta. Ma quello era solo un piccolo inizio, avrebbero ordinato dell'altro. Grazie mille! disse dopo che la ragazza aveva portato loro i menù. Io sarei curiosa di provare il Camuflone... oh e anche le Dita di Grinch... un boccale di Burrobirra del Grinch e per finire un Grinch Muffin. Sorrise gentilmente alla ragazza che tra l'altro aveva un viso familiare.

Erano pronti per abbuffarsi.






Emma ordina:
* Verdure di Camuflone x1
* Dita di Grinch x1
* Burrobirra del Grinch x1
* Grinch Muffin x1


Edited by Miss Effe - 16/1/2021, 00:37
 
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Grinch Festival
23 Dicembre
Ora che si trovava seduto, Oliver poté osservare il locale con più attenzione. Lo fece nelle pause tra un commento e l'altro, così da non perdere mai attenzione verso il discorso. Curiosamente, la Testa di Porco gli sembrava molto più interessante di quanto non fosse mai apparsa in passato ai suoi occhi; nonostante fosse un pub in cui difficilmente si poteva immaginare qualcuno come lui, segretamente doveva ammettere almeno con se stesso di esserne stato stuzzicato fin dalla visita d'esordio. Era lì che lui e suo cugino avevano dato vita ai peggiori scherzi a discapito di molti clienti nei dintorni, lui ben più spettatore che parte attiva in effetti. Ed era sempre lì che aveva raccolto testimonianze di ricordi spensierati, tra vecchi incontri con concasati e con compagni di scuola; ricordava come le prime riunioni del Comitato del C.r.e.p.a. fossero state fatte proprio lì, in uno scantinato, e quando volse appena lo sguardo verso quella stessa direzione, si accorse di come la nostalgia più impossibile continuasse a pungere il suo cuore. Forse, si convinse, c'era bellezza anche in un luogo come quello; e lì, con Emma, gli sembrava di essere in confini tanto sicuri, tanto piacevoli da dimenticare in parte ogni prosieguo peggiore. Stava bene, e per giunta - almeno d'impressione - perfino la panca sulla quale si era seduto gli sembrava essere stata tirata a lucido. Ascoltò la spiegazione sul film, tornando con gli occhi smeraldini sulla concasata. Come un libro, ma meno di un libro: anche se non conosceva l'argomento fin nel profondo, d'istinto si scoprì molto più concorde con Emma. L'immaginazione era da sempre ricerca di ogni sua trama, e di certo valeva molto di più. Quasi rimpianse la possibilità di incontrare un Grinch in carne ed ossa, però, e in effetti quel riferimento alla tv - qualsiasi cosa fosse - richiamò in lui il ricordo di Timothy che parlava di una "scatola magica".
«Somiglia ad un dipinto magico, se ci pensi.» Annuì, velocemente. «La tv, dico. Le figure si animano al loro interno, lo stesso succede per un quadro. Quelle figure, mi chiedo, possono anche comunicare con chi le osserva? E poi, ancor più importante.» Ne percepiva un certo trasporto, al punto da sporgersi involontariamente sul tavolo, di pochissimo. Lo sguardo si era reso sottile, il sorriso sulla bocca già coinvolgeva in modo buffo tutto il volto.
«Se esiste per il Grinch, esiste anche per la Famiglia Addams?» Ricordava la rappresentazione piuttosto teatrale che avevano svolto lui e altri concasati alla scorsa festa di Halloween, l'idea era giunta proprio da Emma. Al pensiero di vedere tutti loro di nuovo nelle vesti degli Addams, in qualsiasi scatola magica potesse esistere, gli lasciava un'aspettativa affatto indifferente. Non aveva ancora capito che una tv fosse molto diversa da uno scatto fotografico, da un ricordo animatosi per magia. Tornò indietro, la schiena di nuovo poggiata sulla panca. Intorno a sé, le decorazioni del Grinch Festival zampillavano nelle tinte del verde, dello smeraldo, dell'acquamarina, e spinsero ad un altro sorriso. Scoccò le dita, indice e pollice, proprio dopo aver sentito Emma parlare. «Scusa davvero, ma ho appena avuto un'idea. Quel Calendario dell'Avvento che è girato ad Hogwarts per tutto il mese, l'hai preso anche tu?» Era più portato a credere che fosse così, in Sala Comune tutti ne avevano uno, e le finestrelle continuavano ad aprirsi e svelare sorprese perfino in quegli ultimi giorni prima della Vigilia e del Natale.
«Hai per caso con te la macchina fotografica che è uscita da una delle caselle? Non ho portato la mia, ma sarebbe bello scattare una foto insieme. Un po' come un film, un po' come un ricordo.» Sorrise. Già immaginava lui e Emma in primo piano nell'immagine, sullo sfondo invece uno scorcio del locale agghindato in quel modo particolarissimo. Avrebbe dovuto pensarci.
«Comunque, avere uno zio cuoco è di certo una fortuna.» Ammiccò, divertito. Non poté che chiedersi, tra sé, come mai Emma vivesse soltanto con i suoi zii, come mai avesse detto che fossero soltanto in tre. Più che curiosità, si trattava di una partecipazione soggettiva, ben più emotiva. Non conosceva la storia della concasata, e non l'avrebbe chiesta in un momento spensierato come quello. Sapeva di volerle bene, già soltanto perché Grifondoro come lui, ma l'affetto che provò in quei momenti aumentò a dismisura alla scoperta di un'identità che lo affascinava istante dopo istante. La voce gentile proprio accanto, a quel punto, attirò la sua attenzione. Si volse allora con un sorriso. «Buon Natale, e...»
Improvvisa, sentì la voce della coscienza gridargli di essere un perfetto idiota. Nella sua mente aveva lo stesso tono, la stessa modulazione di quella di Penny, e non poté che battere velocemente le palpebre per allontanare ogni lieve imbarazzo. Aveva appena pronunciato la parola bandita dal locale, e l'aveva fatto di nuovo. Forse non era stata una brillante idea andare alla Testa di Porco esattamente il Ventitré di Dicembre, quando gli auguri si assottigliavano in uno scambio sempre più continuo. Apprezzò infinitamente l'intervento della ragazza lì appena arrivata, e comprese in quel modo - all'offerta della fetta di torta, per la quale sentì subito l'acquolina in bocca - l'incantesimo in atto nel locale. Era più di un gioco, lì la parola con la -n creava davvero disagio. Si sentì... elettrizzato, la scoperta aveva il senso di un divieto e come tale sfumava in un fascino tutto nuovo.
«Grazie mille, la torta sembra buonissima. Perfetto, grazie.» Ripeté ancora, recuperando il menù e passandolo al centro, così da permettere ad Emma di leggere per prima. «Lo giuro, non c'è nessun cadavere per davvero...»
*Non ancora*, si ritrovò ad aggiungere tra sé. Penny era in lista nera, lo era sempre, ma Oliver aveva appena giocato ogni probabile immunità, parlando dell'assassinio a gran voce. Era tutto uno scherzo, ma in quel locale non si poteva mai sapere. Attese che Emma scegliesse e si riallacciò al discorso in sospeso. «C'è un mio amico che abita fuori Londra, in una zona di campagna. Ne parla sempre come un posto d'incanto, lo è sempre con la natura. Più o meno è lo stesso per casa mia.» Un cenno passeggero di nostalgia, tanto inafferrabile. «Abito a Cork, in Irlanda. Casa mia è un tipico cottage, sai, tutto in mattoni e in legno. Di per sé è grande abbastanza, perché la mia famiglia vive anche con la famiglia di mio zio Albert, che è più numerosa.» *Che era*, si corresse silenziosamente. Giocherellò distrattamente con il piattino della torta, girandolo da un lato e dall'altro. «Si trova in una parte della città che più vicina al bosco, e al fiume Lee. Un quartiere di soli maghi e streghe, e casa mia è una delle villette a schiera, quello che ti piacerebbe di certo è il nostro giardino. Così pieno di piante, magiche e non, e di creature. Come procede con Erbologia, a proposito? Sembra che Miss Fiachran stia andando alla grande.» Sorrise, e subito dopo si scoprì grato di non insistere troppo sulla propria famiglia. C'erano trascorsi che non poteva ignorare, e si chiese se Emma ne avesse percepito già qualcosa. Ad ogni modo, diede una rapida occhiata al menù - «Senti qui, dice "Goulash del Grinch con creature non meglio identificate della Foresta Proibita". Ci sarà una zampa di Acromantula, secondo te?» -, accentuando un'espressione sempre più stranita, incuriosita e sorpresa. Quando tornò la ragazza, sentì l'ordinazione di Emma e si disse pronto a sua volta. Con la coda dell'occhio, di scatto, si accorse parimenti di una figura poco oltre, al bancone, e ne ritrovò un senso di familiarità. Si sporse appena, socchiudendo gli occhi per mettere più a fuoco, e la riconobbe. Sorrise, tornando alla ragazza, mentre l'indice si posava sulla parte dei dolci lì sul menu. «Per aver pronunciato la parola bandita, vorrei offrire un sacchetto di cinque Grinch Cookies alla persona che è lì, se fosse possibile. Li manda Timothy-la-lumachina, lei capirà.» Sorrise. Si chiese se la strega adocchiata fosse proprio Jolene White, sembrava di sì al suo sguardo e in altre circostanze si sarebbe alzato di scatto per salutarla; non desiderò intromettersi, ad ogni modo, e se anche non fosse stata lei, un'offerta era d'uopo per abbassare il tormento lì al locale. Riprese in fretta, per non disturbare troppo la ragazza al loro tavolo. Aveva un volto familiare, e credeva di averla già vista al Castello, forse proprio ad una riunione del C.r.e.p.a.
«Prendo altri cinque Grinch Cookies per me, aggiungo un paio di Grinch Muffin, e seguo il consiglio prendendo una Grinchchoc, grazie ancora. Vorrei ordinare poi alcune bottiglie da asporto, per regalo. Andrà benissimo anche solo un sacchetto, e sono...» Attese un istante, lasciando così modo - qualora necessario - di non perdersi nell'una e l'altra tra le pietanze che entrambi lì avevano ordinato. «Vodka del Paese del Grinch e dal menu classico Vodka delle Ebridi e una bottiglia di Stella del Crepuscolo.» Non mancava altro tra quelle che si era ripromesso di portare in dono a chi di dovuto, così scoccò un'occhiata gentile verso Emma e infine tornò verso l'altra.
«Un unico conto, per favore.» Non avrebbe ammesso protesta di alcun tipo da parte di Emma, anzi con cortesia le avrebbe chiesto di non pensarci più.
«Offro io e non si discute.» Un occhiolino, e un sorriso. Al momento del pagamento avrebbe aggiunto un paio di Galeoni di mancia, pregustando a quel punto i dolci in arrivo. Quando furono soli, Oliver avrebbe cercato un cucchiaino sul piattino della torta sul tavolo. «Verdure di Camuflone.» Commentò, divertito. «Emma Green, tu sì che hai coraggio.»

Grazie mille per la fetta di torta, puoi tranquillamente fare un unico conto pagato da Oliver tra le nostre ordinazioni, da parte sua si aggiungono:

Grinchchoc
Grinch cookies x10 (cinque per Jolene *fru)
Grinch Muffin x2

Bottiglie
Vodka del paese del Grinch
Vodka delle Ebridi
Stella del Crepuscolo
+2 Galeoni di mancia
 
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view post Posted on 16/1/2021, 20:36
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Gin ascoltò attentamente le ordinazioni e prese appunti sul suo taccuino. Non voleva assolutamente dimenticarsi niente. Non che non le fosse mai capitato anzi, al contrario, uno dei primi giorni di lavoro le era capitato di sbagliare l'ordine e le occhiatacce che le erano state rivolte dai loschi clienti di quella volta, le avevano fatto giustamente ricordare che in un locale come quello era meglio non stuzzicare troppo gli avventori. Gin era una ragazza riservata e cercava di non ascoltare troppo i discorsi dei clienti ma, come forse tutti i Corvonero e le persone assetate di conoscenza, la curiosità alcune volte aveva la meglio. Non che origliasse, no, al contrario. Ma quando le capitava di sentire un pezzo di frase poi si ritrovava a fantasticare e a ricamare storie assurde su quei mozziconi di parole o su chi li aveva pronunciati. Ma in genere se ne stava zitta e le sue fantasticherie restavano nella sua mente. Quella volta invece, complice la gentilezza dei due ragazzi e il fatto che Oliver era un caposcuola e che lo aveva visto al C.R.E.P.A. quando si era iscritta, la fecero sentire tranquilla.

«Ottima scelta la Burrobirra del Grinch e la Grinchoc è davvero squisita. Comunque la famiglia Addams è uno spasso, ho visto tante volte quel film. Non sapevo che anche nel mondo magico fossero conosciuti! E... » disse abbassando leggermente il tono della voce «visto che mi sembrate pratici di creature strane e... di valigie, pare che un Grinch in carne e ossa stia attualmente infestando la stanza numero 5. Se volete è libera, ma non garantisco per la vostra incolumità. Io non l'ho visto di persona, non mi avventuro mai al piano di sopra se non sono costretta! Fatemi sapere se volete la chiave!» e girandosi per andare verso la cucina aggiunse «le vostre ordinazioni arrivano subito».

Andò in cucina, dove l'elfo stava già impiattando le ordinazioni (come faceva ogni volta a sapere cosa doveva impiattare prima che Gin arrivasse a dirglielo era un bel mistero)!

«I biscotti del Grinch me ne metti 5 in un sacchetto d'asporto e 5 su un piatto, per favore?»

La risposta dell'elfo fu, come sempre, inesistente poiché si limitò a lanciarle addosso un intero pacco di confezioni d'asporto! Era chiaro: doveva fare da sola. Le confezioni d'asporto erano state acquistate nuove, in occasione del festival: il ché voleva dire che avevano meno di un secolo di vita. Il proprietario, o l'elfo, Gin non sapeva, avevano acquistato o fatto fare delle confezioni d'asporto e da passeggio interessanti: verde acido con sopra due enormi occhi Grinch che si muovevano, scrutando il cliente. A Gin fecero venire i brividi: le ricordarono quei film babbani in cui delle spie installavano telecamere dietro i quadri appesi alle parete. Scacciò il pensiero immediatamente, anche perché le arrivò in faccia uno strofinaccio unto e bisunto di una strana colorazione ocra. I piatti erano infatti già pronti sul passavivande. Afferrò i biscotti Grinch dalla grande campana di vetro in cui erano contenuti e, sbagliando, li divise (5 e 5) in due scatoline d'asporto. Quindi tornò al bancone del bar, dove la ragazza dai capelli ramati era ancora presente e le porse una delle due confezioni:

«Questi sono per lei. Da parte di.... come ha detto pure?» tirò fuori il taccuino e gli diede una scorsa veloce «ah ecco: Timothy-la-lumachina!» quindi fece un cenno con la testa verso il tavolo dei ragazzi. Non appena poggiato il contenitore, il raglio della testa di porco si acquietò. *Era ora* pensò Gin, sapendo che comunque non sarebbe durata a lungo!

Quindi tornò al tavolo di Oliver e della sua amica con le ordinazioni e la scatola dei biscotti: «mi sono sbagliata te li ho messi in una confezione d'asporto, scusami. Ti porto un piatto, non vorrei che il Grinch continuasse ad osservarvi per tutto il tempo!»

Tornò quindi a prendere un piatto vuoto e lo posò sul tavolo vicino alle altre cose, insieme al conto, ma senza portarsi via la scatolina con gli occhi scrutanti. Lasciò, quindi, i ragazzi alle loro discussioni dicendo: «grazie molte per la mancia e fatemi sapere se vi serve altro, sarò dietro il bancone».







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© Gaelle





Totale del conto: 3 Galeoni e 10 falci (+2G mancia, grazie mille per la mancia)
 
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view post Posted on 28/1/2021, 11:00
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Cari tutti, Gin e Lyvie vi ringraziano per la partecipazione al Grinch Festival e per aver non festeggiato con noi il Natale periodo festivo. L'evento si avvicina alla conclusione e terminerà il 30 Gennaio, 23.59. Avete ancora tempo per un'ultima bevuta o per assaggiare qualche strano snack Grinch! Grazie a tutti

 
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view post Posted on 30/1/2021, 18:18
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Emma C. Green
Emma non era sicura di essere riuscita a spiegare ad Oliver cosa fosse un film, tanto meno una TV, ma il bel Caposcuola le aveva dato l'idea di aver inteso cosa lei volesse dire, sicuramente aveva molta immaginazione e l'intelligenza non gli era venuta a mancare nonostante il suo bel viso: insomma, Oliver sembrava non avere difetti. Un dipinto magico dici? Emma abbozzò un sorriso Si… direi che hai afferrato perfettamente, Ol. - emh...non esattamente, non si può interagire con chi è lì dentro, puoi solo guardare ed ascoltare. Oliver sembrava curioso riguardo all'argomento, era sicuramente interessato. Certo che esiste anche per la Famiglia Addams… ci puoi giurare! Quella sensazione di imbarazzo che solitamente Emma avvertiva in compagnia di Oliver era svanita lasciando spazio ad una complicità che Emma, ovviamente, apprezzava molto. Quel ragazzo era alla mano, gentile, e lei in quel momento si sentì perfettamente a suo agio, non avrebbe voluto stare in nessun altro posto in quel momento se non con lui. Certo che l'ho preso anche io! La macchina fotografica magica la porto sempre con me in realtà… mi piace immortalare i bei momenti avvertì calore sulle guance Certo, che bella idea, Ol! Emma tirò fuori dal suo zainetto nero di pelle, senza pensarci troppo si avvicinò a Oliver più che poteva. *Quando mi ricapita un'occasione così?* Pensò. Appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo e allungò il braccio sinistro davanti a loro Sei pronto? Chiese provando ad ignorare il suo buonissimo odore.

Dopo aver fatto la foto, il bel Caposcuola puntualizzò quanto fosse fortunata ad avere uno zio cuoco Mi prepara delle delizie da leccarsi i baffi… davvero! Emma ascoltò Oliver, le aveva parlato del suo cottage e le aveva detto di avere una famiglia numerosa. Pensò invece alla sua che era composta solo da lei, Cam e Mitchell. A lei però bastavano loro due, non conosceva suo padre e non aveva potuto conoscere sua madre, ma nonostante questo, grazie ai suoi zii aveva avuto una bella infanzia. Mi piacerebbe vedere quel giardino! Erbologia mi piace, va a braccetto con Pozioni...e adoro. E per quanto riguarda la nuova prof. la trovo interessante, mi piacciono le persone fuori dagli schemi. Sentenziò sinceramente. Oliver decise gentilmente di pagare anche per lei ed Emma non provò nemmeno a ribattere dopo che lui le aveva sorriso e le aveva fatto anche l'occhiolino. Sperò che il suo volto non fosse diventato rosso come un peperoncino. Dici che sono stata coraggiosa per aver ordinato quella roba? Rispose divertita dal commento del bel Caposcuola. Beh, sono una Grifondoro… il coraggio non è la nostra specialità? Chiese. Questa volta fu lei a fare l'occhiolino.



Edited by Miss Effe - 30/1/2021, 22:45
 
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Grinch Festival
23 Dicembre
Quello che aveva scoperto sul mondo babbano in quel tempo gli sembrava sorprendente e lasciava inevitabilmente la consapevolezza di esservi ad un passo di distanza e di non aver mai posto adeguata attenzione. Sembrava una sciocchezza, tanti altri maghi come lui non prestavano il minimo interesse per la controparte non magica, e in effetti neanche lui ne aveva mai avuto così strettamente bisogno. A conti fatti, però, viveva un paradosso vero e proprio – quante volte si era ritrovato in giro per la Capitale inglese, quante volte aveva superato le vetrinette di uno e più negozi, quante volte si era soffermato agli scaffali di bancarelle, botteghe e chioschi di passaggio. Lavorava come commesso part time presso uno store musicale a Tottenham Court Road, nel cuore pulsante di Londra, e non una sola volta in tutti quegli anni aveva fatto un giro più accurato dell'intero quartiere. Perlomeno, non in angoli prettamente di aspetto babbano. Ad esempio aveva visto in prima linea quegli imponenti abitacoli rosseggianfi, autobus di uno e più piani, e con il sorrisetto estasiato di chi si approcciava a qualcosa di puramente sconosciuto, ne aveva seguito l'incedere sulle strade d'asfalto. Come grosse, incaute creature di metallo, si era sempre chiesto come funzionassero, quale sortilegio vi fosse nei motori; si era interrogato, bizzarramente, perfino sulle caratteristiche dei biglietti, su come potessero essere distribuiti o su quale potesse essere il prezzo per una corsa, anche soltanto per la più semplice e la più breve. Dai dettagli più frequenti a quelli del tutto oscuri, come quei termini che Emma aveva pronunciato poco prima e che in un modo o nell'altro continuavano a stuzzicare la sua fantasia. Non era mai stato in una casa di babbani, tra l'altro, non ne aveva mai avuto occasione. Non poté che sorridere allora in direzione di Emma e della ragazza che era lì con loro. Neanche lui aveva la più pallida idea di chi fossero gli Addams fino allo scorso Ottobre, e se non fosse stato per la concasata, probabilmente non avrebbe mai avuto modo di entrarvi a conoscenza. Cullava ancora l'idea di scoprirsi insieme agli altri in un dipinto magico, animati e immortalati per l'eternità in uno scorcio direttamente dalla festa trascorsa insieme. Sarebbe stato divertente, in effetti.
«Parola mia, sembra proprio un mistero affascinante.» Quasi si riferì tanto alle invenzioni babbane quanto alla presenza curiosissima del Grinch in carne ed ossa lì in una camera alla Testa di Porco. A tal proposito, tornò gentilmente con lo sguardo sulla ragazza accanto, e sorrise ancora. «È un'offerta allettante, temo che il Grinch ci torturerebbe ad ogni nostro augurio di buon-» Sì bloccò di scatto, la bocca stretta in una smorfia. Oh sì, non sarebbe caduto di nuovo nel tranello. Lasciò che la conclusione si intendesse da sé, e riprese subito. «Ringrazio davvero, ma Hogwarts ci attende. Se qualcuno lascia un cadavere in camera, però giuro che non sarà colpa mia.» Mano sul cuore, e aggiunse così un occhiolino divertito. Riprendeva in quel modo il filone di poco prima, sdrammatizzando sull'intera faccenda. Quando rimasero di nuovo da soli, lui e Emma, non poté che essere contento di sentire delle passioni e degli appezzamenti dell'altra. Le materie che aveva nominato, soprattutto Erbologia, accoglievano il suo interesse e il suo favore più grandi. Lasciò che la fotografia svolgesse il suo corso, sorridendo con piacere alla scoperta che anche Emma avesse ricevuto una macchina fotografica. Più vicini che furono, reclinò a sua volta il capo, portandosi più stretto alla concasata. La delicatezza dei suoi lineamenti, l'incanto del suo aspetto, tutto in Emma rendeva armonia d'insieme. Giovane com'era, custodiva ai suoi occhi quella genuina raffinatezza che in pochi padroneggiavano per bene già a quell'età. Così, lì accanto a lei, Oliver si senti ad un tratto felice, e il sorriso che spuntò sulla propria bocca esattamente al flash dello scatto fotografico catturò l'espressione di un cuore sereno, di un cuore che custodiva finalmente un attimo di tranquillità. Nella polaroid magica che di lì a breve sarebbe apparsa, il proprio volto poteva mostrare l'espressione bizzarra, ma viva di spensieratezza; le fossette alle guance, gli zigomi pronunciati, e il minuto, improvviso abbraccio tra di loro, tutto era memoria d'incanto. Quando si divisero, Oliver sorrideva ancora. Indicò allora l'istantanda, mentre il suo ritratto su carta fotografica si muoveva in un cenno di smorfia divertita, in silenzio. Lasciò scorrere la bacchetta magica, mentre i vari piatti arrivavano sul tavolo come autentico banchetto di tutto rispetto; ringraziò di nuovo la ragazza lì al locale, e tornò a rivolgere lo sguardo più coinvolgente verso Emma. Quando ticchettò con la bacchetta sulla fotografia, poté parlare sul cicaleccio di voci tutto intorno. La gentilezza del suo tono tradiva nostalgia e vera gratitudine - per essere lì, per essere insieme, per essere proprio con Emma. «Questo è un momento che non potrò dimenticare, e se anche non ne usciremo vivi - perché hai coraggio proprio come una Grifondoro, ma non mi fiderei troppo del Camuflone...» Ammiccò, sorridendo. «Se anche ci ritroveremo stecchiti qui sul tavolo, ne sarà comunque valsa la pena. Questo pomeriggio, Emma, è di certo quello che avrei sperato per l'avvicinarsi delle feste. Posso?» Un colpetto, una formula a fior di labbra, e la corretta realizzazione dell'incantesimo gemellare. La copia esatta della fotografia, lì sul tavolo, riuscì ad apparire esattamente accanto al cucchiaino da dolce, e Oliver la recuperò fino a stringerla al petto. L'Incantesimo Geminio sapeva duplicare, ma se anche non fosse stato così, avrebbe sempre ricordato quel semplice, prezioso incontro. «Ci tenevo ad averla anch'io, sarà sul mio comodino insieme alla talea di Cespuglio Farfallino. A proposito...» Così avrebbe ripreso il discorso: sull'Erbologia, sul proprio giardino, sul desiderio di sapere di più sulla famiglia della concasata, e su tanto altro ancora; sulle pietanze, sui gusti assaggiati di lì a breve, sugli effetti che avrebbero sperimentato tra un sorrisetto e un cenno buffo, e su qualsiasi altra cosa ancora. Soltanto loro lì al tavolino, per tutto il tempo che avrebbero voluto prima di fare rientro al Castello di Hogwarts. Non avrebbe avuto bisogno di altro, e se anche si fosse lasciato scappare qualche volta la parola con la -n, una parte di lui non ne sarebbe stata affatto intimorita. Perché lì, tra entrambi, era già Natale, e quel verde, perfido Grinch, anche lui sembrava in fondo già buono. Per molti altri istanti la polaroid sarebbe stata lì sul petto, proprio all'altezza del cuore. Un po' come a farsi scrigno di battiti infine tranquilli, senza apparenti preoccupazioni, senza tensioni, almeno per quell'unico pomeriggio. Almeno per Natale, si disse. Era con Emma, e tanto bastava per essere contento.


Volevo concludere a mia volta, grazie ancora per la bella iniziativa, ragazze. È stato davvero un piacere. Ed Emma, sei sempre speciale. ♡
 
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13 replies since 20/12/2020, 12:05   534 views
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