Comeback, Colloquio Daddy Toobl

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view post Posted on 22/1/2021, 14:21
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Il Fato

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La silhouette del castello si stagliava imponente contro il cielo scozzese venato di striature biancastre e perlacee. L'aria era immobile, l'intero paesaggio uscito dritto dritto da una cartolina. Neanche una pietra secolare era cambiata.
Hogwarts persisteva, baluardo nel corso dei secoli, punto di riferimento di decine di generazioni di maghi e streghe. Passato e futuro.

Daddy sarebbe stato accolto da un silenzio familiare, tipico delle mattinate impegnate nei vari corsi scolastici, mentre attraversava i confini della scuola per l'ennesima volta. Il profilo degli alberi, le rive del lago, il sentiero calpestato dalle carrozze; quelle e altre cose avrebbe potuto riconoscere il giovane candidato prima di giungere infine al massiccio portone principale.

Lì venne accolto dal custode senza troppe cerimonie. Il suo atteggiamento rude non si era smussato in quei mesi di lontananza, ma sotto sotto a ben vedere Daddy avrebbe potuto notare una punta di compatimento nella voce mentre gli comunicava che Lucille Darmont era pronta per riceverlo.
Una discreta fama avvolgeva la figura della segretaria e per la prima volta l'ex studente l'avrebbe confrontata nelle vesti di addetta alle assunzioni del personale. Aveva un'idea di quel che l'attendeva? Il colloquio sarebbe stato davvero così terribile come le dicerie volevano far credere?
Un modo per scoprirlo c'era.

Davanti a Daddy si ergeva la porta della segreteria, la placca lucida parve strizzargli l'occhiolino in un gioco di luci.


 
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view post Posted on 31/1/2021, 10:32
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L’acqua poteva assumere molteplici forme.
Alle volte poteva essere ghiaccio, altre volte vapore e, in certi casi e particolari condizioni atmosferiche, divenire neve.
Quel giorno, non appena varcò il cancello, poté notare che l’elemento aveva assunto la forma maggiormente complessa.
Leggeri contorni soffici e bianchi, si palesavano ai suoi occhi come se fossero nuvole, irradiando i suoi occhi di particolari contorni che non era più abituato a vedere.
Fece un passo, poi un altro.
L’emozione era evidente, pur essendo già stato in quel luogo per molti anni.
Come poteva negare a sé stesso che quella situazione gli metteva soggezione? Come poteva negare che per lui quello più che un colloquio era un vero e proprio calcio di rigore per tornare alle sue origini?
Davanti ai suoi occhi, Thestral dalla pelle scura e ruvida sembrano vogliosi di volerlo accompagnare all’atrio scolastico, ma lui rifiutò candidamente l’offerta. Per quanto potesse essere invitante la proposta preferiva camminare lungo il sentiero scritto così da poter assaporare gli odori di quel momento, osservare i colori di quel giardino e ripercorrere le zone iconiche della sua infanzia.
Che poi, parliamoci chiaro, vedere i Thestral aiutò i suoi pensieri a tornare indietro nel tempo; infatti, bastò osservare quelle creature magiche per ritornare a pensare al motivo per cui riusciva a vederle.
Espirò con la bocca e un rivolo di vapore fuoriuscì dalla sua bocca. La condensa, per un momento apparve alla luce come quei suoi tristi pensieri, che aveva voluto tenere nascosti fino a quel momento.

Passo dopo passo, la natura del castello si iniziava sempre a far più vivida.
Da che il terreno sembrava essere privo di vita, apparvero nei pressi della zona del Campo di Quidditch le prime forme di vita, interessate ad avere un momento di privacy dal caotico castello.
Osservando una coppietta lì vicino, spostò velocemente lo sguardo per osservare lo Stadio che era stato per lui fonte di gloria e di sicurezza in quel luogo.
Neanche si ricordava quanto tempo avesse passato in quel posto, quanto sudore aveva bagnato la sua fronte durante l’allenamento; ciò che era sicuro è che in lui riaffiorò il ricordo che quello fu il primo luogo che lo portò vicino ai Corvonero, ai suoi compagni, semplicemente alla scuola.

Superando quel posto, dando un timido sguardo alle Serre di Erbologia che aveva provato più volte a riempire di caccabombe, arrivò alla piazza principale del castello la quale dava la possibilità di vedere l’imponenza di quel luogo.
Vedere dall’esterno quella struttura ti permetteva di capire quanto fosse rilevante quello che veniva fatto in quel luogo.
Era da lì che l’élite della comunità magica nasceva e permetteva al popolo di proseguire oltre, senza troppi intoppi.

Ringraziando con il capo il Guardiano che gli aveva indicato la strada da seguire per andare dalla Darmont, iniziò a pensare a che tipo di persona potesse essere.
All’effettivo non la conosceva molto, anzi a dirla tutta non sapeva neanche come fosse fatta, ma niente e nessuno si sarebbe messo davanti a lui e il suo obiettivo.
Osservando la targhetta dorata sulla porta dell’ufficio della Segretaria, avvicinò il suo pugno sinistro per bussare tre volte, con decisione.
Se prima aveva visto la neve, per un breve momento il vapore, assaporò il ghiaccio che aveva nelle vene.
In quel frangente non sarebbe stato incline al gioco, ma sarebbe stato rigido per portare l’acqua al suo mulino.
Le conoscenze le aveva, le qualità c’erano, ora doveva solamente metterle in mostra.




Edited by Daddy E. Toobl - 15/5/2021, 14:51
 
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view post Posted on 8/2/2021, 11:23
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Il silenzio che seguì i tre rapidi tocchi alla porta fu breve. Una voce squillante, appena più alta del necessario, lo invitò ad entrare con un semplice "avanti".
La luce del mattino filtrava obliqua dalle finestre e rischiarava l'interno. L'ambiente era maniacalmente ordinato, come si confaceva ad una segreteria, ma al tempo stesso sarebbe saltato subito agli occhi di Toobl la particolare scelta di arredamento. Scale di tutti i tipi —a rampa, a chiocciola, ad ali di falco— sembravano costituire il tema decorativo della stanza, creando un impatto visivo quasi paradossale.

Dietro la scrivania, sorprendentemente sobria se si ignorava la quantità di scale che ne occupava la superficie, sedeva una signora di mezz'età che gli stava facendo cenno di venire avanti e accomodarsi. - Signor Toobl, non mi aspettavo di rivederla così presto -
Daddy probabilmente non avrebbe saputo ricollocare quel volto nella memoria: la chioma bionda e riccioluta, gli occhi piccoli ma vigili e penetranti, la linea severa della bocca; tuttavia, Lucille Darmont si vantava di conoscere nomi e visi (almeno!) di tutti gli studenti del castello.
Nel frattempo, una sedia era zampettata davanti alla scrivania perché Daddy ci si potesse sedere. Le gambe in legno avevano un caratteristico design a scalini.
Con l'attenzione rivolta ad alcuni documenti da leggere e firmare, Lucille prese nuovamente parola. - Cosa posso fare per lei? Se è venuto per salutare i suoi vecchi professori, temo che li troverà indaffarati con le lezioni mattutine, ma forse se si trattiene fino all'ora del pasto... - Le ultime parole vennero pronunciate con un tono ascendente e casuale mentre gli occhi si alzavano dai fogli davanti a lei per studiare brevemente il ragazzo all'altro lato.
Cosa stava succedendo? Perché pareva che la signora Darmont fosse completamente all'oscuro dello scopo di quell'incontro? La fantomatica candidatura era forse andata perduta?
- C'è qualche problema col suo diploma? Avrei potuto mandargliene una copia via gufo senza che si scomodasse - Aveva scosso la testa all'idea che Toobl avesse fatto un giro a vuoto. O forse era solo annoiata all'idea di star perdendo tempo per niente.
Quale che fosse il caso, era fondamentale che i presenti si mettessero in pari al più presto.


 
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view post Posted on 16/2/2021, 23:28
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Passo dopo passo, l’uomo varcò la soglia della stanza.
Odori a lui noti filtrarono nelle narici, come lame entrano nel corpo lacerandolo all’interno.
Uno sguardo a destra, uno a sinistra. Tutto era monotono lì, schematico; niente era fuori dall’ordinario.
Fece un passo, poi un altro, quindi sorrise alla donna che gli aveva permesso di parlare con lei.
Senza perdere tempo si sedette al posto che si era a lui consegnato.
Era strano quel luogo, così pieno di scale e scalini, forse pieno di insidie a lui totalmente ignote.
Cosa lo stava aspettando? Che cosa stava per succedere?
Un sorriso gentile sgorgò dal suo viso, come lo spuntare di un brufolo su un adolescente.
Sapeva bene che i modi gentili aiutavano sempre, specialmente in quelle situazioni complesse. Una maschera era come una protezione, uno schermo invisibile in grado di permettergli di affrontare il più arduo degli scontri.


- A dire il vero ero venuto qui per il colloquio come Docente. Mi è stato detto di venire quest’oggi a quest’ora, non l’avevano avvisata? O forse appuntamento è con qualche altro esponente del personale scolastico?-

Domandò imperturbabile e in modo sereno.
A dirla tutta, sentiva dentro di lui un magone farsi sempre più imponente. Aveva paura di fallire, di cadere in quel suo piccolo avanzare nella sua vita, ma non poteva tirarsi indietro, doveva farsi coraggio; era ghiaccio e come tale si sarebbe comportato.
Osservando la donna in silenzio, sfregando leggermente le palme tra di loro aspettò di vedere come si sarebbe comportata la donna.
Se avesse avanzato in quel discorso con qualche affermazione o ulteriore domanda avrebbe potuto cadere in qualche tranello, si sarebbe magari mostrato insicuro e questo doveva assolutamente evitarlo.
Quella carica per lui era rilevante, un traguardo vicino e non poteva permettere, tantomeno permettersi che tutto andasse in fumo a pochi istanti dalla meta.
Poggiando le mani sulle sue ginocchia e spostandosi sul fondo della sedia con tranquillità, osservò il suo interlocutore, cercando di mostrarsi meno impacciato che mai.
Se c’era una cosa che poteva ingannarlo ora era la postura e il come si presentava alla donna. Doveva anche con i suoi modi di fare sembrare sicuro di quello che stava facendo, doveva mostrarsi in grado di gestire la tensione e le innumerevoli paure che passavano nella sua testa.
Era ghiaccio e come tale era duro, freddo.

Solido.




Edited by Daddy E. Toobl - 15/5/2021, 14:51
 
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view post Posted on 18/2/2021, 15:41
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A dispetto dell'aria vagamente annoiata che si era posata sui suoi lineamenti, miss Darmont apprezzava quella parte del proprio lavoro. I colloqui le regalavano l'opportunità di spezzare la monotonia e confrontarsi apertamente con persone sempre differenti; ciascun incontro era unico e particolare e non importava quanta esperienza avesse nel settore, occorreva sempre partire da zero. Non significava, ovviamente, che il confronto fosse ad armi pari, anzi, e se possibile quella era la parte che preferiva.
Le dinamiche umane ricalcano giocoforza dinamiche di potere e lei, dall'alto del suo affatto intimidatorio metro e sessanta, adorava spremere fino all'ultima goccia del controllo che aveva. Era lei a condurre il gioco, ovviamente, e seppur in maniera talvolta sottile non faceva mistero di goderne.
Nuovo colloquio, nuova partita. Nuovo modo di divertirsi col malcapitato di turno.

Daddy Toobl, sfortunatamente per lui, non avrebbe fatto eccezione. Fu encomiabile la scelta di procedere con gentilezza e comprensione, dopotutto i malintesi erano all'ordine del giorno e lui aveva spedito la richiesta da molto molto lontano. Ciò nonostante, avrebbe avuto presto modo di intuire che da parte di miss Darmont non avrebbe potuto aspettarsi la medesima disposizione d'animo.

I piccoli occhietti di lei, infatti, erano corsi rapidi e predatori alle mani dell'uomo, impaziente di cogliere anche il minimo cenno di debolezza al fine di sfruttarlo. Il sorriso che le comparve sulle labbra sottili e tinte di rossetto quando Toobl cambiò posizione sulla sedia tradì la sua soddisfazione nonostante la piega sinistra assunta. Scomparve un attimo dopo, rimpiazzato da un'espressione sorpresa studiata ad arte.
- Un colloquio, dice? Vorrebbe insegnare? - Scosse la testa e i ricci biondi seguirono il movimento. - Sono l'unica incaricata di gestire le assunzioni - Volle precisare, desiderosa di chiarire in maniera definitiva che era lei a tenere tra le mani il destino di ciascun candidato.
Ripensandoci, era credibile che si fosse dimenticata? A giudicare dal rigore col quale era mantenuto l'ufficio (al di là delle scelte decorative assai discutibili), miss Darmont appariva come una donna estremamente precisa, per non dire puntigliosa. E infatti.
- In effetti...ora che mi ci fa pensare, ricordo vagamente qualcosa del genere - Seguì una risatina imbarazzata mentre spostava alcune pergamene sulla scrivania, forse alla ricerca della candidatura incriminata.
- Mi perdoni, sono rimasta così sorpresa che devo aver rimosso tutta la faccenda - Da attrice consumata (o vipera dal talento naturale) fece uno svolazzo della mano come per mandare al diavolo la pila di documenti, rinunciando alla ricerca. Le pozze di cobalto tornarono sul mago.
- Sembra ieri che si è diplomato - Il tono da zia affettuosa colma di orgoglio per i traguardi del suo nipotino preferito nascondeva, al di sotto una nota di trepidazione. Se Daddy era ghiaccio, Lucille somigliava molto di più a delle sabbie mobili. - Cos'è questa fretta di tornare, signor Toobl? Mi spieghi. -
Non stava esattamente ridendo all'idea, questo no, ma sarebbe stato legittimo chiedersi se la segretaria non lo stesse sminuendo, volontariamente o involontariamente.


 
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view post Posted on 21/2/2021, 17:52
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Ingenuamente, Daddy, pensava che quel giorno si sarebbe scontrato solamente con la sua personalità e invece si sarebbe scontrato anche con Miss Darmont, audace segretaria.
Certo c’era da dire che se lo scontro era tra sabbia e ghiaccio, di certo il risultato non era affatto scontato in quanto, sebbene l’acqua logorasse la terra, la sabbia inghiottiva tutto, senza distinzione alcuna.
Sorridendo con gentilezza alla donna, la quale procedeva nella sua pantomima alla perfezione, pensò a quali assi sfoderare e quando sfoderarli.
In fin dei conti, quello era un duello a parole complesso, doveva gestire quanto aveva da dire e come dirlo e non risultare scontato, sebbene il suo essere uscito da poco tempo da lì forse poteva causargli problemi.
Quanto sapeva di lui? Cosa poteva utilizzare a suo vantaggio?
Furono quelle le prime domande che si fece Toobl, il quale supponeva che la donna sicuramente fosse arrivata preparata all’incontro sebbene non lo volesse ammettere.
La sua interpretazione era stata eccezionale, una recitazione eccelsa, a cui aveva creduto, ma di cui non si fidava totalmente.
Come poteva la donna essersi ricordata il suo cognome ma scordata il colloquio? Come poteva essersi scordata quel compito che - a detta sua - era anche di sua esclusiva competenza?
Rimanendo fermo nella sua posizione, unendo le mani tra di loro, disse:


- Non si preoccupi assolutamente! Non oso immaginare quale possa essere la vostra mole di lavoro in questi giorni, specialmente se si considerano i corsi scolastici! -

Uno sguardo dispiaciuto affiorò sul suo viso, mentre la gentilezza continuava a contornare la sua voce.
Se c’era una cosa che sapeva fare oltre farsi prendere in giro era prendere in giro, specialmente quando doveva portare l’acqua al suo mulino.
Sentendo ancora quanto aveva da dire la signora nei suoi confronti, sorridendo alla seconda volta che gli venne detto che era tornato presto all’ovile, domandò:


- Per caso pensa che la mia richiesta di Docenza sia stata elaborata precocemente? Eppure se non mi sbaglio anche il Professor White fece domanda poco dopo aver superato i M.A.G.O.-

Vestendo le sue parole della miglior cordialità che avesse a disposizione, proseguì il suo discorso al fine che non venisse frainteso.
Una domanda del genere lanciata in quel modo senza un proseguimento poteva risultare un accusa e di questo lui ne era certo.


- Comunque non è fretta la mia, veramente.
E’ che dopo un lungo viaggio ho capito che questa è la mia strada, il mio futuro. -


Poggiando le mani sulla scrivania, avvicinandosi alla donna disse:

- Ho capito di essere in grado di trasferire la mia conoscenza e il mio sapere. Di divertirmi nel farlo. Non so se mi riesco a spiegare, ma sento che il mio essere vuole dare al prossimo, far crescere studenti. Renderli uomini in grado di rendere il nostro Mondo Magico un posto migliore. -




Edited by Daddy E. Toobl - 15/5/2021, 14:50
 
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view post Posted on 3/3/2021, 10:56
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La strategia di Lucille Darmont veniva pian piano alla luce. Anche il più ingenuo dei candidati sarebbe almeno rimasto interdetto da quella forza antagonista che pareva trasudare dalla figura della segretaria; e Daddy non era un ingenuo, nonostante le allusioni della donna.
Certo, non poteva avere la certezza che si trattasse proprio di una strategia, di una serie di azioni sistematiche mirate a debilitare la sua reputazione e attendibilità; di sicuro, però, poteva farsi un'idea dell'opinione personale di miss Darmont in merito alla sua candidatura.

- Buffo che lo dica, perché è esattamente ciò che penso e temo. - Fu la risposta laconica alla domanda di Daddy. Venne pronunciata senza astio, ma anche senza titubanza; lo sguardo fisso sul giovane, le rughe agli angoli della bocca appena più marcate.
Sarebbe rimasto sorpreso l'ex-corvonero di quell'improvvisa schiettezza?
- E, immagino che anche lei si renda conto di come la sua risposta sulla falsariga di "ha cominciato prima lui!" possa alimentare i miei dubbi. Io sono qui per valutare lei, non il professor White. - Solo perché esisteva un precedente non significava che lei fosse d'accordo o che quel modus operandi costituisse una formula garantita per il successo. Inoltre, le circostanze del candidato attuale e del vecchio
golden boy di grifondoro erano molto differenti. A cominciare dal peso della cattedra alla quale ambivano in sede di assunzione.
Anche il gioco contrario valeva, dopotutto. Quanti docenti avevano assunto con alle spalle una se non numerose esperienze lavorative pregresse o encomi in ambiti di ricerca affini alla posizione per cui facevano domanda?
Si vestì della medesima cordialità dell'uomo, con un pizzico di indulgenza in più. - Non mi fraintenda, non la colpevolizzo. So che una simile risposta è frutto delle circostanze, anche il blocco di marmo più promettente nulla può se non viene plasmato a dovere. - E Daddy non era stato plasmato abbastanza, nella sua opinione. Non era una mancanza personale.

- Una vocazione encomiabile, quella di insegnare - Concesse infine. - Ma è sicuro di essere la scelta migliore per gli studenti? Parla di futuro, ma io mi concentro sul presente e in questo momento molti di loro sono ragazzi coi quali sedeva in sala grande fino a non molto tempo fa. Crede possano prendere sul serio qualcuno che fino all'altro ieri giocava a quidditch con loro? - Un sopracciglio chiaro si alzò allusivamente, arcuandosi fino a sparire sotto la chioma biondiccia. Le parole scelte erano provocatorie: si iniziavano a intravedere il sangue freddo e la lingua biforcuta tipiche dei rettili.
- Come intende trasferire la conoscenza di cui dispone, ha avuto esperienze di questo tipo? E di quali conoscenze parliamo? Hogwarts ha un'offerta formativa di tutto rispetto nel panorama dell'educazione magica, ma per definizione la scuola è limitata e non è pensata per essere l'unica fonte di sapere alla quale attingere né intende essere esaustiva. Quali altre occasioni di formazione ha avuto? -
Più che un colloquio iniziava a sembrare un interrogatorio.


 
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view post Posted on 7/3/2021, 19:12
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In quegli anni scolastici, aveva sempre avuto difficoltà a gestire la rabbia.
Vuoi che le situazioni non prendevano la piega che desiderava, vuoi che gli venivano rivolti attacchi personali, si trovava spesso a dover controbattere esagerando.
Ancora si ricordava come una risposta datagli male, lo aveva portato a sparare un barattolo di miele sulla testa di Fred Riddle o come una vittoria dei Tassorosso in extremis lo aveva portato a mostrare la sua frustazione a tutta quanta la scuola e non solo ai suoi concasati.
Insomma, era sempre stato un personaggio iracondo, poco incline all’essere pacifico, e questo lato caratteriale di lui stava iniziando a riaffiorare.

Osservando davanti a sé quell’infamona estremamente sincera, sorrise per poi provare a soppesare i suoi gesti.
Per quanto fosse difficile, in quel percorso della sua vita aveva capito che spesso una reazione esagerata portava gioia a chi punzecchiava, mentre l’indifferenza causava disagio e rabbia nella parte avversa.
Inizialmente non disse nulla, anche perché doveva incanalare il suo fervore, in qualcosa di indubbiamente più utile, e proseguì ad incassare colpi come un pugile alle corde.
Gli mancava aria e non poteva negarlo. Quell’inizio così veloce lo aveva spiazzato portandolo ad un oblio di domande dal quale doveva provare a districarsi nel modo migliore possibile.
Fece un sorriso, poi un altro, poi una faccia interessata ed infine una incuriosita. Sarebbe bastato a calmare quella bionda? Lui già sapeva di no, ma avrebbe gestito dosando le parole.


- Penso di essermi spiegato male…-

Esordì con faccia divertita.
Iniziare un discorso con “Non hai capito una fava di quello che ho detto, anzi stai completamente fraintendendo appositamente le mie parole” poteva risultare antipatico, forse anche poco professionale.
Accavallando le gambe, proseguì nel suo discorso, cercando di risultare il più naturale possibile, cercando di limitare i danni.


- Quello che cercavo di dirle è che ci sono dei precedenti di Docenti arrivati precocemente ad una cattedra. Certo possono essere casi eccezionali, ma è pur vero che possono capitare, tutto sta nel vedere se effettivamente hanno le competenze necessarie per gestire la materia che gli viene affidata. -

Avvicinandosi alla donna, con viso indubbiamente sincero e vispo, gli disse:

- Ad ogni modo, sono convinto di essere la vostra migliore opzione possibile come docente di Difesa Contro le Arti Oscure.
Tralasciando il fatto che proprio perché sono stato studente fino a poco tempo fa so bene quali possono essere gli ostacoli che questi ragazzi possono incontrare lungo il loro percorso e posso spiegare loro come superarli, sono la migliore opzione in quanto sono stato un anno in giro per il Mondo e sono venuto a conoscenza di molte creature magiche. So quali sono le loro migliori armi e quali sono i loro punti deboli.
So anche quali possono essere i migliori contrattacchi su dei colpi al corpo e alla mente inflitti dal nemico e quali sono i migliori metodi di protezione della nostra persona, delle persone a noi care e della zona nella quale ci troviamo.
Insomma, ho il sapere dalla mia e questo è parte intrinseca di me, a prescindere da quanto tempo sono uscito dalla scuola.-


Osservando la donna, consapevole delle sue qualità, senza perdere tempo aggiunse:

- Non so se si ricorda la storia dell’esplosione del palazzo di Hogsmeade di alcuni anni fa. L’unico attentatore che è stato catturato in quello scontro è stato catturato da me che al tempo lavoravo in un negozio nei paraggi.
Come sa, Betterson era un Auror, un uomo con esperienza e che era ben visto da tutti, ma che alla fine era stato sedotto dal potere e dall’oscurità.
Dovrebbe sapere meglio di me che purtroppo nulla si può valutare dalla copertina, ciò ci dà solo una visione parziale, spesso errata. Forse è meglio puntare su qualcuno che si conosce e che si sa che è affidabile, non crede?


Forse in quel momento non era stato troppo bravo a gestire il suo ego, ma aveva iniziato a mettere i suoi saldi paletti a terra.
Era un uomo di fiducia, che conoscevano, che sapevano come fosse fatto e che aveva un’ottima conoscenza della materia. Che altro potevano volere di più?




Edited by Daddy E. Toobl - 15/5/2021, 14:52
 
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view post Posted on 20/3/2021, 18:49
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Anche il ghiaccio aveva un punto di rottura. O, ancora meglio, un punto di fusione.
Era quello che sperava di ottenere Lucille? Vedere il candidato in erba spezzarsi o scaldarsi tanto da buttarsi la zappa sui piedi da solo? Non sarebbe stato impossibile, in fondo, considerato i trascorsi a cui Daddy stesso stava pensando. Le probabilità che, applicando la giusta pressione, il suo carattere esplosivo affiorasse erano ragionevolmente alte.
La lastra glaciale reggeva, per il momento, ma implacabile la donna puntava alle prime crepe.

I casi eccezionali capitano, innegabile. Il signor Toobl pensava di rientrare tra questi? Miss Darmont sospettava in una risposta affermativa mentre ascoltava attentamente i motivi per i quali quello davanti a lei fosse il candidato migliore.
Certo, aveva mancato di menzionare se avesse già avuto modo di infondere nel prossimo la conoscenza che possedeva. Durante gli anni scolastici si era distinto come leader della casata, non lo avrebbe negato, ma quel lavoro avrebbe richiesto un modo diverso di interfacciarsi con un range molto variegato di studenti. Alcuni dei quali caparbi e irascibili come lui.

Lo sguardo attento si affilò ulteriormente quando venne menzionato il tragico attentato ad Hogsmeade. - Sì, il nome di Betterson mi è noto. Non ricordavo tuttavia di aver mai letto del suo coinvolgimento. - L'episodio era rimasto in prima pagina nella Gazzetta e in altri giornali per diverso tempo. Lei stessa aveva seguito il tutto con un certo interesse soprattutto per la vicinanza ai confini scolastici.
Sapere che Toobl non solo era presente, ma aveva addirittura svolto un ruolo cruciale nella cattura di uno dei colpevoli l'aveva sorpresa nonostante si rifiutasse di darlo a intendere. Significava che, come minimo, l'uomo non aveva timore di sporcarsi le mani sul campo. Con solo la teoria, in un corso come quello di Difesa dalle arti oscure, non si andava granché avanti.
- È proprio vero che l'apparenza può ingannare. D'altronde quello di Betterson non è il primo caso, dico bene? Certo, è terribile che proprio un auror...ma un simile imbarazzo ha macchiato anche Hogwarts. - Meglio puntare su qualcuno che si conosce e che si sa che è affidabile, aveva suggerito Daddy. Beh, ci avevano già provato. - Raven Shinretsu è stato un caso simile. Uno studente rimarchevole e irreprensibile, un suo ex concasato addirittura, se la memoria non mi inganna. - E sapeva che non la stava ingannando. - Chi avrebbe potuto prevedere qualcosa del genere il giorno della sua assunzione al castello? -
Se ad Hogwarts fosse esistita una cattedra di "rigirare le carte a proprio favore" Lucille Darmont avrebbe sbaragliato la concorrenza. - Ma, ancora una volta, i paragoni lasciano sempre il tempo che trovano. Sarà d'accordo. -
La donna tamburellò con le dita sulla scrivania soppesando le parole successive e intrattenendo un pensiero nato spontaneamente. Per come la vedeva lei potevano benissimo continuare a rincorrersi in tondo per il resto del colloquio —lei tentando di trarlo in fallo e lui saltando qua e là per evitare le trappole; oppure, avrebbe potuto ottenere le risposte che cercava in un modo più diretto.
- Signor Toobl, che ne dice di lasciare l'ufficio? Le farà piacere, immagino, un giro nel castello. -
Le mani già stavano correndo ai braccioli della sedia per alzarsi, ma rallentò appena il movimento a mo' di cortesia verso Daddy.
Un attimo più tardi giunse il chiarimento per quella proposta un po' bizzarra.
- Se è disponibile vorrei il suo aiuto con uno dei nostri studenti. È un peccato non sfruttare l'occasione. -



Ti chiedo scusa per i tempi più lunghi di questa risposta.
 
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view post Posted on 27/3/2021, 20:24
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Vapore.
Durante quel colloquio, nella maniera più impercettibile, era avvenuta la trasformazione, quel mutamento che lo portò ad essere maggiormente nebbioso e indefinito.
Era neutro, né bianco né nero; una forma leggera, vogliosa di raggiungere il traguardo infilandosi nell’organismo dell’interlocutore per abbatterlo dall’interno.
Era possibile muoversi in quel modo? Probabilmente si, anche se lui, con tutte le capacità magiche che aveva a sua disposizione, ancora non sapeva come si potesse fare.

Osservò la donna con sguardo severo; era un osso duro e doveva ammetterlo.
Sicuramente anche lei aveva qualche punto debole, qualche falla, insomma un qualcuno o qualcosa che potevano portarla a cambiare modo di agire nei suoi confronti fino ad accettarlo.
Che fosse solamente incerta su chi fosse? Che non si fidasse? Questo era indubbio; dopotutto neppure lui si sarebbe fidato dell’ultimo uscito da quella scuola, seppur fosse un talento.
Sentendo quanto venne detto dalla donna, uno sguardo triste affiorò in lui. Raven Shinretsu era un tasto dolente della sua adolescenza.
Chissà se sarebbe riuscito a cambiare qualcosa in lui se avesse cercato maggiormente il dialogo, chissà se sarebbe riuscito a portarlo sulla retta via sentendo i suoi pensieri e le sue paure.
Chissà…
Forse non sarebbe cambiato niente, anzi non sarebbe cambiato assolutamente niente, ma non ci aveva provato e questo pensiero lo buttava giù.
Continuando ad osservare il suo interlocutore, mantenendo quel contatto visivo come una costante, aprì la bocca. Nuovamente.


- Credo non potesse prevederlo nessuno, ma credo anche che nessuno riuscisse a capire Raven.
Era un individualista, un personaggio fin troppo taciturno per i miei gusti. -


Non aggiunse altro nei suoi riguardi, non aggiunse molto perché sapeva bene che la colpa l’avrebbe poi attribuita al Corpo Docente.
Se Raven non aveva mai parlato con nessuno la colpa doveva essere di qualcuno in particolare e di certo i Docenti del tempo non si erano impegnati a farlo parlare, a farlo comunicare con gli altri studenti dell'epoca rendendolo parte di un ingranaggio, di una società che aveva bisogno anche di lui.
Sospirando, passò le mani sui braccioli, quindi sorridendo alla donna disse:


- E’ stata una brutta storia. Spero non se ne ripetano più di simili nella nostra Scuola. -

Levandosi in aria, guardando nuovamente Lucille, disse:

- Sono pronto, quando vuole possiamo andare.-


 
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view post Posted on 14/4/2021, 11:28
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"E’ stata una brutta storia. Spero non se ne ripetano più di simili nella nostra Scuola."
- Finalmente qualcosa su cui possiamo concordare pienamente. -
Se si accorse di aver toccato un tasto dolente non lo diede a vedere né infierì oltre. Era ovviamente all'oscuro delle forti opinioni che Daddy aveva maturato in merito e se da una parte ciò era un bene dall'altra avrebbe potuto trovare l'argomento più stimolante della loro attuale conversazione. Avrebbe potuto iniziare a farsi un'idea più corretta di Daddy Toobl; quello vero, e non quello che l'altro le stava propinando.

- Mi segua -
Il tacchettio delle scarpe accompagnò i passi della donna mentre guidava il candidato lungo i familiari corridoi del piano terra.
A meno che Daddy non avesse cercato di fare conversazione Lucille sarebbe rimasta perlopiù silenziosa per tutto il tragitto verso le scale. Quando infine posarono piede al secondo piano si decise a scucire la bocca per fornire bocconi di informazioni.

- Di sicuro ricorderà l'aula di Difesa. Non dovrebbero esserci più lezioni in corso, ma talvolta alcuni studenti si trattengono più a lungo. Per esercitarsi o...recuperare. -
Era davvero pratica comune? O un altro trucchetto dei suoi? Quale che fosse la risposta esatta, la segretaria aveva detto il vero: l'aula era vuota, fatta eccezione per un ragazzino dall'aria sostenuta a pochi passi dalla cattedra. Gli occhi dardeggiarono nella direzione della coppia di adulti non appena li sentì sopraggiungere.

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- Signor Writingham, le presento il signor Toobl. Signor Toobl, questo è il signor Writingham, uno dei nostri studenti al primo anno. -

Con studiata noncuranza il rampollo dei Writingham lisciò i pantaloni della divisa scolastica e solo allora posò lo sguardo a palpebra abbassata su Daddy.
- Piacere. - Un cenno impercettibile del mento accompagnò il saluto di cortesia.

Affatto impressionata, miss Darmont tornò a rivolgersi direttamente al candidato che —fino a prova contraria— era ancora sotto colloquio.
- Il signor Writingham sta sperimentando alcune
difficoltà nel corso di difesa dalle arti oscure. Ho pensato che potesse giovare del suo aiuto, fintantoché lei è qui con noi. - Benché non lo avesse detto apertamente Daddy non avrebbe avuto difficoltà a realizzare che quella trovata faceva ancora parte del suo colloquio e che con ogni probabilità Lucille avrebbe tenuto conto di come avrebbe gestito la situazione.

Nel frattempo, il volto roseo del ragazzino si era serrato per celare una visibile nota di fastidio al sentir menzionare i suoi risultati men che eccellenti. Le guance avevano assunto un notevole colorito rossastro quando aprì bocca per intervenire a gamba tesa.
- Non avrei problemi con una bacchetta funzionante! - Aveva mantenuto la stessa rigida postura, ma il tono si era alzato di una petulante ottava. - Nella bottega di Olivander lavorano chiaramente degli incompetenti. -

Non ci fu alcuna risposta. Miss Darmont si limitò ad alzare entrambe le sopracciglia mentre continuava a rivolgersi a Daddy.
- Glielo affido, signor Toobl. Sarò in fondo all'aula se ha bisogno.



Ti ringrazio ancora una volta della pazienza. Come hai potuto leggere ti trovi di fronte ad una sorta di prova pratica; puoi approcciare lo studente come meglio credi. È la tua occasione di dimostrare a Lucille come ti muovi nei panni di docente.
 
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view post Posted on 15/5/2021, 14:52
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Come per incanto, uscirono dalla segreteria per partire alla volta di non so dove.
In quel breve tragitto, Daddy, potè riassaporare finalmente un po’ di quella scuola, della sua scuola.
Era cambiata? Aveva subito a qualche mutamento?
A primo impatto, all’osservare le solide mura, sembrava esser rimasto tutto intatto, immutato, come se nulla e nessuno potesse scalfire quella roccia dalla sicurezza che poteva emanare.
Rimase in silenzio, senza proferire parola. Se da un lato, quel suo atteggiamento poteva far sembrare ci fosse tensione in lui, dall’altra, quel suo rimanere nel suo corpo gli permetteva di studiare meglio le mosse da effettuare per poter portare dalla sua la segretaria.
Di primo impatto sentiva di non piacere molto alla Darmont, tuttavia sentiva anche di non voler forzare la mano per paura di sembrare una persona fin troppo sicura delle sue capacità o esagerata nei modi di fare. Il silenzio poteva risultare un arma a suo favore, un vapore che gli permetteva di restare nascosto nel mistero mentre si dava da fare.

Quando arrivarono all’Aula di Difesa contro le Arti Oscure, iniziò a percepirne la sua essenza.
Quello era il luogo dove ogni Mago desiderava accedere, il posto dove ogni studente sentiva di poter mettere in mostra la sua essenza, manifestando i propri poteri.
Osservò l’aula spoglia, mentre la sua memoria riempiva quelle mura negli stili e nelle forme dei precedenti docenti che lo avevano portato ad essere quello che ora era.
Quanto tempo aveva passato in quel luogo? Non era in grado di definirlo, anzi, sapeva solamente che in quella stanza aveva avuto modo di andare avanti, di crescere e prendersi le proprie responsabilità.
Mentre il luogo si riempiva grazie alla sua immaginazione, gli occhi andarono a centrare la figura minuta davanti a lui.
Quello studente dal volto biancastro sembrava essere di qualche famiglia nobile, un personaggio a cui era sempre andato tutto a gonfie vele.
Sorridendogli beffardo a mo’ di saluto, girandosi verso l’esaminatrice disse:


- Non ci sono assolutamente problemi! Posso dare tranquillamente una mano io al Signorino Writingham -

Senza perder troppo tempo, proprio mentre vedeva Lucille allontanarsi e il ragazzo lamentarsi della sua bacchetta dichiarando che non funzionasse, sfilò la sua dall’interno del suo pantalone.
Se solo avesse avuto sotto mira la bacchetta del ragazzo, l’avrebbe fatta saltare in aria con un deciso Expelliarmus per poi sfruttare la sua reazione per fargli eseguire correttamente qualche incantesimo, ma dato che non ne aveva avuto la possibilità, usò con lui un approccio più soft.
Avvicinandosi a lui da buon mentore, osservando le chiazze rossastre dovute alle affermazioni della donna disse a bassa voce:


-Senti, facciamogliela vedere a quella vecchiaccia.
Tieni la bacchetta forte nel pugno, incanala la tua rabbia nel legno che stringi quindi ruota il polso tre volte in senso orario ed enuncia “Flipendo”. Guarda, in questo modo. -


Mostrandogli con attenzione la presa da effettuare sulla bacchetta, il modo di girare il polso e ripetendogli con cura la pronuncia dell’incantesimo aggiunse:

- E’ un incantesimo semplice, basta che segui quanto ti ho spiegato e vedrai che andrà benone, l’importante è credere ardentemente in quello che stai facendo…Ah, mi raccomando...quando lo esegui, pensa a lei, come se la dovessi colpire. Vedrai, avrai ottimi risultati! -

Facendogli un occhiolino, si allontanò da lui per poi osservare la donna. Non restava molto da fare o dire, lo studente sarebbe riuscito nel suo intento.

- Quando vuole siamo pronti. -


 
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view post Posted on 27/5/2021, 13:35
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Lo studente aveva inclinato la testa, osservando di sbieco Toobl da sotto le sopracciglia appuntite. Il labbro superiore, pieno e pronunciato, si assottigliò all'esortazione dell'uomo. Con le narici leggermente allargate, alternò lo sguardo tra lui e "la vecchiaccia", probabilmente indeciso su chi dei due meritasse di più il suo disappunto.
Possibile che nessuno volesse ascoltarlo? Tutta quella pagliacciata non si confaceva ad un mago del suo rango. Oltre al danno, persino la beffa di veder spiattellate le sue mancanze ad un perfetto sconosciuto che si stava prendendo troppe confidenze.
Le orecchie gli divennero paonazze a sentirne il tono accondiscendente, ma cosa avrebbe potuto fare? Minacciare di farlo licenziare? Neanche lavorava lì. Far licenziare la Darmont? O il supplente di Difesa? Far chiudere bottega ad Olivander? Forse un tempo avrebbe potuto correre da suo padre, ma adesso?
Non fece niente per nascondere la stizza mentre sfilava la bacchetta dai pantaloni e la puntava con una scrollata di spalle contro un banco lì vicino.
Daddy gli aveva detto di usare la rabbia, di infonderla nel legno. In effetti Writingham non avrebbe potuto pensare a nient'altro se non all'ondata di calore che lo percorreva da cima a piedi, a come l'onta gli bruciava la pelle in maniera insopportabile.
Eseguì il movimento secondo istruzioni. Il labbro venne arricciato con sdegno.
- Flilipendo! -
...
- Scenico. - Fu il commento laconico di Miss Darmont quando dalla punta della bacchetta non uscì che uno sbuffo aranciato.
La reazione dello studente, d'altra parte, fu molto meno composta. Sbatté il piede con forza in terra prima di voltarsi inviperito a guardare Daddy.
- Che le avevo detto, completamente inutile! Mi ha almeno dato la formula giusta?-
La scena sarebbe stata anche patetica, non fosse stato per il comportamento frenetico del giovane. - Non so neanche perché io sia qui a perdere tempo. Mi faccia provare con la sua bacchetta! -

Alle sue spalle, Lucille dovette aver trovato —sotto gli strati di veleno— un briciolo di compassione perché scoccò a Daddy un'unica alzata di sopracciglio compassionevole.
Poi, tornò a farsi gli affari suoi.



 
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view post Posted on 25/7/2021, 20:49
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Quello che era vapore in lui, ora poteva venir considerato fumo.
Come un bollitore, era arrivato al completamento della sua opera e ora fischiava dall’imbarazzo.
Come diamine era possibile sbagliare un Flipendo? Come si poteva toppare un’esecuzione e una pronuncia così facile?
Da buon professore avrebbe voluto tanto dare un pugno alla bocca dello stomaco del ragazzino, per poi lasciarlo svenuto a penzolare sul suo braccio ma, dato che la società e il buon senso prevalevano, disse:


-Facciamo così, te lo ripeto.
Prendi la bacchetta in mano con sicurezza, precisamente con il braccio dominante.
A questo punto la dirigi contro il tuo bersaglio e… -


Fece un grande sospiro al fine di recuperare la pazienza che aveva in corpo:

- Muovi tre volte il polso in senso orario ed enunci la formula “Flipendo” con sicurezza.
Purtroppo prima ti ha detto male, hai pronunciato “Flilipendo” e questo ha fatto sì che la tua magia non riuscisse correttamente, ma vedrai che questa volta non sbaglierai.
Ripeti con me: Flipendo , Flipendo , Flipendo , Flipendo , Flipendo , Flipendo .
Lo vedi è semplice! Flipendo.
Fai l’esecuzione, pronuncia Flipendo e vedrai che riuscirai nel tuo intento! Non ti serve la mia bacchetta, anzi è del tutto inutile, non ti hanno detto che ogni bacchetta ha un suo padrone? Insieme perdete e insieme avete successo. Se la magia non riesce è perché assieme non siete riusciti a svolgere correttamente l’incanto. -


Sembrava essere uno scemo agli occhi di molti, ma in realtà la sua mossa era improntata a far registrare al ragazzo la pronuncia e la sua musicalità della magia da affrontare.
Con tranquillità ripeteva come a voler marcare il concetto, mentre con la mano dominante, faceva vedere come doveva svolgere l’esecuzione come quel polso dovesse venir roteato.
Ce l’avrebbe fatta? Questo non lo sapeva, fatto sta che più tempo passava con il ragazzo e più era certo che la pratica avrebbe corroborato le sue capacità.
Rimase in silenzio a vedere il giovane e ciò che voleva fare. Se gli avesse chiesto qualcosa in merito all’esecuzione lo avrebbe aiutato ad addrizzare il tiro, così da aumentare le possibilità di successo.


- Stai tranquillo, non ti corre dietro nessuno! Quando ti senti pronto, agisci. Non ti far prendere dalla fretta, ragiona sul movimento e sulla pronuncia che ti ho spiegato e poi mettile in pratica!
Vedrai che a breve non avrai più bisogno né di me né della signora Darmont. -


 
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view post Posted on 29/8/2021, 15:45
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Il Fato

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- È quello che ho detto! - Fu lo scatto automatico dello studente non appena Daddy gli fece notare la corretta pronuncia dell'incantesimo.
Era difficile credere che non si fosse accorto del proprio errore, ma era altrettanto dura da mandare giù la possibilità che stesse mentendo tanto spudoratamente in faccia all'evidenza. Con quale coraggio manteneva un comportamento così altezzoso? Si stava forse prendendo gioco di Toobl?
La reazione viscerale dell'uomo sarebbe anche stata comprensibile. Aveva dalla sua anni e anni di esperienza —nonostante lo scrutinio implacabile della Darmont— e con ogni probabilità non aveva mai sperimentato durante il suo percorso accademico difficoltà simili. Ai suoi occhi, anzi, dovevano apparire come vere e proprie bazzecole su cui non perdere neanche un secondo.
Eppure, era evidente che così non fosse per l'irritante Writingham che ad ogni istante si faceva più paonazzo. L'occhiata di fuoco che indirizzò a Daddy lasciava ad intendere tutto il disappunto provato nell'essere trattato come un imbecille. Se non altro Toobl non aveva alzato la voce e intimamente non poteva che esserne grato. Di rado Writingham Senior gli riservava il medesimo garbo.
Fu l'unico motivo per cui si prestò a quell'esercizio; quello e la possibilità che a suo padre venisse notificato il suo comportamento meno che irreprensibile. Non ci furono sbavature nell'esecuzione del movimento, non stava lì la sua difficoltà.
- Flipendo, flipendo, flipendo, flipendo. - Una cantilena annoiata.
Tutto liscio, ma Daddy non aveva tutti i torti ad insistere particolarmente sulla fonetica; restava da capire se quello precedente fosse stato un lapsus involontario o meno.
Nel momento in cui il ragazzo venne esortato a ritentare seriamente, tutto il suo corpo si mise in tensione. La posa strafottente mantenuta durante le prove era stata sostituita da un malcelato senso di disagio.
La presa sulla bacchetta si mantenne salda durante i tre giri in senso orario del polso. La bocca, tuttavia, lo tradì. - Ffffflip - Si interruppe bruscamente con un guizzo irato che gli contrasse la mascella. Pronto a dissimulare l'errore con un'altra scusa delle sue fece per prendere fiato, ma venne interrotto dal tono pacato di Toobl.
- Stai tranquillo, non ti corre dietro nessuno! -
Lo studente lo occhieggiò per qualche istante, forse in cerca di un qualche segnale nascosto di rabbia o irritazione. Quando non ne trovò si rilassò in maniera impercettibile prima di ricordarsi della maschera tutta d'un pezzo che amava indossare.
Non era esattamente un problema di fretta, il suo; e neppure di distrazione o svogliatezza o stupidità. Nicodemus Writingham era, purtroppo per lui, un ragazzo estremamente emotivo e suscettibile. Con qualche occasionale episodio di balbuzie sotto pressione.
Tentando di fare sua la calma di cui parlava Daddy, il ragazzo tentò un'altra volta.
- Flipp - Pausa. Respiro profondo. - Flipendo. - Tre rotazioni da orologio col polso, presa sicura, tono...incerto. La bacchetta rimase inerme, ma per la prima volta alcun tipo di reazione piccata fu visibile sul volto di lui.
Writingham si limitò a scuotersi di dosso il fallimento e mirare nuovamente al banco. I gesti vennero eseguiti in automatico senza errori. Al termine, la sua voce si levò chiara:
- Flipendo. -
I suoi sforzi furono ricompensati da un raggio aranciato che si andò a schiantare contro il tavolino designato, allontanandolo di mezzo metro.
Un cenno soddisfatto del mento fu tutto quello che si concesse. Suo padre avrebbe detto che anche un orologio rotto segna l'ora corretta due volte al giorno.



 
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