| | “A person often meets his destiny on the road he took to avoid it.”25 anni guardiacaccia francese colloquio |
La sensibilità rientrava tra i requisiti che lui ed i suoi concasati, allora, avevano ricercato in chi aveva fatto loro da guida. Una ricerca silente, ma intrapresa da tutti coloro che avevano affrontato il delicato periodo di transizione adolescenziale facendosi forza di una fragilità celata, posture impettite e frasi di cui a malapena conoscevano il significato. Asserivano di essere grandi, ma intimamente sapevano di essere ancora piccoli e fragili e quelle guide spirituali, oltre che didattiche, avevano ricoperto un ruolo fondamentale nelle tappe che avevano sancito la crescita di ciascuno. Trovarsi ora dall'altro lato, ammesso che vi fosse riuscito, avrebbe equivalso ad una responsabilità di cui Lucien sentiva di volersi far carico. Lieto di udire quelle parole fuoriuscire dalla bocca di Lucille, se ne beò con la flemma che lo caratterizzava, soffiando sulla superficie liquida che emanava volute eburnee. Un altro sorso, un sorriso compiaciuto da celare allo sguardo. «Buono il tè. Buono quasi quanto te.» le riservò un sorriso complice, oltre il quale sentiva che la strega avrebbe potuto scorgere la riconoscenza che nutriva verso la considerazione poc'anzi diffusa nei suoi riguardi. Sentirsi capiti, ecco la chiave che aveva indotto Lucien, da adolescente, ad accostarsi a taluni insegnanti avallandoli di quella fiducia che non donava tanto facilmente. Alla successiva richiesta, il mago si passò la mancina sul mento con aria assorta; i polpastrelli si scontrarono con la peluria nascente che li pizzicò. Erano così tante le creature magiche, ciascuna con le proprie peculiarità che le rendeva uniche ed affascinanti. Ripose la tazza fumante sulla scrivania, in modo da avere ambedue le mani libere di gesticolare. Poi cominciò. «Peccato che l'articolo non sia ancora stato pubblicato sul Profeta, ma giusto pochi giorni fa una brillante studentessa è venuta a porgermi qualche domanda riguardo Tear, l'Augurey che dimora vicino alla capanna. Sono certo che avresti gradito tutte le informazioni che le ho snocciolato.» e che, a conti fatti, avrebbero già fatto metà del lavoro che si accingeva a fare. Divaricò leggermente le lunghe gambe piegate, senza tuttavia perdere la posa plastica contro la scala che accoglieva il suo peso. «Mi piacerebbe cominciare con i Therstal, creature con cui ho una certa familiarità e di cui già mi prendo cura.» Pensò di partire con loro anche perché, nell'ottica di un'ipotetica lezione, un branco già dimorava nei territori di Hogwarts. «Il Thestral è una razza di cavallo alato come l'Abraxas, l'Etone e il Granio. Dall'aspetto quasi rettiliano, dispongono di occhi senza pupille, bianchi e lucenti, musi e colli da drago e corpi scheletrici neri come carbone; non hanno carne, dunque la loro pelle aderisce direttamente alle ossa ben visibili e dispongono di enormi ali coriacee simili a quelle di pipistrelli. Spesso descritti come spettrali o sinistri, i più sostengono che emanino un aspetto inquietante. Tuttavia, a parte le ali senza piume, l'anatomia di queste creature è quasi la stessa di un cavallo comune. Non godono di una buona reputazione, difatti sono conosciuti come presagi di sfortuna da molti maghi per il fatto di essere visibili solo a coloro che hanno assistito alla morte e a causa del loro aspetto cupo, scarno e spettrale.»Il francese si irrigidì appena, non trovandosi minimamente concorde con la nomea attribuita a quelle creature. Forse Lucille lo avrebbe colto. «Come asserivo, l'abilità principale dei Thestral è la capacità di risultare invisibili, ad eccezione di coloro che hanno visto qualcuno morire e hanno pienamente accettato, compreso ed interiorizzato il concetto.» Non fece commenti di natura personale, si limitò ad esporre le proprie conoscenze come avrebbe fatto chiunque ne fosse stato interrogato. Con la mente, però, tornò al giorno in cui conobbe Amber allo zoo di Londra, proprio di fronte alla gabbia di quelle creature che entrambi stavano rimirando. Con un rapido sfarfallio delle palpebre, riprese parola. «Un'altra abilità estremamente importante che li distingue, è la capacità di volare a velocità incredibili, forse più veloci perfino di una Firebolt, probabilmente a causa della loro struttura leggera. Tuttavia, le ali dei Thestral creano uno spazio sufficiente per essere cavalcati da due passeggeri. Il Ministero della Magia li considera creature pericolose, classificate come XXXX a causa del comportamento carnivoro e all'olfatto intensificato riguardo al sangue. Molti credono che tenteranno di attaccare ed uccidere a vista, ma non è vero. Il Ministero consente che vengano allevati e addomesticati, previa autorizzazione adeguata per una pratica comunque ancora fortemente sconsigliata.» Fece una pausa, le braccia ancora levate verso punti indistinti, per concedersi un altro sorso di Tè ed umettare la gola arsa dalle tante parole. «I Thestral sono estremamente intelligenti, si dice siano in grado di ricordare le parole quando gli viene chiesto di viaggiare in luoghi specifici. Sono anche creature estremamente leali, che attaccheranno qualsiasi cosa vedano come una minaccia e, nei rari casi in cui vengono addomesticati, i nemici dei loro proprietari diventano anche loro nemici. Sono anche creature sociali che vivono in branchi aventi una gerarchia molto indulgente, che di solito garantisce che i cuccioli e le madri mangino per primi - i maschi non mangeranno finché gli altri si saranno saziati. I maschi dominanti esamineranno il territorio alla ricerca di opportunità di preda ed eventuali intrusi. Questa gerarchia serve a prevenire il caos ed i maschi combattono per stabilire il dominio su un branco. Le battaglie sono generalmente veloci ed innocue, con le dovute eccezioni mortali. I maschi si solleveranno sulle zampe posteriori e attaccheranno con gli zoccoli anteriori; anche le dimensioni delle ali giocano un ruolo significativo nella rivalità di dominio. Un maschio sconfitto non viene bandito dalla mandria, ma relegato nei ranghi inferiori della gerarchia. Un Thestral sano pesa circa 110 libbre perciò una carica può essere abbastanza mortale. Le madri sono incredibilmente protettive con la prole e sono note per essere le più aggressive, specialmente quando il piccolo è molto giovane. Avvicinarsi ad una madre Thestral o al cucciolo non adeguatamente addomesticati è incredibilmente pericoloso. A parte la lotta per la gerarchia, normalmente i branchi lavorano in modo cooperativo e sinergico per raggiungere comuni obiettivi, come la cattura di una preda. Il lavoro di squadra di queste creature è ammirevole e ne sono stato più volte testimone. I Thestral che vivono nella Foresta Proibita sono adeguatamente nutriti e ben addestrati, non attaccherebbero altre creature o studenti a meno che non venissero seriamente disturbati.» su questo era piuttosto certo ed ovviamente aveva fatto le dovute verifiche. Prendersene cura aveva offerto a Lucien uno spaccato d'eccezione sul loro mondo e sulle loro abitudini, rendendole ai suoi occhi ancora più straordinarie. «Vivono in una vasta varietà di biomi, i più comuni sono le fitte aree forestali perciò la nostra foresta rappresenta un habitat ideale. Crescono in ambienti bui e silenziosi dove è improbabile che vengano disturbati; anche in grotte, giungle e paludi. Un branco può rivendicare fino a 10 miglia di terra, a seconda delle dimensioni degli occupanti. È noto che i maschi combattano fino alla morte per proteggere il loro spazio ma, a causa della loro insospettabile natura docile, i combattimenti sono rari e in generale rispettano i confini l'uno dell'altro. Per natura, vi sono maggiori probabilità che fuggano dall'intrusione umana piuttosto che la combattano. La natura ritirata del Thestral rende difficile studiare adeguatamente i loro comportamenti, tuttavia tra i miei studi e l'aver trascorso diverso tempo con loro, ho avuto modo di intravederne i manierismi quotidiani: quando sono nervosi emettono uno squittio acuto e mantengono le distanze, scuotendo gli zoccoli. Questi sono segnali di avvertimento ed è meglio, in loro presenza, allontanarsi. Un attacco diventa imminente quando un Thestral inizia a fare gesti minacciosi come allargare le ali in modo intimidatorio o emettere versi penetranti - quando è rilassato e tranquillo emetterà un ronzio basso, mangerà apertamente e si sdraierà. Mostrano affetto strofinando il naso e condividendo il cibo. Il comportamento più affettuoso si osserva tra una madre e il suo cucciolo, sebbene anche i fratelli ed i compagni mostrino affetto reciproco.»Una mezzaluna comparve sul volto del mago, mentre tornava con la mente ad alcuni episodi di cui si era fatto silenzioso osservatore quando si era recato a portar loro il nutrimento e le cure necessarie. «Abili cacciatori, i Thestral hanno uno straordinario olfatto e che gli permette di captare facilmente l'odore del sangue e della carne fresca, anche se la fonte dell'odore fosse lontana. Godono inoltre di un forte senso dell'orientamento e capiscono esattamente dove devono andare i maghi che li cavalcano. A questi basterà enunciare la destinazione perché la creatura li ci porti, esattamente come fanno i gufi con le lettere. Per quanto concerne la loro alimentazione, sono prettamente carnivori. È noto che inseguino e divorino anche grandi uccelli, conigli, ratti, lucertole, pesci e cervi. Sono incredibili predatori, in grado di abbattere prede molto più grandi di loro, caricando e stordendo la preda e finendo il lavoro con le loro bocche a forma di becco. Un Thestral inseguirà la sua preda per chilometri prima di stancarsi e la sua incredibile velocità gli consentirà di eliminarla rapidamente. Ma sono anche spazzini, mangerebbero anche carcasse in decomposizione e questo gioca a favore delle cucine del castello e degli avanzi dei pasti. Anche se potrebbero nutrirsi di carne avariata per mantenersi, preferiscono cacciare e mangiare carne fresca. Sebbene la struttura dei becchi consenta loro di frantumare le ossa con facilità, i loro stomaci non sono in grado di digerire la materia ossea, questo è il motivo per cui è comune trovare resti ossei sparsi nei loro territori. Anche le rocce frantumate fanno parte della loro dieta; essa infatti aiuta a ridurre le reazioni acide nel loro stomaco e facilita la digestione delle prede in decomposizione.» deglutì, scuotendo appena il capo al pensiero di quella pratica che per fortuna non aveva avuto occasione di vedere con i propri occhi. «Bene, ora mi piacerebbe passare ad una creatura della quale ho appreso l'esistenza al mio ultimo anno a Hogwarts. Mi affascinò talmente tanto che, non appena terminò la lezione di Cura delle Creature Magiche, ricordo che mi fiondai in biblioteca per documentarmi quanto più possibile.» Sulla scia dell'apertura cui si era lievemente sbilanciato poco prima, Lucien decise di rivelarle ancora qualcosa di personale, pur rientrando in limiti da lui stesso stabiliti. Ricordava nitidamente quel giorno, la foga che lo aveva catapultato in biblioteca alla ricerca di qualsiasi tomo potesse offrigli informazioni aggiuntive a quelle assimilate a lezione. «Si tratta del Basilisco.» una pausa ad effetto non voluta, il sapore del tema che aveva su Lucien era gustabile unicamente a lui. «È un serpente gigante, noto anche come Re dei Serpenti. La pelle del Basilisco, di un verde vivido, è corazzata come quella di un drago e lo protegge dagli incantesimi che gli vengono inferti - la cambia ad intervalli come tutti i serpenti - possiede grandi occhi gialli e può raggiungere i sei metri di lunghezza. Non se ne conosce l'habitat ideale, ma pare sia solito rifugiarsi in grotte e luoghi bui e umidi, dove può strisciare indisturbato e quando ciò accade metà del suo corpo si snoda sul terreno, come tutti i rettili, mentre la parte frontale rimane eretta. Ne sono stati avvistati alcuni esemplari in Africa, in Libia e in Egitto. Herpo il Fallo, un mago oscuro di origine greca in grado di parlare il Serpentese, fu il primo ad allevarne uno da un uovo di gallina covato da un rospo - un processo che, secondo le leggende, poteva impiegare fino a nove anni - ed a controllarlo. L'allevamento del Basilisco fu vietato in epoca medievale. Il Ministero della Magia ha affermato che tutti i pollai nel mondo magico sono soggetti ad ispezione del Dipartimento per la Regolazione e il Controllo delle Creature Magiche per contrastare l'allevamento dei Basilischi. Tuttavia, il divieto è abbastanza facile da eludere, rimuovendo l'uovo da sotto il rospo. Un limite più naturale ed efficace all'allevamento è il semplice fatto che queste creature sono controllabili solo dai Rettilofoni. Per questo motivo rimangono fortunatamente rari.»Eppure tante volte Lucien si era domandato quanti Maghi Oscuri fossero riusciti ad allevare quelle creature mortali. Le avevano addestrate? Le avrebbero mai usate come armi? «Guardare un Basilisco direttamente negli occhi ucciderà la vittima, ma il contatto indiretto la renderà semplicemente pietrificata; può uccidere anche attraverso le zanne che contengono un potente veleno il cui unico antidoto conosciuto è la lacrima di una Fenice. Il veleno è così potente da poter uccidere una persona in pochi minuti, rendendola sonnolenta ed offuscandone la vista prima che muoia. Ha un effetto molto duraturo, rimane potente fino a cinque anni o più dopo la morte della creatura; può anche danneggiare oggetti inanimati così a fondo da renderne impossibile il ripristino. Un modo per sopravvivere al suo sguardo mortale è vederlo attraverso un altro oggetto, come appunto lo specchio, che lo indurrebbe ad uccidersi da solo, un po' come Medusa, figura mitologica babbana. È il nemico mortale dei ragni - verosimilmente perché essendo sprovvisti di palpebre non potrebbero serrare gli occhi per non incrociare il suo sguardo - possono percepirne la presenza e rifuggirlo, così come questa creatura fugge solo quando ode il canto del gallo, che gli è fatale. Costituiscono un pericolo per lei anche una donnola, che dopo averla uccisa pare morirebbe a sua volta, o come dicevamo la vista del proprio riflesso in uno specchio. Il Basilisco ha una classificazione ministeriale XXXXX, il che significa che è un noto ammazzamaghi che non può essere addestrato e addomesticato a causa dei suoi immensi poteri. Poiché il Basilisco è un serpente, un Rettilofono potrebbe porlo sotto il suo controllo, ma l'effettiva resa dipende dalla relazione tra i due, dunque non tutti i Rettilofoni ne sarebbe in grado.»Una pausa lo incupì appena, mentre setacciava tra i ricordi che riguardavano Safia e la sua presunta Rettilofonia; i tentativi fraterni di tenerla lontana da Silas per la paura di veder conformate le proprie paure. Nulla che ovviamente riguardasse la segretaria scolastica e di cui dovesse essere informata. «Un Basilisco può vivere almeno novecento anni, sebbene vi sia prova che uno sia vissuto per circa mille. Questo si verifica sfruttando il Serpentese per indurre la creatura in un sonno profondo che le impedisce di invecchiare. I Basilischi si nutrono di animali vertebrati, non si sa di preciso quanti ne potrebbero mangiare contemporaneamente. Il maschio può essere distinto dalla femmina da un pennacchio scarlatto posto sulla testa a forma di corona, da qui l'appellativo di Re. Ad oggi pare non esistano pozioni ed incantesimi in grado di uccidere questa creatura e l'unica testimonianza storica in nostro possesso è la spada di Godric Grifondoro, uno dei quattro fondatori della scuola. In ultimo, mi preme evidenziare l'esistenza di una creatura similare nella genesi e nelle abilità nota con il nome di Coccatrice: dal corpo di viverna, la testa da gallo, una lunga e squamosa coda ed una lingua biforcuta. Durante il Torneo Tremaghi del 1792, una delle prove prevedeva la cattura di questa creatura, ma sfortunatamente essa si liberò e ferì alcuni campioni. L'incidente portò alla cancellazione del Torneo per diversi anni.» dopo quelli che erano parsi minuti interminabili, durante i quali il mago aveva spremuto la propria memoria ritrovando brandelli di ricordi nei più piccoli anfratti del Mind Place o Palazzo della Memoria, finalmente Lucien Cravenmoore tacque. La mascella contratta, il lungo corpo ben dritto non si muoveva se non per respirare. Durante l'enunciazione non aveva distolto una sola volta lo sguardo dalla sua interlocutrice sebbene, talvolta, al suo volto avesse sovrapposto quello della sorella minore. A quel punto pendeva letteralmente dalle labbra di Lucille e a parte dimostrarle che in quanto a nozioni avrebbe potuto scrivere un libro sulle creature magiche ed il loro accudimento, pronto a sciorinare altre su qualsiasi altra creatura di femmineo interesse, si domandò quale potesse essere il fulcro della questione da lei citato. Anche se, una parte di lui, credeva già di conoscere la risposta.
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