Maurizio Pisciottu vs Sirius White, Adulto vs Docente | Giornata del duellante

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view post Posted on 27/4/2021, 22:49
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Il Fato

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«Signoraaa i danni! I DANNIII!»
Trovare ispirazione dal dolore era uno strumento che entrambi i duellanti sembravano conoscere bene, chi per un motivo chi per un altro.
Sirius White e Maurizio Pisciottu avevano visto abbastanza nella loro vita e carriera da sapere quando fermarsi non era una scelta, ma un errore.
Qualcuno avrebbe potuto continuare a considerare le loro decisioni come espressione di cocciutaggine e scelleratezza, chi invece onorarle per la passione che vi era dietro.
Sinjur Lumi si limitò a stringere le labbra davanti al movimento di bacchetta di Sirius e portare le braccia conserte contro il petto quando Maurizio non accennò ad alzarsi.
Dalla punta della bacchetta in salice si sprigionarono una dozzina di fasci di luce che nel proiettarsi verso l'alto disegnarono una parabola.
Si intrecciarono tra di loro durante il percorso, disegnando ombre sconnesse sul volto dei due combattenti e i profili degli spalti e il mobilio della sala del duello.
Sembrava il preambolo di uno spettacolo pirotecnico.
Spirali di luce bianca, blu, rossa e dorata vorticarono l'uno attorno all'altro, congiungendosi e distaccandosi a fasi alterne.
Il vortice vedeva la propria evoluzione concludersi verso Maurizio ancora in ginocchio.
Mettere a fuoco l'avversario era un lavoro che avrebbe richiesto sforzo da parte di entrambi, ma se per il Licantropo quest'azione veniva ostacolata dalla normale intorpidimento del corpo dopo l'Orbus accusato, quello del Docente era azionato da una magia infida.
Il Cephalea imponeva alla mente del bersaglio una pesantezza asfissiante. Era come se l'idea e l'intenzione fossero lì, come parole sulla punta della lingua che si fanno fatica a mettere a fuoco.
Una fitta di dolore risalì l'occhio destro al rilascio dei primi fasci di magia evocati, segno di come il proprio status seppur non destinato a rimanere ancora a lungo era comunque un fattore di ostacolo per lui (-4 PM).
D'altra parte, seppur vittima di un incantesimo rilasciato con fatica, Maurizio non vantava soltanto bonus dal suo retaggio razziale, ma anche malus.
La luce non era per tutti sinonimo di bene.
Le pupille scure dell'Antimago si strinsero di scatto cercando di abituarsi a quei nuovi input sensoriali e mettere a fuoco la sala nonostante i fasci che cominciavano a circondarlo.
L'impatto arrivò nel momento in cui il braccio armato di Maurizio si ritrasse di un centimetro buono per il rinculo dell'onda d'urto del suo Bombarda.
Un suono sordo si propagò nell'aria, scontrandosi con quello sibilante del Lucis Ambitus e poi si infranse, sovrastato dal boato d'esplosione che l'incanto aveva scatenato.
Lo scenario cambiò in un battito di ciglia: se fino a due secondi prima il pubblico era distratto dai filamenti intrecciati di luci stroboscopiche in caduta libera verso Maurizio, ora si ritrovava ad affannarsi a tornare su Sirius per cercare di seguire lo spostamento del Bombarda.
La magia concretizzata dal Licantropo dietro il suo dolore e i suoi sentimenti esplosero a contatto con la pedana ai piedi di Sirius, rilasciando un'onda d'urto che portò il Docente a venire sbalzato indietro un metro e mezzo ricadendo con un tonfo sul tappeto rosso della pedana.
L'impatto gli mozzò il fiato e la spinta lo portò a perdere di vista Maurizio per un secondo.
Frammenti di legno e una sottile cortina di polvere legnosa si sollevarono con lui, sporcando gli abiti e graffiandone il volti. Impattò a terra poco dopo, finendo col rotolare per mezzo metro prima di fermarsi.
Con la bacchetta ancora in mano, Sirius si ritrovò riverso sul fianco sinistro, con il capo rivolto verso gli spalti e le spalle al suo avversario. (-25 PS; -5 PC)
Un peccato che di questi successi Maurizio Pisciottu non avrebbe potuto vedere molto. Il vortice di luce era ricaduto con un sibilo sul suo volto andando ad impattare contro il tappeto sotto di lui.
Era intrappolato dentro un vortice di luci che i suoi sensi da licantropo cercavano con fatica di tracciare.
Gli occhi cominciarono a bruciare e lacrimare quasi subito, costringendolo a chiudere gli occhi per un secondo per cercare di controllare il dolore. (-8 PS)
Quando li avrebbe riaperti, vedere sarebbe stato assai difficile.
L'esperienza avrebbe potuto far ricordare a Maurizio le sue serate brave nei locali babbani, dove le luci artificiali tendevano a vedere i movimenti come spostamenti frazionati e sconnessi. A questo andava aggiunta un'apparente incapacità a visualizzare ciò che aveva di fronte a sé: la sala era improvvisamente un acquerello sbiadito; un blend di colori senza contorni e forme.
Era temporaneamente cieco e Morgana santissima se bruciavano gli occhi! (-6 PC, cecità per 1 turno)

2° Manche della Giornata del Duellante
Sirius White:
PS: 267/300
PC: 291/300
PM: 288/300
Proroghe: 2/3

Maurizio Pisciottu:
PS: 227/273
PC: 231/245
PM: 234/234
Proroghe: 1/3


Sirius: il Cephalea perdurerà ancora per 1 turno. Al prossimo post dovrai ancora giocarne le conseguenze, l'incantesimo cesserà al mio prossimo masteraggio! Verrà percepito come un dolore costante alla testa che risulterà d'ostacolo alla tua concentrazione. Sei stato sbalzato di due metri dalla tua posizione per il Bombarda. Ora sei disteso sulla pedana, riverso sul fianco sinistro e con la testa rivolta verso gli spalti alle tue spalle (quindi per contro stai dando le spalle a Maurizio).

Maurizio: Sei ancora a terra in ginocchio. Soffri solo per un turno di cecità, questo significa che puoi agire, ma non sarai capace di vedere se non colori confusi (le sagome, quindi, saranno un azzardo da mettere a fuoco). Il mio prossimo masteraggio descriverà la fine del Malus.

Tutti: Mi scuso per il ritardo a questo invio. Buon gioco e continuate a darci dentro!

Turno a Maurizio

Sala del Duello
La Sala è molto ampia, con alte finestre luminose e il soffitto a non meno di sei metri da terra. Vi sono molti oggetti e arredamenti...

Lista Oggetti Presenti
Un lungo tappeto, sulla pedana dove i due si sfidano;
Due armadi, uno con libri e un altro con coppe e trofei, addossati alle pareti laterali alla pedana;
Quattro armature, una per angolo
Otto torce, che oscillano nella sala;
Un enorme lampadario in ottone, con 36 candele, appeso al soffitto esattamente sopra il centro della pedana;
Due candelabri a tre braccia;
Una quindicina di quadri;
Arazzi e stendardi alle pareti;
Lunghe tende alle finestre;
Quattro statue gargoyle poste agli angoli della sala;
Due puff;
Due file da dieci sedie poco distanti dai due lati lunghi della pedana;
Un tavolo accostato al muro;
Quattro ganci appesi al soffitto per appendervi gli stendardi.
Extra: due cime di corda ad un passo dietro Maurizio, ognuna è lunga mezzo metro.
 
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view post Posted on 30/4/2021, 18:22
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You are not saving this world, you are preparing it for me.

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Maurizio Pisciottu ☾ Werewolf
PS: 273 ☾ PC: 245 ☾ PM: 234 ☾ PE: 36

"I've got this funny feeling that I just can't shake
The devil in the wires, the data eating up my brain"
Il destino ha un modo assai curioso di giocare, eppure non sa di essersi sbagliato. Forse per un solo piccolo istante ha pensato che privarmi della vista non mi avrebbe permesso di godere della gioia della distruzione e del caos che ho creato. Eppure nonostante il dolore, nonostante l'assenza della vista gli altri sensi sono pronti a captarne i risultati.
"There's a flood that's coming up to my bed
Chaos wins and I can't get over it"
Sento le assi piegarsi alla forza della magia, sento l'odore della polvere smossa dall'esplosione impregnarmi le narici, qualche pezzo di legno riesce persino ad arrivare a me, resti di quella che un tempo era una ordinatissima pedana. Infine il tonfo, il suo tonfo in grado di darmi l'ultima e gustosa soddisfazione, riesco persino a ricreare nella mia mente la sagoma di Sirius che salta per aria come un enorme petardo per poi ritornare nell'arena.
"How do I even learn to play the human way?
Smiles without a heart, weird mechanical mistakes."
Eppure il dolore inflitto è una cosa che posso solo immaginare mentre quello che sento è maledettamente reale, gli occhi mi bruciano come non mai, nemmeno quella bellissima estate ad Hogsmeade era riuscita a causarmi tutto quel dolore, la mia benedizione ferale aveva i suoi svantaggi e categoricamente ad ogni scontro ne pagavo le conseguenze.
Sono ancora qui, fermo su di un ginocchio, col braccio leggermente indietro a causa dell'onda d'urto del mio stesso incanto, il capo leggermente abbassato forse per cercare un inutile riparo dalla luce.
Così, la soddisfazione lascia lo spazio ad un pensiero fisso: "e mò?"
Attaccare non sembra un'opzione valida, ma il mio avversario è in un punto imprecisato dell'arena e io non posso visualizzarlo. Per questo scarto subito l'opzione di ricorrere a un incantesimo che voglio usare da tantissimo tempo, rimanere fermo sarebbe una mossa audace ma decisamente poco saggia.
Non ci metto molto ad agire, la soluzione più semplice, alla fine, si rivela sempre quella più valida. Prima ancora di agire so di dover visualizzare mentalmente il mio desiderio. Ed è allora che il mio cervello produce qualcosa di decisamente curioso, ho di fronte a me un drago con una immensa sigaretta tra le labbra, il fumo che produce avvolge tutto quello che c'è intorno... Maledizione, quanto vorrei una sigaretta in questo momento!
Ispirato dalla visione, il polso si muove per materializzare il drago, o meglio, il suo fumo.
Lo faccio roteare in senso orario col braccio steso davanti a me e muovo la bacchetta per disegnare una retta con l'obiettivo di creare una parete di fumo tra me e Sirius White. Se non posso vederlo io, non dovrà vedermi nemmeno lui.
"Fumos."
Forse coperto da una nuvola di fumo, forse no, ma sicuramente ancora cieco decido di muovermi verso la mia sinistra alla ricerca del bordo della pedana nel tentativo di scendere giù. Ecco come ci si sente ad essere un terrorista.
Del resto finalmente sono riuscito a portare Sirius nel mio di ambiente, meno tecnico, meno convenzionale. Il modo in cui affronto i duelli non è né più né meno di una rissa da bar, istinto, fortuna e qualche cocktail di troppo.
"Beauty, violence
War is within us
We'll be silenced
Tomorrow we're gonna be stardust"
Code by N i e v e


PS: 227/273
PC: 231/245
PM: 234/234
Proroghe: 1/3


Master:
PS: MILLE
PC: MILLE MILIONI
PM: MILLE E POI...MILLE
Proroghe: 2/3

:secret: andava fatto
 
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view post Posted on 2/5/2021, 10:13
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La Giornata
del Duellante



Raramente Sirius White aveva avuto una esperienza simile. Al di fuori degli scontri magici con i mangiamorte che a tutto aspiravano tranne che a una lecita vittoria, i duelli ufficiali si erano sempre svolti con dinamiche già viste, copioni già letti, esperienze già vissute. Con Nihandra il suo primo duello lo aveva visto coinvolto in una danza di ostacoli che si erano succeduti l’uno dopo l’altro, imprevisti, difficoltà sempre crescenti ma mai così tremendamente violenti. Era vero, dopotutto che lo stile di un duello mutava a seconda degli sfidanti coinvolti.
La pedana esplose e con essa frammenti di legno accompagnarono il docente in uno sbalzo che lo avrebbe portato a diversi metri di distanza dalla posizione che aveva poc'anzi occupato. Così impegnato nel desiderio di infierire contro il suo avversario aveva di fatti dimenticato che anche Maurizio avrebbe potuto fare altrettanto. La botta che ne sarebbe seguita, l’impatto con la terra e la rotolata glielo avrebbero sicuramente rammentato con forza nei momenti successivi. La testa esplose in una nuova fitta di dolore, i graffi sul volto, i fischi alle orecchie dovute all'esplosione aggiunsero alle sue condizioni nuovi malus da prendere decisamente in considerazione. Il duello non si stava svolgendo come aveva previsto ma stava riuscendo a stimolarlo in modi che non avrebbe creduto possibile.
Eccezionale e straordinario come mai prima.
Con la bacchetta ancora in mano, la cortina di polvere ancora sollevata e che lentamente iniziava a posarsi sul pavimento si ritrovò faccia a faccia con gli spalti e per qualche breve attimo di secondo il docente potè accorgersi dei mille volti che da quella posizione erano fermi su di lui e di Maurizio. Si era completamente dimenticato della congrega, del torneo, assorbito come era dal duello. Cosa stavano pensando di lui? Che fosse per caso un rammollito o che se la stesse giocando bene nonostante tutto?
Domande lecite ma prive di qualsiasi risposta giacché, volontà a parte, non era il momento opportuno per porre tali quesiti. La verità infatti si celava dietro la schiacciante consapevolezza di una necessità: si trovava sul fianco sinistro, le spalle rivolte al proprio avversario, una posizione che sicuramente non andava a suo vantaggio.
La reazione lo avrebbe visto tanto rapido quanto le sue capacità di reazione gli avessero consentito. I graffi al viso e il bruciore che da essi veniva non rappresentavano un grande fastidio ma il residuato dell’esplosione, la botta e sopratutto la cefalea che ancora imperversava minacciando la sua concentrazione decisamente di sì. Il docente abbracciava il dolore perché da esso poteva attingere la forza necessaria a vincere il duello ma non era affatto facile come pensava. Se solo avesse posto fine a quel fastidioso mal di testa o i suoi effetti avessero finito di infierire! Quanto tempo era trascorso? Cinque, dieci, quindici minuti? Possibile eppure non aveva mai visto molte fatture prolungare la propria azione ad libitum. La magia aveva dopotutto le sue regole, regole che con l’esperienza aveva imparato a comprendere bene. Doveva avere pazienza.
Serrò i pugni e quasi gli parve si percepire le proprie unghie che gli penetravano la cute del palmo della mano ma il contatto con la superficie di legno del suo catalizzatore gli rammentò la possibilità di poter ancora agire come il suo avversario si meritava. Solo doveva recuperare una posizione migliore rispetto a quello che gli era stata imposta dal bombarda. La mano sinistra si piantò sul pavimento della pedana e così il proprio busto si sarebbe ritrovato sollevato. Non doveva fare grosse acrobazie, doveva solo fare in modo di sedersi sulla pedana e facendo forza con le proprie gambe e il bacino ruotare il busto tanto quanto necessario a ritrovare la posizione di Maurizio. Avrebbe potuto rimettersi in piedi ma non desiderava perdere più tempo del dovuto. Ancora una volta infatti doveva rammentare di non essere solo sul campo di combattimento. Ad ogni sua reazione corrispondeva una avversaria che poteva coincidere più o meno con la sua. Per questo doveva essere rapido e deciso o quanto meno esserlo nel miglior modo possibile stando alle proprie condizioni fisiche. Sperava solo non fosse eccessivamente tardi. Nonostante la mente gli esplodesse ancora, la cefalea gravasse sulla sua concentrazione, Sirius White aveva già una idea su come agire. Si trattava di un incantesimo che avrebbe potuto estrinsecare i suoi effetti anche nei turni successivi se fosse riuscito a portarlo a buon fine.
Con la posizione appena recuperata avrebbe allora cercato di individuare la posizione del suo sfidante e se e quando vi fosse riuscito avrebbe puntato la bacchetta sotto la propria ascella sinistra pronto a dar vita alla propria mossa. Il cefalea era un incantesimo che gli aveva fatto più male del dovuto ma Maurizio non immaginava minimamente, forse, quante insidie potesse celare l’incantesimo che il docente stava cercando di eseguire.
La volontà di inferire sul corpo del proprio nemico era tale che avrebbe cercato di valicare ogni fatica fisica che il suo corpo gli stava imponendo. Fino a quel momento la carica offensiva e la volontà gli era bastata a riuscire nei propri propositi. Doveva insistere fino alla fine o fino a quando il suo corpo glielo avesse consentito. Stringendo le labbra avrebbe percepito forse il sapore metallico del proprio sangue ma la sua rabbia urlava a gran voce una necessità impellente oltre che imperativa.
Gliela avrebbe pagare come meritava.
La foga avrebbe alimentato un movimento rapido, una frustata ben precisa che avrebbe portato il braccio armato all’indirizzo del corpo del suo nemico. Gli serviva una superficie corporea sufficientemente ampia da poter agire con efficacia per questo avrebbe cercato di puntare al busto.
Ma solo se vi fosse riuscito la formula avrebbe scandito la sua volontà imperativa. Un colpo al cuore, violento e deciso.
<< Àntares! >>
Prendi questa Maurizio.


Statistiche
PS 267/300 |
PC 291/300 |
PM 288/300 |

Incantesimi conosciuti :
Prima classe: Completa.
Seconda classe: Completa [incluso Orcolevitas/Monstrum]
Terza classe: Completa [incluso Iracundia e Fattoriam]
Quarta classe: Completa [incluso Circumflamma, Colossum e Repsi Genitum, Ignimenti, mucum ad nauseam, Napteria, AcquaEructo/Neptuno]
Quinta classe: Completa [incluso Claudo/Perclaudo, Plutonis, Stupeficium, Nebula Demitto, Vultus converto]
Sesta Classe : Completa [incluso Imperio, gli altri esclusi]
Settima Classe : Accendio/Ascendio, Confringo, Entomorphis, Magisterium, Mobilia Conformo, Occludo Magistre, Piertotum Locomotor, Protego Totalus, Retorqueo, Sectio Pereat, Tritonis

Incantesimi chiari.
Stupeficium
Scripto Confundo
Osrumpo
Repello
Rituale Difensivo
Magisterium
Agens Patronus
Caricamento
Seuz Lampo
Diruptio
Fenix Felicitas

 
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view post Posted on 9/5/2021, 15:34
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Il Fato

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«Signoraaa i fumi! I FUMIII!»
Un Nero delle Ebridi soggiornava simbolicamente alle spalle dell'Orchestrante, greve della rabbia del suo mago.
Una cortina si allargò dalla punta della bacchetta di Maurizio, disponendosi per formare un vero e proprio muro di fumo seguendo le direttive del braccio e della mente dell'agente.
Dagli spalti alcuni spettatori si videro costretti a sollevarsi dai loro posti a sedere, portando alcuni addetti alla sicurezza a ridisporsi per poter tenere d'occhio chi si sporgeva dalle balconate protette per cercare di avere una visione d'insieme della pedana.
Quest'ultima era stata spezzata alla sua metà non più solo dallo squarcio nel legno — largo circa mezzo metro — causato dal Bombarda di Maurizio, ma anche dalla parete divisoria eretta da quest'ultimo.
Il fumo di un grigio particolarmente scuro, quasi nero, era ancora raccolto dalla magia risultando compatto abbastanza da rendere pressoché impossibile una visione della pedana da entrambe le parti in cui si trovavano i duellanti.
Il fumo, però, non sarebbe rimasto lì a lungo: la sala da duello era ampia e nel tempo la barriera sarebbe diventata una cortina cedevole.
Era un diversivo e una scelta tattica che poteva risultare molto utile quella dell'Agente Pisciottu, ma non era una soluzione a lungo termine.
Diversamente si sarebbe potuto dire per l'Antares.
Alcuni duellanti l'avrebbero descritto come un incanto subdolo, altri come particolarmente arguto.
I pareri erano discordanti nel settore e Sinjur che poteva vedere gli sviluppi del duello dalla sua posizione privilegiata, si ritrovò col doversi piegare in favore della sua anziana assistente per commentare la scelta.
Mormorò qualche parola, interrotta sul nascere da un energico strattonare della Signora Lewis che lo riportò con gli occhi sullo scontro in tempo per vedere l'incantesimo del Docente superare il muro di fumo.
Un aculeo violaceo era stata diretto alla cieca, là dove Sirius nel voltarsi e tirarsi su non avrebbe avuto modo di visualizzare Maurizio, ma solo il banco di fumo creato da questo.
La memoria era per quel frangente il suo unico assistente.
L'incanto partì e superò l'ostacolo immateriale.
Maurizio nel cercare — anche lui alla cieca, seppur in senso più letterale — di trovare la pedana e allontanarsi, non aveva deciso di portarsi nuovamente in piedi, rendendo lo spostamento dalla sua posizione genuflessa decisamente meno fluido.
L'Aculeo così riuscì a trovare il corpo di Maurizio, ma non al cuore come sperato da Sirius, ma alla spalla sinistra dell'Antimago in procinto di sfuggire alla sua posizione originaria.
Avrebbe avvertito un improvviso dolore nella zona laterale del muscolo, accompagnato poco dopo dal pulsare della carne e l'improvviso riscaldarsi della pelle.
L'aculeo lo superò, fendendo l'aria in un sibilo che i suoi sensi da licantropo avrebbero captato senza troppa fatica, assieme al più tardo suono sordo del proiettile che si conficcava in terra prima di scomparire a qualche metro più in là, al capo opposto della pedana rispetto a dove si trovava Sirius.
Maurizio avrebbe avvertito inizialmente l'Antares come un dolore pulsante e bruciante dove si trovava la ferita e dopo qualche secondo espanso nel suo raggio d'azione.
Gradualmente mentre il licantropo si muoveva, avrebbe avvertito un caldo innaturale, accompagnato dalla crescente sensazione di avere qualcosa sottopelle, come un formicolio pressante che dalle spalle avrebbe disceso il braccio. (-28 PS)
Nel dolore però avrebbe potuto vantare una piccola gioia: gli effetti del Lucis Ambitus venivano meno; ora era capace di distinguere forme e colori, così come ritornare ad avere senso di profondità; dell'incanto rimase soltanto un tollerabile bruciore agli occhi.
Giunto al bordo della pedana scendere sarebbe stato un gioco da ragazzi.
A quel punto Maurizio avrebbe dovuto scegliere cosa fare: occuparsi del veleno o sfruttare alternativamente il muro di fumo che lo copriva?
Sirius non aveva i mezzi per comprendere se l'avversario era effettivamente stato colpito dall'Antares, ma avrebbe potuto giovare di una mente più limpida: l'impronta magica del Cephalea si era improvvisamente dissipata, lasciando di sé solo la sgradevole sensazione di una stretta attorno al capo da poco allentata.

2° Manche della Giornata del Duellante
Sirius White:
PS: 267/300
PC: 291/300
PM: 288/300
Proroghe: 2/3

Maurizio Pisciottu:
PS: 199/273
PC: 231/245
PM: 234/234
Proroghe: 1/3


Sirius: il Cephalea è terminato! Dell'incanto rimane solo un tenue malessere alla testa puramente descrittivo e non un effettivo Malus all'esecuzione degli incantesimi. Sei seduto sulla pedana, rivolto verso la zona dove si trovava in precedenza Maurizio, oscurato dal muro di fumo che divide la pedana.

Maurizio: Sei in piedi oltre la pedana. Non hai visione del tuo avversario. Puoi vedere parte delle persone agli spalti superiori, l'arredamento nella tua porzione della sala dei duelli e parte dei lati della sala distanti dalla zona della pedana.
Consiglio per il futuro di dedicare qualche attenzione in più alla descrizione degli spostamenti: la mancanza di specifica sul come Maurizio si sposti lascia a me la possibilità di interpretare liberamente le tue azioni (in questo caso Maurizio avrebbe potuto strisciare, gattonare o rotolare verso il bordo pedana, per esempio).

Tutti: Un muro di fumo denso divide per metà la pedana, coprendo la visuale dei duellanti. Il muro è alto due metri e spesso quasi la metà. Maurizio è sceso dalla pedana muovendosi alla sua sinistra — è quindi dal punto di vista di Sirius spostato alla sua destra. Maurizio è temporaneamente coperto dalle rimanenze estreme del muro, questo rende impossibile ad entrambi i contendenti vedersi. E' nozione condivisa quella del graduale dissiparsi degli effetti del Fumos.


Turno a Sirius

Sala del Duello
La Sala è molto ampia, con alte finestre luminose e il soffitto a non meno di sei metri da terra. Vi sono molti oggetti e arredamenti.

Lista Oggetti Presenti
Un lungo tappeto, sulla pedana dove i due si sfidano; un ampio foro si trova alla sua metà al centro, causato dal Bombarda di Maurizio Pisciottu: la pedana è spezzata per mezzo metro di larghezza al suo centro per questo stesso motivo.
Due armadi, uno con libri e un altro con coppe e trofei, addossati alle pareti laterali alla pedana;
Quattro armature, una per angolo
Otto torce, che oscillano nella sala;
Un enorme lampadario in ottone, con 36 candele, appeso al soffitto esattamente sopra il centro della pedana;
Due candelabri a tre braccia;
Una quindicina di quadri;
Arazzi e stendardi alle pareti;
Lunghe tende alle finestre;
Quattro statue gargoyle poste agli angoli della sala;
Due puff;
Due file da dieci sedie poco distanti dai due lati lunghi della pedana;
Un tavolo accostato al muro;
Quattro ganci appesi al soffitto per appendervi gli stendardi.
Extra: due cime di corda ognuna lunga mezzo metro sostano sul tappeto della pedana, ad un metro dal suo centro dal lato in cui si trova Maurizio Pisciottu..
 
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view post Posted on 11/5/2021, 20:43
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La Giornata
del Duellante



Sirius White non avrebbe mai avuto modo di gioire del successo della sua azione o per meglio dire della consapevolezza di aver colpito il suo obiettivo. L’aculeo che era venuto fuori dalla sua bacchetta si sarebbe infatti scontrato contro un muro di fumo che nel frattempo Maurizio aveva sapientemente evocato. L’aveva forse colpito o avrebbe arrestato la sua corsa contro le pareti della sala ovvero il legno della pedana? Non avrebbe potuto mai dirlo. L’unica certezza era che avendo attraversato quel muro, la faglia di fumo aveva inghiottito non solo il suo aculeo ma anche tutte le sue speranze che ad esso si erano accompagnate.
Incredibile.
Maurizio sicuramente non gliela stava rendendo facile.
Animato da una rabbia che rare volte aveva sperimentato nella sua vita il docente avrebbe piantato con tenacia la mano sinistra sulla superficie lignea della pedana e con un colpo e facendo peraltro forza sul ginocchio destro avrebbe tentato di rimettersi in piedi, la punta della bacchetta rivolta esattamente contro il muro di fumo che gli si stagliava davanti appena fosse riuscito a mettersi in piedi. Non aveva voglia né desiderio di ammetterlo ma in quelle condizioni riuscire nell’intento di colpire l’antimago con qualsivoglia incantesimo sarebbe stato possibile.
Eppure…..
Sollievo, incredulità ma si sarebbe rapidamente reso conto della facilità e della fluidità con cui adesso scorrevano i suoi pensieri. Il cefalea che fino a quel momento aveva limitato le sue capacità aveva finalmente estinto i suoi malus. Un mondo di possibilità si stava schiudendo dinanzi a lui.
Ne avrebbe sorriso.
Non poteva conoscere la posizione di Maurizio, non poteva agire sulla faglia di fumo, non poteva sapere se il suo antares era andato a buon fine ma un cosa era certa: sapeva perfettamente come avrebbe potuto agire. Finalmente tutti quegli sforzi, tutti gli apprendimenti nel cuore della biblioteca avrebbero potuto dare i suoi frutti.
Residuava un tenue malessere, le botte subite, la polemizza agli arti ma nulla faceva credere al docente di non poter agire con una buona probabilità di successo. L’incantesimo che aveva deciso di lanciare non solo rispondeva alla necessità di agire su di un ampio raggio ma celava in sé anche le peculiarità di una offensiva di tutto rispetto. Dovunque si fosse trovato su quella pedana il suo incantesimo lo avrebbe raggiunto portando con sé la sua forza distruttiva. Con quel fumo l’antimago poteva credere di aver ottenuto un prezioso vantaggio ma vedere non sempre era possibile. Nessuno dei due sapeva dove si trovava l’altro ma Sirius sapeva perfettamente come poter porvi rimedio.
E Maurizio?
Avrebbe puntato la bacchetta di fronte a lui. Non aveva bisogno di essere preciso. Tutto ciò di cui abbisognava era la giusta dose di concentrazione e l’opportuna carica offensiva. Quell’incantesimo faceva proprio al caso suo e con il cefalea fuori dai giochi avrebbe avuto sicuramente maggiori capacità di riuscirci. Doveva provarci.
Respirò profondamente, regolarizzando la frequenza e lasciando che la mente vagasse altrove nel tentativo di creare i giusti presupposti per la fase mentale del suo incantesimo.
Immaginò una distesa d’acqua, cercò di avvertirne la quiete e lentamente di impossessarsi della sua calma fino a immergersi completamente in essa. Avvertì il cuore che rallentava i suoi battiti, il suo respiro farsi sempre più regolare, più lungo. La quiete prima della tempesta, l’ordine prima della distruzione.
Prima il mare, il suo placido incedere, la lenta marea, lo scrosciare delle acque senza alcuna aggressività. Era esattamente così che accadeva. Le onde anomale venivano fuori dal nulla, dalla quiete la riva giungeva a ritirarsi per una esplosione improvvisa in mezzo al mare e infine le onde anomale si ergevano pronte ad arrecare tutta la loro forza distruttrice. Come aveva fatto in precedenza lasciò che le sue sensazioni, i suoi sentimenti si trasferissero all’immagine mentale che aveva appena concepito.
Con le sue emozioni, con la rabbia che lo animava avrebbe lasciato che l’acqua crescesse nella sua immagine mentale ribollendo intorno a lui. Doveva lasciare che le correnti si animassero intorno a lui, violente si unissero in una grandiosa distesa di acqua pronta ad inghiottire il muro di fumo e raggiungere Maurizio ovunque egli si trovasse. Sirius voleva colpirlo, investirlo con tutta la sua forza.
Quando avvertì che l’immagine mentale fosse chiara e decisa eseguì un immaginario semicerchio verso l’interno con le mani partendo dall’alto e poi prolungato allargando le braccia. La mano sinistra si sarebbe mossa in senso orario, la destra in senso antiorario.
*NEPTUNO!!! *
Un pensiero silenzioso ma non per questo meno efficace. Maurizio doveva credere che dalla sua metà della pedana non sarebbe giunta alcuna controffensiva. Dopotutto come poteva quando non aveva la minima idea di dove egli si trovasse? Doveva credere di averlo preso e colto impreparato ma non facendo neanche un fiato Sirius non sarebbe stato in alcun modo rintracciabile.
Seppur nella forma non verbale avrebbe fatto attenzione a calcare sulla U con l’intenzione di volerla prolungare.
La volontà era ferrea, inflessibile. Desiderava solo dar corpo e realtà alla sua offensiva. Doveva sperarci con tutte le forze, credere nelle proprie capacità. Doveva farcela…..

Statistiche
PS 267/300 |
PC 291/300 |
PM 288/300 |

Incantesimi conosciuti :
Prima classe: Completa.
Seconda classe: Completa [incluso Orcolevitas/Monstrum]
Terza classe: Completa [incluso Iracundia e Fattoriam]
Quarta classe: Completa [incluso Circumflamma, Colossum e Repsi Genitum, Ignimenti, mucum ad nauseam, Napteria, AcquaEructo/Neptuno]
Quinta classe: Completa [incluso Claudo/Perclaudo, Plutonis, Stupeficium, Nebula Demitto, Vultus converto]
Sesta Classe : Completa [incluso Imperio, gli altri esclusi]
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view post Posted on 15/5/2021, 14:48
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Dato l’ennesimo ritardo e la mancanza di richiesta di proroga, si danno da questo post 24h di tempo a Maurizio per postare.
Una mancanza di risposta o uno sforo della scadenza conseguiranno alla vincita a tavolino di Sirius!

 
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view post Posted on 15/5/2021, 22:58
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High risk, high roll. È con questa frase come motto che sto affrontando tutto il torneo, investendo ogni fibra del mio corpo e del mio spirito. Del resto, non è che la concisa descrizione del mio comportamento negli ultimi istanti e lo sarà anche in quelli successivi.
Il fumo si rivela una scelta efficace, ma con la dea bendata decisamente so di non poter cantare vittoria. Non mi ero mai sentito così claudicante da quando ero un lupo, sempre stato più agile e rapido degli altri, che diamine mi succede?
Do la colpa alla spossatezza dei duelli affrontati nel breve periodo mentre sento come un pungiglione attraversarmi il braccio prima di scendere dalla pedana, e poi un forte bruciore al suddetto. Con una smorfia mi rimetto in sesto e osservo il muro di fumo di fronte a me impedirmi ogni tipo di visione sul docente.
Quando ho deciso di lasciare il Fumos l'ho fatto avendo la piena consapevolezza che mi avrebbe offerto un vantaggio e, ora, sento di averne due. Conosco gli effetti dell'Antares e del suo veleno e White sta seguendo una strategia che non vuole risparmiarmi, mi piace. Mi piace perché mi mette nella posizione di fare lo stesso identico gioco: non avere pietà mai per nessuno e non perdere tempo in stupidi fronzoli. Potrei curarmi certo ed evitare che il veleno mi fiacchi ancora di più, ma cazzo il fatto che non posso vederlo fa fremere il lupo che è dentro di me. Non mi piace non sapere dov'è il nemico, ho bisogno di fiutarlo, di puntarlo, di individuarlo per scagliarmici contro come una bestia che non conosce padroni. È rischioso rimanere col veleno in corpo e non pensare di proteggersi da un eventuale attacco ad ampio raggio dell'avversario? Certo. Ma quando mai ho giocato seguendo le regole e stando lì a calcolare ogni singola mossa, cazzo. Se Sirius White vuole vincere con la strategia, io voglio vincere col Caos e fargli vedere quante cose possono succedere a una persona che pensa troppo e non segue il proprio istinto, e io sono metà animale, non seguire l'istinto sarebbe come rinnegare una parte di me.
Con il respiro affannoso per l'adrenalina che mi scorre in corpo e che fortunatamente un po' anestetizza la sensazione di dolore che ha provocato la puntura, serro la mascella e sorrido con gli occhi assetati di potere, poi stringo la bacchetta e la punto verso il soffitto della sala. Non serve essere un architetto e aver costruito la stanza per prendere le misure e io riesco a vedere bene sopra i due metri di fumo, magari non vedo la faccia da damerino di Sirius White ma sicuramente individuo il punto che dovrebbe cascare sopra la testa del docente. Con la punta dell'arma che mira alla pietra che sovrasta la zona sotto la quale ci dovrebbe essere il docente, inspiro profondamente e, ancora una volta, mi svuoto.
"BOMBÀRDA!"
È passato così poco tempo da quando ho toccato il pavimento di pietra e sono sceso dalla pedana che ho quasi l'impressione di lanciare l'incantesimo come fuori dal mio corpo. Sento la furia, il brivido animale scuotermi dentro e animare la magia e il mio corpo facendomi muovere velocemente e meccanicamente, e quasi rido come un pazzo.
Sommerso. Così immagino di vedere il mio avversario dopo che il fumo si è diradato, in una scena quasi poetica mi immagino di vedere la luce attraversare il buco nel tetto e illuminare i detriti dove una volta c'era un professore.

Maurizio Pisciottu:
PS: 227/273
PC: 231/245
PM: 234/234

Chiedo Scudo per il ritardo
 
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view post Posted on 27/5/2021, 22:53
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«Signoraaa i fumi! I FUMIII!»
Mentre Maurizio levava lo sguardo verso il soffitto, il veleno dell'Antares in circolo trasmise un'improvvisa fitta di dolore.
La pelle attorno alla zona colpita si era fatta bollente e dal bicipite al pettorale sinistro il duellante cominciò ad avvertire il pulsare improvviso e innaturale dei muscoli. Al calore anomalo si associava una crescente sudorazone e sensazione di fatica: l'Agente Pisciottu era un uomo dalla pelle dura, avrebbe potuto sicuramente continuare a denti stretti il duello ancora un po' nonostante gli effetti dell'Antares, ma non sarebbe stato sicuramente indifferente al suo malessere.
Il Licantropo avrebbe dovuto tollerare fitte occasionali nella zona muscolare precedentemente descritta (-28 PS Antares).
Nel mentre Maurizio avrebbe cercato di rintraccia la posizione del suo avversario affidandosi ai suoi sensi sviluppati. All'atto pratico l'azione non era troppo complessa, ma la mancanza di un riscontro visivo avrebbe reso impossibile annullare del tutto il margine d'errore, specialmente con i tempi ristretti richiesti da un duello.
Sirius era di fronte a lui, Maurizio lo avrebbe potuto affermare senza problemi e vista la diminuita intensità della sua traccia olfattiva, avrebbe potuto comprendere come fosse qualche metro più lontano dalla posizione originale, presumibilmente per via del bombarda usato pochi attimi prima verso di lui.
Misurare con "precisione al centimetro" dove si trovasse, però, in prospettiva con il soffitto non era ancora alla portata del cacciatore, non con il poco tempo che coscienziosamente avrebbe dovuto spendere per analizzare la zona nel bel mezzo di un duello.
Fortuna voleva che nel mettere a fuoco il soffitto a cassettoni della Sala dei Duelli, Sirius avrebbe perso la sua onesta fetta di tempo per rialzarsi e raccogliere la concentrazione necessaria per rilasciare il Neptuno.
L'incantesimo elementale non era alla portata di molti duellanti e la copertura ad ampio raggio dell'onda anomala che creava obbligava il Docente a spendere ben più qualche secondo prima di eseguire la formula.
Le immagini della marea, la corrente e la forza travolgente di questa, però, erano state rimarcate con bravura dal Mago che nell'eseguire la fattura si sarebbe potuto dire particolarmente sicuro dell'ottima esecuzione del tutto.
Quando dal catalizzatore del Signor White venne rilasciata un'imponente quantità d'acqua, qualcuno degli spettatori al sicuro sugli spalti si sporse dalle sedie, lasciandosi sfuggire un sussulto di stupore
«Woah!» (...) «E' enorme!»
La volontà del duellante era risultata chiara alla sua magia: voleva travolgere il muro di fumo e sbaragliare chiunque si trovasse ancora sulla pedana.
E' qui che un po' il caso, un po' le circostanze avrebbero sorriso a Maurizio che nel cercare di sottrarsi preventivamente alla furia del suo avversario, non si trovava più sulla pedana.
Il rumore della corrente gli sarebbe arrivato alle orecchie ancor prima dell'impatto del suo Bombarda con il soffitto, dandogli in caso il tempo di reagire che fosse stato con una legittima ingiuria o un'eguale espressione stupita a quella del pubblico.
«Guardate su!» La sicurezza non avrebbe avuto modo di zittire qualcuno dal pubblico che aveva notato dalla sua posizione il raggio scarlatto che dalla bacchetta di Maurizio aveva superato il banco di fumo risalito la sala dei duelli, impattando il soffitto poco prima del passaggio del Neptuno.
Il rumore dell'esplosione e del ruggire dell'acqua si sovrapposero, costringendo Maurizio a stringere i denti per impedire di chiudere gli occhi o tapparsi le orecchie per l'improvviso impulso sensoriale che la sua natura licantropa gli avrebbe trasmesso.

Lo tsunami artificiale di Sirius avrebbe trovato come primo ostacolo il Fumos: la corrente travolse la protezione fittizia dell'Agente con grande violenza, disperdendo la nube all'interno della cortina di vapore acqueo e schiuma che l'acqua portava con sé.
Secondariamente nel travolgere la pedana, una sezione parziale del fianco dell'onda avrebbe raggiunto anche il corpo di Maurizio: spalla, braccio e fianco destro dell'uomo avrebbero accusato un danno da botta improvviso, costringendo l'uomo ad arretrare di due passi e ritrarre la parte colpita del corpo, barcollando. Se non fosse stato per la sua naturale resistenza, un qualsiasi altro duellante nelle sue condizioni sarebbe stato sballottolato dalla corrente o al più portato in ginocchio, ma le circostanze gli erano state misericordiose (-29 PS).
Alla fine di quel duello Maurizio avrebbe vantato una vasta collezione di ematomi, poco ma sicuro.

Il bombarda d'altra parte non era andato a vuoto: l'esplosione colpì i cassettoni del soffitto della sala dei duelli, portando una pioggia di detriti a ricadere sulla zona della pedana sotto cui si trovava Sirius.
Come il saggio Babbano soleva dire "It's raining man, hallelujah": i duellanti riportati sugli stucchi bianchi erano ora brandelli in caduta libera sul campo di gioco. Un fianco di Ungaro Spinato e parte dei maghi che lo domavano cadde sulla fila di sedie laterali, in schegge di legno massiccio e gesso grosse al massimo quanto un pugno; vennero poi fasci di incantesimi, braccia di duellanti e cappelli a punta di chi si scontrava nell'immaginario dell'architetto proprio come stavano facendo ora Maurizio e Sirius, questi caddero al centro della pedana, andando a cozzare parzialmente contro alcune delle candele accese del lampadario e per fortuna non prendendo fuoco.
A Sirius sarebbe arrivato alla spalla destra il bassorilievo parziale di un grifone rampante, spezzato fra coda e zampe posteriori e subito dopo alla testa il volto urlante di un mago nel bel mezzo della lotta. L'impatto del primo gli avrebbe lasciato qualche livido sull'arto e del secondo un graffio obliquo poco sotto l'attaccatura dei capelli (-8 PS, - 2 PC).

La caduta libera dei detriti avrebbe liberato sulla pedana polveri di gesso e lasciato nello spazio a dividere i due duellanti un quantitativo oneroso di schegge di legno di diverse dimensioni.
Del fumo ormai non rimanevano che residui, mescolatisi alla nube di polvere e la cortina di vapore acqueo rilasciata dall'onda anomala.
I due duellanti, quindi, erano tornati visibili. La cortina sospesa ancora per aria andava offuscando i dettagli dei piedi di Sirius e - vista la discesa dalla pedana - del corpo di Maurizio dai fianchi in giù.
Le assi della pedana avevano subito l'impatto e ora la pavimentazione oltre ad essere fradicia poteva denotare piccoli segni di cedimento lungo la zona segnata dal tappeto che qua e là ora vantava qualche strappo.
«Una cosa è sicura: il perdente di questo duello è l'architetto.» Sinjur Lumi, almeno, sembrava starsi divertendo.

2° Manche della Giornata del Duellante
Sirius White:
PS: 259/300
PC: 289/300
PM: 288/300
Proroghe: 2/3

Maurizio Pisciottu:
PS: 142/273
PC: 231/245
PM: 234/234
Proroghe: 0/3


Sirius: Riesci nuovamente a vedere Maurizio che dal tuo punto di vista è alla tua destra e sceso dalla pedana. La zona dal fianco in giù del tuo avversario non ti è visibile, complice anche la cortina.

Maurizio: Sei sceso dalla pedana al suo lato sinistro. Riesci a vedere Sirius, in piedi qualche metro indietro a dove lo avevi lasciato prima del Fumos.
Finché non farai uso del controincantesimo dell'Antares il veleno continuerà a debilitarti fisicamente, sottraendoti 28 PS per turno. Non hai ricevuto danno pieno dal Neptuno per merito dei fattori combinati della tua Resistenza da Licantropo e il fatto che non hai ricevuto in pieno l'onda.

Tutti: Il muro di fumo è stato travolto dal Neptuno di Sirius, sollevando una nube di vapore che si mescola alla polvere e i detriti del soffitto colpito dal Bombarda di Maurizio. Riuscite a vedervi vicendevolmente. La pedana ha subito dei danni strutturali, non abbastanza da renderla inagibile. Detriti e danni sono aggiornati come sempre nella descrizione in spoiler.


Turno a Maurizio

Sala del Duello
La Sala è molto ampia, con alte finestre luminose e il soffitto a non meno di sei metri da terra. Vi sono molti oggetti e arredamenti.

Lista Oggetti Presenti
Un lungo tappeto, sulla pedana dove i due si sfidano; un ampio foro si trova alla sua metà al centro, causato dal Bombarda di Maurizio Pisciottu: la pedana è spezzata per mezzo metro di larghezza al suo centro per questo stesso motivo; il Neptuno di Sirius White ha allargato lo squarcio ad un metro, creando una voragine nella zona poco sotto il lampadario.
La pedana è danneggiata nella zona centrale e alcune assi si mostrano in pendenza o spezzate in alcuni punti anche da sotto il tappeto.

Due armadi, uno con libri e un altro con coppe e trofei, addossati alle pareti laterali alla pedana;
Quattro armature, una per angolo
Otto torce, che oscillano nella sala;
Un enorme lampadario in ottone, con 36 candele, appeso al soffitto esattamente sopra il centro della pedana; cinque di queste candele sono state colpite dai detriti del soffitto e si sono spente e spezzate
Due candelabri a tre braccia;
Una quindicina di quadri;
Arazzi e stendardi alle pareti;
Lunghe tende alle finestre;
Quattro statue gargoyle poste agli angoli della sala;
Due puff;
Due file da dieci sedie poco distanti dai due lati lunghi della pedana ricoperte di polvere di gesso e puntellate qua e là da frammenti di legno grandi quanto un pugno o più piccole;
Un tavolo accostato al muro;
Quattro ganci appesi al soffitto per appendervi gli stendardi.
Extra: due cime di corda ognuna lunga mezzo metro sostano sul tappeto della pedana, ad un metro dal suo centro dal lato in cui si trova Maurizio Pisciottu..
 
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view post Posted on 30/5/2021, 18:27
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Maurizio Pisciottu ☾ Werewolf
PS: 273 ☾ PC: 245 ☾ PM: 234 ☾ PE: 36

Maledizione. Scelte scellerate e dove trovarle.
Se dovessi dare un titolo ai miei ultimi istanti di duello probabilmente lo avrei trovato nella frase scritta poco prima.
Nella mia stupidità, però, mi rendo conto di avere anche fatto delle scelte piuttosto decenti, come quella di scendere dalla pedana. Eppure lo so per certo, il momentum ora è dalla parte del mio avversario che, in tutta onestà, devo riconoscere come più forte.
Continuo a farmi spingere dalla rabbia, ho solo un obbiettivo chiaro nella mente, vendere cara la pelle ad ogni costo. Conscio del fatto che il mio bombarda non ha ottenuto esattamente gli effetti sortiti penso a qualcosa di alternativo, ora che il fumo si è diradato ho una visione chiara del mio avversario...ma ciò che vedo è solo un enorme muro d'acqua!
Resisto a fatica all'onda anomala che si infrange contro di me, quel maledetto continua a ragionare in maniera fin troppo lucida.
Voglio aggredirlo, voglio distruggerlo, ma il dolore al braccio è fin troppo forte, devo provi rimedio!
Il braccio si muove ancora nonostante le fatiche della giornata ha ancora un po' di autonomia. Prima un movimento leggero da sinistra verso destra come a tracciare una linea immaginaria nel tentativo di ricreare un immagine fittizia di quella linea pronta a chiudere un semicerchio tornando al punto di partenza.
Una collina stilizzata è sempre stata l'immagine nella mia testa durante questo incanto ritorno al punto di partenza, ai piedi del monte spada.
Dopo punto la bacchetta verso il mio braccio, esattamente dove l'ago, qualche colpo fa, ha deciso di regalarmi quel terribile dolore.
Solo allora pronuncio la formula, la voce è sofferente, ho ingoiato un paio di rospi oltre all'acqua, e si nota chiaramente.
"Curo Venénum."
Code by N i e v e


PS: 142/273
PC: 231/245
PM: 234/234
Proroghe: 0/3
 
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view post Posted on 31/5/2021, 21:05
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La Giornata
del Duellante



Sin da quando aveva messo piede sulla pedana della congrega duellanti di Londra una cosa gli era stata immediatamente chiara: vincere non sarebbe stato facile. Sirius White non era un mago abituato a lasciarsi andare ma con il primo scontro e con quello che stava appena vivendo le sue capacità sembravano di fatto molto migliorate. Si stava impegnando e complici gli apprendimenti e gli sforzi che aveva fatto nel corso dei mesi poteva affermare a gran voce di starsela cavando niente affatto male. il Neptuno evocato dalla sua bacchetta magica si era infranto contro la cortina fumogena di Maurizio ma nella sua foga non aveva affatto tralasciato di svolgere la mansione più importante per la quale era stata evocata: travolgere il suo obiettivo. Solo la caduta del soffitto colpita dal bombarda di Maurizio avrebbe spento il suo completo entusiasmo giacché i frammenti dell’esplosione erano rovinati in basso sulla sua spalla e sul capo evocando il familiare dolore che per tutto il duello lo aveva accompagnato. Ad aggiungersi infatti ai traumi subiti la botta al capo e all’arto avrebbero sicuramente aggiunto una variabile da non trascurare per l’esecuzione degli incantesimi successivi. La testa doleva ancora leggermente ma gli effetti del cefalea erano svaniti. Inoltre il successo del suo incanto evocativo aveva dimostrato di non possedere più alcun effetto Malus sulle sue capacità magiche. E questo finalmente aveva aperto innumerevoli nuovi scenari e altrettante prospettive di cui presto Maurizio si sarebbe fatto capace. La sua azione faceva parte di una strategia che intendeva portava fin proprio alla fine perché Sirius aveva appena iniziato a giocare con lui. Poteva anche sforzarsi con tutti bombarda che gli stava lanciando contro ma gli avrebbe dimostrato che anche pensare a una strategia efficace poteva rivelarsi una arma sufficiente a portare avanti con successo un duello magico.
Accusato il colpo e portata la mano non dominante al capo laddove il bassorilievo lo aveva appena colpito il docente di incantesimi si sarebbe spostato istintivamente di lato nel tentativo di scansare gli altri detriti eventualmente provenienti dall’alto. La cortina di fumo si era attenuata e quando la sua attenzione si fosse finalmente distolta dal soffitto andando alla ricerca del nemico lo avrebbe trovato lì, sorprendentemente giù dalla pedana, visibile solo fin dalla cintola in sù. I danni che la pedana aveva subito, il fumo, le polveri e il gesso occupavano buona parte dello scenario ma il suo sguardo si sarebbe concentrato nuovamente su di lui, pronto a mettere in atto la sua nuova offensiva. C’era solo quel piccolo problema, il dolore all’arto dominante che sperava non compromettesse l’esecuzione del suo incanto.
Se avesse avuto qualche momento in più per pensare forse avrebbe indugiato sul chiedersi il motivo per il quale l’onda magica non aveva portato via il suo sfidante ma nella sorpresa di trovarlo lì in piedi, alla sua destra avrebbe abbracciato quella circostanza come una fortuna giacché lo facilitava nell’azione che stava per mettere in pratica. La pedana davanti a lui così come aveva ragione di credere, Maurizio, dovevano essere fradici e questo lo facilitava enormemente. La marea era giunta da lui e da lui era venuta per abbattersi contro i suoi nemici. Non percepiva di essere bagnato giacchè l'onda anomala si era diretta contro il suo sfidante. A quel punto non doveva far altro che sfruttarne gli effetti nella speranza che riuscendo potesse fargli più danni di quanto normalmente non avrebbe già fatto.
Lasciando andare verso il basso la mancina per assicurare il giusto equilibrio avrebbe stretto con forza la mano dominante affinché la presa fosse salda il più possibile. Non potevano e non dovevano esserci esitazioni nella sua mossa pena il fallimento dell’incanto. Il movimento rapido per quanto possibile considerando la dolenzia del trauma appena subito alla spalla dell’arto dominante avrebbe portato il braccio armato di bacchetta dietro la spalla dell’omolato come nell’atto di caricare un lancio di canna da pesca o semplicemente una frusta. Avrebbe accusato sicuramente del dolore ma avrebbe tentato con ogni forza di sopportarlo, anche se gli fosse costato essere un po' meno rapido del previsto. Quello che gli interessava in massima parte era conservare una ferrea presa sul suo catalizzatore in modo da non perderne il possesso. Inoltre se anche non fosse stato preciso con la mira, nel caso questa fosse variata per qualsivoglia motivo, avrebbe giovato degli effetti del Neptuno che aveva appena lanciato. Sembrava a suo dire aver calcolato proprio tutto.
Quando se la fosse sentita il braccio sarebbe allora scattato in avanti verso Maurizio e per la precisione verso la porzione più estesa che era anche l’unica che gli fosse ben visibile: il busto.
Durante l’esecuzione avrebbe lasciato che la mente vagasse verso cieli nebulosi, mari in tempesta, le nubi temporalesche che improvvisamente si accendevano pronte a rilasciare il proprio potenziale elettrico. L’avrebbe vista chiaramente con la mente la scintilla, lo scoppio di luci e la folgore che generata si dirigeva repentina verso la terra e in questo caso contro Maurizio. Avrebbe raccolto tutte le sue energie, lasciato che la propria potenza magica si condensasse sulla punta del suo catalizzatore pronto a far scaturire tutto il suo potere distruttivo. C’era qualcosa di particolarmente straordinario in quella azione perché stava cercando di appellarsi alla magia degli elementi, tanto potente quanto arcana. La scintilla magica che scorreva nel suo sangue animando ogni cellula del suo corpo avrebbe dovuto concentrarsi per esplodere al momento più opportuno. Il dolore avrebbe fatto da comburente in grado di innescare la miccia e fornire alla sua magia la giusta carica offensiva di cui necessitava. L’avrebbe percepita nel suo braccio quasi come una vibrazione in crescendo: il silenzio poi quella esplosione di luce coincidente con la pronuncia dell’incantesimo e il movimento in avanti del braccio armato verso l'obiettivo.
La percepiva, la sentiva.
<< LAMPO!!!!! >>
A quel punto con la bacchetta rivolta contro il suo avversario avrebbe atteso il risultato della sua azione. La presa, doveva stare attento a quella. Non avrebbe dovuto mollarla per nessun motivo. Non si sarebbe arreso. Non a quel punto.


Statistiche
PS 259/300 |
PC 289/300 |
PM 288/300 |

Incantesimi conosciuti :
Prima classe: Completa.
Seconda classe: Completa [incluso Orcolevitas/Monstrum]
Terza classe: Completa [incluso Iracundia e Fattoriam]
Quarta classe: Completa [incluso Circumflamma, Colossum e Repsi Genitum, Ignimenti, mucum ad nauseam, Napteria, AcquaEructo/Neptuno]
Quinta classe: Completa [incluso Claudo/Perclaudo, Plutonis, Stupeficium, Nebula Demitto, Vultus converto]
Sesta Classe : Completa [incluso Imperio, gli altri esclusi]
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view post Posted on 2/6/2021, 14:24
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«Signoraaa i FULMINII. SIGNORAAA!»
Come se un velo d'acqua fresca fosse stato steso sulla pelle bollente, il Curo Venenum si immerse nella spalla ferita debellando il calore anomalo che l'Antares aveva diffuso. Il dolore asarebbe rimasto come ricordo dell'incanto subito, ma il peggio era ormai passato. Il Veleno era stato debellato e l'incanto di cura avrebbe gradualmente riportato forza e reattività al corpo (+28 PS)
Il Professor White, però, non sembrava voler fermare lì le danze.
Stavolta optò per un incantesimo che seppur complesso nella riuscita, sarebbe risultato più rapido del Neptuno prima evocato.
Maurizio si accorse dell'incantesimo ancor prima del pubblico sugli spalti e Sinjur Lumi.
I capelli dietro la nuca del Licantropo si rizzarono d'improvviso, mentre i sensi dell'Essere lo avvertirono del pericolo imminente.
La tensione sarebbe stata avvertita d'istinto dell'antimago, proprio mentre il catalizzatore del pozionista avrebbe terminato di raccogliere l'energia elettrostatica che come un parafulmine, la formula e la focalizzazione del duellante avevano attratto.
La bacchetta cominciò a fremere contro il palmo di Sirius, mentre scintille bluastre si raccolsero contro le nocche e le dita dell'incantatore.
Maurizio avrebbe sentito il battito del suo cuore accelerare, salirgli in gola ed esibirsi come una percussione ritmica nelle sue orecchie.
Una catena di scintille si liberò rapida dalla bacchetta, ricreando una saetta azzurrina che attraversando un tratto della pedana, trovò facilmente il petto altrui.
Il dolore avrebbe investito un attimo dopo Maurizio. (-55 PS)
La zona sinistra del suo corpo zuppa d'acqua sarebbe stata quella che a discapito della resistenza altrui avrebbe accusato maggiormente il colpo: la conduzione dell'elettricità avrebbe reso ancora più sensibile un corpo particolarmente reattivo agli stimoli tattili per natura.
Fili di fumo avrebbero cominciato a risalire il corpo, segno assieme all'odore di danni d'ustione non indifferenti.
Il cuore avrebbe lottato contro le sinapsi del Licantropo, cercando a discapito di tutto di mantenerlo sveglio. La sensibilità sensoriale sarebbe remata direttamente contro il povero Agente che incapace di poter reagire avrebbe sentito poco dopo le gambe cedere. (-5 PC)
Sarebbe caduto supino, invisibile alla vista di Sirius.
Leggeri spasmi muscolari avrebbero visto gli arti rilassarsi e tendersi a fasi alterne, mentre una serie di scintille bluastre avrebbero continuato a risalire la sua pelle.
Era paralizzato.

Dall'alto alcuni brusii si levarono fra gli spettatori, subito zittiti dall'improvviso sollevarsi della mano destra di Sinjur Lumi, armato ora di bacchetta.
Il segnale era chiaro: voleva il massimo silenzio in rispetto dei duellanti.
Nessuno, così, ebbe modo di poter dare voce alle proprie preoccupazioni davanti al mare di scintille che risalivano la superficie della pedana dinnanzi a Sirius.
«Vuole intervenire?» La Signora Lewis lo avrebbe sibilato, scoccando occhiate preoccupate fra Maurizio e Sirius.
«Mh-mh. Quando la vita ci dà i limoni, noi fa Limonata, Signora.
Noi vediamo se Agente si alza e fa mess kbir
"un gran casino"
Che quella fosse l'ultima scena a favore di Sirius White o il momento di svolta per Maurizio Pisciottu?

2° Manche della Giornata del Duellante
Sirius White:
PS: 259/300
PC: 289/300
PM: 288/300
Proroghe: 2/3

Maurizio Pisciottu:
PS: 115/273
PC: 226/245
PM: 234/234
Proroghe: 0/3


Sirius: Maurizio è supino oltre la pedana, quindi fuori dalla tua portata visiva. Il Lampo ha colpito l'avversario e nel superare parte della Pedana danneggiata dal Neptuno, ha elettrificato qualche metro davanti te nel tuo lao del campo.

Maurizio: Il Curo Venenum come incantesimo di Cura oltre a rompere gli effetti dell'Antares, ristabilisce dei PS. Al prossimo turno recupererai gli altri 28 PS detratti dall'Antares. Il Malus a Scosse e Calore da Licantropo ha inciso sulla quantità di PS persi, oltre che allo status di Paralisi presente fra i controeffetti del Lampo.

Tutti: La pedana ha subito dei danni strutturali, non abbastanza da renderla inagibile, ma il Lampo di Sirius ne ha elettrificato alcune delle zone su cui si è raccolta maggiormente l'acqua del Neptuno: il tratto di Pedana su cui si trova Sirius potrebbe risultare temporaneamente un piccolo campo minato elettrostatico. Detriti e danni sono aggiornati come sempre nella descrizione in spoiler.


Turno a Sirius

Sala del Duello
La Sala è molto ampia, con alte finestre luminose e il soffitto a non meno di sei metri da terra. Vi sono molti oggetti e arredamenti.

Lista Oggetti Presenti
Un lungo tappeto, sulla pedana dove i due si sfidano; un ampio foro si trova alla sua metà al centro, causato dal Bombarda di Maurizio Pisciottu: la pedana è spezzata per mezzo metro di larghezza al suo centro per questo stesso motivo; il Neptuno di Sirius White ha allargato lo squarcio ad un metro, creando una voragine nella zona poco sotto il lampadario.
La pedana è danneggiata nella zona centrale e alcune assi si mostrano in pendenza o spezzate in alcuni punti anche da sotto il tappeto.

Due armadi, uno con libri e un altro con coppe e trofei, addossati alle pareti laterali alla pedana;
Quattro armature, una per angolo
Otto torce, che oscillano nella sala;
Un enorme lampadario in ottone, con 36 candele, appeso al soffitto esattamente sopra il centro della pedana; cinque di queste candele sono state colpite dai detriti del soffitto e si sono spente e spezzate
Due candelabri a tre braccia;
Una quindicina di quadri;
Arazzi e stendardi alle pareti;
Lunghe tende alle finestre;
Quattro statue gargoyle poste agli angoli della sala;
Due puff;
Due file da dieci sedie poco distanti dai due lati lunghi della pedana ricoperte di polvere di gesso e puntellate qua e là da frammenti di legno grandi quanto un pugno o più piccole;
Un tavolo accostato al muro;
Quattro ganci appesi al soffitto per appendervi gli stendardi.
Extra: due cime di corda ognuna lunga mezzo metro sostano sul tappeto della pedana, ad un metro dal suo centro dal lato in cui si trova Maurizio Pisciottu..
 
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La Giornata
del Duellante



La bacchetta si animò di vita propria e vibrando contro il palmo della sua mano diede corpo a magia elementare potente ed arcana che con la propria furia incontrò il corpo del povero antimago.
Eccezionale!
Niente era riuscito nell’intento di scaraventare al suolo Maurizio, nemmeno il Neptuno, sicuramente tra gli incantesimi più potenti. Avrebbe dunque sorriso di soddisfazione se il rispetto dell’etichetta non glielo avesse imposto. Non si addiceva alla sportività di una competizione magica ma in cuor suo la soddisfazione per esser riuscito ad atterrare un drago come Maurizio lo riempì di carico ed entusiasmo.Stava andando bene, stava dando corpo alle sue idee e alle proprie strategie. Il docente di pozioni poteva dirsi fiero di se stesso. Conosceva bene i propri limiti, comprendeva il potere di Maurizio ma non si sentiva per niente in dovere di sottovalutarlo o di darlo per vinto. La botta era stata pesante, le cariche elettrostatiche ancora si innalzavano fremendo sul corpo di lui e sul campo elettrizzato dalla presenza di pozze di acque, un maledetto campo di mine. Lo scontro non era affatto terminato e l’antimago aveva dimostrato di poter mettere in atto una violenza senza limiti. Poteva rialzarsi? Certo che poteva. Il punto era non permetterlo giacchè se di qualcosa poteva dirsi certo, quella era la sua apparente posizione di vantaggio. E se non fosse stato per la caduta a terra del suo sfidante, la scomparsa alla sua vista, avrebbe sicuramente agito con più rapidità ed efficacia. Il Lampo aveva agito facendo crollare ciò che fin a quel momento era stato come una statua granitica. La caduta tuttavia lo aveva portato lontano dalla sua vista e quindi dalla sua portata. Doveva rimediare.
La pedana dinanzi a lui era ormai diventata un campo di combattimento ma questo non gli avrebbe affatto impedito di muoversi di lato. Doveva vedere il suo nemico, identificarlo, colpirlo ancora e lasciarlo al suolo laddove si trovava. Si erano battuti bene ma era forse giunto il momento di farla finita?
Quanto ancora potevano tirare avanti?
Non appena la bacchetta avesse smetto di vibrare trasmettendo la potenza del fulmine di cui si era fatta garante, il docente di pozioni avrebbe percorso la pedana in senso laterale avvicinandosi verso il bordo della pedana e quindi scendendo nel tentativo nel portarsi alla stessa altezza della sua controparte. Non poteva colpirlo se non avesse ritrovato una idonea posizione per fronteggiarlo. Il duello a quanto pare avrebbe dovuto svolgersi giù dalla pedana. Era insolito ma le circostanze lo richiedevano. Chi era lui per opporsi a una tale chiamata?
Avrebbe quindi percorso le distanze, recuperato la vista dell’antimago cercando di evitare eventuali pozze di acqua che gli si sarebbero parete dinanzi. Non avrebbe dovuto trovarle giacchè il Neptuno aveva portato la sua furia dinanzi a sé ma non poteva mai dirsi. Muovendosi di lato e quindi portandosi dallo stesso lato di Maurizio non avrebbe fatto altro che traslare la sua posizione. . Se era stato al sicuro nella posizione di poc’anzi perché doveva sospettare di non esserlo nella nuova che stava appunto semplicemente più in basso e di lato?
Un eccesso di zelo ma era necessario.
Non aveva fretta. Il Lampo era un incantesimo potente che avrebbe dovuto lasciare Maurizio paralizzato per il tempo necessario a consentirgli di agire con efficacia. La domanda era solo una:
Come?
Lo sguardo avrebbe indugiato su di lui, la mano ancora armata della sua bacchetta posata sul corpo inerme del mago ancora scosso dagli spasmi provocato dal Lampo.
Era pronto a dargli il colpo di grazia? Il brusio era sfumato eppure l’aria era divenuta così satura di tensione da rendersi quasi palpabile. Non attendevano tutti la mossa successiva? Eppure il silenzio imperversava, il futuro così carico di prospettive.
Doveva agire.
Maurizio era forse ancora cosciente. I spasmi muscolari che lo animavano potevano anche essere solo il riflesso della stimolazione elettrica del suo lampo ma perché rischiare? E inoltre quale altro gesto poteva rivelarsi più gentile di metterlo definitamente a dormire sottraendolo ai dolori che il suo corpo stava sperimentando?
Dalla posizione in cui avrebbe dovuto trovarsi Sirius avrebbe potuto avere buona visuale di lui, puntare la bacchetta contro il suo petto, l’ultimo baluardo, la sua più forte difesa, il cuore dell’antimago. La magia di cui ora il docente voleva appropriarsi non era molto diversa da quella evocata in precedenza, prima il fulmine poi lo schiantesimo, una diversa stimolazione sensoriale ma con molti punti vicini. La prima aveva stimolato le sinapsi dello sfidante, la seconda le avrebbe sovraccaricate e spezzate definitamente facendogli perdere definitivamente i sensi.
Cercò di immaginarle esattamente come erano, delle connessioni, come fili di rame percorsi dalla corrente elettrica. Lo stupeficium agiva proprio su queste connessioni interrompendole improvvisamente. Come sempre la magia doveva venire da se stesso e trasmettere la propria volontà su quella nemica. Un corpo così stimolato doveva richiedere maggiore energie per potersi rivelare efficace così il docente cercò di ottenere la giusta concentrazione prima di poter agire alacremente. Vagò con mente cercando di pensare alla propria magia come una scintilla improvvisa che agendo su quel fluire di informazioni, di messaggeri chimici, le mandava letteralmente in cortocircuito.
Concentrò l’energia, prima un’aura scarlatta, come una piccola sfera luminosa crescere dentro di lui, poi pian piano fluire verso la punta della sua bacchetta pronta ad esplodere, pronta a incalzare Maurizio con tutta la sua forza.
Il braccio si mosse e in un movimento di rapida flessione si ritrovò verso se stesso, poi disteso nuovamente contro il petto della sua ignara vittima.
La concentrazione era al punto giusto, la sentiva. La carica offensiva pure giacché il docente voleva con tutte le sue forze mandare a dormire quel toro indemoniato che era stato Maurizio.
<<stupeficium!!!!!!>>
Lo avrebbe urlato con decisione e sicurezza, una formula magica ben precisa, semplice ma che non ammetteva repliche. Non c’era andato leggero, neanche questa volta, Ma aveva imparato. Durante un duello magico non c’era alcun motivo per trattenersi. Rispetto voleva dire anche quello.
Ad nuova azione si sarebbe forse opposta una contromossa.
Doveva solo capire quale ma naturalmente calibrando anche eventuali movimento del nemico. Non doveva sottovalutare né dare per scontato nulla.


Statistiche
PS 259/300 |
PC 289/300 |
PM 288/300 |

Incantesimi conosciuti :
Prima classe: Completa.
Seconda classe: Completa [incluso Orcolevitas/Monstrum]
Terza classe: Completa [incluso Iracundia e Fattoriam]
Quarta classe: Completa [incluso Circumflamma, Colossum e Repsi Genitum, Ignimenti, mucum ad nauseam, Napteria, AcquaEructo/Neptuno]
Quinta classe: Completa [incluso Claudo/Perclaudo, Plutonis, Stupeficium, Nebula Demitto, Vultus converto]
Sesta Classe : Completa [incluso Imperio, gli altri esclusi]
Settima Classe : Accendio/Ascendio, Confringo, Entomorphis, Magisterium, Mobilia Conformo, Occludo Magistre, Piertotum Locomotor, Protego Totalus, Retorqueo, Sectio Pereat, Tritonis

Incantesimi chiari.
Stupeficium
Scripto Confundo
Osrumpo
Repello
Rituale Difensivo
Magisterium
Agens Patronus
Caricamento
Seuz Lampo
Diruptio
Fenix Felicitas

 
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view post Posted on 6/6/2021, 20:37
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You are not saving this world, you are preparing it for me.

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Maurizio Pisciottu ☾ Werewolf
PS: 273 ☾ PC: 245 ☾ PM: 234 ☾ PE: 36

"Ahhh..."
Mi lascio crogiolare nel Curo Venenum rendendo palese il mio sollievo, sentire il veleno smettere di fare il suo effetto è una stranissima ma bella sensazione.
La goduria dura giusto qualche secondo, perché sento Sirius pronunciare il suo incanto e spero sia tutto un incubo, tutto uno scherzo, un giochetto orchestrato dal professore e l'arbitro, entrambi consapevoli di quale sia la mia natura. Penso che forse per sbaglio Dandelion è riuscito a scovarmi nella capanna e a conoscere il mio segreto e...uno scherzo, nulla più. Non è così.
Non ho nemmeno il tempo di realizzarlo appieno, eppure il mio naso coglie un odore, il tipico odore di un maiale che fiuta il coltello nella mano del padrone, della vecchia pecora che sente di essere diventata un ottimo brodo. Io...io ho...paura? Gambe, poi stomaco, petto e infine cuore. Poi più nulla.

Un...pianoforte? Lo sento chiaramente nella mia testa suonare spezzato nel suo profondo una melodia sbagliata che, claudicante, prova a ritrovare un ritmo che non gli verrà mai restituita. Sento un urlo, qualcuno mi chiama. Dove Sono?
Sono per terra, come ci sono finito? Sono trasformato, come è successo?
"Apri gli occhi, cazzo!"
Lo faccio. Apro gli occhi e vedo...Daaria! Il mio Alpha, ma come è possibile? Sono in una foresta, perché? La vedo piegata su di me, ma fiuto la paura nell'aria, osservo da cosa i lupi stanno scappando e...non lo vedo, un'aura rossa sembra aver ingoiato il resto della foresta ed è sempre più vicina.
"Alzati e scappa!"
Ancora, istinto, lo faccio. Inizio a correre come non mai, prima su due zampe, poi su quattro, non basta. Osservo a fatica i miei compagni, ma non mi serve nemmeno vederli correre, c'è solo paura nei loro occhi. Il pianoforte nella mia testa accelera il ritmo ma qualcosa continua a spezzarne il suono.
Rallento. L'ho già fatto altre volte, l'ho fatto con loro, perché non di nuovo? Da quando Maurizio scappa dalla paura? Da quando Maurizio ha paura, l'istinto mi ha tradito...il lupo mi ha tradito...ma io sono superiore al lupo, superiore a me stesso...un Dio non ha paura.
Allora mi fermo e mi volto forse per l'ultima volta ad affrontare la mia paura. Non ci riuscirà, nemmeno questa volta. Rallenta il mio respiro, rallenta il mio battito e, forse per casualità, forse no, il pianoforte torna a suonare limpido, più veloce che mai sa quanto ho bisogno di lui, forse non suonerà alcune note, forse arriverà a suonare solo con una. Ma è lì. Con me.

Apro gli occhi per scoprire che sono passati pochi frammenti di secondo. La paura corre veloce, ti si propaga nelle vene come lava dopo un'eruzione e ti trasporta nei luoghi più bui della tua mente in uno schiocco di dita. La foresta è scomparsa finalmente, di fronte a me c'è solo un ammasso di legno dove riconosco la pedana. Sto ancora duellando? Sono stato sconfitto? Non lo so ancora e non voglio saperlo. Uno spasmo coglie il mio braccio ancora vittima dei residui dell'energia che è stata scaricata su di me e la sento, sento ancora la bacchetta. Sento la mia saliva scivolarmi sulla barba a contatto col pavimento, non riesco nemmeno a chiudere la bocca. Non posso, non posso non reagire...non posso! Non so quanta magia mi resta addosso, non so se il duello è in corso, magari lì sopra l'arbitro sta premiando Sirius per l'elegante vittoria nello scontro...no, non lo posso permettere. Non lo permetterò!
Sento ancora la bacchetta nella mano sinistra, la punta mira alla pedana. Posso quantomeno rovinargli la premiazione. Chiudo gli occhi e immagino la pedana perdere di consistenza, la lignina sfibrarsi come un muscolo sotto sforzo, la cellulosa perdere energia e smolecolarsi come olio e acqua dentro un bicchiere. La pedana non è mai esistita. É aria, sempre stata aria inesistente come la mia paura, inconsistente come la mia resa. *Verto tenuis* viene pronunciato nella mia testa con la speranza che ancora mi scorra della magia nelle vene. Nessuno dirà mai che Maurizio si è arreso.
Code by N i e v e


Maurizio Pisciottu:
PS: 115/273
PC: 226/245
PM: 234/234
 
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view post Posted on 26/6/2021, 19:34
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Il Fato

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GogkQfr
«Signoraaa LE PEDANEE. SIGNORAAA!»
Il corpo di Maurizio Pisciottu vibrava percorso e percosso da scintille bluastre che come stilettate subdole affondavano nei muscoli ipersensibili.
Creature ibride come lui potevano vantare in combattimento una tenacia e una resistenza all'altezza della fama di predatori che vantavano da secoli, ma questo non li rendeva né invulnerabili, né tanto meno invincibili.
Il Lampo era un incanto che non tutti i maghi erano capaci di sfruttare, ma che se usato da mani esperte poteva risultare un'arma letale: il semplice fatto che Maurizio risultasse ancora cosciente dopo essere stato colpito era sorprendente. Non a caso Sinjur Lumi si portò in piedi nel vedere Sirius avvicinarsi al bordo pedana, mano destra stretta attorno all'impugnatura della bacchetta in attesa di vedere l'evolversi degli eventi e capire se intervenire immediatamente o meno.
Era indubbiamente ammirevole la tenacia e resilienza con cui l'Antimago aveva fronteggiato le continue risposte del suo avversario, ma ora il corpo lo tradiva e la sua mente vigile lo torturava avvertendolo dell'arrivo del nemico. I passi brevi del Professore vennero captatati rapidi, accostati alla percussione del cuore di Maurizio che nel tentativo di mantenerlo sveglio cercava di aumentare la frequenza.
Tu-Tum. Tu-Tum.
La paura si mescolò alla rabbia: aveva perso? Quanto tempo era rimasto lì, inchiodato al pavimento della Sala Duelli? L'ego del Lupo ringhiava, pretendeva una reazione ai suoi desideri: non poteva soccombere senza reagire, doveva rialzarsi, doveva attaccare, mordere.
Se non avesse debellato il veleno magico poco prima, (+14 PS) probabilmente avrebbe avuto fatica a concentrarsi abbastanza da affidarsi sui propri sensi.
Sapeva che Sirius era lì. Percepiva il suo odore, sentiva i passi farsi più forti al momento del balzo e l'arrivo a terra.
Un tonfo e l'avversario era in piedi, di fronte al suo corpo immobile.
Sirius era pronto, aveva il coltello dalla parte del manico e un vantaggio netto che in pochi avrebbero potuto vantare contro un avversario tanto coriaceo come un licantropo.
Non c'era niente a fermarlo, ora: la sua preda era all'angolo, inerme e nessun maleficio annebbiava la sua mente che invece aveva avuto modo di riposarsi e si stava gradualmente riprendendo (+8 PM).
D'altra parte, la Trasfigurazione era un settore della magia di cui Maurizio era esperto: aveva ormai naturalmente una buona presa sulla focalizzazione dei suoi incantesimi meno complessi quali il Verto Tenuis in questione.
Dal catalizzatore la magia venne rilasciata al volere dell'incantatore, puntando proprio alla pedana su cui Sirius non si trovava più: l'elettricità lo aveva messo a dura prova, specialmente se canalizzata dentro una fattura tanto potente; sebbene fosse capace di percepire gli stimoli esterni ed elaborare dei pensieri, il trauma del colpo ricevuto era fin troppo per una creatura tanto sensibile agli stimoli sensoriali.
L'incantesimo, quindi, era partito con successo ma con un netto scarto di ritardo.
Sirius non avrebbe avuto modo di comprendere come un tratto del bordo della pedana fosse ora diventato incorporeo.

Così mentre partiva un incanto, un altro prendeva forma.
Proprio mentre i muscoli riprendevano a rispondere agli stimoli di Maurizio e questo avrebbe potuto cominciare a sentire il fremere dell'elettricità lungo la pelle, una luce scarlatta proveniente dalla bacchetta di Sirius si abbatté contro il suo corpo.
Lo Stupeficium trovò il petto dell'Agente Pisciottu come voluto (-35 PS, - 5 PC).
Un dolore improvviso avrebbe portato il corpo a scuotersi sul posto, costringendolo a spalancare gli occhi e trattenere il respiro. Per un secondo sarebbe stato come percepire una lama invisibile affondargli nel cuore e spezzare ogni connessione fra la propria mente e il resto del corpo.
Dolore e poi... poi non vide e sentì più nulla.
Un tonfo leggero accompagnò del tutto Maurizio contro il lastricato della Sala, privo di conoscenza.
«Signora, cominci a chiamare i Medimago.»
Sinjur bisbigliò il comando alla sua assistente che lesta avrebbe lasciato la sua postazione muovendosi dietro la sedia dell'arbitro e facendo qualche cenno verso gli spalti con la bacchetta.

2° Manche della Giornata del Duellante
Sirius White:
PS: 259/300
PC: 289/300
PM: 296/300
Proroghe: 2/3

Maurizio Pisciottu:
PS: 94/273
PC: 221/245
PM: 234/234
Proroghe: 0/3


Sirius: Lo Stupeficium colpisce Maurizio che già indebolito dall'elettricità e la paralisi, sviene. Il danno allo schiantesimo non è totale per la resistenza da Licantropo di Maurizio. Passato il tempo, i danni temporanea ai PM causati dal Cephalea vengono gradualmente meno, recuperi ora 8 PM.

Maurizio: La paralisi viene meno, ma proprio mentre riprendi sensibilità, lo Stupeficium ti colpisce rompendo la connessione mente-corpo e portandoti a svenire. Il Curo Veneneum agisce gradualmente con meno intensità, ridandoti a questa manche 14 PS.

Tutti: La pedana ha subito dei danni strutturali, non abbastanza da renderla inagibile, ma il Lampo di Sirius ne ha elettrificato alcune delle zone su cui si è raccolta maggiormente l'acqua del Neptuno: il tratto di Pedana accanto cui si trova Sirius è visibile, ma in realtà è stato trasfigurato da Maurizio ed è inconsistente. Detriti e danni sono aggiornati come sempre nella descrizione in spoiler.

Mi scuso per il ritardo a questa tornata, ma il vostro Master ha avuto alcuni problemi OFF.
Non si ripeterà, circostanze di vita permettendo.

Turno a Maurizio – il tuo pg è svenuto, qualora non volessi postare la reazione del tuo PG a quanto gli succede, puoi mandarmi un MP!

Sala del Duello
La Sala è molto ampia, con alte finestre luminose e il soffitto a non meno di sei metri da terra. Vi sono molti oggetti e arredamenti.

Lista Oggetti Presenti
Un lungo tappeto, sulla pedana dove i due si sfidano; un ampio foro si trova alla sua metà al centro, causato dal Bombarda di Maurizio Pisciottu: la pedana è spezzata per mezzo metro di larghezza al suo centro per questo stesso motivo; il Neptuno di Sirius White ha allargato lo squarcio ad un metro, creando una voragine nella zona poco sotto il lampadario.
La pedana è danneggiata nella zona centrale e alcune assi si mostrano in pendenza o spezzate in alcuni punti anche da sotto il tappeto.
Un tratto (1 metro) di pedana lungo al bordo sinistro, è trasigurato dal Verto Tenuis di Maurizio.

Due armadi, uno con libri e un altro con coppe e trofei, addossati alle pareti laterali alla pedana;
Quattro armature, una per angolo
Otto torce, che oscillano nella sala;
Un enorme lampadario in ottone, con 36 candele, appeso al soffitto esattamente sopra il centro della pedana; cinque di queste candele sono state colpite dai detriti del soffitto e si sono spente e spezzate
Due candelabri a tre braccia;
Una quindicina di quadri;
Arazzi e stendardi alle pareti;
Lunghe tende alle finestre;
Quattro statue gargoyle poste agli angoli della sala;
Due puff;
Due file da dieci sedie poco distanti dai due lati lunghi della pedana ricoperte di polvere di gesso e puntellate qua e là da frammenti di legno grandi quanto un pugno o più piccole;
Un tavolo accostato al muro;
Quattro ganci appesi al soffitto per appendervi gli stendardi.
Extra: due cime di corda ognuna lunga mezzo metro sostano sul tappeto della pedana, ad un metro dal suo centro dal lato in cui si trova Maurizio Pisciottu.
 
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view post Posted on 28/6/2021, 15:57
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Il Fato

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Don Medellin ha scelto di non postare durante questo turno di fermo.
Tocca quindi a Sirius.
La tua scadenza è fra 72 ore da questo post.

 
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