Casey Bell vs Mike T. Minotaus, Studente vs Studente | Giornata del duellante

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view post Posted on 14/5/2021, 19:03
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Il Fato

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Il fuoco sapeva essere un avversario temibile: strisciava incontrollato, divorando ogni cosa sul suo cammino. Nel caso di Mike, il pericolo era moltiplicato dall'inconveniente di essere lui stesso il terreno su cui le fiamme si stavano propagando. Casey aveva scelto bene il proprio attacco, sapendo che il Serpeverde avrebbe potuto dare la precedenza solo alla morsa vorace dell'elemento. Ed infatti, così fu: rientrato in possesso della propria bacchetta, Mike rinunciò ad attaccare; rinunciò, anzi, a qualsiasi incanto. Sotto allo sguardo illeggibile di Lenka, il ragazzo, ancora disteso sulla pedana, rotolò verso la propria destra, riuscendo così a soffocare parzialmente le fiamme. Quando arrestò il proprio moto, meno di mezzo metro lo separava dal bordo laterale della pedana. Qualche fiammella sopravviveva ancora, guizzando vivace sulla gamba; anche quelle, però, vennero estinte dalla pressione della manica contro alla stoffa dei pantaloni, che rimase annerita e bruciacchiata. La tempestività aveva giocato a favore del ragazzo: sarebbe stato ben più complicato liberarsi di fiamme più estese. Persisteva un fastidioso bruciore là dove l'incendio si era consumato per quel breve lasso di tempo, ma almeno poteva dirsi libero – per quanto, però?
Casey era intenzionata a non perdere l'iniziale vantaggio, e così ogni sua azione era un attacco ben mirato. Lenka era animata dalla stessa curiosità che serpeggiava per il pubblico: cosa avrebbe fatto ora la Grifondoro per mettere in difficoltà il suo avversario? La sua strategia aveva dato buoni frutti fino a quel momento, c'era da aspettarsi che proseguisse su quella linea. Vi fu una iniziale sorpresa tra gli spettatori quando, anziché a Mike, la bacchetta della ragazza puntò alle spalle di lui: esattamente contro ad uno dei gargoyle di pietra posti agli angoli della sala. L'intenzione della ragazza divenne presto chiara, e mormorii eccitati si sollevarono lungo gli spalti quando, in risposta all'ordine di Casey, la statua cominciò ad animarsi. Essa era, a dirla tutta, una cosa piuttosto sgraziata: interamente scolpita in pietra grigia, aveva le fattezze di un mostriciattolo dalla forma vagamente antropomorfa. Gli artigli di mani e piedi, però, non avevano nulla di umano, al pari del muso, che era distorto in un ringhio che lasciava scoperte le zanne puntute. Le larghe ali da pipistrello sbatterono una, due volte quando la creatura venne infusa di magia, con un rumore come di rocce che scivolassero una sull'altra. Il mostro si sollevò in volo, una figura gobba e animalesca che, in posizione eretta, sarebbe forse arrivata all'altezza della vita di un essere umano. Rimase sospeso per la frazione di un secondo, come qualcuno che fosse stato risvegliato da un lunghissimo sonno; poi obbedì alla ragione per cui era stato animato, e si avventò contro di Mike.
Il ragazzo, a quel punto, stringeva nella destra la propria bacchetta, e si era appena liberato della fiamme. L'attacco del gargoyle arrivò prima che egli avesse il tempo di fare una qualsiasi altra azione: la creatura coprì in pochi colpi d'ala la distanza che lo separava dal Serpeverde, animato dall'unico obiettivo di attaccare. Mike non poté fare nulla per impedire l'azione del mostro, che immediatamente si avventò contro alle sue gambe. Gli artigli lacerarono la stoffa dei pantaloni, ferirono la carne lasciando lunghi graffi (-15 PS, -6 PC) che divennero l'ennesima concentrazione di dolore. Un colpo delle ali di pietra e il gargoyle si librava più alto in volo, ma ancora minacciosamente vicino: si preparava ad attaccare di nuovo.
Che cosa avrebbe fatto il Serpeverde con quel nuovo impaccio? Casey, dal lato opposto della pedana, era ancora libera di agire – e, questa volta, aveva a disposizione anche il potere di un altro essere, un essere mostruoso che non avrebbe esitato a rispondere all'ordine che gli aveva donato quella parvenza di vita.


Per entrambi: nel post ho fornito una descrizione sommaria del Gargoyle animato da Casey, ma, per intenderci, il nostro nuovo e affascinante amico è questo: click. Carino, no?
Ha raggiunto Mike alle spalle, e al momento si trova sospeso in volo sopra di lui; si sta preparando ad attaccare nuovamente.


Casey
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Sono scemati i dolori alla parte sinistra del corpo. Ti trovi seduta, le gambe leggermente piegate di fronte a te. Sei voltata verso Mike, che è spostato verso la tua sinistra. Sei riuscita ad animare il Gargoyle dietro di lui e ad imporgli le tue intenzioni, e il controllo sul mostro è stabile.
Mike
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Proroghe: 0/3
Assenze: 0/3

Ti trovi disteso sulla pancia, a meno di mezzo metro dal bordo laterale della pedana. Casey è di fronte a te, verso la tua sinistra. Sei riuscito a spegnere le fiamme, anche se persiste un fastidioso bruciore alla coscia destra, dove sei stato lambito dal fuoco. Provi un fastidio simile alla mano destra, la cui ustione non ti farà più perdere punti.
Sei in possesso della tua bacchetta.
Il gargoyle animato da Casey ti attacca alle gambe, graffiandoti all'altezza dei polpacci. Al momento è sospeso in volo sopra di te, e si prepara ad un nuovo attacco.


Turno a Casey.

 
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view post Posted on 17/5/2021, 19:01
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CASEY BELL
vs. Mike T. Minotaus
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LA GIORNATA DEL DUELLANTE

Una creatura viva grazie alla rabbia si erse dal suo piedistallo, si scivolò via dall'incavo nel muro in cui era incastrata e volò in picchiata con denti e unghie sguainate sul suo obiettivo.
Quella trovata le aveva fatto bene. Seppur non fosse stato un processo realmente tangibile, aveva percepito le proprie emozioni negative fluirle via dal corpo. Ora la mente era nuovamente lucida, propensa al calcolo, e le sarebbe riuscito difficile lasciarsi comandare di nuovo dall'emotività.
L'istinto, però, non sarebbe venuto meno. I suoi sensi, acutizzati dall'adrenalina, non erano stati ancora sottoposti a stress ed erano pronti a rispondere ad ogni sua richiesta. Infatti, mentre la gioia esplodeva nel suo petto per la liberazione della rabbia e per la vita appena creata, i suoi occhi caddero fulminei sull'avversario. Mike si muoveva e, avendo spento la fiamme, aveva pure recuperato la bacchetta.
Se la rabbia avesse ancora fluito in lei, rovinosa come durante il primo duello alla Congrega, probabilmente l'avrebbe scagliata fin da subito contro il suo nemico come l'onda d'urto di un'esplosione, un colpo di cannone. Non si sarebbe avvalsa di un gargoyle per allontanare da sé l'amaro desiderio di rivalsa che le avvelenava mente e cuore nei momenti più intensi, e avrebbe fatto di tutto per vedere Mike sanguinare e annichilito sulla superficie della pedana. Sottomesso al suo volere, inerme e incosciente. Questa sarebbe stata la sua intenzione se non avesse deciso di essere leale. La rabbia acceca, rende temerari e inconsapevoli dei rischi. Impaccia nei movimenti, rende sgraziati e poco parsimoniosi in quanto a dispendio di forze fisiche e mentali anche quando queste non sono necessarie. Con la ragione offuscata, tutto si sarebbe potuto ritorcere contro di lei, e si sarebbe ritrovata alla mercé del nemico, incapace di controbattere.
Quello, invece, era il momento giusto. La rabbia esisteva ancora dentro di lei, ma era a lei sottomessa, proprio come quel gargoyle. La percepiva scorrere nelle braccia, districandosi dalla sua anima, e concentrarsi nel nucleo del suo Nocciolo. Non avrebbe voluto impacciare la sua recente creazione dando sfogo a qualcosa di complicato. La sua mente doveva rimanere concentrata per lui e navigare in contemporanea verso una nuova immediata azione. La scelta ricadde su qualcosa di semplice ma efficacie.
Veloce e lucida, avrebbe lasciato il braccio disteso lungo il fianco, col gomito che quasi toccava il corpo. La linea dall'avambraccio al polso - poi la punta del catalizzatore -, invece, avrebbe puntato contro Mike. La fedele compagna di Nocciolo sarebbe stata salda alla sua mano ma non troppo stretta. Concentrata sull'obiettivo, l'immagine dell'onda d'urto si dipinse nella sua mente, colorata di verde, un potente colpo che avrebbe scagliato all'indietro chiunque fosse stato sul suo cammino. In concomitanza al movimento la sua voce avrebbe tuonato: «Vermilius!»
Il suo attacco e quello del gargoyle sarebbero stati un'unica ondata di rabbia, seppur provenienti da punti diversi della sala. Dopodiché avrebbe tentato di rimettersi in piedi.
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view post Posted on 20/5/2021, 18:59
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MIKE T. MINOTAUS
vs. Casey Bell
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LA GIORNATA DEL DUELLANTE
Concentrato com’era a spegnere l’ultimo residuo di quell’improvvisa fiammata che ancora minacciava i suoi pantaloni, in un primo momento Mike non si sarebbe nemmeno accorto di quell’oscura presenza che stava incombendo su di lui.
Solo poco prima dell’inevitabile impatto, duro e irruento, il giovane inglese si sarebbe reso conto di quel nuovo pericolo. Difficile evitarlo; il Gargoyle, scultura irregolare e sinistra, l’aveva preso di mira omaggiandolo di un vistoso graffio lungo le gambe.
In quel momento non avrebbe potuto fare altro se non chiudere gli occhi e serrare i pugni in una smorfia di dolore, percependo tutto il bruciore della ferita e del taglio esposto all’aria.
I polpacci, così come la coscia destra, stavano iniziando a restituirgli le più tremende e sgradevoli sensazioni che si potessero percepire nel corso di un duello. In altre circostanze l’inglese si sarebbe anche potuto rammaricare per l’irrimediabile danno subito ai pantaloni, strappati e bruciacchiati, che difficilmente avrebbe potuto riutilizzare in futuro; in quel momento, tuttavia, si trovava ancora nel bel mezzo di una competizione e l’adrenalina contribuiva a tenere distanti i pensieri non strettamente legati all’azione.
Infatti, non tutto era ancora perduto. Nell’animo sofferente del Serpeverde si stava facendo strada l’intensa luce della rivalsa, ora che finalmente era riuscito a riprendere il controllo sulla bacchetta e a neutralizzare la tremenda minaccia del fuoco.
Di pari passo con questa nuova emozione, stava riemergendo anche la determinazione nel far spiccare i suoi veri valori, quelli che gli avevano permesso di arrivare alla fase finale di quel prestigioso torneo. Questi ultimi intenti superavano di gran lunga il lieve e persistente fastidio provocato dal contatto del Prugnolo contro il palmo della sua mano dominante, e fu con questo nuovo spirito che Mike si sarebbe voltato ad affrontare la situazione.
Il momento, tuttavia, sembrava suggerire al ragazzo una certa prudenza, conscio che il gettarsi a capofitto in un repentino attacco avrebbe potuto ripercuotersi negativamente sul resto dell’incontro.
Certo, avrebbe dovuto cercare di impensierire e mettere alle strette Casey, ma allo stesso tempo avrebbe dovuto trovare riparo dall’eventuale attacco di quell’ammasso di pietra. Conosceva l’incanto e la sua portata; al primo pensiero della Grifondoro, la creatura si sarebbe mossa assecondandone la volontà.
Ostacolato da quella sua stessa condizione, in ragazzo avrebbe così cercato di alzarsi velocemente, per quanto le ferite e le bruciature glielo potessero consentire, sulle ginocchia, alzando inizialmente il busto da terra. La mente, invece, lucida e pronta all’azione, avrebbe cercato di liberarsi da qualsiasi tipo di intrusione o pensiero esterno per concentrarsi unicamente sul suo più imminente proposito: difendersi.
Non poteva permettersi di subire altri attacchi, magici o volanti, in quel momento. Così, immaginando dinanzi a sé una potente barriera in grado di proteggere il suo corpo, Mike avrebbe cercato di agire tempestivamente, prima di essere nuovamente bersagliato. In quel momento, mentre ancora stava visualizzando una metaforica barricata oltre la quale celarsi da tutti gli eventuali eventi esterni, sarebbe andato a compiere un semplice e immediato cerchio in senso orario dinanzi a sé ruotando il polso destro, pensando con decisione e risolutezza la formula dell’incanto: *PROTEGO!*
Solamente dopo aver catalizzato tutte le proprie energie in quell’azione difensiva, Mike avrebbe provato a completare l’azione inizialmente intrapresa, cercando di far forza sulla gamba sinistra per tentare di ergersi nuovamente in posizione eretta.

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view post Posted on 15/6/2021, 14:14
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Senza staccare gli occhi dalla lotta in corso sulla pedana, Lenka si spostò fino ad appoggiarsi alla sedia che era stata predisposta per lei. La sua attenzione, al pari di quella del pubblico, era viva più che mai. La sinistra figura del gargoyle volteggiava sopra ai concorrenti, come un avvoltoio pronto a gettarsi in picchiata sul campo di battaglia.
Determinata ad attaccare da più fronti, Casey sollevò di nuovo la bacchetta contro al proprio avversario. La ragazza aveva scelto di controllare le proprie emozioni, di rimanere fino in fondo padrona di se stessa, ed era innegabile che ciò avesse giocato a suo favore. Ci fu prudenza nella scelta del nuovo attacco, ma anche una strategia potenzialmente vincente; il Vermiliu venne eseguito senza difficoltà, ed un raggio di colore verde tagliò l'aria fino a collegare, per un istante, le due figure della Grifondoro e del Serpeverde.
L'incanto godeva della propria massima potenza quando colpiva un bersaglio sdraiato a terra; tuttavia, quando raggiunse Mike, questo aveva fatto in tempo a sollevarsi sulle ginocchia. Ciò diminuì sensibilmente l'impatto, senza però evitarlo del tutto (-6PS). Mike si sentì respingere all'indietro, e il suo equilibrio cedette. Ma non venne scagliato lontano, limitandosi a colpire la pedana mentre finiva seduto, in una posizione analoga a quella di Casey.
Era ormai chiaro, a quel punto, che la strategia che il ragazzo aveva deciso di adottare non aveva fatto i conti con le tempistiche ridotte imposte dall'avversaria. Il Vermilius, oltre ad essere un incanto semplice, era anche molto rapido: ciò aveva giocato a svantaggio di Mike, che, dando la priorità al gesto di alzarsi sulle ginocchia, non aveva più avuto il tempo di ricorrere al Protego. Avrebbe dovuto essere più rapido, se avesse voluto ribaltare le sorti del duello. Tuttavia, prima che potesse fare qualsiasi cosa, un nuovo attacco piovve dal cielo sotto alle sembianze deformi del gargoyle.
In pochi istanti fu sopra di lui: gli artigli di una zampa conficcati tra le scapole, l'altro che si assicurava una solida presa sul braccio sinistro (-5PS, -2PC). Il mostro affondò le zanne nella spalla di Mike, e il dolore esplose (-15PS, -6PC). Questa volta, sembrava che la statua non avrebbe lasciato la presa tanto presto. Mike sentiva il peso opprimente contro alla schiena, la pressione contro al suo braccio era forte e crudele. Il suo unico vantaggio, in quel momento, era di essere armato, e di disporre del braccio destro ancora libero; la situazione stava precipitando in fretta, non poteva permettersi mosse sbagliate.
Mentre il Serpeverde veniva attaccato, nulla impedì a Casey di rimettersi in piedi, ancora pressoché illesa.


Mi scuso per il ritardo, d'ora in poi cercherò di essere più tempestivo.

Per entrambi: il gargoyle si è scagliato nuovamente all'attacco, e questa volta non sembra intenzionato ad allontanarsi. Al momento si trova attaccato alla schiena di Mike e, a meno di vostri interventi, continuerà il suo assalto fino a quando non avrà esaurito la sua potenza.


Casey
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Il Vermilius ha successo, anche se, a causa dello spostamento di Mike, non colpisce alla sua massima potenza.
Ti sei alzata, ora ti trovi in piedi. Sei voltata verso Mike, che è leggermente spostato alla tua sinistra. Il gargoyle continua a rispondere ai tuoi ordini.
Mike
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Riesci ad alzarti sulle ginocchia, ma il Vermilius ti porta a cadere all'indietro. Ora ti trovi seduto, le gambe leggermente piegate di fronte a te.
L'attacco di Casey risulta più veloce della tua difesa: la scelta di alzarti prima di fare l'incantesimo ti ha tolto tempo prezioso, e non sei riuscito a provare a difenderti con il Protego.
Il gargoyle attacca nuovamente, questa volta alla schiena: hai gli artigli conficcati tra le scapole e nella parte alta del tuo braccio sinistro, poco sotto alla spalla. Quest'ultima viene morsa dal mostro, con conseguente grande dolore. L'altro braccio, il destro, rimane libero.
Persiste il bruciore alla coscia destra, mentre diventa meno fastidioso quello alla medesima mano.


Turno a Mike.

 
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view post Posted on 18/6/2021, 13:02
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MIKE T. MINOTAUS
vs. Casey Bell
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LA GIORNATA DEL DUELLANTE
Dolore.
Ancor prima di riuscire a muovere un muscolo per provare a proteggersi, Mike si era ritrovato nuovamente a terra, in balia del Gargoyle e della sua avversaria.
La velocità di quell’azione avrebbe lasciato un certo sgomento nell’animo del Serpeverde che ora percepiva su di sé tutto il peso e la tensione del momento. Avrebbe voluto lottare, dimenarsi e scrollarsi di dosso quel terribile mostro di pietra, ma le fitte che provenivano dalla parte sinistra del suo corpo erano troppo intense e continue per poter essere ignorate.
I muscoli facciali erano ormai tesi e contratti in una lunga smorfia, mentre gli occhi restavano socchiusi in un ultimo barlume di resistenza.
La situazione non era di certo delle migliori e solo nel corso delle temibili peripezie patrocinate dalla Scuola di Atene Mike era riuscito a sentirsi peggio; in fondo, tra spaventose creature di ogni genere e cruenti assalti all’arma bianca, un Gargoyle intento a lacerarti parte della scapola e del braccio sinistro poteva ancora essere considerato come un qualcosa di vagamente tollerabile.
Provato da questa circostanza e dal continuo e lento sanguinamento proveniente da più parti del suo corpo, questa volta l’inglese non sarebbe riuscito a spostarsi o a sistemarsi in una posizione migliore, vista immensa mole della statua che continuava a sovrastarlo. in quell’occasione avrebbe dovuto affrontare il pericolo da seduto, con il solo ausilio della mano destra. Impossibilitato nell’attuare una concreta strategia difensiva in grado di evocare una solida barriera tra sé e le due forze che lo stavano contrastando, Mike avrebbe cercato di optare per una soluzione diversa, potenzialmente in grado di abbattere il collegamento mentale esistente tra Casey e il Gargoyle. Così, provando a migliorare la propria sorte e dando ascolto a quell’ultima volontà che lo spingeva ad agire anche nelle situazioni più critiche e difficili, il giovane avrebbe cercato di osteggiare per un istante la forza di quell’ospite indesiderato che continuava a infierire lungo la parte sinistra del corpo. Doveva rimanere fermo e concentrato per un secondo, il tempo necessario a mirare con decisione alla tempia destra della ragazza.
Il braccio dominante avrebbe cercato di tendersi con accuratezza verso quel punto, portandosi leggermente in alto e in posizione obliqua verso il volto di Casey, mentre il polso cercava di rimanere rigido e fermo.
In quel momento avrebbe desiderato farle provare lo stesso effetto che si crea nell’unire una Giunchiglia Strombazzante a tre foglie di Frullobulbo e a una radice di Salvia Divinorum; metodi diversi per raggiungere un risultato del tutto analogo:
*Confundo!*
Una parola semplice, scandita mentalmente con impegno e veemenza, con l’intenzione di avvolgere l’altra mente in un persistente stato di squilibrio e confusione.

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view post Posted on 22/6/2021, 09:32
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CASEY BELL
vs. Mike T. Minotaus
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LA GIORNATA DEL DUELLANTE

Molti pensavano che Casey Bell fosse una causa persa. Le suore del Saint Vincent - l'orfanotrofio che l'aveva consegnata alle braccia amorevoli di Hogwarts - avevano perso ogni speranza di redenzione per la sua anima ancor prima di scoprire che fosse una strega figlia del Demonio, i compagni vittime dei suoi malumori la scansavano nei corridoi come se avesse la Spruzzolosi, e, al di sopra tutto, Camillo la considerava la sua principessina in difficoltà, che ogni tanto sbatteva i piedi perché voleva ragione ad ogni costo e perché aveva avuto un'infanzia difficile. Nel caso del suo ragazzo il tutto si risolveva con un pat pat sulla testa e con una rigorosa sfuriata. Negli altri casi, il risultato era una continua insicurezza nel vivere e lo scusarsi con gli altri per respirare la loro stessa aria.
Alla stessa maniera, quest'insicurezza e il voler a tutti i costi fare "bene" per non subire ulteriori umiliazioni di fronte a un pubblico, la facevano agire con grande parsimonia di coraggio. Osava poco, in classe, in gruppo, nello studio, ed in generale quando doveva fare qualcosa di difficile e decisivo, proprio come un duello. Quella mattina Casey centellinava ogni pensiero e ogni sforzo al fine di non dare di matto e farsi chiamare di nuovo "fottuta piromane" per i corridoi della scuola, oltre che per non sognare ancora la puzza di carne bruciata durante la notte. Cercava di non prodigarsi in attacchi diretti e violenti creando per il suo avversario un ostacolo dopo l'altro. Probabilmente Mike non apprezzava lo stesso il fatto di avere le unghie di un gargoyle di pietra conficcate nella carne e di sicuro non l'avrebbe ringraziata per non aver pensato qualcosa di peggio.
Ad ogni modo, appena scagliato il Vermilius qualcosa dentro la sua testa le sussurrò che stava scadendo nell'idiozia dell'eccessiva prudenza. Mike aveva ancora a disposizione mille modi per ribaltare le sorti del duello, non era sicuramente ancora tutto nelle manine sudate della Grifondoro; eppure lui aveva subito molti colpi e le sue energie mentali e fisiche lentamente stavano venendo meno. Era chiaro che lei fosse in vantaggio e che il gargoyle non avrebbe risentito di nulla se si fosse spinta un po' più in là con gli incantesimi.

Non appena il raggio verde venne assorbito dallo sfidante, Casey si prodigò in un altro "punta e lancia". Lucida ma per nulla spenta, convogliò le forze nei catalizzatori della sua magia: bacchetta, voce e potere immaginifico. Sentì il legno scaldarsi sotto le dita in contemporanea alla rievocazione mentale delle immagini del fuoco che divampava sulla pedana, e l'adrenalina salire e gonfiarlesi in gola per esplodere in un ruggito deciso ed energico. «INCENDIO!» Il Nocciolo sarebbe stato puntato contro i piedi di Mike. L'idea di Casey non era quella di avvolgerlo totalmente con le fiamme bensì di dargli un'ulteriore difficoltà oltre al gargoyle appeso alle sue carni - che Mike sembrava avere la capacità di ignorare. Si sforzò di mantenere la punta della bacchetta diretta verso le scarpe di lui poiché, seduto e a quella decina di metri di distanza, era straordinariamente difficile scegliere una precisa parte del corpo senza colpirne altre. A Casey sarebbe bastato un solo attimo di confusione per per prendergli la pancia o persino la faccia, o semplicemente fare cadere il raggio di fiamme sulla pedana a pochi centimetri da lui. Nonostante quell'accortezza la visione del fuoco nella sua mente era limpida: lingue rossastre che rincontravano le pelle arsa e ancor più sensibile di prima al calore, luce scarlatta che inondava la penombra, un'onda di fuoco che bruciava l'aria e investiva l'avversario.
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view post Posted on 8/7/2021, 09:06
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Quando si spense l'iniziale stupore di fronte al mostro di pietra, tra il pubblico si cominciarono ad avvertire i primi segni d'impazienza. Più di una persona si mosse sulla propria sedia come se improvvisamente fosse diventata scomoda. Ci si permise di allentare l'attenzione che veniva rivolta alla pedana, poiché le ultime mosse non avevano portato nessun vero rovesciamento della situazione: Casey attaccava indisturbata, e Mike sembrava fin troppo propenso a subire senza far sentire la propria voce. Tuttavia, quel nuovo turno stava per offrire uno spettacolo diverso.
I due contendenti si mossero in tempi simili: le loro armi si fronteggiarono in una corsa per accaparrarsi il primo attacco, rispondendo a due volontà che, in termini di decisione, sembravano equiparabili. Per quanto Mike sapesse sopportare stoicamente ogni dolore, però, il suo svantaggio lasciò a Casey qualche momento di anticipo.
Guidato dalla voce energica della Grifondoro, un guizzo aranciato raggiunse i piedi di Mike in pochissimi istanti. Anziché studiare gli effetti dell'Incendio, però, Lenka si permise di indugiare brevemente su Casey. Stava cercando di portare il Serpeverde all'esasperazione, aggiungendo altro bruciore alle scottature così recenti? Poteva rivelarsi una buona strategia: nessuno ha nervi abbastanza fermi da sopportare quel tipo di dolore. Anziché infierire sulle gambe, però, la ragazza scelse come obiettivo le scarpe del suo avversario. Le prime fiamme, un po' incerte, lambirono i lacci della calzatura destra; nella loro caratteristica danza, si sollevarono fino alla caviglia, facendo provare a Mike uno strazio che ormai conosceva bene (-13PS, -3PC). Aveva sopportato di peggio, ma come avrebbe retto all'ennesimo utilizzo di quell'elemento, a sentire ancora una volta la puzza dei suoi indumenti che annerivano? Il fuoco si nutre in fretta, e le fiammelle non sarebbero rimaste tali a lungo.
E poi, naturalmente, c'era il gargoyle, che non retrocedeva. Non fu facile per Mike prendere la mira nelle condizioni in cui si trovava, ed infatti rischiava di puntare più alla fronte di Casey che alla sua tempia. In qualche modo, però – forse aiutato dalla forza della disperazione – il ragazzo riuscì nel suo intento, il quale rimase ignoto tanto al pubblico quanto all'arbitro, ma non all'avversaria.
Casey sentì immediatamente gli effetti del Confundo (-5PS, -3PM): fu come se un velo di nebbia scendesse sopra ai suoi pensieri, sbiadendone i contorni, rendendola incerta dentro alla sua stessa mente. Riusciva ancora a ragionare, ma le richiedeva uno sforzo superiore al normale. In mezzo a quelle sensazioni, una, tra tutte, definiva una nuova assenza, come se una piccola parte della sua magia le fosse diventata difficile da raggiungere.
Si trattava della statua. In nessun caso la sua vita sarebbe durata molto più a lungo ma, in assenza di una mente forte che lo guidasse, il mostro perse di vista il proprio obiettivo. Staccò le fauci dalla spalla di Mike e, pesando su quest'ultimo nel darsi lo slancio, si sollevò sulle ali membranose. Il suo volo era lento ed incerto mentre circondava la pedana, come se fosse in cerca della vera ragione per cui si trovava lì. Non fu solo un'impressione quella che fece intuire un progressivo rallentamento nei suoi movimenti: c'era da pensare che non sarebbero continuati molto a lungo.
Sembrava che gli equilibri stessero mutando, ma era solo un timido passo falso o il principio di qualcosa di più importante? Certo era che il pubblico, ora, aveva ritrovato la propria attenzione.


Per entrambi: il Confundo si riflette indirettamente anche sul gargoyle, che non ha più chiari i suoi obiettivi. Si è staccato da Mike e ora sta sorvolando la pedana; i suoi movimenti incerti si fanno via via più lenti, poiché la magia che l'ha animato si sta esaurendo. Al prossimo turno tornerà semplice statua.
Invito entrambi a considerare le vostre condizioni psico-fisiche e a tenerne conto nelle successive azioni.


Casey
PS: 220/239
PC: 212/217
PM: 234/237

Proroghe: 2/3
Assenze: 0/3

Riesci ad evocare l'Incendio. Attenzione: nell'esecuzione è specificato che bisogna tenere il polso rigido; non avendolo tu menzionato, l'incanto non colpisce alla sua massima potenza.
Subito dopo vieni colpita dal Confundo. Ciò ti causa una certa difficoltà a concentrarti, specie su pensieri complessi e articolati. Non ti impedisce di agire con incanti più semplici. Lo stordimento durerà un turno.
Ti trovi in piedi e voltata verso Mike, che è leggermente spostato alla tua sinistra. Il contatto con il Gargoyle è venuto a mancare.
Mike
PS: 167/251
PC: 144/169
PM: 165/165

Proroghe: 0/3
Assenze: 0/3

L'Incendio fa attecchire le fiamme alla tua scarpa destra, ma fai comunque in tempo a lanciare il Confundo. Quest'ultimo non agisce al massimo della sua potenza, data la difficoltà, nelle tue condizioni, a mirare precisamente.
Il fuoco lambisce la tua caviglia destra. Il nuovo bruciore va ad aggiungersi a quello della medesima coscia, mentre quello alla mano dominante è il meno fastidioso.
Provi dolore tra le scapole e sui polpacci, dove sei stato graffiato; la spalla sinistra ti lancia le fitte peggiori.


Turno a Casey.

 
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LA GIORNATA DEL DUELLANTE

Zac. Una forbice invisibile tagliò di netto la connessione col gargoyle. Fu un vuoto improvviso della mente, che si risolse con un capogiro, sfarfallio di palpebre e incertezza. Le fu chiaro cosa accadde realmente solo nel momento in cui la creatura di pietra mollò la presa su Mike e si mise a librare apparentemente pensierosa nei pressi della pedana. Per Casey ciò fu la conferma che non poteva più avvalersi del suo compagno d'armi di fortuna, in procinto di spegnersi come un mozzicone di candela consumato. Da una parte era una perdita, sebbene il mostriciattolo avesse adempiuto più che dignitosamente ai suoi doveri, dall'altra era un bene per la sua mente, che si sarebbe dovuta concentrare solo sugli attacchi scaturiti dalla sua bacchetta. Se solo il cervello non l'avesse abbandonata proprio in quel momento spegnendo tutti i suoi neuroni.
In base a quel poco che sapeva di lui e a quanto osservava durante il duello, Mike non si sarebbe arreso fino all'ultimo. Così avrebbe fatto anche lei. Non appena le fu possibile rimettersi in gioco avrebbe tentato di raccogliere tutte le sue energie e di concentrarsi il più possibile sull'avversario. Avrebbe dunque puntato l'arto dominante verso di lui, per dirigere la punta del Nocciolo verso la sua testa. Il polso, invece, sarebbe rimasto leggermente alzato, sollevandosi di poco dalla linea retta formata dal braccio e dal suo prolungamento in legno. La magia sarebbe fluita nel catalizzatore, la mente l'avrebbe indirizzata verso un'esplosione di luce attorno al Serpeverde, una gabbia accecante fatta di raggi solari in movimento. «Lucis Ambitus!»
La nebbiolina che le avvolgeva i pensieri sarebbe stata, paradossalmente, la giusta ispirazione per quell'incantesimo. La magia si sarebbe plasmata dalle sue idee confuse, poiché confusione e spaesamento avrebbe dovuto instillare in Mike. L'ondata di luce, il vortice di stelle abbaglianti in cui l'avrebbe racchiuso, nella mente della streghetta avrebbe avuto la funzione di un bianco purificatorio, un reset necessario dopo il colpo subito.
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MIKE T. MINOTAUS
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LA GIORNATA DEL DUELLANTE
Dolore.
Come nelle più terribili forme di tortura fisica, quella sensazione sembrava non volerlo più abbandonare. Questa volta fu il Gargoyle che, staccandosi dall’ormai martoriata e malconcia spalla, gravò proprio su quel punto prima di allontanarsi da lui.
L’inglese, tenendo gli occhi ancora socchiusi per quelle continue fitte, avrebbe digrignato i denti in un gesto di sofferenza, stringendo ancor di più il Prugnolo con la mano destra. Il braccio sinistro, al contrario, segnato da un rivolo di sangue che scorreva a raggiungere la pedana, aveva ormai perso gran parte della sua mobilità iniziale.
Avrebbe voluto curarsi, alleviare quel continuo tormento che lo pervadeva là dove era stato ferito, graffiato e bruciacchiato, ma, proprio in quell'istante, in un punto imprecisato lungo il piede destro avvertì una nuova sgradevole sensazione.
Il calore era forte, intenso, improvviso, e fu con estremo orrore che il ragazzo avrebbe notato le avvisaglie di una nuova fiammata farsi strada nei pressi della scarpa destra, fino a lambire la caviglia.
Stretto in quel nuovo spasmo, Mike avrebbe potuto percepire i segni di quella nuova ustione che, diffondendosi, avrebbe probabilmente intaccato la coscia, già gravemente offesa.
Così, tra l’istinto e una irrazionale paura del fuoco insita in tutto il genere umano, in un primo momento l’inglese si sarebbe lasciato andare ad un moto di angoscia, agitandosi in maniera scomposta per cercare di allontanare il piede da quel punto.
Forse quelle lingue di fuoco erano meno vistose e minacciose di un Gargoyle, ma erano in grado di provocare altrettanto dolore, se non controllate a dovere.
Da lì l’intuizione, frutto di una coriacea resistenza e di un'altrettanto forte spirito di autoconservazione.
Cercando di non farsi prendere dal panico o dalla frenesia, in quel frangente Mike avrebbe provato a lasciarsi il dolore alle spalle per calcolare l’ipotetica traiettoria che, partendo dal basso e dalle fiamme che avevano intaccato la scarpa destra, sarebbe andata in alto, verso il volto di Casey.
Per riuscire in quell’intento doveva rimanere fiducioso e concentrato, pronto a manipolare e a dosare la sua stessa forza magica con il solo ausilio del braccio dominante.
Immaginando un costante e copioso flusso d’acqua fuoriuscire dalla bacchetta, l’inglese l’avrebbe dato vita alle sue intenzioni cercando di restare il più lucido possibile, almeno in quell’istante.
*Aguamènti!*
Tenendo ben presente l’accento grave sulla “e”, Mike avrebbe dapprima diretto il flusso proveniente dal Prugnolo verso se stesso, controllandolo e bilanciandolo per andare a bagnare la caviglia e la scarpa coinvolta. Poi, allo spegnersi della prima fiammella, con tutta la forza residua dell’incanto avrebbe provato a tendere il braccio in maniera vigorosa, decisa e repentina verso l’alto, a coprire ipoteticamente la distanza tra sé il punto nel quale si doveva trovare il volto della sua avversaria.
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Protagonista di quel duello, il fuoco risvegliava da sempre le paure più ancestrali dell'essere umano. La reazione di Mike – di indietreggiare scompostamente, in maniera irrazionale dato che le fiamme avevano attecchito alla sua scarpa e non alla pedana –, quella prima reazione istintuale era inevitabile. Chi tra il pubblico pensò che quello fosse il primo segno di cedimento da parte del Serpeverde, ad ogni modo, dovette ricredersi. Mike era ancora in grado di ragionare a mente lucida, forse incoraggiato dall'allontanarsi di almeno uno dei suoi problemi – il gargoyle, infatti, proseguiva nel suo volo sempre più lento. Senza doversi più preoccupare di esso, allora, il ragazzo si adoperò per spegnere immediatamente le nuove fiamme.
Giocare contemporaneamente in attacco e in difesa, come aveva intenzione di fare, era un'ottima idea; la realizzazione, ad ogni modo, si rivelò più complessa del previsto. L'Aguamenti era un incanto potente e difficile da controllare: solo un mago esperto sarebbe riuscito a dosare il getto perfettamente. Mike, forse perché spinto dalla necessità, non prestò a quel dettaglio tutta l'attenzione di cui avrebbe avuto bisogno. Il risultato fu che, quando puntò la bacchetta contro al proprio piede destro, l'acqua fuoriuscì con una potenza che, complice la distanza ravvicinata, fu addirittura dolorosa (-3PS). Il colpo, ad ogni modo, non era niente in confronto a ciò che poteva provocare la fame divoratrice del fuoco, che si spense immediatamente.
A quel punto, dopo aver fatto a sua volta i conti con difficoltà in grado di rallentarla, Casey riprese in qualche modo il controllo. Fu una mossa astuta, da parte sua, sfruttare la propria condizione per meglio figurarsi la dispersione che intendeva generare in Mike. Complice la relativa semplicità di esecuzione del Lucis Ambitus, l'incanto ebbe successo: incapace di contrastarlo, il ragazzo venne circondato da un vortice di luce accecante (-16PS, -4PC).
All'interno di quella gabbia spiraleggiante, Mike perse di vista tutto ciò che lo circondava. Fu costretto a serrare le palpebre, e perfino nel buio poteva distinguere confusi giochi di luci, impressi così improvvisamente nelle sue pupille. In quel momento aveva appena terminato di spegnere le fiamme; va da sé che, quando sollevò la bacchetta verso Casey, lo fece alla cieca.
Diversi metri separavano i due combattenti. Privo di una direzione precisa e disperso nella distanza, il getto d'acqua riuscì a colpire Casey solo per pochi secondi (-5PS). Fu come ricevere in viso una secchiata d'acqua fredda: il respiro si spezzò, e le palpebre si serrarono istintivamente a proteggere gli occhi. Poi il getto si disperse – si allontanò verso destra poco prima di spegnersi del tutto –, lasciando l'acqua a gocciolare sul viso e sul collo della ragazza, andando a bagnare la maglietta che era già per metà zuppa. Gocce fastidiose si erano incastrate tra le ciglia, avrebbe dovuto asciugarle velocemente.
Fu quello il momento in cui il gargoyle perse completamente la propria magia. Come se avesse percepito l'arrivo di quell'istante, la creatura volò lentamente fino all'angolo da cui proveniva. Si posò sul suo piedistallo di pietra e lì, ripiegando un'ultima volta le ali di pipistrello, tornò immobile.


Per entrambi: il gargoyle è tornato ad essere una statua inanimata. Si trova nuovamente nell'angolo della sala da cui proviene.


Casey
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Il Lucis Ambitus va in porto.
Subito dopo vieni raggiunta dall'Aguamenti di Mike: il getto d'acqua ti colpisce in viso, risultando fastidioso ma non doloroso. Istintivamente chiudi gli occhi; ti bruciano leggermente e te li devi asciugare.
Cessano gli effetti del Confundo: sei di nuovo in grado di ragionare senza impedimenti.
Ti trovi in piedi e voltata verso Mike, che è leggermente spostato alla tua sinistra.
Mike
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Proroghe: 0/3
Assenze: 0/3

Fatichi a controllare l'Aguamenti, la cui forza eccessiva, complice la distanza ravvicinata, risulta dolorosa quando la punti contro al tuo piede. È un dolore momentaneo, e le fiamme vengono spente.
Prima di poter colpire Casey vieni raggiunto dal Lucis Ambitus: vieni accecato, e anche quando la luce scema non riesci a distinguere altro se non confuse macchie di colore. Ciò compromette la tua capacità di prendere la mira. L'effetto dura un turno.
Coscia e caviglia destra sono salve dalle fiamme, ma la sensazione di bruciore persiste. Il dolore da scottatura alla mano dominante è ormai trascurabile.
Provi dolore tra le scapole e sui polpacci, dove sei stato graffiato; le fitte alla spalla sinistra sono un po' meno forti, ma esploderanno se cercherai di muovere la parte ferita.
Ti trovi ancora seduto sulla pedana.


Turno a Mike.

 
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MIKE T. MINOTAUS
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LA GIORNATA DEL DUELLANTE

Il getto d’acqua indirizzato a spegnere la nuova minaccia fiammeggiante si era rivelato più potente del previsto e ciò era bastato a procurargli un leggero fastidio alla zona interessata. Probabilmente, in quei momenti così concitati, per un istante aveva peccato di concentrazione. Un errore semplice, quasi banale, ma pur sempre una imprecisione con la quale Mike avrebbe dovuto fare i conti una volta ritrovata la tranquillità delle sue consuete esercitazioni.
A dargli un’ulteriore noia ci avrebbe poi pensato una vorticosa spirale di luci psichedeliche che, avvolgendolo, ne avrebbero compromesso la visuale. Pur abbagliato, lievemente stordito e impossibilitato a cogliere l’esatto esito della sua precedente azione con l'Aguamènti, il ragazzo non si sarebbe di certo demoralizzato.
Ora che non percepiva più il calore delle fiamme avvolgergli la caviglia, era giunto il momento di pensare velocemente e di colpire con altrettanta celerità.
Privato del normale campo visivo, Mike poteva dirsi certo della propria posizione, ancora seduto e leggermente spostato sulla destra, ma facendo ricorso alla memoria avrebbe potuto ben ipotizzare anche quella di Casey, qualora non avesse deciso di spostarsi all’ultimo secondo.
Quand’era ancora in possesso della “vista” ne stava indirizzando la bacchetta verso il volto; così, cercando di resistere al dolore che il Gargoyle era riuscito a procurargli, avrebbe dato il via ad una rapida successione di movimenti con il braccio destro, ancora sano e ben funzionante. L’incantesimo, destinato a destabilizzare le più profonde certezze dell’animo umano, si palesò nella sua mente nella descrizione di un ampio cerchio, successivamente eseguito con dovizia.
*Nebula* con la vista parzialmente ancora compromessa e con quella miriade di macchioline confuse che percepiva nel tentare di tenere gli occhi appena socchiusi, Mike avrebbe cercato di affidarsi prettamente al suo intuito, al ricordo e a tutto ciò che avrebbe potuto aiutarlo in quel contesto, compresa la stessa voce di Casey, se necessario.
Subito dopo aver compiuto il cerchio dinanzi a sé e verso l’ipotetica posizione della giovane Grifondoro, avrebbe completato la magia portando la bacchetta di Prugnolo nell’ipotetico centro della figura appena disegnata, compiendo l'accenno di un affondo.
*Antigravitas* Deciso a fargliela pagare con un incantesimo ad alto effetto e in grado di coprire una porzione di quella pedana, Mike avrebbe cercato di riequilibrare così le sorti di quell’incontro che, spesso, l’avevano visto rincorrere sin dalle prime battute, tra un disarmo e un atto incendiario.
Nel compiere quei rapidi gesti, decisi ma allo stesso tempo puliti e lineari, avrebbe cercato di porre la dovuta attenzione nel non sollecitare la spalla sinistra o le parti del corpo coinvolte in precedenti lacerazioni e scottature, muovendosi il meno possibile.
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LA GIORNATA DEL DUELLANTE

Sfruttare il proprio dolore per dare una pronta risposta all'esterno è cosa comune, e Casey non era esente da questa piccola caratteristica umana. Ognuno sfrutta i mezzi che ha, soprattutto con la consapevolezza che gli appartiene. Di norma, quando gli input generano reazioni intense, in un modo o in un altro si tenderà a rispondere in maniera del tutto caotica e impulsiva; persino quando ci si sforza a mantenere il controllo, la mente e il corpo bruceranno quell'energia di troppo che altrimenti li devasterebbe.
Quel gesto del passare la palla, raccogliere il proprio "dolore" per lasciarlo rimbalzare verso l'obiettivo, avvenne in maniera del tutto casuale. Il Confundo si tramutò mentalmente in un Lucis Ambitus, non per i suoi sostanziali effetti, ma per ciò che il primo le aveva lasciato dentro. Confusione, disorientamento, una totale tabula rasa dei pensieri tramutabile in puro candore della luce bianca; infine frustrazione.
Realizzò ciò che aveva fatto non appena la bacchetta partorì l'incanto, e si sentì illuminarsi, cogliendo motivazioni e pensieri che fino a quel momento non erano mai stati in grado di affiorare dal suo raziocinio.
La vera vittima delle sue fiamme non erano Ariel né Mike. Vi avrebbe dato il nome di Drinky, se solo ce l'avesse avuta di fronte in quei momenti. Ma non si trattava di lei né di nessun altro, e per inciso non aveva un volto a meno che il dolore stesso non si incarnasse in una forma antropomorfa. Quel dolore aveva l'aspetto di un calderone, e dentro bollivano e si rimestavano i mille fatti e pensieri che avevano caratterizzato la sua vita fino a quel momento. Ed erano odio, rancore, rabbia, aggressività, solitudine, ferite aperte ancora sanguinanti che lei, impacciata, tentava di ricucirsi da sola mentre altri mille fatti e pensieri la rincorrevano e la prendevano per il collo nel Presente. E l'unica risposta che lei era in grado di dare ad essi era composta da odio, rancore, rabbia, aggressività, solitudine, nell'infinito girotondo di un cane che si morde la coda.

L'urto dell'acqua fu assai doloroso, specie per le parti molli del volto. Chiudere gli occhi brucianti non bastò per attutire il colpo, e lo assorbì a denti stretti. La manica funse da asciugamano: nell'esatto istante in cui il getto sarebbe finito, il tessuto del braccio sinistro sarebbe passato lesto sulle palpebre bagnate per permetterle di riaprirle. In fondo non si trattava di nulla di che, nemmeno di un taglio. Forse un po' di fastidio, di tempo perso e mancato focus sull'obiettivo.
L'improvvisa illuminazione non aveva fatto altro che spronarla. Guardato, anche se per un attimo lungo quanto un baleno, il suo interno dall'alto, la nuova consapevolezza la spinse ad agire repentina per darsi da sola conferma alle proprie teorie. Avrebbe puntato immediatamente la bacchetta contro il petto di Mike, e avrebbe flesso il braccio verso di sé in uno scatto per poi ridistenderlo con prontezza nuovamente contro il petto di lui. E mentre l'ultimo movimento si sarebbe svolto, il fragore dell'odio, del rancore, della rabbia, dell'aggressività e della solitudine confluì nel suono deciso della sua voce, ferendo l'aria: «STUPEFICIUM!!!»
Queste sensazioni, queste emozioni, questi sentimenti, erano cose di cui non poteva privarsi. Se nulla si crea e nulla si distrugge, nemmeno il suo dolore può scomparire col colpo di una bacchetta di nocciolo. Può tramutarsi - in magia, magari - e dissiparsi così nell'aere, creando o distruggendo. Il miglior modo, però, rimaneva farlo consapevolmente. Aprire il rubinetto all'occorrenza, sfogarsi in un gioco, e lasciar correre l'acqua finché l'Incendio non veniva tramutato in cenere e vapore. Veicolando, non essendo veicolati. Reagendo, ma senza esplodere.
Casey, figurandosi il raggio scarlatto fuoriuscire dal catalizzatore, avrebbe aperto il rubinetto per attingere al dolore che ella stessa doveva infliggere: una palla di cannone in picchiata sul bersaglio. Non se ne sarebbe pentita questa volta, perché ora, forse, sapeva come ammaestrare le fiamme inestinguibili del suo inconscio.
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Il Fato

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Reclinata contro alla sedia pur senza prendervi posto, Lenka seguiva con occhio attento ogni sviluppo della sfida. Si era arrivati a quel punto fatidico di ogni duello in cui nessuno dei due sfidanti era più disposto ad andarci giù leggero. Non che fino a quel momento gli attacchi fossero stati all'acqua di rose, ma quel turno, in particolare, vide esplodere più che mai la volontà, da parte di entrambi i contendenti, di mettere fuorigioco l'avversario.
Agirono in tempi comparabili: ciascuno di loro aveva i propri problemi a rallentarlo, ma si mosse con tutta la velocità che gli era consentita. E mentre per l'arbitro, così come per gli spettatori, fu chiaro quale incanto distruttivo avesse scelto Casey, le intenzioni di Mike rimasero ancora una volta un mistero, il loro effetto conosciuto pienamente solo dall'avversaria.
Il Serpeverde non versava nelle migliori delle condizioni: dolorante e accecato, necessitava di tutta la propria forza di volontà e della propria concentrazione per riuscire a contrattaccare. Sarebbe stato impossibile godere di una mira perfetta in quel frangente, quando luci fastidiose danzavano nel suo campo visivo e la bacchetta era puntata secondo una traiettoria più inclinata di quanto pensasse. Tuttavia, la scelta di un incanto dall'estensione piuttosto vasta giocò decisamente a suo favore: il Nebula Antigravitas coprì immediatamente una buona porzione di pedana, catturando Casey al suo interno.
La formula si era da poco spenta sulle labbra della Grifondoro, ed un raggio di luce rossa aveva appena abbandonato la punta della sua bacchetta, quando Casey vide il proprio mondo finire letteralmente sottosopra (-9PS, -8PC, -8PM). La pedana si trovava ora appena sopra alla sua testa, mentre un unico sguardo ai propri piedi penzoloni nel vuoto sarebbe bastato ad instillare in lei la paura di muovere anche un solo passo. Il soffitto era lontano, a metri e metri di distanza, e a Casey sembrava un miracolo di non star precipitando verso di esso – un miracolo appeso ad un filo sottilissimo, forse, che si sarebbe potuto spezzare al minimo movimento. Sembrava difficile perfino stabilire dove dovesse puntare la bacchetta per avere Mike sotto tiro, tanto forte era il senso di vertigine e disorientamento. L'illusione era perfetta, ma solo nella sua testa: tutti gli altri, da Lenka a Mike agli spettatori, la vedevano con i piedi attaccati alla pedana come sempre, e non potevano immaginare quale difficoltà stesse sperimentando.
Non c'erano misteri, al contrario, riguardo all'incanto che colpì Mike in pieno petto. La formula era stata enunciata a voce alta, scandita con tutta la decisione della Grifondoro. Casey era decisa a non esitare più, ad agire con regolata fermezza. Duellare poteva essere un modo per spingersi al limite, e scoprire, lì, aspetti del proprio essere che normalmente rimanevano sopiti. La lotta, seppur strettamente sorvegliata e regolata, offriva sensazioni intense che, se venivano accolte con la giusta consapevolezza, potevano tramutarsi in forza, in combattività, e in una conoscenza più profonda dei meccanismi che regolavano il proprio animo. Casey, che così aveva scoperto una nuova sfaccettatura al proprio dolore, era riuscita a canalizzare le proprie emozioni in un incanto al massimo della sua potenzialità.
Mike riuscì appena a distinguere un fascio di luce rossa prima che questo impattasse contro al suo petto, spezzando di netto la sua coscienza (-58PS). Cadde svenuto – fortunatamente si trovava seduto, e l'impatto si limitò a risvegliare una fitta alla spalla sinistra, senza che però il dolore arrivasse alla mente di Mike, ora completamente avvolta nel nero.




Casey
PS: 206/239
PC: 204/217
PM: 226/237

Proroghe: 2/3
Assenze: 0/3

Riesci a scagliare il tuo incanto, ma subito dopo ti trovi nel raggio d'azione del Nebula Antigravitas: hai la sensazione illusoria di trovarti capovolta, con la pedana sopra alla tua testa e diversi metri di vuoto a separarti dal soffitto sotto ai tuoi piedi. Ti senti disorientata, perdi i punti di riferimento e hai paura a muovere un solo passo. L'effetto dura un turno.
Anche se non sei in grado di stabilirlo con esattezza, ti trovi in piedi e voltata verso Mike, che è leggermente spostato alla tua sinistra.
Mike
PS: 90/251
PC: 140/169
PM: 165/165

Proroghe: 0/3
Assenze: 0/3

Dopo aver eseguito il Nebula Antigravitas, vieni colpito dallo Stupeficium di Casey. Perdi immediatamente conoscenza – ti risveglierai al prossimo turno.
Ti trovi sdraiato sulla pedana.


Per Mike: passerai questo turno incosciente, quindi puoi decidere se postare o meno. In caso negativo, avvisami per MP.

Turno a Casey.

 
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view post Posted on 31/8/2021, 14:54
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CASEY BELL
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I secondi si inseguivano, così come le loro bacchette. Il miracolo che percepì scorrerle dentro, dall'ombelico al cuore, dalla gola alla punta delle dita, si manifestò in un raggio rosso privo di incertezze e sbavature. La forza accumulata dentro di sé era stata illuminata da un'evoluzione del pensiero, degli scopi e della morale, rendendole un equilibrio impareggiabile di fronte allo sbilanciamento emotivo tipico del duello.
Si sentì rinascere, si sentì pari a una fenice che risorge dalle proprie ceneri. I sensi erano amplificati, l'adrenalina le scorreva nel sangue rendendola attenta e morigerata dopo aver buttato fuori l'esplosione dello Stupeficium. Anche ora che una dimensione di panico scaturita dall'incantesimo di Mike l'aveva avvolta, si sentì in sintonia con se stessa. Non si negò di aver paura, questo è certo. Un passo e sarebbe caduta nel vuoto sconosciuto generato dalla magia. Il ricordo di aver vissuto qualcosa di simile nel corso dello stesso duello con Ariel, sebbene depotenziato, la rassicurò: non vi erano morte o dolore ad aspettarla alla fine di quello spaesamento. Comunque l'istinto le disse di non muoversi, pena un'ulteriore perdita dell'orientamento dovuto alla paura. Cosa avrebbe dovuto fare allora? Come avrebbe potuto rispondere a un nuovo attacco?
La risposta giaceva di fronte ai suoi occhi, inerme, sebbene distorta dall'incantesimo in atto su di lei. Mike era stato colpito con forza, ne aveva sentito il tonfo sulla pedana, e probabilmente provato da i suoi continui attacchi nel corso del duello, era svenuto. I muscoli erano ceduti, non vi erano più tensioni nel suo corpo. Solo stordimento, dispersione, abbandono.
Così egli era alla sua mercé. Avrebbe potuto schiacciarlo - Nebula Demitto permettendo - e farne quel che voleva. Vincere il duello con l'amaro in bocca e il sangue dell'avversario sulle dita. Non si sarebbe trattato di uno "scambio" alla pari. Come avrebbe allora potuto pareggiare i conti con se stessa dopo? Come avrebbe potuto guardare un singolo altro individuo negli occhi una volta uscita da lì?
Violentare mente e corpo di un addormentato, ecco cosa sarebbe stato. Aspettare che si rialzasse per riprendere, forse, era una soluzione, ma le forze di Mike sarebbero stato tanto esigue che un altro colpo sarebbe stato del tutto decisivo e una tortura impareggiabile, se il Fato glielo avesse permesso.
Così decise, e rimase immobile, declamando con la magia il disarmo per porre fine a quello scempio.
Il catalizzatore di legno, ancora davanti a lei, tentò di puntare quella di Mike. Le sue labbra serrate si schiusero per pronunciare con fermezza e decisione: «Accio bacchetta». Si figurò d'essere una grande calamita, e di attrarre la bacchetta di Mike come una puntina di ferro, in grado di strattonarla e di far venire meno la presa dello svenuto alla sua volontà. Più forte di ogni cosa, il desiderio di riequilibrare l'imparità del duello. La mano sinistra tesa davanti a sé per afferrare l'arma del futuro disarmato non appena l'avesse incontrata.
Il rubinetto era stato chiuso, l'emotività equalizzata. Se il Destino lo avesse scelto, Casey sarebbe rimasta sulla via di mezzo.
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view post Posted on 2/9/2021, 21:44
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MIKE T. MINOTAUS
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LA GIORNATA DEL DUELLANTE

Con la bacchetta ancora ben stretta nella mano destra e con la vista tuttora indebolita, Mike era conscio di aver fatto del proprio meglio per poter ribaltare la situazione, incanalando nel Nebula Antigravitas anche la sua grande voglia di rivalsa.
Nell’attimo successivo, tuttavia, l’ultimo grido che riuscì a percepire in quegli istanti frenetici sembrò anticiparne l’infausto destino.
Colpito in pieno petto da una potente scarica, l’inglese avrebbe subito avvertito un repentino e improvviso calo delle forze. Era un mistero come delle semplici studentesse del terzo o del quarto anno, come Casey e Alice, conoscessero e utilizzassero incantesimi così potenti e avanzati, magie che normalmente non trovano spazio nei comuni libri di testo e che spesso venivano padroneggiate solamente dagli studenti più anziani di Hogwarts.
L’impatto con lo schiantesimo si rivelò devastante, paragonabile solamente al colpo improvviso di un Bolide subito nel corso di un incontro di Quidditch; qui, per lo meno, non si sarebbe ritrovato a cadere da una scopa in volo, ormai privo di sensi.
Prima di arrendersi all’inevitabile, gli sembrò di avvertire una sensazione di leggerezza; era come se finalmente tutte le sue sofferenze fisiche si fossero risolte. Le lunghe escoriazioni, le profonde ferite e persino le ustioni che ne avevano compromesso il corpo sembrarono scomparire, lasciandolo apparentemente in una sorta di pace. Avrebbe potuto immaginarsi la scena nel trovarsi lì, inerme e probabilmente rannicchiato su se stesso.
L’inclemente effetto di quella magia, tuttavia, non sarebbe riuscito a spezzare la sua voglia di rivalsa. Nell’indole del Serpeverde non avrebbero mai trovato spazio figuracce di quel tipo, fatte davanti a tutti. Non si sarebbe arreso, mai, e per nessun motivo. Quando il nero e il buio lo stavano già avvolgendo, il suo spirito era come proiettato in avanti, pronto a reagire e a riaprire gli occhi per far percepire parte di quel dolore, di quella frustrazione e di quel risentimento, anche alla sua avversaria.

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