Il dubbio di star equivocando le parole della medimaga affiorò più volte durante i discorsi, ma Lucien non fu in grado di accettarlo. Flirtare era un'arte sottile quanto una lastra di vetro, capace di appannarsi o di incrinarsi alla minima svista, inoltre necessitava di una concentrazione che l'alcol inficiava, ragion per cui era giunto alla conclusione di volersi divertire senza aspettative nè da sé stesso nè da lei. Non erano quelli i propositi che avevano animato la scelta di trascorrere il compleanno nella locanda più infima di Hogsmeade, eppure ancora una volta la vita aveva saputo sorprenderlo.
A marcare una scelta dettata dall'istinto e dalla piacevole impressione che Jane gli stava facendo, la fastidiosa sensazione che in quel periodo non voleva abbandonarlo. Non era riuscito a digerire quei sottili sentimenti che aveva iniziato a provare per Atena McLinder, in aggiunta al disinteresse posteriore all'evento al Serraglio Stregato, durante il quale glieli aveva espressi. Il mago non aveva un ego così pronunciato da dare per scontata una corrispondenza, ma avrebbe preferito un rifiuto a quattr'occhi al silenzio che invece era derivato. Il suo comportamento nei riguardi di Jane avrebbe potuto serbare una correlazione, oltre alle motivazioni già evidenziate, ma preferì non soffermarsi a lungo su quelle questioni.
Si abbandonò invece a quella sensazione di calore che fa sentire innamorati del mondo chiamata alcool, avvinto al leggero bruciore di stomaco, al formicolio e al senso di leggerezza generale. Come Jane, stava diventando una versione più semplice, diretta e superficiale di ciò che quotidianamente era.
I sentimenti amorosi lo spaventavano da quando aveva perso Kira da adolescente e rifuggirli era divenuta una costante. Avvezzo allo stupore che tinteggiava i volti di chi veniva a conoscenza del suo impiego, si disse che ormai il proprio aspetto si stava adeguando all'immaginario collettivo del Guardiacaccia. Il più delle volte rincasava alla capanna con i capelli sudici, il corpo coperto di un velo di sudore, e graffi ed escoriazioni a disegnare un pattern fantasioso su mani e braccia e nemmeno una doccia riusciva a restituirgli un aspetto accettabile. Ma non se ne curava, gli piaceva quel lavoro e riteneva che valesse ogni sforzo compiuto per esercitarlo al meglio delle proprie possibilità.
L'inatteso contatto con la pelle opalina di Jane ghermì la sua attenzione ed il diletto riempì il suo tacito ghignare. «Se ti interessano tanto potresti provare a scoprirli.» buttò lì col volto pieno di estrose premesse e il capo penzolante.
Pungolato sull'orgoglio, sebbene si fosse trattato di una semplice proposta, con un'espressione di sfida ad incendiargli le iridi trasparenti affondò le posate nel croccante con fegato di drago tagliandosene una fetta; la crema di ali di Doxy si mosse anche quando l'alimento trovò stabilità nel nuovo piatto. Il Guardiacaccia cercò di fare un calcolo di quanti esemplari fossero serviti per realizzarla, contando che quelle creature erano solite deporre fino a cinquecento uova alla volta, ma rinunciò dopo pochi secondi convinto di non poter chiedere così tanto alla sua mente. «Non simpatizzo molto per queste creature.» ammise indicando con la punta del coltello la crema. «Al terzo anno due concasati ne liberarono uno sotto le mie coperte, mentre dormivo. Credo lo avessero sottratto all'insegnante mentre le risistemava nelle gabbie finita la lezione, fatto sta che il Doxy mi punse un braccio e dovettero portarmi d'urgenza in infermeria perchè mi venisse somministrato l'antidoto.» una smorfia di dolore gli si dipinse in volto mentre riportava la mente all'episodio. Fosse dipeso da lui, la classificazione dei Doxy sarebbe stata ben più elevata.
Ingerì il primo boccone e, salvo il sapore sgradevole e la sensazione della crema dimenarsi mentre raggiungeva la trachea, si scoprì a reputarla meno rivoltante delle scaglie sul lardo di cinghiale. Ciononostante dovette ammettere di star mangiando quelle porcherie culinarie solo per tenere sotto freno l'alcol in circolo e, in un lampo di genio, andò a scolare l'Acqua di Fuoco la cui gradazione alcolica era decisamente minore delle bibite precedenti.
Arrivò il suo turno e, mimando una concentrazione di facciata, Lucien attese qualche secondo di troppo prima di soffiare con vigore contro l'impietosa candelina. I desideri espressi non si condividevano per via orale o, si diceva, non si sarebbero avverati, ma nessuno gli avrebbe precluso un tentativo di condivisione con Jane mediante altri mezzi che non fosse la sopravvalutata retorica.
Avrebbe provato, se poi fosse andata male pazienza, sarebbe rimasto a secco. Le incorniciò le spalle col braccio e con un movimento calibrato delle anche avvicinò la propria sedia alla sua. Ecco, così se avesse voluto esplorare qualche altro tessuto cicatriziale sarebbe stata più comoda.
Jane lo sorprese nuovamente quando frappose tra loro un sacchetto recante il logo del negozio di dolciumi magici più famoso del Paese. Pur prediligendo i cibi salati, Lucien era sempre stato un fan accanito di Mielandia e ne conosceva il listino quasi a memoria, ma quando sbirciò il contenuto rimase interdetto. «Oh ohh guarda, guarda, guarda!» esclamò introducendo la mancina nel sacchetto. «Io vorrei evitarti di dovermi soccorrere nuovamente, perciò non solo mi guarderò dal ripetere l'esperienza - con tutto rispetto per il cuoco "improvvisato" - ma accetterò di buon grado la dolce offerta.» I cuscinetti morbidi dei polpastrelli sfrigolarono sulle diverse superfici dolciarie pescando quella più ruvida, appartenente ad un dolcetto delle dimensioni di una pralina verde acido infiorettata di pallini violacei. L'aspetto era accattivante.
Senza pensarci due volte, fece sparire il dolce nelle fauci grondanti desiderio di essere graziate con un sapore non stomachevole. «J'ai un arrière-goût très sucré dans la bouche...» Ho un retrogusto molto dolce in bocca si succhiò i polpastrelli sporcati di zucchero e sorrise a Jane in segno di compiacimento. Ma la marmellata di zucca non fece in tempo a sciogliersi che una sensazione nuova lo avviluppò.
Strabuzzò gli occhi con i quali andò ad artigliare lo sguardo di un mago dal volto butterato, denti giallognoli e qualche rado capello che gli spuntava dal vuoi capelluto più dritto di una bacchetta seduto al tavolo vicino. «Jane ..» non smise di guardarlo come fosse il peggior male che gli potesse capitare quella sera. «... quel tizio non smette di fissarci.» No bello mio, sei tu che non smetti di scrutarlo e lui, al massimo, si sta domandando il motivo. «Potessi innamorarmi del fantasma di Laverne de Montmorency!» batté un pugno sul tavolo facendolo vibrare. «Anche la strega al suo tavolo! Nascondono qualcosa, me lo sento, anzi ne sono sicuro! Tramano qualcosa, hanno certamente cattive intenzioni ...» sospettoso, Lucien lasciò che uno stato di allarme fisico e mentale germogliasse in lui, inziando ad intendere qualsiasi presente come un sicuro malintenzionato, passando a rassegna qualsiasi volto con sospetto ossessivo. «Anche quello, e quell'altro, per i boccini di Merlino, sono TUTTI in combutta!» prese a sudare freddo, alternando un senso di profondo disagio e malessere interiore ad una marcata irritazione.
Fuori la pioggia scrosciava con violenza sul tetto spiovente e in lontananza un tuono scosse il cielo: come se gli avesse trapassato le sinapsi, improvvisamente Lucien si trovò ad inarcare un sopracciglio, smettendo finalmente di osservare gente a caso come il peggior paranoico sulla faccia della terra. Abbassò dunque lo sguardo sul sacchetto di Mielandia. «.. hai idea di quali effetti inducano quei dolci?» domandò con un filo di voce. Buona parte delle leccornie di Mielandia aveva degli effetti, indesiderati o desiderati a seconda delle tipologie; lì per lì Lucien non aveva pensato che anche quelli offerti da Jane potessero celarne, nè si era chiesto se lei ne fosse a conoscenza, ma quei segni di psicosi normalmente non gli appartenevano ed erano sopraggiunti non appena aveva mangiato un dolcetto. Il Biscotto Guardone, per l'esattezza.
25 26 anni ◆ guardiacaccia ◆ scheda ◆ testa di porco ◆ birthday boy
Edited by Atonement. - 23/6/2021, 15:30