Chiarimenti, Role privata con Daniel O'Hara

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 19/3/2021, 17:20
Avatar

𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

Group:
Prefetto Serpeverde
Posts:
363

Status:





12 anni • studentessa • I anno • Serpeverde • Scheda


Un periodo estremamente turbolento per Lyvie aveva quasi finito di scuoterla. Quasi tutti i rapporti interpersonali che aveva annaffiato nel suo percorso ad Hogwarts sembravano essere appassiti. Cos'era successo?
Inimicarsi mezza casata Grifondoro forse non era stata la cosa giusta da fare, ma a Lyvie - in fondo - non interessava un fico secco di loro. Ci fu un momento di rottura non indifferente, l'allontanamento di Narcissa, la situazione di stallo con Daniel, proprio non capiva il comportamento di certe persone. Non vedeva più in giro le facce che conosceva meglio, in quei mesi - paradossalmente - sembrava aver incrociato il suo acerrimo nemico ormai, suo fratello, più spesso di tutti i suoi amici.
E ciò, fortunatamente, le diede molto modo di riflettere. Cosa poteva fare? Fare un passo in avanti le sembrò il minimo. Mettere da parte l'orgoglio è sempre stato un problema per Lyvie, cocciuta com'era, era capace di mantenere il broncio quasi a comando.
Ma quando vide Daniel nei pressi dell'altra parte del Ponte Sospeso, capì che quella era la decisione giusta. L'aveva cercato un po' in giro per la scuola, quando si rese effettivamente conto che, sì, era una bella giornata. Forse, era fuori. Così si avviò verso il giardino di Hogwarts Lyvie, trovando immediatamente Daniel assieme ad un gruppo di altri compagni, Serpeverde e non.
E improvvisamente cominciò a farsi mille domande, la giovane moretta: come approcciarsi? Avrebbe dovuto chiamarlo da quella distanza o avvicinarglisi?
Certo, la Serpeverde aveva un carattere socievole, ma solo se messa a proprio agio. Non conosceva quelle persone, per cui esitò un attimo e quasi non levò i tacchi per andare via. Magari, avrebbe potuto beccarlo anche in un altro momento. Ma non poteva perdere quell'occasione. In fondo, era solo un gruppo di studenti!
L'epopea mentale durò solo pochi secondi. Partì spedita dunque, arrivando ad una manciata di centimetri dietro Daniel, che era di spalle, quando gli picchiettò un dito sulla spalla per attirare la sua attenzione. Quando la ottenne, parlò:


« Ehi, Daniel. Posso parlarti due secondi? Sarò breve. » asserì senza mezzi termini, con tutte le intenzioni di chiarire le cose.
Ovviamente non ce l'aveva con lui, voleva solamente sapere se - tra di loro - potesse esserci un semplice chiarimento. Attese Lyvie, gettando uno sguardo breve ai compagni che aveva attorno, focalizzando principalmente le iridi verdi sul suo viso. Teneva sinceramente alla loro amicizia, tutto l'astio superficiale provato nei suoi confronti era stato totalmente dimenticato, poiché era stato innegabilmente e del tutto infantile. Daniel le era sempre piaciuto fin dal primo momento, la sua amicizia era di fondamentale importanza, per lei: le sembrava il minimo chiarire la situazione e fargli capire che, no, non lo odiava veramente. Con un po' di fortuna, il Prefetto avrebbe provato lo stesso.


PS: 114 • PM: 58 • PC: 55 • EXP: 4






DeDaniel

 
Top
view post Posted on 20/3/2021, 01:05
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
258
Location:
Firenze

Status:


Daniel si era trovato, neanche lui sapeva come, a far capannello con un eterogeneo gruppo di studenti accomunati dall'essere grosso modo tutti coetanei. La divisa scolastica, con la cravatta verde-argento e la spilla d'ordinanza, lo vestiva ma non c'era il buffo cappello a punta tipico di ogni mago a coprire i riccioli che, liberi, si offrivano al venticello fresco che lo rinfrancava ad ogni folata. Non ascoltava ciò che veniva detto, la sua mente vagava anzi libera ad inseguire gli eventi che si erano susseguiti in quell'anno: la sua nomina a prefetto, gli oneri che essa comportava, come aveva sperimentato al ballo, le persone che aveva conosciuto, la fuga di Narcissa che aveva vissuto come un fallimento personale, Lyvie con cui c'era solo un mezzo rapporto di astio, frecciatine e di una voglia di risolvere nascosta dietro quella patina di indifferenza. Già, Lyvie, chissà che fine aveva fatto?

Daniel era un ragazzino orgoglioso, che non avrebbe facilmente fatto il passo avanti per la riconciliazione, a meno che qualcosa non si fosse smosso e questo forse gli stava impedendo di parlare con una persona di cui era davvero diventato amico in quei pochi incontri tra la sala comune e il lago. Già, il lago. Le brune corsero a salutarne la figura in lontananza, ah quanto sembravano lontani i tempi in cui due ragazzini appena avvisati si promettevano di esplorare la scuola insieme, cos'era successo nel frattempo? Chissà. Ma c'era il sole e Daniel non poté che alzare lo sguardo al cielo e bearsi del suo tepore finché un ticchettio sulle sue spalle non lo interruppe.

Pensò subito che fosse qualche concasato con problemi con chissà chi e chissà cosa e mandò tre volte al diavolo lo scocciatore prima di voltarsi con espressione arcigna nel volto bambinesco che sparì subito quando prima le forestiere parole e poi lo sguardo gli diedero conferma di chi fosse ad aver attirato la sua attenzione. Un lampo d'incredulità balenò nei marroni quando si posarono sulle verdi dell'altra e un breve sorriso (divertito? Preoccupato? Felice?) Comparve sul suo volto, fugace in un attimo prima di smarrirsi. - Lyv - Daniel quasi gustò quella parola - anche tre o quattro se vuoi - mormorò in modo che comunque le parole le fossero udibili per poi portarsi, se l'altra l'avesse permesso, al fianco della concasata, le mani nelle tasche della divisa e lo sguardo a mezz'aria, con la coda dell'occhio che ogni tanto correva a guardare Lyvie. Avevano stretto subito amicizia in sala comune i due, amicizia che poi si era rafforzata al lago. E ora tutte quelle incomprensioni che c'erano state e che avevano sollevato un muro, un muro che continuava a stare eretto perché nessuno dei due aveva fatto niente per abbatterlo. Un astio bambinesco e senza nessun motivo di esistere che Daniel sperava fosse la volta buona crollasse. Dopotutto voleva bene sinceramente alla ragazzina, non c'era più motivo di continuare così.

Chissà se anche lei pensava le stesse cose
 
Top
view post Posted on 27/6/2021, 13:11
Avatar

𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

Group:
Prefetto Serpeverde
Posts:
363

Status:





12 anni • studentessa • I anno • Serpeverde • Scheda


Anche Lyvie era terribilmente orgogliosa. Di certo l'idea di andare a parlare con Daniel l'aveva frenata diverse volte, sicuramente l'aveva tormentata quasi tutte le notti. Perché le cose irrisolte non le piacevano, soprattutto quelle senza senso come quella situazione. L'orgoglio della Serpeverde era stato ferito ma, in fondo, era stato solo un incontro amichevole. Con sangue e sudore, ma comunque amichevole.
Quando si voltò Daniel sembrò accigliato. La giovane Serpeverde stava già per partire in quarta, pensando che il ragazzo ce l'avesse ancora con lei, trovandola anche una sorta di scocciatrice. Dovette ringraziare l'espressione sul volto di lui che cambiò da così a così, di conseguenza si calmò anche lei. Incredibilmente, avevano dei caratteri molto simili.
Era da un sacco di tempo che non sentiva il suo nome pronunciato da Daniel. Sembrava che avessero già risolto tutto, così anche lei si lasciò andare ad un piccolo sorriso, soprattutto grazie alla sua gentile concessione di parlarle.
E ora?
Lyvie ora doveva dosare bene le parole. Non voleva dargliela del tutto vinta, ma voleva sicuramente cominciare ad innalzare la bandiera bianca di resa. Era il tempo di comportarsi da adulti, e non più da bambini.


« Non avrei accettato un no come rifiuto, in ogni caso. » replicò di tutta risposta la moretta, rendendosi conto di poter risultare acida. Così indorò la pillola con un sorriso, come faceva sempre.
Prese la manica della divisa di Daniel - all'altezza del gomito - per portarselo un po' lontano dal gruppetto dei suoi amici, che nemmeno conosceva. E ben presto gli si piazzò davanti, ritrovandosi altrettanto presto senza parole.


« Beh... Ehm... » esordì, tentennante. Che inizio pessimo.
Si grattò la base del collo con fare un po' nervoso, ma poi cominciò finalmente:


« Volevo dirti che voglio seppellire l'ascia di guerra. È inutile tutta questa situazione, non mi va di litigare con te ulteriormente. Colpa mia, lo ammetto. Scusami. » breve e coincisa la ragazzina, parlandogli in tutta sincerità e in attesa di una sua qualsiasi reazione.


PS: 114 • PM: 58 • PC: 56 • EXP: 4






Chiedo venia per il ritardo, vi vogliamo bene :flower:

 
Top
view post Posted on 28/12/2021, 02:52
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
258
Location:
Firenze

Status:


Daniel vide le emozioni alternarsi sul volto di Livye in contemporanea al suo sorriso e si rilassò lievemente, conscio che se l'altra avesse voluto se lo sarebbe già mangiato di insulti appena vista la sua faccia. Si specchiò nel sorriso di lei, addolcendo maggiormente il proprio, come se fosse il loro primo incontro, come se niente fosse successo. Come se davvero non ci fosse bisogno di parlarsi, di chiarirsi, per comprendersi.

Eppure un bisogno c'era. Daniel scoppiò a ridere alle parole dell'altra per poi ricomporsi subito
- non avevo dubbi - replicò, anche egli sorridente. Non oppose resistenza al tentativo di lei, lasciandosi trascinare e mettendo avanti un passettino dopo l'altro, mentre la testa si reclinava verso il cielo e gli occhi si socchiudevano in una posa totalmente rilassata, che in realtà nascondeva una seria preoccupazione. Se conosceva l'altra non sarebbe stato un chiarimento semplice: orgogliosi e testardi lo erano entrambi, e nessuno aveva voglia di alzare bandiera bianca. Il suo viaggio durò in realtà un attimo ma fu lungo un'eternità. Riportò lo sguardo sull'amica, aprì gli occhi. Si fermarono. Ne attese le parole.

Fu colto di sorpresa. Entrambi erano nervosi, ognuno lo dimostrava a modo proprio. La destra di Daniel torturava il crine riccio, muovendosi in esso senza sosta, mentre le brune erano piantate nelle iridi dell'altra. Le scuse di Lyvie lo colsero alla sprovvista, facendo deragliare tutti i suoi treni mentali. Sorrise, la lasciò finire e prese la parola. Schietto, chiaro eppure gentile, tanto nei modi, quanto nel tono:
- Lyv - mormorò di nuovo, curandosi che l'altra potesse udirlo - non è solo tua la colpa. Entrambi abbiamo sbagliato e abbiamo portato avanti una guerra che nessuno voleva davvero - si interruppe e distese ancora il sorriso - e solo perché entrambi eravamo troppo testoni per fare il primo passo - si fermò ancora e la guardò più intensamente - perciò non posso che ringraziarti e scusarmi anche io per questa assurdo astio e per non avere avuto.. - si interruppe, come a cercare le parole giuste e posò lo sguardo ancora verso il lago, poi verso di lei -.. il coraggio, forse, di venire a parlarti. - Le sopracciglia si alzarono per un istante, come ad indicare alla concasata di fronte a lui lo specchio d'acqua in cui le brune erano precedentemente - per un unico, lunghissimo, istante perse - te lo ricordi? - E non poteva che essere retorica - è così triste. Qualcosa è cambiato ed eravamo così presi che non ce ne siamo neanche accorti - amarezza scorreva nelle sue parole, percettibile chiaramente. Un peso che le rendeva macigni che cadevano dalle rosse dischiuse, anziché librarsi nell'aria. - Eppure - una luce, un sorriso. Il tono tornò a farsi leggero - eppure io non ho ancora cominciato ad esplorare Hogwarts, mi sentivo un po' solo. Hai ancora bisogno di un compagno d'avventure? - Le chiese, riportando lo sguardo su di lei e accentuando ancora la piega delle labbra, in un moto di fanciullesca gioia.

Perdonami il mostruoso ritardo, ero davvero davvero convinto che stesse a te, giuro! Chiedo venia anche ai nostri 2,5 lettori per l'attesa, vvb <3
 
Top
view post Posted on 26/1/2022, 00:18
Avatar

𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

Group:
Prefetto Serpeverde
Posts:
363

Status:





12 anni • studentessa • I anno • Serpeverde • Scheda


Non seppe davvero cosa provare nel momento in cui il giovane la scrutò con quegli occhi e quel sorriso. Come se già sapesse cosa gli avrebbe detto, come se a prescindere l'avesse già perdonata. Quasi arrossì la giovane Serpeverde, non essendo per niente abituata a determinati sorrisi che non era solita a ricevere. Sentì il proprio nome e quasi ebbe un tuffo al cuore, sentendo dentro di sé una strana sensazione. E se non l'avrebbe perdonata? Avrebbe perso un amico oltremodo caro per lei, cosa che comunque non gli aveva mai esplicitato più di tanto.
Parlò Daniel e a quel punto Lyvie lo ascoltò, annuendo alle sue parole che condivideva appieno. Sembrava che riuscisse a leggerla nella mente, entrambi sapevano che quell'astio causato dal duello era superficiale. Eppure i due testoni avevano impiegato diverso tempo per capirlo davvero.
Per le sue parole poté tirare un sospiro di sollievo sincero, assumendo quasi un'espressione sorpresa nel vedere Daniel così vulnerabile. Da ragazzino spensierato e a tratti insopportabile, mai avrebbe immaginato di vederlo preso da tutte quelle emozioni. Il bene che provava nei suoi confronti aumentò esponenzialmente, sapendo ora di potersi fidare ciecamente di lui.

« Troppo presi. » ironizzò lei ripetendo le sue parole, annuendo come per confermarne la verità. Avevano agito come due bambini, bambini che in realtà non volevano altro che fare pace.
Fu per quella proposta che scoppiò in un sorriso sincero, annuendo di conseguenza. Un partner in crime come lui non l'avrebbe trovato da nessuna parte e, poi, non aveva ancora avuto modo di approfondire la sua conoscenza di Hogwarts. Non vedeva l'ora di curiosare in giro con lui.
E, per una volta, si lasciò andare con una persona. Senza nemmeno chiedere aprì le braccia, avvicinandoglisi di petto per cingergli il busto con esse. Lo abbracciò forte Lyvie, poggiando una guancia sul suo petto, non sapeva se - però - Daniel avrebbe ricambiato alla medesima maniera. Nel caso sarebbe stata una figuraccia ma, in compenso, Lyvie per la prima volta aveva fatto come le aveva dettato il cuore.
Gli voleva davvero bene, era inconfutabile.

« Volentieri. Cominciavo ad annoiarmi anche io senza una buona dose di guai e avventure. » replicò di tutta risposta la riccia, che nel frattempo sorrise con tutte le intenzioni che aveva di sciogliere quell'abbraccio.
Di certo non voleva metterlo in imbarazzo. Forse solo un po'.


PS: 114 • PM: 58 • PC: 56 • EXP: 4




 
Top
view post Posted on 19/3/2022, 12:48
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
258
Location:
Firenze

Status:


Fu felice di notare come con le sue parole lo sguardo e l'atteggiamento un po' rigido dell'amica si stessero sciogliendo e il sorriso di lei alimentò contagiosamente il suo che si allargò fino agli occhi. Finì il discorso e poggiò lo sguardo su di lei, in attesa di ciò che sarebbe giunto. Sembrava già tutto finito. Buffo come una coltre di astio che durava ormai da discreto tempo si fosse dissipata alle prime parole sincere che i due si rivolgevano. Forse è questo che significa essere amici.
Tutte queste cose Daniel forse le pensò, forse no. Fatto sta che il sorriso gli incorniciava ancora il volto che si era fatto ben rilassato, e con esso la mimica corporea. Le mani non tormentavano più uno dei boccoli che gli ornavano il capo e tutta la postura in genere confermava la tranquillità dell'irlandese che ora attese la risposta dell'amica.

E lei lo sorprese ancora. Daniel la aveva evidentemente sottovalutata, non si aspettava di stupirsi di nuovo. Eppure l'abbraccio dell'altra lo colse impreparato, tanto che le iridi si spalancarono per un attimo, a tradire il suo stupore. Tuttavia le braccia furono pronte e agirono quasi di loro sponte, andando anche esse a cingere il busto dell'altra mentre la guancia andava a sfiorare i capelli di lei. Chiuse gli occhi e si godette il momento. Si sentiva a casa tra le braccia dell'amica. Andava tutto bene.

Furono le parole di lei a riportarlo alla realtà e a far affiorare il suo inconfondibile ghigno, mentre coglieva il di lei desiderio di sciogliere l'abbraccio
- allora direi che siamo pronti a metterci nei guai un'altra volta - pronunciò, per poi in tono leggero aggiungere - però basta inimicarci casate intere in un colpo solo - e pareva che i due avessero un discreto talento nel suddetto frangente. - Non sono ancora pronto a rifare un'esperienza del genere - chiosò ridendo
 
Top
view post Posted on 24/11/2022, 13:25
Avatar

𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

Group:
Prefetto Serpeverde
Posts:
363

Status:





12 anni • studentessa • I anno • Serpeverde • Scheda


Fu il sorriso di Daniel a rassicurarla totalmente, così Lyvie poté rilassarsi al contempo. Almeno non aveva ricevuto un rifiuto da parte sua, cosa che l'avrebbe sicuramente sconfortata a livelli estremi. Se la conversazione fosse andata male come temeva, probabilmente non gli avrebbe rivolto nemmeno più la parola.
E ora, se avesse rifiutato anche solo l'abbraccio, l'avrebbe capito. Era stato un gesto impulsivo da parte sua, dettato però dalla contentezza dovuta al momento, mai i due si erano scambiati un abbraccio così. Dunque avrebbe totalmente capito il suo rifiuto.
Alla fine, fu Daniel a sorprenderla. L'abbracciò di rimando e così la riccia percepì una sensazione di calore in sé, sentendosi felice di non aver perso una persona importante per lei. Il prefetto era, in fondo, uno dei pochi amici che le rimanevano.
Nell'attimo in cui sciolse quell'abbraccio, Lyvie notò il ghigno che conosceva bene. Le sue parole non poterono che farle spuntare un sorriso divertito, seguito da un cenno del capo.

« Anche ora. » replicò prontamente la Serpina, quando ben presto si lasciò andare a una risata divertita per le sue seguenti parole.
Forse quella volta avevano un po' esagerato, ma non avrebbe mai potuto negare quanto fosse stato divertente, ai tempi.

« Ora hai una reputazione da difendere, Prefetto. » annotò lei, prima di aggiungere: « Ma io no. Non posso assicurarti niente. » concluse con un sorriso furbo, dando subito dopo un'occhiata alle spalle di Daniel.
Gli amici con cui aveva parlato fino a quel momento erano ancora lì, probabilmente lo stavano aspettando: dunque Lyvie non voleva rubargli altro tempo. Portò le mani nelle tasche ampie della toga, facendogli un cenno col capo in direzione del gruppetto di studenti.

« Non voglio rubarti altro tempo. Ci vediamo a cena? » azzardò, accennando qualche passo indietro verso il ponte sospeso, con tutte le intenzioni di ritornare in biblioteca. Tuttavia gli sorrise, presa dalla gioia che provava all'idea di potergli finalmente parlare senza aspettarsi uno sguardo torvo o del sarcasmo pungente nel vero senso della parola.


PS: 119 • PC: 63 • PM: 70 • EXP: 7




 
Top
6 replies since 19/3/2021, 17:20   241 views
  Share