Trasmettere per vivere, Contest | Dead Man Walking, Universi Alternativi

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 26/7/2021, 14:36
Avatar

Di sole e di gatti

Group:
Corvonero
Posts:
1,824
Location:
Ferrara

Status:


DISCLAIMER
Ho cercato di immaginare come avrebbe reagito Gin e la sua famiglia in una situazione del genere. Beh se una radio fosse partita ad Hogwarts lei ne avrebbe senz'altro fatto parte!




2 mesi prima


Sala Grande


--------------------------------------------------------


ORDINE E DISORDINE..............PARTIRE O RESTARE ........SALVARSI O ESSERE SALVATI.....LA GAZZETTA DEL PROFETA DICE..... ALL'ERTA


Gin stava facendo colazione. L'anno scolastico era quasi terminato e lei era ancora indietro con i compiti. I suoi concasati erano indaffarati con la preparazione degli esami di fine anno e così era anche lei. Anche se, doveva ammettere, le rimanevano ancora diversi compiti da consegnare prima di poter essere ammessa alle prove finali. Come ogni mattina faceva colazione con porridge, lamponi e banane affettate al suo interno. Ma quella mattina aveva deciso di concedersi un po' di dolcezza in più: afferrò la bottiglia di sciroppo d'acero e ne versò una generosa quantità nella sua ciotola. Osservò il liquido dorato colare sulla frutta e invadere ogni spazio, mentre l'acquolina le faceva pizzicare le guance di desiderio. Affondò il cucchiaio, quasi con la bava alla bocca, pregustando il sapore dolce e allo stesso tempo amarognolo dell'acero, la freschezza dei lamponi e la cremosità delle banane, quando qualcosa attirò la sua attenzione. Un titolo sulla prima pagina della Gazzetta del Profeta diceva:

"Ultima ora: strani esseri si aggirano per Londra. Umani con strane malformazioni al volto. Forse colpiti da misteriose fatture pungenti. Non abbiamo ancora chiaro cosa gli sia successo ma sono molto aggressivi. State all'erta!"

«Che strano» disse ad alta voce «come è possibile che non sappiano cosa gli sia successo?»

«Ho ricevuto un gufo dai miei, guarda» disse una sua compagna di casata mostrandole un foglio di pergamena «mamma dice che ci sono molte persone strane che si aggirano per Londra in questi giorni. E dice anche che sono molto aggressive e che stanno creando parecchio scompiglio. Aggrediscono tutti: maghi e babbani. Mi dicono di stare attenti e di non tornare a casa per le vacanze finché la situazione non sarà chiarita».

«Speriamo si risolva presto!» disse Gin, alzandosi da tavola e avviandosi a scrivere un gufo a sua volta.

Guferia, l'indomani



«Ma cos'è tutta questa fila?» chiese Gin alla persona davanti a sé. Si trovava alla base della scalinata che portava in guferia e, come lei, almeno un'altra decina di studenti.

«Sono tutti agitati per le notizie che arrivano da Londra» rispose un ragazzo «vogliono tutti inviare lettere a casa per avere notizie. La Gazzetta del Profeta ieri dipingeva la situazione come una cosa da nulla, ma da Londra raccontano tutta un'altra storia. Persone che scompaiono, altre che vengono morse da strani esseri ripugnanti e che muoiono a causa di questi morsi. Gli ospedali sono inagibili, non si sa perché. Mio padre dice che deve essere opera di magia oscura».

«Non avete letto la Gazzetta di stamattina? Parlano di un vaso andato perduto e di un demone potentissimo liberato. Dicono che Londra sprofonderà negli abissi dell'inferno» disse una voce che sopraggiungeva alle loro spalle.

«Oddio» disse Gin «I miei non sapranno niente, mia nonna.. devo assolutamente vederli» il respirò iniziava ad accelerare, anche se sperava che queste ultime notizie fossero solo bufale.

«Non credo che ti sarà possibile, a meno che tu non sappia Smaterializzarti dentro Hogwarts, il ché è impossibile. Hanno appena sigillato il castello» disse la ragazza dietro di lei.

«Il preside ha appena chiuso tutte le porte e dato l'annuncio al termine della colazione. Siamo chiusi dentro» disse un'altra voce ancora.

La testa di Gin prese a girare. Cosa stava succedendo? I suoi genitori, sua nonna, sapevano cosa stava succedendo? Doveva avvertirli a tutti i costi. La mamma era sempre così strana e sempre così generosa verso gli altri. Se la conosceva un po', sapeva che avrebbe cercato di offrire il suo aiuto. Il cuore iniziò a pompare sangue al cervello all'impazzata, mentre gli occhi vagavano su persone attorno a lei che correvano, parlavano, si spintonavano. Gli ospedali chiusi, perché? Mamma faceva volontariato in ospedale, sicuro come l'oro avrebbe fatto i doppi, forse i tripli turni se avesse saputo che c'era un'emergenza in corso.

*Aspetta un attimo: mamma NON È una strega, lei non fa volontariato al San Mungo, ma in un ospedale babbano, quindi non saranno stati colpiti anche loro*. Il suo respiro rallentò appena.

C'era una possibilità che fosse sana e salva. Doveva però comunicare con loro.

«Ka» urlò nell'aria. Si sarebbe dovuto trovare in guferia, ma con quella fila non riusciva a scorgerlo. Sperava che almeno sentisse la sua voce, nonostante il trambusto. «Ka» urlò di nuovo. Niente. Nessun grande gufo nero in vista. Nessun battito di ali. Nessun verso di saluto. Ka non era lì.

Forse in camera, pensò. Si precipitò giù dalle scale per entrare poco dopo nella Sala Comune di Corvonero. Da lì nella sua stanza.

Era vuota. La finestra vicino al suo letto aperta.

Una piccolissima civetta bianca stava appollaiata vicino ad un Ka sonnecchiante sul trespolo sul comodino.


«Ka» urlò Gin «per fortuna ti ho trovato» gli corse incontro e lo abbracciò, felice di averlo lì con lei. Per un attimo si era immaginata di averlo perso. Chissà perché: sapeva che doveva essere in giro per Hogwarts, se non era in guferia. Ka, comunque, apprezzò, a suo modo, il gesto, allargando le ali per scrostarsi la ragazza di dosso, ma al contempo dandole leggeri becchettii sul braccio.

«Ka devi andare a Londra, subito» gli disse Gin di fretta, mentre prendeva coscienza che vicino al suo grande gufo nero c'era una piccola palla di neve pennuta bianca. La piccola civetta aveva una pergamena legata stretta alla zampa. Gin la prese e la srotolò. Era della nonna:

"Cara Gin. Qui a casa stiamo tutti bene, non preoccuparti. Sono tornata in tempo per prelevare i tuoi genitori e portarli di corsa in Francia dai nonni paterni. Io sono in Irlanda, lontana dal caos di Londra. Abbiamo avuto molta paura. Qui le cose non vanno per niente bene. Le persone muoiono come moscerini e poi.... che orrore.... mi fa quasi male dirlo... si risvegliano. Non come Inferi, ma come strani esseri aggressivi e raccapriccianti che vivono per attaccare gli altri. Gli ospedali sono in subbuglio. Avevamo perso tua madre in uno degli ospedali babbani a fare volontariato e pensavo... sì, pensavo di averla perduta per sempre. Ma per fortuna un mio amico mi ha avvertito appena in tempo e mi sono smaterializzata immediatamente da lei. Ho quasi rischiato di essere vista da un infermiere babbano ma, per fortuna (che brutto), era impegnato con uno di quegli esseri. Non ho potuto fare niente per aiutarli. Ma almeno ho portato via tua madre e le poche persone babbane a conoscenza della magia che sono riuscita a convincere. Pochi, a dire il vero. Immagino che chiuderanno il castello. Tu NON MUOVERTI mi raccomando. E non inviare Ka, per favore, non sappiamo se il morbo si può estendere anche agli animali. Per sicurezza, prenditi cura di Pallottola, la civetta che ti ha portato il messaggio. Le voglio molto bene e credo che sarà più al sicuro lì con te. STAI ATTENTA, mi raccomando"

Le lacrime scorrevano sulle guance di Gin, senza che lei potesse fare niente. Sapere che i suoi cari erano al sicuro le aveva rilasciato nel petto un calore mai provato prima, ma allo stesso tempo era disperata per tutte quelle persone lasciate a morire in città da sole . "Ho portato via poche persone" diceva sua nonna. Chissà se le altre famiglie magiche erano riuscite a fare altrettanto. Si sentiva terribilmente in colpa per essere felice e sollevata mentre il mondo crollava sotto il peso di una malattia sconosciuta. Guardò Ka e Pallottola. «Staremo bene, ve lo prometto».

Due settimane fa
Sala comune


--------------------------------------------------------


FAME E NOTIZIE..............SIAMO PERDUTI ........MANGIAMORTE ALL'ERTA.....LA RADIO DICE..... SIAMO PERDUTI

"Shhhh... cr....cr...... La situazione non è mai stata così critica.......... cr........ cr.........Gli Auror sono tutti attivi alla ricerca del Vaso di Pandora; i Mangiamorte cr............ cr.......... seminano ancora più panico tra la popolazione. Il confine tra babbani e magia cr......... cr.......... non è mai stato così labile. Cosa faremo in una situazione cr...........cr.......... del genere? Ci uniremo tutti bsh................ cr............ sotto una stessa bandiera o continueremo a restare cr............separati e che ognuno pensi bsh................ se stesso? cr............"

«Nonna» disse Gin in un sussurro. Era la voce di sua nonna quella che stava sentendo alla radio? Sì, sembrava proprio lei: sua nonna Cent. Dalla lettera di due mesi prima, Gin non aveva più avuto sue notizie. In quella lettera le aveva comunicato di trovarsi in Irlanda, ma non sapeva dove, né se era ancora lì. Alzò il volume della radio. *Dannate interferenze* pensò.

"cr.......... qui da cr............ Blackrock, non abbiamo notizie positive. Non sappiamo cr............ usciremo mai da questa situazione. I maghi che hanno cr............cr............ sono fuggiti prima dell'estensione di questa cr............ era e propria maledizione. Molti hanno lasciato gli amici, perfino i cr............arenti al loro destino. Per non parlare cr............ cr............ bbani che non sono stati aiutati cr............ticamente cr............ nessuno. Esisteranno ancora babbani in Inghilterra dopo questo disastro? cr............cr............ chiaro che qui sia all'opera un mago oscuro, forse cr............gnore Oscuro in persona. cr............cr............ che l'intento sia stato quello di decimare cr............ popolazione magica e di cr............cr............ erminare la popolazione babbana. "

La connessione si stava lentamente perdendo. «Nonna» sussurrò di nuovo Gin con le lacrime agli occhi «cosa stai facendo?»

«Si tirerà addosso i Mangiamorte, quella strega» disse un compagno al tavolo di una Sala Grande ormai quasi irriconoscibile. Era mattina. Era l'ora della colazione. Sul tavolo solo porridge allungato con l'acqua. Niente più frutta da giorni, niente più zucchero da un mese ormai. C'era ancora il caffè, o almeno, una specie di caffè: fatto con cicoria e altre erbe delle serre. Aveva uno straordinario potere tranquillizzante e confortante. Il preside e gli insegnanti stavano facendo di tutto per mantenere una parvenza di positività nel castello. La Sala Grande era costantemente illuminata da grandi fuochi che scoppiettavano, i tavoli delle quattro casate erano stati messi più vicini e da un po' non vigeva più una rigida divisione nei posti, ma ognuno si sedeva dove voleva. Il tavolo degli insegnanti stesso non c'era più e i professori stavano in mezzo agli allievi. Ma nonostante il calore dei camini e delle innumerevoli candele magiche che aleggiavano nell'aria, il clima era sempre teso, umido di lacrime e singhiozzi. Tanti studenti non avevano notizie dei propri genitori e parenti. Molti sapevano. Sapevano che il peggio era avvenuto. Le consuete distinzioni si andavano affievolendo: ricchi e nobili dialogavano sommessi con gli studenti più umili, senza più fare attenzione a questo genere di cose. Del resto, nessuno sapeva davvero in che stato era il "fuori". Nessuno sapeva se le proprie case erano ancora in piedi. Hogwarts che per molti era una seconda casa, stava diventando la prima e unica casa di tutti.

«Non dire così» sbraitò Gin in direzione del ragazzo, sapendo che, però, aveva pienamente ragione. Nonna Millicent stava rischiando e grosso.

"cr....... bsh..... qui cr........ bsh...... non cr........ stare cr........ bsh.......... cr.........."

«Spegnila, tanto non si sente più niente»
disse lo stesso ragazzo di prima.

«Vuoi stare zitto?» urlò Gin esasperata, cercando disperatamente di risintonizzare la radio.

"cr...... bsh........ cr......... cr.......... bsh........... cr........... bsh......."

«Ti prego, dai ti prego» Gin era sull'orlo delle lacrime.

"bsh........... qui cr.......... in vita. Per fortuna siamo riusciti a creare una specie di bunker, dove accogliamo fuggitivi. Per ora siamo al sicuro. È protetto con numerose magie anti Senzienti e anti Mangiamorte, quindi non azzardatevi ad avvicinarvi se non volete ritrovarvi con una bacchetta su per cr....... bshhhh.......... cr.......... altri ......... statua di cr......... wald cr............ Bussate cr...... volte e qualcuno verrà a controllare. Per oggi è cr............ utto"

«Dobbiamo fare qualcosa» disse infine Gin «non possiamo starcene qui con le mani in mano»

«E cosa vorresti fare?» disse una studentessa con un irritante tono ironico.

«Non lo so, ma di certo non me ne starò qui con le mani in mano a non fare niente, come te»

Oggi
Torre di Astronomia


--------------------------------------------------------



ORDINE E DISORDINE..............ESSERE O NON ESSERE ........CADERE O VOLARE.....SOGNARE LA NORMALITÀ..... QUALE NORMALITÀ?

"Buonasera di nuovo da Hogwarts. Ci sentite ogni giovedì sera cercando la frequenza "Felix Felicis". Ad oggi siamo arrivati a 32 Avvistamenti dalla Torre di Astronomia. Nessun Senziente è riuscito a superare le barriere. Nessuno studente che è rimasto a Castello è caduto. Il preside Peverell ha iniziato a razionare le nostre scorte per permettere a tutti di sopravvivere più a lungo. Questo è tutto. Arrivederci."

Gin staccò la trasmissione. Nelle ultime due settimane, con diversi altri studenti e alcuni docenti, avevano messo su una radio di Hogwarts. L'idea era stata di Terenzio, uno studente e Gin lo aveva seguito alla grande. Adesso si dividevano i turni con un'altra decina di studenti, tra avvistamenti sulla torre e trasmissione. L'idea era stata quella di poter comunicare al resto del mondo che stavano bene. La radio di Blackrock funzionava ancora e a Gin sembrava quasi di riuscire a comunicare con sua nonna attraverso l'etere in questo modo. Lei faceva sapere chi era presente nel bunker di Dublino e Gin, con i suoi colleghi, facevano sapere come andava a scuola.

Una specie di normalità sembrava essersi stabilita. Senonché il cibo iniziava a scarseggiare e l'umore ad Hogwarts era nero come la pece. Se anche i Senzienti non fossero riusciti ad entrare, Gin sospettava che prima o poi si sarebbero uccisi tra studenti lo stesso. Le era di conforto avere una mansione. Fare qualcosa era la chiave per rimanere sani di mente. Si affacciò dalla Torre per guardare giù e fare il suo turno di avvistamento Senzienti. Prese il suo quaderno per prendere nota ma, invece che annotare parole, la matita iniziò a disegnare, come animata di vita propria: una ciotola piena di porridge, con denso latte bianco. Una banana che veniva tagliata a fette nell'aria per opera di magia, una tovaglia a quadretti rossi e bianchi. Poteva quasi sentire di nuovo l'odore del caffè nero nelle narici. La freschezza acida di un lampone sulla lingua. L'aroma pungente dello Sciroppo d'acero. L'aria tra i capelli e quella sensazione di volare. Un sorriso sul volto.

--------------------------------------------------------


FINCHÈ C'È VITA C'È SPERANZA..............LA SPERANZIA CI TIENE UNITI ........LA SPERANZA È UNA TORTURA.....NESSUNO HA PIÙ SPERANZA..... THE END

 
Top
0 replies since 26/7/2021, 14:36   82 views
  Share