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| Bones Street n.11
Quarto piano
 Bones Street è uno dei pertugi più stretti e nascosti di Nocturn Alley. Buia e sudicia, è una perpendicolare della strada principale del quartiere malfamato, e dista pochissimo dal noto negozio di Magie Sinister. Non c'è da stupirsi se Casey ha trovato proprio qui un alloggio a un prezzo stracciato, l'unico che le sue finanze potevano permettersi. D'altronde cercava un semplice appoggio dove scaricare la sua roba e dormire nei periodi di vacanza lontani da Hogwarts, mantenendosi il più vicino passibile al rinomato negozio di cianfrusaglie oscure, dove lavora come commessa.
 La palazzina si eleva per cinque piani senza ascensore. Al pian terreno vive una megera il cui negozietto in nero di cianfrusaglie si affaccia sulla strada, al primo una famiglia di goblin alquanto povera, al secondo un ragazzo di ventidue anni tirocinante presso il San Mungo, al terzo una vecchina che ama le piante (con cui ha invaso la maggior parte degli spazi condivisi) Al quarto vi è il monolocale di Casey, mentre non si sa nulla dell'inquilino del quinto piano. La porta rimane sempre chiusa anche se di tanto in tanto, soprattutto la notte, si sentono dei rumori provenire dai suoi interni e qualcuno scendere le scale di corsa.
 Il monolocale è orribile. Fatto di una stanza che funge da camera da letto e cucina più un bagno, ha infissi vecchi, non ha doppi vetri, non c'è riscaldamento, l'acqua corrente non è potabile, la carta da parati è scrostata e vi è solo una finestra in stanza e una più piccola nel bagno.
La zona cottura, su cui si apre la porta d'ingresso, è un melting pot di pezzi provenienti da set di cucine diversi. Il lavabo è incrostato di calcare, le stoviglie sono tutte diverse, prese una qui e una là in differenti negozi nei periodi di saldi. Il frigorifero, mantenuto freddo da un incantesimo, e il resto della cucina contengono un mix di cibi precotti e surgelati più decine di preparati pozionistici. Sono mescolati a dovere, quasi nel tentativo di somministrare ad un eventuale intruso il succo di frutta sbagliato. Invece, si tratta dell'artistico caos dell'inquilina del monolocale, che cucina sugli stessi fornelli la pasta al pomodoro e la Pozione Restringente.
Le mensole sono sfruttate per le erbe e gli ingredienti per le pozioni, mentre tutti i libri di Casey sono impilati sul pavimenti o disposti in riga lato muro. Ha provato ad invertire le posizioni, ponendo sulle mensole i libri, ma sia lei che Julius Marvin hanno constatato che questi ultimi sono meno fragili e più resistenti al calcio di uno sbadato.
 Vi è un tavolo posto a muro dal lato più lungo per far spazio, che funge da ripiano per i pasti e da scrivania. Su di esso vi è un quantitativo immenso di carte, prevalentemente compiti e annotazioni di Casey sulle sue pozioni e sulle sue attività oniriche, più libri di incantesimi proibiti recuperati da Bibliomagic. Infine una macchina da scrivere scassata con la lettera q non funzionante. Poco male insomma, evita di usarla.
In fondo alla stanza, sotto la finestra, vi è un letto a una piazza mezzo perennemente sfatto con accanto un comodino di legno mangiato dalle tarme. Veto assoluto di poggiarci sopra qualcosa a parte una candela, altrimenti rischia di frantumarsi. Per terra c'è un tappeto di pelo abbastanza spesso di una tonalità verde-grigio. Ai piedi del letto un baule con i vestiti.
Il bagno è striminzito, e si apre dietro una porticina di fronte al letto. Lì Casey vi tiene alcune piante, unico modo che ha trovato per abbellirlo un pochino. Vi è una doccia con una tenda di plastica azzurrina, i servizi e un piccolo specchio. Per un periodo ha provato a tenere lì Marcabrù con la sua gabbietta, in modo tale da non averlo in mezzo ai piedi in cucina e non dovergli fare un Silencio addosso per coprirne le urla. Ci ha ripensato non appena ha dovuto usufruire lei stessa del bagno. Adesso il gufo reale sta in cucina, e quando Casey non ne può più lo lascia semplicemente libero di volare via dalla finestra. |
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