Bubbles, Privata. Per i Prefetti Bbbbelli

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 19/8/2021, 16:37
Avatar

Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

Group:
Studente Sotto Esame
Posts:
1,510
Location:
Toscana ☀️

Status:



| Camille Donovan | Hufflepuff Prefect | 14 y.o |



«Price, fermati. Price, così lo accechi il topo!» il ragazzo stava agitando malamente la bacchetta, nel tentativo di trasfigurare il suo famiglio in un calice. Quel giorno, anziché ripassare Storia in biblioteca, preferirono esercitarsi in Trasfigurazione nella più tranquilla Aula 21.
«Sono un’incapace.» stava iniziando ormai a scoraggiarsi.
«Non sei incapace, semplicemente pensi troppo. Meglio se per oggi finiamo qua, ci riposiamo e riprendiamo domani» provò a consolarlo meglio che poté. Erano lì da un paio d’ore e la stanchezza, soprattutto mentale, si faceva sentire.
«D’accordo, ci vediamo più tardi in Sala Grande.»
«A dopo!» una volta congedati, ognuno recuperò le proprie cose ed occupò il tempo che restava prima della cena a modo suo.

Non aveva voglia di tornare in Sala Comune, troppo affollata a quell’ora e lei aveva bisogno di tranquillità. Le venne in mente un’alternativa decisamente più allettante: il Bagno del Prefetti.
Uno dei privilegi di cui non aveva ancora usufruito. Era giusto al piano di sopra, quindi non doveva fare troppa strada per raggiungerlo. Senza indugiare oltre, imboccò le infide scale.
Raggiunto il Quinto Piano, si diresse verso la statua di Boris il Basito, il “guardiano” del famoso bagno. Contò quattro porte a partire dalla sinistra della statua, la quarta era la sua meta. Si ritrovò davanti una porta in legno imponente e massiccia che, stando a quanto le avevano riferito, non si sarebbe aperta con una semplice spinta, serviva una parola d’ordine. Cercò rapidamente di ricordarla, di certo non voleva far scattare chissà quale misura di sicurezza. Riportata alla memoria, prima di pronunciarla si guardò attorno per assicurarsi dell’assenza di orecchie indiscrete.

«Frescopino!»
Con un sonoro clangore, la porta si spalancò liberando il passaggio. La stanza che le si palesò davanti era enorme, la più grande e spaziosa che aveva visto fino a quel momento. Completamente realizzata in marmo bianco, era fiocamente illuminata dai candelabri posti lungo le pareti.
La luce esterna in parte filtrava timidamente attraverso le tende in candido lino, che incorniciavano dolcemente le finestre. La vasca al centro, che per le dimensioni sembrava più una piscina, aveva ai lati vari rubinetti dorati, scintillanti e corredati di pietre colorate. Il bagno era deserto, quindi decise di approfittarne. Con passi decisi si avvicinò e iniziò ad armeggiare per aprirli.

Mentre aspettava che la vasca si riempisse, cercò un asciugamano. Ne identificò alcuni non troppo lontano, impilati in un angolo. Ne prese uno grande, morbido come una nuvola, poggiandolo ancora perfettamente ripiegato sul bordo della vasca ormai quasi piena. Si spogliò della divisa, lasciandola in un mucchietto sul pavimento. Mantenne solo la leggera canottiera e la biancheria come fosse un costume. Con i piedi nudi verificò la temperatura dell’acqua. Era calda, piacevole. Soddisfatta s’immerse. L’aroma pungente del bagnoschiuma aleggiava nell’aria, assieme ad una nube di etereo vapore mista ad una nebbiolina di colore violetto. I raggi del sole giocavano con le bolle di sapone che in breve la circondarono, rendendole simili a cristalli e regalandole qualcosa di unico. Come quando era piccola iniziò a scoppiarle, creando uno sorta di melodia composta da blip, blop e blup, accompagnata da piccoli schizzi. Si mise a ridere di gusto e la Sirena stranamente silenziosa di fronte a lei, stilizzata nell’unico dipinto che decorava l'ambiente, sembrava fare altrettanto mentre intrecciava placidamente i lunghi capelli biondi. Magari, se solo ne fosse stata in grado, avrebbe cantato su quelle note improvvisate. Che spettacolo assurdo avrebbero messo in scena.
Quello era ciò che le serviva per distendere i nervi, lentamente si rilassò. Il tran, tran quotidiano che l’assorbiva totalmente le stava scivolando addosso, diventando un ricordo distante. Lo scorrere costante dell’acqua dai rubinetti la cullava. Seguendo quel ritmo ipnotico come una ninna nanna, chiuse gli occhi, respirò a fondo e, senza pensarci troppo, scivolò giù. Non esisteva sensazione più bella. Si sentì isolata dal mondo, letteralmente in una bolla tutta sua, come quelle che danzavano sulla superficie. Allargò le braccia per tenersi in equilibrio, i capelli le fluttuavano attorno al volto. Così, beata, rimase in apnea assaporando ogni istante di solitudine che il liquido le concedeva.






Edit: corretto un paio di orrori di battitura.

Edited by Camille Donovan - 23/8/2021, 20:54
 
Top
view post Posted on 28/8/2021, 12:42
Avatar

We are all immortal until proven otherwise

Group:
Caposcuola
Posts:
4,837

Status:


CASEY BELL • PREFETTO GRIFONDORO • 17 ANNI • TERZO ANNOEra appena uscita da lezione di Alchimia e non ci aveva capito un tubo come al solito. Fatti i primi saggi brevi e questionari, aveva creduto di essere riuscita ad affiorare sulla superficie di quel mare di confusione che le generò la prima lezione. Durò pochissimo, il tempo di riascoltare la Belechtor e risprofondare nel panico della nuova consegna, rabbrividendo nuovamente di fronte alla pila di libri su cui aveva studiato in biblioteca per la volta precedente. La professoressa non sembrava mai in vena di dare risposte più chiare, forse perché considerava la materia fatta così, forse perché voleva che i ragazzi studiassero di più stimolati dalla possibilità di essere buttati fuori dal corso.
Per Casey far fronte ad una materia così ermetica era una gran sofferenza. Preferiva di gran lunga Pozioni, ovviamente, dove gli ingredienti e le tempistiche erano stabilite da una ricetta e non da una lunga serie di meditazioni sul significato filosofico del sale e dello zolfo. Comunque fosse, Alchimia l'affascinava, probabilmente proprio perché sapeva di segreti raggiungibili unicamente da menti impavide. Si chiedeva solo se avesse a disposizione tutto il tempo che tali ricerche necessitavano poiché, oltre ai normali compiti e alle lezioni, le ronde e la vigilanza continua sui concasati sfiancavano e le facevano solo venire voglia di starsene per i fatti suoi a procrastinare.
A proposito di ciò, proprio in quel momento le venne in mente che bisognava stabilire i nuovi turni di ronda e dividersi le zone. Il solo pensiero la fece rallentare mentre saliva le scale fino alla Torre di Astronomia, dove bramava di acciambellarsi con Julius Marvin su una poltrona per masticare cioccoli. Doveva allora fare una deviazione - breve, si sperava - verso il quinto piano, al bagno dei prefetti, e attaccare un foglio alla bacheca per far scrivere a tutti le loro preferenze di orario, così da organizzarsi per bene.
«Che macello.»
Si trascinò fin lì, borbottò alla porta del bagno "frescopino" e se la chiuse alle spalle senza guardarsi attorno. Quando si voltò verso gli interni della stanza una grossa bolla di sapone le scoppiò sul naso facendola starnutire.
Colta di sorpresa, ci mise un attimo per capire che tutta quella schiuma veniva dalla grossa vasca che stava al centro della stanza e che qualcuno si stava facendo il bagno. Si mise una mano davanti agli occhi d'istinto, trattenendo una smorfia d'imbarazzo.
«Scusa, scusa, scusa. Non pensavo... ehm, devo appendere un foglio sulla bacheca. Non guardo.»
Si chiese in ritardo come mai avesse pensato che un qualsiasi prefetto dovesse star lì dentro con le grazie al vento mentre si lavava. Si trattava di un bagno privato, ma era condiviso da tutti i prefetti.
In realtà le era sempre risultato strano che i prefetti avessero a disposizione una sorta di piscinetta per farsi il bagno assieme, come se Hogwarts si aspettasse che dopo una lunga serata di ronde e punti sottratti si immergessero nell'acqua e si scrostassero di dosso il putridume a vicenda.
Si voltò verso la bacheca e appese un foglietto con scritto "preferenze di orario e luogo per le ronde". Mise le sue: dieci e trenta di sera, quinto piano; undici di sera, Torre di Astronomia e terrazzo. Così non sarebbe andata troppo lontano, anche se ormai aveva visto quella parte del castello così tante volte da avere la nausea.
Continuò a fissare il foglio a braccia incrociate, sforzandosi di credere di non essere così pigra per andare a gironzolare da qualche altra parte. Non ci riuscì, perché un'altra domanda si fece largo nella sua testa ormai stanca di ragionare. La pose anche anche all'altro prefetto in bagno, anche se non aveva voluto scoprire di chi si trattava.
«Ma se noi prefetti abbiamo una piscina in bagno, i caposcuola nel loro hanno un acquaparck?»

 
Top
view post Posted on 31/8/2021, 17:22
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
1,371

Status:


Susan Gɯen Nieranth ¬ Prefetto Tassorosso

Quel giorno le scale avevano deciso di non farla proprio scendere. La giovane Tassorosso era uscita da una lezione di incantesimi al terzo piano ed invece di tornare verso la Sala Comune si era ritrovata, magicamente, al quinto piano. Riuscire ad andare nei sotterranei si era rivelata un’impresa a dir poco titanica, che cosa aveva fatto di male alle scale per meritarsi tutto ciò? Sembrava ce l’avessero proprio con lei. Voltò il suo sguardo corrucciato verso di loro, delusa dal fatto che non volevano proprio concederle una pausa. Posò solo un piede sul primo gradino, spingendo con la gamba per mettervi più peso possibile, quello che subito si spostò con l'intera rampa. La Tassorosso, che aveva previsto quella situazione, ritrasse il piede e rimase sul pianerottolo del quinto piano, soddisfatta di aver evitato l'ennesimo giro di giostra. Ma durò poco perché adesso era praticamente bloccata lì. «È una sfida questa?» Disse rivolta alle scale. Come si diceva, chi l'ha dura la vince? Le scale non le permettevano di andarsi a rilassare sul proprio letto e allora lei sarebbe andata a rilassarsi altrove, sì. Vinceva lei in questo modo, giusto?
Si voltò verso il corridoio e cominciò a camminare con aria stufa, non sapendo proprio dove andare visto che i luoghi migliori che conosceva erano la Torre di Astronomia e la biblioteca al quarto piano, entrambi con la necessità di utilizzare quelle scale maledette
. *Chi è stato il genio che ha deciso di incantarle?* Borbottò mentalmente, proprio a pochi passi da una porta che le doveva essere familiare. Lo sguardo della Tassorosso si spostò dal pavimento, superficie esemplare per riversare le frustrazioni con il peso dei propri piedi, verso la statua di Boris il Basito: un nome una garanzia. La studentessa sorrise a quello sguardo attonito che aveva di fronte, chiedendosi se fosse stato rappresentato a quel modo per il suo cognome oppure il contrario. Poi si ricordò che proprio vicino quella statua doveva trovarsi il bagno dei Prefetti, nel quale era presente una vasca grande quanto una piscina. *Ma certo che vincerò io!* Pensò per al tempo che le scale le avevano fatto perdere, adesso avrebbe avuto un buon modo per riscattarsi. L'ultima volta che era stata in quel bagno era per controllare la bacheca, dove Casey appendeva i turni per organizzare le ronde, non era mai stato un luogo affollato quindi guadagnava punti tranquillità. Doveva solo ricordarsi la parola d'ordine, che non era nulla di trascendentale, «Frescopino!» Pronunciò decisa, senza minimamente preoccuparsi di chi aveva intorno.
Entrò nella candida stanza e vi trovò già Casey di fronte la fatidica bacheca, mentre dei bagnati capelli castani spuntavano dalla vasca. La Tassorosso trattenne il respiro il tempo necessario a rendersi conto che quel posto non era poi tanto tranquillo,
«Oh be è occupato, torno più tardi, scusate!» Si affrettò a dire mentre impacciatamente non sapeva da che lato voltarsi; fortuna che la Grifondoro fosse vestita altrimenti il rossore sulle sue guance sarebbe stato molto più evidente. Non aveva udito il discorso precedente al suo ingresso e non aveva avuto il tempo di mettere a fuoco il volto della persona immersa fra le bolle, troppo era l'imbarazzo della situazione. «Non farò la spia!» Aggiunse rivolta all'amica Grifondoro, con quel poco di intesa che riuscì a trovare tra il disagio generale della situazione: stavano per farsi il bagno insieme, la Tassorosso pensava solo a quello e non voleva essere il terzo incomodo che rovinava un momento di intimità.
 
Contacts  Top
view post Posted on 1/9/2021, 11:55
Avatar

Group:
Prefetto Grifondoro
Posts:
1,779

Status:



VIVIENNE PIERCE ✿ prefetto Grifondoro


« Tu mi stai veramente dicendo che non hai mai fatto usato la vasca nel bagno dei Prefetti? » Olivia sembrava oltraggiata dall'apprendere quella notizia. « La fai sembrare più grave di quello che è. » Vivienne cercò di dare poco peso al tono sconvolto dell'amica, ma la voce le tremò. « Scusami Viv, ormai è da un bel po' che porti la spilla, possibile che hai a disposizione una piscina personale e non l'hai mai provata? » Teoricamente solo i Prefetti dovevano essere a conoscenza di come fosse fatto il loro bagno personale, ma si sa, in una scuola piena di teenager, come si fa a mantenere un segreto? Vivienne aspettò prima di dare una risposta, in effetti, non ne aveva una. Olivia aveva ragione e ora la bionda non si sarebbe data pace, chiedendosi come mai aveva aspettato così tanto. « Ok, hai ragione! È questo quello che volevi sentirmi dire? » Era una testa calda, Vivienne, e non le piacque per niente essere rimasta senza parole. « Dai, lo sai che non te l'ho detto per quello. » Ormai, anche Olivia aveva imparato a conoscerla bene ed, essendo la più razionale delle due, era suo compito farla calmare prima che esplodesse del tutto. « Sì, lo so. Ma ora sai benissimo che fino a quando non lo farò non riuscirò più a stare tranquill... » Non riuscì a finire la frase che un sorriso malandrino le era spuntato sul volto. « Quel sorriso nasconde una pessima idea » « Ci vado ora. » Appunto. « Ma come ora? Dovevamo fare i compiti di erbologia! » Provò ad opporsi, ma sapeva benissimo che in nessun modo Vivienne Pierce avrebbe cambiato idea. E infatti la bionda, fece retro-front, diretta verso le scale che l'avrebbero portata fino a quinto piano. « Li faccio stanotte... o li copio da te! » La seconda frase la pronunciò - o meglio urlò - dalla fine del corridoio, abbastanza lontana da non riuscire a sentire lo sbuffo contrariato che fu la risposta di Olivia.

Le scale furono clementi e, in pochi minuti, la fecero arrivare davanti alla sua destinazione. Per gli impegni che la riguardavano come Prefetto, Viv era sempre molto attenta e, infatti, custodiva il pezzo di pergamena in cui aveva segnato la parola d'ordine per entrare nel loro bagno privato sotto al materasso del suo letto. « Frescospino. »Fortunatamente per lei, se la ricordò e si risparmiò il tragitto per andare a consultare il suo appunto. Si lanciò dentro alla stanza, dirigendosi con lunghe falcate - quasi correndo - verso la larga vasca che occupava gran parte dell'ambiente. Ci mise alcuni secondi a realizzare di non essere l'unica ad aver avuto l'idea di farsi il bagno. Una chioma di capelli castani si intravedeva in acqua, mentre fuori dalla vasca c'erano Casey e Gwen, Prefetto Tassorosso. Appena comprese di non esser sola, Viv sbarrò gli occhi e bloccò la sua corsa. Certamente non stava facendo nulla di sbagliato, era suo diritto star lì, ma la sorpresa le fece perdere un po' di quella spavalderia con cui era entrata lì. Per non parlare della presenza della sua collega Casey, più esperta e, soprattutto, più responsabile di quanto lei sarebbe mai stata in tutta la sua vita. Se il compito Vivienne era quello di sorvegliare i Grifondoro, il compito di Casey era quello di sorvegliare i concasati e super-sorvegliare lei, ne era convinta. Forse complice la gita ad Hogsmeade - quella dove avevano avuto un incontro ravvicinato con un Grifone - dove Viv non era ancora Prefetto ed era stata Casey a prendersi cura di tutti i partecipanti all'uscita, non si era mai veramente sentita al suo stesso livello e davanti a lei non avrebbe mai avuto il coraggio di comportarsi male. « Casey? C'è una festa e non ne sapevo nulla? » Sentì l'imbarazzo che aleggiava nell'aria e provò a sdrammatizzare con la prima frase idiota che le venne in mente.



Edit: corretto la parola d'ordine - sono un po' scema

Edited by V i v i e n n e - 2/9/2021, 15:34
 
Top
view post Posted on 1/9/2021, 14:41
Avatar

Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

Group:
Studente Sotto Esame
Posts:
1,510
Location:
Toscana ☀️

Status:



| Camille Donovan | Hufflepuff Prefect | 14 y.o |




La stasi venne meno, tornò in superficie per riprendere fiato. Scostò i capelli fradici che, nuovamente in preda alla gravità, le ricaddero sul viso come una tenda. Si poggiò con la schiena al bordo della vasca, reclinando la testa indietro, chiuse gli occhi e, infine, distese e rilasso i muscoli godendosi il momento. Le palpebre, però, si risollevarono quasi subito come saracinesche appena sentì la porta aprirsi. Chi poteva essere? Udì poi una voce femminile scusarsi. Scusarsi di cosa? Poi il “non guardo” la fece cadere in imbarazzo. Pensava per caso che….che fosse…nuda?
«Ehm, non preoccuparti. Fai pure...io, ecco, non…» il resto le morì in gola, non sapeva come uscire da quella situazione.

Non pensava di creare disagio facendo un innocuo bagno… «Adesso mi…mi asciugo e vengo a segnarmi sulla lista…» disse schiarendo la voce, nella speranza di non risultare più impacciata di come si sentiva. Tornare ad annegarsi tra le bolle poteva essere una via di fuga? Per fortuna la collega, che non aveva avuto ancora il coraggio di guardare in faccia, smorzò, volontariamente o meno, quella strana tensione che si era creata con una battuta. «Non mi sorprenderebbe!» rise sotto i baffi all’idea dei Caposcuola che se la spassavano su scivoli acquatici. Ma soprattutto, c’era lo spazio per degli scivoli tanto grandi? In fondo erano ad Hogwarts, tutto, o quasi, era possibile. «In caso chiederei la promozione! O almeno un accesso occasionale, giusto come ricompensa per le ore piccole fatte vagando nei corridoi!» aggiunse in tono scherzoso.
A quel punto si voltò, per sbirciare le fattezze della sua interlocutrice. La ragazza era di spalle, ma quei capelli corti e biondi era sicura di averli già visti. Sicuramente si erano già incontrate in giro per i corridoi o a qualche evento scolastico. A breve l’avrebbe scoperto. Decise di andarle incontro, anche perché, a quanto pare, il dovere chiamava.
Stava per uscire dall’acqua quando la porta si aprì di nuovo, lasciando entrare la figura familiare di Gwen. La concasata, forse ancora più in imbarazzo di lei, iniziò a parlare di tornare più tardi e…non fare la spia? Dove stava andando a parare? In quale sordido gioco si era ficcata stavolta? Doveva fermarlo prima che andasse troppo….oltre.
«Gwen, guarda che…» come poteva spiegarlo senza causare ulteriori danni o incomprensioni? «Non stavamo, ecco….stavo facendo il bagno…» *vestita* ribadì mentalmente «Lei è entrata per appendere…ecco..» non fece in tempo a finire il maldestro chiarimento che un’altra ragazza entrò. Era uno scherzo? Voleva sprofondare!
A quel punto si issò, si mise seduta sul bordo e, dispiegando alla velocità della luce l’asciugamano, si avvolse in esso come un beduino nel deserto. La canottiera completamente zuppa le pesava addosso come un macigno, un po’ come l’assurdità di tutto ciò. Tra l’altro l’asciugamano era fin troppo grande per lei, ci mancava si spiattellasse sul pavimento incespicando nei lembi. Sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Si alzò e si diresse a passi svelti, lo sguardo basso e il volto in fiamme verso la bacheca, accompagnata sono dal ciaf, ciaf dei piedi bagnati sul marmo. Senza il coraggio di guardare negli occhi nessuno dei presenti, borbottò qualcosa d’incomprensibile a proposito dei turni di ronda e si apprestò a segnare, con una grafia densa di ghirigori, i suoi:

“Camille Donovan | 10.30 PM: Terzo Piano | 11.00 PM: Quarto Piano”



Non era comodo come aggirarsi nei sotterranei, direttamente di fronte alla propria Sala Comune, ma almeno facendo le scale si sarebbe mantenuta sveglia.

La mente torno poi alla situazione spinosa appena creatasi. Quel Bagno era per caso testimone di atti poco consoni in luogo pubblico di cui non era a conoscenza? Per far scaturire certi pensieri doveva per forza essere così. Ma il teatro di quelle cose non era il giardino? O la Foresta Proibita?




 
Top
view post Posted on 2/9/2021, 00:21
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
258
Location:
Firenze

Status:


- Ma porco Merlino cane -
Un urlo raggelò la sala comune di Serpeverde e dette un quantomai sgradevole buongiorno al dormitorio maschile numero 4 quando Daniel smise di frugare nel suo baule, guardò malissimo lo stendino e annunciò al mondo - che mi significa questo? Non ho mutande asciutte -
Vabbè, dopo aver con massimo aplomb informato tutta la camerata della sua situazione decise che le sue, blande, capacità di mago andassero usate per scopi più alti dell'asciugatrice domestica, prese un costume a pantaloncino che aveva portato in caso avesse deciso di far conoscenza con il calamaro gigante in maniera più approfondita, lo coprì con la veste e si preparò all'ennesima giornata in cui restare a dormire sarebbe stata l'unica scelta saggia.

Dopo un periodo passato a far concorrenza al Barone come fantasma di Serpeverde a causa dello studio e di un sano giramento di balle che lo aveva accompagnato, Daniel era tornato a mostrarsi in pubblico in orari diversi da quelli delle lezioni e della ronda. La sua ricomparsa era stata segnata da generale indifferenza al di fuori dei volti compiaciuti dei concasati, felici che il loro prefetto fosse tornato a mostrarsi in giro. E che prefetto.

Turbato da una giornata che era iniziata male e si era conclusa peggio, con l'ennesima inconcludente giornata di studio, e con la voglia di socializzare di un troll delle caverne, decise di cercarsi uno spazio dove poteva starsene tranquillo. Scartata la biblioteca, che aveva iniziato a popolare i suoi incubi, diresse i suoi passi di fresco quattordicenne verso il bagno dei prefetti. Era un luogo che effettivamente conosceva piuttosto bene dato che, oltre alla piscina, cosa di ben poco conto visto che non veniva usata mai, almeno da lui, aveva il bonus che in una scuola superiore tutti i bagni delle persone di rango hanno: la carta igienica.
Difatti una continua carestia colpiva i bagni Serpeverde, carestia di cui immancabilmente erano accusati gli amici/nemici Grifondoro, come di ogni cosa che non andasse a buon fine, e il prefetto, ben deciso a far valere gli onori del ruolo, aveva eletto il bagno del quinto piano come... ehm seggio? Prediletto. Con tutte le scomodità di cinque piani di scale incantate

(NDA Questi manco il bidet hanno, ricordo)

Comunque, non addentrandosi, letteralmente, oltre le porte dei singoli bagni dei prefetti, Daniel aveva trovato dietro la porta custodita da Boris il Basito un'oasi di pace e si era deciso a raggiungerla. Così si era fermato davanti alla porta, beandosi dell'espressione da fulmine di guerra della statua, da cui probabilmente aveva preso il nome.
No, non Boris.

Andiamo avanti va, comunque il giovine Serpeverde si guardò con attenzione attorno per sincerarsi che nessuno fosse nei paraggi e poi borbottò stizzito
- Frescopino, porcospino o insomma accidenti a te apriti! - Funzionarono, come al solito, più gli insulti che non la parola magica e la porta si spalancò, catapultando il ragazzino con gli occhi stupefatti davanti a una scena assurda. La prima cosa che vide furono due prefette Grifondoro e solo una dose importante di autocontrollo gli impedì di appellare la carta igienica per evitare che sparisse pure da lì. Non appena ebbe ripreso poi un goccio di autocontrollo si accorse prima di Gwen alla quale stava per rivolgere un amichevole cenno di saluto prima di notare degli arti femminili, anche perché a memoria era l'unico prefetto di sesso maschile, che spuntavano dalla vasca da bagno e - ommioddio giuro non ho visto nulla! - Disse rivolgendo alla velocità della luce lo sguardo verso il muro e studiando con attenzione i turni che Casey aveva affisso, finché Camille uscita dall'acqua non vi si diresse.

- Eh no ma così non vale - protestò fiocamente dato che non aveva avuto tempo o intenzione di assicurarsi quanto l'altra prefetta fosse vestita e non facendolo neanche a sto giro, bensì ruotando ancora più la testa per evitare scene enormemente compromettenti e rischiando per un attimo di perdere l'equilibrio e finire giù di faccia - però dai oh, una volta che ho il costume. Che vita grama - borbottò fra sè
 
Top
view post Posted on 2/9/2021, 11:42
Avatar

Group:
Prefetto Corvonero
Posts:
723

Status:


⸙ B U B B L E S ⸙Jean Grey ♦ 15 anni ♦ Prefetto CorvoneroFo2bqedLa prima litigata. Sapeva che prima o poi sarebbe potuto accadere, ma non pensava che sarebbe stato così brutto. Genny era così delicata e dolce, la maggior parte del tempo, ma quando si arrabbiava era capace di far sentire le persone piccole piccole. Così si sentiva Jean, quella sera, anche se pure lei, dal canto suo, poteva dirsi arrabbiata. Ma chi credeva di essere? Da quando avevano iniziato a "stare insieme", se così si poteva dire, Genny era diventata più rompiscatole: era possessiva, cercava di prendere tutte le decisioni per entrambe, come se fosse il capo della coppia. Ma per Jean non era assolutamente così. Anche lei era un po' gelosa, per carità, ma di certo non si alterava perché Genny per una sera, una santissima sera, se ne stava con altri compagni invece che con lei. Ma soprattutto, Jean non aveva alcuna intenzione di prendere ordini da nessuno, tanto meno da quella che sarebbe dovuta essere la sua ragazza. Jean era sempre stata molto autonoma, indipendente da un punto di vista emotivo, mentre forse per Genny non era proprio così. Jean aveva capito che c'era un problema e che prima o poi lo avrebbero affrontato, ma non aveva certo pensato che si sarebbe beccata delle urla solo per aver avuto voglia, una sera, di stare per conto suo.
Aveva dei piani per quella sera, ma le era passata tutta la voglia di seguirli. Aveva bisogno di sfogarsi, di sentire di avere il controllo della sua vita. Allora decise di fare una cosa a cui pensava già da tempo. Nonostante fosse prefetto da un po' di tempo ormai, non era ancora entrata nel bagno del quinto piano. Non le era mai interessato, e sinceramente non la entusiasmava l'idea di potersi incontrare con tutti gli altri prefetti come se fossero una specie di setta. Ma quella sera sentiva che fosse quella giusta per andarci. Voleva sentirsi bella, e cosa c'era di meglio di un bel bagno immersa nella schiuma per potersi sentire come una regina? Decise addirittura di truccarsi, prima di andare: indossò il costume da bagno intero rosso fuoco, il suo preferito, sotto una vestaglietta, si mise un po' di eyleiner e mascara e soprattutto il suo solito rossetto. Si guardò allo specchio un paio di volte, rivolgendosi un po' al suo riflesso e un po' al pensiero di Genny: «Merito di stare bene. Vai a quel paese!»
All'inizio aveva pensato di sgattaiolare in fretta fuori dalla Sala Comune per evitare di incontrare Genny, ma poi aveva riflettuto. Aveva aspettato l'orario in cui di solito Genny rientrava nel dormitorio, ed era scesa per le scale cercando di sentirsi il più bella possibile, per sbatterle in faccia il fatto che stava bene nonostante il loro litigio, nonostante lei. Il piano era riuscito: Genny l'aveva osservata agitare la folta chioma rossa nella discesa delle scale, e sicuramente aveva notato che Jean non si era soffermata su di lei prima di uscire.

Anche se non ci era mai entrata prima, sapeva perfettamente dove si trovava il bagno dei prefetti. Raggiunse il quinto piano a passo svelto, gongolando per il trionfo del suo piano di vendetta. Non vedeva l'ora di immergersi in acqua e rilassarsi il più possibile: non avrebbe più pensato a Genny fino a cena. Arrivata di fronte alla porta, aggrottò la fronte cercando di ricordare la parola d'ordine: aveva a che fare con gli scopini, forse? Oppure i pini? Sì... qualcosa del genere... «Ah, certo: frescopino!» Se l'era ricordata all'improvviso.
La porta si spalancò, e con stupore Jean si rese conto che quella sera, evidentemente, in molti avevano avuto la sua stessa idea. Oppure quel posto era sempre pieno di gente? Non poteva saperlo, visto che era la prima volta che ci metteva piede. Normalmente sarebbe stata infastidita per un imprevisto del genere, ma quella sera si sentiva bella, grintosa, addirittura pronta a fare nuove conoscenze. Si guardò attorno, senza soffermarsi su nessuno, e vide qualche volto familiare, anche se nessuna persona con cui avesse mai legato: meglio così, si disse.
« Beh, che dire: ciao a tutti! Questo posto è sempre così affollato o mi sono persa qualche annuncio? »
Mentre si incamminava verso il punto in cui si trovavano gli asciugamani, cercò di guardare meglio i presenti, e più li osservava più era felice di aver deciso di andare lì quel giorno. C'era una ragazza castana molto graziosa, e soprattutto bagnata (che fosse appena uscita dall'acqua?), in piedi vicino a un foglio appeso ma soprattutto di fianco a una figura che le fece venire un coccolone al primo sguardo. Aveva già visto quella ragazza, alta, in perfetta forma, capello corto e biondo e l'aria di chi ti trascina in una serata un po' strana ma sicuramente divertente. La fissò per qualche istante, provando una sensazione nuova che non comprese, ma che la fece sentire stranamente in colpa. Distolse lo sguardo, notando anche altre due ragazze ("Adoro quei capelli" pensò, guardando la ragazza mora) e, soprattutto, un ragazzo: non aveva mai considerato che quel bagno fosse misto, anche se ora le pareva scontato. Dovette ammettere di trovarlo caruccio, anche se forse un po' piccolo.
Senza avvertire alcun imbarazzo, cosa molto strana per lei, si tolse la vestaglia restando in costume da bagno. Posò l'asciugamano che aveva scelto sul bordo della vasca e ci entrò dentro. C'erano già tante bolle, era evidente che la vasca fosse stata riempita da poco. Sì, si ripeté, aveva fatto davvero bene ad andare lì. Chissà quali sorprese le avrebbe regalato quel bagno.
 
Top
view post Posted on 13/9/2021, 22:55
Avatar

Group:
Corvonero
Posts:
2,262
Location:
1329 Prescott Street, San Francisco (California)

Status:



PHOEBE HALLIWELL - PREFETTO CORVONERO - 16 ANNI - II ANNOphoebe-halliwellQuello era l'ultimo anno in cui sua sorella Prue avrebbe frequentato Hogwarts, e questa consapevolezza non faceva altro che mandare Phoebe, di tanto in tanto, leggermente in confusione. Presto non avrebbe più incontrato sua sorella tra quei corridoi o nella Sala Comune Corvonero. Presto non avrebbe più potuto, ad Hogwarts, mettere in atto quella particolare missione che ormai da diverso tempo si era data: quella di portare sua sorella a mostrare all'esterno la sua parte più leggera e spensierata. Non aveva nulla contro la Prue seria e diligente (anzi, l'apprezzava davvero tanto!); eppure non poteva fare a meno di considerare il fatto che sua sorella, qualche volta, avesse davvero bisogno di vedere le cose con leggerezza, in una prospettiva del tutto nuova. Chi l'avrebbe aiutata in questo mentre lei era ad Hogwarts? Fu proprio in quel momento che le venne in mente un'idea: si sarebbe recata fino al Bagno dei Prefetti e si sarebbe lasciata trasportare da ciò che esso regalava. La prospettiva di immergersi nell'enorme vasca, inevitabilmente sembrò attirarla parecchio. In questo modo, avrebbe evitato di pensare a tutto questo. Alcuni minuti dopo, si ritrovò a scendere le scale e a raggiungere il Quinto Piano. Così a passo spedito, arrivò poi fino alla Statua di Boris il Basito e si spostò di fronte alla porta del Bagno dei Prefetti. Si accorse, a quel punto, di aver trascurato qualcosa di molto importante. Senza parola d'ordine, non sarebbe riuscita ad accedere al Bagno dei Prefetti. Ma qual era? Fino? Pino... e qualcosa? « Frescopino! » Enunciò con un tono di voce fermo e sicuro. La parola d'ordine giusta aveva di colpo fatto capolino dai meandri della memoria. All'improvviso i meccanismi che azionavano la porta magicamente si attivarono: in quel preciso istante la porta si aprì. La Prefetta fece qualche passo avanti lasciando la porta chiudersi alle sue spalle e subito notò di non essere sola. « Oh...! Vedo che abbiamo avuto la stessa idea » Esordì divertita. Quasi certamente, gli altri Prefetti avevano deciso di passare del tempo in quel maestoso Bagno, per la stessa ragione per la quale anche lei, adesso, si trovava lì. Provare a rilassarsi un po'. « Interessante » Le labbra della Prefetta si piegarono in una smorfia maliziosa. La Halliwell era piuttosto intrigata dalla situazione inattesa e curiosa di scoprire come si sarebbe evoluto il tutto: sentiva che si stava prospettando qualcosa di parecchio divertente.



Edited by » Phoebe ° - 19/10/2021, 01:00
 
Top
view post Posted on 5/10/2021, 20:21
Avatar

We are all immortal until proven otherwise

Group:
Caposcuola
Posts:
4,837

Status:


CASEY BELL • PREFETTO GRIFONDORO • 17 ANNI • TERZO ANNOLa porta del bagno si riaprì e a lei venne un colpo. «Ommmerlino.» Si voltò di scatto, quasi scivolando sul bagnato, pronta a proteggere col corpo la vista di quello della Donovan. La fortuna volle che si trattasse di Gwen. Ciononostante, fra un respiro mozzo e un altro, inarcò un sopracciglio sopra l'aria stupita.
«C-cosa? Sia chiaro: non c'è n-nulla per cui fare la spia. Io sono qui solo di passaggio. E tu?!» I film babbani le avevano insegnato che se colti sul fatto in un luogo losco era meglio rilanciare i sospetti sull'altro. Cosa ci faceva Gwen lì? *Ah, forse deve andare in bagno. . .*
Sarebbe stato tutto molto più comodo se l'imbarazzo fosse finito lì, se tutti gli altri Prefetti si fossero dimenticati la parola d'ordine del bagno privato. Insomma, Gwen è la bestie di Casey e l'altro Prefetto Tassorosso. Uscite tutte da lì ogni stupido pensiero e ricordo sarebbe stato cancellato. Ma...
«Viviviviviv?!» Ecco sbucare la Pierce, dalla memoria ferrea esercitata dai continui cambi di parola d'ordine della Signora Grassa. «Ok. No. Nessuna festa. S-solo dovere. Qui i turni. Okè? Vado a studiare, cià.»
Si fece fretta nel raggiungere la porta, scivolando sul bagnato come se avesse avuto i pattini. Mise la mano sulla maniglia ma lei si abbassò sola e...
*Devo aver pestato le biglie a mille ippogrifi nella vita precedente per essermi meritata questo karma.*
«O'Hara cosa-» Fece per ritirare la porta strattonandola, pronta a chiuderlo fuori. Ma sebbene le circostanze potessero sviare, quel bagno non faceva distinzioni di genere e dovette di conseguenza lasciare la presa. «Ah è vero il bagno è condiviso. Ma se guardi...» Alzò un dito minaccioso, ma la coda dell'occhio venne attratta dalla figura in movimento di Camille e, per la Misericordia di tutti gli stregoni medievali, era vestita. «Ok, niente. Puoi guardare.»
Inebetita dallo stress per la situazione, si bloccò sul posto a fissare il pavimento bagnato. Si ridestò quando sentì il Serpeverde dire che aveva persino il costume da bagno. «Cos-» Possibile che, come aveva detto Viv, qualcuno dei Prefetti avesse davvero realizzato una festa in piscina? Senza dirglielo? Si sentì un po' esclusa. Pronta a defilarsela e a mollare gli altri nell'imbarazzo posò nuovamente gli occhi sulla porta. Dai, cos'altro avrebbe potuto ostacolarla lungo il percorso verso la salvezza?
Una ragazza in vestaglia e costume da bagno. Diventò paonazza, e come un cagnolino ferito - o in catalessi - mosse lenti passetti verso Gwen per farsi consolare. Non sapeva che dire, che fare, come comportarsi. Cercò di mantenere alto lo sguardo e di non dare né segni di imbarazzo né di interesse. Riconobbe la Prefetta Corvonero Grey e le fece un mezzo sorriso di saluto, frutto di una paresi facciale in corso. Deglutì, e la gola divenne ancor più secca.
«C-chi ha organizzato la festa?»
E poi la porta si aprì di nuovo. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette. I Prefetti erano tutti lì. La Fortuna ci vedeva benissimo e aveva deciso di voltare l'angolo sghignazzando per scendersene al quarto piano.
«Hooola.» Sussurrò all'avvicinarsi di Phoebe.
C'era gente bagnata, c'era gente in costume, c'era gente che si divertiva. E lei?
«Bene! Che dire?» Non poteva fare la figura dell'idiota che non sapeva prendere la situazione in mano. «E' evidente, qui c'è una festa. Dobbiamo smuovere le... acque.» Inspirò profondamente e bloccò il respiro all'altezza del petto. Mise le mani sui fianchi pronta a darsi da fare.
«Vorrei giusto cominciare col dire che proprio l'altro ieri sulla riva del Lago Nero avrei voluto fare questa esatta cosa a Joshua Ellis di Serpeverde.» Silenzio tattico. «Banzai.» E, con imperturbabile nonchalance, avrebbe spinto Gwen nella vasca.
«Ma ovviamente mi sono trattenuta.»Words of Magic | Miscellanea | 8 • C'è uno scontro fra casate e ognuno ribatte che la propria casata è la migliore. Tu cosa fai?



Asd
 
Top
view post Posted on 13/10/2021, 19:08
Avatar

Group:
Tassorosso
Posts:
1,371

Status:


Susan Gɯen Nieranth ¬ Prefetto Tassorosso

Il premio per essere riusciti a spaventare il Prefetto Casey Bell va a...
  *rullo di tamburi stonati(?)*
  Ma a chi la diamo a bere?
La Tassorosso si spaventò a sua volta dopo l'amica, prima dell'imbarazzo più totale della situazione. Non c'era nessun pivato scambio di carinerie in corso? Inspirò con sollievo alla quella nuova consapevolezza, seppur restasse il fatto che ci fosse qualcuno in ammollo. «Cosa ci faccio io qui?!» Parlò con fare accusatorio, come se il suo fosse l'alibi perfetto, era Casey l'imputata e non poteva rigirare la frittata! Ma tempo di ribattere non c'era, il bagno cominciò presto ad essere davvero affollato. Probabilmente il fascino della piscina attirava qualsiasi adolescente, l'unica poco furba che fosse stata in quel bagno quasi per niente era solo la Nieranth.
Riconobbe Camille e quando uscì dalla vasca era già pronta ad allungarle qualsiasi cosa nei paraggi che fosse in grado di coprirla, ma in quegli stessi istanti l'unico Prefetto di sesso maschile impedì a Casey di fuggire via dalla porta. La situazione si stava complicando e se Daniel avesse anche solo allungato un occhio verso Camille... Niente, cosa vi aspettavate? Non sapeva proprio cosa fare, provava la stessa vergogna della concasata, se non forse di più, e l'istinto la costrinse a portarsi le mani sulla bocca: avrebbero dovuto coprire il suo viso per l'imbarazzo, ma era evidente che non riusciva a credere ai suoi occhi tanto da aver bisogno di continuare a guardare. Coprirsi la bocca era praticamente la cosa più utile che riuscì a fare.
E tanti complimenti al Prefetto dell'anno, due premi in una volta sola!
Fortuna che c'era Casey, che aveva fatto davvero qualcosa. Non solo per i turni delle ronde, sempre utili per organizzarsi, anche se poco precisi: si notava che non avesse usato strumenti come righe e squadre per creare una tabellina coi fiocchi (oppure sì? Non ci credo). Aveva fatto qualcosa cercando di evitare che il Serpeverde posasse lo sguardo sulla sua concasata, tentato di rompere il ghiaccio con le Corvonero appena giunte. Insomma dai, la Grifondoro era riuscita davvero a prendere in mano la situazione, l'opposto della Tassorosso per la quale adesso ci si poteva calmare ed andare ognuno nei propri dormitori. E invece una dei Prefetti Corvonero si spogliò, rivelando un grazioso costume, e si immerse nella vasca da bagno. Stava succedendo davvero? Voleva davvero rimanere lì adesso? Al contrario suo che era già pronta a filarsela via. I Prefetti ormai erano entrati tutti, nessuno avrebbe aperto la porta dall'esterno prima di lei, avrebbe potuto andarsene e far finta di nulla, senza mai più mettere piede in quel bagno.
Purtroppo c'era Casey, che con imperturbabile distacco preparava il discorso per il suo prossimo programma. La Tassorosso era poco curiosa del racconto e fingeva interesse contando mentalmente quanti passi la distanziassero dall'ingresso. Poi silenzio, probabilmente troppo, e fu troppo tardi anche per spostare lo sguardo o il peso del corpo: con i riflessi che si trovava cadde goffamente in acqua, spinta da un'amica traditrice, alzando le onde che furono rafforzate dai suoi stessi tentativi di rimettersi in piedi per riprendere aria. Quando riuscì finalmente a fare funzionare i suoi arti non osò guardarsi intorno per notare le reazioni dei presenti, alzò gli occhi verso Casey mostrandole in un primo momento uno sguardo sconsolatamente interrogativo, poi aggrottò le sopracciglia offesa.
«Diamo sempre la colpa ai Serpeverde, come se fossero gli unici in grado di pugnalare alle spalle, ma quelli coraggiosi che compiono azioni spudorate sono i Grifondoro!»

Words of Magic ¬ Miscellanea 8. C'è uno scontro fra casate e ognuno ribatte che la propria casata è la migliore. Tu cosa fai?


:angry2:
 
Contacts  Top
view post Posted on 18/10/2021, 20:02
Avatar

Group:
Prefetto Grifondoro
Posts:
1,779

Status:



VIVIENNE PIERCE ✿ prefetto Grifondoro


L'imbarazzo generale cresceva con la stessa velocità con cui il bagno si riempiva di gente, o meglio, di Prefetti. La ragazza bagnata rivelò il suo volto; Vivienne era sicura di averci avuto a che fare, ma non riuscì a ricordare. Eppure era convinta che fosse legata a qualche avvenimento importante. In realtà ci mise ben poco a unire i puntini, esattamente nel momento in cui Daniel O'Hara mise piede all'interno del bagno. La vista del Prefetto Serpeverde non riuscì a impedirle di tornare con la memoria al ballo dell'anno prima. Non tanto a quando avevano vinto la Coppa delle Case, ma nel momento in cui Narcissa Miller aveva pensato che fosse saggio mettersi contro tutta la casata Grifondoro. Certo che ora ricordava: quella che aveva ormai battezzato "la ragazza bagnata" era insieme alle due Serpeverde quella sera! Da come erano andate le cose, pareva che la malcapitata si fosse trovata nel posto sbagliato nel momento sbagliato. In ogni caso, il lato positivo di Vivienne, era che quel ricordo non riuscì in nessun modo a farle avere nessun pregiudizio verso la ragazza. Allo stesso modo con cui non ce l'aveva neanche con O'Hara, era acqua passata.

Viv non ebbe la stessa prontezza delle altre ragazze nel cercare di nascondere all'unico Prefetto maschio presente, la visione della Tassorosso fradicia, soprattutto non aveva ancora la malizia necessaria per capire che poteva creare una situazione imbarazzante. Il suo cervello aveva cose più importanti su cui ragionare, come del fatto che aveva parlato di una festa per sdrammatizzare e invece sembrava che ce ne fosse una davvero! «Allora è vero! C'è una festa, ehi! Perché nessuno mi ha invitata? » Sarebbe bastato un briciolo di spirito di osservazione per capire che nessuno di loro si aspettava di trovare altre persone lì, era impossibile che ci fosse qualcosa di organizzato. Vivienne ci mise un po' più del necessario a capirlo. Certo, non era facile convincersene dopo l'ulteriore comparsa di entrambe le Prefette Corvonero. La prima era evidentemente lì per fare il bagno; il costume rosso che rivelò senza imbarazzo non lasciava dubbi. In effetti anche lei era arrivata lì per quel motivo, perché non si era portata un costume? « Il costume! Geniale. Perché non l'ho portato pure io? » Perché lo aveva detto ad alta voce? Quello doveva essere un pensiero suo, un promemoria per la prossima volta che si fosse presentata lì. Ora sarebbe sembrata pazza. «Beh, ero venuta qui per fare il bagno anch'io. » Provò a giustificarsi, aveva forse fatto peggio?

Fortunatamente ci pensò la sua collega a distogliere l'attenzione dalla sua lingua lunga, e lo fece nel modo meno convenzionale possibile, ovvero lanciando la Tassorosso ancora asciutta in acqua. Viv boccheggiò incredula prima di scoppiare a ridere. Non lo fece apposta, soprattutto non lo fece per deridere la malcapitata. La realtà è che non lo sapeva neppure lei perché stava ridendo: come era venuta a Casey un'idea del genere? Geniale. Tentò di calmarsi e in effetti ci mise ben poco tempo, complice la stessa Gwen con le sue parole; Vivienne spesso si offendeva di più per un attacco contro la sua casata che ad un attacco personale. « Ehi, ehi, ehi. Spudorate? Veramente? Beh, eppure lo stesso Joshua deve ringraziare che ci fosse uno "spudorato" in zona pronto ad agire. » Mimò delle virgolette con le mani, sottolineando quello che la bionda recepì come un insulto. Senza ragionare troppo sul fatto che Gwen era appena stata lanciata in acqua proprio da una Grifondoro, Viv interpretò le sue parole come una presa di posizione verso Ellis. La bionda non aveva assistito direttamente alla faccenda, ma i racconti erano arrivati molto velocemente alle sue orecchie, come sempre quando succedeva qualcosa che coinvolgeva un concasato.


Words of Magic | Miscellanea 8 C'è uno scontro fra casate e ognuno ribatte che la propria casata è la migliore. Tu cosa fai?

 
Top
view post Posted on 20/10/2021, 10:13
Avatar

Group:
Prefetto Corvonero
Posts:
723

Status:


⸙ B U B B L E S ⸙Jean Grey ♦ 15 anni ♦ Prefetto CorvoneroFo2bqedErano passati pochi minuti dal suo ingresso nel bagno dei Prefetti, eppure la situazione si era già fatta calda e accesa. Subito dopo di lei era entrata Phoebe: non l'aveva vista in sala comune né tanto meno nel dormitorio: che fosse uscita prima e avesse fatto qualche deviazione prima di arrivare nel bagno? In effetti, si disse Jean, lei era talmente presa dal suo piano di vendetta contro Genny che poteva serenamente non essersi accorta della presenza di altre persone. Aspettò che Phoebe rivolgesse lo sguardo nella sua direzione per sorriderle e farle cenno di avvicinarsi: « Ciao, cara! Si sta benissimo qui, vieni anche tu! »
Nell'attesa che qualcun altro a parte lei entrasse in acqua, Jean si era rilassata e ora stava in posizione di morto, galleggiando, ricoperta dalle bolle; fino a quando non si trovò costretta a ritrarre le gambe all'improvviso perché la ragazza mora era appena stata lanciata prepotentemente dentro l'acqua. Per i primi istanti, Jean si sentì un po' infastidita perché la sua quiete era stata violata, ma poi scoppiò a ridere, accodandosi a qualche risata sparsa per il bagno.
Si avvicinò alla malcapitata, un po' per assicurarsi che non si fosse fatta male e un po' per sentire meglio la conversazione che era iniziata. Stavano parlando di quanto successo poco tempo prima al Lago Nero, e Jean provò rabbia per un semplice motivo: era lì quando stava accadendo tutto, ma non aveva potuto assistere direttamente perché quella pazza di Genny l'aveva presa da parte per farle una delle solite piazzate di gelosia (sei sempre con i Prefetti, non hai mai tempo per me, avevamo deciso che avremmo fatto questo e bla bla bla... Che noia!); aveva solo sentito gli inconfondibili suoni di un gran parapiglia da lontano, e quando era tornata aveva solo fatto in tempo a capire che un certo Joshua Ellis di serpeverde aveva combinato un casino, anche se lui sosteneva di essere stato solo messo in mezzo. Le ragazze nel bagno avevano iniziato a confrontarsi, e nel frattempo Jean aveva iniziato ad associare i nomi alle facce (nonosante Jean avesse spesso a che fare con i Prefetti, era una frana con i nomi, e ancora faticava a riconoscerli tutti): la ragazza bionda con i capelli corti, che Jean continuava a fissare di tanto in tanto e che presto riconobbe in Casey Bell, diceva che avrebbe voluto spingerlo in acqua, mentre la ragazza mora - sicuramente Gwen - sembrava difendere i Serpeverde; l'altra ragazza bionda, che per esclusione doveva essere Vivienne - mentre la ragazza bagnata vista appena entrata doveva essere Camille - sembrava essersi offesa per la poco velata critica di Gwen a Grifondoro. Jean non sapeva bene come intervenire, ma pensava che una voce Corvonero si sarebbe dovuta fare avanti in quella discussione.
« Premettendo che non ho capito cosa sia successo... Ma non è che, visto che i Grifondoro sono sempre in mezzo a compiere azioni "spudorate" quando succedono queste cose, forse sono proprio loro ad attirare queste situazioni? Magari anche a cercarle apposta! » La sua voleva essere una simpatica provocazione: Jean non nutriva alcun risentimento verso nessuna Casata, anche perché tendeva a farsi spesso gli affari suoi; al massimo poteva dire di aver conosciuto qualche Serveperde antipatico, ma le persone antipatiche ci sono ovunque e ne avrebbe potuto trovare in ogni altra Casata. Sperò di non essere risultata antipatica, e per smorzare un minimo la sua uscita, intervenne di nuovo. « Io mi faccio quasi sempre gli affari miei, da brava Corvonero, ma sembra che in questo modo mi perda un sacco di cose divertenti... così come tutti voi, a parte Gwen ormai, vi state perdendo un bellissimo bagno! »
Jean si immerse in acqua, per poi riemergere qualche attimo dopo e tornare a guardare Casey: temeva di averla infastidita con la sua uscita, e sperava che la sua ironia venisse colta.

♦ Words of Magic ♦ Miscellanea 8 ♦ C'è uno scontro fra casate e ognuno ribatte che la propria casata è la migliore. Tu cosa fai? ♦
 
Top
view post Posted on 22/10/2021, 23:43
Avatar

Group:
Corvonero
Posts:
2,262
Location:
1329 Prescott Street, San Francisco (California)

Status:



PHOEBE HALLIWELL - PREFETTO CORVONERO - 16 ANNI - II ANNOphoebe-halliwell« Hooola!? » Rispose divertita al mormorio di una delle Prefette Grifondoro, appena prima di cominciare a guardarsi davvero attorno e ad avere una visione più chiara della situazione che regnava all'interno del Bagno dei Prefetti. C'erano davvero tutti. C'era persino Daniel, l'unico Prefetto maschio; anche se questo non sarebbe dovuto apparire strano, dopotutto il bagno era condiviso. Qualcuno (era Camille) doveva essere appena uscito dall'acqua. Qualcun altro scherzava. Qualcun altro ancora era immerso nella vasca. E fu a quel punto che Phoebe individuò Jean e le sorrise. « Cara! Se mi dici che si sta benissimo, non posso rifiutare! » Ridacchiò dolcemente. In effetti, era arrivata fin lì per rilassarsi con un bagno in quella vasca. Accadde poi qualcosa di improvviso e inaspettato. Casey Bell tirò fuori un retroscena personale relativo ad uno degli avvenimenti più recenti che avevano fatto il giro del Castello. Accompagnò il tutto spingendo, in maniera inattesa, Gwen in acqua. Questo istintivamentr preoccupò la Prefetta Corvonero che cercò di capire se fosse tutto a posto. Avendo poi compreso che la sventurata non si era fatta nulla, si sentì quasi sollevata e prese ascoltare con attenzione l'interessante diatriba sulle Casate che si era appena scatenata. La povera vittima dell'azione imprevista della Bell prontamente spezzò una lancia a favore dei Serpeverde ed inveì contro la "spudoratezza" dei Grifondoro - che divenne presto l'argomento principale dei discorsi successivi. Vivienne poi sostenne che era stato un bene che fosse presente un Grifondoro pronto ad agire. Phoebe non aveva avuto modo di assistere a ciò che era accaduto giusto qualche giorno prima e che aveva coinvolto in particolare un certo Joshua Ellis - un Serpeverde. Le voci relative a quell'avvenimento si erano rapidamente sparse nel Castello e ovviamente non avevano mancato di arrivare anche a lei. Mentre ascoltava le parole di Jean, Phoebe si spostò per andare a prendere un asciugamano che successivamente si premura di posizione vicino al bordo della vasca. « Che io sappia Joshua dovrebbe ringraziare i Corvonero che hanno assistito alla faccenda. » Sembrava che neanche lei sarebbe riuscita ad esimersi dal dire la sua. « E che, con il loro naturale buon senso e l'ingegno, sono riusciti davvero ad evitare che i presenti si facessero ancora più male. » Quello che lei sapeva era che due giorni prima, nei pressi del Lago Nero, si era verificato un bel po' di scompiglio, per il quale era stato incolpato il Serpeverde. Era a conoscenza, inoltre, del fatto che, grazie ad un paio di Corvonero, lo stesso Joshua e le altre persone coinvolte erano uscite dal pandemonio con davvero pochi danni. In tutto questo, la Halliwell provava un certo orgoglio e un particolare istinto di protezione nei confronti della sua stupenda Corvonero, tuttavia, non aveva assolutamente nulla contro gli appartenenti alle altre Casate. Cominciò a levarsi la divisa scolastica, rimanendo poco dopo con il costume blu addosso, mentre un'idea si faceva largo nella sua mente. Mancava qualcosa. « Non so se ho capito bene cosa intendevi. » Si rivolse in quel momento alla Prefetta che aveva dato il via alla diatriba. Le si avvicinò. « Ma quello che ho inteso è che... avresti tanto voluto fare... questo! » Diede una piccola e decisa spinta alla Grifondoro per farla finire in acqua. Chi la fa l'aspetti, no? « Ho capito bene? » Domandò parecchio divertita per poi sedersi sul bordo della vasca immergendo le gambe in acqua. Si assicurò in quel momento che la rosso-oro non si fosse fatta male. « Eh, sì. I Grifondoro se le cercano. » Disse con ironia. Prese un profondo respiro e si mosse leggermente in avanti cadendo giù. Si sentiva così bene. Libera. In pace. Era benefica, la sensazione che, restare sott'acqua, le procurava. Non poté fare a meno di rimanere ancora un po' così mentre si allontanava sempre più dal bordo. Passò ancora qualche attimo, prima di decidere di riemergere. Era tutto così meraviglioso. Si ritrovò poi a nuotare, spostandosi un altro po', fino a che non fece per tornare verso il bordo della vasca sul quale poggiò entrambe le braccia. « Cosa aspettate? » Gli occhi color nocciola avevano preso a scrutare chi non era in acqua. Ora era in attesa che si unissero a loro.Words of Magic ♧ Miscellanea ~ 8: C'è uno scontro fra casate e ognuno ribatte che la propria casata è la migliore. Tu cosa fai?

 
Top
view post Posted on 29/10/2021, 01:07
Avatar

Group:
Serpeverde
Posts:
258
Location:
Firenze

Status:


Che disastro. Tutti i prefetti riuniti nello stesso bagno. Unico uomo: lui ovviamente.
E vabbè, Daniel diventò rosso grifone e in rapida sequenza bianco fantasma alle parole di Casey a cui borbottò un qualcosa di incomprensibile in risposta, ma che all'esterno avrebbe suonato tipo
- 'sa guardo che se storco più il collo m'ammazzo -. Poi il via libera della più adulta tra i prefetti fece sì che il suo volto tornasse verso un colore più tendenzialmente normale e assieme che l'angolatura del suo collo tornasse più simile a quella di un essere umano rispetto a un gufo.
Ascoltò tutto ciò che veniva proferito con un pitone per capello. Era venuto lì per rilassarsi e non incontrare nessuno, consapevole che quel bagno era solitamente frequentato meno volentieri di una lezione di storia della magia e oh quel giorno tutti, anzi tutte, lì dovevano essere. C'erano le prefette corvonero con cui non aveva mai fatto una parola, c'era Gwen a cui rivolse un piccolo cenno del capo e un sorriso, c'era Camille che in piena tranquillità faceva su e giù dalla vasca da bagno che no fai pure tanto io non ci sono, c'erano le prefette grifondoro: Casey che pareva infestasse quella scuola esclusivamente per metterlo in soggezione e Vivienne che chiaramente rimandò la mente dell'irlandese a quella sgradevolissima situazione al ballo delle fate, ove il prefetto a squame e striscie si era trovato in mezzo a un disastro che poteva essere di proporzioni immani ed era stato scampato per pura fortuna.
Mike maledetto, questa non te la passerò mai. Pure i therstral che conducono le carrozze c'erano, tu no eh, sia mai.
Acqua passata, più o meno, rivolse un piccolo cenno di saluto anche a Vivienne, sperando che andasse tutto per il verso giusto.

Sia mai.

Casualmente matrice unica del suo tormento fu Casey che spinse Gwen in acqua dicendo qualcosa su un Serpeverde, tale Ellis, che Daniel conosceva di vista e che faceva parte di quell'ampia cerchia di concasati che evitava come la peste. Tuttavia, il suo ruolo, e una certa dose di orgoglio ferito che lo prendeva ogni qual volta si toccasse la sua casa, gli imponeva di rispondere alle parole dell'altra. Così, quando ognuno ebbe messo il luce il vanto della propria casata, si avvicinò a passi misurati alla vasca, scegliendosi una zona laterale alla sinistra delle altre presenti nel bagno, e rimase in costume con una certa nonchalance, manco fosse a fare una sfilata. Per un attimo parve disinteressarsi di tutto e tutte e si mise a osservare con concentrazione il proprio volto riflesso dalla superficie dell'acqua increspata dalle bolle. Posizionò il piede sinistro sul bordo della vasca, seguito dalla medesima spalla e dal gomito che si poggiò sul ginocchio, di modo da formare un'unica retta tra il braccio e lo stinco che culminasse nella mano aperta - tenuta perpendicolare a detta retta - su cui tenne incastonato il volto oggetto dell'esame. Così facendo le prefette in acqua rimasero nel suo campo visivo mentre per osservare le altre all'asciutto gli bastava semplicemente tirare su la testa e ruotarla, in quanto la spalla destra era rimasta più indietro e non copriva lo sguardo. Lasciò al contempo la schiena tenuta lievemente flessa in avanti, di modo da avere il suo corpo, dal mento e dalla base delle spalle in su rivolti pressappoco parallelamente all'acqua, riflesso nello specchio sotto l'esame ferreo del suo sguardo assorto.
Mazza brutto, credo abbia pensato. Purtroppo non ho idea di cosa avvenga nella testa del prefetto, nè lui me lo ha mai rivelato, nonostante ormai possiamo dire di conoscerci.

Dopo questa piccola sceneggiata prese parola, tirando su il volto e la schiena, lasciando invece il gomito poggiato sul ginocchio ma a esso ora più o meno perpendicolare, in una posizione naturale, dunque non troppo geometrica. Si voltò a guardare Casey e le prefette in acqua, ma ogni tanto volgeva lo sguardo verso chi era rimasto all'asciutto, di modo da essere certo di coinvolgere tutte le presenti nel discorso. Il tono era rimasto disteso e rilassato, come quello di colui che parla di fatti altrui e che non lo riguardano
- bisogna spezzare una lancia a favore del coraggio dei Grifondoro invece, io credo - piccola pausa a effetto così che le sue parole fossero ben assorbite - conoscono bene la linea di confine tra coraggio e follia, e da buoni coraggiosi - ma non folli - sanno quando dare prova della loro virtù - sorrise con un filo di sarcasmo - non certo quando il numero non gli arride, ma questo è comprensibile. Da Serpeverde non posso che elogiarli. Sapere quando essere coraggiosi non è una virtù minore dell'esserlo - lasciò che l'allusione velata aleggiasse nell'aria. Difficile capire se si riferisse alla situazione di Ellis o a qualcosa di accaduto ben prima di cui tutti lì dentro erano a conoscenza- Furono però le parole di Phoebe ad attirarne l'attenzione e far voltare verso di lei il suo sguardo - sicuramente dovremmo ringraziare i Corvonero - sorrise con fare conciliatore (falso come un galeone d'argilla) - sempre in attesa che qualcosa succeda per mangiare con i loro consigli. Ma guai a chiedergli di essere protagonisti - il sorriso si incurvò ancora un filo - d'altronde hanno preso l'abitudine dall'animale che li rappresenta -

Concluse di sparare strali a destra e a manca dandosi la spinta proprio col mancino piede per buttarsi di testa nella vasca, per poi riemergere pronto a beccarsi tutti gli insulti. Purtroppo per lui non aveva fatto i conti con la superficie bagnata del marmo e quando accennò a fare forza sull'estremità questa scivolò e Daniel andò avanti, non potendo in alcun modo evitarsi di battere una solenne facciata e panciata sull'acqua, dalla quale riemerse ridendo come un idiota e con un baffo di schiuma sui capelli che lo rendeva molto simile a uno strano fungo.
Come rovinare un discorso velenoso in brevi semplici passi, tutorial made by Daniel O'Hara



EDIT non mi piaceva la punteggiatura, ora mi fa meno schifo

Words of Magic / Miscellanea 8: C'è uno scontro fra casate e ognuno ribatte che la propria casata è la migliore. Tu cosa fai?
 
Top
view post Posted on 29/10/2021, 15:29
Avatar

Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

Group:
Studente Sotto Esame
Posts:
1,510
Location:
Toscana ☀️

Status:



| Camille Donovan | Hufflepuff Prefect | 14 y.o |




Il bagno si stava facendo sempre più affollato. Fastidiosamente affollato. Neanche si fossero dati appuntamento, tutti i Prefetti erano lì, non ne mancava uno all’appello. A quel punto c’erano altri che volevano unirsi alla tanto decantata festa? I Caposcuola? O addirittura il Preside Peverell in persona li avrebbe onorati della sua presenza? Non si sarebbe stupita se qualcuno di loro avesse varcato la soglia, quel pomeriggio il Bagno dei Prefetti sembrava la stanza più ambita di Hogwarts.
Alcune facce erano familiari, una parte dei colleghi faceva parte del famoso “capannello dell’angolo bar” del Ballo delle Fate. Una spiacevole situazione che aveva cercato di rimuovere dalla sua mente, ma che a quanto pare di lì a poco si sarebbe riproposta come uno dei più indigesti pasticci di carne che servivano a cena.
Daniel, l’unico ragazzo presente fece scattare Casey a protezione della Tassorosso, che nel frattempo tirò su il volto dal foglio dei turni di ronda. Fortunatamente era vestita, o meglio infagottata nell’asciugamano. A quel punto Camille, da dietro le spalle della Grifondoro, gli rivolse un cenno di saluto assieme ad un «Ehm, tranquillo O’Hara, sono presentabile!» prima che comparissero anche le due Corvonero. Non aveva ancora avuto modo di conoscerle, ma di certo non immaginava di farlo così. Se non altro la loro nonchalance la rincuorò, facendola sentire meno a disagio. Il party con delitto poteva iniziare. Era tutto predisposto alla perfezione. Ed iniziò letteralmente con il botto, ma anziché un boom, emise un sonoro splash.
Casey accennò ad un fatto avvenuto sulle sponde del Lago Nero, un fatto a lei sconosciuto che riguardava un Serpeverde di nome Ellis. Non le era stato riferito niente a proposito. Quello che nessuno si aspettava fu il gesto che seguì il racconto, ovvero la povera Gwen spintonata in acqua.
«Ma cosa, perché l’hai fatto!?» lo stupore fece spazio poi alla preoccupazione per le condizioni della concasata. Sperava non si fosse fatta male «Tutto bene? Sei ancora intera?» disse mentre le si avvicinava. La cosa precipitò rapidamente. Non era in vena di commenti acidi, non erano nel suo stile, ma si trovò a concordare sulla sconsideratezza del gesto. Quello strano boomerang chiamato karma, però, fa sempre il suo corso in maniera naturale e non ci fu bisogno d’intromettersi. Stavolta agì per mano di Phoebe. Chi la fa l’aspetti. Anche Casey finì dritta, dritta nell’enorme vasca. Non riuscì a trattenere una risata. Non che trovasse divertenti le disgrazie altrui, ma stava diventando tutto così surreale e grottesco che era impossibile non farlo. Ancora più surreale era sentire un Serpeverde prendere le difese dei Grifondoro. Un evento più unico che raro data la nota e storica rivalità tra le due Case.
«O’Hara, sei ancora vivo? O hai intenzione di andare a fare compagnia a Mirtilla Malcontenta?» fu dopo il tuffo, o meglio la dolorosa spanciata di Daniel che decise finalmente di dire la sua: «Su due cose mi trovo d’accordo. La prima. È vero che i Grifondoro sanno dare prova delle loro virtù, se così vogliamo definirle. Scommetto che se Casey fosse sbruffona e cattiva come alcuni hanno sottolineato non si sarebbe trattenuta. Magari avrebbe tranquillamente fatto fare un bagnetto ad Ellis in una zona notoriamente proibita» marcò con decisione l’ultima parola, sperando che gli altri capissero dove volesse andare a parare. «Magari avrebbe sfruttato il misfatto a suo vantaggio per togliere qualche smeraldo dalla Clessidra delle Serpi, ma ciò non è accaduto. Giusto?» passò lo sguardo sui suoi interlocutori. «Certo, non doveva spingere in malo modo Gwen in piscina, però non possiamo condannarla per un semplice scherzo innocente alla fine.» Detto ciò, mosse qualche passo in direzione di Vivienne, l’unica rimasta apparentemente indenne, ma soprattutto asciutta.
«La seconda. Cara Jean, vero, non dobbiamo sprecare l’occasione di nuotare tra queste meravigliose bolle.» con un colpo d’anca cercò di far perdere l’equilibrio a Vivienne, in modo da far finire anche lei in vasca.
«E ora, occhio là sotto!» cercò un punto libero, quando l’adocchio, vi si gettò con un non molto aggraziato tuffo a bomba. Quando riemerse, come Daniel poco prima, era ricoperta di morbida schiuma. Con un rapido gesto della mano si ripulì la faccia prima di aggiungere:
«Mai sottovalutare i Tassorosso. Possiamo sembrare delle gattine sorde, ma sappiamo essere vendicativi…» sollevò un sopracciglio con fare ammonitore «Ma, bando ai litigi, visto che ormai siamo tutti a mollo direi di goderci a pieno la piscina che abbiamo a disposizione!» in quanto Prefetti avevano quel privilegio, perché non sfruttarlo come si deve?






Prova Words of Magic:
Miscellanea n°8 - C'è uno scontro fra casate e ognuno ribatte che la propria casata è la migliore. Tu cosa fai?


:ue: :ue: :<31:
 
Top
25 replies since 19/8/2021, 16:37   1452 views
  Share