La settimana più inutile dell'anno

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1. Il mistero delle Pasticche Vomitose
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Estate. Lenta, pigra e svogliata estate. Gocce di sudore scivolano sulla fronte dei passanti che solcano i vicoli di Diagon Alley a passo lento. I gelati di Fortebraccio colano inesorabili sulle mani dei bambini. I clienti, ai Tiri Vispi Weasley, sono pochi e sempre uguali. I ragazzini, la vecchia, il signore distinto, l’innamorato, le bambine: eterni ritorni che si susseguono a ciclo continuo.
Alice ed Eloise sono lì, in uno stretto gomito a gomito, a coprire l’assenza dei gemelli per un’intera settimana. Una questione di famiglia, impellente e imperativa, ha regalato alle due studentesse il dominio sulla bottega nella settimana più inutile dell’anno. Una settimana non era poi molto. In una settimana, si dicevano i gemelli, non sarebbe successo granché.
«Certo, come no.» Sventolandosi pigramente con la dissertazione sulle conseguenze del Bombarda sulla morfologia terrestre, Eloise fissa Alice con aria di sfida. La Grifa ha appena affermato di poter mettere un punto definitivo al suo trattato sui Fondatori di Hogwarts entro sera, quando sanno entrambe che sono due giorni che ci gira intorno come uno squalo: il solo fatto di aver trovato un buon incipit non significa essere a buon punto. Non con Peverell, almeno. «Scommetto cinque Galeoni che stasera ti verrà un’illuminazione folgorante che sconvolgerà la stesura.» Rovista in tasca e schiaffa il bottino fra piume e pergamene, per dimostrare che fa sul serio.
I vantaggi della settimana più inutile dell’anno sono molteplici. Il primo è palese: è l’occasione di fare i compiti in compagnia, senza finire sepolti in una pozza di noia e sudore. Il secondo è l’opportunità di entrare in contatto con i personaggi più inaspettati: il nuovo commesso di Florian, la strega che ha appena aperto la bottega di fiori, i ragazzini casinisti che si presentano ogni pomeriggio e, nei giorni fortunati, l’unico Folletto gentile di tutta la Gringott. Il terzo è scoprire che Alice, di turno in momenti opposti ai suoi durante la gestione ordinaria del negozio, è un’ottima compagna di squadra.
Il tintinnio della porta mette momentaneamente in pausa le diatribe in corso: la signora Poppy, l’elemento n°2 del circolo degli eterni ritorni, si dirige a passi rapidi verso il bancone. «Buongiorno, ragazze. Non è esploso ancora niente, oggi?» Poppy è fatta della loro stessa pasta, lo si nota dalla luce furbesca che le brilla negli occhi. «Questo era sulla soglia.» Lascia cadere il Profeta del giorno in cima a quel caos fatto di libri e compiti e inchiostri, per poi dirigersi al suo consueto giretto per la bottega.
Senza proferir parola, la Lynch fa un cenno col capo nella sua direzione, rivolta ad Alice: è il tuo turno, le sta dicendo implicitamente. Non si tratta di una questione organizzativa da commesse, non stanno cercando di dividersi il lavoro equamente. Sono intenzionate a scoprire il segreto di Poppy entro la fine della settimana: affetta da nausea cronica, la strega acquista Pasticche Vomitose costantemente, perché a detta sua sono l'unico rimedio funzionante (il Misurino può essere dato all’Ardemonio!, dice spesso). Ma le Pasticche Vomitose sono composte da due parti - quella che danneggia e quella che cura - e nessuno sa perché Poppy abbia rifiutato una fornitura personalizzata della seconda. Cosa fa con il lato malandrino è rimasto un mistero.
Ogni due giorni ciascuna di loro ha l’occasione di fare il suo tentativo, di porre le giuste domande e provare a sollecitare la giusta risposta. Poppy se n'è accorta da tempo, ma fa finta di niente.
Eloise osserva la collega scomparire oltre uno scaffale. Oggi potrebbe andarle bene… Pensa, mentre il suo sguarda si abbassa sul Profeta. I suoi occhi scorrono il titolone in prima pagina - la denuncia sbalordita di un furto, qualcosa che riguarda un quadro di valore - e lei sorride, curiosa di scoprire cosa saprà inventarsi Alice per ottenere quel che vuole.
Words of Magic • Body#7 • preludio
 
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2. Il ciondolo
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Il gozzovigliare esterno sembra quasi raggiungere l’interno del negozio dove Alice e Eloise sono intente a fare scommesse svolgere i loro interessantissimi compiti estivi. Alice sembra più concentrata nel dar fastidio a El e a guardare fuori dalla finestra piuttosto che a finire il suo maledetto trattato. Insomma cosa c'è da aggiungere in più a "Godric era semplicemente il migliore di tutti?"
Si è finalmente tagliata i capelli e quel taglio sbarazzino le dà un’aria ancora più dispettosa. Sta iniziando per lei il lungo e tortuoso periodo dell’adolescenza dove tutti vogliono sembrare strafighi ma risultano solo eccessivamente drammatici. Inoltre il secondo anno non è per nulla facile come aveva pensato, anzi i compiti sembrano triplicati e pare che l'aver rinchiuso i libri in cantina durante l'estate non sia servito a un bel nulla. Stranamente non si sono compitati da soli.
Al dire di Eloise, Alice solleva un sopracciglio, uno sbuffo ironico segue le sue parole << Ah! Sei pronta a perdere i tuoi galeoni Lynch? >> rufola nella tasca della gonna e tira fuori il malloppo. Inutile dire quanti ne ha già persi a fior di inutili scommesse su qualsiasi cosa. Chissà cosa è capitato ai gemelli da tenerli così impegnati. Dopotutto è o non è la settimana più inutile dell'anno? Il tempo passa comunque più velocemente del solito al fianco di El, è divertente cercare di scoprire i suoi trucchi e soprattutto di organizzare scherzi sui nuovi primini in arrivo. Figuriamoci se poi la loro attenzione non va alle stelle una volta che Poppy entra in negozio. Alice le sorride allegra, sbuffando scontenta alla sua domanda <<non ancora purtroppo>> poi balza quasi sullo sgabello, ricambiando lo sguardo complice di El. Eh sì stavolta tornerà vincitrice. Si mette in piedi appena la vede avvicinarsi al bancone e la segue con fare assolutamente indifferente. Almeno secondo lei. <<ehmm ma quindi Poppy cara, non ci hai mai detto da dove vieni>> butta lì sul vago, quasi come a voler ampliare il discorso per poter poi andare dove vorrebbe, ma senza risultare così ovvia << Da dove vuoi che venga, vengo dalla banca! Quei maledetti folletti sono proprio di pietra! >> Alice ridacchia, Poppy ne sa certamente una più del diavolo << Perché sai sa dove vengo io.... I problemi di stomaco li curiamo con molte piante medicinali. A proposito non saresti interessata ad una delle nostre piante.....? >> Poppy la guarda con un sorriso furbo, dopo aver preso la solita confezione dallo scaffale le fa segno di avvicinarsi. Alla Grifondoro brillano gli occhi, sta per dirglielo? Vicina come non mai alla soluzione finale, già sembra gustarsi il sapore della vittoria e del momento in cui lo avrebbe sbattuto in faccia ad El. Una pernacchia grande come una casa colpisce l'orecchio di Alice che si ritrova stordita e con i galeoni in mano lasciati per il pagamento delle pasticche << Ehi Poppy aspe--->> farfuglia mentre si massaggia l'orecchio colpito << Ah quella stregaccia! >> esclama con fare irritato, riesce a sentire ancora la sua risata di sottofondo. Ci era andata così vicina stavolta! Nel tornare indietro verso il bancone nota con la coda dell'occhio uno strano ciondolo, posizionato su uno degli scaffali. Non lo ricorda parte dell'inventario, anzi può giurare di non averlo mai visto prima. Lo prende tra le mani per esaminarlo, ma appena lo sfiora avverte una stranissima sensazione come se si trattasse di un oggetto decisamente potente. Lo osserva estasiata per qualche secondo prima di esclamare << Oh mein Gott El! El guarda cosa ho trovato! >> saltella verso la compagna nascondendo l'oggetto dietro la schiena << Ok stai a sentire. Cosa c'è di meglio che scoprire il segreto di Poppy SE NON>> fa una pausa drammatica e ne approfitta per tirar fuori il ciondolo << Un misterioso ciondolo abbandonato qui in negozio?! >> un sorriso che prende da una guancia all'altra le rimane sul viso mentre fissa l'altra con gli occhioni spalancati di chi ha appena ricevuto una tenda piena di cioccorane << Ah-ah! Prima che tu possa dire qualcosa... Non lo rivenderemo al mercato nero ok?? >> ci teneva ad essere ben chiara ecco.
Words of Magic • Spirit • #6


Edited by Nontiscordardime - 31/10/2021, 09:52
 
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3. Poppy
fa notizia
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Come le altre volte, Poppy si dimostra bravissima con le parole. Scivola via come un girino umido, e non si lascia accerchiare neanche dalle mosse più caute e studiate. Solo Merlino sa quante ne hanno provate, e con quanta maestria lei è sempre riuscita a scamparla. Pur trattandosi di una danza ripetitiva, Eloise non riesce a fare a meno di drizzare le orecchie per captare i dettagli dell’interazione. Se ne sta con la mano sul Profeta ormai spiegato, come intenta nella lettura di un articolo, ma si tradisce non appena coglie la sonora pernacchia. «Arrivederci Poppy, a prestissimo!» Le esclama dietro mentre quella imbocca l’uscita, ridendo sonoramente per l’eleganza di quella trovata alla Daddy Toobl.
Per quanto esilarante e ricca di spunti, Alice riesce a sviarla dalla faccenda e anticipare i potenziali scherni con una distrazione ghiotta. Che Eloise muoia dalla voglia di scoprire di che si tratti è indubbio, ma vuole prima sondare il terreno. «Dimmi che non sono di nuovo i Topi Finti che prendono vita.» Fa in tono piatto, alludendo a una trovata della Grifa di un paio di giorni prima. «Da quando ti sei conquistata il titolo di Reginetta del Ballo fai troppo la furba, tu!» E da quando la Lynch l’ha scoperto ha sfruttato la notizia per punzecchiarla a ogni occasione. Ciò che la diverte di più, in verità, sono i parallelismi tra le loro incoronazioni: entrambe in bianco, entrambe senza cavaliere, hanno scelto un’amica per compensare quell’assenza.
Allunga il collo per cercare di sbirciare oltre la sua spalla, ma l’altra fa di testa sua e rivela il mistero con tempi scenici. Davanti agli occhi di Eloise ondeggia un ciondolo antico, una pietra magenta scuro, incastonata in oro bianco e solcata da un’elegante runa. «Ingwaz...» Sussurra la Lynch, prendendo la collana tra le dita, visto che sta per finire ipnotizzata dalle oscillazioni. Fredda, pesante e già vista: sa benissimo di chi è il collo a cui sta appesa di solito. «Ok, magari non al mercato nero, ma un ricatto ben studiato...» Si avvicina l’oggetto al volto per cercare di determinarne il valore, e un’illuminazione la blocca. I suoi occhi, già spalancati, si allargano ancora di più. «Alice, ma...» Le ficca in mano il ciondolo e inizia a spostare i fogli sul bancone. Torna a voltarsi, reggendo il Profeta del giorno come la vittima di un rapimento. L’espressione, però, è trionfante ed estasiata.
La foto in prima pagina, che mostra un ambiente museale padroneggiato dal quadro di una donna in mezza nuda, osservato da visitatori concentrati, è sovrastato da un titolone grassettato “La dama scomparsa”. Il collegamento è palese: la donna del quadro è semicoperta da veli e indossa solamente - in senso stretto - una collana identica a quella che Alice ha trovato. Sporgendosi oltre il giornale, Eloise sposta l’attenzione sul volto della donna, e nella sua espressione vede qualcosa di riconducibile a Poppy. Anche il modo in cui sorride la ricorda. I suoi capelli - ritratti prima di imbiancarsi - sono fulvi e lucenti, e la sua pelle è liscia. «Poppy. Giovane. Mezza nuda. È lei!» Le indica ostinatamente la pelle esposta, e i visitatori nella foto si mostrano risentiti dal trattamento violento. «Dobbiamo saperne di più!» Smolla il giornale ad Alice, recupera il registro delle consegne e lo schiaffa in cima al caos sparso sul bancone. Le dita della sinistra ticchettano a ritmo mentre la destra scorre pagine e nomi alla ricerca di quella consegna di qualche tempo prima. Lo sa, che Poppy si era presa una brutta influenza e che le avevano spedito le Pasticche. Deve solo risalire a quando.
Luglio no, giugno no, maggio no. Ma è aprile a darle soddisfazioni. Poppy Nightingale, 52 Northiam St, Londra. Londra. Londra. Quella parola sa di vittoria.
«Tu.» Punta il dito verso Alice, che è rimasta lì vicino ad assistere alla ricerca. «Io.» Indica il suo stesso petto. «In pausa pranzo.» Ticchetta infine con l’indirizzo: la settimana più inutile dell’anno ha già iniziato a sorprenderle.
Words of Magic • Body#7 • Spirit#6


Edited by Nih . - 18/10/2021, 15:57
 
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4. A casa della donna del quadro
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Alice se ne sta con un sorriso gigante stampato in faccia, gli occhi chiari vispi ed accesi da quella scoperta che puntano su quelli di El. Dondola sui talloni, dandosi una spinta leggera mentre l'altra sembra morire dalla curiosità. Ovviamente pensa subito che Alice la stia raggirando, il che diverte enormemente la Grifondoro << Devi ammettere che sono stati una grande trovata. Testati personalmente in dormitorio, non mi hanno più parlato per due settimane. >> racconta fiera, come se qualcuno le avesse appena consegnato un premio, tutto a scapito dei suoi poveri concasati. L'allusione di El al ballo la prende in contropiede e come al solito arrossisce, nemmeno lei si aspettava una cosa simile e ripensarci le crea gioia e profondo imbarazzo, chissà forse sono davvero le eredi dei gemelli predestinate dalla nascita. Ma non cede, niente da fare, prima di rivelarle il segreto deve renderlo ancora più drammatico. Ancor più lentamente solleva le braccia, portando alla luce l'antico vaso ciondolo che andava portato in salvo. La reazione di El ripaga il lavoro teatrale ed Alice finisce per fissarla senza davvero capire cosa stia avvenendo in quel geniale cervelletto. Le sembra quasi che le sue pupille si dilatino come quelle di un gatto per questo la trova buffissima, non fosse che si mette a parlare di ricatti. A quel punto Alice alza un sopracciglio, più confusa di prima << Ahm El- inglese? >> come a volerle suggerire che lei di lyncese ci capisce poco e non è che la sua terza lingua, deve ancora far pratica con i vari trucchi e collegamenti che Eloise è solita padroneggiare dalla nascita.
Si riprende il ciondolo lanciatole in fretta e furia e sbircia il giornale che El tiene sospeso in aria, Alice si avvicina e focalizza lo sguardo sulla prima pagina, poi dà un'occhiata al ciondolo. O mio dio pensa, hanno appena fatto la scoperta del secolo, invece dice << Oddio Poppy giovane e mezza nuda, stanotte avrò gli incubi seriamente >> ridacchia ma con una luce diversa negli occhi. Devono assolutamente arrivare a capo di quel mistero, ma mentre ci pensa le arriva il giornale in faccia e rimane un secondo intontita, tanto da mettersi a sputare pezzi di carta che le sono finiti in bocca. La velocità con la quale la Lynch opera è impressionante, in pochi secondi trova l'indirizzo di Poppy ad Alice non resta che andare sull'attenti ed esclamare un << Signorsì signora! >> gli indizi li avevano racimolati ora dovevano solo agire. Mica poco per la settimana più inutile dell'anno.

Qualche tempo dopo



<< Avevi detto... Avevi detto che avevi passato l'esame. Dunque di grazia perché siamo finite in questo postaccio? >> Alice non è arrabbiata ma profondamente<i> divertita da tutto ciò. Le due infatti si sono ritrovate in uno dei vicoli più puzzosi e bui di tutta Londra dove non sembra esserci anima viva a parte gente super sospetta e pronta a spillarti il portagaleoni << Ah ci sono. Forse la tentazione di rivenderlo al mercato nero era troppo forte? >> la punzecchia mentre entrambe proseguono un po' a casaccio. Alice ha tirato fuori una mappa di Londra presa alla rinfusa ad un tabacchino e la tiene aperta di fronte a sé mentre prosegue. Non sono troppo lontane da casa di Poppy ma tocca loro camminare una buona ventina di minuti prima di raggiungere il posto di per sé. In tutto ciò bofonchia di quanto ci avrebbero messo meno con i mezzi babbani. Seh.
Quello che si apre ai loro occhi alla fine del vicolo è un grazioso complesso di appartamenti a schiera in mattonato, in stile londinese per eccellenza. <i> Ah però, mica si tratta male la vecchia Poppy
inoltre pensare che questo posto si trovi proprio accanto ad un vicolo losco ha incredibilmente senso.
Si ritrovano dunque di fronte alla sua porta e bussano senza esitazione. La strega avanza con passo sicuro e apre la porta a metà, è infatti ancora bloccata da mille catenacci, El ed Alice spiano parte del suo viso ma prima che possano dire qualsiasi cosa Poppy risponde << No grazie non compro niente!! >> come se fossero delle semplici venditori porta a porta qualunque.
Alice agisce rapida urlando << Poppy siamo noi! Ahm.... Abbiamo-il-tuo-ciondolo! >> replica velocissimamente prima che possa chiuder loro la porta in faccia.
Words of Magic • Spirit #6 • Body #7


Edited by Nontiscordardime - 31/10/2021, 09:52
 
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5. Furti
e segreti
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La porta fa per chiudersi, ma prima di raggiungere lo stipite una forza invisibile la ferma. È facile immaginare Poppy, nascosta nella semioscurità della soglia, tastarsi il collo e rendersi conto solo allora dell’assenza del ciondolo. Il suo volto ricompare in un guizzo, lancia un’occhiataccia alla strada, e si fa da parte. «Entrate.»
Quella che sembrava un’ordinata villetta a schiera di un quartiere tranquillo si rivela essere un guazzabuglio caotico di cianfrusaglie e faccende interrotte a metà. Attraversano un corridoio scuro e stracolmo di ostacoli, e raggiungono un salone ampio e altrettanto disordinato: libri impilati in colonnine ai piedi dei divani, paioli in ebollizione e ampolle sospese per aria. Più che un salone sembra un laboratorio. «Bene, accomodatevi pure. Non dovevate venire fin qui, non mi ero neanche accorta...» Un gesto verso il collo indica l’assenza del ciondolo. Poppy si assicura di accostare la porta della stanza adiacente ed Eloise, di conseguenza, ha cura di scegliere una poltrona che le permetta di sbirciare ancora. In un guizzo rapido le sembrava di aver intravisto… Ma no, forse no. «Volevamo evitarti preoccupazioni e ricerche inutili.» Scrolla le spalle, cercando per un momento lo sguardo di Alice. «E farci un bel giretto.» «Beh, grazie...» Risponde la donna, quasi sporgendosi verso di loro per recuperare la sua proprietà. Eloise, che ha notato che la Wagner ha infilato la mano in tasca, prova a bloccarla con un gesto. «Ma prima devi dirci una cosa.» Poppy alza gli occhi al cielo, e la Lynch ghigna. «Questa sei tu?» Sfila il Profeta dallo zainetto e indica la stessa notizia che ha mostrato ad Alice qualche ora prima. Poppy, incredibilmente, arrossisce: doveva aver annusato qualche indagine sulle Pasticche Vomitose, ma le due ragazze l’hanno sorpresa con un collegamento brillante. «Sono passati molti anni, ormai...» È lusingata, e l’espressione che le attraversa lo sguardo ricorda ancora di più il soggetto del quadro. «Erano gli anni ‘60, lui era un artista emergente londinese, un vero enfant prodige… è stata la runa a farvelo capire?» Lei stessa sembra indagare su di loro, adesso, ma la voglia di condividere con qualcuno quella storia è troppo forte. «Non sapevo dove fosse finito, sono stata per tanti anni con il dubbio che fosse andato perduto... E poi è rispuntato a quella mostra del Magic Museum! Non potevo crederci! Non ho-» Si interrompe, frenando gli entusiasmi.
L’ombra di un dubbio attraversa in un lampo lo sguardo di Eloise. Prima che il discorso prosegua, prima che una remora qualsiasi possa frenarla, si è alzata. Ha puntato alla porta che dà sull’altra stanza e l’ha raggiunta ad ampie falcate: sa quel che ha visto. Sa cos’ha attirato la sua attenzione. Sa che «Poppy, hai rubato tu il quadro dal museo!» La porta si spalanca e l’apertura rivela uno studio in penombra, attraversato da lame oblique di luce. Il quadro è appeso sopra uno scrittoio, e svetta elegante sulla stanza.
Un momento di silenzio segue la sua accusa, ma Poppy non è sorpresa. Anzi, il suo volto mostra un ghigno soddisfatto e fiero. «Non vedevo l’ora di dirvelo. Vedete, è una lunga storia...»
Words of Magic • Body#3


Edited by Nih . - 18/10/2021, 16:16
 
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6. Il fattaccio in soldoni
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Poppy ne sa una più del diavolo, è evidente. Già dal primo sguardo Alice riesce a capire quanto la vecchia sia coinvolta in quel fattaccio, più di quanto riesca ad ammettere. Bado alle ciance, le due si fiondano in casa della strega e iniziano a curiosare in giro, Alice vede El allungare il collo come una giraffa, tutto mentre Poppy prova a fare gli onori di casa. La casa sembra un labirinto di cianfrusaglie, quasi da perdercisi dentro. Alice annuisce al dire della Lynch con un sorrisetto beffardo sul volto «Sì Poppy grazie per il giretto...» poi finalmente il momento che tutti aspettavano, la rivelazione. Poppy ammette di essere la donna del quadro e inizia un mezzo racconto strappalacrime su un poeta londinese, ad Alice per poco non tornano i conati di vomito. Per fortuna il tutto viene fermato da El, che ha l’occhio attento ai dettagli. Alice infatti non ha assolutamente notato il quadro nascosto e rimane di stucco nel vedere come la vecchia strega non cerchi nemmeno di negarlo. Ora la storia inizia a farsi interessante, pensa Alice che torna a focalizzare la sua attenzione su Poppy «Su su dicci di più! Vogliamo sapere ogni cosa.» e si siede sul divano, trascinando anche El giù in modo da mettersi comode. Sicuramente la storia sarebbe andata per le lunghe, ne era certa. La donna le guarda con un fare birbante si avvicina al quadro, lo solleva e lo porta in salotto dove le due sono sedute « Be’ prima di parlarvi di come l’ho rubato devo darvi qualche informazione in merito su chi l’ha dipinto, non credete? » annuisce senza aspettare la risposta delle due e continua « Il poeta e pittore che lo ha dipinto è stato il mio primo amore, ah, che maladrino che era! Era un uomo molto affascinante e insieme a lui avevamo creato un club segreto dove poter vendere opere considerate un po’ troppo osé al tempo...come questo quadro. Questo però è stato un suo regalo, per il mio compleanno. » riprende il fiato per qualche secondo, guardando le due con occhi brillanti, quasi commossi « Potete immaginare che terribile perdita sia stata averlo improvvisamente perso. Ho passato ANNI a cercarlo e solo qualche giorno fa sono riuscita a trovarlo…. durante una gita al museo!» ridacchia Poppy, portandosi una mano alla bocca, divertita da quella assurda coincidenza «A quel punto non mi restava che rubarlo capite, che altra consolazione può avere una vecchia da bei tempi andati come i miei?» cerca poi lo sguardo delle due, Alice guarda El sentendosi quasi in colpa per essere andata a far la spia « Suvvia ragazze lasciate modo ad una povera vecchia di tenere qualche memoria con sé. Non è un quadro con molto valore, lo tenevano solo perché aveva un’origine misteriosa. Inoltre rubarlo non è stato affatto facile, ho dovuto corrompere un sacco di guardie ed alcune erano davvero dure di comprendonio » spiega ora più agitata, il racconto sembra piacerle parecchio « Ho deciso di rubarlo in pieno giorno. Così da finire confusa nella folla. Prima di tutto ho creato un diversivo con qualche caccabomba, un classico che conoscete bene. Poi il custode corrotto mi ha dato una mano a caricarlo sulla scopa, al che sono volata via più veloce della luce. » Alice sembra ipnotizzata dalle sue parole, insomma non capita tutti i giorni di incontrare una ladra e di farsi spiegare tutti i dettagli della rapina «Woaaah che storia Poppy! » la vecchia pare essersi meritata il quadro, senza contare il fatto che fosse la proprietaria originaria. Quindi tecnicamente non l’aveva nemmeno rubato. Cosa avrebbero fatto le due ora?

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Edited by Nontiscordardime - 31/10/2021, 09:52
 
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7. Epilogo
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Si lascia trascinare da Alice e atterra sul divano con un rimbalzo. Poppy, sparita un istante prima oltre la porta, torna reggendo il quadro come una gallerista che cerca di tirare il prezzo del miglior offerente.
Ora che si ritrova presa in mezzo alla storia d’amore di Poppy, Eloise non è così sicura di voler scendere nei dettagli. La sua spiccata curiosità trova un deterrente nei dettagli piccanti, che le provocano la stessa reazione degli sbaciucchiamenti tra i suoi genitori: fuori luogo, terribilmente imbarazzanti, e cringe.
Fortunatamente Poppy si tiene abbastanza sul generico, almeno da quel punto di vista. Eloise si lascia trasportare dalle sue parole e viaggia a decenni di distanza, si immagina quel mondo in penombra, quegli affari loschi, quella vita emozionante. Chissà perché, ma non fatica a immaginarsi al posto della donna. Poi riguarda il quadro, i veli trasparenti, e rabbrividisce un po’.
Quando la storia arriva ai tempi moderni, al furto e alla fuga, la bocca della Lynch descrive una O netta. Che coraggio, che passione, che intraprendenza! Doveva essere proprio affezionata al quadro per mettere su tutto quel teatrino. Se in un primo momento si era immaginata a stringere la mano al Ministro per la restituzione dell’opera trafugata, la volontà di tacere inizia a insinuarsi sottopelle. Ricambia lo sguardo di Alice spalancando le palpebre per un istante.
Quando il racconto finisce, le dita di Eloise sono intrecciate saldamente, e la schiena è dritta, in tensione. «Beh, Poppy...» Il secondo sguardo scoccato ad Alice le rivela che la Grifondoro ha la sua stessa idea. Torna a voltarsi verso Poppy, ansiosa di annunciare la sua decisione, «è una storia incredibile. Il quadro spetta a te.» Dichiara il verdetto solennemente, neanche fosse un grande giudice del Wizengamot. «E anche il ciondolo.» Alice lo porge alla donna e tutto ritorna al suo posto.
Poppy osserva l’oggetto con bramosia, ma subito le guarda con una punta di commozione nello sguardo.
Non sapendo che altro aggiungere la Tassorosso si alza in piedi, e si strofina le mani sui jeans. Raccoglie lo zaino e si dirige alla porta, perché la loro missione è finita. «Beh, grazie del tuo racconto, Poppy.» C’è un vago senso di disagio nella sua voce. Imbarazzo per aver ficcanasato fino a quel punto, ma anche il martellante pensiero che sia andato tutto troppo liscio. «E grazie dell’ospitalità.» Aggiunge Alice mentre superano la porta. La donna resta sulla soglia. «Grazie a voi, fanciulle. Ci vediamo domani.»
Mentre la porta si chiude alle loro spalle con uno schiocco secco, Eloise ha la netta sensazione che il vantaggio sia ancora della squadra di Poppy. Ha la gola secca, sente di aver tralasciato qualcosa, ma imputa l’insoddisfazione all’inevitabile destino della settimana più inutile dell’anno. Mentre cerca un vicolo in cui Smaterializzarsi, però, realizzache non hanno ancora risolto il mistero delle Pasticche Vomitose.

EPILOGO

Quando Poppy torna in casa, sul suo volto c’è un sorriso trionfante. Il divano mostra ancora i segni del passaggio delle due commesse, con quei cuscini stropicciati e l’ultimo numero del Profeta abbandonato. Mentre lo guarda, quello sbiadisce: l’articolo sul furto si stinge nell’oblio, e ricompare l’originario titolone dedicato alla manutenzione delle strade di Diagon Alley. L’inganno non la stupisce: è opera sua.
Si sporge ancora sui cuscini, Poppy, e dopo aver osservato minuziosamente la superficie raccoglie un paio di capelli scivolati via dalle chiome fulve delle ragazze. Infine, sospira soddisfatta: dopo anni di sforzi e impegni è riuscita a racimolare tutto quel che le serve.
Un talismano potente di Ingwaz, la runa della fertilità, della vita nuova, della fine di un ciclo a favore del nuovo. La runa del germoglio che è incisa su un’ametista, la pietra della guarigione, a farle da supporto. Il quadro e i capelli a catalizzare il suo potere nel rituale. Le Pasticche Vomitose per espellere gli anni che le sono invecchiati addosso.
Le sue mani fremono, ma è pronta. Pronta ad abbandonare la vecchiaia, pronta a sentirsi di nuovo nel pieno delle forze, pronta a dire addio per sempre ai Tiri Vispi Weasley.
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