chapter one: a thiny blue velvet
❝Granitica, non v'è modo di sondare ciò che danza nella mente della giovane strega, anche se Lucien potesse avvalersi della Legilimanzia. Non gli resta che richiudersi nell'ignoranza imposta, che tanto aborrisce, traslocando l'umore verso il positivo interesse che la figura di Nieve, con i suoi molteplici misteri, sta smuovendo in lui. Prima in un modo, poi in un altro. Impiega poco a collocarlo e, come di consueto, non è capace di ignorarlo, percependo l’affanno montargli nel petto. Già, perché prima che Nieve e la sua elfa facessero il loro ingresso nella Stamberga, il francese aveva paventato un distacco e disinteresse totale da parte propria nei riguardi di una situazione che riteneva potenzialmente pericolosa. Ora si rende conto non essere più così e le novità che non rientrano in uno schema logico mentale lo destabilizzano un poco. La stizza gli ottunde la mente, scomoda e implacabile.
«Anch'io» le fa eco a denti stretti, carezzando un ben più vasto pragmatismo che sembra affluire in entrambi. L'ipotesi che la seta smetta parallelamente di evidenziare e celare gli avvallamenti di quel corpo sconosciuto non incide la fetta più razionale del suo essere e per quel decoro che tanto gli è difficile mostrare, evita commenti superflui. Si rende conto che anche lui, esageratamente coperto vista la calura che impera in quel periodo dell'anno, può apparire singolare quanto Nieve con quell'abito pregiato stagliata come una dea contro le pareti dell'Inferno.
Si limita ad osservarla mappare lo spazio angusto, restio ad immolarsi in movimenti di cui non sente necessità e restio a rischiare di incrinare il fragile equilibrio che sembra la stia inducendo ad aprirsi.
Apprende così i contorni di quella che appare una fiaba solo perché narrata da una voce cristallina ma che racchiude, nelle pieghe più marcate, sentimenti e scomodità che non gli sono nuovi.
«Grazie» replica sardonico mentre si riappropria della sigaretta tirando una boccata più impetuosa del previsto. In antitesi alle ondate di parole che gli stanno solleticando le orecchie, il mutismo di Lucien rivela il suo totale interesse verso ciò che la studentessa ha da rivelargli. Tace finché non assimila ogni spazio fra le sillabe ed ogni attesa dovuta. Quando si riappropria del silenzio, decide di divorarlo partendo da un punto diverso da quello raggiunto dalla strega; descrivendo parallelamente un arco di fumo trascinando la sigaretta con indice e medio.
«Lei è Clair de Lune. Rappresenta il tempo rubato e gioca su diversi contrasti che forse stai già percependo in maniera lieve. L'armonia delle piante che la compongono è fortemente suggestiva e crea un'atmosfera rarefatta, in bilico sull'attesa di qualcosa di più, un dardo di luce che rischiari le tenebre della mente» Servile, ella si lascia risucchiare dalle labbra del mago e sbuffa in piccole volute di fumo ad anello.
«A suo tempo ho attribuito anch'io alla Foresta Proibita, per quando pericolosa potesse essere, la valenza di rifugio e sebbene le mie motivazioni fossero differenti dalle tue, so cosa vuol dire voler rifuggire le indesiderate attenzioni altrui; per indole e necessità. Lo ritenevo tempo sottratto a me e a chi lo spendeva per qualcosa di non richiesto.» Nolente, da studente si era trovato spesso nel mirino della gente, tra docenti che non sopportavano quella che consideravano albagia - mentre altro non era che una mente brillante e forse troppo preparata che evidenziava inesattezze e vomitava domande calibrate per la sola sete di conoscenza - e la fama derivata dal commercio sottobanco di pozioni e sigarette, scomodi interessi per nulla illibati da parte di coetanei e qualche significativo traguardo personale, la sua indole solitaria aveva accusato e preteso un'azione tempestiva, sebbene non risolutiva.
La confessione, se così la si vuole appellare, non desidera farsi carico di empatia verso il vissuto di Nieve, semplicemente si sposa con l'essenza della creazione che hanno condiviso, e desidera farglielo sapere.
«Mi stupisce e rincresce che tu sia riuscita a vedere un Therstal e sono ancor più colpito dal fatto che sia riuscita a cavalcarlo!» Sbatte le palpebre e scruta i suoi occhi d'avorio, leggendovi una sfumatura di spacconaggine giovanile. L’aria, satura dell’attesa di dare un motivo a quell'accatastarsi di eventi, è ora sazia della rivelazione di Nieve. È la curiosità che sobbolle in lui a spingerlo metaforicamente a compiere un altro passo verso di lei, in favore della causa appena espressa. Sospira rumorosamente, lasciando che il fumo spiri dalle piccole narici.
«L'esemplare che hai descritto non credo appartenga al branco di Hogwarts. Se in passato è stato diversamente, deve essersene staccato prima del mio arrivo» oppure allontanato, ipotizza
«I maschi dominanti spesso combattono per stabilire il dominio su un branco e quello sconfitto viene relegato nei ranghi inferiori della gerarchia. Non tutti lo accettano e possono allontanarsi. Il tuo amico potrebbe non essere stato pronto per affrontare da solo i pericoli concernenti la foresta e aver fatto brutti incontri che hanno lasciato il segno. Comunque, sono più propenso a credere che non sia appartenuto al gruppo che controllo quotidianamente; le recinzioni sono piuttosto sicure» seppur non infallibili, ammette tacitamente a sé stesso. La sua è più una riflessione a voce alta che una condivisione di informazioni utili, sicché passa rapidamente al cuore della questione. Non è tipo da tergiversare e, se può, arriva subito al nocciolo spolpando il resto.
«L'estensione della Foresta Proibita è notevole, ma dovrei riuscire a trovarlo senza troppi problemi. Il fatto che abbiate già instaurato un legame agevolerà e velocizzerà le cose» Come li avrebbe recuperato, Nieve lo avrebbe scoperto una volta raggiunta la macchia d'alberi d'alto fusto, arbusti, suffrutici ed erbe. Arriccia le labbra, qualche diramazione sulla fronte si evidenzia ed i pensieri fluiscono decisi. Le passate richieste della ragazza circa le potenzialità della razza acquisiscono un senso stabile che ben si incastra nel puzzle che sta prendendo forma, e cui comprende come può farne parte.
«Non passeremo per il castello, che sebbene piuttosto spoglio di vita umana non essendo ancora riprese le lezioni, rappresenta ugualmente un'incognita. Sfrutteremo il passaggio che da qui conduce alla base del Platano Picchiatore, da lì ci inoltreremo nella foresta» Lancia uno sguardo al mantello di cui Nieve si è disfatta, abbandonato sulle assi marcescenti: sembra quello della disillusione che indossa anche lui. Si augura che lo sia, dacché sottrarsi alla vista di umani e creature risulterebbe più semplice. Con uno scatto ferino Lucien ritrova la posizione eretta e con poche falcate raggiunge la giovane strega, sovrastandola in altezza come accade praticamente con chiunque.
«..in cambio del mio aiuto, qualche galeone mi farebbe comodo» La mancina sfiora la pregiata fattura che compone l'abito che Nieve indossa; è opinabile chiedere soldi ad una ragazzina, ma non sembra povera in canna come lui, quindi... In principio aveva pensato di chiederle di poter studiare il Therstal, ma l'idea è sfumata per i troppi impegni che gli renderebbero difficoltosa l'attuazione del proposito, che di buono implicava anche la possibilità di rivedere quella curiosa ragazza.
«Abbiamo un accordo?» La mano risale rapida, il palmo disteso in cerca del gemello per suggellare l'intesa, qualora lei accetti.
Un favore per un favore, queste le sue condizioni.
I felt my whole life turned like a river suddenly reversing the direction of its flow