Another One!, Privata

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 11/10/2021, 18:34
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,365

Status:




Harry-Potter-Hogsmeade

 

Esami G.U.F.O, Sala Grande

Sembrava che quegli esami fossero durati anni, eppure non doveva mancare poi molto alla fine. La conoscenza era stata messa a dura prova. Non tanto negli scritti, più nozionistici. Quanto in quell’orale, dove domande di ragionamento e di abilità magiche avevano messo a dura prova Derek. Anche l’ultima richiesta del professor White non era stata da meno. Ma quando il flauto da lui evocato prese vita ed iniziò a suonare il suo orgoglio da Corvonero fece un triplo salto mortale dalla contentezza. L’unione con l’incantesimo della Tassorosso crearono un momento unico, in cui tutta la bellezza della magia era contemplabile. Sapeva fin troppo bene che gli incantesimi che si studiavano a lezione erano sono la punta dall’iceberg. Quella era la prova che la magia scorreva dentro di loro e che con la giusta concentrazione fluiva nella bacchetta e poteva creare qualcosa di unico. Era rapito da quel pensiero, solo cinque anni prima non avrebbe mai immaginato possibile una vita ad Hogwarts, perché non ne era a conoscenza, adesso durante quel momento non gli sembrava possibile essere lì a sostenere i primi importanti esami della Scuola. Per un momento stanchezza, mentale più che fisica, era sparita. C’era solo la musica ed gli uccelli di fuoco che sembravano danzare in essa.

Derek venne bruscamente chiamato alla realtà dal professor White che si complimentava con loro, a stento aveva udito ciò che diceva. Ma una frase era chiara nella sua mente. Chiedeva se qualcun’altro avesse nuove domande. Lo sguardo indugiò per un momento sul professore e poi su tutto il tavolo. Nessuno sembrava voler prendere la parola. Allora era tutto finito? Davvero? Adesso avrebbero solo dovuto aspettare i voti e poi ci sarebbero stati gli ultimi due anni ad Hogwarts. Nel suo petto un barlume di speranza fece capolino come una calda sensazione di sicurezza. La moltitudine di possibilità che gli si aprivano davanti erano erano tante. Sapeva fin dal terzo anno che non avrebbe frequentato i M.A.G.O. di tutte le materie, ma da buon Corvonero aveva sempre voluto conseguirne almeno i G.U.F.O.

Ma aveva un’intera estate davanti per pensare al suo futuro, gli risultava persino possibile continuare con tutte le materie, era sicuro che dentro di lui una lotta avrebbe preso il sopravvento, ma non era davvero il caso di preoccuparsene il quel momento. Così deposta la bacchetta con cura nel mantello dell’uniforme scolastica si concesse uno dei suoi rari e più veri sorrisi. Persino la sua condizione sembrava non turbarlo il quel momento. Voleva festeggiare. Ma come? Come festeggiare la fine degli Esami. La risposta sembrò così ovvia che quasi si dette un colpo sulla fronte con la mano, ma evitò di farlo davanti alla commissione.

Cominciò a prendere le sue cose, ed iniziò la sua uscita dalla Sala Grande, non riusciva a crederci, la felicità montava dentro di lui come un palloncino che non potesse esplodere. Ma si fermò dopo pochi passi. Con chi avrebbe festeggiato? Sapeva di non avere molti amici, e bere da solo non era certo una pratica che lo attraeva. Per un fugace momento di pazzia pensò che avrebbe trovato qualcuno nella stanza delle necessità. Ma sapeva fin troppo bene che non poteva azzardare l’ingresso a quell’ora, seppur molti studenti si godevano il sole in giardino non era comunque una buona decisione. Immerso nei suoi pensieri e deciso a mantenere pieno di felicità quel palloncino interiore, si girò guardando la ragazza che aveva sostenuto gli esami con lui, quasi come un movimento involontario, per poi rigirarsi verso l’uscita, non voleva di certo che lo sorprendesse a fissarla. Però sembrava una buon idea, erano arrivati fin lì ed entrambi meritavano di festeggiare dando fondo a burrobirre o a qualcosa di più forte. Nella sua mente si insinuò l’idea che un invito potesse sembrare ambiguo. Anche se non trovava un motivo plausibile perché lo fosse davvero. Non aveva voglia di bere da solo, avrebbe trovato certamente qualche compagnia di allegri bevitori giù al villaggio, ma sentiva che questa volta dovesse avere un significato più profondo, e bere con sconosciuti avrebbe svilito ogni cosa. Si girò nuovamente e disse con il tono più normale che riuscì a trovare.
Beh, direi che ci siamo meritati una sacro santa bevuta. La voce uscì normale ma la sua mente iniziò a lavorare così velocemente che già sentiva il rumore degli ingranaggi. Non aveva l’aria di un invito, eppure lo era. Dal tono sembrava quasi che i due si conoscessero, eppure non era così, se non di vista. Poteva sembrare che ne avessero già parlato prima, eppure non era così. Solo in quel momento gli venne in mente che la ragazza potesse avere qualcuno con cui bere, amici che l’attendevano per festeggiare. Solo il quel momento si rese conto di quanto potesse essere stato inopportuno. Per la seconda volta in poco tempo era sul punto di schiaffarsi la fronte con la mano, segno inequivocabile di ciò che pensava, ma dicendosi che non sarebbe stata un'ottima presentazione dopo aver chiesto compagnia per una bevuta. Cioè, sempre se ti va. Si affrettò ad aggiungere passandosi una mano sulla nuca imbarazzato, iniziava anche a sentire un certo calore nella zone delle orecchie, che fossero diventate rosse? Non era proprio bravo in certe cose pensò amareggiato. I suoi occhi indugiarono sul volto della ragazza come ad aspettare una sentenza, nel mentre però pensava in quale pub avrebbe voluto bere. Probabilmente la Testa di Porco.

 






 
Top
view post Posted on 17/10/2021, 19:28
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,392

Status:


Respira lentamente, è quasi finita. Quando un cenno deciso del polso libera la civetta di fuoco dal vincolo della bacchetta e della sua magia, il petto si solleva e i polmoni trattengono l'aria, come se quella fosse una riserva preziosa da conservare con cura. E' il momento in cui l'incantesimo si compie e il rapace si eleva sopra di loro, con la musica ad accompagnarne il battito d'ali. E' ammaliata da ciò vede e da ciò che ode: non può credere di essere riuscita laddove, solo pochi istanti prima, non poteva che esserci un'idea. L'istinto fa sì che le dita stringano l'elsa della bacchetta, che il corpo riprenda a comportarsi normalmente, mentre il Professor White si dichiara soddisfatto e l'esame, finalmente, concluso.
Stringe le labbra, incapace per la prima volta di trattenere un'emozione dilagante e caleidoscopica: gioia, soddisfazione, stanchezza e sfinimento tutto insieme. E' il cuore che batte all'impazzata nel petto e non riesce a normalizzare la sua corsa. E' la voglia di esultare e la consapevolezza di non poterlo fare.
Non adesso.
Non osa guardare Hyde negli occhi, troppo presa dalla gestione delle sensazioni che la percorrono da capo a piedi; resta comunque consapevole della sua presenza e non si sbilancia a dire nulla. Dopo aver ringraziato la commissione d'esame, che esce quasi subito dalla Sala Grande, appoggia un palmo al banco che l'ha ospitata per interminabili minuti. La solidità del legno a contatto con le dita e del pavimento di pietra genera in lei una rinnovata sicurezza. E' finita. Può passare oltre.
Impossibile riflettere su qualcosa di serio: il suo unico desiderio è quello di prendere una tazza di tè, godere della solitudine dopo la fatica e ripensare ai momenti salienti dell'esame, in quell'eterno ciclo che le serve ad analizzare ogni cosa. Come se potesse, in fondo, trovare la pecca e tornare indietro nel tempo per migliorare quanto non può essere perfezionato. Non le passa per l'anticamera del cervello di condividere i propri pensieri con il suo compagno d'avventura e, quando si volta istintivamente verso di lui per intercettare una smorfia o uno sguardo, è il vuoto a sorprenderla. Hyde è già a metà strada verso la Sala d'Ingresso.
Infila la bacchetta nella tasca dell'uniforme e si concede di ammirare la Sala Grande - completamente vuota - per l'ultima volta. Indietreggia col mento sollevato al soffitto, che le restituisce la luminosità di un pomeriggio abbacinante. Una giornata perfetta e un peccato trascorrerla al chiuso.
Una mezza piroetta più tardi e i passi svelti, che rimbombano nel silenzio della Sala, la portano a pochi metri dall'ingresso. E lì, proprio quando pensava di essere sola, c'è Hyde che la guarda. In attesa.
Trattiene a stento una risata, forse perché la frase di lui suona come un commento liberatorio e non come una proposta vera e propria. Il fatto che non si conoscano poi molto non le impedisce di annuire e sorridere, senza vergogna, e di avvicinarsi al compagno, la mano già protesa a sfiorargli l'avambraccio in un gesto che, a conti fatti, sembra quello di due amici con una buona dose di intesa.
«Non potrei essere più d'accordo.» ribatte e lo supera di un passo, senza capire la serietà dell'invito. In effetti, festeggiare la fine degli esami con un misero Earl Grey sembra assurdo perfino a lei; inoltre, quello è il raggiungimento di un traguardo che dovrebbe essere condiviso. Sì, ma con chi?
Si impone di non pensare a Nieve, anche se la sua migliore amica è la prima a cui vorrebbe raccontare tutto, e allora riflette sul fatto che non c'è una persona abbastanza vicina a lei in quel momento. Guarda Hyde negli occhi e pare che in quel fragente le loro menti lavorino in sincronia perfetta, sulla stessa lunghezza di pensieri. Lo stesso peso della solitudine caricato a forza sulle spalle stanche.
«Perché no?» si scopre a dire, rivolgendogli un cenno del capo che indica le pesanti porte di accesso che danno sul chiostro e da lì all'esterno del castello. «Non i Tre Manici, però.» aggiunge. Non sia mai che gli venga in mente di bere una Burrobirra sotto gli occhi curiosi di M.ma Rosmerta.
Thalia J. Moran | 18 Y.O. | Hufflepuff Headgirl


 
Top
view post Posted on 31/10/2021, 10:21
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,365

Status:




Harry-Potter-Hogsmeade

 

Esami G.U.F.O, Sala Grande


Derek rimase lì in piedi ad attendere, tutte le domande che si era fatto dopo aver invitato Thalia a bere per festeggiare la fine degli esami erano come scolpite nella sua mente. Dopo aver detto quelle parole potè vedere, meglio immaginare, come nella mente della ragazza si formassero pensieri di dubbio. La guardava con uno sguardo difficile da decifrare, come sospeso tra il rimorso per aver detto quelle parole e la speranza che avrebbe avuto qualcuno con cui dividere qualcosa da bere e per una volta non pensare a tutti i suoi problemi, per quella sera avrebbe voluto essere solo Derek, il ragazzo che era stato e non quello che si preoccupava da mane a sera di rivelare senza volerlo il suo più grande segreto. Qualcosa che sapeva bene avrebbe spinto altri maghi e streghe ad allontanarlo, a trattarlo come se avesse una malattia mortale e contagiosa. Effettivamente era entrambe le cose, ma Derek aveva deciso fin dalla sua prima trasformazione che avrebbe sempre preso la pozione antilupo per rendersi innocuo ed avere il controllo di se. Ricordava ancora quella notte, o per meglio dire, la sensazione di pura libertà provata al momento della trasformazione, una sensazione inebriante e di forza mai provata, ma ricordava altrettanto bene ciò che provò l’indomani mattina trovatosi senza vestiti sulla fredda terra e le mani sporche di sangue. Era stato il momento in cui più di altri gli fece capire fino in fondo cosa era diventato. Ricordava lo sgomento e la paura, sensazioni che non lo avevano mai abbandonato. Era davvero impressionante quanti pensieri negativi potevano attraversare la mente mentre si attendeva una risposta. Non che ne dipendesse la vita di Derek, ma avere davanti a se la prova di una solitudine atavica e profonda lo rendeva triste, protrasse istintivamente il busto in avanti come a sottolineare una predisposizione, generalmente non sua, alla persona che aveva davanti. La ragazza avanzava verso di lui e poggiando una mano sul suo braccio disse qualcosa che non lasciava speranza. Certo anche lui avrebbe potuto formulare meglio l’invito, ma non avrebbe continuato, non avrebbe insistito. D’altra parte avrebbe potuto avere amici con cui festeggiare. Venne superato di un passo. Poi tutto accadde in pochi secondi. Lui abbassò la testa sconfortato da quanto accaduto. Fu uno di quegli istanti che sembravano durare in eterno. Non passò poi troppo, alzò la testa e ancora una volta i due si guardarono negli occhi. L’espressione sul volto di Derek non era decifrabile. Ancora una volta pochi attimi, nei quali sembrava che entrambi stessero facendo esattamente lo stesso ragionamento. Due parole, un segno verso le grandi porte della sala grande. Era tutto ciò che era bastato al fine di veder l’espressione dura di Derek mutare in un ampio sorriso. Uno dei pochi e rari. Bene. Disse iniziando a muovere i primi passi verso la porta. Non aveva davvero molta importanza il luogo, e poi lui preferiva la testa di porco a prescindere da tutto. Il luogo aveva un non so che di rassicurante e tutti si facevano gli affari propri, certo avrebbero potuto essere loschi o chissà cosa. Ma erano in pochi coloro che non osavano discrezione, dato che ognuno aveva un motivo non proprio chiaro per essere lì. Senza considerare che la luce soffusa era un tocca sana per i suoi sensi sviluppati, l’unica pecca erano gli odori. Certo non si poteva avere tutto. Beh, forse alla Testa di porco potrebbe essere meglio. Disse con un tono tra l’assertivo e la richiesta di una conferma della ragazza, mentre camminava verso di lei. Una volta raggiunta, pochi passi, attese che anch’ella muovesse i primi passi per poi procedere insieme alla volta del villaggio.

 






 
Top
view post Posted on 9/11/2021, 22:37
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,392

Status:


Annuisce decisa, come di rado è riuscita a fare in occasioni simili a questa; per quanto assurdo possa sembrare, Derek le appare più calmo adesso che la decisione è stata presa e i primi passi mossi in direzione dell’agognata ricompensa. Non può tacere di fronte all’adrenalina che muove le gambe, quasi per inerzia, e le fa tenere un passo costante e veloce che forse Derek fatica a rispettare. Si sente come un passerotto intento a saltellare a destra e manca dalla gioia, un calore - forse mera suggestione - che la induce a liberare il primo bottoncino di madreperla della camicia bianca e ad allentare leggermente il nodo della cravatta.
«Non ti senti più libero?» chiede, scoccandogli uno sguardo in tralice e sollevando un angolo delle labbra in una smorfia divertita «Credo che potrei seriamente dormire, questa notte.»
Aveva trascorso le serate nell’Ufficio dei Caposcuola fino all’ora del coprifuoco, spostandosi nella Sala Comune solamente a notte inoltrata. Approfittava della quiete della stanzetta nei sotterranei, del frusciare sommesso delle piante magiche in vaso, beandosi del profumo di cannella dei biscotti che nonna Shyneid le aveva spedito. Si rivede senza sforzo distesa sul divano, le gambe appoggiate allo schienale imbottito e le dita intrecciate all’altezza dello stomaco; lo sguardo rivolto al soffitto non avrebbe scorto la differenza tra una venatura e l’altra del legno alla luce fievole del fuoco scoppiettante nel caminetto e delle poche candele, le labbra mosse a mimare le parole che aveva imparato con tanta precisione.
Sembrava un tempo lontano, ma in realtà la scena si era ripetuta fino alla sera prima.
Nel frattempo avevano superato i gruppi più numerosi di studenti, stesi al sole su coperte sgraffignate dalle Sale Comuni, a giocare a Sparaschiocco o a leggere le ultime notizie sul Cavillo. La maggioranza, comunque, si gode il tepore del sole, schermando il viso con le mani dalla troppa luce.
«Programmi per quest'estate senza compiti?» chiede all’improvviso, sciogliendo la treccia e ravviandosi i capelli. E’ stranamente loquace, troppo per non rendersi conto lei stessa di quanto sia strano; eppure, Derek non la conosce troppo bene e non può certamente sapere che quello è un segnale evidente della sua situazione personale. Tutto le sembra diverso, stupidamente a dire il vero, poiché la sola cosa cambiata è l’assenza di un impegno effettivo e improrogabile. Ora che gli esami sono conclusi non ha più scuse per rimandare ciò che per mesi ha atteso. Cercare di capire qualcosa di più sulla sua famiglia, ad esempio. O dedicarsi alla ricerca di Nieve, magari. Entrambe le opzioni richiedono però una certa pianificazione, un ragionamento che forse in quel momento non può approntare.
Del resto, la lingua sciolta ne è segno lampante.
Thalia J. Moran | 18 Y.O. | Hufflepuff Headgirl


 
Top
view post Posted on 5/3/2022, 12:12
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,365

Status:




Harry-Potter-Hogsmeade

 

Il peso che dall’inizio dell’anno lo comprimeva sul petto era ormai svanito, sostituito da una insolita voglia di saltellare dalla gioia, strano ma vero non riusciva a smettere di sorridere per la fine di quegli esami. Forse perché i più importanti fino a quel momento li aveva vissuti con la giusta intensità, ma questa aveva quasi finito per logorarlo dentro. Adesso non aveva nulla di cui preoccuparsi fino all’arrivo dei risultati, anche se da quanto detto dai docenti non doveva essere andata poi tanto male. Mentre scendeva con Thalia, passando per i giardini, in direzione Hogsmeade si accorse che era la prima volta che sentiva il calore del sole sulla pelle, l’aria per quanto calda entrava nei suoi polmoni rigenerandolo ad ogni respiro. Non avrebbe biasimato coloro che stavano all’ombra di grandi alberi o coloro che si bagnavano i piedi nel lago nero. Tutto sembrava aver assunto una varietà di colori mai visti prima. Forse perché da settimane non vedeva altro che il colore delle pietre del castello e delle pergamene, per non parlare dei libri. Scendendo aveva come la sensazione che nulla avrebbe potuto turbarlo o distoglierlo da chiaro obiettivo di festeggiare come era giusto in quei casi. Proprio come la Tassorosso, anche per Derek venne il momento di liberarsi, in senso meno metaforico, di alcuni del abiti che indossava, il caldo stava diventando insopportabile sotto il mantello della scuola. Slacciò i bottoni che tenevano unite le due estremità e sfilandolo dalle maniche lo adagiò come spesso faceva a cavallo della tracolla che portava con se. Non ebbe bisogno di togliere il maglione, poiché esso era lo smanicato che teneva d’estate per non soffrire troppo il caldo. Ma sbottonati i polsini della camicia iniziò a tirar su le maniche, infine mentre ascoltava le parole di Thalia allentò la cravatta ed sbottonò il primo bottone della camicia. Adesso era totalmente a suo agio. Si, molto più libero! Disse in un sospiro di libertà, dirlo aveva reso ancor più acuita quella sensazione di soddisfazione propria del superare una prova tanto ambita. Non che lui avesse perso il sonno per quegli esami ma nn poteva negare a se stesso che nelle ultime notti prima degli esami aveva avuto sogni inquieti. Non era certo che quella notta avremmo preso sonno tanto facilmente, l’adrenalina che aveva in corpo in quel momento era davvero elevata. Ma sapeva che probabilmente nello stesso momento il cui si sarebbe coricato il normale calo della stessa lo avrebbe condotto tra le braccia di Morfeo senza troppi preamboli.
Forse fu proprio la domanda della Tassorosso a riportarlo alla realtà. Che avrebbe fatto quell’estate? Non aveva trascorso troppo tempo a riflettere su quanto speciale od importante potesse essere l’estate dei G.U.F.O. e quindi non aveva fatto dei veri e propri programmi. La sua unica occupazione seria era quella dello studio, e mai si era soffermato troppo sulla ricerca di una verità che per lui avrebbe potuto essere troppo scomoda, la facile scusa era sempre stata il pensarci dopo Hogwarts quando sarebbe stato più libero ed un mago effettivamente formato. Nel monotono susseguirsi degli eventi aveva sempre passato le sue estati a lavorare per potersi permettere la sua istruzione e qualcosa di più ogni tanto. Sentiva però che c’era altro. Amante della natura e delle creature magiche aveva sempre voluto andare in Romania, nota sede della già grande colonia di draghi del mondo. Chissà che non fosse la giusta ricompensa per aver conseguito gli esami del quinto anno. Ma la risposa più sincera era.
Non ho dei progetti, ma credo potrei andare in Romania a vedere la colonia di draghi. Buttò lì senza troppi complimenti. Tu? Chiese infine, sentiva che era giusto ricambiare la domanda con sincero interessamento. Seppur i due non si conoscevano non era una buona scusa per non dialogare per tutto il tempo. Ancora una volta si trovava in una situazione a lui poco agevole, ma per una sera avrebbe voluto far finta di essere un umano socievole. O magari era proprio ciò che avevano appena vissuto a renderlo così incline alla conversazione? Nel mentre aveva superato i cancelli della scuola ed imboccato il sentiero che dalla scuola conduceva al villaggio.

 






 
Top
view post Posted on 19/3/2022, 15:16
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,392

Status:


Incrociandolo a lezione e nei corridoi, benché gli avesse parlato di rado, Derek le è sempre parso un ragazzo taciturno e riservato - forse troppo - e incapace seriamente di sorridere. Sa, per via dei comuni e fastidiosi pettegolezzi, del suo passato come Prefetto di Corvonero e di qualche sua relazione sentimentale, della quale però non si è mai impicciata un granché; dunque le risulta difficile credere che - al di là della maschera di serietà indossata ogni giorno, il compagno possa effettivamente essere un individuo schivo e incapace di godere dei pochi piaceri della vita. Si sorprende positivamente, quindi, quando un sorriso fa capolino e l’espressione si fa più gaia, mano a mano che si avvicinano ai confini della Scuola dritti alla meta. Lo emula quasi subito, togliendosi di dosso il peso della cappa scura dell’uniforme, arrotolando le maniche di camicia fino ai gomiti e scoprendo il collo, imprigionando i capelli in uno stretto chignon vermiglio. In un certo senso, ben più della fine degli esami, quella messa da parte del decoro e dell’immagine perfetta che la contraddistingue da sempre la fa sentire più libera che mai.
«Ti ci vorrebbero più di un paio di settimane per studiarli bene.» commenta pronta «In Galles c’è un piccolissimo allevamento, più una riserva in realtà, dove si studiano e si salvaguardano i Gallesi Verdi. E non solo.»
Anche un cucciolo di Ungaro Spinato - forse ormai adulto e letale - aveva trovato posto nella riserva gestita anche da suo cugino. Il ricordo del muso affilato, delle squame nere e lucenti, oltre alle irte spine sul dorso e sulla coda è un’immagine vivida nella sua memoria. Quel giorno aveva scoperto la sua affinità con un Elemento e mai ne avrebbe fatto parola. Un giorno speciale sotto molti punti di vista.
«Oh, anche io ho intenzione di viaggiare, ma non andrò troppo lontano. Visiterò dei parenti a Bath, poi forse mi sposterò in Provenza.» fa spallucce al pensiero di viaggiare per tutto il tempo, come se potesse permettersi il lusso sfrenato di visitare ogni amico, conoscente o parente sparso per il mondo. La visita a Bath ha un peso del tutto diverso e rivelarlo a Derek è fuori discussione. Anche se fossero amici per la pelle, forse, non gliene farebbe menzione. «Quindi… un aspirante Auror, giusto?, con la passione per le Creature? Non ti facevo così ardito, Derek.»
Sorride compiaciuta dalla svolta presa dalla conversazione, mentre si lasciano alle spalle i cancelli e la viuzza tortuosa ed entrano ufficialmente nella Main Street di Hogsmeade. Il vociare confuso delle donne ai lati della strada, con le loro borse e i carichi sospesi per magia dietro di loro, gli Elfi Domestici - alcuni dei quali facce note da quando il Calzino Rattoppato aveva aperto i battenti, e commercianti intenti a spostare merci all’esterno per una miglior esposizione sono l’immagine della vita che prosegue per la sua strada, come se la Scuola e il Villaggio fossero pianeti vicini, ma del tutto diversi. Superano anche gli avventori dei Tre Manici, riuniti all’esterno per le ultime chiacchiere del pomeriggio, e imboccano il vicolo nel quale è rintanata la loro meta. Il brontolio del suo stomaco è indice - solo uno dei tanti - del tempo trascorso nella Sala Grande sotto esame.
«Non so tu, ma io sto morendo di fame.» borbotta, massaggiandosi l’addome «So che la cucina della Testa di Porco non è la migliore, ma… credo che resterò lì fino a cena. Non credo riuscirei a tornare al castello senza svenire e non vorrei costringerti a portarmi sulle spalle.»
Spera, con quell’innocente battuta, di averlo messo a proprio agio del tutto, vincendo così il timore del suo ruolo rispetto a quello del Corvonero e, dopotutto, a convincersi entrambi a trattarsi come semplici e comuni esseri umani.
Thalia J. Moran | 18 Y.O. | Hufflepuff Headgirl


 
Top
view post Posted on 15/7/2022, 17:44
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,365

Status:




Harry-Potter-Hogsmeade

 

Scendevano per il parco diretti ai confini dello stesso per poi proiettarsi verso il villaggio. La tensione dell’esame era ormai del tutto svanita ed una leggera brezza di libertà di impossessava di Derek, permeava dalla sua pelle, come se essersi liberato fisicamente del più dell’uniforme scolastica si riflettesse in modo del tutto inaspettato in una libertà mentale. Nulla aveva poi così importanza in quel momento. Persino la conversazione per quanto piacevole era posta su un piano di totale rilassatezza. Era una strana sensazione, forse il brio di quel che aveva appena fatto e compiuto non era poi così semplice da interrompere. Come se un piccolo palloncino pieno di un nuova aria stesse riempiendo il suo corpo. Da questo versante degli esami tutto sembrava possibile.

Anche il fatto che, inconsapevolmente, la Tassorosso avesse in qualche modo portato Derek a pensare al fatto che non aveva parenti non lo turbò per la prima volta. Sapeva che non poteva farci nulla. Seppure la voglia di saperne di più era tanta e sarebbe stata soddisfatta una volta lasciata Hogwarts, in quel momento non era un problema così insormontabile e non lo portò a chiudersi.

Sorrise nuovamente quando percorrendo la stradina che portava al villaggio, che percorrevano a bordo di carrozze trainate da Thestral il primo giorno di scuola, la ragazza snocciolò con incredibile perizia riassuntiva le sue ambizioni e passioni. Anche se adesso che ci pensava non era poi così sicuro di voler intraprendere la strada ministeriale, anche se il ruolo aveva un certo fascino. Ultimamente era sempre più orientato verso una vita diversa. Ma era solo un’idea da poco partorita ed una strada poco pensata e realisticamente molto lunga. Per cui disse.
Beh, non proprio un Auror, certo è quello che ho detto al colloquio d’orientamento. Ma non voglio precludermi altre vie. La cura delle creature magiche era una di quelle. Per quanto attratto dai draghi, non era l’unica creatura che avesse bisogno di cure e studi.

In due settimane posso certo imparare molto. E mi farebbe capire molto su quanto interesse ho per queste creature. E poi temeva di non potersi permettere un viaggio più lungo, ma glissò su questa parte. Ormai avevano superato i tre manici di scopa, ma non appena Derek stava per chiedersi dove avrebbero voluto bere. La ragazza propose il pub della testa di porco. Il tutto servito da una battuta che non sfuggi a Derek. Avrebbe voluto chiedere delle ambizioni per dopo la scuola della Tassorosso ma urgeva una risposta e poi ci sarebbe stato tempo. Non sottovalutarti disse con tono scherzoso. Intravide l’insegna cigolante della testa di porco in una stradina secondaria del villaggio e mentre la percorreva si girò verso la ragazza e disse Potresti essere tu a dovermi portare di peso. Infine, sorrise ed apri la porta del pub facendo segno di precederlo dentro, pensando che era meglio se avesse mangiato anche lui prima di far ritorno ad Hogwarts.

 






 
Top
view post Posted on 15/7/2022, 20:47
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,392

Status:


Inclina teatralmente il capo in un cenno di ringraziamento, superandolo nell’ingresso di quella che è considerata universalmente la “bettola” del Villaggio. C’è ben poca grazia ed eleganza nel luogo in cui si trovano: tavole appiccicose incrostate di cera ormai secca, sedie malconce e non sempre bilanciate, per non parlare degli avventori. Quella è una categoria di cui adesso fanno parte anche loro e tanto vale evitarsi la briga di commentarla, giusto per evitare incomprensioni e cadute di stile.
«Questo posto è anche peggio di come me lo ricordavo.» mugugna a labbra strette, come se un Elfo Domestico dal grugno malevolo non li avesse già uditi e adocchiati scuotendo il capo. «Una cosa è certa: se siamo sopravvissuti agli esami, questa è acqua di rose.»
Gli indica un tavolo distante dal bancone, a ridosso del muro che separa il pub dall’edificio accanto e illuminato debolmente nelle ore serali da una lampada ad olio appesa al soffitto. Il sole non è ancora tramontato e già il locale inizia a brulicare di vita, tra maghi e altre creature del mondo magico intente a farsi il primo di una lunga serie di goccetti e chissà che non ci scappi qualche contrattazione vantaggiosa.
Quando si siede la seggiola sulla quale si trova scricchiola fastidiosamente, quasi a voler sottolineare un peso eccessivo - che però non c’è - e, memore delle parole del Corvonero, tenta di sdramatizzare «Spero che il vino elfico sia più…robusto.»
Parlare di vino elfico le ricorda inevitabilmente Amber, con i suoi occhi verde chiaro e l’espressione compita, come tutto il resto della sua persona. La ex Tassorosso ha lasciato Hogwarts da qualche tempo, ma nel suo cuore Thalia spera ancora di incontrarla e scambiare due parole: le ha lasciato un bel fardello la compagna, una spilla che pesa quanto l’onore di indossarla. Istintivamente, pensandoci, la sfiora e l’idea che quello sia un segno di riconoscimento in un pub come quello la induce a sganciare la chiusura e a riporre l’oggettino in una tasca. Non sia mai che si dica che la Caposcuola di Tassorosso beve alcolici quando non dovrebbe.
«Credo di aver abilmente non risposto alla tua domanda, prima.» aggiunge quasi subito, tamburellando con le lunghe dita affusolate «Sui miei programmi futuri, intendo.»
Non si trattava di vacanze o aspirazioni a breve termine, ma di prospettive future. Un discorso di per sé inutile fin quando il suo privato non avesse ricominciato a funzionare a dovere.
«Credevo anche io di essere tagliata per fare l’Auror...» sussurra l’ultima parola, senza dare troppo nell’occhio. E’ quasi certa che non ci sia parola peggiore da pronunciare alla Testa di Porco «...quindi ho pensato che se mi comporto abbastanza bene e rigo dritto, magari posso arrivare all’Ufficio Misteri aggirando lo scalino del Wizengamot.»
E’ un programma ben più che ambizioso, ma conta di riuscire nel’impresa: se c’è qualcosa che Cordelia non può rovinare è la sua aspirazione professionale.
A tutto il resto preferisce non pensare.
Thalia J. Moran | 18 Y.O. | Hufflepuff Headgirl


Per quanto mi riguarda siamo pronti a ordinare.



Mi sentivo ispirata, porta pazienza :ihih: verrà un giorno in cui le risposte di getto non ci saranno più.
Ma non è questo il giorno :fru:
 
Top
view post Posted on 5/10/2022, 15:25
Avatar

Di sole e di gatti

Group:
Corvonero
Posts:
1,823
Location:
Ferrara

Status:




G2Ylysc

Amelia Gin Moonword

studentessa |12 anni | I anno | Corvonero


Gin era di nuovo di turno al Testa di Porco quel pomeriggio. Ultimamente stava lavorando parecchio anche perché sperava di guadagnare qualcosa in più per quando sarebbe tornata a casa, durante le prossime vacanze scolastiche. Ebbene sì, quella volta sarebbe tornata a casa, genitori volenti o nolenti! Per quanto fosse felice di lavorare, quella sera sperava di finire presto, ma sapeva che non sarebbe successo. Aveva acconsentito al doppio turno anche quel giorno. *Poco male* pensò, *vorrà dire che potrò fare un mucchio di regali a Natale, e soprattutto comprarmi un sacco di libri nuovi*.

Era immersa in questi pensieri e nel mentre serviva Burrobirre e Whisky Incendiari ai molteplici avventori. Ogni tanto andava in cucina a prendere qualche strana pietanza. E ogni tanto si metteva le mani in tasca rapidamente per mangiarsi una caramella Tutti i Gusti. Ne aveva appena messa in bocca una di un bel color melanzana, che due nuovi avventori entrarono nel locale. Volti noti ma non direttamente conosciuti. Grandi. Di Hogwarts. Uno era Derek Hyde, suo concasato, che incrociava in Sala Comune ogni tanto ma da cui si era finora tenuta a debita distanza (come tutte le undicenni nate babbane timorose degli studenti più grandi). L’altra era Thalia Moran, Caposcuola Tassorosso. Gin non poteva non riconoscerli, a causa del rispettivo ruolo nella scuola.

Un leggero fremito le corse su per la schiena. Era sempre strano servire persone che non conosceva, che soprattutto non sapevano chi lei fosse, ma di cui lei invece conosceva nomi e cognomi. Gin tuttavia non era ragazza da lasciarsi intimorire più di tanto. Tanto ormai lo sapeva: chi veniva al Testa di Porco in genere non lo faceva per chiacchierare con i garzoni. La sua strategia era sempre la stessa: far finta di niente e di non conoscere nessuno, a meno che non ci fosse un accenno da parte del cliente! Questa unica e semplice regola (insieme all’evitare come la peste di mangiare avanzi dalla cucina) le aveva valso una felice sopravvivenza in quel luogo.

I due si erano seduti ad un tavolo distante dal bancone. Gin attese che si fossero accomodati, mentre serviva un altro cliente, quindi li raggiunse. Anche in questo caso non si sarebbe persa in convenevoli. L’unica cosa che fece di "strano" fu prendere il suo grembiule e girarlo al contrario, in modo che si potesse, almeno, vedere un lato pulito. Sì certo si vedevano anche le cuciture ma pazienza!

“Buonasera. Posso portarvi qualcosa?”.

Attese, in mano il taccuino e la penna.



PS: 117 | PM: 51 | PC: 51 | EXP: 4




© Gaelle


 
Top
view post Posted on 9/12/2022, 10:12
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,365

Status:




Harry-Potter-Hogsmeade

 

L'inresso alla testa ddi porco fu come esser investito, non in senso lettterale, ma gli odori gli giungero al naso come una freccia penetra la pelle. Così deciso a non mostrare la sua sensibilità ai forti odori mosse i primi passi nell locale. Non potè fare altro che pensare che Thalia avesse ragione, quel posto era anche peggio di come lui lo ricordava.
Decise di muoversi verso il tavolo inndicato dalla ragazza, era il più lontano dal bancone e forse sarebe stato un toccasana per il suo naso. Gli occhi si abituarono piano piano alla luce soffusa delle candele ad olio che illuminavano i tavoli. Era assurdo quanta poca luce ci fosse in quel posto, adesso era sempre più chiaro il perchè era luogo di ritrovo di gente di malaffare.
Comunque, si sedette ed ascoltò Thalia sulle sue ambizioni future, il che lo portò a pensare al suo di futuro, benchè quella sera non aveva troppa voglia di pensare, era come se la sua mente avesse esaurito ogni pensiero razionale durante gli esami e si rifiutasse di pensare oltre, per cui lasciò che la ragazza finisse Il prrimo pensiero fu che era proprio un bel programmino. Invidiava la sua certezza nell'avere quanto meno un'idea di ciò che avrebbe voluto fare. Derek si tormentava le unghie sotto il tavolo, ogni volta che il discorso virara sul futuro era sempre diffcile essere onesto che se stesso. La pura è semplice verità è che era combattutto tra la sua voglia di non lasciare la scuola e il suo dubbio che alcuno volesse averlo come collega in qualsiasi posto di lavoro, data la sua natura.
Il pensiero andò alla settimana della trasformazione e pensò che anche con la pozione antilupo era empre sfinito, come avrebbe potuto lavorare per anni con quella croce. Eppure avrebbe stretto i denti, dato che non avrebe potuto vivere d'aria.
Guardò la ragazza, forse era stato in silenzio per troppo tempo, o forse no. Si era perso nei suoi pensieri e non aveva capito quanto tempo fosse passato.
Beh...è davvero un bel programma disse dandoo voe a parte dei suooi pensieri. Forse potrei cercare di conoscere meglio l'ufficio di regolazione e controlloo delle creature magiche. Disse come a cercare una possibilità. Certo gli opuscoli della scuola non erano molto specifici Ripensò al suo colloquio, forse avrebbe dovuto insistere di più, forse avrebbe fatto il galoppino di Mr Elegant per tutta la vita. Perchè era coosi difficile capire la propria strada?
I suoi pensieri erano stati interrotti dalla cameriera che Derek ricobbe per una ragazza che era stata mistata nella sua casa, ne ricordava la cerimonia dello smiistamento. Si trovò in difficoltà, non conosceva bene il menù di quel posto. Comunque ripresa parte della ragione chiese a Thalia
Potremmo iniziare con un bottiglia di vino elfico Poi cercado qualcosa di vagamente commestibile nel menù e disse Magari all cibo ci peenso dopo Il suo pensiero andò alle ottime pietanze della cena al castello.

 





 
Top
view post Posted on 31/1/2023, 15:10
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,392

Status:


Mentre parla dei suoi progetti futuri si rende conto che il suo compagno è più distante che mai da quel tavolino appiccicoso; forse è lo sguardo fisso sulle mani in grembo oppure il silenzio che accoglie le sue ambizioni; l’unica certezza è la sua voce che, gentilmente, lo richiama alla realtà.
«Derek? Non farti intimidire dal mio modo di progettare le giornate. Ti assicuro che il più delle volte fallisco miseramente.» gli sorride pensando a quanto quella frase sia vera «Potresti benissimo cercare di approfondire le tue conoscenze sugli altri uffici e dipartimenti. Credo che il novanta per cento dei nostri connazionali lavori per il Ministero. Un posto per tutti si trova, non credi?»
Annuisce ricordando i primi giorni del quinto anno, quando i docenti - dal primo all’ultimo - insistevano sulle visite guidate al Ministero, sulla possibilità di sostituire il lavoro da garzoni con qualche stage formativo nei reparti meno pericolosi e perfino di documentarsi sui simpatici ed inutili opuscoli presenti su un tavolinetto all’ingresso della biblioteca. Prima di cominciare quell’anno scolastico non li aveva mai notati, ma era bastato un attimo per capire che non ne avrebbero avuto bisogno.
«Beh, se ti serve un contatto per l’Ufficio sulla Regolazione e Controllo delle Creature Magiche puoi chiedere a me. Ti darò il contatto di mio cugino, qualche suo compagno dei tempi di Hogwarts lavora lì, ne sono abbastanza sicura. Potrebbe esserti utile per apprezzare i pregi e i difetti del mestiere.»
La sola idea di avere a che fare con un altro Ungaro Spinato, per quanto in fasce, non la alletta minimamente, ma se questo appassiona Derek al punto da diventare la professione della sua vita, tanto vale dargli tutto l’aiuto possibile per capire se quella, dopotutto, sia la strada giusta per lui.
«Credo che lascerò il mio impiego da Zarathustra nel prossimo futuro…» e sta per aggiungere a malincuore che sarebbe pari ad abbandonare la propria casa all’improvviso quando la cameriera - una piccina che deve per forza avere almeno l’età di Iris - li interrompe per le ordinazioni. «Ottima scelta, Hyde.»
Il cibo è l’ultimo delle sue preoccupazioni e comunque non intende bere più di un calice di quella roba: non vuole fare tardi né per la cena in Sala Grande né per il suo turno nell’Ufficio dei Caposcuola.
«Dicevo… credo che lascerò perdere Zarathustra. E’ un bellissimo negozio, io e il vecchio proprietario abbiamo avuto delle divergenze a volte, ma ormai ci rispettiamo abbastanza da sapere che è venuto il momento per me di andare. Se capisci che cosa voglio dire.»
E’ inutile negarlo: il vecchio non la sopporta più e per certi versi il sentimento è reciproco; dei molti ricordi che la legano a quel posto ci sono scene divertenti, altre più imbarazzanti, ed una infinita quantità di aneddoti che una serata sola non basterebbe a raccontare. Però, quello era il lavoro del fine settimana e delle vacanze estive, necessario a garantirle l’indipendenza dalla sua famiglia per le piccole cose di tutti i giorni. Non voleva dare le dimissioni senza un certo preavviso ed era sicura che Elhena avrebbe tirato avanti la baracca per un po’ con la giusta considerazione per il luogo e la mercanzia. Magari avrebbe sparso la voce in Sala Comune ed un altro Tassorosso avrebbe preso il suo posto.
«In fondo non si può restare sempre nello stesso punto, giusto?»
Thalia J. Moran | 18 Y.O. | Hufflepuff Headgirl


Dalla risposta lampo alla risposta lenta è un attimo.

 
Top
view post Posted on 2/2/2023, 16:40
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,365

Status:




Harry-Potter-Hogsmeade

 

La voce di Thalia arrivava come da molto lontano, sentir chiamare il suo nome lo destò, non tanto per il fatto di esser stato chiamato, ma tanto perchè non ricordava da quanto tempo qualcuno non lo chiamasse per nome. A scuola erano in pochi coloro che lo avvicinavano, ed ancor meno quelli che sotto lo stess da esami avevano voluto provare a farlo. Sebbene non avesse dato a nessuno il modo di intraprendere una conversazione con lui, orari serrati di studio e sporadiche apparizioni in sala grande e sala comune avevano fatto in modo che il ragazzo venisse importunato ancora meno del solito.
Alzò gli occhi e assorbì l'impatto di ciò che gli stava dicendo la Caposcuola Tassorosso.
Non era indimidito, ma il quel momento una faccia che esprimeva un "Parli con me?!?" non camuffato affatto doveva farlo sembrare un perfetto idiota. Comunque si ricompose dopo qualche secondo ed ascoltò la compagna con rinnovato interesse. Sorrise alla asserzione della ragazza, non era la sola a programmare tutto nei minimi dettagli per poi vedere ogni dettaglio andare a farsi benedire . Comunque disse educatamente ciò che pensava.
Sono certo che riuscirai in ciò che vorrai fare Aveva ragione, doveva in qualche modo conoscere il mondo che sarebbe potuto diventare il suo lavoro, e perchè no? Se Thalia poteva aiutarlo non c'era nulla di male nell'accettare, effettivamente era sempre stato restiò al lavoro nell'ufficio per il Controllo e Regolazione delle Creature Magiche perchè non pensava che non avessero lo stesso spirito che muoveva lui a voler intraprendere quel lavoro. Per prima cosa sapeva dell'esistenza dello sportello consulenza flagelli, rapprivì impercettibilmente a solo pensiero, era qualcosa di totalmente barbaro, ma non poteva dire di conoscere per bene tutti gli uffici presenti in quel dipartimento. Non sarebbe stato così brutto poter intraprende la carriera di Magizoologo come ricercatore sul campo, aveva visto illustrazioni sul libro di scuola di animali davvero fantastici e poterli vedere e studiare sarebbe stato molto bello. Beh, grazie Thalia, è davvero una gentile offerta la tua. Non aggiunse altro perchè nella sua mente si accavallavano mille pensieri ed altre ambizioni di vita, non poteva essere certo che quello sarebbe stato il lavoro della sua vita.
Aveva altri piani prima di trovare la sua vera strada, sicuramente avrebbe potuto continuare il suo lavoro come giornalista perchè gli avrebbe fornito la scusa perfetta per fare domande ed incontrare le persone giuste per scoprire la verità sul suo passato, era certo che quello sarebbe stato il suo primo obiettivo. Avrebbe usato quel tempo per comprendere melgio quale altra carriera intraprendere. Sicuramente il lavoro alla Gazzetta del Profeta avrebbe fatto il modo che non morisse di fame, sempre che avesse scritto abbastanza articoli pagati.
Sorrise brevemente quando Thalia approvò la sua scelta nell'ordinare.
Avrebbe dovuto fare molta attenzione a non estraniarsi di nuovo, anche perchè la conversazione era piacevole, forse erano rimasto da solo con i suoi pensieri troppo spesso negli utlimi mesi, sicuramente dovuto al fatto che chino sui libri si era da soli e talvolta la mente, soprattutto quanto era più stanco, lo portava in viaggi che non voleva intraprendere.
Quella sera era accaduta la medesima situazione, però non era chino su un manuale, quella situazione richiedeva, quanto al meglio possibile, un relazionarsi con la persona che aveva di fronte.
Per cui attese che la cameriera, che guardandola meglio credeva di aver visto a scuola, se ne andasse. Non era poi così strano trovare ad Hogsmeade qualche studente o studentessa che lavora per arrotondare la paghetta.
Lui stesso lo faceva a Diagon Alley.
Quasi come se la ragazza gli avesse letto nella mente iniziò a parlare dei suoi piani per abbandonare il lavoro come comessa in un negozio a Londra dove Derek era stato per alcuni acquisti, e sì il negozio era carino.
Come darle torto? Quei negozi per quanto non di loro proprietà diventavano delle seconde case e si era sempre dediti al lavoro, anche perchè se ne avesse avuto l'opportunità ne avrebbe fatto sicuramente a meno. Ma già al primo anno aveva avuto modo di riscontrare quanto poco poteva permettersi con il fondo di Hogwarts per gli studenti come lui. Lavorare gli aveva ridato la dignita di potersi acquistare qualcosa di nuovo e di potersi permettere una vita più tranquilla.
Capiva bene ciò che voleva dire Thalia, forse le loro motivazioni erano diverse, ma anche lui avrebbe lasciato quel lavoro nel giro di pochi anni, purtroppo avrebbe prima dovuto finire Hogwarts. Ed era proprio quello il motivo per il quale lo avrebbe lasciato, era un lavoro ancorato allo studente che era e non all'uomo che voleva diventare dopo la scuola, sarebbe appartenuto al passato, ad uno di quelli che avrebbe ricordato con quel misto di malinonia e gioia che contraddistingue ciò che è dolceamaro.
Capisco. Ed intendeva per davvero Anche per me arriverà il tempo di salutare Mr Elegant, anche se quel negozio di vestiti mi ha dato più di quanto abbia mai ammesso Era vero. Non gli aveva solo dato da vivire, era stato un modo per comprendere e apprezzare molti aspetti del mondo della magia, qualcosa che da Oggetti&Accessori non era riuscito a dargli, forse per questo era rimasto così fedele al proprietario per tutti quegli anni. Sottoscrisse l'ultima frase della ragazza con un sorriso più ampio. Hai ragione, rimanere fermi per troppo tempo non è consigliabile, e comunque non fa per me, per questo spero in un futuro non troppo legato ad un scrivania Fu il suo aspetto ambizioso a far capolino nell'ultima frase. Era vero, se fosse riuscito a prendere i M.A.G.O. che voleva, rimanere in quel negozio sarebbe stato non solo deleterio per ciò che avrebbe continuato a ricordargli, ma avrebbe sminuito oltremodo i suoi studi. Si girò per guardare se la cameriera era sulla via del ritorno ma nulla.

 








Tranquilla, sarà così anche per me tra un po'.
 
Top
view post Posted on 12/3/2023, 12:00
Avatar

You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

Group:
Caposcuola
Posts:
4,392

Status:


La prospettiva di Derek in un certo senso la ammalia: un futuro distante da quella realtà che, al momento, fa così schifo da provocare la nausea non le sembra poi un domani così terribile. In fin dei conti, quella di un viaggio a lungo termine non sarebbe poi un’idea tanto stupida. Non è quello di cui Derek sta parlando, ma il suggerimento velato - consapevole o meno - riaccende in lei la miccia della novità, della ricerca di luoghi nuovi e sconosciuti, di persone da conoscere e…
La realtà dei fatti, però, non corrisponde alla sua immaginazione galoppante. Non può sparire in una nuvola di fumo, come se niente fosse; per lei ci sono e ci saranno sempre delle responsabilità ad attenderla. Non importa che sia la scuola, il lavoro o la famiglia. Qualcosa che la trattiene ci sarà sempre e questo rimarrà sempre una costante.
Si rabbuia per un momento nel pensarci, ma non vuole che Derek se ne accorga. Si è resa conto che, in quei minuti trascorsi a parlare di tutto e niente, il Corvonero non si sia mai lasciato andare a confidenze vere e proprie, mentre lei - quasi ne abbia avuto un bisogno viscerale - non ha esitato ad offrire la propria vicinanza e comprensione, senza lesinare sui contatti nel mondo magico che potrebbero aiutare Derek a raggiungere il suo sogno realizzandosi professionalmente. E’ rimasta la se stessa più genuina anche con lui, ma questo non le ha forse insegnato - in altre circostanze e con altre persone - quanto sia sbagliato lasciare entrare nella sua cerchia tutti e troppo indiscriminatamente?
Accenna uno sguardo distratto al ragazzo, mentre quello osserva il bancone - forse alla ricerca della cameriera perduta -, e si rende conto che dopotutto non deve essere sempre sul chi vive, che può concedersi, di tanto in tanto, il lusso di essere un’adolescente come tutte le altre. In fondo, quello è lo spirito che li ha condotti alla Testa di Porco alla fine di un lungo ed estenuante giro di esami.

«Quindi, al netto di studi su Draghi e creature magiche in genere, quali posti vorresti visitare?» glielo chiede richiamando così la sua attenzione, un sorrisetto appena accennato sulle labbra e lo sguardo curioso «Tutti sogniamo di lasciarci alle spalle la scuola e la famiglia, specialmente la famiglia, per visitare qualche posto esotico… non ci credo che tu non abbia qualche idea al riguardo.»
Da sciocca qual è, non si è resa conto di essersi tirata la zappa sui piedi: di luoghi lontani dal Regno Unito ne ha visitati, ma quello più recente - l’Italia - è quello che serba per lei lo scrigno di ricordi più dolorosi di tutti quelli messi insieme in diciotto anni di vita. Chi è stato con lei in quei luoghi, del resto, adesso non c’è più e sembra disinteressato a tornare sui suoi passi. Deglutisce a fatica, sperando che lui non se ne accorga, e si aspetta che sia Derek a colmare quel silenzio carico di aspettative. Se dovesse cominciare a dire lei qualcosa sull’argomento non è certa di riuscire a finire una sola frase senza che la voce le si strozzi in gola o, peggio, che gli occhi si inumidiscano fastidiosamente di lacrime. Questo non solo darebbe al Corvonero un’idea sbagliata, ma aprirebbe le porte a una conversazione che lei non vuole e non ha volutamente cercato.
Tamburella le dita sul tavolo, nervosa, chiedendosi se e quando la cameriera tornerà con la loro ordinazione: sorseggiare il Vino Elfico potrebbe essere l’unica soluzione immediata a tutti i suoi inciampi e maldestri tentativi di conversazione.
Thalia J. Moran | 18 Y.O. | Hufflepuff Headgirl



 
Top
view post Posted on 15/4/2023, 08:24
Avatar

non cliccare

Group:
Corvonero
Posts:
2,365

Status:




Harry-Potter-Hogsmeade

 

Stava ancora osservando il bancone in attesa della loro ordinazione quando la voce di Thalia lo richiamò, per la seconda volta, alla realtà. Fece un sorriso colpevole. Per quanto non fosse proprio l'anima della festa, non era usuale per lui estraniarsi a quel modo quando una conversazione era in atto. A ben vedere lo faceva solo se quest'ultima era veramente di scarsa importanza e di minimo interesse per il Corvonero.
Certamente non poteva dire che quel caso rientrasse nelle due opzioni per le quali lasciava cadere la conversazione fino ad una sterile conclusione.
Ebbene, le domande di Thalia non furono poste con lo scopo di mettere a disagio nessuno dei due, ma pochi dettagli fecero capire a Derek che la ragazza aveva intrecciato pensieri poco piacevoli. Non poteva avere idea che quelle allusioni alla famiglia avrebbero rabbuiato il Corvonero.
In realtà non si era proprio rabbuiato, ma i suoi occhi persero la luce impressa dalla fine degli esami. Già. la famiglia, cosa avrebbe potuto dire?
In verità, per quanto la scuola con le sue immense possibilià iniziava a stargli stretta data la natura teorica di molti argomenti non aveva mai pensato di lasciarla alla sue spalle. Probabilmente perchè quella scuola ha sempre rappresentato un modo per evadere da quella vita, che la mancanza di una famiglia, aveva prospettato per lui. Inutile dire che Derek non aveva ricordi dei suoi genitori, per quanto la loro morte avvenne quando il giovane aveva solo otto anni, ci si potrebbe aspettare che serbasse qualche ricordo, ma per quanto si sforzasse non riusciva a ricordar nula al netto dell'incendio che costò la loro vita e quasi quella di Derek.
Molte volte si era posto una semplice domanda, al dire il vero una quantità inesprimibile di domande, ma la più urgente per la sanità di una mente tanto razionale era come aveva fatto a sopravvivere quando due maghi adulti e istruiti erano morti. Quella domanda che era più simile ad un assillo continuo era solo un interrogotivo al quale avrebbe cercato risposta. Derek pensò ai posti che avrebbe voluto visitare, ma si rese conto che al netto di inseguire creature magiche della quale aveva letto di sfuggita sui libri della biblioteca e l'urgenza della verità circa la sua stessa storia personale non vi era molto che lo interessasse. Vago nella sua memoria mentre il tamburellare delle dita della ragazza creava un sottofondo ritmico nella sua mente.
In verità non saprei, credo che potrebbe essere interessante visitare luoghi ancestrali della magia, ho sentito dire che sempre in Africa, nella regione della loro scuola di magia, ci sono stregoni che praticano la magia in modi diversi ripetto ai nostri. Potrebbe essere interessante capirne di più Da buon adepto di Priscilla Corvonero la curiosità era sempre presente, non aveva mai pensato ad un viaggio di relax, per quanto avrebbe potuto significare spegnere il cervello una volta tanto. Poi, guardò la ragazza, era indeciso se dire ciò che gli passava per la mente, avrebbe dovuto dire che, al momento, era solo al mondo. Non c'era una famiglia da lasciarsi alle spalle, non era certo che fosse la giusta piega per una chiacchierata in occasione di una bevuta per festeggiare la fine di esami che erano sembrati durare anni. Comunque, avrebbe povuto glissare sulla domanda. Beh, ad essere onesto non disdegnerei un viaggio con il solo scopo di riposare la mente ed il corpo. Potrebbe essere d'aiuto per avere una visione diversa al ritorno. Derek era una persona molto razionale e pratica, non avrebbe mai compiuto un viaggio senza la consapevolezza, seppur remota, che prima o dopo sarebbe dovuto tornare alla sua realtà. Non si poteva scappare da se stessi, lo aveva imparato in diverse occasioni, ma non c'era nulla di male nel cercare la pace necessaria per prendere le giuste decisioni. Stava per proferire altro, ma la cameriera arrivò e porto la loro ordinazione, una bottiglia di vino elfico e due bicchieri che aveva tutto l'aspetto di non essere stati lavati in quel secolo. Derek non si scandalizzò, conosceva la Testa di Porco. Ringraziò la cameriera e riempi i due bicchieri, poi ne porse uno a Thalia, prese l'altro e lo alzò come a proporre un brindisi. Alla fine di questi esami.

 








Ci riteniamo serviti per il momento..
 
Top
view post Posted on 6/5/2023, 09:30
Avatar

Di sole e di gatti

Group:
Corvonero
Posts:
1,823
Location:
Ferrara

Status:




G2Ylysc

Amelia Gin Moonword

studentessa |12 anni | I anno | Corvonero


*Adesso arrivo* disse Gin tra sé, all’ennesima occhiata che il concasato le rivolgeva. Sperava che l’occhiata di supplica e di richiesta di pazienza, in quella serata di affollamento, fosse stata eloquente quel tanto da fare capire loro che non li aveva dimenticati. Quella sera, tuttavia, l’elfo in cucina le stava dando filo da torcere. Era terribilmente arrabbiato con Gin, perché lei continuava a dare da mangiare, di nascosto, gli avanzi del locale ai gufi che portavano gli ordini. La politica igienica dell’elfo che stava in cucina era, almeno per Gin, un po’ dubbia e la ragazza non voleva servire ai cliente pietanze che erano obiettivamente ammuffite! Sperava al contempo, di non star avvelenando i gufi di tutti! Ma quelli erano animali intelligenti, in genere, e se qualcosa era davvero non commestibile, lo lasciavano nella ciotola sulla trave. Ed era stato proprio questo ad attirare le furie dell’elfo su Gin, quando quest’ultimo aveva trovato una di queste ciotole ancora piena di una poltiglia che, in una vita precedente, poteva essere stata una fetta di torta. Quindi quella sera, ogni occasione era buona per metterle i bastoni fra le ruote, compreso non preparare i piatti che lei chiedeva, ma altre cose, che poi Gin doveva servire tra mille scuse ai clienti.

Servito un ultimo piatto di torta invece che di zuppa, si era velocemente avvicinata al tavolo in cui erano seduti il concasato Hyde con la Moran.

“Scusate il ritardo. Serata complessa” aveva detto in un tono di scusa, mentre metteva sul tavolo la bottiglia di vino elfico e due bicchieri. Notò lo sguardo di Hyde verso i bicchieri non proprio puliti, ma non poteva farci granché. Il tovagliolo che si portava dal castello e che usava per dare una pulita aggiuntiva ai bicchieri era già terribilmente sporco e non aveva ancora avuto tempo di fare un bel incantesimo di pulizia. Si ripromise di farlo al loro eventuale secondo giro.

Li lasciò senza dire altro, consapevole che una fila di ordinazioni ancora la attendevano. Sapeva che, se avessero avuto bisogno di rifornimenti, l’avrebbero chiamata.




PS: 121 | PM: 55 | PC: 53 | EXP: 4.5




© Gaelle




Scusate l'inscusabile ritardo!
Totale - Derek: 10 falci
 
Top
15 replies since 11/10/2021, 18:34   376 views
  Share