22 - human - shopping spree - character [sheet]
jolene white
it's spooky season!era partito tutto da una consegna via gufo. Se non fosse stato per il buono del Profeta, a Jolene non sarebbe venuto in mente di andare da nessuna parte travestita a Halloween, men che meno per i vicoli della discutibile Nocturn Alley.
C'era da dire che anche Ariel ci aveva messo del suo, lei che sapeva prendere l'iniziativa con un trasporto che spesso a Jolene mancava. Un discorso tira l'altro, e non c'era voluto molto perché accantonassero la questione dei curiosi regali che regolarmente accompagnavano le consegne di Jolene, in favore di una domanda più concreta: che cosa farsene del buono che entrambe avevano ricevuto?
Per molti versi, Jolene aveva rinunciato a festeggiare Halloween. Non aveva bisogno di una festività specifica per preoccuparsi di cadaveri ambulanti e fantasmi, e questo Ariel lo sapeva bene. Poteva dirsi che si fosse creata una loro personale tradizione, a sostituzione di quella di tutti gli altri: anche quell'anno trovarono il modo di festeggiare il 31 ottobre a modo loro.
Quando nel primo pomeriggio Jolene bussò alla porta di Ariel, teneva sottobraccio la zucca più tonda e lucida dell'intero orto che Lucien curava con tanta dedizione. L'amico aveva acconsentito a cedergliela, nonostante la stranezza di quella richiesta: a cosa poteva servirle la zucca più carina che hai nell'orto? Jolene non aveva voluto dire niente, limitandosi a rassicurarlo che gli avrebbe fatto vedere le foto, e che allora si sarebbe convinto anche lui che il sacrificio della bella zucca era stato per una buona causa.
Cucurbitacea alla mano, dunque, Jolene si presentò dalla giornalista con un sorriso fiero stampato in viso. La sollevò con entrambe le braccia. «Eh? Eeeh?» Sarebbe stata perfetta.
Qualche ora più tardi, i passanti di Nocturn Alley poterono accorgersi di uno strano duo intento a passeggiare allegramente tra le sudicie bancarelle illegali e le figure oscurate da pesanti cappucci. Una zucca gigante e quella che poteva rassomigliare ad una sorta di Maride ciarlavano tra di loro in un chiacchiericcio fitto, vicine quanto lo permetteva il costume ingombrante della prima. Pochi si sarebbero accorti che non si trattava affatto di un costume cucito per rassomigliare accuratamente alla pianta; tutt'altro, quella era un'autentica zucca gigante.
«Ti sta bene, e poi ha quel buon profumo delle zucche ancora crude. Mi ricorda le domeniche quando mia mamma faceva il pumpkin pie.»
Parlare aiutava Jolene a non badare al sudiciume delle strade che attraversavano. Di tanto in tanto faceva correre la mano alla capigliatura, che le sembrava scivolasse sempre troppo da una parte. Qualche tempo addietro aveva avuto la fortuna di trovare, ad una bancarella dell'usato, un pettinino preziosamente intagliato e ornato di perle d'acqua dolce. Non rassomigliava se non vagamente a quello che aveva visto e sfiorato nella caverna sotto il Lago Nero, gli mancava quella delicatezza quasi trasparente dei piccoli denti aguzzi; ma il monile era stato sufficiente a farle tornare in mente l'escursione subacquea risalente alla fine dell'estate, e lei si era convinta ad omaggiare il mondo di cui aveva avuto uno scorcio. Niente imitazioni esagerate, non si trascinava dietro nessuna coda ricoperta di scaglie, e la pelle non era né blu né verde, come aveva letto sulle descrizioni dei Maridi; ma aveva ripreso il tema marino nei gioielli, nelle vesti fluttuanti, e le dita palmate erano un ricordo degli effetti che aveva sperimentato dopo aver ingerito l'Algabranchia.
Una zucca e una Maride, dunque, a spasso per le vie magiche; dovevano aspettarsi che avrebbero attirato l'attenzione, ed in effetti non erano gli sguardi dei passanti a mettere a disagio Jolene. Si accostò di più ad Ariel, reclinandosi per poterle parlare all'orecchio: «Non girarti, ma penso che quel tizio dietro di noi ci stia seguendo.» Per quanto volesse suonare leggera, la tensione era malcelata nella sua voce. Qualche isolato prima aveva scorto con la coda dell'occhio la figura in questione – alta, dalle spalle larghe e squadrate, aveva una stazza compatibile con quella di un armadio. Il mantello nero lo ricopriva fino ai piedi, strisciando per terra dava l'impressione che l'uomo fluttuasse invece di camminare. Non era riuscita a discernere nessun dettaglio del viso, adombrato da un largo cappuccio calato sugli occhi. Era evidente la somiglianza con le raffigurazioni dei dissennatori, che l'avevano fatta rabbrividire quando le aveva viste sui libri. Non era difficile immaginarsi che, quando fossero uscite dalle pieghe pesanti del mantello, le mani si sarebbero rivelate bianche e scheletriche...
Istintivamente, aumentò il passo. Non era la prima volta che si sentiva inseguita su quelle strade, ma perlomeno ora c'era Ariel insieme a lei. Jolene cercò la sua mano, la strinse per cercare e ad un tempo offrire rassicurazione. In una situazione analoga, le ci era voluto poco per lasciarsi prendere dal panico; allora si era rifugiata nel primo negozio che aveva trovato sulla strada, ma ora, guardando ai lati, vedeva solo strette porte sgangherate e finestre sbarrate. Per di più, lei e Ariel avevano una meta ben precisa, che non era poi così lontana; Jolene non voleva mostrarsi spaventata anche quella volta, l'ennesima, come una bambina che cominciava a tremare appena scorgeva la sua ombra. Era possibile, se non addirittura probabile, che si stesse immaginando tutto, e che lo sconosciuto seguisse la loro stessa strada per puro caso. Uno era il modo più veloce per provarlo.
«Seguimi» sussurrò ad Ariel, prima di imboccare un vicolo sulla sinistra. Si trattava di una scorciatoia, ma anche di una deviazione dalla strada principale. Se prima avevano incrociato occasionali viandanti, in quel passaggio stretto e maleodorante non v'era anima viva. Le costruzioni si stringevano ai due lati, alte quattro piani, gettavano sul marciapiedi un'ombra pressoché perenne. Non c'era nemmeno una porta affacciata, e non v'era di certo lo spazio per dei balconi; solo finestre scure si aprivano sulle facciate altrimenti impenetrabili. Per qualche momento le due furono le uniche presenze nella via, ma poco dopo dei passi pesanti le avvisarono del fatto che erano state seguite. Non era una buona notizia. Era pessima, a dirla tutta.codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
Body 5. Mentre sei a Nocturn Alley, una figura incappucciata comincia a seguire il tuo PG: che cosa fa?