Acromantule rosa e Figure di castagna, Privata

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 14/11/2021, 12:36
Avatar

Group:
Mago
Posts:
421

Status:



Kim Jisung - 김 지성
‹ Mago Adulto ‹ 25 anni ‹

role_mireen
Cosa c'era di meglio che comprare un enorme sacchetto di caramelle gommose alla fragola? No, seriamente! Qualcuno può rispondermi?
Jisung era del parere che i negozi babbani avessero i loro angoli di Paradiso e Candyland era uno di quelli.
Aveva visto la pubblicità sulle pagine di un quotidiano babbano al ristorante e aveva deciso di andare a vedere. La realtà aveva decisamente superato le aspettative, non poteva negarlo. Quel negozio era qualcosa di spettacolare e il profumo che lo aveva assalito appena entrato qualcosa di indimenticabile. Dolce, dolcissimo, un concentrato di zucchero, miele e aromi. Riusciva a reggere il confronto con Mielandia sebbene quelle caramelle fossero del tutto innocue. Diciamolo senza troppi giri di parole, Jisung si sarebbe mangiato tutto senza fare complimenti, anche la commessa.
In effetti fece proprio così, salvo per l'ultima parte. La gentilissima ragazza che gestiva il negozio gli fece provare un delizioso cioccolatino ripieno di marmellata di fragole. Jisung ebbe un piccolo infartino per il piacere che gli procurò quel boccone. Doveva ammettere che era un connubio fantastico anche se lui aveva puntato le caramelle famigerate fin dall'inizio. Non volle comunque offenderla e si offrì come cavia per tutti gli assaggini che la commessa gli propose. Deliziose liquirizie a forma di orsacchiotto, coccodrilli alla menta e caramelle al miele a forma di ape. Non avevano niente a che vedere che le loro ApiFrizzole ma erano comunque deliziose. Decise di prendere un sacchettino di tutto per non offenderla ma le chiese una dose doppia di caramelle gommose alla fragola. Pagò con un sorriso e un leggero inchino, quindi infilò i sacchetti più piccoli nella sua borsa a tracolla. No, non avrebbe mangiato tutto. Avrebbe condiviso quelle leccornie con i suoi fratelli.
Uscì dal negozio con in mano il sacchettino tanto agognato. Mentre masticava quelle deliziose caramelle gommose e il gusto di fragola gli massaggiava le papille gustative, gli venne voglia di un gelato con fragola e panna. E non voleva un gelato qualsiasi bensì quello di Florian.
*Mmmhhhhh* fece dentro di sé e, senza indugio alcuno, si diresse verso Diagon Alley.
Quel giorno era particolarmente allegro, doveva ammetterlo. Sua madre si era divertita ad arricciargli i capelli e ora Jisung ricordava un cucciolo spettinato. Non gli importava, in fondo non ci stava poi così male con i capelli mossi.
Si diresse verso la gelateria a lunghe falcate e vide che c'erano un paio di tavoli liberi. Si affrettò ad occuparne uno.
Nell'attesa della cameriera decise di continuare a ruminare le sue gustosissime caramelle gommose. Preparare la bocca alla fragola con altra fragola era pura poesia. Se ne infilò in bocca tre insieme e cominciò a masticarle con le guance più gonfie di quelle di un quokka.
Accadde l'imponderabile, cosa che a lui non capitava mai. Nel deglutire il succo, quello gli andò di traverso e Jisung cominciò a tossire così forte che un oggetto non identificato decollò dalla sua bocca per andare chissà dove.
Accidenti! Ma come era possibile? Senza volere aveva espulso la massa gommosa che aveva in bocca. Si guardò intorno nel panico più totale. Controllò il tavolo, niente. Controllò i tavoli vicini. niente. Controllo il pavimento intorno a lui, niente.
Meno male! Stava quasi per rilassarsi quando gli occhi caddero sulla coscia sinistra dove faceva bella mostra di sè una gigantesca acromantula rosa. Sui jeans spiccava che era una bellezza.
Perché era così idiota? Ma le cose imbarazzanti andavano a cercarlo? Non riusciva a spiegarselo. Si guardò intorno disperato, alla ricerca di un tovagliolino di carta e si accorse, con orrore, che sul suo tavolo non c'erano.
L'imbarazzo sfiorò livelli mai raggiunti prima.


role_mireen1

‹ PS: 160 ‹ PC: 110 ‹ PM: 110 ‹ EXP: 23

 
Top
view post Posted on 17/11/2021, 02:36
Avatar

Group:
Docente
Posts:
1,117

Status:


Mireen Fiachran

25 anniDOCENTE
Sangue BANSHEEEx-Grifondoro
Scheda PG Outfit




<< Ora basta!>>
Mani curate strette a pugno si abbatterono contro la robusta scrivania, incuranti di cosa vi fosse appoggiato sopra.
Il bel viso contratto in un'espressione tra l'arrabbiato e lo stanco.
Era sabato pomeriggio e lei era chiusa in quella stanza da giorni per finire tutto il lavoro che era stata costretta a rimandare per occuparsi della celebrazione di Samhain. Più i suoi studi da apprendista proseguivano, più sua nonna diventava esigente e intransigente. Addirittura l'aveva costretta ad organizzare ogni singolo dettaglio della festività, dagli addobbi dell'altare, alle preghiere da innalzare alla Dea, ad addirittura le cibarie da servire sia ai fedeli, sia ai turisti giunti da ogni parte del mondo!
Per sua fortuna si era sempre tenuta organizzata col ruolo di docente e ora le mancava solo la correzione di qualche tema sui funghi saltellanti e ordinare un po' di concime per la serra.
Quando, per la quarta volta, aveva calcolato male le quantità di fertilizzante da comprare, capì di esser arrivata all'esaurimento... a meno ché il preside Peverell non fosse interessato a concimare ogni singolo fazzoletto di terra dell'intera scuola e dintorni.
Con un profondo sospiro, si alzò dalla sedia, ormai divenuta scomoda, e si avvicinò alla finestra da cui un debole sole faceva capolino quasi con timore di disturbarla.
L'appartamento a Londra era posizionato proprio nella parte ricca di Londra che dava su Central Park. Glielo aveva lasciato l'ex-collega di suo padre, ora in pensione, rimasto legato alla famiglia Niamh Fiachran anche dopo la morte di Ryan. Benchè si fosse ormai da tempo trasferita agli alloggi per docenti ad Hogwarts, l'anziano auror non aveva voluto saperne di riprenderselo, sostenendo che le sarebbe sempre potuto servire... e non poteva aver più ragione.
Non solo era un luogo di pace dove Mìreen poteva un attimo isolarsi e rimettere ordine nella sua vita, ma ogni tanto veniva sfruttato anche dal suo caro fratellino adolescente, quando voleva fare il ribelle cocciuto.
Il suo appartamento di Londra, anche se non vi abitava più come prima, restava un posto sicuro e tranquillo dove rifugiarsi, o dove passare i giorni liberi quando non poteva tornare in Irlanda per non allontanarsi troppo da scuola, per questo lo manteneva sempre pulito con cibo e cambi di vestiti per ogni evenienza.
Amava quel posto, era ancora casa sua, ma dopo esserci stata chiusa tanto tempo, doveva ammettere di non poterne più.
Scostò le tendine e osservò l'enorme e meraviglioso parco di cui aveva la fortuna di goderne la vista.
Le bastava contemplare quell'incantato quadro autunnale per farle tornare il sorriso, coi suoi mille colori dalle più svariate sfumature calde.
Appoggiò la fronte sul fresco vetro della finestra, mentre i suoi occhi osservavano la vita di cui brulicava quel vasto spazio di natura ben curata a qualsiasi stagione.
Il suo sguardo passò da alcuni bambini che giocavano a palla approfittando di due cespugli abbastanza distanti da far loro da porta, ad una coppietta che, mano nella mano, camminavano stretti stretti lungo il sentiero principale, inoltrandosi sempre di più nel parco. La sua attenzione venne catturata dal corpo di lei, completamente attaccato a quello di lui...
Che avesse freddo benchè il giubbotto all'apparenza pesante?
No, era per forza un altro il motivo per cui si stringeva tanto al suo braccio... un sentimento che Mìreen da tempo non provava.
Pensierosa e con una leggera invidia, si concesse il tempo di vederli sparire tra la vegetazione, per poi allontanarsi e lasciare che le tende le nascondessero di nuovo la visuale.
Era stanca, prosciugata da ogni energia, e il solo pensiero di rimettersi su quelle carte, le dava un malessere quasi fisico. Era decisamente arrivato il momento di prendersi una pausa.
Non tornò alla scrivania, decisa la superò per uscire dallo studio. S'infilò le prime cose che trovò nell'armadio e dopo una veloce controllata allo specchio, minimamente preoccupata che la precedente tinta azzurra si vedesse ancora così tanto da creare parecchio contrasto col suo capello nero naturale, s'infilò la giacca nera e uscì di casa.
Di andare al parco non ne aveva una gran voglia, la sua corsetta mattutina se l'era già fatta, adesso aveva solo bisogno di staccare il cervello e quale modo migliore di un bel giretto per Diagon Alley?
Eh Sì, la citta più magica di tutta Londra, ben nascosta ai babbani, era perfetta per distrarsi.
Vagò senza metà tra le stradine, essendo il weekend erano piuttosto trafficate. Curiosa, osservava le vetrine di ogni negozio, a volte tentata di entrare per un po' di sano shopping, eppure qualcosa la bloccava sempre sulla soglia... Forse non era quello di cui aveva bisogno, sentiva che c'era qualcosa "di meglio" da fare per recuperare il buon umore.
La risposta a quella sua ricerca senza senso le venne quando passò davanti al WizCafè.
Adorava quel posto, fin da piccola era una delle mete fisse quando visitava Diagon alley con la famiglia e anche se era ormai cresciuta, quella voglia di familiare dolcezza restava.
Senza pensarci, entrò nel locale e si sedette al primo tavolino libero.
Neanche si accorse del rumoroso ruminare del suo vicino, l'attenzione completamente assorbita dal menù e dalle leccornie che da troppo tempo non si gustava.
Indecisa su cosa ordinare, rilesse più e più volte ogni singola voce, sperando che le arrivasse l'illuminazione ogni volta, ma niente, la voglia di assaggiare tutto restava. E pensare che sua madre le avrebbe comprato una porzione di tutto pur di farle rimettere su il peso perso da quando si era trasferita.
Il ragazzo al tavolo affianco doveva aver le idee parecchio chiare perchè la cameriera fu alquanto veloce, arrivando subito al suo tavolo e mandando così la ragazza nel panico.
<< Ok... Sì, sono pronta. - in verità non lo era, ma non voleva far perdere tempo alla povera ragazza venuta per prendere il suo ordine per la seconda volta - Prendo una tazza di cioccolato bianco con l'aggiunta di lampone... e una fetta di torta panna e fragola.>>
Come non poteva prenderla? Era da sempre la sua preferita, come lo era la torta paradiso per sua madre, cioccolato e biscotti quella di suo fratello... e la foresta nera per il padre.
Quel posto ogni volta le trasmetteva ricordi dolci e amari.
Le risate in famiglia dopo una giornata di compere, la madre che sgridava suo padre perchè non si sapeva trattenere e finiva per abbuffarsi per poi saltare la cena. Lì avevano festeggiato quando era stata smistata a Grifondoro, gli esami scolastici brillantemente superati, ogni vittoria ottenuta col duro lavoro, come diventare Prefetto e i tanto sudati G.U.F.O.... Purtroppo non fu lo stesso per i M.A.G.O., quell'anno suo padre venne ucciso e la voglia di festeggiare, in un posto che tanto glielo ricordava, fu decisamente poca.
I suoi pensieri vennero di colpo interrotti, da degli strani versi... un forte tossire proveniva proprio dal tavolo a lato, facendola girare di scatto preoccupata.
<< Ehi, stai bene? Vuoi un po' d'acqua?>>
Nel tavolino alla sua sinistra, seduto poco distante al lato opposto a dove si trovava lei, vi era un ragazzo dai tratti chiaramente orientali.
Ne potè vedere bene solo i capelli neri, così chino nell'intento di tossire forse un polmone.
Subito scattò in piedi, con l'intenzione di aiutarlo in un qualche modo, se aveva qualcosa d'incastrato c'era la mossa di Heimlich da eseguire, ma lei non la conosceva minimamente! Se solo ci fosse stata lì la sua amica Jolene o la medimaga Jane, loro avrebbero potuto intervenire senza rischi...
Stava per alzare la mano e chiamare aiuto, quando il giovane sembrò liberarsi da solo, ma non guardando dalla sua parte nel momento del saracchio, non sapeva cosa avesse "attentato alla sua vita".
<< Oh Dea Madre, che spavento...>>
Tornò a sedersi al suo posto, l'attenzione ora completamente rivolta verso la persona che stava per soffocarsi con...? I suoi occhi notarono il sacchetto di caramelle gommose sul tavolino e un sorriso divertito fece capolino inevitabilmente sul volto della ragazza.
I suoi occhi azzurri tornarono a guardare il buffo individuo che proprio in quel momento scattava rapido la testa qua e là, in un modo quasi disperato, come alla ricerca di qualcosa, finchè il suo sguardo non si fissò di colpo verso il basso.
Troppo curiosa, incapace di restare educata e composta sulla sua sedia, si sporse verso di lui il necessario per scoprire cosa lo avesse bloccato..
Non poteva crederci: appiccicata sui jeans della sua coscia sinistra, vi era un'enorme acromantula rosa!
Era QUELLA la cosa che lo stava soffocando, poi sputata e che poco prima stava cercando completamente inpanicato??
Non resistette, scoppiò in una breve risata cristallina, mentre allungava la mano destra per afferrare il porta tovaglioli sul suo tavolo e passarlo al povero sfortunato.
<< Ti chiedo scusa se sono scoppiata a ridere, non era mia intenzione... ma lo sputacchio... e la gommosa sui jeans... è un'acromantola rosa??>>
Trattene a stento un'altra risata, non voleva assolutamente farlo vergognare, ma la scena era troppo comica per riuscire a resistere.
Fece qualche respiro profondo per darsi finalmente un contegno, le guance leggermente arrossate sia per la risata, sia per l'imbarazzo di quella momentanea perdita di controllo.
<< Mi chiamo Mìreen, e scusa ancora per aver riso.
Se ti può consolare, mi è successo qualcosa di simile quando ero piccola... ma almeno nel tuo caso non è finita appiccicata sul sedere di tua nonna proprio in mezzo alla strada principale di Londra. E la cosa peggiore è che non me ne sono accorta subito, quindi chissà in quanti l'avranno vista con un cuore gommoso attaccato al di dietro...>>

Quale tecnica migliore per scampare da una situazione alquanto imbarazzane, se non raccontare di un episodio simile ma con sviluppi più esilaranti?
Gli risolve un sorriso timido ma incoraggiante, era felice di esser riuscita a distrarsi come desiderava, grazie soprattutto all'aiuto inaspettato di quello strano ragazzo.


©himë


Edited by LadyShamy - 17/11/2021, 02:56
 
Top
view post Posted on 18/11/2021, 14:44
Avatar

Group:
Mago
Posts:
421

Status:



Kim Jisung - 김 지성
‹ Mago Adulto ‹ 25 anni ‹

role_mireen
*Ed ora che faccio?*
Era questa la domanda esistenziale che continuava a martellargli il cervello come il gong di un tempio buddista. Era un problema di poco conto per un mago come lui ma avere dei genitori che gestiscono un ristorante frequentato dai babbani ogni tanto gli annebbiava il cervello. Non che questa fosse una scusa valida, sia ben chiaro. Un imbranato come lui riusciva a essere penalizzato anche in un mondo che disponeva di minori possibilità.
La voce al suo fianco gli fece gelare il sangue nelle vene.
<< Ti chiedo scusa se sono scoppiata a ridere, non era mia intenzione... ma lo sputacchio... e la gommosa sui jeans... è un'acromantola rosa??>>
Le risate le aveva sentite ma credeva che fossero parte di una conversazione tra sconosciuti. Era convintissimo che la sua prodezza balistica fosse passata del tutto inosservata.
Il finale della frase lo fece sprofondare nella disperazione soprattutto quando si voltò verso il volto della giovane donna e vide che gli stava porgendo i tovagliolini. Maledetti tovagliolini!
Si ritrovò a fissarla come un ebete, bocca socchiusa e occhi leggermente sgranati. Non sapeva se fosse la sua posa migliore ma sicuramente quella più collaudata.
Spinto da un incredibile senso di autoprotezione, spiaccicò la mano enorme sopra l'acromantula rosa nel disperato tentativo di nasconderla.
Cosa del tutto inutile dato che lei ormai l'aveva vista talmente bene da descriverla nei minimi dettagli.
Dopo aver raggiunto la prima classe dell'idiozia senza rivale alcuno, scoppiò a ridere a sua volta. Ma che cosa aveva combinato? Che cosa?
Solo in quel momento riuscì a trovare un minimo di lucidità per rendersi conto che si trovava a Diagon Alley. Scosse la testa e recuperò il legno di Sicomoro che teneva nella tasca destra dei pantaloni. Sollevò il palmo della mano tutto impiastrato evitando di metterlo a favore della sua interlocutrice. Fece roteare la bacchetta e pronunciò la formula con la sua voce cioccolatosa.
"E-va-nesco"
L'acromantula della vergogna scomparve in un poff. La mano tornò pulita, i pantaloni un po' meno. Quel problema l'avrebbe risolto appena tornato a casa.
<< Mi chiamo Mìreen, e scusa ancora per aver riso.>>
In fondo non era poi così grave, era stata gentile a passargli i tovaglioli. Scosse la testa sorridendo. Oltre ad essere cortese era anche una bella ragazza. Lo stile gli ricordava moltissimo quello delle ragazze coreane anche se i lineamenti erano completamente diversi. Non che lui andasse a cercare solo ragazze come lui, assolutamente no. Era proprio tutto il contrario. Jisung era sempre stato attratto dalle ragazze occidentali anche se per loro era sempre stato trasparente.
"Io sono Jisung."
Un nome decisamente particolare che di occidentale non aveva proprio nulla.
Era sul punto di alzarsi per invitarla al suo tavolo quando la ragazza gli fece notare, in modo del tutto innocente, che le era successa la stessa cosa quando era piccola.
Quindi era così che lo vedeva? Come un bambino impacciato? Non c'era da meravigliarsi considerato il suo modo di fare. A questo bisogna aggiungere il dono del popolo orientale di sembrare molto più giovane. Ogni volta che si guardava allo specchio gli veniva la depressione dato che sembrava più giovane della sua età. Cosa pretendeva dalle donne inglesi? Che uscissero a cena con uno che sembrava appena tornato da scuola?
Jisung era troppo insicuro per rendersi conto di quanto i suoi tratti orientali lo rendessero speciale o di quanto fossero affascinanti i suoi lineamenti. Non si rendeva conto di quanto potesse suonare sexy la sua voce baritonale all'orecchio femminile. Lui era troppo concentrato su quelli che riteneva dei difetti per imparare ad usare tutte le qualità che Madre Natura gli aveva concesso.
"E' normale che succeda ad un bambino ma io ho venticinque anni."
Lo disse con così tanto rammarico nella voce che il suo timbro scese di circa quattro toni senza che se ne rendesse conto.
Nonostante il momento emotivamente difficile che stava vivendo, non aveva dimenticato di essere un uomo coreano di sani principi.
Si alzò in piedi volgendo il corpo completamente verso la ragazza di nome Mireen. Appoggiò i palmi delle mani sulle cosce e le fece un inchino profondo.
"Avrei piacere se sedessi con me. Vorrei offrirti qualcosa, se me lo permetti."
Il finale era solo un modo di dire. Infarciva la frase ma era esattamente quello che uno come lui aveva il dovere di fare.
Aveva ancora la gola in fiamme, come avesse ingoiato della carta vetrata. Forse era era il momento di concedere alle fragole una tregua e optare su qualcosa di più fresco come un the freddo alla menta. Avrebbe ordinato quello.


role_mireen1

‹ PS: 160 ‹ PC: 110 ‹ PM: 110 ‹ EXP: 23

 
Top
view post Posted on 22/11/2021, 22:27
Avatar

Group:
Docente
Posts:
1,117

Status:


Mireen Fiachran

25 anniDOCENTE
Sangue BANSHEEEx-Grifondoro
Scheda PG Outfit




Aveva allungato i fazzolettini al povero sventurato ma giustamente aveva optato per pulirsi con un metodo meno babbano. A volte ci si dimenticava di avere una bacchetta e che alcuni piccoli problemi, come una caramella gommosa appiccicata ai pantaloni, potevano esser risolti con un semplice tocco magico.
Minimamente offesa per la scelta di non approfittare del suo gesto cordiale di passargli i tovaglioli, li riappoggiò col sorriso ancora sul volto.
<< Oh suvvia, anche a noi adulti possono succedere situazioni del genere anche se più raramente. E infondo, sono sempre occasioni per farsi una genuina risata in compagnia.
E' una fortuna che nella vita ci siano ancora occasioni come queste per sorridere spensierati.>>

Gli aveva parlato gentile e rassicurante, il viso ancora più addolcito dopo che lo aveva visto così impacciato. Stava provando a farlo sentire meno in imbarazzo, infondo non era accaduto niente di grave o di tragico.
<< Ma allora sei mio coetaneo! Anch'io ho 25 anni. Lo ammetto, ti avrei dato molti meno anni...>>
E non stava scherzando, sembrava molto più giovane, tanto da scambiarlo per studente invece che un mago adulto. Era anche carino a dirla tutta, capelli neri e occhi scuri, una pelle ancora più chiara della sua, all'apparenza sembrava così liscia e morbida da aver quasi la tentazione di toccarla. Anche la sua voce era gradevole, benchè non avesse ancora parlato molto.
Quando il ragazzo si presentò a sua volta, lei era pronta ad allungargli la mano com'era solito fare tra occidentali, ma si bloccò a mezz'aria nel vederlo alzarsi e per farle un inchino forse di ringraziamento per come aveva provato ad aiutarlo e di scuse per l'imbarazzante scenetta a cui aveva assistito.
<< Non ti preoccupare, non serve tanta formalità per una cosa così da niente!>> aveva imparato qualcosa dal suo ex-collega ministeriale Isshjo e quello che aveva appena fatto il ragazzo era un segno di grande rispetto ed educazione soprattutto se fatto ad uno sconosciuta.
Il sorriso si allargò ancora di più quando le chiese di sedersi con lui e poterle offrire qualcosa.
Probabilmente avrebbe dovuto rifiutare e non disturbarlo con la sua presenza, ma Jisung aveva attirato la sua attenzione dal momento in cui si stava strozzando con una caramella e anche il suo comportamento tanto "particolare" agli occhi di un'occidentale, da voler continuare quella conoscenza.
<< Accetterò di sedermi al tuo tavolo con gran piacere, ma lascia che sia io ad offriti qualcosa... per farmi perdonare dell'esser scoppiata a ridere!>> era il minimo che poteva fare dopo averlo messo quasi sicuramente in un imbarazzo ben più grosso di quello che già stesse provando.
Prese la borsa abbandonata su una sedia del proprio tavolino e si spostò in quello affianco, scegliendo la postazione migliore per poter chiacchierare.
Appena la cameriera avrebbe portato il suo ordine, non le sarebbe voluto molto a capire dove fosse finita, era a neanche un metro da dove si trovava prima.
Forse il ragazzo non aveva ancora ordinato visto che sul tavolino non c'era niente a parte il sacchetto di caramelle, neanche il menù del Wizcafè.
Veloce afferrò quello che aveva consultato lei e glielo passò.
<< Io ho già ordinato, te invece? Sei mai stato in questo cafè? Hanno mille dolci buonissimi e anche tisane dagli effetti "speciali"... che credo di averle provate bene o male tutte.>> si fece pensierosa, le aveva veramente già provate tutte o gliene mancava una? Va bè, ormai aveva ordinato, sarebbe stata per un'altra volta.
<< C'è anche un altro posto che ha un sacco di scelta per i golosi di dolci come me - e sicuro non lo dava a notare visto com'era magra - "Da Madama Piediburro, ad Hogsmeade. Solo che è frequentato soprattutto da coppiette e andarci da soli non è il massimo... certo ci si può andare sempre con amici, ma anche l'atmosfera è più romantica che festaiola quindi... è da un po' che non ci vado.>>
Ok, indirettamente gli aveva detto di esser single, ma sperò che il ragazzo non se ne accorgesse per non iniziare facendo la figura della sfigata. Stava iniziando a parlare senza senso, forse perchè nervosa nel parlare con un ragazzo mai visto e addirittura straniero. Era così strano non esser lei la straniera...
<< Ma dimmi, te di dove sei? Inglese con genitori stranieri o ti sei trasferito qui? In quest'ultimo caso devo dire che lo parli molto bene l'inglese! Sei qui in vacanza o per lavoro o per viverci? E... - si fermò di colpo. Lo stava sommergendo di domande e non era il caso di metterlo a disagio. Prese un profondo respiro e dando un freno alla sua curiosità, tornò a parlargli tranquilla. - Ti chiedo scusa se ti ho sommerso di domande, ma di solito sono io la straniera ed è strano per una volta non esserlo. Non sembra per via dei capelli neri, ma sarei Irlandese... di solito lo capiscono dal mio accendo poco inglese.>>
Era comprensibile che Jisung non se ne fosse accorto, infondo se era arrivato da poco, non era abituato a nessun tipo di accento, neanche a distinguere quello londinese da quello scozzese al gallese... Non ci riusciva lei che si era trasferita lì da anni e proveniva dallo Stato "confinante" con solo un braccio di mare a separare le due isole, figurarsi lui che forse aveva attraversato l'intero globo.
Poi magari era nato a Londra e aveva solo i genitori/parenti stranieri, facendo saltare tutti i suoi ragionamenti.
Non vedeva l'ora di scoprirlo e di saperne di più di lui.


©himë


// ORDINO:
1 tazza di cioccolato bianco con l'aggiunta di lampone
1 fetta di torta panna e fragola
Per ricevere l'ordine aspetto la risposta di Jisung così scrive anche lui cosa prende e pago tutto io. ^^

 
Top
view post Posted on 23/11/2021, 17:56
Avatar

Group:
Mago
Posts:
421

Status:



Kim Jisung - 김 지성
‹ Mago Adulto ‹ 25 anni ‹

role_mireen
Come da copione Mireen aveva creduto che fosse molto più piccolo della sua età, croce e delizia degli orientali. Da giovane vieni sempre scambiato per uno studentello mentre quando sei più maturo susciti stupore per il tuo aspetto ancora fresco.
Jisung era assolutamente d'accordo con il discorso dell'importanza del buon umore nella vita. L'ex Corvonero amava il sorriso sopra a ogni cosa. C'era bisogno di gioia nelle difficoltà e nelle ansie individuali. Avrebbe preferito però una risata in compagnia senza che questa fosse a causa della sua ennesima figura di castagna.
Era stato così travolto dalla sua ultima performance che non si era soffermato sull'aspetto di lei
Era davvero bella, doveva ammetterlo, e anche molto attenta al proprio aspetto fisico. Quella cosa per lui non era affatto un difetto se veniva gestita nel modo giusto.
"Coetanei..."
Commentò a voce alta.
Avrebbe dovuto conoscerla? Se era andata a Hogwarts avevano sicuramente frequentato lo stesso corso. Scandaglio ogni angolo della memoria partendo da tutti i volti femminili che aveva visto in Sala Comune. Era quasi certo di ricordare tutti gli occhi che aveva incrociato nella Casa di Priscilla e i suoi non rispondevano all'appello. Se era stata una studentessa di Hogwarts allora era stata smistata in una casa diversa. Provò a concentrarsi sul nome e quello non gli suonava nuovo, anche se non era certo di averlo sentito a scuola.
Quando gli disse che era troppo formale la guardò con un'espressione perplessa. Non c'era nulla di formale in quell'inchino ma semplicemente un gesto che suggeriva un minimo di buona educazione. Mai e poi mai si sarebbe rivolto ad una donna, o a un uomo palesemente più grande, senza il dovuto rispetto.
La seconda frase gli fece sgranare gli occhi.
"Cosa? No."
Pagare lei? Nemmeno a parlarne! Lui era l'uomo e lui avrebbe pagato quel conto. Non era misoginia la sua ma solo un qualcosa che gli era stato inculcato in testa fin da piccolo. L'uomo si prende cura della donna e la donna si prende cura di lui. La faccenda economica spettava però al sesso maschile. Cercò di farsi valere ma lei lo sommerse di parole e lo mise davanti davanti al fatto compiuto senza dargli modo di replicare.
"Va bene."
Jisung si arrese a malincuore temendo di offenderla continuando a insistere. Non sapeva quali fossero le abitudini della Gran Bretagna in questo tipo di situazione. Si sarebbe informato e sdebitato in seguito in modo congruo.
Allungò la mano per prendere il menu che Mireen gli porgeva. A dire il vero non ne aveva alcun bisogno. Era stato da Florian così tante volte da conoscere alla perfezione tutte le sfiziosità che prevedeva la carta. Lo aprì distrattamente per poi posarlo delicatamente al lato del tavolo.
Quella notte Londra sarebbe stata investita da una tempesta inattesa. Lui, Kim Jisung, era seduto allo stesso tavolo con una donna della sua stessa età senza che lei lo guardasse come un fenomeno da baraccone.
La cosa che di più lo sconcertò, in senso buono, fu l'interesse che lei dimostrava di avere nei suoi confronti.
"Io vorrei ordinare un the freddo alla menta, mi è venuto mal di gola con tutto quel tossire."
Sorrise con lo sguardo più delizioso che una creatura possa avere.
"Ci sono stato così tante volte da Florian che credo di aver perso il conto. Immagino anche tu dato che hai provato tutte le sue specialità."
Nel momento che Mireen tirò in ballo Madame Piediburro, l'espressione di Jisung deviò sul sorpreso andante. Precisiamo subito che lui non ci era mai stato. Non avendo nessuna con cui accompagnarsi, si era sempre tenuto alla larga evitando di fare la figura dello sfigato più di quello che era in realtà. Questa considerazione però la tenne per sé. Alla sua età non ci avrebbe fatto una bella figura per cui tentò di ostentare sicurezza. Il fatto che lei avesse detto "è da un po' che non ci vado" lasciava intendere piuttosto bene che aveva vissuto delle storie d'amore. Lui invece poteva descrivere solo la vetrina di Madame Piediburro.
"Quel posto è per innamorati, due amici si sentirebbero in imbarazzo lì dentro."
Non le avrebbe mai detto che moriva dalla curiosità di entrarci e non solo per abbuffarsi dei dolci zuccherosi e leggendari del locale. Chissà che atmosfera si respirava sedendosi a quei tavoli mentre tieni per mano la ragazza di cui sei innamorato. Avrebbe fatto un patto con il diavolo per averne una che gli faceva gli occhi dolci mentre inforchettava un'opulenta fetta di torta. Al momento però doveva tenersi tutte le sue curiosità insoddisfatte a andare avanti.
<< Ma dimmi, te di dove sei? Inglese con genitori stranieri o ti sei trasferito qui? In quest'ultimo caso devo dire che lo parli molto bene l'inglese! Sei qui in vacanza o per lavoro o per viverci? E...Ti chiedo scusa se ti ho sommerso di domande, ma di solito sono io la straniera ed è strano per una volta non esserlo. Non sembra per via dei capelli neri, ma sarei Irlandese... di solito lo capiscono dal mio accendo poco inglese.>>
Tutte quelle domande non rappresentavano un problema per Jisung, piuttosto doveva farci l'abitudine.
"Non scusarti, la tua curiosità è legittima."
Non poteva essere altrimenti dato che lui era medaglia d'oro degli impiccioni. Esplose nella prima risata cristallina da quanto Mireen si era accomodata al suo tavolo.
"Sono nato a Londra ma i miei genitori sono coreani del sud. Loro hanno un ristorante quindi sono cresciuto qui, per questo parlo bene inglese. Come tutti i maghi inglesi sono andato a scuola a Hogwarts, ero un Corvonero. Dopo il MAGO sono partito per la Corea e ci sono rimasto sette anni. Sono rientrato a Londra da poco tempo e sto cercando un lavoro. E tu?"
Questa volta si concentrò davvero sul volto della sua interlocutrice facendo brillare di curiosità i suoi occhietti a mandorla. Si avvicinò di più per poter cogliere ogni minimo dettaglio.
"진짜? Ho sempre pensato che le irlandesi avessero i capelli rossi."


role_mireen1

‹ PS: 160 ‹ PC: 110 ‹ PM: 110 ‹ EXP: 23



Jisung ordina un the alla menta
 
Top
view post Posted on 24/11/2021, 20:14
Avatar

Group:
Docente
Posts:
1,117

Status:


Mireen Fiachran

25 anniDOCENTE
Sangue BANSHEEEx-Grifondoro
Scheda PG Outfit




Jisung stava diventando sempre più interessante.
A quanto pare come temeva i suoi ragionamenti erano tutti saltati per aria poichè non era straniero, ma lo erano i suoi genitori, lui era inglese ma con aspetto orientale.
<< Allora ti chiedo scusa se ti ho trattato come fossi in terra straniera. Ho dato per scontato non fossi di qui benchè la parlata inglese perfetta. Sono quasi sollevata di non doverti elencare tutti i luoghi del mondo magico che meritano di esser visitati... ce ne sono decisamente troppi.>> naturalmente stava scherzando, era più che felice di aver una così vasta scelta di distrazioni e possibilità di uscire sia da sola sia in compagnia.
<< Naaa... Da Madame Piediburro ci si può andare anche tra amiche, non serve per forza esser col fidanzato. Diventa leggermente imbarazzante andarci con un amico entrambi single, non tanto per cibo e bevande a tema, ma proprio per l'aria che si respira... con "dolce e accogliente" oserei descriverla.>>
Era strano descrivere l'atmosfera di un locale, ma neanche poi così inusuale, infondo c'era stata sia con amici sia con qualche ragazzo che le faceva la corte ma che aveva poi respinto per concentrarsi sulla scuola o perchè non ricambiava.
Non solo era un suo coetaneo ma aveva addirittura frequentato la sua stessa scuola di magia!
<< Hai frequentato Hogwarts?? Oh Dea che bello! E così Corvetto eh?
Io una fiera ex-Grifondoro! Sicuramente ci siamo incontrati a qualche lezione, ma forse non siamo mai capitati insieme nei compiti di gruppo.>>

La sua mente corse a quei ricordi lontani, le lezioni condivise con le altre casate, a volte svolgevano anche lavori a coppie o gruppi misti, proprio per aiutarli a socializzare e smorzare la normale competizione che si creava tra membri di case diverse. Era quasi scontato dire che quella con cui aveva riscontrato più problemi nell'andare d'accordo non poteva che esser i Serpeverde, ma in quel caso entrava in gioco una rivalità secolare dura da buttar giù.
<< Sei riuscito a mantenere i rapporti con qualche ex-compagno? Io purtroppo ho perso quasi tutti i contatti, giusto qualcuno l'ho ritrovato da poco ma nessuno del mio anno...
Invece non ci crederai ma ho rivisto altri Corvonero del nostro anno e più piccoli, potresti conoscerli. Due di loro lavorano ad Hogwarts con me... potrei organizzarvi un incontro magari.>>

Eh già, era sorprendente come non fosse riuscita a ribeccare i suoi ex-compagni Griffi, giusto qualcuno di 1-2 anni più grande, tra cui un certo auror per la quale più di un anno prima si era presa una bella cotta ma che era riuscita a superare dopo che lei le aveva fatto capire chiaramente di non esser a sua volta interessato. Coincidenza era che di Corvi ne aveva rivisti parecchi, sia coetanei si di più piccoli, addirittura dei Serpi, ma nessun Tasso.
<< Anch'io dopo i M.A.G.O. sono tornata a vivere al casolare di famiglia, nella contea di Antrim... Diciamo che avevo bisogno di un periodo "sabbatico".
Dopo la morte di mio padre, non ce la sia sentiti di rimanere a Londra, sia per i troppi ricordi, sia perchè la nostra casa quella notte andò quasi completamente distrutta dall'incendio, quindi neanche a volerlo potevamo restare.>>
l'aveva raccontato con un tono triste e rassegnato, infondo ne era passato di tempo, ormai aveva accettato l'accaduto, e per quanto fosse ancora una cicatrice ben visibile, la ferita si era rimarginata.
Non voleva creare un'atmosfera cupa e pesante tra di loro, parlando di quanto dolore e ingiustizia ci fosse nel suo passato, o magari della pazzie e della maledizione che aleggiava sulla sua famiglia... Ci mancava solo di spaventarlo e farlo scappare a gambe levate.
<< Bene, torniamo ad argomenti più allegri. Hai già pensato a dove far richiesta d'assunzione? C'è un lavoro che più t'interessa o attira?
Io sono docente di Erbologia ad Hogwarts, ma prima sono stata nella squadra speciale degli Antimago... sono tipo degli auror che però intervengono quando non si a che fare con magia o maghi oscuri, per intenderci. Ho ancora amici al ministero se sei attratto da uno dei dipartimenti, ce ne sono così tanti e vari da aver di che scegliere.>>

La chiacchierata stava andando così bene che non poteva certo mancare il SUO momento d'imbarazzo... e fu proprio Jisung a crearlo con la sua affermazione più che giusta, ma alquanto "scomoda".
L'espressione di Mìreen si fece leggermente infastidita, ma cercò di camuffare l'imbarazzo con un tono di neutro, come che la cosa non la toccasse quando invece era il contrario...
<< In famiglia, da quello che so e di che ho memoria, sono stati tutti di carnagione chiara e capelli ramati o arancio. Persino mio fratello lo è. Mia nonna... la mia bisnonna... la mia bisbisnonna e così via.
Incroci tra clan con capelli rossi non potevano che dare figli e figlie di quel colore.
Ma poi è arrivata mia nonna che ha ben pensato di innamorarsi e sposarsi col figlio primo genito di un clan col gene del capello nero ed ecco spuntare mia madre e dopo io.>>

Si mordicchiò il labbro inferiore, un tic che faceva quando era pensierosa o nervosa, in quell'occasione si trattava piuttosto di dissenso verso quella genetica traditrice che le aveva dato i capelli neri invece del bel rosso tipico irlandese. L'espressione di stupore sul volto del coreano, l'aveva vista ormai così tante volte che ormai non avrebbe più dovuto suscitarle alcun fastidio eppure era snervante, quasi avvilente amare tanto la propria patria, ma non portarne addosso i tipici tratti distintivi, un "problema" che certo non riguardava Jis, visto che non solo non gli dava la sua età, ma non lo avrebbe mai creduto inglese se non fosse stato lui stesso a dirglielo.
<< Mi piace colorarmi magicamente i capelli - con la mano destra prese la prima ciocca di capelli che incontrò e la spostò in avanti per fargli notare "l'ovvio", visto che era impossibile non vedere la sfumatura azzurra sulla sua lunga chioma leggermente mossa, in perfetto contrasto col suo nero naturale. - Un paio di volte me li sono fatta del rosso visto in alcuni ritratti e foto di famiglia appesi alla casa in Irlanda... e mi hanno detto che assomiglio parecchio ad una mia lontana antenata.>>
Che al villaggio si dicesse fosse pazza, per poi scomparire di colpo senza lasciar tracce, era un dettaglio che avrebbe evitato di dirgli, sempre per non rovinare la bella conversazione tornata di nuovo normale e spensierata.
Anche il motivo per cui cambiava colore di capelli sarebbe rimasto un segreto per adesso, riguardava il padre e uno dei ricordi più belli che conservava nel cuore... se tra loro sarebbe nata una bella amicizia, glielo avrebbe raccontato di certo.
<< Te invece? Mai ceduto alla tentazione di cambiare colore? Magari un bel biondo con taglio occidentale oppure qualcosa di più ribelle come un blue elettrico o un rosa shocking!>> ridacchio, divertita dall'immagine mentale di lui coi capelli sparati in testa e colorati con un bel giallo canarino.


©himë


// ORDINO:
1 tazza di cioccolato bianco con l'aggiunta di lampone
1 fetta di torta panna e fragola
Per ricevere l'ordine aspetto la risposta di Jisung così scrive anche lui cosa prende e pago tutto io. ^^

 
Top
view post Posted on 25/11/2021, 17:57
Avatar

Group:
Mago
Posts:
421

Status:



Kim Jisung - 김 지성
‹ Mago Adulto ‹ 25 anni ‹

role_mireen
Più passavano i minuti e più prendeva coscienza della differenza abissale che esisteva tra le ragazze coreane e quelle occidentali. Lui non poteva negare di preferire quelle del versante ovest del planisfero sotto molti punti di vista.
"Perché continui a scusarti? Non ce n'è necessità, in fondo non sapevi chi fossi fino a qualche minuto fa."
Era normale che la situazione l'avesse tratta in inganno. La cosa che aveva trovato strana era che non lo avesse catalogato subito come cinese, e succedeva davvero molto spesso anche dopo che Jisung dichiarava di essere coreano.

Non era certo di aver visitato tutti i luoghi magici della Gran Bretagna, sicuramente molti mancavano all'appello. Si era concesso diverse gite turistiche durante la vacanze estive ai tempi della scuola ma era sempre rimasto in Inghilterra. Se esistevano dei luoghi magici in Irlanda non ne conosceva nemmeno uno.
"Potrei visitare quelli che non conosco ora che non ho un lavoro, dopo non so se riuscirò a spostarmi facilmente."

Tornare sull'argomento fidanzate lo fece innervosire. Cuori, appuntamenti, pozioni dell'amore erano cose che aveva sempre sognato di vivere ma non voleva farlo con un'amica solo per andare a vedere di cosa si trattava. Aveva aspettato tanto per l'amore ed era disposto ad attendere ancora.
"Direi che Madame Piediburro non sarebbe un luogo opportuno."
Andarci con una ragazza single era poi, secondo i suoi principi, assolutamente fuori discussione. Le avrebbe mancato di rispetto ed era l'ultima cosa che voleva.
"Grifondoro...Mireen...Perdonami, ma non riesco a ricordare. Probabilmente dipende proprio dal fatto che non ho mai frequentato dei gruppi di studio, non mi sono mai piaciuti. Se devo essere onesto, ho sempre lavorato meglio da solo e in questo i professori non mi hanno mai ostacolato."
Jisung era estremamente solare e estroverso ma non quando si trattava di studiare. Per lui era una cosa estremamente seria e non voleva distrazioni.

Un sorriso radioso illuminò il viso dell'ex Corvonero. L'idea di rivedere i vecchi compagni di scuola lo riempiva di entusiasmo anche se era certo che nessuno di loro si sarebbe ricordato di lui. Jisung era sempre stato uno studente anonimo pur portando sempre all'ovile dei voti molto alti. Non era stato Prefetto o Caposcuola, non faceva per lui. Troppe responsabilità che avrebbero tolto del tempo prezioso allo studio. Quel poco tempo che aveva preferiva condividerlo con Helena oppure giocando a Gobbiglie nella Sala Comune. Ricordava ancora le risate e le penitenze feroci che spettavano ai perdenti. Uno di loro era stato costretto a rimanere immobile per trenta minuti davanti all'ingresso del dormitorio femminile, e quella era una delle penitenze migliori.
"Sarebbe bello rivedersi dopo tanto tempo, ma non sono certo che si ricorderebbero di me."
*Ero un po' anonimo, con il fisico di un ragnetto e i lineamenti troppo femminili per voi occidentali.*
Tenne per sé i suoi pensieri, era meglio riporli nella scatola dei ricordi e lasciarli lì per tutto il tempo che gli restava davanti.
Del resto anche Mireen, che sembrava piuttosto sveglia e presente a se stessa, non rammentava nulla di lui, sebbene i suoi tratti somatici lo avessero sempre reso diverso dagli altri.

Ascoltò con attenzione il racconto della ex Grifondoro e si sollevò composto sulla sedia, schiena rigida, nell'apprendere la sua storia familiare.
"Mi dispiace molto per la perdita di tuo padre, sarà stato davvero un momento difficile."
La sua empatia e delicatezza d'animo non gli concedeva di non soffrirne. Quella tragedia doveva averla segnata nel profondo ma lei era meravigliosamente piena di vita. Era davvero da ammirare per questo. La sua famiglia era chiassosa e invadente ma gli era sempre stata vicina, soprattutto durante la sua crisi depressiva dopo i MAGO.
Per rispetto non le chiese di entrare nei dettagli ma sarebbe stato ad ascoltare se lei ne avesse avuto bisogno.
Infatti continuò a farlo, ad ascoltarla con i suoi occhi attenti e dolci che un po' si spensero quando Mireen parlò del suo lavoro.
E tornò Hogwarts e lo fece nel modo più doloroso possibile per Jisung. La ex Grifondoro faceva parte del personale scolastico e insegnava la materia che lui amava di più. Non le confessò che il suo sogno più segreto era quello di fare il docente a Hogwarts e soprattutto che lei occupava la cattedra che desiderava da sempre. Ora sapeva che per fare il docente avrebbe dovuto ripiegare su una seconda scelta, ma valeva davvero la pena?
Non aveva la minima speranza dato che Mireen era sua coetanea di poter dire agli studenti quanto amava l'Erbologia. Non sarebbe mai successo.
Tenne la delusione nel cuore perché sarebbe stata una tremenda mancanza di rispetto nei confronti di lei. Jisung era quel tipo di uomo che preferisce soffrire in prima persona piuttosto che ferire il prossimo e questo la diceva lunga sulle sue inclinazioni.
"Ho fatto domanda a San Mungo per diventare Medimago. Spero che mi chiamino per un colloquio. Amo rendere felici le persone, fa stare bene anche me. Sono orientato sui reparti che si occupano delle Piante Magiche perché l'Erbologia è sempre stata la mia materia preferita. Abbiamo una cosa in comune."
Ora che il suo sogno era svanito come l'acromantula rosa forse Jisung avrebbe cominciato a vedere davvero con chiarezza quelle che erano le sue vere capacità. Era empatico e affabile, capace di mettere a proprio agio il prossimo senza difficoltà. La sua dolcezza lo faceva amare senza condizioni e senza secondi fini. Era nato per fare il Medimago ma ancora non lo aveva capito, ostinato nell'inseguire un sogno non adatto a lui.
"Auror..."
Restò colpito dal suo coraggio di essere un Auror. Li aveva sempre ammirati moltissimo, soprattutto le donne. Trovava che avessero coraggio da vendere. Lui mai e poi mai avrebbe potuto contrastare un Mago Oscuro.
"Hai tutta la mia ammirazione, Mireen."

Notò il pizzico di fastidio che comparve sul viso di lei anche se non ne comprendeva il motivo. Preferì quindi non approfondire la cosa, con il rischio di farsi scappare che le rosse gli piacevano un sacco.
"Sono sicuro che stavi benissimo anche con i capelli rossi."
Era stato abbastanza diplomatico e cortese? Forse sì o forse no, non ne era certo.
Le fu immensamente grato di aver girato la scopa verso un'altra direzione, decisamente più divertente. Ancora si chiedeva come avessero fatto i suoi capelli a sopravvivere a tutte le torture a cui li aveva sottoposti. Ora aveva scelto di assecondare Madre Natura ma nessuno gli avrebbe vietato di sfoggiare qualche colore assurdo in occasioni particolari. Amava divertirsi e questa cosa faceva parte del pacchetto.
"I capelli? Oh, sì, certo. Mentre ero in Corea li ho provati praticamente tutti: biondi chiaro, biondo scuro, biondo miele, grigi, rosso carota, rosso acceso, rosa confetto, verde menta e blu. Credo che non me ne manchi nessuno. Ti confesso che il blu mi piaceva tanto e credo che mi stesse anche bene. Di tutti i colori che ho fatto anche il biondo chiaro mi piaceva ma non con un taglio occidentale, sono orrendi non mi piacciono."
Avrebbe dovuto forse rinunciare alla sua amata frangia? Non se ne parlava proprio, nella maniera più assoluta! Era forse questo il motivo per cui non piaceva alle ragazze occidentali? Quello poteva essere un problema ma Jisung non avrebbe mai rinunciato alla sua identità per nessun motivo.


role_mireen1

‹ PS: 160 ‹ PC: 110 ‹ PM: 110 ‹ EXP: 23



Jisung ordina un tè alla menta :quote:

Edited by Jisung* - 29/11/2021, 21:56
 
Top
view post Posted on 15/12/2021, 22:41
Avatar

Group:
Docente
Posts:
1,117

Status:


Mireen Fiachran

25 anniDOCENTE
Sangue BANSHEEEx-Grifondoro
Scheda PG Outfit




Gli piaceva studiare da solo, ma si era subito illuminato quando gli aveva detto di conoscere alcuni suoi ex-concasati. Poteva intuire che fosse solitario nello studio/lavoro, ma infondo socievole nel tempo libero.
<< Hai detto di esser tornato in Corea, da dove vengono i tuoi genitori, dopo i M.A.G.O.... ma eravate soliti andarci ogni tanto, magari nei vostri giorni "sacri" di festa, il compleanno di un parente... o per te è stata la prima volta? - fece una pausa in attesa della risposta, per poi chiedere curiosa - Cosa ti manca di più di quel posto, quella cultura e tradizione che da noi purtroppo non trovi per l'enorme differenze che abbiamo rispetto all'Oriente?>>
Lo stava ancora ascoltando quando arrivò la commessa coi loro ordini.
Vedere quanto Mìreen avesse ordinato più di Jis era quasi imbarazzante: il ragazzo si era limitato ad un tè alla mente, mentre lei aveva preso cioccolata calda e fetta di torta. Ogni volta doveva star attenta a non far fuori l'intero Wizcafè, con naturale somma gioia da parte del locale visto l'enorme guadagno.
<< Ti prego, non dirmi che hai ordinato solo un tè perchè mi sono offerta di pagare... Potevi assaggiare una fetta di torta... - un'espressione di leggero pentimento, si dipinse sul volto della ragazza, poco convinta che quel semplice tè fosse l'effettivo unico desiderio del coreano - Ora mi vergogno ad aver ordinato così tanto.>> considerato quanto in verità fosse magra, per metter su le rotondità che sua nonna tanto voleva vedere sulla nipote, avrebbe dovuto mangiare tutto il menù e Jisung stesso.
L'abitudine ad andare a correre ogni mattina, rimasta dalle lunghe passeggiate che si faceva in mezzo al verde irlandese, sicuramente non l'aiutava a mettere peso, ma lei si piaceva così e non avrebbe iniziato ad ingozzarsi solo per mettere su ciccia e amplificare le curve che già aveva.
<< Facciamo così: io tengo il cucchiaino della cioccolata calda, te quello della fetta, e ci gustiamo quelle delizie insieme! La merenda di oggi pomeriggio prevede: cioccolata bianca con lampone e torta panna e fragola!>> era facile far tornare il buon umore a Mìreen, bastava aver l'opportunità di condividere quello che adora e rendere così tutti felici.
Non resistette e senza ulteriori indugi, affondò il cucchiaino subito nella fetta di torta, eccitata all'idea di poterla finalmente gustare.
Appena iniziò a mangiarla, un gemito di piacere le sfuggì dalle labbra, incapace di contenersi.
<< Mmmmm che buonaaaa! E' la mia preferita! Potrei mangiarmene una torta intera e aver ancora fame per il bis. Dai dai, sentila! Io ora voglio sentire il mio nuovo accostamento con la cioccolata calda.>>
La scelta torta, in teoria, avrebbe dovuto far piacere a Jisung, considerato il colore delle caramelle che poco prima prima stava mangiando con tanta foga.
<< Se rifiuterai il mio gesto di condivisione del cibo, sappi che mi riterrò moooolto offesa. Sarà segno che non apprezzi la mia gentilezza e potrei un enorme indelebile disonore sulla tua famiglia.>>
La faccia seria e il tono fermo non riuscirono a resistere abbastanza dall'esser presa seriamente, rivelando che naturalmente stava scherzando, non avrebbe certo gettato disonore rifiutare di condividere con lei del cibo che lui non aveva neanche ordinato... o almeno così pensava.
<< E così hai fatto domando al San Mungo? Conosco una ragazza che è medimaga... - in verità ne conosceva anche un'altra, la sua ex-migliore amica Lia, ma preferiva evitare di parlare di lei, visto che solo l'anno prima si era suicidata, lasciando un enorme vuoto in la amava - ...anche lei è un'ex-corvonero, ma credo sia più piccola di noi. Potrebbe aiutarti a prepararti per il colloquio.>>
Scoprire che l'Erbologia era la sua materia preferita ad Hogwarts fece spuntare un gran sorriso sul viso della ragazza, illuminata da quel nuova e decisamente interessante informazione.
<< Se avrai bisogno di aiuto, chiedimi pure.
In Irlanda, fin da piccola, mi portavano nelle serre e nella foresta di nostra proprietà per insegnarmi a distinguere piante coltivabili e selvatiche, i vari usi non solo in cucina, ma anche medici per unguenti e decotti fatti in casa... "I rimedi della nonna" chiamiamoli così.>>
una risatina le scappò al dolce ricordo della nonna e della madre che le chiedeva aiuto in giardino per poi far essiccare i fiori con cui poi si facevano un delizioso e rilassante infuso caldo.
<< Diciamo che sono stata "costretta" ad imparare. Molte piante le usiamo anche per i nostri rituali e cerimonie, e per poter mandare avanti la tradizione di famiglia, era inevitabile le imparassi.
All'inizio era quasi noioso, poi piano piano mi sono immersa e appassionata, ho iniziato ad apprezzarla così tanto da prendere il massimo dei voti a scuola.
- fece una breve pausa, il giusto per immergere il cucchiaio nella cioccolata e assaggiarne il sapore di lampone - Ma confesso che non era la mia materia preferita. Ho sempre amato Difesa contro le arti magiche e Incantesimi, non mi sarebbe dispiaciuto occuparmi di una di quelle cattedre, ma alla fine ho accettato di insegnare proprio Erbologia.>>
Non era del tutto pentita di non aver potuto far domanda per quelle due materie, infondo se era destino che rivestisse il ruolo della docente di Erbologia, così doveva andare. E poi questo le permetteva di mantenere il suo legame con la Natura, imparare sempre cose nuove dal punto di vista botanico... e di andare a bagnarsi al Lago Nero (le ricordava quello a casa in Irlanda) con la scusa di raccogliere piante.
Una cosa che aveva capito da quel ragazzo era che, a differenza di lei, era poco loquace. Lei parlava parlava e parlava, raccontando anche storie non richieste, ma che aveva piacere di condividere, anche solo per far conversazione, mentre Jisung risponde alle sue domande con frasi abbastanza brevi e concise.
Sperò che il motivo non fosse proprio lei... A volte rischiava di infastidire o di mettere a disagio l'interlocutore col suo troppo parlare e purtroppo non se ne accorgeva. La voglia di conoscere nuove persone, soprattutto quelle che fin da subito si rivelavano interessanti come il bel orientale seduto davanti a lei la portavano a parlare troppo, ma dava sempre la possibilità all'altro di rispondere e raccontare a sua volta... se non lo faceva, c'era da preoccuparsi?
<< Ti chiedo scusa se sono così loquace... Mi piace conoscere persone nuove e finisco per parlare parlare e... - breve respiro per non bloccarsi nel tentativo di farsi capire - Spero di non annoiarti o che il mio tanto chiacchierare non ti metta a disagio! Se è così, fermami pure, prometto di smettere con tutte queste domande e aneddoti.>>


©himë


// Non avendo ricevuto risposta all'MP inviato circa 1 settimana fa' , ci consideriamo serviti in modo da poter andare avanti con la role.
 
Top
view post Posted on 20/12/2021, 23:13
Avatar

Group:
Mago
Posts:
421

Status:



Kim Jisung - 김 지성
‹ Mago Adulto ‹ 25 anni ‹

role_mireen1_0

role_mireen2

role_mireen3
Essere seduto allo stesso tavolo con una donna bellissima come Mireen lo metteva in agitazione, ma appena lei iniziò a fargli domande sulla Corea Jisung entrò in una confort zone che lo fece completamente rilassare. Il segno più evidente fu il sorriso ampio e dolce che accompagnò la sua risposta.
"Non ci ero mai stato prima. I miei genitori hanno un ristorante e non ce la siamo mai passata male. In famiglia però siamo in cinque, dopo di me hanno avuto altri due figli. Gli spostamenti non era possibili con tanti bambini soprattutto quando eravamo piccoli. Il viaggio in Corea è stato il regalo per il mio M.A.G.O. dopo sette anni di studio a Hogwarts."
Era impossibile descrivere quei sette anni in poche parole, erano state delle emozioni indescrivibili e speciali. Ogni piatto che aveva mangiato sembrava avere un altro sapore. Gli hanbok erano cuciti con tessuti preziosi e luminosi. Anche il cielo aveva un colore diverso così come il profumo dell'aria.
"Mi mancano tanto le carezze di mia nonna, le mille storie che conosce e il suo modo stupendo di raccontarle. Mi manca la compostezza della gente ma soprattutto il rispetto. Credo che, tra tutte le cose, sia quella che più mi ha colpito. Fino a quel momento avevo vissuto la nostra cultura solo di riflesso."
Si interruppe quando arrivò la cameriera con le ordinazioni. Attese che sistemasse tutto sul tavolo e la ringraziò, piegando leggermente la testa. Appena furono di nuovo soli tornò a dedicarsi totalmente a Mireen. Sorrise alle parole della ex Grifondoro. Le lunghe dita scompigliarono leggermente la frangia per dargli volume.
"No, Mirisshi, avrei ordinato comunque il tè alla menta. Ho tossito parecchio prima e volevo una bevanda rinfrescante. In ogni caso spero che mi permetterai di sdebitarmi con un invito a cena."
Era il minimo che la sua educazione gli imponeva. Lei gli aveva offerto da bere quindi lui doveva pagare qualcosa di molto più sostanzioso. Era un concetto un pò assurdo ma dalle sue parti era così che funzionava. Preoccupazione inutile perchè lei lo avrebbe rimandato al mittente, e tanti saluti.
Quando Mireen propose la divisione dei cucchiaini e della consumazione, Jisung scoppiò a ridere sollevando le mani in segno di resa.
"Non mi permetterei mai di infangare il mio onore e poi mi piace farlo. Forse non lo sai ma è una cosa molto coreana."
Sicuramente era stata un'iniziativa guidata dall'istinto ma perfettamente in linea con la sua cultura.
Prese il cucchiaino più vicino con le sue dita lunghe e magre, afferrandolo quasi all'estremità come faceva con le bacchette. Assaggiò per prima la torta facendo subito un'espressione deliziata.
"Sorelle Stravagarie! Avevo dimenticato quanto fosse buona! Vuoi assaggiare?
Senza pensarci affondò di nuovo la posata nella torta e l'avvicino a Mireen. Solo in quel momento realizzò il significato di quel gesto e divenne più rosso della fragola sulla fetta di torta.
"Ehm...scusami...avevo dimenticato che hai il tuo. Mi dispiace."
Si tappò la bocca con la torta per paura di dire qualche altra idiozia.
Evitò di pensare al suo colloquio da Medimago altrimenti avrebbe perso l'appetito per l'ansia.
"I consigli mi serviranno se esco vivo dal colloquio, quindi spero davvero di averne bisogno."
I suoi occhi obliqui si dilatarono oltremisura quando Mireen iniziò a parlare di piante magiche. Per lui era emozionante come uno studente che entra per la prima volta a Mielandia.
"Ma è fantastico!
I palmi delle mani batterono l'uno contro l'altro per l'entusiasmo.
"Devi insegnarmi un sacco di cose. Tutte queste piante speciali della tua terra, sempre se puoi condiverlo."
Era qualcosa che la toccava nel profondo e lui non era nessuno per reclamare quelle informazioni riservate.
"Erbologia era la mia materia preferita e poi Pozioni e Incantesimi. Riguardo alle altre materie mi ha sempre affascinato Rune Antiche."
Prese un cucchiaino di cioccolata mentre continuava ad ascoltarla.
"Non mi sembra che parli troppo, e credimi se ti dico che io sono logorroico quando mi ci metto. È un piacere ascoltarti, Mirisshi."



role_mireen1

‹ PS: 160 ‹ PC: 110 ‹ PM: 110 ‹ EXP: 23

 
Top
view post Posted on 20/1/2022, 03:17
Avatar

Group:
Docente
Posts:
1,117

Status:


Mireen Fiachran

25 anniDOCENTE
Sangue BANSHEEEx-Grifondoro
Scheda PG Outfit




Non riuscì a trattenere un sorriso soddisfatto quando Jis acconsentì a dividere tutto quello che aveva ordinato, e con suo stupore era una cosa molto coreana. ma ciò che la lasciò un attimo interdetta, tanto da bloccarsi e guardarlo, fu quando si offrì di farle assaggiare un pezzo di torta direttamente dal suo cucchiaino... gli occhi spalancati per quel gesto che era solito far lei anche verso sconosciuti, magari in un impeto di giopia com'era successo a lui, o per provocarli e scoprire come si sarebbero comportati davanti ad un simile comportamento tanto audace.
Nella sua testa aveva già deciso di accettare, si stava anche avvicinando lentamente a quella dolce offerta, ma non ebbe il tempo di aprire la bocca che il ragazzo se ne pentì, scusandosi in visibile imbarazzo.
Tornando seduta dritta al suo posto, cercò di nascondere la delusione per quel "tornare sui suoi passi", le era tanto piaciuto quel suo prendere l'iniziativa...
<< Peccato... mi sarebbe piaciuto assaggiare la torta dal tuo cucchiaino, magari gli avrebbe dato un "di più"... e poi sembrava proprio un bel pezzo gustoso quello che mi stavi offrendo.>>
Ed ecco la Mìreen provocatoria che mette alla prova i ragazzi per vedere se scappano davanti ad una ragazza che mostra carattere e charme.
Lasciò cadere la battuta, infondo insistere con quel modo di fare rischiava di diventare esagerato e inadatto. Il suo umore aveva rischiato di abbassarsi, ma l'entusiasmo con cui il ragazzo le chiese di insegnarle le piante che usano a casa riuscì di nuovo a risollevarglielo.
<<certo! Mi farebbe un gran piacere condividere con te le mia conoscenze delle piante usate nella mia tradizione da secoli. Avresti molto da chiacchierare anche con la mia seanmháthair, significa nonna, ha viaggiato un sacco ed è stata molto in oriente dove ha ancora amici che ogni tanto va a trovare.>>
Oh Sì, sua nonna avrebbe potuto passare ore a raccontargli dei suoi viaggi in Oriente, cultura che lei trovava tra le più affascinanti e interessanti.
<< La mia materia preferita era Difesa contro le Arto Oscure e Incantesimi, ma andavo bene anche in altre materie come Pozioni, Erbologia e altre ancora... naturalmente Antiche Rune era tra i miei Must e considerate le mie origini celtico-druidiche è inevitabile, a casa ho un sacco di oggetti antichi con rune incise o pitturate, ancora le usiamo per alcuni riti.>>
Lo osservò prendere un cucchiaino di cioccolata, ma appena sentì quel nomignolo i suoi occhi tornarono fissi su quelli del ragazzo, rimasta di colpo congelata nel tempo.
Un voce carica d'affetto le tornò in mente, una voce che non sentiva da tanto tempo.
Il volto della ragazza si fece non più solare e luminoso come prima, ma più trattenuto, più triste, pur senza sparire.
Distratta prese il proprio cucchiaino e lo immerse nella cioccolata appena assaggiata da Jis e senza accorgersene iniziò a rigirarla con delicatezza, osservando le onde che si formavano e da bianche diventavano sempre più rosa lampone.
<< Mi piace il soprannome che mi hai dato... Mirisshi
Mi ricorda quello che mi dava mio padre quando ero piccola: Mìrri. Mi chiamavano anche col mio nome in irlandese, Muìryn, ma da piccola, mio babbo aveva l'abitudine di chiamarmi diversamente, diciamo un fusione tra Mìreen e Muìryn... Mìrri>>

Un ricordo si fece strada mentre ripensava a quel singolare nomignolo che non sentiva ormai da tanto, quasi da dimenticarsene...
<< Sai, la prima volta che il mio daid lo pronunciò, era la Vigilia di Natale e io ero appena entrata ad Hogwarts. Avevo scoperto che máthair era incinta e presto avrei avuto un fratellino; così, seduti davanti al fuoco, i miei genitori stavano decidendo come chiamarlo coi commenti di mia nonna, la matriarca della nostra famiglia.
Io li ascoltavo mentre guardavo il fuoco scoppiettare nel camino e intanto mangiavo i miei biscotti alla cannella. Continuavano a proporre nomi strani di un certo spessore tipo Brodie, Sean, Ciaran... e a me non piacevano, volevo qualcosa di più carino per il mio fratellino. Così ricordo che mi alzai in piedi e dissi "No! Questi nomi non vanno bene, ci vuole qualcosa di carino!" tutti risero e mia madre mi chiese a cos'avevo in mente e io le risposi "Qualcosa che sia simile al mio nome." "Ma te hai due nomi: Mìreen e Kathleen come la nonna.." "...in verità c'è anche l'altro nome, quello nella vostra lingua." "Intendi Muìryn? Ma così la chiamiamo solo noi della famiglia, in giro lo conoscono solo come Mìreen."
Ricordo che, stranamente, era la prima volta che sentivo i miei due nomi vicini... "Chiamiamolo Mìreen... unito a Muìryn... Ehm..." e mio padre ridendo disse "Mìrri!" "Sì sì, mi piace, chiamiamolo così!"
Di nuovo scoppiarono a ridere, poi lui si alzò dal divano per sedersi davanti a me e mi disse "E' bello, mi piace Mìrri, ma è un nome più adatto ad una bella bambina. Facciamo così: Mìrri sarà il tuo nomignolo buffo, mentre per il bimbo deciderai te con un gioco: chiudi gli occhi e pensa a cosa vorresti che facesse il tuo fratellino per farti star bene." "Tipo condividere la merenda o i giochi?" "Siiiì ma qualcosa di molto più importante, qualcosa che facciamo anche io e la mamma magari..." " ricordo che ci pensai un po' e mio padre stava per alzarsi quando lo abbracciai stretto stretto e gli risposi "Vorrei che mi protegga." e daid ricambiando l'abbraccio mi disse felice "Perfetto, allora il suo nome sarà Liam, che significa Guardiano, e il compito dei guardiani è proprio di proteggere".>>

Dovette abbassare lo sguardo per nascondere gli occhi lucidi. Non voleva rovinare quella bella atmosfera di amicizia che si stava creando tra di loro.
<< Eh Sì, il nome di mio fratello è stato deciso la Vigilia di Natale, da una bambina di 11 anni mentre mangiava gingerbread davanti al cammino...>>
Allungò la mano per prendere il tè freddo da lui ordinati e ne prese un sorso. Aveva proprio bisogno di qualcosa di fresco! fece qualche respiro profondo e riuscì a ritrovare il coraggio per guardare di nuovo in faccia Jisung senza vergognarsi.
<< Scusa per la storia, ma... il tuo soprannome mi ha riportato alla mente un ricordo così bello, ma al tempo stesso doloroso... forse è per quello che lo avevo momentaneamente dimenticato, ma non posso che ringraziarti di averlo inconsapevolmente riportato alla luce.>>
Il sorriso si fece più dolce e luminoso, era sinceramente grata per quel soprannome, tanto che si sollevò dalla sedia e allungandosi verso di lui, gli diede un bacio sulla guancia, per poi sussurrargli un << Grazie>> all'orecchio prima di tornare a posto.
<< E te invece? Hai nomignoli simpatici, soprannomi buffi con cui ti chiamavano da piccola o che magari ti chiamano tutt'ora...>> era in attesa che rispondesse quando le venne un improvvisa stramba idea culinaria...
<< Uhhhhh ideona! Proviamo a sertire questa cioccolata con le tue caramelle gommose?? Dai dai, passamene una... ne hai rimasta qualcuna o te le sei finite tutte con quel tentato soffocamento?>>









©himë


Proposito #3 Box NOCCIOLA "CHRISTMAS MEMORIES"
 
Top
9 replies since 14/11/2021, 12:36   305 views
  Share