Gufetto molesto, Ordinazione via gufo

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 3/12/2021, 11:04
Avatar

We are all immortal until proven otherwise

Group:
Caposcuola
Posts:
4,836

Status:


Contrariamente a un negozio dagli spazi ristretti, il Testa di Porco, come un qualsiasi pub, poteva essere fonte di disagio per un gufo neurodivergente come Marcabrù. Il simpaticone si fiondò come al solito dentro la locanda, inconsapevole di cosa avrebbe potuto trovarvi, e non appena vide la calca e gli schizzi di schiuma di birra si arrestò in volo sbattendo concitatamente le ali. Gridò come se avesse visto un basilisco ma non cadde morto a terra. Sfortunatamente per tutti cominciò a roteare impazzito per il soffitto seminando terrore.
Si appollaiò infine su una trave in alto e mordendo il legamento col becco lasciò cadere la lettera d'ordinazione dalla zampa sul bancone, dove il barista avrebbe potuto leggere comodamente e a distanza di sicurezza da quella bestiaccia di Satana ciò che la Casata Grifondoro richiedeva.
Sul foglio era stato appuntato che vi era necessità di un croccante con fegato di drago e ali di doxy da tre falci, del lardo di cinghiale ricoperto da scaglie misteriose sempre da tre falci e della carne di drago essiccata ripieno di bava di vermicoli questa volta da quattro falci.
Non doveva essere nulla di complicato reperire tali prelibattezze dalla dispensa. Il peggio, per il garzone, sarebbe stato riuscire ad effettuare lo scambio con il gufo: il suo becco era affilatissimo.



Da mettere sul conto della Casata Grifondoro.
 
Top
view post Posted on 21/12/2021, 10:36
Avatar

Di sole e di gatti

Group:
Corvonero
Posts:
1,823
Location:
Ferrara

Status:




G2Ylysc

Amelia Gin Moonword

studentessa |12 anni | I anno | Corvonero


Era già Dicembre e Gin si trovava, quella sera, di turno al Testa di Porco. Fuori l’aria era gelida e, nonostante la fama del locale, la gente si accalcava al suo interno per riscaldarsi e bere senza doversi sorbire decorazioni natalizie e simili. Anche quella sera il locale era pieno. Tutto abbastanza gestibile per Gin che ormai era stata assunta da diverso tempo e aveva quindi imparato -a sue spese- come essere rapida, come non combinare troppi guai e soprattutto, come non guardare troppo le persone che entravano. Sembrava, insomma, una normale serata. Non sapeva che quella pseudo tranquillità sarebbe stata presto interrotta da un animale quantomeno strano, se non proprio pazzo. Infatti, mentre Gin stava spinando una Burrobirra alcolica da 1 pinta -il ché già era una impresa per via delle dimensioni del boccale- sentì un grido acuto e, voltandosi all’improvviso, non si accorse che il bicchiere si era spostato da sotto il getto della birra, spillando il contenuto dorato sui suoi piedi.

“Maledizione!” imprecò, mentre sentiva attorno a sé aumentare lo scompiglio. Chiuse la spinatrice e alzò lo sguardo alla sala del locale per vedere un gufo che, impazzito, stava roteando sul soffitto creando parecchio malumore e schiamazzi negli avventori. Gin vide che un mago stava già tirando fuori la bacchetta, quando lei si ricordò di aver in tasca dei biscotti gufici. Le erano rimasti dal saluto fatto a Ka, proprio prima di prendere servizio per il suo turno, quel pomeriggio.

Ne tirò fuori una manciata e disse, rivolta al gufo: “ehi bello, qui, guarda cosa ho per te...”

In un primo momento al gufo sembrò non interessare minimamente l’offerta ma poi si calmò e si andò ad appollaiare su una trave in alto, lasciando cadere sul bancone un biglietto. Gin non era certa che fossero stati i suoi biscotti a calmarlo, probabilmente quello strano animale aveva semplicemente deciso di aver fatto abbastanza guai per quella sera. Fatto sta, che non volle rischiare. Appoggiò una manciata di biscottini su una trave abbastanza bassa sopra il bancone, salendo su una piccola scaletta. Su quella trave aveva nascosto un piccolo piattino con acqua e lo usava per dare da bere e da mangiare a Ka quando veniva a trovarla e anche ai gufi che portavano le ordinazioni.

Lasciò quindi lì i biscotti e si dedicò al biglietto.

“...croccante con fegato di drago e ali di doxy, lardo di cinghiale ricoperto da scaglie misteriose e carne di drago essiccata ripieno di bava di vermicoli. Per la casa Grinfondoro.“

“Tutto questo scompiglio per così poco...” sospirò, comunque contenta di potersela cavare rapidamente. Chissà per quanto tempo sarebbe stato buono quel gufetto lassù in cima.

Prese il tutto dalla dispensa e fece segno al gufo che il suo pacchetto era pronto. Pregò che non l’attaccasse lasciandola morta stecchita sul pavimento piena di beccate sulla testa: non credeva che qualcuno si sarebbe preoccupato più di tanto del suo corpo, se non perché, a quel punto, non sarebbe più stata in grado di servire da bere. Ma temeva lo stesso cosa ne potessero fare in quel posto!

Il gufo si avvicinò alla trave con i biscottini.

“Non mi aiutare, mi raccomando, eh”
gli disse Gin, salendo si nuovo sulla scaletta. A quel punto lo scambio avrebbe potuto filare liscio come l’olio, Gin avrebbe attaccato alla zampa il pacchetto e avrebbe contato i soldi contenuti nel borsellino sull’altra zampa. Gli avrebbe fatto una carezza sotto il becco e il gufo sarebbe volato via. E invece, quella non era una serata normale, tanto che Gin ridiscese le scale ciucciandosi furiosamente due dita che il simpatico gufo le aveva beccato, sia quando gli aveva dato il pacchetto, sia quando aveva contato i soldi.

*Mannaggia a te* pensò *la prossima volta altro che biscotti gufici*. Ma non era arrabbiata, piuttosto divertita e dolorante. Tornò a spinare la sua pinta di birra senza nemmeno medicarsi: cosa sarebbe stata qualche goccia di sangue all’interno di una pinta di Burrobirra in quel posto? Nessuno se ne sarebbe accorto né preoccupato, forse.



PS: 111 | PM: 51 | PC: 51 | EXP: 3




© Gaelle




Conto: 10 falci, ordine spedito e grazie per la visita
 
Top
1 replies since 3/12/2021, 11:04   55 views
  Share