| Le schermaglie verbali sin lì erano state piuttosto divertenti, unica consolazione di una serata che altrimenti sarebbe stata terrificante. Daniel dovette ammettere tra sé che in quanto a sarcasmo Alice si era dimostrata capacissima nel tenergli testa e ribattere colpo su colpo, attività nella quale per altro l'irlandese era parimenti impegnato. Il prefetto verde - argento replicò ancora con velata ironia condita da un ghigno alla risposta di lei - un amore profondo proprio, guarda, è tanto se non mi trovi sotto la torre a suonare una serenata. - mantenendo pure il tono serissimo, come se stesse davvero intendendo ciò che aveva appena espresso. Non si curò di appurare quanto la collega fosse convinta di ciò che stava dicendo, forse per effettivo timore della risposta, forse perché i pensieri della collega non è che lo tangessero poi più di tanto.
Quando l'altra si fermò, Daniel non poté che infierire ma ella inizialmente parse non essere troppo toccata: aveva in questo temprato, con una fretta che a un osservatore avrebbe potuto apparire sospetta, il suo carattere focoso ma l'irlandese non vi prestò attenzione. Non fece troppo caso neanche a come Alice lo seguisse mansueta, senza replicare, in direzione del bidello, in quanto probabilmente egli era preoccupato più per le turbe del magonò che per la propria compagna.
Fu un errore.
Daniel aveva innanzitutto sfoderato la sua faccia più rassomigliante a un deretano tra quelle a disposizione nel repertorio mentre ascoltava gli strepiti del bidello ai quali rispose sbuffando - signor Gazza, la signorina Wagner qui presente è una prefetta adesso, come mostra la spilla che porta - senza neanche sapere di preciso perché stesse difendendo la collega, forse troppo seccato dai soliti discorsi dell'uomo che per fortuna si rese subito conto dell'errore commesso, il che salvò i due da una lunga e ancor più noiosa discussione . Ancora focalizzato sul come scamparla in quella orrenda serata, che Malavoglia e lupini levateve proprio che qua abbiamo il nuovo re della sfiga, rimase un attimo interdetto dall'avanzare di Wagner e dalle parole mielate di quest'ultima e tutta la confidenza che si era presa con Gazza. Gli anni passati in Serpeverde però lo avevano un minimo abituato ad aspettarsi che chiunque cercasse di metterglielo in tasca non appena voltava le spalle, e aspettarselo da una persona che evidentemente lo odiava non era niente di troppo complesso. Così Daniel ne ascoltò le parole in silenzio, complimentandosi mentalmente con la collega per la trovata - pur condendo i propri mentali complimenti con epiteti non esattamente carini con cui condì anche se stesso e l'idea che aveva avuto di difenderla poc'anzi. Impietrito esteriormente dinanzi alla di lei sfacciataggine, ma con la testa che ronzava ancora più rapida a una ricerca di via di fuga, non fece caso né commentò la pacca sulla spalla e la frase sussurrata che gli arrivarono, pronto a estrapolare qualcosa per tirarsi fuori da quella situazione che si era fatta ben più complessa e antipatica di quanto sembrasse inizialmente.
- Signor Gazza - iniziò con tono neutro - sono sorpreso dalla confidenza che lei dona a colei che fino a una settimana fa era solo l'ennesima indisciplinata monella - eh beh, non era sfuggito a Daniel e non doveva essere sfuggito neanche al custode come la prefetta rosso - oro lo avesse chiamato per nome, qualcosa che forse i professori potevano (e non sempre) permettersi di fare - inoltre mi sorprende come essa pensi che un giovane mago - parola quest'ultima su cui calcò particolarmente l'accento come a suggerire implicitamente una chiave di lettura all'altro: tutti sapevano che Gazza fosse un magonò ed era conoscenza comune tra gli studenti di Hogwarts quanto la cosa gli rendesse poi antipatici gli studenti, che brillavano ove lui era impossibilitato. Riprese - che un giovane mago possa trovare la sventurata Mrs Purr quando lei con la sua conoscenza che supera quella di chiunque, preside compreso, di questa scuola sta faticando così tanto - e su questo non mentiva. Gazza conosceva ogni aula, ogni corridoio, ogni passaggio meglio di chiunque altro lì ad Hogwarts ed era capace di sbucare pressoché dal nulla, come se avesse indosso un mantello della disillusione. - Quindi, per quanto vorrei davvero poterla aiutare temo che non saprei neanche dove iniziare, in quanto la mia esperienza non è neanche paragonabile alla Sua. Posso solo augurarle la miglior fortuna, e garantire che mentre lei è impegnato nella sua ricerca io farò di tutto per mantenere la disciplina e la sicurezza in questo castello - e ora che aveva tentato di blandirlo con un po' di sana arte oratoria era il momento di passare al contrattacco con tono calmo ma fermo, senza dimostrare alcun timore ma con gli occhi che esprimevano convinzione e determinazione (e avvalendosi una discreta capacità attoriale) - e proprio a questo conto stavamo controllando il quarto piano, con la volitiva signorina Wagner per poi passare ai piani superiori, residenza della stessa, che temo che come nelle sue abitudini stia approfittando della situazione per fare qualcosa che non dovrebbe, magari intrufolarsi nel reparto proibito della biblioteca qua vicino. Un luogo potente e che esprime una magia a cui non bisognerebbe avere con facilità accesso. Soprattutto una ragazzina così agitata, senza che nessun docente lo sappia... - Si interruppe per recuperare fiato e per far sì che le proprie parole facessero breccia in quella lenta zucca di magonò, zucca che però sapeva essere condita di un sano odio per gli studenti un po' più agitati, tra cui la propria astuta collega. - O magari si sta dirigendo a trovare complici della propria casata, approfittando del nostro, mio e suo, essere impegnati in altro che non sia sorvegliare affinché nessuno violi le regole della scuola, come tra l'altro la signorina ha già fatto in più occasioni - scosse la testa, come a condannare idealmente il comportamento tenuto in passato dalla collega - purtroppo il mio compito è anche vegliare su di lei poiché si renda conto di quello che è il compito che le è stato affidato e far sì che esso non diventi solo una strada che le permetta di fuggire alle regole, cosa per cui ha sempre mostrato una certa... - si interruppe, passando a una voce più bassa, pur curandosi che fosse chiaramente udibile al proprio interlocutore, di modo di dare più forza alla parola che stava per pronunciare, di modo che si distinguesse dalle altre dette sino ad allora: - predisposizione - chiosò.
Al che, convinto che Gazza lo avrebbe lasciato andare si mise in movimento con passo deciso e svelto, per non apparire agli occhi dell'astuto magonò come troppo felice di essersi scampato la sua compagnia. La direzione non poteva che essere quella presa da Alice, di cui comunque aveva apprezzato la mossa. Non che fosse disposto a mostrarglielo, anzi la sua antipatia per lei era solo aumentata, solo era condita con un goccetto di rispetto e qualche quintale di voglia di fargliela pagare, prima o poi.
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