Premio Agatha & Zacharias Chapman, Cerimonia di Premiazione

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view post Posted on 4/12/2021, 15:49
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The North remembers. ♥

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Dicembre era arrivato in punta di piedi, senza quasi che fosse possibile accorgersene, preannunciato solo dalla magia che aleggiava nell'aria e rendeva l'attesa satura di aspettative. Ansia, emozione e felicità si mescolavano insieme, la meraviglia pronta ad essere svelata e vissuta appieno.

Da giorni il San Mungo era in fermento, un via vai di persone si affaccendava tra i corridoi dell’ospedale e si mescolava tra la moltitudine di persone che solitamente li affollavano. Il giardino era stato straordinariamente chiuso al pubblico, e i pazienti avevano dovuto accettare di cambiare ambientazione per le loro passeggiate giornaliere: alcuni però non si arrendevano, e nonostante i cartelli appesi provavano a sbirciare dietro i pannelli di legno che precludevano l’area verde alla vista dei più curiosi. Anche nell’ala Frank Tenner si respirava un’atmosfera simile, tra mormorii eccitati e sussurri incuriositi i Medimaghi provavano a sbriciare attraverso le grandi porte in vetro e legno lasciate socchiuse: alcuni di loro erano stati sorpresi a cercare di aprire le grandi casse di legno che sostavano in fila lungo il corridoio, con il solo risultato di venire allontanati dagli incantesimi di protezione castati come misure di sicurezza. Nella sala conferenze, invece, si lavorava notte e giorno: il lungo tavolo in noce era stato lucidato con talmente tanta cura che poteva essere utilizzato come specchio, mentre le tende di velluto rosso scendevano con simmetria perfetta dal soffitto fino al palco. I collaboratori di Chef Gautier da giorni ormai si affaccendavano nel fondo della sala controllando ogni aspetto nei minimi particolari, e alcuni di loro avevano regalato ai pazienti del reparto pediatrico piccoli assaggi del menu di dolci che sarebbe stato offerto durante l’evento. Tutti speravano di riuscire ad incontrare Chef Gautier, ma il francese sembrava apparire nei momenti più inaspettati per sparire qualche istante dopo: alcuni medimaghi però assicuravano di averlo intravisto nei corridoi del piano terra in compagnia del direttore del San Mungo e dei rappresentanti della famiglia Chapman. L’emozione ormai cresceva giorno dopo giorno.

E infine, il 4 Dicembre era arrivato: ogni piccolo dettaglio risplendeva di perfezione e negli occhi dei presenti la meraviglia faceva da padrona. Anche se le attività ordinarie dell’ospedale non potevano essere fermate, tutti cercavano di ritagliarsi qualche minuto di tempo di pausa per correre ad ammirare e vivere anche solo per un istante l’evento organizzato per la consegna di un premio così prestigioso.


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Il giardino del San Mungo si trova al centro esatto dell’ospedale; di forma circolare, è circondato quasi interamente dalle mura del nosocomio. Il prato sempreverde e curato è puntellato qua e là da panchine di legno dipinte di vernice verde pino, e un sentiero lastricato si snoda tra gli alberi e cespugli. Nella zona ad est si erge una semplice fontana di marmo bianco al cui interno nuotano pacifici Pesci Ninfea dai vari colori. Per l’evento di premiazione l’accesso è straordinariamente concesso da una via laterale accanto all’ospedale, tramite un cancello in legno chiaro decorato di agrifoglio e bacche rosse in richiamo al Natale: consegnato il biglietto, acquistabile direttamente all’ingresso, si spalancherà davanti ai vostri occhi.
Per l’occasione l’intero giardino è decorato a tema: file di lucine bianco ottico sono sospese tra un albero e l’altro, e lampeggiano delicate anche tra le fronde dei cespugli. In sottofondo si alternano melodie rasserenanti e brani più conosciuti, a volume non troppo alto per non impedire di chiacchierare con i vari ospiti invitati all’evento. I vari stand sono sparsi qua e là nel giardino e ognuno brilla di originalità propria.

Garrett Richardson, il Maride Levi & la comunità di Maridi di Inverness
Immergetevi nella vasca artificiale che si apre sotto i vostri piedi, allestita per l'occasione e modificata con un incantesimo d'Estensione Irriconoscibile: grazie alle tute impermeabili messe a disposizione dalla Società Magica di Immersioni e agli incanti Testabolla castati dagli addetti del San Mungo, potrete conoscere da vicino una delegazione in rappresentanza della comunità di Maridi di Inverness, composta da Levi, il Maride operato e i due assistenti che hanno eseguito l'intervento. Il Medimago Richardson e un interprete saranno anch'essi immersi per le prime due ore dell'evento, a disposizione per ogni vostra domanda e per poter parlare con l'equipe di Maridi che ha coordinato l'intervento che ha portato alla vittoria del Premio Chapman.

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FANGO CALDOGELO MARIDESE
7 Galeoni - + 2 PS

Un piccolo vasetto in ceramica contenente un particolare fango prodotto dai Maridi della zona di Inverness, da cui proviene il Maride operato – omaggio da parte della sua comunità per l’aiuto dei Medimaghi. Se spalmato sul corpo prima di un’immersione in acqua e/o in luoghi gelidi all’esterno, permette di non avvertire il freddo per un’ora. Utilizzabile max. per cinque applicazioni.


“Gli esperti son qui!”, rubrica di Medimagia della Gazzetta del Profeta
Novità nella Redazione della Gazzetta del Profeta, in arrivo con l'anno nuovo: una rubrica gestita da esperti in cui gli abbonati potranno ricevere consigli e risposte personalizzate alle loro domande inviate alla sede del quotidiano. Presso lo stand sarà possibile conoscere alcuni degli esperti che si occuperanno degli articoli nei prossimi mesi ed eventualmente lasciare le proprie domande - anche in forma anonima - all'interno di un cofanetto di legno: sarà possibile leggere la risposta ai vostri quesiti nel primo numero che verrà pubblicato nella rubrica.

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MATITA LESTORIMEDIO
7 Galeoni - + 1PC | Riservato per l'acquisto agli abbonati.

Matita in legno di salice, decorata da una semplice scritta dorata che richiama il logo della Gazzetta del Profeta.
All’estremità è dotata di una gomma molto delicata: se strofinata sulla pelle umana, può rimarginare – come cancellando – leggere ferite, ad es. piccoli tagli e scottature non estese (dito bruciato), abrasioni come sbucciature. Valida una volta in Quest / Eventi.


Gene Astrid & l'associazione Medimaghi Senza Confini
Gene Astrid, Medimago che ha dedicato la vita ad aiutare i più deboli negli angoli più remoti del globo terrestre, è una figura di spicco nel mondo della Medimagia: con l'occasione è pronto ad anticipare alcuni dei dettagli del suo libro di prossima uscita. Inoltre, per gli interessati sarà possibile parlare dell’associazione Medimaghi Senza Confini, dei suoi scopi e della sua storia.

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TRECCINA “I COLORI DELL'AFRICA”
Offerta Libera solo in Galeoni - + 1 PC

Treccia per capelli, realizzata con molte stoffe colorate: richiama tutte le culture dei popoli che vivono in Africa. Intrecciata ai capelli (possibile anche staccarla), infonde un immediato senso di spensieratezza, gioia e allegria - segue talvolta un vivido desiderio di ballare. Il ricavato della vendita andrà in beneficenza all’associazione Medimaghi Senza Confini per finanziare la costruzione di un ospedale pediatrico in Africa.

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ERBORIUM AFRICAE, di Xenophilius Adelphi
7 Galeoni - + 2 PM

Antico volume di metà ‘800, per la prima volta ristampato e reso disponibile al pubblico, raccoglie i principi di medimagia del continente africano e una piccola guida sull’utilizzo delle piante a scopo terapeutico.


Abhaya Indivar & l’importanza della meditazione per la salute
Esperto internazionale di meditazione Zen e dei suoi possibili usi nella medicina non tradizionale, per la prima volta in visita a Londra. Nella zona a lui dedicata sarà possibile meditare accanto ad una cascata con laghetto allestita per l’occasione e provare lo yoga magico sia tradizionale che sospeso tramite incantesimi castati dai suoi collaboratori.

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GIARDINO ZEN INDIVAR
10 Galeoni - + 1PM, + 1PC

Realizzato da Abhaya Indivar stesso, questo piccolo giardino si modificherà in base all’umore del proprietario: nei giorni più rabbiosi il piccolo specchio d’acqua apparirà scuro e turbolento, mentre nei giorni più allegri una distesa di fiori andrà a ricoprire il prato. Secondo la scuola di pensiero di Indivar, occuparvi di questo piccolo giardino vi aiuterà a stare meglio sia nel corpo che nella mente.

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INCENSI “FIORDALISI DELLA PACE”
10 Galeoni - + 3 PM

Confezione da 5 incensi per la meditazione, ognuno di essi promette di aiutare ad immergersi meglio nella pratica quotidiana consigliata da Abhaya Indivar. Una volta accesi le spirali di fumo colorato assumeranno varie forme per guidare la strega o il mago nel suo percorso meditativo. Attenzione: è consigliabile praticare la meditazione in luoghi sicuri, il fumo respirato induce la Levitazione.

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INFUSI DELLE EMOZIONI
1 Galeone (confezione mista) - consumazione possibile in loco, 10 Falci a tazza

Un insieme di miscele delicate e profumate, sapientemente scelte da Indivar per sollevare lo spirito e affrontare al meglio ogni avversità che il Destino ci fa incontrare nel nostro cammino oppure per provare nuove esperienze ed emozioni. Nel dettaglio potrete scegliere tra:
- Tisana della Felicità: dal sapore leggermente agrumato, un richiamo ai raggi del sole, questo infuso saprà migliorare il vostro umore facendovi sorridere allegri per qualche minuto.
- Tisana della Malinconia: l'ideale per le giornate di pioggia, perfetta da assaggiare in compagnia del libro che state leggendo in quel momento, vi renderà malinconici per alcuni minuti.
- Tisana della Pace: un intreccio di melissa e malva per permettervi il più completo relax nei momenti in cui più ne avrete bisogno.
- Tisana dell'Amore: rosa e camelia sono le note principali di questa miscela che vi permetterà di vedere sotto luce diversa la persona con cui la state condividendo. L'effetto dura al massimo cinque minuti.
- Tisana DolceSonno: infuso a base di fiori di camomilla e di lavanda, l'ideale per conciliare il sonno e dormire serenamente per tutta la notte.



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La mostra di anatomia umana magica si trova in una zona separata dall’evento, nella sala dedicata all’anatomista Frank Tenner, in modo da rispettare gli animi più delicati; vi si accede dalla zona sud del giardino. L’esposizione si snoda in un percorso concentrico lungo il quale è possibile ammirare statue animate che mostrano l’anatomia interna ed esterna del corpo umano: per i più coraggiosi è possibile fare domande alle statue stesse che saranno impazienti di spiegarvi tutto nei minimi - a volte anche troppo - dettagli. Alla fine dell'esposizione sarà possibile l'acquisto dei due gadget a tema in uno stand dedicato - all'esterno, raggiungibile anche a chi non ha visitato la mostra.



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ANATOMIA MAGICA UMANA, di Frank Tenner
10 Galeoni - + 2PS, + 1 PC

Atlante di anatomia animato, adatto ad adulti e bambini: dalla prima all’ultima pagina Frank, un arzillo vecchietto, vi accompagnerà alla scoperta del corpo umano tramite immagini che prendono vita e che seguono le sue indicazioni.

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LAMPADA ANATOMICA
8 Galeoni - + 2PM

Realizzata con salgemma proveniente dall'Himalaya, ha la forma a scelta tra cuore, cervello, polmoni e teschio. Queste lampade richiamano i modelli anatomici utilizzati da Medimaghi e Infermieri durante il loro percorso di studi: sarà sufficiente sfiorare la lampada con la bacchetta per farla illuminare di una luce sull’arancione, soffusa ed elegante. Favorisce concentrazione, benessere e rilassamento.



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Si trova al piano terra del San Mungo e vi si accede da una porta nella zona nord del giardino. Lunghe file di poltroncine verde scuro sembrano richiamare nel loro aspetto un teatro o una sala concerti, anche grazie al palco che si erge in fondo alla sala stessa: su di esso troneggia un lungo tavolo di noce dietro al quale sono allineate comode sedie per i relatori delle varie conferenze. Come nel giardino, anche qui le decorazioni non mancano: piccole luci bianche aleggiano qua e là nella sala e sulla tenda rossa di velluto che circonda il palco, foglie di agrifoglio e bacche rosse decorano i lati del tavolo per la conferenza stessa. Le file di poltroncine sono ridotte di numero, in modo da ottenere lo spazio necessario alle spalle del pubblico per poter allestire la zona buffet diretta dal famoso Chef Gautier.

Fin dall'inizio dell'evento - proprio in parallelo all'apertura dei cancelli - sarà infatti offerto ai presenti un piccolo rinfresco - dolce & salato - il cui menù è stato ideato e creato dallo Chef Guatier in persona. Piatti delle varie tradizioni occidentali e orientali si mescolano e armonizzano tra di loro offrendo una straordinaria varietà di sapori e abbinamenti ai presenti: una particolare selezione di bevande francesi inoltre è disponibile per l'assaggio e l'acquisto nella zona del mini bar Gautier. Con il biglietto acquistato all'ingresso dell'evento sono incluse le consumazioni dei drink - nella versione analcolica per gli studenti minorenni - che scheletri in elegante frac vi serviranno da vassoi argentati.

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MINI BAR GAUTIER
1 Galeone (a bottiglia)
Per favorire maggiore decoro e attenzione all'evento, per i superalcolici sono concesse massimo 2 consumazioni.

- Branchiflore: bevanda analcolica all’anice stellato, latte e erbe aromatiche, tra cui l’Algabranchia essiccata (da cui prende il nome); è di colore bianco-panna, sapore dolce e caramellato. Favorisce la giusta respirazione nei casi di affaticamento, ansia, stress.
- Rêverie: bevanda analcolica al miele, gocce di eau de mémoire e polvere di Funghi Dormienti; è servita in una flûte con una plume de Joberbille che sfuma tutto in colore azzurrino. Ha un sapore molto dolce, inoltre affievolisce l’insonnia e blocca gli incubi. Attenzione: dopo più di tre bevande provoca sonno.
- Araignée: la panacea francese per eccellenza, bevanda analcolica o alcolica a scelta: birra al limone, aromatizzata con buccia di cedro e bacche di ginepro, l’ingrediente principale è la ragnatela di Acromantula trattata e decorata fin lungo i bordi. Cura intossicazione leggera, fortifica il corpo da reazioni allergiche.
- Boom-Boulevardier: servito in una chela di Crabe de Feu, è un drink alcolico a base di bourbon, vermouth, whisky incendiario e semi di fuoco; è aromatizzato all’arancia, ha un gusto forte e pungente. Favorisce energia, iperattività e forza. Attenzione: probabili innocue scintille di fuoco dalla bocca e dalle dita. [Max. 2 per serata]
- Chaporouge: servito in un berretto rosso a richiamo dell’omonima creatura, è un drink alcolico a base di liquore nero di ribes e mirtilli, uva passa e goccia di Amortentia; ha un colore vermiglio e un gusto dolce-amaro, stimola la circolazione del sangue.
- Oeufs de Mordeuse: serie di tre shottini alcolici, rispettivamente a base di contreau, vodka e idromele; sono serviti in uova di Fata Mordace, comunemente Doxy, trattate finemente per poter poi essere mangiate. Il motto francese è “désespérer, s’énerver, oublier”, ovvero “disperarsi, arrabbiarsi, dimenticarsi”. I tre shot inducono i seguenti stati emotivi, portando infine ad uno stato rilassato. Nella versione analcolica: a base rispettivamente di citron pressé, succo di gelsi, latte e miele con bacche d'Abissinia. [Max. 2 per serata nella versione alcolica]


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Ore 17.30
Apertura dei cancelli del giardino, inizio dell'evento
Apertura del buffet & del Mini Bar Gautier


Ore 20.30
Cerimonia di premiazione presso la sala "San Mungo Bonham"
& intervista al vincitore


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Benvenuti al San Mungo per la cerimonia di consegna del Premio Agatha e Zacharias Chapman!

On GDR la serata si svolge il giorno 4 Dicembre, come indicato nell'articolo sul Profeta: a partire dalle 17.30 sarà possibile accedere al giardino del San Mungo da una via laterale accanto all'ospedale. Davanti ad un cancello di legno bianco potrete acquistare il biglietto d'ingresso, il cui costo è di 5 Galeoni: l'ingresso è gratuito per Medimaghi, Infermieri e Giornalisti di professione.
Siete liberi di muovervi come meglio desiderate tra i vari stand e la mostra di anatomia umana magica: l'unico evento ad un orario preciso è la cerimonia di consegna del premio, che come da programma avverrà intorno alle 21.30.
Attenzione: gli studenti del primo anno dovranno essere accompagnati da un responsabile della propria casata (Prefetti, Caposcuola o Docenti). Dalle ore 17.00 alle 21.15, a pochi passi dal negozio "Il Focolare Domestico", saranno disponibili Passaporte ad intervalli di circa quindici minuti: piccoli scheletri in frac intenti a sorseggiare una tazza di tè vi tenderanno la mano per accompagnarvi al San Mungo. Dalle ore 22.45 alle 00.30 vi aspetteranno nei pressi della fontana per ricondurvi ad Hogsmeade.

Off GDR l'evento durerà un mese. Per quanto riguarda l'acquisto degli unicum e delle bevande in generale potete considerarvi sempre già serviti nei vari stand, vi chiediamo solamente l'accortezza di segnalare in off topic le vostre scelte per agevolare il lavoro di chi vi aggiornerà i conti a fine evento. Vi ricordiamo che per quanto riguarda il Mini Bar Gautier le consumazioni sono tutte comprese nel prezzo del biglietto d'ingresso - le bottiglie invece sono disponibili per l'acquisto.

Stand, mostra & cerimonia di premiazione: avrete piena libertà di gioco e interazione tra i vostri PG e i PNG presenti, prestando però attenzione a non muovere troppo nei dettagli quest'ultimi.

Per qualsiasi domanda, dubbio o necessità non esitate a contattarmi.

Buona serata & buon divertimento!
 
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view post Posted on 5/12/2021, 10:31
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L
ucien odiava vestirsi elegante: abituato al largo pastrano da lavoro sporco in continuazione, collegava alla ristrettezza obbligata di una camicia inamidata la sensazione che probabilmente avrebbe provato un cotechino legato se avesse potuto provare qualcosa. Aveva appreso della cerimonia di premiazione da un articolo del Profeta, salvo poi riceverne il biglietto da Jane e convincersi a prendere parte all'ennesimo evento mondano che lo avrebbe stipato in una folla. Decisamente una prospettiva poco desiderabile per un ex Corvonero, ma alcuni significativi dettagli avevano smosso l'ago della bilancia. Una volta tanto aveva favorito tonalità calde per darsi alla macchia, pescando dall'armadio una camicia divenuta un po' stretta a causa del mutamento fisico legato al lavoro. Alla fine era riuscito ad ottenere una mise abbastanza soddisfacente, conforme all'evento e piuttosto anonima. Nella missiva di accompagnamento Jane non aveva specificato un punto d'incontro, sicché si recò al San Mungo senza un'idea precisa di dove trovarla. Lo aveva sempre considerato un ospedale dalla pianta piuttosto semplice se paragonata ad altri, dove perdersi alla ricerca dei reparti sarebbe stato giustificato solo se preda di un Confundus; per questo il francese non ebbe problemi a raggiungere il giardino circolare, debitamente decorato, dove spese qualche minuto a contemplare i Pesci Ninfea che sguazzavano sereni nella fontana di marmo. Gli avevano sempre trasmesso un senso di pace ed anche a casa della Medimaga spendeva del tempo ad osservarli, una volta libero da altre attività. Il suo elemento ospitava le loro brevi vite garantendogli stabilità e al mago permetteva dolci carezze sulla superficie limpida e fresca. Le melodie rasserenanti e le luci armoniose completavano un quadro di serena leggiadria, mitigando l'inquietudine che faceva da premessa al primo incontro successivo ai fatti avvenuti in Scozia. Lucien dubitava che fossero riusciti a ristabilire l'equilibrio di sempre, incrinato già tempo prima come la porcellana della tazza frantumata a terra quella mattina a casa di lei; eppure testardamente si era imposto di dimostrarle che ciò era avvenuto, adombrando qualsiasi incertezza.
Svoltò nella zona sud del giardino con l'intento di raggiungere la mostra di anatomia umana magica. Il percorso concentrico lo accolse con tutte le meraviglie proposte, in maggior numero rispetto alle aspettative del docente. Non era edotto di anatomia umana, almeno non a quei livelli, e quella sensazione di pungente ignoranza era sgradevole, ma lo spronava altresì ad informarsi avidamente. Perciò prese a scassare i boccini a destra e a manca, interpellando le statue stesse con una sequela di domande - anche imbarazzanti - e loro, impazienti di spiegargli tutto nei minimi dettagli, si prestarono a nutrire il suo interesse. *Ma sul serio ho tutta questa roba dentro?* si domandava scoprendo ogni nuovo dettaglio, affascinato e galvanizzato come un bambino alle prese con la scoperta delle Api Frizzole.
Lucien Cravenmoore | Teacher | Keeper of Keys & Grounds of Hogwarts

Lucien al momento si trova alla mostra di anatomia umana magica, se qualcuno volesse raggiungerlo e salvare le statue dalla valanga di domande con cui le sta assillando :ihih:
 
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view post Posted on 5/12/2021, 15:32
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entropia.

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Isn't it scary to be so close to be dead at such a young age
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La vita è una festa il cui invito non hai mai accettato, ammesso che te ne sia stato cordialmente recapitato uno.
Almeno, è così che mi sento io la maggior parte del tempo. I luoghi cambiano e le abitudini pure, ma il senso di inadeguatezza che mi porto da una vita permane. Per una ragione a me ignota, sono finita sulla pista da ballo e mi sono riscoperta a danzare un valzer senza conoscerne i passi. Così, mortificata, ora rimango ai suoi margini e mi rendo invisibile.
«Dovreste andare, signorina. Vi farebbe bene vedere un po’ di gente in un contesto… controllato.»
A volte, dimentico che Tilly sia una semplice elfa domestica e non il più prezioso dono che il Fato potesse regalarmi nel peggior momento della mia esistenza. Osservo i suoi grandi occhi nocciola fissarmi con entusiasmo malcelato; forse, perfino con un pizzico di speranza. Maledirei Guillaume fino a odiarlo, se dentro di me non fosse rimasto altro che annichilamento. Scuoto la testa per l’ennesima volta, rappresentandole che la mia decisione rimane la medesima di due ore fa. Lei, dolcemente testarda, schiocca le dita e fa materializzare un pacco infiocchettato, che lemme lemme fluttua verso di me e si poggia, infine, sulla superficie del letto.
«Il signor Lefebvre — incespica sulla pronuncia di un cognome francese che le fa attorcigliare la lingua — lo ha lasciato per voi. Ha detto che, se cambiavate idea, dovevate aprirlo.»
C’è una curiosità febbrile nella sua vocina, che mal si sposerebbe con il ruolo da lei ricoperto se non le avessi concesso piena libertà di espressione. A differenza di quanto non accadesse con Astaroth, per me Tilly non è un’umile serva da chiamare al bisogno: è qualcosa di più — un’estensione ancora vitale del mio corpo in decadenza. Dedico un’occhiata neutra al pacco, poi le do il consenso di saziare la sua smania. Un attimo più tardi, una veste di preziosi levita nello spazio della camera davanti allo sguardo esterrefatto dell’elfa. Io, dal canto mio, stringo tra le mani un minuscolo involto di velluto rubizzo: al suo interno, una fiala e un biglietto con poche parole.

“Per te, ma chère”


Un sorriso sghembo inclina le mie labbra sanguigne all’indirizzo di un uomo di mezza età, che ha sollevato un calice nella mia direzione a mo’ di saluto. Dietro la maschera di pizzo nero, che lascia intravedere soltanto la bocca, il mento e la linea ossuta della mascella, mi sento al sicuro in un contesto in cui rischierei, altrimenti, di non esserlo. Sono sparita dalla circolazione un anno fa e, sebbene le probabilità di incontrare al San Magno vecchie conoscenze della scuola mi paiano piuttosto basse, nutro il timore che Londra possa rivelarsi ben più piccola di quanto i dati demoscopici non lascino intendere.
Passeggio nel giardino arredato a festa, lasciando allo sconosciuto soltanto il ricordo di una giovane dai lunghi capelli di un rosso adamantino con la quale, forse, avrebbe voluto condividere più di un fugace sguardo. Ma non sono interessata, non ai tipi come lui almeno.
Il travestimento dietro al quale mi nascondo non lascia nulla al caso. La fattura dell’abito suggerisce l’appartenenza ad un ceto che non ha nulla a che vedere con la vecchia Nieve. I capelli di rubino contrastano col ricordo dell’argento dei miei. La maschera cosparge di mistero i tratti duri di un viso che non voglio venga riconosciuto. E gli occhi... Be’, gli occhi di luna sono tutto ciò che di nuovo c'è in questa nuova me!
Se mi trovo a presenziare all’evento, è a Guillame che lo devo. Più del vestito e dell’invito recapitatomi mediante la mia elfa domestica, è stato il contenuto bluastro della fiala a persuadermi. All’apatia sofferente di un fantasma antropomorfo, quel liquido è riuscito a sostituire una curiosità scalmanata e un vibrante desiderio della carne.
Mi sento viva sotto l’effetto psicotropo della sostanza che ho assunto. Mi sento meravigliosamente bene.
Chiudo gli occhi e trattengo un sospiro di piacere, a tu per tu con la rappresentazione anatomica di una donna dalle forme morbide. La pelle si arriccia in modo delizioso all’altezza del basso ventre, prima di unirsi al pube e scendere con dolcezza nell’avvallamento tra le cosce. La nudità umana nasconde una vulnerabilità che mi stuzzica — una vitalità che mi inebria.
Mentre procedo nella spirale di conoscenza di una sezione nella quale mi sono ritrovata per puro caso, è il chiacchiericcio insistente di una voce d’uomo a risvegliare la mia coscienza inebetita. Accelero di poco il passo — lo strascico dell’abito che fruscia appena alle mie spalle — per individuare il figurino assetato di Lucien Cravenmore. Deve aver interrogato le statue una per una, rifletto con un mezzo sorriso a tagliarmi il volto. Rispetto al giorno in cui l’ho incontrato in Stamberga, il contesto è migliorato parecchio.
«Credo che tu ne abbia saltata una, di statua. Proprio quaggiù!»
Il mio tono è sardonico, basso e lieve come si conviene alla Nieve post Astaroth — la sola, in effetti, che il giovane abbia mai conosciuto. Mi chiedo quanto tempo impiegherà per riconoscermi; quanto tempo ci vorrà prima che realizzi che, per l’ennesima volta, ho cambiato pelle senza sapere chi sono davvero. Non più.

La prima apparizione della Dama Senz’Occhi.
a sudden, powerful, almost overwhelming desire
L u s t
of something you know is bad for you

Prendo il biglietto, anche se a Nieve lo spedisce un certo tale. :flower:
 
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view post Posted on 5/12/2021, 22:22
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e reazioni delle statue alle domande di Lucien furono imprevedibili. Talune si inzaccherarono di modestia, altre si scandalizzarono, alcune si torsero come elastici nel tentativo di celarsi agli occhi di quello scomodo osservatore incapace di pinzarsi la bocca. D'altronde, tale visione rimembrò l'adolescente che fu, torturatore di docenti da inizio a fine lezioni - non a caso molti gli additarono albagia e pedante saccenza - capace di stordire a parole. Mai una volta le loro reazioni avevano mitigato la sua inclinazione, anzi, per sfida egli aveva finito per accentuare quanto la natura gli aveva imposto. E se nemmeno dei docenti erano riusciti a domare i suoi modi scomodi, potevano forse farlo delle statue di cui avrebbe dimenticato l'esistenza dopo due bicchieri?
Mentre l'aponeurosi veniva tesa per mostrargli il muscolo altrimenti avvolto dalla fascia fibrosa bianco-argentea, la statua intenta a spiegargli che ne assicurava l'inserzione ossea, una voce irruppe nel suo campo uditivo. Una voce femminile, già sentita ma che non riuscì a collocare. Istintivamente abbandonò gli intenti teorici per praticare un'accurata indagine sulla nuova arrivata.
*Siamo a Carnevale?* fu il primo pensiero che gli trapassò le sinapsi alla vista della maschera. L'abito, riccamente intarsiato, evidenziava un'opulenza che faceva facilmente sfigurare la sua camicia da quattro zellini. Una corona scarlatta incorniciava un volto parzialmente oscurato alla vista, ma a spiccare come diamanti erano gli occhi madreperla. Quelli Lucien non poteva proprio confonderli. Ciò che di segreto si era consumato l'estate scorsa con la giovane strega era stato rapido e leggero come il battito d'ali del Therstal che ne era stato protagonista. Un sorriso agrodolce gli si dipinse sul volto pulito.
«Non l'avevo notata, era troppo poco appariscente»
La sua voce tagliò l'aria fresca che increspava le dolci acque della fontana, rendendo i Pesci Ninfea piccoli puntini sfocati dalle tinte smaglianti. «Con tutti quegli strati, il mio interesse si ammencirebbe ancor prima di arrivare ad apprendere i dettagli più piccoli» Arricciò le labbra, le iridi cobalto fisse sull'intricato disegno che emerge dal velluto rubicondo «L'abito dell'altra volta era più pratico» scimmiottò le stesse parole da lei usate quel giorno per lasciarle intendere che l'aveva riconosciuta. «Non mi aspettavo di trovarti qui. Come state?»
Il plurale chiaramente non fu casuale.
Lucien Cravenmoore | Teacher | Keeper of Keys & Grounds of Hogwarts
 
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view post Posted on 6/12/2021, 17:30
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Kim Jisung - 김 지성
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Andare a San Mungo era una cosa davvero emozionante. Non sapeva che regali avrebbe trovato sotto al loro albero pieno di gufi di ceramica, rigorosamente babbani, ma al momento quello di Jane era il primo in classifica.
Era stupendo ma soprattutto inaspettato, considerato che si erano appena conosciuti. Non era abituato che le persone facessero qualcosa per lui, nemmeno per ricevere qualcosa in cambio. Jane, invece, gli aveva inviato quel biglietto di ingresso per pura bontà di cuore. Era davvero una ragazza speciale. Sarebbe stato fantastico averla come collega e, soprattutto, amica.
Aveva trascorso un interminabile pomeriggio a disquisire con se stesso e l'armadio, nel disperato tentativo di trovare un abito adatto all'occasione.
Presentarsi troppo sportivo era impensabile, ancora peggio sfoggiare un outfit da maggiordomo. La cosa migliore era optare per qualcosa che restasse in bilico tra i due universi, senza farlo assomigliare al solito buffone di corte. E proprio lì era nato il dramma, la lotta senza quartiere tra lui e i suoi abiti da medio borghese. Non sapeva chi avrebbe incrociato lungo quei corridoi. Mille sconosciuti e, forse, qualche faccia conosciuta. Non voleva fare brutta figura con nessuno, soprattutto con Jane che lo aveva invitato. Mai avrebbe voluto metterla in imbarazzo.
Decise che era il caso di fare spese e il giorno prima dell'evento tornò a casa con un enorme scatola infiocchettata ed un sorriso da peluche cucito in faccia. Aveva il suo vestito.
Un semplice completo nero, ravvivato da un morbido dolcevita rosso. Era soddisfatto della sua scelta. Ora l'importante era non esibirsi nelle sue solite figure di castagna. Lì purtroppo non dipendeva da lui ma dalla dea Sfortuna, sua fan incallita, talmente affezionata alla sua persona che aveva deciso di essere al suo fianco in ogni momento della vita.

Quando arrivò a San Mungo si diresse immediatamente al cancello, non voleva perdere nemmeno un minuto di quella meravigliosa giornata. Esibì il biglietto omaggio all'ingresso e il giardino dell'ospedale apparve davanti ai suoi occhi. Era tutto spettacolare e curato nei minimi dettagli.
Rimase incantato a guardare i pesci per qualche minuto poi scoprì la vasca del Maride Levi e si inchiodò lì a rimuginare per buoni cinque minuti. Era tentato di entrare ma forse non era il caso di sfidare troppo colei che gestiva la sua vita.
Abbandonò il giardino e cominciò a vagare per i vari reparti.
Quello di meditazione era sicuramente quello che lo stava chiamando a gran voce ma poteva attendere ancora un po', in fondo l'evento aveva appena aperto e aveva un sacco di tempo.
Tutta quell'emozione repressa, più o meno, gli aveva fatto venire una gran sete ma non di acqua. Non era certo un Pesce Ninfea!
Si diresse verso il mini bar Gautier, ignorando tutto quello che gli accadeva intorno. Il punto di ristoro era una parte importante per tutti i partecipanti. Sperava di poter incontrare Jane lì e ringraziarla di persona.
C'era molta gente ma non chi cercava. Sarebbe rimasto un po' ad aspettarla, nella speranza di trovare qualcuno con cui condividere un buon drink.


san_mungo2
‹ PS: 160 ‹ PC: 110 ‹ PM: 110 ‹ EXP: 23



Jisung mostra all'ingresso il biglietto omaggio che gli ha inviato Jane via Gufo
Al momento gironzola nei pressi del Bar
:flower:
 
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view post Posted on 6/12/2021, 20:42
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Dark Wizards catcher | 28 y.o.| Irishman
s8F0ftH
Se soltanto avesse avuto il dono della Veggenza, scoprendo che il giorno successivo alla famosa cena a casa di suo fratello Sam si sarebbe rivelato un completo disastro, Aiden Weiss avrebbe senz’altro giurato sugli Dei che avrebbe di gran lunga preferito spararsi uno Schiantesimo sulle gengive, piuttosto che presentarsi al San Mungo per il Premio Agatha & Zacharias Chapman e rischiare di imbattersi nella fidanzata di Sam. Eppure, e lo sapeva molto bene, non poteva di certo rischiare di offendere suo fratello e la futura cognata, dopo che l’avevano gentilmente (lei un po’ meno) invitato all’evento con tanto di biglietto. No, non poteva proprio dare forfait e giocarsi la faccia con ben due persone, anche se l’aveva davvero combinata grossa… o lo sarebbe stato se soltanto Kristen lo fosse venuto a sapere!
Non era stata una cosa prestabilita, semplicemente era accaduta e basta, e di certo lui se ne pentiva minimamente. Anzi: non se ne pentiva affatto!
A quanto pare suo fratello era riuscito a convincere Kristen nell’invitare a cena anche una delle sue cugine, una certa Paige Irwingston, poco più giovane di Aiden e molto attraente, e che aveva subito mostrato interesse per l’Auror dopo svariati minuti passati a chiacchierare, specialmente quando il discorso cadde sugli Ippogrifi. Si era creata così una sorta di chimica tra loro e questo aveva messo in allarme Kristen, dato che sembrava volerli controllare con la stessa intensità di una vecchia suocera, oltre al cercare di interrompere i loro scambi con interventi mirati ad attirare l’attenzione su di sé o su di Sam. Ciò nonostante Paige aveva cercato di fare buon viso a cattivo gioco, fingendo di voler assecondare i tentativi della cugina, a tal punto che Kristen cedette ad una frase malamente bisbigliata al suo orecchio: “Stiamo solo conversando, non mi interessa in tal senso.
E invece…
Si erano dati appuntamento per il giorno successivo e avevano addirittura pranzato insieme in un ristorante poco distante dal San Mungo, giusto una decina di minuti a piedi, flirtando quel tanto da concludere con il botto in una zona un po’ più isolata.
Quando entrambi uscirono alla luce del sole, sia Aiden che Paige avevano il sorriso sulle labbra: lui sia per il divertimento che per le bottiglie di vino che avevano ordinato, lei invece per avergli anche lasciato un grosso succhiotto sul lato sinistro del collo. Nessuno dei due sembrò voler chiedere all’altro un altro incontro, forse perché entrambi sapevano che Kristen non avrebbe mai mostrato alcun piacere nel saperli frequentarsi, o era anche possibile che fossero semplicemente soddisfatti di quella piccola avventura senza pretese. Ciò nonostante - e il rosso lo sapeva bene - anche soltanto quello avrebbe fatto aumentare l’antipatia di Kristen nei suoi confronti.

MBLBHIC
S’incamminò verso il San Mungo con un sorriso divertito stampato sulle labbra, quando si rese conto soltanto in ultimo di non avere più la cravatta e di averla lasciata a Paige, come una sorta di souvenir. Ma era comunque assai elegante in quel completo blu notte e con i primi bottoni della camicia bianca aperti, lasciando intravvedere ciò che invece lei aveva lasciato a lui.
Quando, infine, giunse davanti alla struttura, l’Auror dovette impegnarsi per qualche minuto buono nel cercare di camminare in perfetta linea retta, senza commettere neppure il benché minimo sbandamento laterale, rischiando seriamente di urtare l’arzilla nonnina che l’affiancava. E dovette addirittura indossare gli occhiali da vista, una volta resosi conto di quanto l’alcol attualmente in circolo stesse notevolmente minando la sua già blanda miopia, a tal punto che ci vedeva triplo e pure sfocato.
«Quelli sono davvero scheletri di elefanti in frac?» buttò lì per lì, rivolgendosi alla prima persona che sembrò avvertire accanto a lui, indicando le pachidermiche figure ossute che si muovevano qua e là tra i presenti. «Può darsi che mi stia sbagliando e che sia in corso un drastico calo delle mie diottrie. Meglio correggerle con qualcosa di liquido, sì… Andiamo a bagnarci il becco?» domandò, sperando di non aver fatto a vuoto quello strano monologo. Del resto non era mai bello parlare da soli, figuriamoci a bere…
Scoprì, con suo sommo gaudio, di essersi fermato accanto ad un giovane dai lineamenti asiatici [Jisung], verso il quale rivolse un piccolo sorriso d’incoraggiamento, sebbene le guance fossero arrossare e odorasse di vino misto ad Acqua di Colonia.

Premio Agatha & Zacharias Chapman



Acquisto del biglietto, anche se per mezzo del fratello.
Molestamento in corso a Jisung :flower: (Azione concordata)
Chiedo scusa se il post è low quality :^^:



Edited by Aiden Weiss - 7/12/2021, 06:16
 
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view post Posted on 6/12/2021, 22:48
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Non ci vuole molto affinché la brezza gelida del tardo pomeriggio londinese si infili tra le pieghe del mantello di velluto scuro. Uno schiocco secco e un passo il cui ritmo annuncia l'arrivo di due persone: due donne, una più giovane dell'altra, dirette ad una serata speciale.
«Com'è che si chiama il vincitore del premio?»
Zia Ellen si volta in un fruscio di seta e un luccichio di gioielli dalle linee semplici, messi in risalto dalla luce all'ingresso del San Mungo; capisce da quello sguardo quanto sia inopportuna quella domanda, visto che per quel premio ha cercato in tutti i modi di inventare qualcosa di innovativo a propria volta. Eppure, ben sapendo quanto l'acume non le manchi, Ellen Moran sembra uscita da una rivista di moda, una di quelle che potresti trovare in casa di nonna Lynch; gli occhi color zaffiro incastonati in quel volto gentile, impreziosito appena da un velo di trucco; le movenze leggiadre e mai esagerate. Sembra impossibile che abbia a che fare con le malattie e le sofferenze ogni singolo giorno della sua vita. Nonostante questo, è con passo sicuro che accede alla clinica e la invita a fare lo stesso.

E' stata di rado al San Mungo, ma non ricorda assolutamente l'austerità che adesso pare essersi impossessata dell'edificio e dei suoi occupanti.
«Ti ho portato con me perché tu possa rilassarti un poco. Cerca di goderti la serata. Lasciati ispirare dalle grandi menti, d'accordo?»
Un sorriso gentile increspa allora le labbra vermiglie della zia e non può proprio fare a meno di annuire, seppur poco convinta.
Ellen non è sua madre e non le richiede il sacrificio di essere perfetta in ogni momento; Ellen è spirito libero - come Leanne non saprà mai essere - e in virtù di questo Thalia si è affezionata alla donna che adesso la precede per l'acquisto del biglietto. Combatte con forza il desiderio di incrociare le braccia al petto, già annoiata dal chiacchiericcio di sottofondo che pervade l'androne e i corridoi adiacenti. Come se non bastasse, Ellen è riuscita a consegnarle il biglietto e, nemmeno il tempo di riporlo nella borsetta, che subito la zia viene accerchiata da colleghi ciarlieri. Senza curarsi troppo della nipote - certamente mancando della maleducazione che un gesto simile vorrebbe - si avvia a braccetto con un uomo di mezza età, vestito di tutto punto e che le cede il passo al momento giusto.
Un angolo delle labbra si arriccia in una smorfia sardonica, come se - dopotutto - sia interessante scoprire che, pur con un matrimonio alle spalle, anche Ellen stia cercando la felicità. A modo suo, con i suoi limiti e le sue sciocche imposizioni, si sta convincendo a cercarla a sua volta.
Sbuffa al pensiero, così lontano dal suo presente, e si avvia verso la Sala Frank Tenner, non prima di aver richiesto allo staff - imbellettato per la serata - un Chaporouge. Il nome le sembra carino, non ha chiesto dettagli sulla ricetta e non vuole affatto saperli. Ha tutta l'intenzione di godere appieno di quella serata per aggirarsi là dove spera di non trovarsi mai.
*Illusa*
E' diventata una fredda calcolatrice, troppo secondo le idee della se stessa del passato e che sembra giudicarla dall'alto della sua gloriosa memoria, ma non smetterà mai di cacciarsi nei guai. In qualche modo, ce l'ha nel sangue.
Dopo aver attraversato il giardino, seguendo il naturale flusso di persone, raggiunge la mostra. Fermandosi davanti ad una statua che ha tutta l'aria di voler spiegare - nel vero senso della parola - il flusso sanguigno e il funzionamento dell'apparato annesso, inclina il capo e accosta il calice alle labbra, l'espressione curiosa e immacolata negli occhi.
Sangue.
Si finisce sempre a parlare di quanto sia importante ed è sciocco credere che anche la mostra voglia dirle qualcosa, quando è evidente per di più che non ci sia nulla da aggiungere.
Ne ha avuto abbastanza della famiglia. Perché è questo, no? La genetica delle imperfezioni è ormai un argomento fisso, così come lo è l'ineluttabilità del destino ad essa collegato. Eppure, mentre osserva il flusso circolatorio e il cuore di pietra pulsante, capisce che è solamente un gioco. Tutto quanto. E' una partita a cui ha scelto di prender parte e non può fare altro se non seguire la danza sfrenata che ha cominciato sulle note di una musica decisamente stonata.
Sospira e beve un sorso del suo drink. E' con orrore che si rende conto di che cosa possa esservi all'interno: sì, perché non è un caso che il profumo del liquore sia quello di whiskey invecchiato, inchiostro e qualcos'altro, qualcosa di chimico che il suo olfatto non riesce a definire con esattezza. Anche così, comunque, la risposta è chiara: Amortentia. Che sia una fiala intera oppure una goccia, ora sì che il suo umore è alle stelle.
Thalia J. Moran


Thalia paga il suo biglietto tramite zia Ellen, Medimago al San Mungo.
Si trova da sola nella Sala Frank Tenner, chi ha voglia di intrattenersi con la burbera silenziosa fanciulla si faccia avanti. Non morde forse.
 
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view post Posted on 7/12/2021, 15:41
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Premio Agatha & Zacharias Chapman
Dovrei tornare a casa, continuava a pensare.
Eppure, da bravo animaletto incapace di concepire mondi alternativi alla gabbia in cui da sempre viveva recluso, non aveva ragione di dubitare che l’universo si riducesse a quel mediocre incarico da reporter che a stento riusciva ad accettare.
Lui, il Profeta, e le vecchie care sbarre che rendevano inesorabile la detenzione e così struggenti i panorami. Era forse chiedere troppo cambiare quel presente così sbagliato? Evidentemente si, visto che non era neppure riuscito a declinare la partecipazione – obbligatagli dal suo datore di lavoro– ad una banale cerimonia di premiazione.
Trascorse diversi minuti nella propria camera da letto a rimuginare su modi semi-leciti per farla franca: dalla manomissione del termometro alla fuga in grande stile. Peccato che fosse refrattario a malizie e a gesti clamorosi; e non già per qualche precoce irresponsabilità, semmai per la certezza, di cui non si sarebbe più liberato, che il mondo attendesse solo l’occasione propizia per smascherarlo. Insomma, quell’incessante brusio interiore non produsse niente di utile se non la consapevolezza che non esisteva alcun geniale piano B capace di sottrarlo all’ineluttabilità del suo mediocre destino.
Un completo nero, la camicia bianca sottostante, una cravatta color amaranto, e l’abbigliamento privo di pretese per quella serata poteva definirsi pronto. Continuava a pensare che vi fosse una giusta logica dietro quella scelta così ponderata: l’idea neanche troppo sbagliata, di riuscire a passare del tutto inosservato tra le pareti del San Mungo poteva concretizzarsi. Aveva contemplato ogni variabile nel minimo dettaglio, la certezza di poter fuggire in qualsiasi momento avrebbe estinto ogni possibile pericolo: pochi passi per raggiungere il grande focolare del salotto, e avrebbe lasciato alla metropolvere il restante compito di catapultarlo nella giusta destinazione.

Trascorse decisamente contrariato i pochi passi che lo separavano dall’entrata principale, come un condannato a morte passa la manciata di ore che lo separano dall’esecuzione finale: incapace di guardare oltre la stradina laterale che conduceva all’enorme cancello di legno bianco.
L’attimo dopo sorrise con gentilezza e si ritrovò a varcare la soglia d’ingresso grazie al pass di giornalista. Poté notare sin da subito un allestimento ambizioso che, da bravo programma ambizioso, poggiava su presupposti misteriosi, traballanti, oltremodo intuitivi.
Spinto da chissà quale malafede si persuase a non sostare oltremodo nei pressi del Mini Bar Gautier, preso com’era a cercare un senso tra le sue visioni e una protezione per i volti che ne conseguivano; si ripromise almeno quella sera di tornare un po' al passato, come una volta, quando tutto era meno complicato del previsto. Niente di meglio, allora, e a spregio ulteriore, che lasciarsi andare ai deliziosi trastulli che adornavano la sala riservata alla mostra di anatomia umana di Frank Tenner.
Con i presupposti irrimediabilmente poco inclini, non restava che vivere l’impostura nel modo più arguto possibile: come se non fosse tale. Se il benessere agisce sul brodo del tempo – per così dire, fluidificandolo – che nome dare al torbido minestrone in cui si rischiava di annegare così frequentemente?
Cominciò ad avanzare e a prima vista, il percorso concentrico si trovò a regalare affascinanti scorci con statue di pietra animate, dove movimenti e spiegazioni molto dettagliate sembravano influire pause postprandiali tipici della prosperità borghese nella folla lì presente.
ll naso e le labbra di Lucas si arricciarono appena; ghignò teneramente mentre la bocca si allargava attraverso un dolce sorriso: magari quella serata stava per cambiare di prospettiva.
Lucas Scott | 24 anni | Giornalista


Lucas entra aggratis con il pass da giornalista.
Si trova casualmente nella Sala Frank Tenner. :fru:
 
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view post Posted on 7/12/2021, 16:35
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Kim Jisung - 김 지성
‹ Mago Adulto‹ 25‹ Foto

san_mungo1
Gli occhi del coreano continuavano a muoversi tra tutte le persone che entravano e uscivano dal bar. Niente da fare, di Jane non c'era traccia. Che poi, parliamoci chiaro, lei aveva sicuramente di meglio da fare che farsi trovare da lui. I medici di San Mungo erano interessati in prima persona all'evento e c'erano persone molto più importanti di lui da intrattenere. E Lucien? Chissà se era venuto anche lui. Non aveva nemmeno pensato di inviargli un gufo per informarsi.
Era lì da solo, tanto per cambiare, e aveva anche sete. Che tristezza andare al bancone del bar e chiedere un drink senza avere qualcuno con cui fare un brindisi. Deglutì varie volte. Sperava che quella sensazione di arsura lo abbandonasse e potesse continuare a fare tappezzeria in un angolo.
Ma...

Udì una voce al suo fianco, non gli sembrava conosciuta. Voltandosi vide un omone dai capelli rossi che sembrava stesse parlando proprio con lui. Sorelle Stravagarie! Ma quanto era alto? Jisung non era un nano ma quel tipo era davvero imponente.
«Può darsi che mi stia sbagliando e che sia in corso un drastico calo delle mie diottrie. Meglio correggerle con qualcosa di liquido, sì… Andiamo a bagnarci il becco?»
Chiunque fosse l'uomo in questione, era stato portato dal destino proprio lì ed esattamente nel momento giusto. La Sfiga era forse andata a farsi un goccetto anche lei? Era meglio cogliere la palla la balzo prima che rammentasse di avere di meglio da fare.
Rispose al sorriso gentile dell'uomo con un altro ancora più radioso.
"Direi che possiamo fare molto più che bagnarlo. Avevo davvero voglia di provare quel bar ma bere da solo non mi procura la stessa soddisfazione. Meglio farlo in compagnia, non credi?"
Allungò la mano destra appoggiando la sinistra sotto al gomito, gesto di estremo rispetto. Si inchinò leggermente.
"Sono Jisung e sarà un onore brindare con te."
La giornata stava cominciando a prendere la giusta piega, ma lui non aveva alcuna fretta. Un compagno di bevute era molto più di quello che pensava di poter incontrare in quel momento. Lo sconosciuto aveva anche una faccia simpatica oltre ad un carattere gioviale.
Guardandolo ebbe l'impressione che quel volto non gli fosse del tutto sconosciuto. Era sicuramente anche lui un ex alunno di Hogwarts, come quasi tutti i presenti. Non ricordava però di aver condiviso con lui momenti nella Sala Comune di Corvonero. Era diversa dalla sensazione che aveva avuto con Lucien. Lì erano stati gli occhi ad averlo colpito, lì invece era l'insieme di tutto. Sembrava piuttosto giovane quindi non era improbabile che avessero frequentato la scuola più o meno nello stesso periodo. Si sforzò di ricordare ma la memoria non lo assisteva, probabilmente aveva bisogno di qualche piccolo suggerimento e di un paio di drink.
Allungò il braccio in direzione del bar.
"Vogliamo andare?"
Attese che fosse l'altro a muovere il primo passo.


san_mungo2
‹ PS: 160 ‹ PC: 110 ‹ PM: 110 ‹ EXP: 23



Jisung accetta l'invito di Aiden :fru:
E che le bevute abbiano inizio! :cincin:
 
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"Gran Sacerdote del Tempio della Pizza"

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Ariel Vinstav, journalist; a 24 y.o. banshee Spare some words?aurora-giving-in-to-the-love-video
Ariel è ed era una grandissima idiota. Ne era consapevole, era una dato di fatto.
Nulla a che vedere con le sue "stranezze", come il passare buona parte del suo tempo a cercare di sfilarsi di nascosto le scarpe per non cominciare a sentirsi soffocare, o il rasarsi periodicamente la base dei capelli cercando di disegnare un lama.
No, quello era ok, era il suo modo di esprimersi e stare al mondo.
Ciò che non andava bene era il suo stupido dannatissimo entusiasmo.
"Vinstav ci sono delle aperture al Premio Chapman: vuoi fare copertura fotografica?"
Doveva dire "No, mi dispiace, non mi piacciono gli ospedali, preferisco evitare."
Invece, siccome è stupida, aveva detto qualcosa sulle note del "Occhebbellosì".
"Uno penserebbe che ad ereditare le tradizioni di una Coven, venire insigniti di titoli e obblighi ti renda più matura, Ariel. No, no. Andiamo a fare le foto in un posto con persone ricoverate o in punto di morte. Sei furbissima, Porco Tebo. Ti prego, continua così che ai trenta non ci arriviamo"
Quindi eccola lì, Ariel Vinstav, rifugiata nella zona Bar dei Giardini dell'Ospedale San Mungo.
Era riuscita a scattare qualche foto di successo nei primi giri del Gala, immortalando ospiti illustri, scheletri in frac e riprese certosine del corpo umano nei plastici e statue di riferimento.
Proprio mentre intascava uno degli oggettini in vendita per l'evento, però, aveva cominciato a soffrire un'improvvisa e familiare sensazione di confusione mentale.
Aveva fatto buon viso a cattivo gioco e si era permessa un ultimo scatto al giardino zen prima di muoversi verso la zona bar.
Non aveva nemmeno fatto in tempo ad avvicinarsi ad uno dei tavoli che un brivido le aveva percorso la schiena e solo in quel momento un pensiero vivido le aveva attraversato la mente.
"Cazzo, ma questo è un ospedale."
Ariel era un'idiota, ma anche una Banshee.
Suddetta deficiente era al momento presissima dal cercare di mandare giù lentamente e con calma fittizia il suo bicchiere di Branchiflore.
Mr. Bones (aveva chiamato mentalmente così uno degli scheletri in frac) l'aveva presentato come un drink dolce perfetto per stendere i nervi e quindi lo aveva accettato di buon grado, sventolando il cartellino riconoscitivo della Gazzetta del Profeta che le pendeva al collo, assieme alla sua macchina fotografica magica.
Sostava così in silenzio religioso, mentre cercava di concentrare i pensieri altrove, lontano da qualunque cosa la stesse confondendo.
"Appena questa roba fa effetto, faccio qualche foto e poi me ne vado."
Aiden e Jisung non erano troppo distanti da dove si era fermata.
Sarebbe sembrata semplicemente una giornalista in pausa presa dal guardare alcuni scheletri in frac di passaggio. Indossava un abito turchese semplice lungo fino alle caviglie, decorato con una cinta di cuoio che ne cinge la vita. I capelli biondi sono tagliati all'altezza della nuca ad eccezione di due lunghe ciocche frontali che dai lati della frangetta ricadono sul petto.
«Forse me ne serve un secondo.»
✕ schema role by psiche

\ Ariel è nella zona bar a bere un Branchiflore.
Lancio la palla ad Aiden e Jisung

Dal post si evince che Ariel ha già fatto acquisti, metto la lista sotto spoiler:

FANGO CALDOGELO MARIDESE, 7 Galeoni
MATITA LESTORIMEDIO, 7 Galeoni
ERBORIUM AFRICAE, di Xenophilius Adelphi, 7 Galeoni
TRECCINA “I COLORI DELL'AFRICA”, 2 Galeoni
GIARDINO ZEN INDIVAR, 10 Galeoni
INCENSI “FIORDALISI DELLA PACE”, 10 Galeoni
INFUSI DELLE EMOZIONI (confezione mista), 1 Galeone
LAMPADA ANATOMICA (Teschio), 8 Galeoni
Per un credo non so contare totale di 52 Galeoni



Edited by petrichor. - 7/12/2021, 17:59
 
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view post Posted on 7/12/2021, 23:51
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The North remembers. ♥

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jane read | healer | outfit
mjVAbSc
Emozione, agitazione, frenesia correvano da giorni tra le stanze del San Mungo, lungo i corrimani delle scalinate, tra le porte che venivano aperte di continuo e addirittura nei luoghi meno frequentati. La notizia che l’ospedale avrebbe ospitato la cerimonia di consegna del Premio Chapman si era diffusa in brevi attimi dopo l’annuncio, e fin da quell’istante il nosocomio non sembrava più lo stesso: anche Jane e i suoi colleghi, i Medimaghi più giovani di servizio al San Mungo, sembravano diversi. Garrett Richardson era riuscito ad ottenere il premio più ambito, era arrivato là dove alcuni di loro potevano solo aspirare ad avvicinarsi, e tutti sentivano nei loro animi una forza nuova, potente, che li spingeva ad impegnarsi ancora di più nel loro lavoro. Senza un vero motivo si sentivano quasi sotto una lente d’ingrandimento, osservati con maggiore attenzione del solito nella loro pratica quotidiana, e i più impavidi avevano presentato al direttore Dwight solo poche ore dopo l’annuncio le loro proposte per nuovi studi o esperimenti. Passione e magia si fondevano tra di loro, e mai come in quei giorni il San Mungo sembrava uno dei migliori ospedali al mondo in cui lavorare. Jane dal canto suo aveva continuato a seguire i suoi ritmi e la sua routine, svolgeva i compiti che le avevano assegnato cercando di fare del suo meglio e senza distrarsi, ma non appena finiva il suo turno di lavoro correva a sbirciare il giardino tra i pannelli di legno insieme ai pazienti più curiosi, anche se era la sala Frank Tenner ad attirare più di tutto la sua curiosità. Poter vedere in forma viva quello che aveva studiato negli ultimi mesi insieme agli altri colleghi, vedere la vita scorrere, i muscoli tendersi, il cuore pulsare… per la sua curiosità la tentazione era al pari del canto di una sirena. Aveva compreso di doverla controllare però il giorno che Thomas, uno dei suoi colleghi, si era avvicinato troppo ad una delle casse di legno che trasportavano le statue viventi ed era stato sbalzato dalla parte opposta del corridoio da uno degli incantesimi di sicurezza. La mostra di anatomia umana avrebbe dovuto attendere la serata della cerimonia per essere ammirata a dovere.

E infine, il tanto atteso giorno era arrivato. Jane e i suoi colleghi erano stati dispensati dal turno serale, e nello spogliatoio mormorii eccitati e risatine sconnesse si mescolavano con il fruscio degli abiti da sera. Tutti non vedevano l’ora di ammirare il giardino, conoscere le personalità internazionali giunte da ogni angolo del globo, esplorare la mostra di anatomia umana, assaggiare le creazioni di Chef Gautier insieme ai cocktail dedicati alla serata e ovviamente… conoscere Garrett Richardson. La vasca artificiale situata in una zona di spicco del giardino era infatti diventata la loro meta di inizio serata, e i primi ospiti non avevano ancora finito di attraversare il cancello di ingresso che Jane e Grace si erano già immerse, le tute impermeabili adattate perfettamente ai loro abiti e un incantesimo Testabolla castato con precisione. Parlare con il medimago gallese era tremendamente interessante: insieme all’interprete presente le due streghe avevano trascorso più di mezz’ora a disquisire di medimagia, chirurgia e cooperazione tra creature magiche ed esseri umani, e quando erano riemerse gli occhi di entrambe brillavano di ammirazione. Era stato poi il turno di Gene Astrid, altra personalità di spicco che in pochi minuti aveva conquistato con i suoi racconti l’animo di entrambe, tanto da indurle a prendere in considerazione la possibilità di fare volontariato per qualche mese all’estero con l’associazione Medimaghi Senza Confini. Jane inoltre era già pronta ad andare da BiblioMagic a prenotare una copia del libro che il mago avrebbe pubblicato di lì a pochi mesi, e per non smentirsi non aveva esitato un istante ad acquistare anche l’Erborium Africae, pronto a raggiungere il resto degli oggetti che aveva acquistato fino a quel momento.
« Certo che se partissimo per l’Africa, quando mai potremmo usare questo fango qui? » Grace teneva il vasetto di ceramica in mano, lo sguardo perplesso. « In realtà ho sentito che l’associazione ha progetti in varie parti del mondo, anche in Sud America… direi che sulle Ande potrebbe tornarci utile, no? Oppure che ne so, in Nepal? » Il giardino del San Mungo, nel frattempo, aveva iniziato a riempirsi di gente, e mentre rispondeva all’amica Jane non era riuscita a trattenersi dal guardarsi intorno come se fosse alla ricerca di qualcuno, cosa che effettivamente stava facendo. Nei giorni precedenti aveva spedito due biglietti con annesso invito: era certa che avrebbe incontrato Jisung, il ragazzo conosciuto poco tempo prima in un pub babbano e che le aveva rivelato di aver fatto domanda di assunzione al San Mungo. Per quanto riguardava Lucien… non era propriamente sicura che il docente avrebbe accettato di presentarsi. Comprendeva e condivideva la reticenza per gli eventi affollati, ma come poco tempo prima con l’invito in Scozia le era sembrato naturale – forse troppo – mandargli via gufo un biglietto per la serata. La questione del Maride operato e dell’interesse per le creature magiche era una scusa debole e in fondo lo sapeva, eppure aveva deliberatamente ignorato, ancora una volta, quello che poteva forse apparire ovvio. « …Ma direi che nove mesi passerebbero in fretta! Oh, guarda, da bere! Tieni Jane, assaggia! » Persa nei dubbi e nei pensieri poco leggeri, non aveva praticamente ascoltato mezza parola di tutte quelle che Grace era riuscita a dire in due minuti – e questo aspetto le ricordava molto la cugina, Isabel, assente da ormai tre mesi per un viaggio di lavoro – ma aveva rapidamente fatto scomparire l’ombra che era scesa sul suo viso con un sorriso divertito, e aveva afferrato senza timore il bicchiere che l’amica le stava porgendo dopo averlo rubato dal vassoio che uno scheletro in frac reggeva in mano. « Altro che Burrobirra, questa sì che è sensazionale! Che dici? » La strega annuì convinta, per poi assaggiare nuovamente l’intreccio di sapori che limone, cedro e ginepro creavano sul palato. Nel frattempo, erano arrivate nello stand di Abhaya Indivar, che non aveva perso nemmeno un istante prima di provare a convincerle a meditare per alcuni minuti nella zona dedicata.
Jane per ora è nella zona dello stand di Abhaya Indivar (anche se la mostra di anatomia è così interessante :secret: ), intenta a sorseggiare un bicchiere di Araignée e a spendere il suo ultimo stipendio senza dignità. Se qualcuno vuole venire a fermarla a fare due parole sentitevi liberi di avvicinarvi 🌸
Nello spoiler i suoi primi acquisti (e i biglietti da pagare).


Jane acquista:
- 2 biglietti d'ingresso (Jisung e Lucien), 5 G x 2 = 10 Galeoni
- Vasetto di Fango Caldogelo Maridese, 7 Galeoni
- Treccina "I Colori dell'Africa", 4 Galeoni
- "Erborium Africae", 7 Galeoni
- 2 Giardini Zen Indivar, 10 G x 2 = 20 Galeoni
- 2 Incensi "Fiordalisi della Pace", 10 G x 2 = 20 Galeoni
- 2 confezioni di Infusi delle Emozioni, 1 G x 2 = 2 Galeoni

Totale: 70 Galeoni

Ed è solo l'inizio :fru:
 
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view post Posted on 8/12/2021, 16:23
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entropia.

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Isn't it scary to be so close to be dead at such a young age
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«Ci vuole poco per smorzare il tuo entusiasmo!»
La mia risposta è provocatoria perché mi piace reggergli il gioco. Come poche altre persone ho avuto il piacere di conoscere, Lucien è in grado di sfruttare l’ironia e condirla di malizia senza cedere all’imbarazzo o al timore di spingersi oltre. Con lui, posso tirare la corda quanto voglio — divertirmi a stuzzicare il suo ego e me stessa — ed essere sicura che il perbenismo non faccia capolino ad ammencire l’atmosfera.
Intorno a noi, le voci dei presenti in sala si mescolano a quelle delle statue, ma io le percepisco a stento. Il contenuto della fiala mi ha resa estremamente consapevole dei confini del mio corpo e di ciò che entra nel mio immediato raggio d’azione, ma riduce a rumore di sottofondo tutto il resto. Diciamo che, per usare l’espressione di un gergo che non dovrebbe appartenermi, la mia lente focale è molto ristretta.
«Non me lo aspettavo neanch’io» confesso con la sincerità che gli ho usato sin dall’inizio. «Poi, ho ricevuto un piccolo aiutino che mi ha persuasa a valutare i pro della mia partecipazione» continuo, regalandogli un sorriso. «In fondo, ieri non ho festeggiato i miei diciotto anni. Posso fingere che quest’evento sia stato pensato per me, anche se ho dovuto pagare il biglietto d’ingresso. Immagino che sia il prezzo da versare per mantenere un certo anonimato». La rivelazione sul mio compleanno viene naturale, ma senza la pretesa di star troppo a discutere dei dettagli. Cos’ho da festeggiare adesso che so con assoluta certezza di essere un mostro e di aver iniziato il percorso verso la punizione eterna di me? Un altro giorno di meritato tormento, ecco cosa. «Stiamo bene. Grazie per aver chiesto!»
L’avventura con Lucien Cravenmore rimane una delle parentesi più impensate e godibili dell’ultimo anno. Aggiungerei anche che si tratti della più strana sotto molti punti di vista. Benché siano pochi gli anni a separarci, egli è e rimane un docente di Hogwarts — il mio, potenzialmente. Cosa dice di me il fatto che il pensiero mi ecciti, adesso, invece di scoraggiarmi? Ai tempi di Christopher Channing, la mia forma mentis mi ha condotta in direzione diametralmente opposta. Non so dire se l’atteggiamento di adesso debba essere imputato a un’accresciuta maturità o a un’indefessa scelleratezza.
«È passato un anno intero dall’ultima volta che ho partecipato a un evento» gli confido con tono sommesso, come di una riflessione. Sono accadute talmente tante cose dall’ultimo ballo scolastico cui abbia preso parte da sembrare un’altra vita. Nel mio caso, sarebbe forse opportuno parlare di un’altra morte. Batto le palpebre per scacciare il pensiero. Gli occhi di luna ritornano a brillare in quelli di Lucien. «Credo di aver scordato come ci si comporti. Sapresti illuminarmi sulle ultime tendenze mondane?»

Una richiesta. Una provocazione. Entrambe queste due o, magari, nessuna.
a sudden, powerful, almost overwhelming desire
L u s t
of something you know is bad for you


Interazione con Lucien.
Jane, ti aspetto... davvero. :ue:
 
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view post Posted on 8/12/2021, 18:08
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When the snow falls, the fox tries to survive.

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Dark Wizards catcher | 28 y.o.| Irishman
s8F0ftH
Istigare ed essere istigati a propria volta: quale piacevole armonia per continuare a vivere al meglio il resto della propria giornata. Aveva parlato di bagnarsi il becco per non spingersi subito oltre con il novello sconosciuto, oltre a non voler farsi riconoscere con la nomea di alcolizzato, in un contesto così raffinato proprio tra le mura di un ospedale; ma quel Jisung aveva saputo interpretare alla perfezione il suo messaggio nascosto tra le righe, lasciandolo più che compiaciuto. A quel punto non poté trattenersi nell’abbozzare un sorriso sbarazzino.
«Assolutamente.» ne convenne, annuendo appena, mentre si diede una piccola sistemata alla giacca e trovare una maggiore sensazione di comfort. Quando poi l’altro si presentò, con tanto di piccolo inchino, Aiden ebbe un rapido flash di Issho Fuji-Tora, l’anziano Giapponese che aveva incontrato in più di un’occasione e che lavorava a sua volta al Ministero della Magia; anche se non comprendeva appieno la cultura orientale, l’Irlandese non poté rischiare di mancare di rispetto all’altro, perciò serrò le braccia lungo i fianchi e si piegò in avanti, facendo in maniera fin troppo profonda ed energetica, a tal punto da rischiare lo spalmamento della fronte sul pavimento, se soltanto non si fosse premurato di mantenersi in equilibrio. Sembrava uno di quei fenicotteri che si abbattevano con voracità su del cibo appena versato a terra…
«Aiden. E’ un onore anche per me.» disse, una volta ritornato in posizione eretta. Non gliene importava molto se fosse stato reputato buffo o chissà cos’altro, del resto si era presentato all’evento già alticcio.
«Andiamo a vedere cos’ha da offrire il mini bar.» dichiarò, muovendosi nella direzione appena indicata da Jisung. Solamente che, pochi passi dopo, l’uomo dai capelli rossi dovette cercare di oltrepassare una giovane biondina in abito azzurro [Ariel] intenta a sorseggiare qualcosa; ovviamente non voleva rischiare di urtarla in un qualche modo, non rientrava di certo nei suoi piani quello di subire strilli atomici alle orecchie semmai le si fosse rovesciato il drink addosso, del resto non era il modo migliore per sfidare una donna. Ciò nonostante, quando la sentì menzionare un ipotetico secondo giro di alcolico - o così lo intese lui, che altro non aveva in mente per la testa -, volse lo sguardo di scatto verso la direzione di lei, posandole una mano sulla spalla con una strana delicatezza. Forse aveva timore di smontarla con una manata oppure temeva di ricevere una borsettata nei denti epocale, ma sorprendentemente riuscì nell’impresa di moderare la propria forza.
«Urge sicuramente un secondo giro, signorina… Ah! Il suo viso non mi è nuovo… Ah! Testa di Porco! No, cioè, voglio dire… L’ho vista alla Testa di Porco, non che sia il suo nome…» Ed effettivamente il viso della Vinstav non gli era così sconosciuto, anche se alla Testa di Porco non si era mica dato alle Gobbiglie o a Sparaschiocco con gli altri avventori, ma aveva bevuto come una spugna tutto il tempo. *Che figura di merda!* «Posso farmi perdonare per la gaffe offrendole il secondo giro che aveva in mente di concedersi?»
Sperò che non lo mandasse a quel paese troppo in fretta…

Premio Agatha & Zacharias Chapman



Interazioni con Jisung e Ariel :flower:
 
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view post Posted on 8/12/2021, 19:20
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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20211208-180440
Uno schiocco ed un tonfo sordo. Questi i suoni del tragico atterraggio della navicella spaziale Donovan. Detestava viaggiare tramite Passaporta. Aveva un odio profondo e viscerale verso quella sorta di strumento di tortura. Peste e corna a chi l'aveva inventata. Da quando il suo dito sottile ed affusolato aveva toccato la manina ossuta del piccolo scheletro in frac nei pressi de "Il Focolare Domestico" tutto era precipitato, letteralmente. A terra e col coccige dolorante, si guardò attorno per assicurarsi che anche il resto del gruppo stesse bene. Insomma, bene era un parolone, che almeno ne fosse rimasto qualcuno intero da riportare sano e salvo ad Hogwarts. Lo sguardo si posò poi su colei con la quale avrebbe affrontato la serata: Alice.
Non era un’amante della mondanità, ma la presenza dell’altra avrebbe reso tutto più leggero e spensierato. Le ore precedenti le aveva dedicate a litigare con l’armadio in dormitorio, il che l’aveva resa di malumore. Necessitava di una ventata di allegria, cosa che Alice le avrebbe sicuramente garantito. Anche la Grifondoro era diventata recentemente Prefetto, lavorare al suo fianco era a dir poco piacevole e la divertiva un sacco. Era un’ottima compagna e lei era super felice avesse ricevuto la meritata nomina. «Maledette Passapporte! Tutto ok?» chiese mentre barcollando si rialzava e si spazzolava energicamente la gonna, tentando di togliere i residui della polvere del ghiaino. «A questo punto ho il sospetto che vogliano qualche cliente da ricoverare stasera!» nonostante i loro personali programmi, avevano acconsentito ad accompagnare all’evento anche un gruppo di primini da “sorvegliare”.
Si trattava di un evento esclusivo, una premiazione importante annunciata qualche giorno addietro sulla prima pagina della Gazzetta del Profeta.
«Allora, se ci siamo tutti, e spero bene di sì, è il momento di fare i biglietti!» disse rivolgendosi all’allegra ed esuberante combriccola. Dopo una rapida occhiata all'ambiente circostante individuò la biglietteria, situata non lontano da un cancello in legno bianco. Fece un cenno ad Alice in quella direzione prima di avviarsi. Fu un’operazione rapida, porse i 5 G al responsabile e ritirò il pezzetto di carta che le garantiva l’accesso, dopodiché attese che gli altri facessero altrettanto. Una volta dentro venne il momento delle direttive, d’altra parte oltre al piacere avevano anche dei doveri legati alla loro carica.
«Che dici socia, li leghiamo qui all’ingresso o lasciamo loro un po’ di libertà?» accompagnò quelle parole con una faccia pensierosa, come se stesse scegliendo la corda giusta con cui attorcigliarli. I più ingenui trasalirono comprensibilmente preoccupati. Ma non riuscì a rimare seria, le labbra s’incurvarono e scoppiò a ridere di fronte alle faccette spaventate. «Direi che se fanno i bravi possiamo concedere loro di gironzolare liberi, ma alle 20 e 30 dovete farvi trovare alla sala "San Mungo Bonham" perché c’è la premiazione. Alla fine siamo qui per questo!» si raccomandò «E ricordate, se vi becchiamo a combinare guai ne pagherete le conseguenze! Le Caposcuola Moran e Bell saranno ben disposte a torturavi come si deve! Vero Alice?» rivolse uno sguardo complice alla ragazza per farsi appoggiare «Sherzi a parte, se avete bisogno cercateci. Ora andate e occhio a ciò che fate!» congedati i più piccoli potevano finalmente prendere del tempo per loro stesse. Shopping, cibo, da dove partire? «Veniamo a noi! Da dove cominciamo?» c’erano un sacco di cose da fare, mostre da vedere. La scelta era dura «Dalle compere, dalla quasi macabra mostra di anatomia, oppure dal buffet?» a prescindere se la sarebbero spassata. Un altro pensiero ancora, però, prese forma nella sua testa «Tra l’altro dobbiamo anche festeggiare come si deve la tua nomina a Prefetto, è il caso di approfittarne quando saremo all’area ristoro! Non accetto un no come risposta!» dovevano pianificare per bene quella sorta di festa improvvisata.

20211208-180454


| Camille Donovan | Hufflepuff Prefect | 14 y.o | Outfit









Allora, come potete leggere sono insieme ad Alice e abbiamo pensato di accompagnare un'ipotetico gruppo di primini. Qualora ci fosse qualcuno o qualcuna del Primo Anno intenzionato o intenzionata a partecipare, ma è senza un accompagnatore, può far riferimento a noi per il viaggio e l'ingresso all'evento :flower: :<31:
 
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view post Posted on 8/12/2021, 19:55
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You can own the Earth and still, all you'll own is Earth until You can paint with all the colors of the wind

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Alice Wagner
Da quando era diventata prefetto, c'erano una serie infinità di doveri che Alice doveva compiere per ottemperare al proprio ruolo. Tra questi quello di accompagnare gli studenti più piccoli in ogni dove. Inclusa tra le gite a Mielandia c'era l'evento di premiazione al San Mungo che si sarebbe svolto quella sera. Gli studenti erano in qualche modo incoraggiati a partecipare così da potersi avvicinare al mondo del lavoro e prenderla come un'iniziativa per capire se quella realtà ospedaliera, tra bisturi e suture, potesse fare per loro. Era dunque, un modo come un altro per scegliere la propria carriera e capire in che modo indirizzarla. Per gli studenti del terzo anno come lei era necessario iniziare ad avere le idee chiare su cosa fare in futuro, così da poter frequentare i corsi che avrebbero sviluppato le abilità necessarie per scegliere il proprio mestiere. Era però anche interessante per tutti gli altri studenti, così da poter creare un determinato interesse, ad esempio nella medicina, fin da subito. L'evento di quella sera era qualcosa di prestigioso, qualcosa che richiedeva un abito se non elegante quantomeno serio , non ci si poteva di certo recare con la divisa della scuola o in tuta da ginnastica no? Alice non era una persona particolarmente elegante o composta ma per l'occasione aveva deciso di indossare qualcosa che le prestasse almeno una parvenza delle qualità sopracitate. Aveva quindi optato per una gonnellina color senape, avvitata con un fiocco sulla vita, lunga fino qualche centimetro sopra il ginocchio e una maglia nera a maniche lunghe che le lasciava scoperta una buona porzione di schiena. Aveva completato il tutto con degli stivaletti alti, un bracciale e la solita collanina intagliata che portava al collo. Per fortuna come nota positiva della serata si era accordata con Camille la sua socia, così da non dover sopportare tutto il peso della prefettanza(?) ma anche perché le due ormai s'intendevano benissimo e stavano legando un sacco. Ad Alice piaceva molto passare del tempo con lei, stava iniziando a scoprire diversi lati del suo carattere che le somigliavano, in particolare la sua allegria e spensieratezza. Dopo la botta psichedelica della passaporta, dove tutti avevano cercato di non vomitare, alcuni senza successo, Alice si mise a barcollare su una gamba per una buona decina di minuti prima di rendersi conto di essere arrivati sulla terra ferma << Ma dico io in duemila anni di storia, un'invenzione magica meglio di 'sto frullatore la vogliamo inventare? O dobbiamo continuare a vivere nel medioevo??>> replicò oltraggiata, dando corda a Camille, mentre tentava di sistemarsi i capelli alla bell' e meglio. Si dirigevano ora verso l'entrata con al seguito un branco di ragazzetti iper eccitati e decisamente rumorosi, fecero i biglietti e come due maestre d'asilo si misero ad elencare una lista di cose noiosissime che nessuno avrebbe mai ascoltato << Raga-- stiamo per entrare in un ospedale, non al parco giochi ok? C'è una premiazione importante comportatevi bene>> e li guardò per bene negli occhi, attirando subito la loro attenzione, lasciando poi la parola a Camille con un sorrisetto sghembo. Le loro battutine avevano finito per farli pietrificare invece che sciogliere << Esattamente. Inoltre, ci rivediamo qui a fine serata puntuali eh. Io la Bell incazzate l'ho vista, non è un bello spettacolo vi assicuro.>> puntualizzò sorridendo mentalmente alla scena, quante ne aveva combinate lei alla loro età. Se si fosse guardata allo specchio ora, poteva giurarci, non si sarebbe riconosciuta. Arrivò finalmente un momento di pace, dove poteva dedicarsi a Camille e al loro giro al San Mungo << Mmh, io inizierei con le compere, ho una lista infinita di robe da comprare per la vecchia Rose e poi dritte a farci un drink che dici? >> ridacchiò all'idea di dover festeggiare per la sua nomina, concedendole un sorriso ampio << Ahhh troppo buona Donovan!>> le faceva piacere ovviamente, anche se era tutto nuovo per lei, le sembrava addirittura assurdo ripensare a quanta strada aveva fatto fino ad allora.
Gryffindor — 16 y.o — 3rd year — Prefect


Come già detto dalla socia, Alice e Camille sono a disposizione per qualsiasi studentello voglia unirsi! :<31:
Inoltre Alice acquista il biglietto all'entrata (+5 galeoni)

 
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