Fuochi Fatui

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view post Posted on 16/1/2022, 15:05
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「 PADRE E FIGLIA 」
Contest a Tema
Gennaio '22
Lanterna

Soundtrack




“Notte d’inverno
sulla sponda la fiamma residua
di una lanterna da pesca.



La notte stava calando, oltre i verdi prati d’erba. Al di là del confine netto della scogliera il cielo annegava il suo blu tra le placide onde del mare. Una figura si strinse nel mantello, avanzando tenace lungo il sentiero. Quel sentiero così conosciuto, amico un po’ invecchiato, intriso di ricordi quanto la terra era intrisa di umidità. Si attaccava sotto la suola delle scarpe, la terra, e lì vi restava. Una strana agitazione iniziò a crescerle nel petto, man mano che procedeva, come un serpente di mare affamato appena uscito dalla tana. Aveva la sensazione che ogni passo in avanti la riportasse indietro nel tempo, vittima inconsapevole di un paradosso temporale. Suoni, immagini, echi del passato le sfilavano davanti agli occhi, nitidi come specchi. Una bambina correva a perdifiato, i piedi nudi, un sorriso grande come il cielo stampato sulle labbra. “Mamma, ho vinto io! Guarda, da quassù si vede la nostra casa!” Le mancò quasi il fiato. Da quanto tempo non ci tornava, a casa?
Casa.
Si iniziava a scorgere il tetto, appena sopra la rotondità del prato, travi scure e fumo bianco che usciva dal camino. Lui doveva essere rientrato. L’aspide nel suo petto sembrò fare un balzo, accoccolandosi poi intorno allo stomaco. Risate di una bambina, il profumo del pane ancora caldo. Una sagoma longilinea accanto alla porta. “Papà, prendimi!”. Un tuffo, una giravolta. La sua barba sulla guancia. Risate che si confondevano l’una nell’altra. Braccia strette, che erano il suo mondo.
Un altro mondo, un’altra vita. Il tempo aveva teso un drappo, tra lei e quei ricordi. Talmente reale che aveva la sensazione di rimanerci impigliata dentro, passandoci accanto.
Dov’era stata, in tutti quegli anni? Quanto lontano aveva portato il suo cuore?

PrWkl8nIl legno scricchiolò piano sotto i suoi piedi, come un vecchio conoscente che le dava il benvenuto. Due colpi alla porta. Mille battiti di un cuore. Dovette protendere una mano in avanti e poggiarla allo stipite, come se quello potesse sorreggere tutto il peso che si portava dentro.
Lui aprì. Alzò lo sguardo. Occhi chiari, come i suoi. Limpidi, come il cielo all’alba, ancora intessuto delle promesse dorate del nuovo giorno. Silenzio.
«Sorpresa!» disse lei. La cosa più stupida che potesse dire.
«A-Atena. Io…non ti aspettavo!»
«Oh beh, se vuoi faccio ancora in tempo a tornare indietro.» fece per girarsi e tornare sui suoi passi. Una burrasca nello stomaco.
«No, no!» la trattenne per il braccio. Risero entrambi. Un raggio di sole.
Con lui, giocare le veniva naturale. Questo, il tempo, non lo aveva cancellato.
Che sollievo.
«Ciao, papà.»
«E’ davvero bello vederti. Entra.»
All'interno tutto era come sempre. Il legno, la pietra. Le piccole finestre. I cuscini sui divani. I fiori al centro della tavola. Dove aveva trovato i fiori, nel bel mezzo dell’inverno?
«Scusa se non ti ho avvisato.» Scusa se arrivo solo ora. Lui liquidò la questione con un gesto della mano, non voleva sentire altro.

“S’acquieta l’oscurità
sulla terra dei miei avi
Vigilia di Capodanno.”



VAC4R4ZPassarono i minuti, passarono le ore. La notte si era ormai fatta adulta, da lontano le Stelle tremolavano come fate giocose, nel vuoto silenzio dell'Universo. Padre e Figlia sedevano intorno ad un tavolo, le braccia posate sul legno che portava i ricordi dei loro avi. Una lanterna illuminava le loro fronti, bolla dorata in un mondo addormentato. Il fumo che si levava da due tazze danzava lento nel tiepido chiarore.
«Ti ricordi quando portasti a casa quella Creatura trovata non so dove e la nascondesti in una cassettiera? Di tanto in tanto si sentiva un tonfo o uno scossone, ma tu imperturbabile facevi finta di niente per nascondere la colpa.»
«Oh si, eccome se ricordo! E tu, complice, ogni volta ti mettevi a saltare fingendo di essere la causa di tutto quel baccano. La mamma impazziva.
Ne ho un’altra sai? Proprio laggiù, in quell’armadio!»

«C-cosa? Stai scherzando?»
«Assolutamente no.»
«Immagino tu abbia il permesso per detenere quella Creatura, non è così?»
«Ehm... Si. Si. Certo. Certo!»
«Ok. Non ce l’hai. Mio padre è un fuorilegge. Non voglio nemmeno immaginare cosa accadrebbe se il Ministero lo sapesse. Che razza di Creatura è stavolta?»
«Dev’essere uno Spettro, o forse uno Spir…»
«...anzi, sai cosa ti dico, fermati, fermati! Non lo voglio sapere.»
Risate. Non seppe mai se dicesse sul serio o se la prendesse soltanto in giro. Non si pose nemmeno il problema. Lui era così. Come il Vento che la sera ti scompiglia i capelli. E rende ogni cosa leggera.
«E poi c’è stata quella volta che tornasti a casa con una lepre ferita, ricordi?» Lui si sporse un po’ in avanti. «Volevi a tutti i costi prendertene cura. Le avevi costruito un giaciglio e lo trasportavi ovunque. Non ti staccavi mai da lei, nemmeno la notte.»
b9p0puK«L’avevo chiamata April, per via del mese in cui l’avevo trovata. La mamma non approvava. Sapevo che non diceva mai sul serio, ma avevo il terrore che la portasse via a mia insaputa. Per questo non mi staccavo mai da lei.» Risate roche.
«Fu una delle volte in cui pensai che avresti seguito le mie orme. Avevi la stoffa giusta! Eri curiosa, sensibile, e un po’ sprezzante delle regole. Invece alla fine hai seguito l’esempio di tua madre. Hai scelto di dedicarti allo studio, e ai libri.
Curiosa, sempre. Determinata.
Se ti vedesse sarebbe così contenta di te, ora.»

Tremolava, la luce, sui loro volti.
«...Già.»

Calò un silenzio. Senza alcun preavviso entrambi si trovarono a indugiare sullo stesso ricordo, lo sguardo attratto come una calamita dal liquido in fondo alla tazza.
Un cimitero. Il rumore del ghiaino che stride ad ogni passo. Una sedia vuota. Lettere, che non trovano parole. Fiori, non più freschi.
«Sono tanti anni, ormai, che non c’è più.»
«Si.»
«Ti manca?»
Il buio e la luce divennero qualcosa di fluido, intorno a loro. Riempivano i vuoti lasciati dal silenzio, interrotto solo da sussurri appena udibili.

«Vado a trovarla tutti i giorni.»



------------------------------«Mi sento così in colpa.»
«Per cosa?»
«Per…non esserci stata, allora. Non abbastanza.

-----------------Per non esserci, ora.

--------------------------Per non essere con te.

---------------------------------------- Sono egoista,
-------------------------------------------------------- papà?»

5sAWMUo
«Stai solo vivendo la tua vita. Come è giusto che tu faccia.»

«A volte…

--------Sai,
-------------a volte mi chiedo chi io sia diventata. Penso ai miei sogni di bambina, e mi domando…che fine ha fatto, quella persona che ero? Quando, esattamente, ha cessato di esistere? Ci sono giorni in cui mi assale il dubbio di aver sbagliato ogni cosa. Chi sarei, ora, se avessi compiuto scelte diverse?»

«La vita ci pone davanti a sfide che è impossibile immaginare. Scelte più grandi di noi.»

«E se avessi compiuto le scelte sbagliate? Se fosse troppo tardi
----------------per...
---------------------essere diversa.

----------------------------La strada percorsa è così tanta, ormai. Ho l’impressione di ritrovarmi inerme, cercando un senso, cercando una via, tendando di sorreggere ogni cosa.»

«Questo vuol dire diventare adulti. Essere forti, e sorreggere altri.»
«Si. Ma si è tremendamente soli.»
«Si è soli.»
«Senza punti di riferimento.
------------------------------------Ho paura di perdermi.»


«Qualunque cosa succeda, qui troverai sempre la tua casa.»


-------------------------«Ti voglio bene, papà.»
------------------.....---------..------«Anch’io, Vita mia.»


Eroi. Equilibristi solitari. Giullari. Giocolieri maldestri. Chi è in grado di definire il ruolo di ciascuno nel grande teatro della vita? Giusto e Sbagliato non sono forse questioni di prospettiva? Il Tempo non è che una fune, tesa, tra le cime più alte di due montagne, una sola direzione è concessa: avanti. Un'unica evidenza: il vuoto sotto i piedi. Le scelte, infinite: tremare, soccombere. Danzare. Come luce, come vecchi, come pazzi.
Creare.

-----------------------«Vieni con me a trovarla, domani?»
-----------«Si, andremo insieme.»


"Danza sull’onde
in briciole di luce
il nuovo giorno."




Edited by Atena McLinder - 7/5/2023, 17:44
 
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