Because you live, Contest - Gennaio 2022: Lanterne

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view post Posted on 20/1/2022, 22:42
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Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.

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In questa scenetta Emma fa uso della lanterna acquisita in questo evento



Emma C. Green
contest a tema - gennaio '22 - lanterne

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Emma se ne stava vicino alla finestra della sua stanza nel dormitorio femminile Grifondoro. La mano destra sollevava la tenda giallo-nera per riuscire a guardare il cielo stellato oltre i vetri, la sinistra stringeva forse un po' troppo forte - senza rendersene conto - un cioccolatino fondente avvolto da una carta ormai sgualcita. Era in pensiero per qualcosa, un pensiero che le faceva provare una specie di morsa alla stomaco da giorni ormai, da quando Penny le aveva fatto quella domanda in Sala Comune: "Se avessi l'opportunità di poter parlare con tua madre anche solo per qualche minuto, che cosa le diresti?". Quelle parole le rimbalzavano in testa da allora. Si può essere così patetici? - la voce squillante di Beatrix la fece rinvenire dai suoi pensieri - cosa dicevi… scusa? - la concasata alzò gli occhi al cielo infastidita - ma non hai sentito una parola di quello che ti ho detto? - Emma fece spallucce e la bionda in tutta risposta sbuffò - ti dicevo che Nick mi ha detto... che a lui è stato detto da John... che Michael ha comprato un fiala di filtro d'amore Tumistreghi per svuotarla poi nel cupcake che mi ha fatto recapitare stamattina! - la strega rise allontanandosi dalla finestra per raggiungere il letto della compagna e si sdraiò accanto a lei con le mani appoggiate sulla pancia, giocherellava di tanto in tanto con il bracciale che le aveva regalato Mary. Fortuna che ti hanno avvisata... - disse con gli occhi puntati su una cosina nera che si muoveva sul soffitto. Socchiuse le palpebre per mettere a fuoco, sembrava un ragno, ma non se ne preoccupò. E' davvero patetico quel Tassorosso… pensava davvero di potermi fregare così? - la bionda si rese conto che Emma aveva la testa tra le nuvole e le diede un pizzicotto sul braccio - ahi! - esclamò portandosi la mano nel punto che pulsava di dolore - ti ha dato di volta il cervello o ti si è semplicemente annodata la bacchetta!? - Beatrix si sollevò sui gomiti e la guardò di traverso - E' da un'ora che mi stai facendo parlare a vanvera… si può sapere che cos'hai? - Emma riportò gli occhi sul soffitto, il piccolo ragno era sempre lì - Niente… sono semplicemente preoccupata per l'esame di Incantesimi - mentì. Non le andava di dire la verità. Non considerava Beatrix una persona con la quale si potessero affrontare certi argomenti, era troppo infantile e superficiale per i suoi gusti, e detto sinceramente non le stava nemmeno tanto simpatica. Beatrix infastidita dalle poche attenzione che Emma le stava riservando, decise di mettersi a dormire, liquidandola con la scusa che aveva sonno e che al mattino seguente si sarebbe dovuta destare presto. Ok, io raggiungo le altre in Sala Comune - mentì di nuovo - buonanotte! - esclamò non ricevendo nessuna risposta. Beatrix le dava le spalle, le coperte andavano quasi a coprirle completamente la testa. La strega si inginocchiò sul pavimento cercando di fare meno rumore possibile e tirò fuori da sotto al suo letto una lanterna cinese. Si rimise in piedi con la stessa meticolosità, non voleva che la concasata vedesse cosa aveva tra le mani, le avrebbe fatto un sacco di domande e lei non aveva nessuna intenzione di spiegarle nulla. Prima di chiudersi la porta alle spalle diede un ultimo sguardo al ragnetto: stava scendendo con la sua ragnatela dritto verso il letto di Beatrix, probabilmente le avrebbe camminato anche addosso. Sorrise prima di spegnere la luce, la sua compagna non aveva nessuna simpatia verso quelle creaturine, se si fosse accorta di lui avrebbe sicuramente cominciato ad urlare, ed Emma trovò quella ipotetica scena davvero divertente. Uscire dal Castello era totalmente fuori discussione, era troppo pericoloso, nel caso fosse stata scoperta avrebbe fatto perdere alla sua Casa dei punti ed era davvero l'ultima cosa che la Grifondoro desiderava. Aveva pensato che raggiungere la cima della torre di Astronomia sarebbe stato decisamente meno rischioso, anche se non proprio una passeggiata, doveva comunque evitare i prefetti: aveva sentito dire da alcune pettegole che quella sera avevano organizzato una festicciola nei bagni, se fosse stato vero sarebbe stata davvero fortunata. Per un attimo la strega si chiese se anche Gwen e Camille si fossero rese partecipi di quella festicciola, ammesso che ce ne fosse stata davvero una. Una cosa era certa però: aveva sentito abbastanza aneddoti da poter dire con sicurezza che i Prefetti sapevano davvero come divertirsi.
Emma camminava a passi incerti, lentamente, una piccola parte di sé sperò di essere scoperta e di essere scortata di nuovo in camera sua: possibile che avesse più paura di vedere sua madre che di ricevere una punizione? Non era nemmeno sicura di aver capito bene la funzione magica di quella lanterna, quando l'aveva ricevuta le era stato semplicemente detto che se l'avesse accesa e fatta volare in cielo, avrebbe visto lo spirito di una persona a lei cara che non c'era più. Se avesse potuto parlare davvero con la donna che era morta mettendola al mondo, cosa le avrebbe detto? Sarebbe riuscita a parlare o si sarebbe paralizzata? Mentre questi dubbi le assillavano la mente riuscì a raggiungere la cima senza nessun ostacolo, forse la storia dei bagni non era soltanto un pettegolezzo. Ci siamo... - mormorò stringendosi nella sua felpa rosso-oro. Prese una candela che era appoggiata lì a terra in un piattino e la usò per riscaldarsi un po' le mani, l'aria era fredda, ma non le importava in quel momento. Con quella stessa candela accese la lanterna - ora o mai più... - le mani le tremavano, ma non per il freddo. Sollevò il braccio esitando un po' prima di lasciarla andare. La guardò salire sempre più in alto, verso le stelle, ma non accadde nulla. Sentì una profonda delusione farsi strada nel petto, ma improvvisamente avvertì una presenza alle sue spalle. I battiti del suo cuore avevano preso ad accelerare sempre di più. Si girò lentamente, aveva paura di scoprire cosa o chi si stava celando dietro di lei, e quando finalmente ebbe Cornelia davanti agli occhi il cuore quasi le scoppiò. Lo spirito della madre era davanti a lei, un lieve sorriso le addolciva il viso pallido. Ma… mamma... - balbettò - sei… sei bellissima... - la voce le tremava insieme alle gambe e alle mani. La donna davanti a lei sorrise flebilmente, avrebbe voluto dire anche lei delle cose a sua figlia, tanto per cominciare che anche lei era bellissima. Avrebbe voluto chiederle qual era la sua materia preferita, se esisteva un ragazzo che le faceva battere il cuore, come stava suo fratello Cam, e tantissime altre cose, ma il potere di quella lanterna non le consentiva di dialogare con i vivi. puoi… tu puoi parlarmi? - la donna scosse debolmente il capo e allungò il braccio verso sua figlia ed Emma, con la mano tremante, fece altrettanto, fino a quando le loro dita si incontrarono. Purtroppo la mano di sua madre trapassò la sua, la giovane strega non riuscì a sentire il suo calore, non sentì nemmeno il freddo della morte, non riuscì minimamente ad avvertire il suo tocco in nessun modo. Le lacrime continuarono a scorrere copiose lungo le sue guance - è colpa mia se sei morta, mamma... Cornelia scosse il capo decisa. Avrebbe tanto voluto poter asciugare il viso di sua figlia, voleva abbracciarla, stringerla forte a sé e dirle che non doveva piangere perché andava tutto bene. Avrebbe voluto dirle che lei l'aveva amata dal primo giorno e che non era assolutamente colpa sua se era morta. Aveva scelto di farla nascere e non si era mai pentita di quella decisione, nemmeno mentre stava morendo. La guardava, i suoi occhi erano pieni di tante cose e si chiese se Emma riuscisse a percepire dentro al suo sguardo quanto la amava e quanto fosse dispiaciuta per non poter restare con lei per sempre. La figura della donna cominciò a svanire - mamma no! - la Grifondoro si avventò contro quello spirito che stava sparendo davanti ai suoi occhi - mamma… tu sei sempre con me… sempre... - provò ad afferrare quell'immagine che continuava a svanire come fumo, impercettibile sui suoi palmi - non mi hai lasciata mai… perché tu vivi. Vivi in ogni mio giorno, mamma - riuscì a dire prima che la donna sparisse completamente dalla sua vista appannata dalle lacrime. Si inginocchiò a terra nel punto dopo poco prima albergava la figura esile e dolce di Cornelia - mamma... - disse alzando lo sguardo: aveva sentito dei passi andare verso di lei. Si ritrovò davanti l'espressione preoccupata di Alice che l'aveva cercata per tutto il castello. La sua amica non le chiese cosa ci facesse lì, non le domandò nemmeno perché stesse piangendo, si limitò semplicemente ad inginocchiarsi vicino a lei e ad avvolgerla in un abbraccio silenzioso. Un abbraccio che disse più di mille parole.

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Le mosse di Alice sono state concordate con la sua gentilissima e dolce player♡


Edited by Miss Effe - 20/1/2022, 23:21
 
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