Du noir nait la lumière, privata

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view post Posted on 29/1/2022, 14:51
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3mGiHOlLTCmGRqNotturn Alley attraeva con la sua cantilena sinistra, udibile solo da chi aveva l’anima macchiata dei peccati che avevano lasciato cicatrici invisibili sulle sue architetture. Avvolta nelle tenebre, il suo pesante respiro crivellava gli uditi delle più blasfeme proposte ed era in un piccolo vicolo stretto che stanziava Lucien Cravenmoore. Non era solo: di fronte a lui stanziava un mago di media statura dai lunghi capelli, mento appuntito e il nulla al posto del mignolo nella mano destra. Si teneva vicino al francese in modo da oscurare con il mantello i loro affari, le mani che trafficavano rapidamente; non vi erano passanti a quell’ora tarda ma la prudenza non era mai abbastanza. Lucien non conosceva nulla del suo cliente e lo stesso valeva per lui, queste erano alcune delle regole che anche chi si affacciava per la prima volta a quel mondo doveva conoscere. La questione, però, si stava rivelando più spinosa del previsto e Lucien, che di norma sarebbe riuscito a vendere una bistecca a un vegano, stava arrancando per raggiungere la quarta base.
«Ma sballa bene 'sta roba?»
All’ennesima manifestazione di diffidenza, lo spazientito Lucien fece roteare i bulbi oculari. Le iridi cristalline avevano lasciato posto a due pozze stagnanti puntate verso la coperta catrame distesa sopra i loro capi. Avrebbe potuto vendere una pozione a 5 galeoni con la condizione di ingollarne una insieme al cliente, ma il tizio stava raschiando il fondo della sua pazienza e appariva troppo paranoico per affidarsi a chi prediligeva l’autoproduzione ai contrabbandi locali. Inoltre, Lucien non faceva nè sconti nè aggiuntine e lo aveva già messo in chiaro a inizio contrattazione.
Serrò la mascella e con uno scatto della mancina stappò la fiala, palesando l’intenzione di saggiarne il contenuto per mostrargli la qualità della merce. Certo avrebbe potuto bluffare, ma certe meccaniche corporee non sarebbe riuscito a riprodurle in maniera convincente e confidava che l’altro lo sapesse. Naturalmente non aveva davvero intenzione di attuare il proposito difatti, come da aspettative, il mago lo bloccò prima che una sola goccia di pozione andasse sprecata tra le sue labbra.
«OHHH! Va bene, va bene… dà qua!» sbottò il cliente stizzito, riappropriandosi della pozione con un gesto altrettanto affettato. Il suo Tesssssoro. *Finisce sempre così* pensò Lucien sbarazzandosi di un ghigno compiaciuto mentre provvedeva a raccattare i galeoni che l’altro gli allungava trafelato. Le mani erano dimagrite in maniera preoccupante e l’incarnato si era scolorito. Lentamente si era consumato la pelle e la mente, ma non se ne curava. Era diventato una specie di Gollum privo di un tesoro da toccare, ma esso continuava ad esistere - a differenza di Kira - e la sua mancanza si faceva sentire mese giorno dopo giorno. Quando si desiderava annullarsi l'esistenza non servivano pozioni o fumo di fortuna: bastava addentrarsi a Notturn Alley e sperare di incontrare le persone giuste, facendo un patto con la sorte perché gli garantisse i maghi e le streghe più pericolosi.
In altre parole, se si voleva morire, quello era il posto giusto dove andare.
 
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view post Posted on 5/2/2022, 00:06
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LA MANGIAMORTE

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Rowena se ne stava con la schiena appoggiata al muro e lanciava lunghe e penetranti occhiate alla strada pressoché deserta, in modo d’assicurarsi che nessuno potesse ficcare il naso nei loro affari. Aveva deciso di fare da palo alla trattativa di Mordred con il giovane e sconosciuto mago. Avevano trovato ciò che l’olandese cercava grazie ad una dritta da parte di un conoscente fidato con cui Rowena aveva mantenuto i rapporti sin dai tempi in cui era proprietaria di Safarà e grazie a lui, avevano combinato l’incontro.
Tutto sembrava andare come previsto, almeno dalla distanza a cui stava la donna e i due sembravano essere pronti a concludere il loro affare perché il mago dai lunghi capelli e dal viso appuntito, stava prendendo mano alla scarsella che portava in vita per prelevare i galeoni pattuiti e allungarli all’altro mago. Decise quindi di avvicinarsi, allungando una mano con fare suadente oltre al mantello dell’amante, avvolgendolo in un abbraccio fin troppo intimo.

-Se qui abbiamo finito possiamo anche andare a casa, abbiamo i nostri affari di cui discutere…-

La mangiamorte soffio queste parole all’orecchio del mago che si limitò a sogghignare stringendole le mani con le proprie.

-Sempre così affrettata. Dalle mie parti si tende ad invitare la persona con cui si è fatto degli affari a bere qualcosa per siglare il rapporto. Noi possiamo aspettare non credi?-

Rowena si trovò a mostrare un espressione lievemente imbronciata ma con un sospiro annui, slacciandosi da lui e mettendosi quindi tra i due uomini. Nulla si poteva vedere di lei se non il viso che Lucien, forse, non avrebbe tardato a ricollegare con quello incrociato in passato alla gazzetta del profeta.

-Si vuole unire a noi per un drink?-

Chiese volgendo il capo verso Lucien, trovandosi davanti un mago sicuramente più giovane di lei, ma decisamente più consumato dalla vita. Anche Rowena in passato aveva avuto quell’aspetto ma da quando aveva deciso di chiudere il proprio cuore a chicchessia, persino a Mordred che oramai era un abitudinario del suo letto, aveva ritrovato il proprio equilibrio. Non poteva negare che l’olandese le piaceva: era un ottimo compagno di bevute e un amante caloroso, tuttavia il fatto che si vedessero in modo non troppo assiduo, dato che comunque lui aveva una noiosa famiglia perfetta in Olanda che lo reclamava ogni tanto, aveva permesso ad entrambi di preferire la passione all’amore. Era un rapporto privo di domande e di pretese e a Rowena andava decisamente bene così.
 
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view post Posted on 7/2/2022, 13:55
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3mGiHOlLTCmGRqLucien non sapeva che rapporto legasse il cliente alla strega; poteva trattarsi di conoscenti, amici, parenti o amanti e più di uno non escludeva l’altro. Non gli importava nè lo riguardava, sebbene qualche ipotesi verosimile avrebbe potuto farsela. Il loro scambio di battute giunse sfocato alle orecchie del francese, il quale aveva contato con perizia i galeoni ottenuti e riposti in una tasca interna del mantello. Si era dunque acceso una delle sue sigarette casalinghe e sbuffato qualche cerchio di fumo, pronto a tornare nelle ombre. Il cliente aveva un accento che non aveva saputo cogliere e lo stava manifestando nuovamente mentre Lucien volgeva loro un ultimo sguardo, quando la strega si frappose tra loro. Fu in quel frangente che riconobbe i tratti piacenti di una strega che all’evento di Natale del Profeta di un anno prima aveva riscontrato non poche difficoltà a tradurre il menù francese. Una giornalista, dunque. Da quelle parti bazzicavano maghi e streghe da ogni luogo, professione ed estrazione sociale, alla fine la malavita sapeva annidarsi in qualunque anfratto del mondo magico.
La proposta piovve come una coltellata che trafisse le sinapsi stanche del mago. Dilatò appena le iridi di ghiaccio, ma nessun’altra forma di sorpresa gli stropicciò la carne. Occhieggiò prima l’una poi l’altro, la diffidenza era palpabile. Per quanto ne sapeva potevano essere due squilibrati con i quali meno si aveva a che fare e meglio era, ugualmente l’idea di sottoporre le proprie papille gustative ad una rinfrescata alcolica lo stuzzicò ed il rischio venne accolto.
Infondo non aveva più niente da perdere. Arricciò le labbra, bocciolo di carne che si consumava più in fretta di una candela, e annuì col capo.
«Fate strada.»
Il mozzicone traballò tra le labbra spaccate, il braccio sinistro scivolò all’interno del drappeggio carbone, la mancina - invisibile ad occhi esterni - sfiorò la dodici pollici. Sarebbe stato pronto a maneggiarla in caso di necessità poiché di tutto si sarebbe aspettato da quel luogo e da chi ne calpestava il ciottolato. Non conosceva locali a Notturn Alley, quel buco di inferno sembrava troppo piccolo per i numerosi segreti che custodiva e la spiacevole sensazione che i due puntassero ad una casa spoglia di altri umani oltre a loro si fece largo nella sua mente con insistenza.
 
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view post Posted on 13/2/2022, 13:33
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Quando gli occhi di Rowena si posarono sul viso del mago che era con loro riconobbe quei lineamenti o per meglio dire, fu sicura che il viso l’era noto anche se non rammentava dove lo avesse già incrociato. Rowena, infatti, anche se aveva una vita fin troppo solitaria partecipava a eventi mondani per via della gazzetta del profeta e probabilmente, quel venditore, poteva benissimo essere uno di quelli incontri. Chissà, forse era il rampollo di una facoltosa famiglia che per il semplice brivido del pericolo si era gettato nel mondo dell’ illegalità. Poco le importava, le sue attenzioni al momento erano per Mordred che gettandole un braccio al collo e si affidò a lei per camminare tra i vicoli di Nocturn alley, dato che non era avvezzo a quei luoghi quanto la strega. La donna sollevò un braccio intrecciando le dita alle sue, avvinghiandosi alla vita di Mordred con il braccio libero. L’olandese era più alto di lei di una spanna ma ben lontano dalla statura dell’insegnante che camminava al loro fianco con fare guardingo.
La donna non si era accorta del movimento verso la bacchetta da parte di Lucien ma la diffidenza di lui era palese. Non faceva male, sicuramente anche lei avrebbe fatto lo stesso al suo posto, ma probabilmente avrebbe risolto il problema a monte, rifiutandosi di seguirli.

-Guarda che non ti mangiamo mica! Casomai ti faremo guardare…-

Disse la donna in direzione di Lucien aggiungendo un occhiolino malizioso alle proprie parole mentre Mordred, gettando la testa lievemente indietro ridacchio appena.
Il terzetto poi si trovò davanti ad un abitazione. Le tende erano tirate alle finestre tuttavia un filo di luce filava tra il drappeggio palesando che all’interno del luogo vi era qualcuno. Rowena si slacciò dal corpo caldo del suo uomo per avvicinarsi alla porta e sollevata la mano, andò a bussare tre volte, compiendo una pausa e compiendo lo stesso movimento altre due volte ma diminuendo di volta in volta lo sfiorare delle nocche sul legno.
Toctoctoc toctoc toc.
Una finestrella si aprì sulla porta e due occhi affusolati li osservarono per lunghi istanti. La donna si limitò a sorridere, mostrando accuratamente il viso sotto alla massa di capelli scuri. Un rumoreggiare di chiavistelli e la porta si aprì . Davanti ai tre un goblin con una lunga pipa li osservava con fare guardingo.

-Hector-

Fece la donna allungando una mano verso di lui per farsi strada. Questo si spostò dall’ingresso facendoli entrare per poi richiudere frettolosamente l’uscio alle proprie spalle. Era un locale fumoso, con luci affusolate e una musica indefinita. Non sembravano esserci altri avventori nel locale se non un barista che stava lucidando un bicchiere dietro al bancone, tuttavia si sentivano mormorii e voci da dietro dei paraventi. Il goblin, dopo aver richiuso la porta fece loro cenno di seguirli. I tre si ritrovarono davanti ad un alcova fatta di cuscini con un basso tavolino in mezzo.

-una bottiglia di vino andrà bene-

Fece Mordred in direzione del goblin che si limitò ad annuire e chiuse la porta alle sue spalle, lasciandoli da soli.

-Prego-

L’olandese invitò poi il loro ospite ad accomodarsi, allungando una mano in direzione dei cuscini sparpagliati sul pavimento.
 
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view post Posted on 14/2/2022, 10:13
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3mGiHOlLTCmGRqAssottigliando le iridi cerulee, il mago si ridusse al silenzio e tale rimase per tutto il tragitto. Più che i suoi accompagnatori, egli non si sentiva tranquillo in quella fetta di mondo magico sporcata dalle tenebre più buie. Si trovò così catapultato in un locale sotto mentite spoglie di una dimora anonima, dalla quale non aspettarsi altro che il silenzio che in apparenza offriva. Una vista del tutto nuova da cui potersi aspettare di tutto. Era quel genere di adrenalina malsana che lo aveva indotto a lasciarsi sedurre dalla curiosità di vedere come quei due avrebbero potuto trasformare quella serata. E che ruolo avrebbe avuto lui in tutto ciò.
Il rapporto tra il mago e la strega appariva più serio di quanto Lucien avesse preventivato, al punto da portarlo più volte a domandarsi perchè avevano desiderato la sua presenza ad una più intima uscita di scena. Era stata un'idea del suo cliente alla quale lei si era prestata e Lucien aveva acconsentito senza chissà quale motivazione ad indurlo a muovere un piede avanti all'altro. Sistemati nel privè, il francese si lasciò cadere sui cuscini come un sacco di pietre, deformandoli sotto il proprio peso. Rifilò al goblin un'occhiata inquisitoria prima di accendersi una delle sue creazioni fumogene e lasciare che una coltre di fumo lattea si librasse verso il soffitto, mischiandosi alla musica indefinita. La vena del collo pulsava con regolarità, ma pareva voler bucare la carne sottile da un momento all'altro; il pomo d’Adamo esposto veniva soggetto a leggeri tremori in accordo ai lunghi tiri che si concedeva.
«Questo posto è delizioso»
Una sfumatura ironica sporcò una considerazione oggettiva. In tutta Diagon Alley si faticava ad immaginare un luogo che non avesse le pareti scrostate intrise di muffa e residui organici ed inorganici, buchi, intagli e altri ricordini della gente di malaffare che vi aveva messo piede. La mancina scivolò tra i ciuffi di capelli corvini, scompigliandoli senza ritegno. I nomi in situazioni come quella riteneva fossero superflui ed avrebbe serbato ricordi di quella serata (ammesso e concesso che ci fosse riuscito) solo di ciò che di utile sarebbe potuto emergere.
«Posso dedurre che bazzichi spesso da queste parti, per conoscere un posto simile»
Chiaro il riferimento alla segretezza che sembrava fosse stata ricucita su quel locale. Intrinseco il desiderio di scoprirne il motivo, ammesso che la strega lo conoscesse. Fu a lei che si rivolse, visto che il suo compagno o qualunque cosa rappresentasse per lei - di intimo, visto il loro modo di porsi l'un l'altro - l'aveva seguita ubbidiente senza avanzare alcuna location alternativa. E lo stesso aveva fatto Lucien. Fu in quel momento che il goblin tornò con la loro ordinazione senza chiedere il conto, nell'eventualità che nell'arco della serata il trio ordinasse altro. Lucien si staccò dal comodo giaciglio, i cui cuscini avevano preso la forma della sua lunga e ampia schiena, e provvide a versare il liquido rubicondo nei tre bicchieri proposti. Quindi cinse lo stelo del proprio e lo alzò in un chiaro invito a brindare il fruttuoso rapporto, come lo aveva definito l'altro mago.
«Gira gente interessante in questo locale?»
Ovvio che non si aspettasse una risposta dal mago, ugualmente lo fissò dritto nelle iridi scure. «Non siete di queste parti, vero?»
 
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view post Posted on 7/3/2022, 18:23
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LA MANGIAMORTE

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3mGiHOlLTCmGRqMordred si liberò dalla mantella che portava, appendendola ad un gancio alla parete. Rivelò abiti di pregiata fattura, le stoffe aderivano morbide al suo corpo e oltre ad essere finemente ricambiate con trame di velluto nere, sembravano anche assurdamente comodi. La strega invece, una volta liberatasi del mantello che venne gettato alla rinfusa su dei cuscini poco più in la, indossava una tunica verde scura e corta poco sopra il ginocchio, calze neri e coprenti e un gilet in pelle nera. Sembrava essere uscita da una qualche rivista di moda anni ottanta ma lo stile di Rowena prevedeva per lo più la praticità all’eleganza.
La strega si accomodò accanto allo stregone, avvolgendo per un attimo con la mano sinistra la gamba di lui, lanciandogli uno sguardo languido. Era palese che tra i due vi fosse un attrazione viscerale ed entrambi non riuscivano ad evitare di cercarsi. Mordred allungò una mano verso i capelli di Rowena, giocherellando con una ciocca di essi tra le dita.

-Come? Ah si. Beh esistono molti luoghi nel regno magico che sono, come si può dire…-

Si fece un attimo pensierosa, sollevando lo sguardo al soffitto.

-non addatti a tutti?-

Per poi sorridere con fare mellifluo. Accolse volentieri il bicchiere tra le mani, allungandosi davanti e servendo oltre se stessa, anche Mordred.

-Credo che tu sia nuovo di questo mondo, intendo quello del genere di affari che abbiamo appena affrontato. Marcus…-

Il comune contatto che aveva permesso il loro affare

-…non ci aveva mai presentato prima…-

Lasciò cadere la conversazione a riguardo. Era inutile invagare e chiedere dove si fossero già incontrati, meno uno sapeva dell’altro meglio era. Quel genere di accordi venivano stretti in una sottile segretezza e nel più totale anonimato.

-Bah io sono stata un po’ qui e un po’ la…-

Rowena parlava in un perfetto inglese anche se il suo rude accento scozzese, rendeva più marcato il suono di alcune parole. Mordred invece, aveva una parlata più sporca e grezza e a confermarlo vennero le sue parole.

-Io sono olandese, ma bazzico spesso da queste parti per colpa di questa bella signorina…-

Rise maliziosamente, allungando uno sguardo sottile in direzione di Rowena portando poco dopo nuovamente lo sguardo su Lucien. Fu verso di lui che alzò il bicchiere, brindando finalmente

-Nella speranza che porti ad una futura e fruttuosa collaborazione per entrambi…-

La donna che era con loro gli imitò, prendendo poi un ampia sorsata di vino.

-Ti occupi anche di altre cose? Insomma altri articoli interessanti nel tuo listino?-

Chiese poi la donna, appoggiando la schiena ai cuscini e tenendo il bicchiere con entrambe le mani in grembo.



 
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view post Posted on 8/3/2022, 12:28
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3mGiHOlLTCmGRq La luce soffusa gettava ombre sul volto del mago, i cui movimenti erano sporadici e poco fluidi a causa di ciò che aveva ingerito prima ancora di quell’incontro. La sua vita stava correndo su un’onda che minacciava di farsi sempre più e restare in equilibrio, a quel punto, risultava sempre più difficile.
Prestò scarsa attenzione al vestiario dei due, per mera inclinazione personale; trasse giusto qualche considerazione circa il fatto che apparissero benestanti - se non addirittura ipoteticamente ricco il suo nuovo cliente - oppure particolarmente attenti all’estetica, cosa per niente comune tra chi bazzicava per Notturn Alley. Trasse ciò che poteva dalle proprie considerazioni e rimase muto finché poté. Colse inoltre la conferma delle delucidazioni circa il loro tipo di rapporto, altra cosa che sapeva come avrebbe potuto sfruttare a proprio vantaggio in caso fosse servito; non lasciava mai nulla al caso: osserva, annotava e rifletteva.
Fece un cenno di assenso alle prime parole di Rowena, ruotando distrattamente il calice con movimenti meccanici del polso. Indubbiamente certi ambienti, così come certe frequentazioni, non erano per tutti. Scelse di non offrirle una risposta totalmente esaustiva per mantenere integro la segretezza sulla propria persona. Ammettere di non essere in quel giro da molto tempo non avrebbe ispirato fiducia, sebbene poteva sperare di essersi giocato bene il primo approccio con il suo compagno e dunque sperare in altri futuri incontri.
«È la prima volta che intratteniamo affari e, mi auguro, non l’ultima» spiegò lanciando un’occhiata mite all’altro mago «Di solito i miei clienti sono soddisfatti e non ricercano la concorrenza.»
Queste parole avrebbero informato Rowena non solo che non era un novellino in quel genere di affari, ma vendersi bene gli aveva effettivamente garantito una certa clientela. Solo che era reclusa ai tempi della scuola, dunque a studentelli desideroso di sperimentare, non loschi individui ben più scaltri ed esigenti come i nuovi con cui si stava approcciando.
Il proprio nome Lucien evitò di dirlo e da quel “sono stata un po’ qui un po’ là” evidenziò che anche la strega serbava una doverosa riservatezza.
Lasciò che i loro reciproci bicchieri cozzassero in un suono dalle positive promesse, lieto delle parole del compagno della strega. Bevve un generoso sorso, vagliando nella mente il proprio arsenale e scegliendo accuratamente quello che poteva risultare più interessante per i due.
«Tra le pozioni mi sento di evidenziare ce n’è una che corrode la pelle nei punti viene a contatto, distruggendo gli strati epidermici più profondi per un’agonia perpetua, a meno che non si ricorra ad un rimedio sempre di mia ideazione. Utile per le torture prolungate e molto sofferenti. Ho imbottigliato la fama, creato intrugli per predisporre alla gloria, stregare la mente, irretire i sensi e porre un fermo a morte certa.» cit.
Un barlume di eccitazione si irradiò dalle iridi acquamarina, rendendole ancora più chiari di un faro nelle tenebre.
«Oltre alle pozioni, ho anche qualche ingrediente diciamo dal commercio ristretto come pelle di Girilacco, uova di Occamy, chele di Chizpurfle, pelo di Demiguise, sangue di Unicorno e cose così. Basta dirmi cosa serve e cercherò di procurarla.» Le sue amate creature magiche, che nutriva nella capanna e nella foresta ed insegnava agli studenti. Lucien trovava il modo di reperirle, e solo da chi si occupava di quelle già morte e per cause naturali, giacché ahimè ogni cosa aveva il proprio tornaconto. Occhieggiò prima la strega, fautrice della domanda, poi il mago con sincero interesse. Supponeva che se gli era stata posta indicava che, al momento o in un ipotetico futuro, ella sarebbe potuta essere interessata all’acquisto. Il motivo, naturalmente, sarebbe rimasto un mistero che Lucien non avrebbe mai conosciuto.


Edited by Atonement. - 8/3/2022, 13:06
 
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view post Posted on 14/3/2022, 22:33
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LA MANGIAMORTE

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3mGiHOlLTCmGRq
<i>Il loro incontro non era scaturito per caso. Mordred si era recato da lei sapendo che Rowena avrebbe potuto trovare quello che il suo cliente cercava: pozioni euforiche di contrabbando. Il Olanda, nonostante vi fosse la legalizzazione per i babbani delle droghe leggere, il ministero magico era invece molto più ristrettivo a riguardo e aveva messo al bando l’utilizzo di pozioni capaci di alterare gli stati. Mordred ne aveva approfittato e aveva iniziato un vero e proprio giro di questo genere di cose, dopotutto il fatto che lavorasse per il ministero stesso come flagellatore e ricercatore gli permetteva di andare e venire da ogni luogo sparso per il mondo ogni volta che volesse, senza essere controllato più del necessario. Si porse in avanti, verso Lucien, gettando i lunghi capelli oltre le spalle con un movimento secco del capo sigillando il loro brindisi.

-Beh lo spero per te. Insomma Marcus, il nostro comune amico ci ha fatto il suo nome e non vorrei essere costretto a cercarla per chiarire cosa non abbia funzionato. Preferisco di gran lunga avere affari che portino a gonfiare le tasche di entrambi…-

Sorrise cortese, ma il tono di voce era duro e lo sguardo intenso era un palese riferimento alle conseguenze che Lucien avrebbe incontrato se l’intruglio non avesse dato l’effetto sperato.
Rowena si mosse prima che il giovane mago potesse rispondere con qualcosa che scaldasse il cuore indomito dello stregone. Appoggiò quindi una mano sulla spalla di Mordred, scorrendo poi verso il suo collo con fare carezzevole

-Suvvia, siamo sicuri che il nostro giovane amico non è quel genere di persona, vero?-

Disse rivolgendo lo sguardo verso Lucien, ammiccando con un sorriso.

-Mhm interessante. Ci sono incantesimi che sortiscono però lo stesso effetto e se si deve torturare qualcuno vuol dire che questo è già in mano tua. Certo una pozione può essere in mano a chiunque, sopratutto se si hanno le giuste conoscenze, talune magie invece richiedono studi più approfonditi.-

Tornò ad appoggiare la schiena ai cuscini, stendendo le braccia allo schienale e portando il bicchiere alle labbra.

-Sangue di unicorno? Vuol dire che si è uccisa una cosa purissima e dal momento che il suo sangue tocca le tue labbra, si vive una vita a metà, una vita dannata. Voi siete un dannato dunque?-

Chiese Rowena. Aveva usato in passato anche lei sangue di unicorno, per mantenere la sua giovinezza e la sua bellezza, ma aveva capito da tempo che se voleva una vita lunga al fianco dell’Oscuro Signore, avrebbe dovuto trovare qualcosa che la rendeva invulnerabile alla morte. Era un progetto ancora in fase di sviluppo ma prima o poi sarebbe riuscita nel suo intento. Bisognava solo trovare il modo giusto per farlo.


 
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view post Posted on 15/3/2022, 09:57
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3mGiHOlLTCmGRqIl mago rimase del tutto impassibile alle implicite dichiarazioni della strega. Certo delle proprie capacità in tali ambiti, non lo sfiorava il dubbio che un proprio preparato non sortisse l’effetto illustrato al cliente; nessuno fino a quel giorno si era mai dimostrato insoddisfatto. «Non farò fare una figuraccia a Marcus» replicò con un mezzo sorriso “E nemmeno a me stesso”. Liquidò la questione con uno scatto del polso che fece oscillare il liquido contenuto nel proprio bicchiere. O ciò che ne rimaneva. Pur cercando di centellinarlo, l’aria viziosa e la calura che permeava quel locale aveva indotto Lucien a favorirsi di ampi sorsi che in poco tempo stavano lo stavano portando a rimanere a secco. Non era vantaggioso per lui in primis rendere un cliente insoddisfatto; ciò avrebbe portato a perderlo, oltre a sporcarsi la reputazione, perciò non si sarebbe mai attivato - oltretutto con i molteplici rischi insiti in quel genere di traffici - senza certezze. Liberò la presa attorno al bicchiere rapidamente svuotato e con un sorrisetto divertito alzò il palmi delle mani. La certezza di non essere quel genere di persona di certo non sarebbe arrivata da Lucien. Seguì il successivo discorso della strega mentre provvedeva a riempirsi di nuovo il bicchiere.
«Non solo, madame. Potresti trovarti sprovvista di bacchetta» un occhio impertinente e giocoso passò a rassegna il volto affilato del cliente che sedeva al suo fianco «Inoltre, gli incantesimi sono soggetti all’emotività del mago o strega che li compie pertanto si potrebbe avere una disposizione d’animo che rende difficoltoso eseguirne uno particolarmente complesso. Le pozioni, invece, non sono soggette ad altro se non la bravura di chi le crea, dunque si dimostrano più affidabili. E sono personalizzabili: ad una pozione corrosiva si potrebbe abbinare un ingrediente che aggiunga a quell’effetto un secondo, rendendola ancor più pericolosa.» Uno scintillio sinistro animò per un attimo gli occhi spenti di Lucien, talmente provato in quel periodo da sentirsi apatico verso molte cose che, in altre circostanze, lo avrebbero animato di un’eccitazione palese e travolgente. E più propenso verso altre.
I suoi movimenti erano radi, calibrati e lo facevano rassomigliare ad un anfibio, ben adattato a uno stile di vita fisso - si pensa che conservino l’energia al massimo e si spostino verso un altro esemplare per l’accoppiamento, cosa che accade una volta ogni dodici anni. Non era chiaramente un caso così estremo, ma l’immobilità di Lucien era peculiare. Si svaccò ancor di più tra i comodo cuscini, stendendosi su di essi e ponendo ancor più distanza tra i due interlocutori; parallelamente si accese una sigaretta, tranquillo che in un luogo come quello difficilmente gli avrebbero fatto storie.
«Non ho mai detto di averne fatto uso, solo di possederne o di potermelo procurare, se di vostro interesse» la stuzzicò lasciandola nel dubbio che fosse o meno dannato nell’accezione da lei intesa. «Potrei essere maledetto per ben altro che l’assaggio di un liquido denso e argento» valutò con aria mesta senza tuttavia entrare nello specifico delle proprie considerazioni. Il libero arbitrio era una delle cose cui era più attaccato quindi, se doveva rovinarsi, sapeva di poter puntare il dito contro sé stesso. Una coltre di fumo spirò dalle labbra spaccate, disperdendosi sopra i loro capi. «Nessun essere umano, babbano o mago che sia, è esente da peccati, ma di solito chi bazzica per Notturn Alley ha una lista particolarmente nutrita. Se potreste cancellare uno o più di quelli che avete commesso, lo fareste?» La domanda era chiaramente rivolta sia al mago che alla strega.
 
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