Euphoria

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view post Posted on 26/3/2022, 17:43
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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"Got a secret, can you keep it?
Swear this one you′ll save. Better lock it in your pocket, taking this one to the grave. If I show you then I know you, won't tell what I said. ′Cause two can keep a secret, if one of them is dead..."



C'erano voluti mesi per organizzare quel Party segreto. Mesi di sotterfugi, inviti anonimi recapitati ad orari improbabili, acquisti di scherzi e furti d'alcool. Finalmente il giorno era giunto! Tutto era nato un lontano pomeriggio, durante una rilassante riunione nel Bagno dei Prefetti (e dove sennò). Ora era tutto, più o meno, alla luce del sole. Gli studenti, grandi e piccoli, a cui era stato concesso di partecipare si trovavano al limitare di Hogsmeade, pronti a fare baldoria, ad infrangere ogni regola! A loro disposizione un intero boschetto, puntellato qui e là con qualche nastrino, rigorosamente dei colori delle varie casate, legato ai rami più bassi per indicare il percorso fino al luogo del ritrovo. Una postazione d'intrattenimento musicale. Stuzzichini ed alcool, da consumare dove si desidera (in piedi o seduti su qualche ceppo). E tanto, tanto altro...


Cibo e Bevande


Nell’invito è stato specificato "portate qualcosa da mangiare". Ebbene sì, qualunque stuzzichino è ben accetto! Non si può bere a stomaco vuoto, giusto? Ai ragazzi e alle ragazze dai 15 anni in su sarà concesso di bere alcool. Per chi ne ha meno, beh, portate acqua e succo di zucca!
Si raccomanda di non portare quantità eccessive, perché ovviamente dovranno essere ben nascoste nelle borse o negli zaini. I viveri e i drink saranno a portata di tutti, disposti dagli organizzatori in un punto ristoro improvvisato. Inoltre, per gentile concessione dell’amato Prefetto Vivienne Pierce, sono presenti alcuni dolci provenienti direttamente dalla Sugar Weeks (click), popolare evento dell’ultimo San Valentino. Quindi, insomma, occhio a cosa pescate e soprattutto con chi!

Intrattenimento


Musica

Ebbene sì, ci sarà anche una postazione musicale gestita daaaaa…sorpresa! l’ospite musicale, dj, o come preferite chiamarlo/a lo/a scoprirete solo partecipando! Ovviamente ci sarà una play list gestita da lui/lei, ma nessuno vieterà di fare richieste personalizzate! Chissà, magari una dedica alla persona speciale che partecipa con voi? Insomma, non siate timidi, fate le vostre proposte e scatenatevi in balli sfrenati o romantici lenti!

Gioco della Bottiglia

Questo, sicuramente, è la cosa più attesa della serata! E no, non ci sarà il classico cerchio, attenzione, ma la bottiglia verrà personalmente a cercarvi! Sì, avete capito bene. Incantata prima con un Wingradium Leviosa, poi con un Gyro, al grido di “Bacio”, “Carezza” o “Scherzo” verrà a disturbare i malcapitati, ovunque essi siano! Siete pronti? Non sono sicura…Chissà, forse però siamo stati magnanimi e vi abbiamo lasciato una via di fuga o due…Come scoprirlo? Accettando di partecipare al gioco ovviamente!

Non resta che augurarvi Buon Divertimento! E, mi raccomando...



code by Camille


Giocatori e giocatrici, benvenuti a Jumanji alla "Festa segreta tra Casate"! Come vi è già stato notificato, siete i fortunati che potranno partecipare alla speciale festa ai confini di Hogsmeade. Se decidete di partecipare, avete anche l’opportunità di accettare o meno di giocare al classico "Gioco della Bottiglia", tra limoni e scherzi, carezze e schiantesimi. Come si gioca? Molto semplice! Per prima cosa, in base alle vostre preferenze, cotte e ship segrete, dovete fare una lista di tre nomi dei PG partecipanti ed inviarla in privato a Camille Donovan. A cosa serviranno? In On, come specificato nel post, vedrete la bottiglia ruotare ed importunare i malcapitati per reclamare l’intreccio delle loro labbra, in Off, invece, il tutto avverrà tramite estrazione da un app esterna (di cui verranno opportunamente riportati gli screen). Ad ogni numero, corrisponde un partecipante. Se i prescelti sono l’unə sulla lista dell’altrə, allora dovranno baciarsi. Al contrario, se nessuno e sulla lista dell’altrə, vi verrà data l’opzione scherzo. Se, invece, a trovarsi sulla lista e solo unə, l’opzione sarà carezza.
Ci sono delle vie di fuga? Ovviamente sì! Se credete che il vostro PG non sia nel mood giusto, per motivi X, potete rifiutare il bacio o la carezza pescando da un cesto degli scherzi messo a disposizione da noi Prefetti! (non abusatene però)

Regolamento per la decenza. Il gioco è stato suddiviso in due categorie: Under 15 e Over 15. Chi ha pg con età inferiore ai 15 anni, per pubblico pudore, non potrà sparare nomi di pg 18enni, e viceversa. Quindi se, ad esempio, il/la pg ha 11 anni, siate coerenti scegliendo attentamente, perché anche optare per un/una pg di 15 anni sarebbe già tanto. Per chi, invece, si trova sulla linea di demarcazione, ovvero 15 anni esatti, beh, vi chiediamo semplicemente buon senso!!! Fate sì che sia ben riposto!
La Messa è finita, andate in pace :amen: <3

LISTA SCHERZI
• Fuochi Filibuster
• caccabombe x2
• filtro tu-mi-streghi
• topi finti x2
• trottola schizzina
• pasticca vomitosa x5
• mou mollelingua x5
• pallottole puzzole x1
• Povere Buiopesto Peruviana
• Semplice polvere colorata babbana (potrebbe rimanervi ovunque per giorni)


Edited by Camille Donovan - 25/4/2022, 17:06
 
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view post Posted on 29/3/2022, 12:47
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A_STARA_STARA_STARA_STAR

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Tutto aveva avuto inizio qualche giorno prima, quando un gufetto molto maldestro aveva fatto cadere una semplice pergamena ai suoi piedi. Il messaggio, anonimo e scritto velocemente da una mano a lui ignota, era sembrato subito sospetto; da lì erano nati i primi pensieri, poi sfociati in una lunga serie di supposizioni una meno probabile dell’altra. Chi c’era dietro quell’evento così misterioso? Chi l’aveva organizzato e, soprattutto, perché? Insomma, qual era lo scopo? Si trattava di qualcosa ai limiti della legalità?
Era quasi certo dell’errore compiuto dal pennuto che gli aveva fatto cadere dinanzi quel messaggio; insomma, caratterialmente non aveva mai mostrato un’elevata affinità verso quel tipo di eventi. Probabilmente si era trattato di uno scambio di persona, ma la curiosità aveva poi fatto il resto.
E così, eccolo ad incamminarsi verso il luogo prescelto.
Il tutto si sarebbe svolto al di fuori dei confini del Castello, in una zona insolita e quasi inesplorata, nascosta e lontana da occhi indiscreti. Il luogo ideale, per organizzare qualcosa di losco.
Il sentiero che stava seguendo l’aveva fatto giungere in prossimità del bosco ma, a parte qualche semplice nastrino colorato appeso a qualche ramo, non sembrava esserci traccia di attività proibite o immorali.
“Dimentica ogni regola, lasciati alle spalle la morale…” non che lui si fosse lasciato suggestionare da quelle scritte, ma un occhio attento avrebbe potuto facilmente intuire il suo fare guardingo e circospetto. L’orario era ormai quello indicato e, nonostante nel bigliettino fosse stato fatto un espresso rimando al cibo, lui si era presentato a mani vuote. Il pranzo era terminato da poco e la sua presenza era dettata più che altro dalla curiosità. Insomma, si sarebbe fatto un’idea di quel posto, prima di decidere il da farsi.
Passo dopo passo, Mike non aveva ancora incontra anima viva; nessun movimento, nessun rumore, nulla di nulla. Lì, tra rami, cespugli e un’ondata cupa di nervosismo che iniziava a farsi strada nel suo animo, l’idea di essere finito con l’inganno in uno scherzo di cattivo gusto stava iniziando a prendere sempre più piede. La colpa, in primis, era sua. Perché era andato a fidarsi di un messaggio anonimo, lasciato verosimilmente da qualche burlone sulle scale del secondo piano? L’idea di essersi mostrato così ingenuo e credulone non gli piaceva affatto e, se avesse potuto, si sarebbe ben volentieri sfogato su quella sottospecie di spiritoso poltergeist (?)
Poi, l’improvviso agguato.
Qualcuno doveva averlo seguito o lo stava pedinando da vicino. Il fruscio delle foglie era inconfondibile e no, non sembrava trattarsi di uno scherzo o di una qualche forma di illusione. Ma chi poteva essere?
Sensi allertati, occhi oltremodo spalancati e bacchetta in mano, Mike accolse così una delle ultime persone che si sarebbe aspettato di incontrare in quel momento.
«Non mi dire che c’era il tuo zampino in quel messaggio; insomma, tu non c’entri niente, vero?»
Quello sguardo innocente e malandrino sembrava far un po’ da contraltare al suo, decisamente più sbalordito e segnato da una lievissima vena di ostilità. In quel momento avrebbe dato 10 Galeoni per poter lanciargli addosso un Flipendo ben piazzato, ma un lungo e profondo respiro sembrò subito riportarlo a più miti intenti.
«Va bene, proverò a darti retta… spero ci sia qualcosa di fresco da bere perchè qui, mi è già venuto caldo.»
Ancora pochi passi, ed anche Mike avrebbe raggiunto il centro della festa, quella vera e ricca di s-piacevoli sorprese.

Post iniziale, giusto per rompere un po' il ghiaccio e per mettere Mike nelle vostre mani (?).

Daniel , su su!

 
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view post Posted on 30/3/2022, 19:14
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Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente. (William Shakespeare - Romeo e Giulietta)

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Organizzare quella festa aveva richiesto tempo. Tempo e sotterfugi per non farsi scoprire. Diversi inviti anonimi recapitati. Alcool rubato da qualche scorta, ben nascosta, di concasati più grandi. La scelta di un luogo abbastanza nascosto, lontano da occhi indiscreti. Insomma, un lavoro lungo e ponderato, ma soprattutto esente da ogni regola. L’unica cosa fatta legalmente e alla luce del sole, probabilmente, è stato l’acquisto di una vasta gamma di scherzi. Forse, però, nessuno ha avuto sospetti perché al negozio, i Tiri Vispi, lavoravano due rosse assai malandrine, nonché infiltrate d’eccezione.
In realtà, non sapeva com’era finita a partecipare a tutto ciò. Era consapevole di aver corso dei rischi, così come il resto dei Prefetti. Ma, allo stesso tempo, era consapevole che si vive una volta sola e, per quella volta, avevano deciso di comune accordo di viverla a pieno. Avevano scelto di divertirsi, di mettere da parte le responsabilità che tanto li opprimevano, d’infrangere ogni regola come qualsiasi comune adolescente. Quel pomeriggio era sgattaiolata fuori dal castello, cercando di non attirare troppo l’attenzione. L’abito che aveva scelto nascosto sotto il mantello della divisa, nella borsa qualcosa da mangiare recuperato con qualche scusa innocente nelle cucine. Il primo timido sole primaverile l’accolse appena mise piede all’esterno, lei d’altro canto si lasciò inebriare dalla leggera brezza profumata. Nelle prossime ore, come da programma, le loro narici sarebbero state invase solo ed esclusivamente dai fumi dell’alcool e di qualcos’altro. A quali danni sarebbero andati incontro seguendo quell’euforica scia? Beh, lo avrebbero scoperto a breve.
Non ci mise molto a raggiungere il Villaggio di Hogsmeade, ancora meno a percorrere la High Street, fino ad abbandonarla completamente e raggiungere la radura al suo limitare. Da lì, aveva proseguito dando una mano a sistemare una serie di nastrini che avrebbero indicato il percorso fino al luogo prescelto, lasciandosi solleticare le dita dalle foglie mentre faceva i nodi.
I preparativi, però, non erano finiti lì. Aveva promesso ad Alice di dare una mano a montare il palco improvvisato, la postazione musicale era una delle chicche previste per il party. Quando arrivò stavano sistemando le ultime traballanti assi, mentre l’amica era intenta ad armeggiare con l’impianto acustico. «Ehi, attenzione a non far scatenare un incendio! Quello che stiamo facendo è già abbastanza illegale» un occhiolino e un ghigno da furfante nella sua direzione, dopodiché si sfilò il mantello dalle spalle e si mise al lavoro pure lei. «Ok, allora, non sembra così complicato...» con calma finì di attaccare i cavi rimanti, seguendo i colori ed eventuali prese simili. Alla fine…la magia. La magia della musica e del meraviglioso riverbero che offriva il bosco. Funzionava tutto alla perfezione, lo spettacolo poteva iniziare «Alice, credo ti abbia sentito persino il Preside Peverell dalla sua Torre!!» le gridò di rimando. Non riuscì a trattenere una risata.
«Cooomuuunqueee, ho portato qualcosa da mangiare intanto. Vado a metterlo assieme la resto! A proposito, hai ricordato a Viv di portare tu sai cosa?» qualche infido dolcetto dagli effetti romantici non poteva mancare, chissà se avrebbero fatto, volenti o nolenti, da Cupido all’insaputa degli invitati. Si spostò verso “l’area ristoro”, o meglio un piccolo angolino ai piedi di un vecchio Salice, e aggiunse «So che anche Eloise contribuirà con qualcosa di, beh, ecco, speciale stasera! Abbiamo confabulato un po’ qualche giorno fa ed è poi passata a fare rifornimento da Zonko…» ovviamente tutte cose che andavano ai grandi, ovvero loro per modo di dire e a qualche studente già ampiamente collaudato. Al resto degli studenti…acqua e succo di zucca.
«Ah, sai dov’è Daniel?» perché il serpino non era mai nei paraggi quando serviva? «Qulcuno deve pur occuparsi degli alcolici! O meglio, evitare che se li scolino tutti prima del dovuto…» le cose da portare a termine erano ancora molte, oltre all’ingrato compito di tenere a bada i primi arrivati e i vari collaboratori esterni.
«Oh, eccolo là con Mike!» la scelta di mandare l’invito anonimo anche ai Caposcuola poteva sembrare una mossa azzardata, però sotto sotto erano convinti sarebbero stati al gioco «O’Hara, spero tu gli abbia già offerto qualcosa da bere prima che….ci tolga la spilla!» le ultime parole dette con un tono udibile solo dal collega, indicando con un cenno del capo alcune bottiglie messe da parte. Alla fine, se si facevano vivi, significava che avevano voglia di divertirsi quanto loro, quindi c’era da sperare non facessero la spia. Altrimenti erano guai seri…per tutti.

| Camille Donovan | Hufflepuff Prefect | 15 y.o | Outfit |
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Cosa vinco, insomma? :gattello:

Interazioni con Alice (concordata) e con i due adorabili serpini :fru: :<31:
Menzione d'onore a Viv ed Eloise :secret: :<31:
 
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view post Posted on 31/3/2022, 11:27
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Jean Grey, Prefetto Corvonero - 16 anni - outfit
Avevano fatto una stupidaggine colossale organizzando quella festa? Forse. Jean era divisa in due. Una parte era entusiasta come mai nella vita, l'altra era terrorizzata. Non solo stavano violando più o meno ogni regola della permanenza nel Castello, ma avrebbero avuto anche la responsabilità dei ragazzini più piccoli che erano stati invitati. Certo, nessuno di loro avrebbe bevuto nemmeno un goccio di alcol e sarebbero stati supervisionati, ma in che modo può un Prefetto supervisionare qualcuno se egli stesso vaga immerso nei fiumi dell'alcol? C'erano tante di quelle cose che potevano andare storte che solo pensarci le faceva chiudere lo stomaco. Però, c'era un però. Un erorme, immenso però. Quella festa non sarebbe potuta capitare in un momento migliore. Dopo aver chiuso la storia con Genny, Jean era passata dallo stare reclusa in camera al fare baldoria e ancora a studiare come una pazza e poi di nuovo, ciclicamente, per tre volte. Poi, finalmente, aveva raggiunto un nuovo equilibrio, aiutata anche dai nuovi pensieri che le affollavano la mente. Chissà se quella serata sarebbe stata una svolta, per quanto riguardava lei. Ma, considerato ciò che avevano organizzato per quella festa, sarebbe potuto succedere di tutto. Letteralmente di tutto.

Immersa nelle sue contraddizioni interiori, Jean aveva camminato tanto, fino ad arrivare all'ingresso della radura nei pressi del villaggio. I nastrini colorati indicavano la via. Una volta raggiunto lo sterrato, i piedi di Jean iniziarono a soffrire più del previsto. Aveva avuto la brillante idea di mettersi i tacchi. Era rimasta indecisa sino all'ultimo tra sneakers bianche e tacchi neri. Quando aveva avuto la certezza che Genny non sarebbe stata invitata alla festa, aveva optato per i tacchi. I mantelli della divisa erano abbastanza lunghi da coprire l'abbigliamento, ma non le scarpe: era corsa (per modo di dire) fuori dal Castello il più velocemente possibile, cercando di non dare nell'occhio, perché quei tacchi non erano certo adatti a una passeggiata pomeridiana nei giardini di Hogwarts. Nella borsetta aveva infilato i trucchi per sistemarsi il rossetto nel caso qualcuno glielo avesse tolto, una giacchina per la tarda serata e un po' di dolci che aveva recuperato quella mattina a colazione.

Aveva percorso a fatica la stradina segnata, rischiando per due volte che le si piegassero le caviglie, ma alla fine era arrivata. Non era la prima: dalle voci in lontananza sembravano esserci già almeno un paio di persone. Si sporse più in avanti, e riconobbe Camille; ancora più lontano le sembrò di intravedere anche Mike. Alzò il braccio e fece un cenno con la mano per attirare l'attenzione. «Camille, ehi! Camille! Che bello non essere la prima.» Si rese conto di avere il fiatone, senza saperne il reale motivo. I pochi presenti sembravano già indaffarati nelle preparazioni. Non poteva certo starsene lì impalata a guardare senza fare niente. «Beh, come posso essere utile? Ah, ho portato dei dolcetti, un po' della colazione che nessuno ha toccato. Dove li metto?»


Incontro con Camille concordato, chiunque abbia voglia si senta libero di interagire con Jean <3
 
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view post Posted on 1/4/2022, 16:01

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Non aveva mai partecipato ad una festa segreta, ma dal semplice fatto che fosse "Segreta" sembrava essere già abbastanza divertente, chissà se lo sarebbe stato davvero e lei si sarebbe sentita a proprio agio... in fin dei conti non conosceva tutti gli studenti di Hogwarts, con il quale -in cuor suo- sperava di creare un bel rapporto, magari non di amicizia ma di conoscenza e di confidenza: avevano una cosa in comune, in fin dei conti.
Una volta appurato che non la stesse seguendo nessuno si affrettò a raggiungere Hogsmeade, precisamente il luogo esatto dove si sarebbe tenuta la festa, portando con sè uno zaino all'interno del quale vi erano le cioccorane, tante cioccorane, le gelatine tutti i gusti +1 e i bastoncini caramellati, che aveva preso qualche settimana prima, pensando che anche agli altri potessero piacere. Inoltre, da bere, aveva portato del succo di zucca.
Una volta arrivata a destinazione vide con grande sorpresa che non era la prima, così decise di avvicinarsi agli altri presenti, anche per poter scambiare qualche parola con loro, come:
<<ciao, dove posso mettere questi?>>
Detto ciò aprì il proprio zaino mostrando il suo contenuto, mentre rivolse un sorriso candido alla persona al quale si era rivolta. Doveva essere più grande di lei, se non addirittura un prefetto... Lo si poteva notare dalla spilla che portava, e che caratterizzava il fatto di essere prefetti di Hogwarts.
 
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view post Posted on 2/4/2022, 00:28
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Idony Nightingale - 11 anni - Grifondoro - voce - outfit

Da quando aveva saputo dell'incontro segreto nei pressi di Hogsmeade, non stava più nella pelle: finalmente stava succedendo qualcosa! Nei primi tempi, vedendo che non succedeva niente, aveva cominciato ad innervosirsi, ma poi finalmente era arrivato il giorno tanto atteso. Non era solo l'evento in sé a non farla dormire di notte, ma il fatto che fosse una "prescelta"; infatti, da quanto aveva capito, non tutti erano stati "invitati". Forse, per la prima volta da quando aveva cominciato Hogwarts, quel posto dal quale cercava di scappare da mesi parlava la sua lingua. La sua espressione la diceva lunga sul suo stato d’animo: infrangere le regole? Assolutamente presente!
Era già stata a Hogsmeade con i genitori -più che altro per gli affari loro- ma in quel boschetto mai. La zona dove si trovava con altri invitati l'aveva trovata grazie ai colori di Grifondoro che avevano contrassegnato un preciso sentiero. La bambina sembrava una piccola scossa ambulante, non riusciva a stare ferma: una volta depositata la sua sacca con schifezze varie inviatele dai genitori, era partita in quarta, esplorava il posto, si muoveva a ritmo di musica, faceva slalom tra i presenti per sgraffignare qualcosa dal "buffet", osservava gli altri per capire chi fosse più carico e faceva addirittura conversazione. Si sentiva nel suo elemento.
Fanfaftica idea, fente!
Non riusciva a trattenersi nemmeno con la bocca piena; i più grandi avevano avuto l'idea migliore del mondo! Aveva buttato giù l'ultimo boccone, battendosi un attimo sul petto, per inghiottire per bene.
Allora, che si fa? Facciamo un falò? Dispensiamo Pasticcini Svenevoli a tradimento ai paesani? Andiamo a suonare i campanelli e scappiamo? Imbrattiamo qualche muro? Fuochi d'artificio? Stamberga Strillante? Oh! Un duello in mezzo alla strada?!
Era scalpitante, carica, prontissima a tutto! Nemmeno ci pensava alle eventuali conseguenze, o semplicemente che poteva non essere quello l'intento della festa, ormai era partita.

Edited by enbyYuki - 4/4/2022, 01:42
 
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view post Posted on 2/4/2022, 14:15
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Even if I played for another ten years, I wouldn’t lose interest.

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Ciao
Sei stata scelta per partecipare al party segreto delle casate. Dimenticati ogni regola, lasciati alle spalle la tua morale. Sei invitato sabato prossimo alle 15 nella zona boschiva di Hogsmeade. Porta qualcosa da mangiare.

Non preoccuparti se sei del primo anno, ci troviamo alle 13.45 in sala comune. Sii puntuale.
D.

Durante la settimana, Marjorie aveva letto e riletto la strana lettera che un gufo aveva lasciato sul suo letto, cercando di decidere se partecipare o meno a quel fantomatico party segreto. Se era finita in serpeverde e non in grifondoro era proprio perché non era così coraggiosa ed incosciente da fiondarsi in un party probabilmente illegale senza prima analizzare i pro e i contro. Partendo dalla firma della lettera aveva cercato di capire chi aveva organizzato quel party, senza ottenere grandi risultati: dopotutto, già nella sola Serpeverde, quanti studenti avevano il nome o il cognome che iniziava con la D? Sicuramente quello che spiccava di più tra loro era un certo prefetto ma era difficile accertarsi se si trattava proprio di lui: se non fosse stato coinvolto, parlargliene sarebbe stato un vero e proprio suicidio sociale e Marjorie non aveva la minima intenzione di far la parte della spia. Così, aveva passato alcuni giorni in riflessione, ascoltando con interesse le chiacchiere dei compagni alla ricerca di informazioni sul party o sulle persone che vi erano state invitate, e aveva infine deciso che il gioco valeva la candela.

Arrivato il sabato della festa, Marjorie era quindi tornata nel dormitorio appena finito di pranzare. Si era preparata, indossando una camicetta bianca dalle maniche a campana, una gonna azzurra che le arrivava fino alle ginocchia, collant scure, scarponcini bianchi e un cardigan blu senza maniche ricoperto da una calda pelliccia. Aveva sistemato meglio che poteva i suoi capelli e, dopo essersi accertata di aver inserito nella tracolla i salatini che sua madre aveva comprato in una panetteria babbana, aveva coperto tutto col mantello della sua divisa.



Poco prima delle 13.45 si era presentata in sala comune come richiesto e vi aveva trovato alcuni primini e Daniel, il prefetto che tanto aveva temuto di avvicinare. Al vederlo organizzare il gruppo, Marjorie si ritrovò a sorridere. Che si era preoccupata a fare? Party illegale o meno, se c'era un prefetto serpeverde tra gli organizzatori era già più tranquilla: i serpeverde erano conosciuti per il loro istinto di autoconservazione, dopotutto. Anche se qualcosa fosse andato male, se la sarebbero cavata.

L'ora successiva era passata rapidamente e finalmente Marjorie si era ritrovata a camminare per le strade di Hogsmeade, seguendo il gruppetto fino a una radura... dove avevano incontrato una delle persone che meno si sarebbe aspettata di trovare in un party segreto. Per un attimo rimase spiazzata, incapace di decidere se tentare la fuga prima di essere notata o se salutare il caposcuola come se nulla fosse. Il party non era nemmeno iniziato ed erano già stati beccati? Alcuni istanti di puro panico e poi l'undicenne si rese conto che Mike era lì per partecipare al party, come invitato, non per metterli tutti in punizione. Dopo prefetti e caposcuola, chi si doveva aspettare? Docenti? Il preside in persona? Quel party si stava rivelando sempre più interessante.

Marjorie Hastur
11 anni | Primo anno | Serpeverde | scheda


Menzione a Daniel, a Mike ed eventuali primini serpeverde.
(Ho cercato di essere più vaga possibile ma, se avessi sbagliato qualcosa, ditemelo e correggo. ^^)

 
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view post Posted on 3/4/2022, 01:29
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- Ma porc.. - l'imprecazione dell'irlandese si perse nel bosco. Era una buona mezz'ora che vagava nella selva come un disperato e scrutava ogni ramo di ogni singolo albero di quello sperduto angolo di mondo. Tutto era cominciato quella mattina, quando subito dopo pranzo aveva raccolto gli studenti del primo anno in sala comune, sperando che essi, a differenza sua, avessero portato del cibo. Mentre attendeva che si radunassero aveva sottolineato in tono piatto - vedo tutti voi assai eccitati. Ed è strano quanti si siano riuniti per la gita di oggi - pausa a effetto - se dovete fare qualcosa di segreto - e lì, su quella parola aveva calcato il tono - vedete di non farvi beccare. In primis da me. - Sperava avrebbero colto l'antifona. Lasciarono il castello tutti insieme, come per una normale gita ad Hogsmeade. Già che stavano violando tipo ogni regola, almeno voleva non rischiare di perdere troppi punti. Nei dintorni del bosco si era accidentalmente distratto e tutti i primini erano spariti. Il suo istinto gli aveva suggerito che essi potessero aver seguito certe indicazioni che portassero a una certa radura e verso di essa si era incamminato. Tuttavia, una volta giunto, si era accorto che il mantello, che aveva indossato per coprire l'insolita camicia (rigidamente hawaiana visti i pessimi rapporti col colletto) blu notte e gli ancora più insoliti pantaloni di un bianco accecante, si era come volatilizzato. Era dovuto tornare nel bosco a cercarlo e già una abbondante mezz'oretta si era dileguata così.

Daniel aveva preso l'idea della festa con un certo entusiasmo, come a ogni quindicenne cui si proponga qualcosa a base alcolica. Gli erano chiari i rischi, ma vedeva anche ampie possibilità ritornando con la mente ad un'accorata discussione avvenuta nel bagno dei prefetti. Forse quella festa sarebbe potuta essere qualcosa di più di una sbronza collettiva e, a voler essere visionari, magari l'alba di una nuova era. E alla fine, mal che fosse andata, prendersi una micidiale sbronza di gruppo restava una divertente alternativa. Finalmente poté celebrare il trionfo, trovando il nero indumento appeso a un albero. Così lo prese e se lo mise in spalla, per tornare verso la radura.


Il fischiettio che ne accompagnava i passi gli morì in gola quando vide dinanzi a sé l'austera figura di Mike. Dopo essersi mandato al diavolo un paio di volte per la pessima idea che gli era venuta in mente quando aveva spedito quel gufetto a cercarlo. Respirò a fondo per calmare l'ansia e poi lo salutò con un cenno rispettoso e al contempo amichevole, cercando di non dare troppo peso al tono e a quello che vedeva chiaramente emergere nelle iridi dell'altro. Lo fece parlare, cercò di sorridere e rispose, scrollando quasi le spalle - credo sia inutile mentirti, Mike - una piccola pausa - però credo che tutto questo possa essere ben più di ciò che sembra - e ne era davvero convinto - ma non vorrei tediarti con tutti quei ragionamenti contorti che mi hanno portato ad aiutare a tirar su questa storiella. Casomai potrebbe essere interessante parlarne dopo la festa, non vorrei portarti a vivertela nel modo sbagliato. Piuttosto - indicò platealmente il bar - posso offrirti qualcosa? -

Si accorse che Marjorie stava guardando in direzione del caposcuola e le sorrise come a rassicurarla, in caso ce ne fosse bisogno, accompagnando il gesto con un rapido cenno di saluto. Poi, se il precedente inquilino non avesse avuto obiezioni, si sarebbe incamminato facendogli strada verso il punto bar. Nell'andare si sarebbe avveduto di un sacco di giovani facce per lo più ad egli sconosciute a cui non avrebbe dato molto peso. Avrebbe invece direttamente puntato il capannello delle colleghe: Camille, Jean, Alice (sì quel giorno aveva voglia di seppellire l'ascia di guerra) alle quali rivolse un saluto festoso, muovendo alta la mano sopra la testa. Le osservò mentre parevano impegnate in qualcosa di produttivo e si proferì in una scusa - perdonate il ritardo, ci ho messo più tempo a ritrovare il mantello - che contestualmente poggiò con malagrazia su uno sgabello - che ad arrivare ad Hogsmeade.- Arrivarono le parole della prefetta Tassorosso a cui scoppiò in una fragorosa risata - signorina Donovan, vedo che sono l'unico che non si sta rendendo utile! Mi toccherà allora cercare di salvare le attuali gerarchie scolastiche e stavo giusto per offrire qualcosa al mio caro caposcuola. Penso che la cosa potrebbe aiutarci - caposcuola che, salvo imprevisti, sarebbe stato giusto lì dietro. Fece una breve pausa in cui andò a comporre un cerchio ideale con la mano destra, ora sgravata dal peso del mantello, che comprendeva Jean e Alice oltre ai già citati Mike e Camille - posso allargare la mia offerta? - Chiese sorridendo.
Dopotutto era bene che i prefetti partissero con una bella dichiarazione di intenti. Vergogna e sventura a chi fosse tornato saldo sulle proprie gambe
 
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view post Posted on 3/4/2022, 23:08
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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Draven Enrik Shaw
All I want to do is be more like me and be less like you
15 anni
Serpeverde
Studente III°
L’invito era arrivato all’improvviso e inaspettato. Se non ci fosse stato scritto sopra il proprio nome, non avrebbe mai potuto immaginare che fosse rivolto a lui. Ormai, dopo più di due anni a Hogwarts, e per quanto non fosse di certo uno studente popolare, comunque, era risaputo il suo astio nei confronti di qualsiasi tipo di festa; stare in mezzo a troppe persone lo metteva a disagio e, considerando che ogni volta che partecipava a degli eventi mondani gli succedeva sempre qualcosa di imbarazzante o irritante, si sentiva troppo fuori posto. Se per un attimo, più per abitudine e istinto, che per altro, aveva avuto l’impulso di bruciare quel biglietto e dimenticarsene, il fatto di partecipare a un qualcosa che non fosse un evento pubblico promosso dalla scuola lo aveva intrigato.
Non ne aveva fatto parola con nessuno e nessuno ne aveva fatto parola con lui. Per giorni, aveva avuto l’impressione che tutti a Hogwarts sapessero della festa e che, per via della sua natura un po’ losca e misteriosa, nonché clandestina, fingessero di non saperlo.
Al solito, ci era voluta Casey per fargliene parlare. Durante uno degli innumerevoli turni di lavoro da Magie Sinister, il discorso era venuto fuori spontaneamente, visto che la data della festa era ormai prossima.
Forse per via dei compiti e dello stress da studio delle ultime settimane, forse perché la sua esistenza si stava appiattendo sempre di più o forse per semplice curiosità, senza alcuna esitazione si era trovato a dire a Casey che sarebbe andato a quella festa. Aveva l’ansia a parlare con le persone e andava in panico a stare in luoghi affollati, ma forse… forse… l’idea di essere un semplice quindicenne senza troppi tarli per la testa stava iniziando a prendere il sopravvento sul suo carattere diffidente e distaccato.
Probabilmente, tutto ciò, dipendeva anche dalla presenza pressoché costante di Casey nella propria quotidianità. Quel suo carattere così deciso aveva un’ottima influenza su di lui.
Al risveglio, il giorno della festa, era rimasto indeciso sul chiedere a Mike se ci sarebbe andato o no. Condividevano la stanza da tempo, ormai, ed era un ottimo compagno di stanza, ma era pur sempre un Caposcuola. A pensarci bene… Anche Casey era un Caposcuola.
Pensando di non voler rischiare con la propria fortuna, era rimasto in complete silenzio: dopotutto, nemmeno lui gliene aveva fatto parola. Se lo avesse incontrato alla festa, immaginò che si sarebbe stipulato automaticamente un tacito accordo di reciproca segretezza, visto che, con molta probabilità, a presenziare a un evento clandestino ci rimettevano più i piani alti.
Rassicurato dal pensiero, aveva passato una tranquillissima mattinata. Aveva fatto la doccia, era sceso in Sala Grande a fare colazione, era tornato in camera per dedicare il giusto tempo che i propri capelli meritavano per essere acconciati al meglio. Il tutto nella più assoluta omertà.
Allo stesso modo, nel primo pomeriggio, circondato da altri studenti, aveva attraversato i corridoi di Hogwarts per raggiungere Casey all’ingresso della scuola, così come d’accordi.


Hey, ti ho fatto aspettare? Pensavo di essere in orario.esordì, rivolto alla ragazza, non appena si affiancò a lei. Tenendo in mano la propria busta di Mielandia, contenente il cibo che aveva pensato di portare alla festa, notò subito che anche la ragazza aveva portato dei viveri; in particolar modo, notò il collo di una bottiglia di vino…
Le labbra si distesero in un sorriso divertito.


Mi piace un sacco quando siamo sulla stessa lunghezza d’onda.commentò, indicandole la bottiglia. Ufficialmente, non ho ancora l’età legale per bere, quindi grazie.proseguì, divertito, mentre le labbra si distesero a mostrare un sorriso spensierato, al punto che le fossette sulle guance apparvero senza timidezza.
Sebbene Casey esordisse spesso con discorsi che andavano ben oltre le conoscenze intellettuali di Draven, che riteneva ammirevoli e ai quali aveva fatto l’abitudine, rimase leggermente spiazzato da quello che la ragazza intraprese quando si avviarono per raggiungere il luogo della festa.


Ok, non capisco se sei fatta o solo più saggia del solito, ma mi sta bene così. Alcool sia. Oggi non voglio responsabilità… - fu l’unica cosa che riuscì a risponderle, divertito.
Se queste erano le premesse, non poteva finire tanto male la serata… No?
Raggiunto il luogo della festa, Draven si sentì meno a disagio di quanto non si fosse mai sentito a una qualsiasi altra festa. Forse per il fatto che fosse in un bosco tranquillo, con pochi addobbi e con la gente sparpagliata ovunque senza zone troppo affollate, ma comunque, come prima impressione, non era andata affatto male.


Andiamo a cercare da bere?propose all’amica, alzando poi la busta con il cibo che aveva portato alla festa per indicarle, tacitamente, anche di cercare un posto in cui posare quella roba.
In qualsiasi modo si sarebbe evoluta quella festa, perlomeno avrebbero potuto farla partire col piede giusto.
codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT


Interazioni (e dialoghi) concordati con Casey Bell

Menzioni: Mike T. Minotaus
 
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view post Posted on 4/4/2022, 08:21
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CASEY BELL
OUTFIT

jpgSin dalle prime luci dell'alba, quando il sole si intrufolò attraverso i vetri delle finestre del dormitorio, una tenera compagnia aveva deciso di accoglierla nel mondo della veglia. Gli occhi gonfi di sonno di lei faticarono non poco a distinguere la natura di quel soggetto: piccolo, veloce, attorniato da una leggera nebbiolina bluastra come il corpicino rotondo. Per prima cosa la Grifondoro pensò si trattasse di un boccino d'oro. Qualcuno doveva averlo lasciato libero in sala comune la sera precedente o si era svegliato prima del sorgere del sole per allenarsi a Quidditch. Il colorito blu della pallina però destò dubbi e sospetti, finché le pupille non riuscirono a mettere a fuoco un becco sottilissimo e una codina bianca.
«Hey, ma… ciao» sussurrò Casey sedendosi sul letto.
Il colibrì sfrecciò ronzando e piroettando come un'ape su un campo fiorito, indagando fra le tende del letto e i libri posati sul comodino. Di tanto in tanto si avvicinava a lei intimidiito per poi sfrecciare via dal contatto.
La Bell ne rimase totalmente ipnotizzata. Seguiva l'uccellino nel suo percorso, fantasticando sulla sua provenienza. Non doveva essere semplice per un colibrì vivere sulle Highlands, e doveva trattarsi quasi sicuramente del famiglio di qualcuno o di una trasfigurazione. Anzi, più che probabilmente si trattava di una trasfigurazione. La bacchetta era sul comodino, pronta a rivelarne la vera natura con un Finite Incantatem, ma era fin troppo bello, fin troppo elegante per essere costretto - cosa sarebbe stato dopo e cosa era stato prima? Un calzino, una penna, una pallina da tennis? - a non godere pienamente delle sue nuove possibilità. Sarebbe stato crudele recluderlo nuovamente nell'impossibilità di vivere.
Così Casey si alzò dal letto. Le altre Grifondoro dormivano ancora o qualcuna di loro sonnecchiava in dormiveglia attendendo l'ultima chiamata del gallo prima della colazione. Andò in bagno, si lavò, scelse i vestiti da mettersi per quella giornata e meditò sulla possibilità di cominciare subito il tomo richiesto dalla Belechtor o di aspettare un po', magari in giardino con Julius Marvin, una bacinella di caffè e una sigaretta. Possibilmente seguita dal bizzarro colibrì, che non l'aveva abbandonata nemmeno di fronte allo specchio sul lavandino.
Nel mentre le compagne si svegliarono, la salutarono, e la giornata cominciò a sembrare una buona giornata.
«Buonnnngiorno, Kim! Sei pronta a indagare i misteri dello zolfo, del mercurio e del sale da cucina?»
«Direi proprio di no, Cas.» Kimberly entrò barcollando in bagno mentre Casey si spazzolava i denti. Il colibrì che le ronzava attorno alla testa. «Penso che me ne occuperò questo pomeriggio.»
«Non puoi. Questo pomeriggio c'è il party segreto!»
«Oh è vero, il segretissimo party di cui nessuno parla e di cui non si può far parola con prefetti e Caposcuola. Cosa ne pensa, Caposcuola?»
Casey sputò nel lavandino.
«Che se arriva un docente lo stordisco e lo appendo come un acchiappasogni a un albero con la mia stessa bacchetta.»
«Oh, che dispiacere. Questi sembrano degli ottimi propositi per cominciare una giornata.»
«A proposito di cose belle. Di chi è il colibrì?»
«Il che?»
«Il colibrì.»
Casey alzò un palmo mentre si asciugava la bocca con la sua tovaglia, per sottolineare l'evidenza dei fatti.
«Quale colibrì?»
Kim la guardò perplessa dritta negli occhi, mentre l'uccellino continuava a frullare le ali veloci all'altezza del suo volto. «Comunque mi preparo e ti raggiungo in aula studio fra un'oretta. A dopo.»
L'amica lasciò il bagno e si chiuse la porta alle spalle fin troppo presto. Non vide il sorriso di Casey sfumare mentre vedeva la buona giornata sgretolarsi in un battito d'ali inesistenti.

Stava seduta su una panchina del cortile, in attesa di Shaw e dei suoi drammi di fronte allo specchio. Guardava in basso, e ormai aveva memorizzato le linee e le crepe delle mattonelle del chiostro. Fra le gambe teneva un sacco, da cui ad ogni micromovimento proveniva il tintinnio del vetro di un mucchio di bottiglie di vino e birra. L'anomala compagnia non l'aveva abbandonata. Di tanto in tanto scompariva dietro una colonna o fra le foglie di un rampicante per poi librarsi di nuovo verso di lei ronzando fastidioso come una zanzara. Non si sarebbe stupita se quel lungo becco appuntito lo avesse utilizzato per pungerla e succhiarle il sangue dal corpo.
Per tutto il giorno fu la sua ombra. Le roteò attorno a colazione in sala grande posandosi sulle caraffe e sulla frutta in cerca di nettare, poi in aula studio costringendola ad impiegare il doppio del tempo a finire il tomo di Alchimia, infine in biblioteca.
Cercò disperata un rimedio, ovviamente. Le tentò tutte: Finite Incantatem di certo, un buon bicchiere d'acqua e bicarbonato, pizzicotti e pugni in testa, meditazione trascendentale, un buon Confundo auto-assestato, un pisolino pomeridiano, death metal sparato a tutto volume nelle orecchie. Nulla di ciò valse una miglioria, e il colibrì continuò a ronzarle attorno totalmente disinteressato alla follia in cui degenerare la sua povera vittima. Nessuno lo notava a parte lei, a meno che non fosse un pesce d'aprile collettivo. Ci aveva riflettuto in effetti sulla possibilità che l'intera scuola stesse fingendo per farle uno scherzo, ma non aveva avuto il coraggio di esporsi correndo il rischio di far la parte della matta. «Ahahah molto divertente, me l'avete fatta, ragazzi.»
Prese ad ignorarlo. Quasi, seduta su quella panca in attesa di Shaw, non badava più alla sua presenza.
«Come va, fra'? Ce ne hai messo di tempo.»
Draven fece la sua comparsa scusandosi per il ritardo. A Casey in quel momento non importava nulla di aver aspettato, ormai succube del crogiuolo in bollore nel suo cervello. Alla fine non erano nemmeno molto in ritardo: si sa che ad eventi come i party clandestini organizzati dai ragazzi nessuno arriva in orario.
«Insomma, siamo fortunati ad andare in coppia. Tu non puoi comprare alcolici, io non ho la testa per pensare ai dolcetti. Fosse stato solo per me saremmo andati dritti verso la via dello sbocco senza fare un po' di fondo» disse. Prese a camminare con Draven dirigendosi verso i cancelli.
Il cammino non fu lunghissimo ma fu pieno di ciance. Casey manteneva comunque uno sguardo un po' spento mentre interloquiva con Draven seguita dal colibrì. Raggiunsero Hogsmeade in nemmeno dieci minuti chiedendosi chi diamine potesse aver organizzato quel festino, come risolvere i "polverosi" problemi di Sinister e se avessero mai trovato modo di convincere il loro boss a integrare nell'inventario dell'oggettistica roba meno cringe. Entrambi giunsero a un "no" come conclusione.
Una volta arrivati al borghetto la strada verso il party si infiltrava nella boscaglia. Il percorso era segnato da una serie di fiocchetti colorati cautamente celati ad uno sguardo superficiale. Il colibrì si lanciò immediatamente in mezzo ai tronchi, scomparendo e ricomparendo alla vista. In un certo senso Casey lo teneva d'occhio. Aveva smesso di chiedersi cosa diamine significasse la sua comparsa e accettato il fatto che si fosse realmente ammattita, ma ora l'uccellino aveva mutato totalmente comportamento: non vagava più esplorando l'ambiente circostante, sapeva dove andare, li precedeva sul percorso frullando le ali con urgenza verso il luogo designato per il festino. E questo era strano, era come se si fosse svegliato con lei e avesse atteso con lei l'arrivo di quel particolare momento.
«Sai, Draven» si fermò un attimo in mezzo alla foresta, le voci dei primi arrivati al party abbastanza vicine «credo che noi adolescenti riponiamo fin troppe aspettative nella vita. Siamo giovani, abbiamo tanto tempo anche se potremmo schiattare male da un momento all'altro senza nemmeno accorgercene. E poi, magari io sono morta e tu sei solo una proiezione di chissà cosa che mi fa credere di star vivendo mentre invece sto lentamente sprofondando nelle spelonche più bruciacchiate dell'inferno. In ogni caso, propongo di lasciar perdere ogni mira, ogni ansia, e di sospendere il giudizio sul farsi e il non da farsi per concederci di lasciarsi trapassare dalla vita e basta. Insomma, mi sono svegliata bene ma un paio di minuti nel mondo dei vivi e mi sono ricordata di quanto poco senso abbia questa frenesia nel farsi spazio nella vita sociale altrui e soprattutto vivere speranzosamente in funzione di qualcosa. Non c'è niente oltre a tutto questo, a parte l'alcol.»
Le parole fluirono dalla sua bocca come vino da una botte di vino aperta e rovesciata. Sì, forse avevano poco senso, furono la spinta decisiva a darsi il coraggio necessario per quella festa. Sperava che anche Draven potesse attingerne per combattere le proprie resistenze, magari solo per quella volta, per poi scoprire che in effetti non c'era nulla di così spaventoso in una festicciola come quella ed averne meno paura in futuro.
Poi il colibrì, a metà discorso, si posò sulla spalla sinistra di Draven per beccarsi le ali. Senza spiegarselo, Casey percepì una grande ondata di calore al petto, la piacevole sensazione di sentirsi a casa.
«Per fortuna hai i capelli corti, Drav. Così non dovrò tenerteli quando sboccherai l'anima.»
Finalmente fecero la loro comparsa sul luogo del festino. Il colibrì alla loro ripartenza si fiondò verso i nugoli dei primi arrivati frullando imbizzarrito le ali come in una nuvola di moscerini. Per l'esattezza si avviò verso il gruppo di prefetti.
La prima cosa che Casey fece, facendo un cenno divertito a Draven, fu uno scherzetto. «Hey, che diamine state combinando qui?! Aspettate che Peverell lo sappia e verrete espulsi tutti quanti.» Poi allungò il sacco con le bottiglie di vino e birra, smentendosi da sola. «Tieni, Camille, non sapevo il quantitativo esatto di persone che avrebbero partecipato. Penso che comunque non basteranno…»
La salutò, così come salutò Daniel e Mike e fece col capo un cenno silenzioso ad Alice, un po' più lontana, che stava allestendo la zona musica. Dedicò un sorrisetto un po' scemo a Jean.
«Ciao» disse guardandola. «Com'è?»
L'uccellino restò a svolazzare veloce in mezzo a tutte le loro teste. Dopo poco scivolò verso Alice, per curiosare nel suo lavoro.
A un tratto, alle sue spalle, sentì la voce familiare di una piccoletta appena arrivata. Si voltò, lanciò uno sguardo a Draven per confermare il primo sorso di vino. Vide la Nightingale lì vicino saltellare entusiasta della losca situazione.
«Che? Duelli?» le domandò mutando espressione all'improvviso. «Chi ti ha portata qui, Nightingale?» Finse serietà, benché le venisse da sbuffare a ridere. Doveva essere strano per una matricola catapultarsi in qualcosa di tremendamente illegale per ritrovarsi dritto dritto fra le fauci del proprio Caposcuola.
«Avanti, sputa il rospo.»

Interazioni con: Draven (concordate), Camille, Daniel, Mike, Alice, Jean, Ibony.
Avvertenze: il colibrì lo vede solo Casey. Deliri allucinogeni divinatori.

 
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view post Posted on 4/4/2022, 20:30
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You can own the Earth and still, all you'll own is Earth until You can paint with all the colors of the wind

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Alice Wagner - Gryffindor

Alice fissava il suo outfit poggiato sul letto da ore. Non riusciva a capacitarsi di come fosse riuscita a rovinare tutto in così poco tempo. Ci avevano messo mesi a preparare quella festa, erano andati contro tutte le regole, si erano riuniti in segreto, avevano complottato quella cosa in ogni minimo dettaglio. Eppure tutto quel divertimento programmato, come in un cinema multisala, ora sembrava effimero. C'era qualcosa di ben preciso che bloccava la Grifondoro. La vergogna era il sentimento che dominava sugli altri, il fatto di mostrare com'era diventata, per colpa sua, per la sua debolezza che si era manifestata come neve, cristallizzata in alcuni punti del suo corpo. La paura ancora batteva forte nel petto, al ricordo di quei momenti e spesso la lasciava senza chiudere occhio. Forse per questo aveva accettato qualsiasi turno fosse a disposizione, qualsiasi lavoretto extra. Grazie alla sua nuova carica c'erano diverse cose che potevano tenerla impegnata, ma soprattutto distante. Non aveva ancora avuto il coraggio di parlarne con i suoi amici, né con i suoi compagni di casata. Sapeva che probabilmente ai vertici dovevano essere giunte notizie circa il suo annegamento, ma sperava che alcune cose riguardanti la sua condizione fossero rimaste private. Sperava forse scioccamente che la voce non si fosse sparsa. Erano giorni che si struggeva al riguardo, sul cosa fare. Se non fosse andata sarebbe stato peggio probabilmente, perché la sua presenza in quanto organizzatrice poteva essere notata. Andare d'altro canto voleva dire esporsi. Era difficile venire a capo di qualcosa mentre si provava i jeans ed il top, fissando ossessivamente quelle macchie bianche sul collo, sull'avambraccio, tra le dita. Era impossibile nasconderle. Era impossibile ignorarle. Ritornò alla realtà catturata dalle lamentele di Vivienne, che improvvisamente non voleva più indossare il vestito che avevano scelto in insieme << Eh no eh! Non esiste Viv---stai da Dio vestita così. Jeans e maglietta puoi metterli sempre. Questo è un party che rimarrà nella storia!! >> la occhieggiò avvicinandosi per passarle il vestito << E poi se hai convinto me a mettere questo nonostante--- beh nonostante le cica--insomma lo sai. E non dirmi che non si notano perché non è vero!>>si era fatta mille paranoie a riguardo e non importava cosa avesse cercato di fare per camuffarle, nessun rimedio era stato efficace. Okay era vero, forse non non era pronta, ma un po' di leggerezza per una sera forse non avrebbe fatto male. Si infilò una felpona nera, tirando su la zip, Non era ancora abbastanza a suo agio per mostrare a tutti ciò che le era rimasto impresso nella pelle << Bon io mi avvio, tu prendi i dolci--ci vediamo lì. Non fare tardi okay?!>>

Sarebbero dovute andare insieme al luogo prestabilito lei e Vivienne, ma la biondina come al solito aveva scordato qualcosa. I dolci che doveva portare li avevi lasciati a Mielandia per cui Alice proseguì da sola << Okay Alice l'unico modo per il quale riuscirai a fare questa cosa è sbronzarti. >> ripeté a se stessa mentre la zona boschiva si faceva sempre più vicina, l'espressione stanca, distaccata, affranta. C'era un'aura diversa intorno a lei, cupa, buia, qualcosa che non apparteneva per niente ad Alice. Era un'oscurità che non riusciva a togliersi di dosso e che le pareva la stesse lentamente inghiottendo. Come un'ombra pronta a catturare ogni parte del suo sole. Un' ombra che si nutriva delle sue paure. Si era occupata di recapitare gli scherzi tramite gufo e aveva chiesto l'aiuto di alcuni studenti per montare la console da dj, chiaramente rubata dall'aula di musica. Non era concentrata abbastanza per capire come la cosa fosse stata messa in piedi, ma per fortuna molti studenti avevano iniziato i preparativi ormai da alcune ore, tanto che il palco era più o meno montato. Certo non sembrava lo stage di un teatro ma erano riusciti a mettere su qualcosa di decente. Era un palchetto improvvisato da assi di legno traballanti, montato alla bell' e meglio. La Grifondoro proseguì spedita, ostentando una finta sicurezza e cercando di sforzarsi nel concedere qualche sorriso allegro. Andava tutto bene, o meglio tutti dovevano pensare che andasse tutto perfettamente bene, perché se c'era una cosa che più la infastidiva di tutta quella situazione era che metà scuola ne parlasse. Sperava con tutta se stessa che ai piani alti avessero cercato di spargere il meno possibile la notizia. Mentre rifletteva intensamente su quanto dovesse provare a sembrare la solita vecchia Alice, un ragazzo del quinto anno si stava apprestando a bruciare l'intera console, aveva chiaramente sbagliato l'ordine delle prese, Alice sembrò risvegliarsi mentre gli correva incontro gesticolando follemente << No Frank quello non va lì sei impazzito??? >> per fortuna riuscì ad evitare la tragedia e in compenso prese a smanettare con l'intero impianto acustico, giusto in tempo per cogliere lo sguardo semi preoccupato di Camille << Pensala così potrebbe diventare ancora più illegale, tanto da finire sulla Gazzetta domattina >> rispose sarcasticamente, sforzandosi in un sorriso. Come funzionasse quella roba non ne aveva la minima idea, ma a suon di prove avrebbe finito per far uscire qualcosa di decente. Almeno ci sperava. La musica iniziò lentamente a percorrere l'aria intorno, un pezzo delle sorelle Stravagarie, mixato con gli Hobogoblins, le casse funzionavano piuttosto bene, anche se a tratti c'era qualche disturbo di sottofondo. Per fortuna Alice si era portata dietro delle cuffie magiche, acquistate qualche tempo prima, così da potersi concentrare meglio problema. Afferrò il microfono alla sua destra, non aspettandosi che funzionasse << Mi sentite? >> la sua voce iniziò a rimbombare nel luogo. Esattamente quello che non voleva fare per portare l'attenzione su di sé. Il commento di Camille si sentì forte e chiaro, la fece sorridere. Eppure l'ingrato compito doveva pure toccare a qualcuno e fino ad ora di Oliver non c'era traccia << Sì, Viv dovrebbe arrivare a breve>> rispose sollevando il capo per cercare la compagna con lo sguardo. Era strano che non fosse già arrivata. Intanto il suono si fece più chiaro, un sorriso innocente le spuntò sul viso. La musica riusciva sempre a farla star meglio. Mentre lasciava che il suo estro artistico prendesse vita, notò l'avvicinarsi di altri prefetti, Jean e Daniel e insieme a loro il caposcuola Serpeverde... non doveva essere una buona notizia ma in qualche modo era certa che quei tre avrebbero saputo tenerlo a bada, sembravano già pronti ad ubriacarsi. Abbassò lo sguardo sulla console qualche altro momento e quando lo sollevò al gruppo si erano uniti anche Draven e Casey. Sollevò la mano per salutarli con un cenno, mentre osservava bottiglie di alcool venir nascoste loscamente. Ah be' il suo proposito di bere sicuramente sarebbe stato portato a termine, per fino Daniel O'Hara sembrava volergli offrire un drink. Aveva deciso, quella sera gli avrebbe concesso una tregua, non aveva proprio le energie per odiarlo.


code by Vivienne ©

Alice è nella zona palco, chiunque voglia interagire è ben accetto
anche se lei non ne sarà felice temo

Interazioni con: Camille concordate
Menzioni: Jean, Daniel, Mike, Draven, Casey

 
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view post Posted on 4/4/2022, 21:32
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160x90 Roger, there’s only room in this band for one hysterical QUEEN.

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jjjjjjjjjjjjjj
Quel pomeriggio Brooke aveva deciso di dedicarsi allo studio per cercare di apprendere più nozioni possibili, così da sentirsi preparata al meglio per le successive lezioni di Pozioni. Intenta a studiare approfonditamente, cominciò a sfogliare il libro fino a quando la sua attenzione non venne attratta da un piccolo pezzetto di carta ripiegato ed inserito tra una pagina e l'altra del suo manuale. *E questo cos'è?* pensò tra sé e sé, estraendolo dall'incanalatura tra i due fogli sottili. Fece per aprirlo ma poco prima si accorse che quel biglietto era volutamente indirizzato a lei: vi era presente il suo nome, scritto in corsivo da qualcuno dalla bella calligrafia. In quel momento furono molte le domande che cominciarono a balzare nella mente di Brooke. Chi avrebbe mai potuto scriverle? Brooke non era ancora riuscita a creare dei rapporti di amicizia con qualcuno ad Hogwarts e per questo le sembrò tutto così strano. *Sarà sicuramente uno scherzo* pensò aprendo frettolosamente il biglietto, incuriosita ed al tempo stesso dubbiosa e scoraggiata da ciò che potesse contenere.

Sei stato scelto per partecipare al party segreto delle casate. Dimenticati ogni regola, lasciati alle spalle la tua morale. Sei invitato sabato prossimo alle 15 nella zona boschiva di Hogsmeade. Porta qualcosa da mangiare.

Ci volle un pò prima che Brooke riuscì a comprendere completamente il messaggio. Il suo stato d'animo cambiò prontamente, lasciando spazio ad un incontenibile entusiasmo. Non riusciva a credere di aver ricevuto un invito per il party segreto delle casate. Ma chi avrebbe mai potuto scriverle e lasciarle il messaggio nel libro incustodito in un momento di distrazione? Brooke non riusciva a spiegarselo. Ma non era solo questa la domanda che rimbalzava nella sua testa. Doveva prendere la decisione più importante: decidere se andare o meno al party. Vi erano pro e contro. Aveva paura di non riuscire a parlare con qualcuno e fare la figura della sfigata senza amici, ma al tempo stesso moriva dalla curiosità di conoscere persone nuove e di divertirsi, prendendosi così un momento di svago dai libri.
Non prese immediatamente una posizione al riguardo, decise di pensarci per qualche giorno.

La settimana passò velocemente o così sembrò a Brooke: non vedeva l'ora fosse sabato. *Dimenticati ogni regola, lasciati alle spalle la tua morale*. Nonostante le mille indecisioni, decise di voler dare ascolto alla vocina che ripeteva quella frase nella sua testa: ormai era certo, Brooke sarebbe andata a quel party e, ovviamente, non sarebbe andata a mani vuote. Il giorno prima decise di fare scorta di Cioccorane e le inserì in un sacchetto dalle medie dimensioni, così da poterle portare facilmente con sé al party.
Forse era un po' poco ma non aveva proprio idea di cosa portare alla festa.. e in realtà neanche di cosa si mangiasse ad un party, dal momento che non c'era mai andata prima.
In ogni caso, le Cioccorane piacevano a tutti no?

Dopo una notte insonne, un po' per l'entusiasmo, e un po' per l'agitazione, il momento di prepararsi per il party finalmente arrivò. In quella settimana pensò più volte a cosa avrebbe potuto indossare per quel giorno tanto speciale e alla fine decise di optare per qualcosa di semplice.. ma pur sempre chic come era lei. Un po' di eyeliner, mascara.. e il gioco è fatta: Brooke era pronta per il suo primo party segreto. Prese il sacchetto pieno d Cioccorane e incominciò ad incamminarsi verso il luogo designato sul biglietto.
Non era mai stata ad Hogsmeade, ma riuscì a trovare facilmente la strada giusta seguendo i colori della sua casata, dei segnali lasciati volutamente dagli altri Grifondoro ad indicare il sentiero per raggiungere il party. Più si avvicinava, più vedeva altri studenti che, come lei, erano stati invitati.
Vide in lontananza un gruppo di persone che si divertivano, bevendo e parlando tra loro.
Era finalmente arrivata al party.
Non conosceva nessuno purtroppo e non sapeva a chi rivolgersi per consegnare il piccolo sacchetto che stringeva nella sua mano.
Decise di avvicinarsi con cautela, sperando che qualcuno le rivolgesse una parola di benvenuto.. o un qualcosa di simile.


Brooke Virginia Sparks - Studentessa Grifondoro - 15 anni - Outfit



Chiunque voglia è libero di interagire con Brooke ♡

Edited by »Brooke - 5/4/2022, 14:41
 
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MEGAN M. HAVEN
18 yo. ▪ Ravenclaw ▪ upset


Poggiando i piedi a terra, sul pavimento in pietra, un lungo brivido le attraversò la spina dorsale causandole un fremito improvviso. Megan si alzò a fatica, trascinandosi nella penombra della stanza e, cercando di non svegliare le compagne che dormivano beate nel loro letto, raggiunse il mobile poco distante.
Si vestì in pochi minuti sgattaiolando fuori. La stanchezza segnava il suo volto, provato da notti in bianco costernate da incubi il cui ricordo appena sveglia si rivelava in vuoto assoluto. Il senso di panico e paura, però, erano le uniche cose che rimanevano nel suo corpo teso come corde di violino appena accordate. Scese le scale, l’intenzione di rilassarsi prima della colazione era un’idea allettante, ma si fermò a metà percorso perché le voci di alcuni studenti catturarono la sua attenzione.
«Dovremmo aspettare anche gli altri»
«No siamo già abbastanza, poi voi presenti farete il giro di voci ai pochi rimasti su ciò che ci sarà da portare».
Megan si accucciò sulle proprie gambe cercando di scorgere le giovani teste che parlavano in segreto al centro della Sala Comune.
Cosa diavolo sta succedendo?! si chiese frenando l’istinto di saltare in avanscoperta e farli parlare con la forza ma rimase in silenzio, mentre le chiacchiere giungevano alle proprie orecchie con qualche difficoltà.
«Esatto! Mi è stato detto da… Dovremmo andare lì oggi pomeriggio»
«Credi mi interessi? … Potrebbe causarci l’espulsione! Ma poi perché vicino a Hogsmeade?»
«Come pensi … primini no? Secondo me dovremmo farlo, tu Elliot ci sei?»
Nel sentire quel discorso Megan si era certamente immaginata qualcosa di losco e illegale nei pressi della piccola cittadina. Si alzò facendo volutamente rumore con un colpo di tosse e scese le scale fingendo indifferenza.
«Buongiorno, vi vedo particolarmente mattinieri come non mai quest’oggi. Se non aveste smesso di parlare al mio arrivo non penserei che mi steste nascondendo qualcosa» sorrise sedendosi sulla prima poltrona libera. Il silenzio fu del tutto imbarazzante per i giovani Corvonero tant’è che Elliot con il volto paonazzo non riuscì a trattenere l’ansia. «Andrà davvero male! Molto male!»
«Cosa Elliot?» Megan alzò lo sguardo verso la sua direzione.
«Niente è solamente preoccupato per il compito di White lunedì<b>» intervenne Kyle fulminando l’amico.
Megan rimase in silenzio a guardarli.
«<b>Tanto si verrà a sap-
»
«Taci!» lo ammonì.
Solo in quel momento il Caposcuola posò il libro alzandosi e avvicinandosi alla coppia mentre il resto del gruppo rimaneva impietrito dalla scena.
«Attenzione i miei sospetti salgono, Kyle» incrociò le braccia dinanzi al ragazzino con sguardo severo. «Elliot, cosa non andrà bene?» chiese e parve essere agli occhi di tutti un ultimatum.
«Una festa organizzata illegalmente ad Hogsmeade questo pomeriggio» confessò terrorizzato.
«E dovresti venirci anche tu!» La testolina di Grace spuntò alla fine della scalinata con un sorriso divertito.
«Ma non mi dire! È stata tua l’idea?» ribatté Megan.
«No cara, proviene dalle alte cariche dei Prefetti rispose l’amica passandole accanto come un gatto che struscia il manto sulle vesti del proprio padrone.
«Ottimo. È davvero meraviglioso» rispose perplessa. Di certo non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere e se la voce era davvero corsa all’interno delle mura del castello c’era ben poco da fare per fermare tutto. Camminò avanti e indietro nella stanza pensando a una soluzione ma l’unica, per quanto rischiosa, sarebbe stata quella di partecipare alla festa provando a prendere lei difese dei propri concasati da eventuali ospiti non graditi.
«Vado a fare colazione. Elliot, apprezzo la tua onestà» aggiunse infine lasciando ai presenti la gravità di un giudizio taciuto e l’incertezza sulle sorti di quel party illegale. Di certo si sarebbe aspettata maggiore onestà da tutti quanti; capiva che il ruolo che ricopriva era un limite ma in parte credeva di aver dimostrato molte volte il bene che la legava a Corvonero.
«Te lo dico sempre, dovresti divertirti di più!» Grace alzò la voce ma Megan non ebbe la forza di rispondere e lasciò perdere, chiuse la porta della Sala Comune alle spalle percorrendo la strada che l’avrebbe portata in Sala Grande. Non sapeva cosa avrebbe fatto ma avrebbe avuto qualche ora per pensarci.

Avanzava a passi incerti lungo l’acciottolato sulla strada che l’avrebbe condotta ad Hogsmeade. Era tesa, la situazione le sembrò più difficile del solito da gestire tanto che aveva provato a cercare conforto in Casey Bell mandandole un gufo dopo pranzo non avendo avuto modo di incontrarla. Non aveva ricevuto risposta e questo le sembrò piuttosto strano. Le ipotesi si dividevano in due strade: Floki si era perso oppure Casey non era in Sala Comune, perché era certa che le avrebbe risposto se avesse ricevuto una sua lettera. Nonostante tutto si sentiva davvero stupida e le sembrò di impazzire, tanto da cercare conforto in ogni dettaglio del paesaggio che si mostrava dinanzi.
Inutile. Il pensiero era la meta e come avrebbe dovuto comportarsi. Chi avrebbe trovato? Cosa avrebbe dovuto fare?
Sospirò scuotendo il capo. Molte volte avrebbe tanto voluto essere normale, non avere alcun pensiero e cercare di divertirsi e basta proprio come le diceva sempre la sua compagna di stanza. Eppure, quel blocco emotivo non riusciva a fare altro che mettere muri di fronte alle persone con cui interagiva e non credeva sarebbe cambiato. A volte desiderava essere come Grace.
Forse dovrei arrivare e mettere fine a tutto, minacciare di avvisare docenti e preside, disse fra sé con convinzione.
O forse dovrei divertirmi e basta come fanno tutti. Magari lo organizzo io il prossimo party!, scosse la testa scacciando via quel pensiero.
Parte di sé avrebbe desiderato così tanto quella normalità che vedeva nei suoi coetanei. Aspettava quel giorno e ogni giorno rimaneva delusa.
«È qui per il party Caposcuola Haven? Vuole rovinarlo o farne parte?» una voce sconosciuta di un giovane Tassorosso le arrivò alle orecchie, proprio mentre avanzava verso la sua direzione. Megan alzò gli occhi verso di lui e abbozzò un sorriso; non rispose subito, attese di essergli davanti a qualche centimetro di distanza.
«Hai per caso intenzione di fermarmi?» chiese senza cambiare espressione.
Lo superò entrando nel vivo della festa.

Si spogliò della propria giacca lasciandola penzolare sull’avambraccio. Notò i presenti e non le fu difficile distinguere tra le poche teste Mike, Jean, Daniel, Camille, Casey, Draven ed Alice. Tra i gruppi anche nuove leve delle quattro Case a fare quella che per loro poteva risultare una sorta di iniziazione. Megan si sentì davvero fuori luogo e il disagio provato non trovò alcuna liberazione, anzi si costrinse in un angolo del proprio petto pronto ad esplodere con più fermezza nel momento del bisogno. Respirò profondamente e si concesse a un sorriso di circostanza. Poi decise di avvicinarsi a Jean unendosi al gruppo a lei vicino.
«Beh, in cosa consisterebbe questo party? L’ho saputo tardi… » esordì.
La verità? Non le interessava per niente. Nel disagio sentì solo il bisogno di bere e sperò nella presenza dell'alcol.

▪▪▪



Here I’m!
Piccolo accordo pre-festa con Casey.

MENZIONI: Tutti più o meno. Consideratevi comunque avvistati!
INTERAZIONI: Jean, Daniel, Camille, Mike e chiunque altro sia lì nel gruppo che mi sono persa.

 
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view post Posted on 5/4/2022, 21:26
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scusate il ritardo


Il giovane serpeverde avanzava con calma e tranquillità, bacchetta in mano pronto a combattere ma anche currioso di vedere cosa sarebbe successo,
Egli aveva deciso che per la festa doveva indossare la sua tuta nera babbana, scarpe nere e guanti dello stesso colore.
Egli nervosamente avanzò verso il posto accarezzando con la destra il suo ciondolo e la sinistra pronta ad estrarre la cintura mentre gli occhi osservavano i presenti cercando qualche altro serpeverde per discutere!
 
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view post Posted on 5/4/2022, 21:38
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Vivienne Pierce - Gryffindor

Vivienne fissò la sua immagine allo specchio. "Magari", pensò, "si mi concentro intensamente, il vestito riesce a trasformarsi in un paio di jeans e una t-shirt". Quando, insieme ad Alice, lo aveva scelto, le era sembrata la decisione migliore della sua vita, tutte quelle balzette sulla gonna erano adorabili e per la prima volta si era vista cresciuta, non più una bambina. Ora si sentiva ridicola, l'avrebbero presa in giro tutti: quel vestito era troppo corto, troppo attillato... perché non poteva indossare qualcosa di più sobrio? « No, Alice. Non ce la faccio, io ora mi cambio e mi metto un paio di jeans. Metto una camicetta carina, te lo giuro » Sapeva che l'amica non sarebbe stata d'accordo, alla fine era stata lei a convincerla ad indossare qualcosa di diverso dal solito. Ed infatti. Non solo aveva usato un toro perentorio, ma fece leva sui suoi sensi di colpa. Era vero, Viv aveva usato tutte le sue forse per convincere Alice ad andare alla festa nonostante tutto quello che le era accaduto - e che le aveva lasciato segni ben riconoscibili nel corpo - e sapeva di dover ricambiare il favore, dandogliela vinta. «Ok, ok, come se non avessi detto nulla! E comunque, è vero, non si notano! Tutti saranno troppo occupati a vedere quando sei bella! » Quando poteva e per quanto poteva, cercava sempre di farla sentire meglio. Si finì di preparare, infilò gli anfibi e si avvolse intorno al mantello, pronta per uscire.

L’idea di organizzare quella festa era stata proprio del gruppo dei Prefetti. Dopotutto, erano semplicemente un gruppo di ragazzini a cui veniva chiesto di far rispettare le regole, era prevedibile che prima o poi avrebbero preteso la loro parte di trasgressione. Non era stato semplice metter su tutto, ma alla fine avevano trovato un luogo abbastanza nascosto, si erano procurati cibo e bibite (alcolici inclusi, ovviamente), per non parlare degli scherzi, pronti a rendere la serata più movimentata. Vivienne stessa aveva contribuito direttamente: avrebbe fornito una generosa quantità dei dolcetti della collezione di San Valentino, dagli effetti molto romantici. Dolci che, però, aveva lasciato nel suo armadietto proprio all'emporio di Madama Piediburro. Così, percorse la strada fino ad Hogsmeade insieme ad Alice, poi si separarono: la rossa si diresse direttamente alla festa, Vivienne si avviò a prendere il suo bottino.

Non ci mise molto tempo a prendere i dolcetti, in poco tempo anche lei si trovò a percorrere la strada verso il boschetto. Nonostante fosse già stata in quel luogo, si ritrovò a dover seguire i nastrini, altrimenti si sarebbe sicuramente persa. Quando arrivò nel luogo prescelto, constatò che si era già popolato di diverse persone, alcuni primini che erano riusciti a sgattaiolare via dal castello, i suoi colleghi prefetti, incrociò anche lo sguardo di qualche Caposcuola (Casey inclusa)... erano già nei guai? O forse anche le alte cariche avevano bisogno di dimenticare le regole per un po'. Si avvicinò proprio mentre sentiva Camille pronunciare il suo nome. « Intendi questi? Ta dannn! » Le rispose, agitandole davanti il sacchetto colmo di dolciumi, mentre con l'altra mano salutava gli altri conoscenti. Intanto notò che diverse persone avevano colto l'appello di portare cibo e bevande, e se le tenevano tra le braccia non sapendo dove poterli lasciare. « Tutti quelli che hanno del cibo lo possono portare qui! » Disse la bionda, mentre lei stessa si recava nel punto ristoro. Tolse dalla borsa i dolci sparpagliandoli a caso, ma non prima di infilare nella tasca del cappotto uno dei suoi cioccolatini preferiti.

Con lo sguardo si mise a cercare altri membri della casata: il fatto di aver contribuito all'organizzazione di quella festa segreta e illegale non implicava l'aver perso il senso di protezione verso i suoi concasati. Individuò Idony Nightingale che saltellava entusiasta. Sorrise sotto i baffi, quello era lo spirito giusto. Beh, almeno finché non propose i "duelli" in mezzo alla strada. Intervenne rapidamente Casey, anche lei nei paraggi. « I duelli lasciamoli al Club dei Duellanti, infatti. » Aggiunse. « Però il falò si può fare! Se qualcuno raccoglie un po' di legna lo possiamo metter su! » Vivienne si rivolse direttamente ad Idony. In realtà, però, per preparare al meglio per la festa, sarebbe stato apprezzato l'aiuto di chiunque avesse avuto voglia.

Con lo sguardo scorse Alice che sistemava la zona del palchetto. La bionda sapeva bene che quello non era un momento semplice per lei. Alice non diceva nulla e, al contempo, Vivienne non si azzardava ad essere indiscreta - non più di quando lo era stata all'inizio, comunque - ma riusciva comunque a percepire che non era tranquilla. Però aveva la convinzione che quella festa poteva essere il modo giusto per andare avanti, doveva solo assicurarsi che Alice si divertisse e si distraesse dai suoi pensieri. « Non è che tu adesso ti nascondi tutta la sera dietro a questa console, vero? » le sussurrò discretamente; sapeva che non avrebbe gradito una scenata davanti a tutti, e lei stessa non voleva dare spettacolo. « Frank, posso rubarti un attimo la Wagner? Riesci a finire da solo, vero? » Non aspettò neanche la risposta del ragazzo, si prese l'amica sottobraccio e la trascinò verso l'angolo bevande, dove era sicura che ci sarebbe stato qualcosa che poteva aiutare a lasciarsi andare un po'.


code by Vivienne ©





Interazioni dirette: Alice, Camille; Idony
Menzioni: indirettamente un po' tutti.
Viv avvisa tutti quelli con cibo e bevande in mano che possono posarle nel punto ristoro.
Riguardo al falò, Vivienne invita chi vuole ad andare a recuperare un po' di legna nei dintorni

Ps. dal tavolo dei dolci, Viv si è intascata un Bacio Dolcevita :sbrill:
 
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