| Sistemato il ragazzino, il resto della serata trascorse come di consueto: tranquillamente. Terminò la ronda senza ulteriori imprevisti, senza nuovi trasgressori nottambuli all’orizzonte e tantomeno Pix a tormentarla, rifugiandosi poi nell’accogliente dormitorio. «Finalmente un po’ di meritato riposo, vero Pinky? Sono stanca morta!» si buttò di peso sul letto a baldacchino, lasciando che la testa si posasse placidamente di fianco alla piccola puffola accoccolata sul cuscino. Non ci mise molto, dopo aver calato finalmente le palpebre, ad abbandonarsi al sonno e ad addormentarsi nel caldo abbraccio della coperta patchwork nera e gialla. E dormì. Dormì beata come un’infante fino al mattino successivo.
****** Le ore di lezione volarono via velocemente. Come promesso, o meglio minacciato uscita dall’aula di Storia della Magia si recò in Biblioteca, ma non per scrivere la solita relazione da riportare come compito il giorno seguente, bensì per incontrare lo studentello in vena di passeggiate fuori dal coprifuoco che aveva beccato a bazzicare in quella stessa ala del Castello la sera precedente. «Salve, come sta? Sono qui per darle una mano, si ricorda? Insomma, con tutto il lavoro arretrato avrà un gran bel da fare immagino…» si presentò così alla Bibliotecaria, una dolce signora di mezza età, i capelli lievemente imbiancati, che stava seduta alla sua scrivania, nascosta dietro un’alta pila di libri piuttosto traballante. «Oh, oh, ma certo! I-io sto bene adesso, grazie! E grazie anche per l’aiuto, ovviamente…» sorrise, mentre con il tremolante indice della mano destra raddrizzava le mezzelune che le incorniciavano gli occhi nocciola. «Ne sono felice e, mi raccomando, non si sforzi! A tal proposito, non sarò da sola ad aiutarla…un nuovo acquisto di Serpeverde si è gentilmente offerto di raggiungerci!» più che offerto lo aveva costretto quasi con la forza, ma se non altro le pareva una punizione piuttosto equa. «Ma che splendida notizia!» quasi si commosse, lacrime che si rifiutarono però di sgorgare le inumidirono lo sguardo rendendolo liquido. «E chi sarebbe di preciso?» si fece più curiosa, non vedeva proprio l’ora di sapere l’identità del giovanotto. «Non lo conosco bene in realtà, l’ho incrociato quasi per caso, ma mi ha detto di chiamarsi Silias Morgan…Dovrebbe presentarsi a momenti, sempre che non sia in ritardo! Sa, ha fatto le ore piccole, mi auguro non si sia addormentato da qualche parte prima di raggiungerci…» ci scherzò su, era meglio non svelare troppo dei suoi trascorsi da avventuriero notturno nel suo sacro posto di lavoro. «Povero ragazzo, immagino abbia tirato per le lunghe a studiare. Insomma, dato che si è offerto di passare mezza giornata qui dentro spero sia uno studente diligente o quantomeno un’amante delle pergamene consunte, sai non vorrei fosse maldestro o non ci sapesse fare con queste delicate creature!» disse apprensiva, guardando con amore i voluminosi tomi come se fossero dei figli. «Non immagina quanto gli adori!» al momento lo sperava vivamente, anche se non garantiva per il post-punizione «Guardi, eccolo là!» lo indicò, prima fare cenno a Silias di avvicinarsi. «Allora non sei scappato, bene bene…» squadrandolo, lo avrebbe accolto così appena si fosse avvicinato. «Come saprai, Mrs. è la nostra cara Bibliotecaria, l’avrai sicuramente incrociata girovagando qui nelle ore di studio! Lui invece è il Signorino Morgan…» tentò di fare le dovute presentazioni «Come ti accennavo, Mrs. ha del lavoro arretrato da portare avanti e insomma, tieniti pronto a faticare…» un occhiolino d’incoraggiamento e cedette la parola a chi di dovere. La Bibliotecaria abbandonò la sua comoda sedia, mettendo in mostra una figura dalle curve morbide, date dalla non più giovane età, e non molto alta avvolta da un completo color carta da zucchero. Con modi gentili cominciò ad illustrare loro alcuni dei compiti meno gravosi in cui avrebbero potuto cimentarsi. «Come potete vedere, poco più avanti ho ben tre tavoli traboccanti di volumi…» ammiccò verso alcune postazioni vicino alle vetrate a sesto acuto lungo la parete opposta «Alcuni sono semplicemente da riporre rigorosamente nell’apposita sezione, per autore e in ordine alfabetico quando possibile! Altri invece vanno segnalati in questo registro e poi riposti…» picchiettò con le dita su un tomo ben chiuso di fianco a lei «Purtroppo durante la mia assenza non potevo tenere sotto controllo personalmente chi prendeva in prestito cosa, ma ho lasciato scritto in bella vita sulla bacheca di allegare al libro un pezzetto di pergamena con nome, cognome, data di ritiro e successiva consegna…» accennò ad un piccolo tabellone in legno e sughero alle sue spalle «Troverete le pergamene con le informazioni all’interno dei libri, vi basterà sollevare la copertina…» li osservo con aria preoccupata, forse timorosa di aver chiesto loro troppo «Spero di essere stata chiara, ma soprattutto di non aver preteso eccessivamente…In ogni caso, per qualsiasi dubbio o problema sono a vostra disposizione!» si batté un colpo sulla fronte, come se avesse dimenticato un dettaglio importante «Ecco, questi vi saranno utili…» dopo aver frugato in alcuni scomparti, estrasse due boccette d’inchiostro e due piume «Buon lavoro ragazzi!» era tutto, le cose da fare erano chiare. «Non la deluderemo!» sì, al plurale, perché se l’altro avesse sgarrato anche solo di una virgola lo avrebbe consegnato al diretto responsabile. Recuperò il materiale per scrivere e lo mise senza troppe cerimonie nelle mani del ragazzino, aggiungendo poi «Su, forza, direi che non abbiamo tempo da perdere!» lei invece prese il registro, per dirigersi infine a passo svelto e deciso verso i tavoli indicati.
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