Aquileia Goodheart - Auror
Quartier Generale Auror, ore 16:55
Il fascicolo che stava riordinando trovò posto sulla scrivania, nel momento esatto in cui la porta di ingresso del suo ufficio si apriva quasi letteralmente esplodendo.
Aquileia, intenta nella lettura, la testa appoggiata alla sua mano destra, alzò lentamente lo sguardo interdetta, le iridi chiaroscure sbarrate puntate verso la porta del suo ufficio in un'espressione eufemisticamente interrogativa. *Ma cosa diamine...???*. Rizzò la schiena. Da dietro l'uscio, irruentemente, spuntò una testa riccia da barboncino rosso-aranciato, sormontata da un paio di occhiali da vista a lenti quadrate con montatura verde prato.
«Chris, Merlino ballerino, mi hai fatto prendere un colpo!!!».
Il giovane domatore la guardò dall'alto in basso, ammiccando scherzosamente.
«Lo so che è sempre un'emozione per te vedermi, dolcezza, ma non è il caso di infartuarsi per il mio fascino» ribattè con fare spiritosamente pomposo. Si avvicinò ad una delle due poltroncine e ci balzò agilmente sopra, per poi sedervisi acavallando le gambe. «E poi non ti sono mancato? Da quando sei tornata in città non sei nemmeno passata a lanciarmi una gelatina!» la squadrò, abbassandosi scenicamente gli occhiali sul naso. «Che modi, per Morgana. Sei irriconoscibile!»
Leia rise di gusto nel ritrovare il suo vecchio amico, mentre chiudeva il fascicolo e si apprestava ad alzarsi dalla sedia. «Ci tengo alla mia incolumità, pel di carota! E poi con quegli occhiali sei davvero indegno di considerazione» lo prese in giro, aggrottando le sopracciglia. «Ti piacciono? Ultima moda. Ci ho rimorchiato una strega, ieri sera. Era daltonica. Però che carrozzeria! Senti, hai finito il tuo turno, leva le tende da questo ciarpame cartaceo ed esci. Stasera dò una festa alla maison, e sei attesa anche tu, occhistrambi».
Leia scoppiò a ridere di gusto, mentre riponeva il fascicolo nel suo archivio sullo scaffale ad angolo. «Non voglio nemmeno sapere i dettagli della tua serata di fuoco, flipendo vivente!» rispose. «E per stasera la risposta è no. Sfortunatamente per te, ho già concordato un appuntamento. Ma se vuoi domani sera posso essere tutta tua!» finì, ridendo sotto i baffi mentre si allacciava la sua mantella blu elettrico sulle spalle.
«Ah! Ho capito, non sei ancora pronta per queste emozioni forti! Ma lo comprendo, ti attenderò con ansia, darling. Voglio poi tutti i dettagli» rispose il ragazzo, alzandosi di scatto dalla sedia e avviandosi verso l'uscita. Leia lo seguì con passo leggero. «Nessun dettaglio, è con un mio ex-studente, teppista degli avvincini! E adesso aria, lasciami andare a godermi casa mia in santa pace!» lo apostrofò spiritosamente, avviandosi verso l'ascensore.
«Attendo un gufo per domani, miss Cavalcagrifoni!» ribattè il ragazzo, sorridendole sincero, prima di avviarsi verso il proprio ufficio e lasciarsi alla spalle il viso sorridente della ragazza.
***
Villaggio di Hogsmeade, la sera
Con la schiena appoggiata al muretto poco lontano dal Testa di Porco, Aquileia attendeva osservando le persone che passavano allegre davanti a lei, nella sera estiva di Hogsmeade. Si scostò istintivamente una ciocca dal suo occhio azzurro, voltandosi verso il fondo della strada ancora illuminato dalle ultime luci del tramonto, mentre ripensava al piacevole incontro del pomeriggio. *Lucas Scott, ex corvonero*. Si guardò la punta dei suoi stivaletti di cuoio decorato, lasciando andare i suoi pensieri e tornando a qualche anno prima, quando era docente di Hogwarts. *Erbologia*. Chiunque di primo acchito aveva pensato che Pozioni avrebbe avuto più senso, visti i suoi studi, ma all'epoca la cattedra era già occupata, e comuque di sicuro lei non se la sarebbe sentita - con la Pozionistica era nettamente migliorata, ma forse non l'avrebbe mai sentita "casa sua". Ma gli anni da docente le erano valsi moltissimi momenti felici. Molte delle persone che aveva conosciuto le erano rimaste nel cuore, e spesso si domandava quale strada avessero intrapreso nella comunità magica. Quando le capitava di incontrarne qualcuno, come quel pomeriggio, era sempre curiosa di sapere delle loro vite, desiderosa che riuscissero a trovare il meglio in ogni esperienza. Per lo più si ricordava dei suoi amati grifondoro, conosciuti durante il suo periodo da Capocasa, ma anche studenti di altre case le avevano lasciato un buon ricordo, e questo era il caso di Lucas, che ora era diventato nientemeno che giornalista. La ragazza si ricordava ancora molto bene di lui, era stato uno studente davvero brillante, e non solo nella sua materia da quel che si ricordava. *Uno che ti rende appassionante anche il tema delle piante decorative non poteva fare altro che il giornalista*, pensò divertita tra sé e sé. L'aveva sorpresa rivederlo qualche ora prima nei corridoi del Ministero, ma di una sorpresa piacevole, tanto che non aveva perso tempo a domandargli cosa facesse lì, e ascoltando con molto interesse il suo breve racconto. Aveva cominciato a scrivere per la Gazzetta, dopo essere stato via da Londra per qualche tempo, un interessante punto in comune con la giovane donna. Il tempo a disposizione tra i corridoi del Ministero non era però sufficiente per un confronto esaustivo. Avrebbe fatto piacere alla ex professoressa trovarsi per bere qualcosa in compagnia, lontani dalle incombenze del lavoro?
*Ma certo che sì* pensava Aquileia, appoggiandosi meglio al muretto e chinando la testa leggermente verso il basso, sempre pensierosa. Dov'era lei all'età di Lucas? *Probabilmente ero ancora a Durmstrang a finire i miei tirocini. Adesso i giovani cominciano a viaggiare più presto di noi, eh ragazza?* pensò sorridendo, affettuosa. Un rumore di passi, più marcati di altri, che si muovevano verso di lei, la riportarono al momento presente, mentre voltava il viso nella direzione da cui proveniva il rumore.
«Sei in ritardo, Lucas Scott.» proferì, con uno spiritoso sorriso accennato, prima di lasciarsi andare in una risata gioiosa dopo la sua risposta. Ricambiò il suo saluto toccandogli il braccio mentre il proprio sorriso incrociava il suo, in un comfort privo delle sovrastrutture tipiche dei rapporti docente-studente. *Finalmente!*. Da una parte le sembrava un po' strano, ma dall'altra era sinceramente sollevata di non essere subordinata ad uno schema ormai datato (per quanto legittimo) che condizionasse la sua interazione con le persone.
«Dicono bene, te lo assicuro, e sono molto sollevata nel sapere che ora che sei adulto non hai bisogno di una prof che ti protegga dai pericoli!» scherzò. «Ma certamente. Il primo giro te lo offro volentieri. Compito dei più anziani!» rispose, facendogli l'occhiolino e bandendo definitivamente ogni formalità. «Vieni, faccio strada io» disse, avviandosi verso l'ingresso del locale.
Leia sorrise socchiuendo gli occhi nel ritrovare il vociare degli avventori del Testa di Porco. La clientela di Aberforth non si smentiva mai, grezza e burbera come solo lì poteva essere. Contrariamente a quanto si potesse pensare, Leia adorava quel posto. Da quasi vuoto, era per i più inquietante, ma non per lei, che infatti vi tornava spesso a pensare. E da pieno, era esattamente il tipo di caciara che le serviva per sbrogliarsi dai suoi pensieri e lasciarsi andare a un po' di scioltezza.
Entrando con Lucas, fece scorrere le iridi chiaroscure sorridendo, in cerca di un posto dove sedersi. «C'è molta gente stasera. Magari può darsi che si incontri anche qualche conoscenza» proferì, con un sorriso.
OT: scusate la modifica, ho abilitato la firma perché mi sono accorta che non l'avevo inclusa nel post.
Edited by *Leia - 26/8/2022, 16:17