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| Il grande giorno era arrivato, e Astrid era travolta da un’emozione incontenibile; non aveva dormito per nulla la notte precedente, pensando a tutte le avventure che la attendevano.
Finalmente si sarebbe riunita a tanti maghi della sua età, e l’idea di avere un dormitorio condiviso e una sala comune diversa da tutte le altre le facevano venir voglia di smaterializzarsi direttamente all’interno del castello. Il viaggio, però, è parte essenziale di ogni vera avventura, e tutto stava per iniziare proprio adesso che saliva i gradini del treno, dopo essersi fatta spupazzare dalla madre, che con finta impassibilità cercò di trattenere le lacrime a stento.
“Andra tutto bene, mamma… te la caverai senza di me!” Le fece un’occhiolino furbetto.
“Vedrai… ti renderò fiera!” Disse più per autoconvincersi che per altro… lo studio non faceva per lei, ormai lo sapeva… ma sperava che almeno quel genere di materie sarebbero potute risultare talmente interessanti da farsi comprendere senza troppa fatica.
La salutò e salì senza guardarsi indietro, diretta con decisione verso l'inizio di un nuovo capitolo.
Cercò il vagone più abitato di tutti, e prese posto a sedere nell’unico posto che vide libero, cercando subito di fare amicizia, il topino orecchiuto sulla spalla.
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