| La notte passata al Paiolo Magico era stata pessima. La camera era polverosa e antiquata, il letto troppo duro e scricchiolante. Ma se la notte non era stata delle migliori, di certo il resto della giornata non prometteva nulla di meglio.
Arrivato davanti alla stazione di King's Cross vide la folla di gente indaffarata che si spostava con un movimento caotico che quasi gli dava la nausea. Troppo abituato alla calma e alla tranquillità della sua biblioteca, non riusciva a sopportare il frastuono di una stazione dei treni. Chiuse per un attimo gli occhi, accarezzo la sua bacchetta in legno di castagno che aveva infilato dentro la tasca, e prese finalmente le forze per spingere il pesante carrello.
Districandosi tra i vari babbani, che correvano da un binario ad un altro, si accorse che poteva trovare conforto nella simmetria della stazione. Ogni binario era identico al precedente. Se non ci fosse stato il cartello esposto all'inizio, nessuno sarebbe riuscito ad orientarsi adeguatamente. Cominciò a leggerli...1...2...3...4...5...6...7...8. Ed eccolo, il binario 9. Aveva ricevuto istruzioni precise sul dove trovare l'entrata dal treno per Hogwarts ma, un occhio esperto come il suo, capì subito che davanti a se aveva una famiglia di maghi che accompagnava la propria figlia al binario 9 e 3/4.
Mentre l'uomo cercava di convincere la bambina ad attraversare l'entrata, la donna alzò lo sguardo verso Edward e gli sorrise. Per tutta risposta Edward girò lo sguardo spazientito. Non era abituato a ricevere sorrisi nemmeno da sua madre, di certo non cercava quelli di una sconosciuta la cui figlia gli stava facendo perdere tempo.
Quando il campo fu libero, attraversò deciso la barriera.
Il treno recava sul davanti la scritta "Hogwarts Express" ed era di un rosso acceso, ad eccezione della locomotiva. Cominciò a scorrere da fuori le carrozze, percorrendo la banchina ferroviaria col suo pesante carrello, finchè non fu soddisfatto. Entrò con la gabbia di Bruce ed un libro sottobraccio in uno scompartimento vuoto. Sistemate le sue cose si mise vicino al finestrino e guardò di fuori. Non era la curiosità di vedere le altre famiglie salutare affettuosamente i propri figli, forse sperava di vedere i propri genitori comparire dal nulla per salutarlo prima della partenza per Hogwarts. Ma, ovviamente, ciò non avvenne. Nella folla non c'era nessun volto familiare a salutarlo e così, con un sospiro, aprì il suo libro e ricominciò la lettura da dove l'aveva lasciata la scorsa notte.
SBOM!
La porta dello scompartimento si aprì di botto. Era la ragazzina incontrata all'entrata del binario 9 e 3/4 che, con far maldestro, cercava di trasportare una gabbia troppo pesante per lei. Questa lo guardò, sorridendo, e disse
Scusa, mi è scivolata la porta. È libero quel posto?
Per tutta risposta Edward ripose gentilmente il suo libro sul tavolino e, con estrema calma, le richiuse la porta in faccia.
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