Litha - Il Ballo del Solstizio d'Estate

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view post Posted on 14/7/2022, 22:03
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We are all immortal until proven otherwise

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view post Posted on 16/7/2022, 21:52
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Allo scorso ballo, Lucien era riuscito a rendersi parte attiva nell’organizzazione ma a ridosso della fine delle lezioni era tornato ad occuparsi delle sue cose perciò era rimasto totalmente all’oscuro dell’organizzazione di quell’ultimo. L’effetto sorpresa, che riguardava non solo gli studenti ma anche i suoi colleghi, divenne ancora più marcato quel giorno perché mai si sarebbe aspettato tante succulenti novità. Fu letteralmente sbalordito da ciò che si presentò agli occhi degli abitanti del castello e per una volta non seppe cosa dire. Gli occhi acquamarina si sgranarono cercando di cogliere ogni particolare possibile mentre raggiungeva la fila di monoliti disposti circolarmente come una conchiglia. La pira che crepitava al centro gli rimembrò la festa a Durness, la notte fatidica in cui aveva quasi perso la vita per scoprire il proprio Elemento. La memoria lo ricondisse alla piccola Sally che lo incitava a saltare tra le fiamme, allo stesso modo in cui i presenti erano sollecitati a fare quel giorno. La sensazione provata in mezzo a tutti quei babbani era marchiata con forza nella sua memoria. Inutile dire che la sua attenzione convogliò in fretta verso il giardino di erbe aromatiche (una delle sigarette pressate in una delle tasche del kilt poteva essere stata realizzata con una delle erbe presenti anche lui) e si ripromise di farvi un salto dopo aver curiosato un po’ in giro.

Alla base dell’enorme quercia similare a Cernunnos, il francese depositò uno dei suoi famosi totem intagliati nel legno di sambuco raffigurante una fascio di spighe di grano stretto nel Ramo d'Oro / rametti di vischio intrecciati. Pensò al matrimonio della dea Litha e Cernunnos, accarezzando con la mente i dolci lineamenti della moretta che gli aveva trafitto il cuore e che non era lì con lui. Dopo una discreta osservanza dei doni portati dal resto del personale scolastico presente e dagli studenti, pur avendo ora accesso al giardino grazie all’offerta alla statua-albero, egli decise prima di raggiungere la parte opposta per raggiungere lo stand allestito dal celeberrimo negozio Vestiti&Vestiti.

Avrebbe salutato chiunque avrebbe incrociato il suo cammino, elargendo sorrisi sereni e lasciandosi sfuggire quattro chiacchiere senza aver fretta di raggiungere là proprio meta. Gli articoli a tema runico si sposavano divinamente al tema della serata e il docente non riuscì ad esimersi dal fare acquisti istintivi e passionali. La sua capanna si sarebbe impreziosita di nuovi elementi che si sposavano agli interessi del padrone di casa.
- Salve, potrei avere un pezzo di ciascun articolo? - domandò all’indirizzo di un druido mettendo mano al borsello in finta pelle di Moke.

Lucien Cravenmoore 26 ANNI | DOCENTE E GUARDIACACCIA | BALLO DEL SOLSTIZIO D’ESTATEcode © sotired | gifs © tumblr


Dovrebbero essere 140G :look:
Questo ballo è favoloso, davvero complimenti :<31:
 
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view post Posted on 17/7/2022, 15:52
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Lilith
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«Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo.»

Scheda ★ 11 anni ★ Studentessa Serpeverde ★ Outfit

U
na delle cose più intriganti del mondo magico era sicuramente onorarne le tradizioni e le festività, per questo Lilith era più raggiante del solito quel giorno. Stava camminando tranquillamente lungo la sponda ovest del Lago Nero per raggiungere la sommità dell'altura che aveva di fronte. Già da lì poteva scorgere gli enormi monoliti che caratterizzavano il luogo della festa, e in quel momento si chiese come sarebbe andato il ballo. Lilith non sapeva ballare, e sinceramente non ne aveva nemmeno tutta questa gran voglia… il suo partecipare a quella ricorrenza era, più che altro, un modo per conoscere altri suoi compagni di scuola o, soprattutto, perdersi nel giardino di erbe aromatiche che avrebbe trovato oltre la grande quercia. Arrivata sull'altura il suo cuore ebbe un sussulto. Di fronte a lei, al centro del mastodontico cromlech, si ergeva una pira dove il fuoco scoppiettava energico. Aveva sentito parlare di un usanza che prevedeva il saltare oltre il fuoco per propiziare la propria felicità, oppure l'amore nel caso si saltasse con un altra persona. Di certo non aveva una persona con la quale fare un gesto del genere, o con cui avesse un simile legame, ma di certo prima di andar via avrebbe bruciato qualche erba aromatica in segno scaramantico per il suo primo anno ad Hogwarts. Chi aveva organizzato la festa si era a dir poco superato… era tutto a dir poco azzeccato e meraviglioso. Continuandola ad osservare ancora per qualche secondo, Lilith superò poi la pira e si diresse verso la grande quercia che si ergeva oltre la struttura di pietre. Riusciva già a scorgere il giardino di erbe dietro all'albero, ma prima di poter entrare avrebbe dovuto offrire qualcosa all'albero raffigurante Cernunnos, dio celtico della fertilità. Purtroppo non era riuscita a portare con sé molto… ad intagliare il legno non è che fosse particolarmente brava, portare il grano non la entusiasmava particolarmente, quindi aveva optato per una semplice, ma sicuramente apprezzata, candela. La ragazza si inginocchio per lasciare la propria offerta, poi estrasse la bacchetta.

Ardesco.

Disse Lilith a voce bassa, puntando la propria bacchetta in legno d'ebano verso la candela, dalla cui sommità comparve una sinuosa fiammella. Sul volto della ragazzina comparve uno spontaneo sorriso, poi rimase ferma qualche secondo per poter lasciare all'albero il proprio desiderio: la speranza che durante il suo anno ad Hogwarts tutto fosse andato nel migliore dei modi. Dopo un altra veloce occhiata a quel particolare tronco d'albero, Lilith spostò il suo sguardo verso lo stand di Vestiti&Vestiti che era poco lontano da lei. I suoi occhi scorsero la figura di Lucien Cravenmoore, il docente di Cura delle Creature Magiche. Purtroppo non aveva ancora l'onore di partecipare alle sue lezioni, alla quale avrebbe potuto prendere parte solo dal terzo anno, ma ovviamente anche se non lo conosceva personalmente si comportò educatamente e saluto l'uomo che era certa sarebbe stato uno dei suoi professori preferiti nei prossimi anni, visto il suo amore incondizionato verso le creature magiche.

Salve professore.

Disse un po' sovrappensiero, colta dall'improvvisa curiosità verso quello che la bancarella offriva. Una tunica nera e una felpa presero il suo interesse, che scemò in fretta non appena Lilith vide il prezzo di quei capi d'abbigliamento. Purtroppo il suo conto alla Gringott non le concedeva affatto di potersi permettere tali vestiti… si ritrovò un po' affranta a trovarsi di fronte cose di suo gusto e non poterne acquistare nessuna. Lasciò il giovane professore alla bancarella e decise di indirizzarsi verso quella che sembrava essere una vera e propria zona bar. C'era estremamente caldo, e bere qualcosa di fresco le avrebbe fatto più che bene. Il menù era un tripudio di erbe e colori, e c'era una vasta scelta di bevande. Di certo non poteva optare per qualcosa di alcolico… se qualche professore l'avrebbe beccata gliene avrebbe dette quattro, così cerco qualcosa che le potesse piacere tra le bevande analcoliche.

Salve, potrei avere un bicchiere di Sidheswood?

Chiese educatamente Lilith al druido che si trovava dall'altra parte del bancone. In men che non si dica quest'ultimo porse alla giovane strega un elegante bicchiere con dentro un liquido violetto e un piccolo bocciolo di fiore di Curaro. Il bicchiere era piacevolmente fresco al tatto, segno che il liquido al suo interno fosse freddo… cosa che fece venire ancora più sete alla ragazzina. Ne bevve giusto un leggero sorso, beandosi della freschezza che sentì scivolare all'interno del suo corpo, poi decise di andarsi a sedere in uno dei tavolini lì vicini per rilassarsi un po' prima di inoltrarsi nel giardino delle erbe. Sapeva che anche gli invitati, tra cui gli stessi studenti, avrebbero potuto raccogliere le erbe presenti nel giardino e prepararsi da soli un proprio cocktail, e la cosa la incuriosiva parecchio.


 
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view post Posted on 23/7/2022, 17:04
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You can own the Earth and still, all you'll own is Earth until You can paint with all the colors of the wind

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☼ Alice Wagner ☼
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“He stepped down, trying
not to look long at her, as if she were the sun,
yet he saw her, like the sun, even without looking.”
C'erano stati dei turbamenti a seguito del famoso party illegale di qualche mese fa, per cui l'idea di partecipare ad una nuova festa non era troppo entusiasmante, alcuni studenti non si erano ancora del tutto ripresi, altri si erano dati alla macchia, altri ancora erano andati avanti come se nulla fosse successo. Alice aveva in qualche modo dato tempo a quegli avvenimenti di entrare a far parte di sé, aveva dato lor modo di elaborarsi, aveva riflettuto, rivivendo ricordi vividi sulla pelle. Per qualche tempo se ne era rimasta buona, dopo anche essere quasi mezza affogata non aveva voglia di immischiarsi in altri casini. Il silenzio le aveva fatto riscoprire parti di sé sotterrate da tempo pronte a lottare con la sua vitalità e il suo facile entusiasmo per le cose del mondo. I mostri cercavano di buttarla giù, attirandola verso il fondo, mentre la luce combatteva perché rimanesse in superficie. Alla fine aveva vinto quest'ultima. Il ballo di quest'anno infatti aveva un tema bellissimo, Alice si era letta un po' di cose a riguardo del Litha, la festa che celebrava il sole e l'inizio dell'estate e ne era rimasta molto affascinata. Tanto da volerlo indossare. Il suo non era egocentrismo, né presunzione, quanto più un tentativo di onorare il più possibile quella celebrazione e con essa, la luce che muoveva lei stessa, la luce che ogni giorno la spingeva a brillare, nonostante le tenebre, nonostante le paure e i demoni che tentavano di macchiare i suoi raggi.

Alice era fiamma viva, ardente, allegra, luminosa e niente più di quello che indossava quella sera, sarebbe riuscita a rappresentarla meglio. Per una sera voleva vivere tutto il suo sole, lasciando indietro le ombre e il buio, le paure e le ansie saldamente sigillate lontano.
Indossava un vestito di un bianco caldo, che ricordava la luce fresca del primo mattino, con strati di tonalità dorate nel mezzo, uno scollo a v profondo dominava sul petto ampliato appena sulla schiena e fasciato appena più sotto da gemme a forma di stella, più calde e brillanti che ne scolpivano la figura intorno alla vita. Erano poste come cerchi, mentre punti luce più piccoli dominavano il resto della gonna. Le maniche erano di un tessuto trasparente come aria, lunghe e gonfie come spruzzi di nuvole. L'orlo era incantato per far sì che si creasse costantemente l'illusione ottica dei raggi che sfumavano di colore, motivo per il quale la luce la seguiva ad ogni passo, scomparendo dopo pochi secondi. Non potevano mancare tonalità dorate sul viso, andando ad enfatizzare gli occhi chiari, mentre i capelli, allo stesso modo adornati con piccoli soli, lasciati al naturale, ricordavano forse un tramonto. Alice semplicemente splendeva. E nel suo brillare fremeva di voglia matta di buttarsi in pista e di dimenticare tutto ciò che potesse ferirla con la danza.

Il suono della musica folk fece vibrare il suo cuore, mentre elettrizzata si dirigeva verso il luogo della festa, questa era stata allestita all'interno della foresta proibita, su un' altura che dava sul lago nero. Alice si era presa il suo tempo per osservarne ogni dettaglio, dai punti di luci fluttuanti sull'increspatura dell'acqua al gigantesco neolitico che ricordava quello di Stonehenge. La magnificità e bellezza erano da rimanervi senza fiato e più i passi si avvicinavano al centro più era possibile scorgere un'enorme pira, il fuoco che bruciava selvaggio, mentre l'odore di legna da ardere rendeva piacevole l'aria sottile della sera che s'inoltrava. Era ancora pomeriggio, il sole fermo ad altezza del cielo si preparava per lasciare la primavera e dare inizio all'estate. Alice era decisa ad esplorare il luogo prima di dar vita alle danze e ballare fino ad aver male ai piedi. Come prima cosa si avvicinò alla zona bar, dove dei druidi erano intenti a mescolare intrugli e bevande piuttosto interessanti. Non c'era ancora moltissima gente ed erano solo pochi gli astanti che avevano deciso di dissetarsi, qualche professore, un paio di studenti dell'ultimo anno che l'avevano salutata con cenni e risate, qualche primino che le aveva chiesto informazioni, tutta normale amministrazione per il lavoro di prefetto. La spilla che portava era una responsabilità e un dovere, ma anche un modo per poter interagire con più gente possibile e rendersi utile affinchè qualsiasi problema potesse venir risolto nel più breve tempo possibile. Una delle cose che Alice adorava era il contatto umano, adorava semplicemente circondarsi di persone e lasciarsi trasportare dalla loro energia. Decise di ordinare un drink per dissetarsi prima di fare accesso al giardino delle erbe, che voleva curiosare per bene. Nonostante il bar non fosse molto affollato non voleva occupare un posto solo per sè, per cui si avvicinò al tavolo dove una giovane fanciulla era intenta a sorseggiare la sua bevanda in santa pace Lilith. << Ciao, è libero questo posto? >> le chiese con fare amichevole, avvicinandosi << Io sono Alice Wagner, prefetto Grifondoro, è un piacere conoscerti >> si presentò cordialmente, un grosso sorriso comparve sul suo viso mentre osservava intorno come fosse tutto ben agghindato << E' davvero bello il tema di quest'anno non trovi? Non vedo l'ora di esplorare in giro, c'è un giardino più avanti, lo hai già visto? >> effettivamente era incredibile come fosse tutto pensato nei minimi dettagli. Alice adorava ogni angolo, ogni scorcio, la natura era qualcosa di incredibile la faceva brillare di gioia.
Gryffindor 16 y.o Outfit


Interazioni con: Lilith :flower:

Tema S P E T T A C O L A R E. Complimenti a ion! :<31:

 
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view post Posted on 23/7/2022, 17:25
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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Draven Enrik Shaw
III° anno - Prefetto serpeverde - 16 yo - Outfit
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L’abito per il ballo d’estate era pronto nel baule già da diversi giorni. Ci aveva iniziato a lavorare subito, non appena era stato rivelato il tema. Non per vero e proprio interesse riguardo la festa in sé, anzi, non aveva la minima voglia di andarci, ma gli era sempre piaciuto crearsi le cose da solo. Vestiti compresi. Lo faceva spesso, anche per abiti da tutti i giorni, apportava modifiche qua e là. Tenersi occupato lo aiutava a non pensare. Si era ricordato di aver visto un kilt a casa di sua nonna, una volta; ovviamente, non aveva chiesto informazioni a riguardo e lei non gli aveva detto niente. Non aveva la minima idea del perché lo avesse o a chi fosse appartenuto, ma glielo aveva chiesto in prestito. Nessuna spiegazione era giunta insieme al gufo che glielo aveva fatto recapitare. Con una scrollata di spalle, per togliersi di dosso l’ennesimo atto omertoso della sua famiglia, si era messo al lavoro. In fin dei conti, quella era la cosa meno interessante da sapere tra tutte le cose che Lilien teneva nascoste. Per quanto avesse previsto di non apportare troppe modifiche, così che avrebbe potuto restituirlo quantomeno in buone condizioni, quel coso andava indispensabilmente reso più nel suo genere. Aveva aggiunto qualche borchia e una cinta per renderlo… meno delicato? Per così dire. Jeans neri ad accompagnare, Dr Martens e canotta con le stesse borchie del kilt. Poi era passato a costruirsi la maschera e quello aveva richiesto più tempo e precisione. Dopo gli eventi della festa di aprile gli era sembrato che il tempo gli fosse stato portato via e si era ritrovato improvvisamente a ridosso del ballo d’estate. Con una spilla da Prefetto al petto che non credeva nemmeno di meritare e così tanto lavoro da Magie Sinister da non avere tempo nemmeno di respirare. A seguito di tutto ciò, per la prima volta in vita sua si trovava a voler parlare con una lunga lista di persone che, al contempo, non aveva la minima voglia di affrontare, di nuovo, in un’occasione pubblica. Nell’immaginare la quantità di gente che sarebbe stata presente al ballo, un brivido di paura misto a disgusto gli attraversò la spina dorsale. Ogni dannata volta che, per un motivo o per un altro, si era convinto a uscire dalla sua comfort zone, gli era sempre successo qualcosa di catastrofico. Forse non era una coincidenza. Forse, era lui che istigava quelle situazioni, senza nemmeno esserne consapevole. Ma se fino a quel momento si era detto di poter fare a meno di inutili interazioni sociali fino ai M.A.G.O., si era dovuto rimangiare la parola: diventare Prefetto era un grande onore, ma portava con sé oneri e responsabilità. La maschera avrebbe aiutato a nascondere la faccia scocciata; poteva sembrare poco, ma era rincuorante come soluzione. La speranza più grande era di passare totalmente inosservato, ma ogni volta che ci aveva sperato tanto come in quel momento gli era capitato sempre di ritrovarsi, invece, al centro dell’attenzione. Così, stavolta, si era preparato psicologicamente per affrontare l’eventualità… Visto che la spilla che portava non avrebbe aiutato la causa.
Ad aggiungere benzina alla situazione già abbastanza ansiogena, il fatto che dovesse essere puntuale. Non che fosse stato scritto da qualche parte, nemmeno Mike gli aveva fatto delle raccomandazioni a riguardo, ma sempre per colpa di quella spilla stava ancora cercando di capire fin quanto potesse spingersi a fare come gli pareva ora che, in qualche modo e inevitabilmente, aveva gli occhi di tutti addosso. Il senso di responsabilità gli imponeva di essere d’esempio, quantomeno per ciò che riguardava la scuola, non di certo per tutto il resto…
Così, dopo l’ennesimo respiro profondo, si convinse a uscire dal dormitorio, preparato di tutto punto ma con la maschera, temporaneamente, posata sulla testa.
Raggiunta la sala comune si guardò subito intorno, notando il fermento che coinvolgeva soprattutto gli studenti più piccoli… Eccetto uno. Si soffermò a guardarlo per qualche istante. Rispetto alla maggior parte, non solo se ne stava in disparte, ma era anche l’unico che sembrava contraddirsi da solo perché già perfettamente in tiro per andare alla festa.
Il pensiero di dirgli qualcosa gli balenò nella testa; gli incoraggiamenti non facevano parte del suo repertorio dialettico, però.
Senza dire niente, gli si avvicinò e lo afferrò per un braccio, praticamente trascinandoselo dietro. Non importava se avesse opposto resistenza, Draven lo avrebbe gentilmente costretto meglio a seguirlo.

Fidati che ho meno voglia di te di andarci, ma è per la scuola... Fallo per Serpeverde. – gli disse, solo quando ebbero finalmente raggiunto il giardino. Non aveva la minima idea di cosa potesse pensare di lui o della situazione quel povero ragazzo, ma non poteva fregargliene di meno. Lui stesso, se si trovava lì, era solo e soltanto per rispetto della scuola, nonché di quella dannata spilla. Come per riflesso a quel pensiero, se la sistemò sul petto, pentendosi di non aver pensato di indossare anche una giacca per coprirla almeno un po’: gli sembrò che alla luce riflettesse come un faro. Non era per niente fatta per non attirare l’attenzione.
Sbuffando, lasciò finalmente andare il braccio del ragazzo e gli fece cenno di seguirlo. Se fosse stato necessario costringerlo, lo avrebbe fatto senza rimorso.
Nella sala comune aveva posato lo sguardo su qualche altro ragazzino rimasto in disparte, ma nessuno di loro, a differenza di quello che aveva appena trascinato con sé, si era preparato per il ballo, dandogli l’impressione che volessero evitare a prescindere di andarci; di fatti, Draven li aveva ignorati. Avrebbe odiato essere coinvolto di forza a un qualcosa in cui non voleva andare. Se aveva preso Silias era solo perché lo aveva visto tutto in tiro.
Raggiunta la sponda ovest del Lago Nero, dinanzi gli si presentò una vista a dir poco suggestiva. Dal chromlech e fin dove il proprio sguardo poté arrivare, era tutto magnifico… se non fosse stato per le persone, sarebbe stato un sogno da vivere.
Volse appena lo sguardo per controllare che il ragazzino lo stesse ancora seguendo, poi avanzò verso il cuore pulsante della festa: la pira. Provava immenso fascino per gli elementi naturali, anche gli stessi incantesimi elementali erano di immensa attrattiva per lui, ma si rese subito conto, guardando quelle fiamme così accese e brillanti, che nello stato emotivo nel quale riversava ormai da settimane, se ci si fosse avvicinato troppo avrebbe rischiato di lasciarsi bruciare fino a sparire. Non era il caso.

Andiamo di là. – disse, rivolto al giovane concasato, indicandogli quella che gli sembrò essere la zona bar.


« To find myself again my walls are closing in »

Jules; ©harrypotter.fc.net

Interazioni: Silias (concordate)
Ci dirigiamo verso la zona bar.
 
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view post Posted on 23/7/2022, 19:37
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O
diavo l'estate… nulla di personale, certo, ma il clima che c'era ogni sacrosanto anno in quel periodo mi faceva desiderare ardentemente l'arrivo dell'autunno e delle temperature fresche. Se tutti i meravigliosi colori di quella stagione fossero stati abbracciati da una ventina di gradi, e basta, l'avrei sicuramente preferito. Proprio non sopportavo il caldo, e quella fastidiosa sensazione d'umidità che si attaccava alla pelle… per non parlare del sudore! Non ero mai riuscita a capacitarmi di come esistessero persone che amavano l'estate, quando invece ero tremendamente affascinata dai paesaggi autunnali e dall'aria pungente dell'inverno. Già, chissà se al castello avrebbero fatto un qualche tipo di festa per Natale… sarebbe stato sicuramente pazzesco. Ma, ahimè, per ora dovevo sopportare silenziosamente quel periodo, sperando che passasse in fretta. C'era di positivo, almeno, che il cocktail che avevo appena ordinato al bar dei druidi era piacevolmente fresco, e mi stava parecchio aiutando a mitigare l'aria afosa del pomeriggio. Qualche studente era arrivato sull'altura… chi da solo e chi insieme a qualche amico, pronti a vivere a pieno quel pomeriggio/serata di festa. Stavo giusto deglutendo un ulteriore sorso che avevo appena fatto della mia bevanda, quando una ragazza si avvicinò al mio tavolo. Era meravigliosa, sembrava la personificazione del sole, caratterizzata com'era da dettagli dorati nel vestito e nel trucco che sfoggiava. Avevo già visto quella ragazza nei corridoi della scuola… era un Prefetto Grifondoro, se non ricordavo male.

Si certo, siediti pure!

Le risposi con un sorriso, facendole subito cenno verso una delle sedie che erano presenti intorno al tavolino. Non è che avessi molte conoscenze al castello, quindi l'idea di parlare con la ragazza mi fece piacere… non volevo di certo passare tutta la serata da sola per fatti miei, se fossi riuscita a conoscere qualcuno era tutto di guadagnato!

Si, so chi sei! Io mi chiamo Lilith, il piacere è mio!

Le dissi gentilmente, sperando di non fare una qualche figura barbina al mio "So chi sei", sembrando una specie di stalker. Nella scuola tutti erano a conoscenza delle varie figure che giravano per il castello, soprattutto quella dei Prefetti visto che avevano il potere di poter togliere punti qualora avessero trovato loro compagni in momenti sbagliati a fare qualcosa di altrettanto sbagliato. La ragazza mi chiese poi cosa ne pensassi del tema della festa.

E' tutto molto affascinante in realtà, hanno reso tutto qui intorno meravigliosamente!

Dissi voltando lo sguardo verso l'enorme cromlech che la faceva da padrone al centro dell'altura, con la scoppiettante pira alla base. La ragazza poi mi parlò del giardino di piante, quello che avevo già avuto modo di adocchiare dietro alla grande quercia non appena ero arrivata alla festa. Era ovvio che ci sarei voluta andare.

Si, l'ho solo visto da lontano quando ho fatto l'offerta alla quercia in onore a Cernunnos, appena sono arrivata. Non ci sono ancora entrata però, aspettavo giusto un attimo di acclimatarmi!

Scherzai, alzando leggermente il bicchiere che avevo nella mano destra e che risultava già per metà vuoto. Avevo una sete allucinante, poco ma sicuro entro la fine della serata mi sarei bevuta tutto il bar… fortuna che le bevande erano a spese della scuola, se no chissà quanti Galeoni avrei speso! Bevvi un altro sorso del mio Sidheswood quando, con la coda dell'occhio, vidi arrivare il Prefetto della mia casa, Draven Shaw, e un altro ragazzo del primo anno come me, ma non mi sovveniva il nome. Per un attimo, guardando il ragazzo più grande, mi ricordai di essere stata io a gestire il suo ultimo ordine da "Oggetti e Accessori"... sperai che gli fosse arrivato tutto immacolato. Il mio sguardo si rivolse poi nuovamente ad Alice.

Comunque complimenti, sei davvero splendida!

Dissi un po' a scoppio ritardato, osservando nuovamente la particolarità del suo trucco e il meraviglioso vestito bianco che indossava. Avrei voluto osare un po' di più anche io con il mio vestito, ma ero pur sempre una ragazzina, se mi fossi vestita più sui miei gusti sarei di certo risultata inopportuna.




Interagito con Alice e notato l'arrivo di Draven/Silias :flower:
 
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view post Posted on 24/7/2022, 21:02
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Snape

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Silias Thom Morgan
Ci vuole molto coraggio per difendere i nostri nemici






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Non avevo mai affrontato un evento simile in tutta la mia vita. Io che andavo ad un ballo ? ..impossibile, ero il ragazzo che si tirava indietro davanti a tutto ciò che riguardava la vita mondana. Ero il classico sociopatico che le feste e i balli amava guardali da lontano. Anche quando i miei genitori insistevano per portarmi con loro , mettevo il broncio e battevo i piedi per restare con la nonna. A soli 11 anni il mio carattere era talmente ambiguo che perfino mio padre iniziava a preoccuparsi, chiedendosi cosa avessi e da chi avessi preso. Di certo non da lui, visto che spiccava nel mondo magico, essendo un mago rinnovato affiliato al ministero. Ma di mio padre non mi importava io volevo vivere a modo mio, e essere entrato nella casa serpeverde era stato per me una rivincita su di lui. Sapevo che ci fosse rimasto male che il capello non mi avesse smistato in grifondoro, ma non mi importava, io volevo entrare in una casa che spiccasse, che mi rendesse grande che rispecchiaste la mia natura, e che mi aiutasse a crescere. ..''Non dimostrerò mai di essere dispiaciuto per lui, non vuole svelarmi i segreti della nostra famiglia, mi
ostacola, bene, io farò sempre il contrario di ciò che mi chiede, e anche se gli voglio bene, non andrò mai
contro i miei principi, e grazie cappello parlante per avermi smistato in questa casa stupenda, grazie ad essa crescerò bene ''...Erano questi i pensieri che attanagliavano la mia mente mentre fissavo i vestiti distesi su il mio letto . Per partecipare al ballo avevo fatto ricorso alla mia anormalità scegliendo un completo che spiccava e inquietava terrore. Avevo scelto il dio corvo per omaggiare la dea Litha. Fino a questo giorno avevo sempre ignorato il solstizio di estate, e tutto ciò che lo riguardava, non ero un amante di questo genere di tradizioni, ma la scuola aveva organizzato questo evento, e io dovevo rispondere alla chiamata. Cosi afferrai i vestiti e iniziai a indossarli. Come detto avevo scelto il dio corvo Bodbh, colui che discende su i campi di battaglia e si nutre della carne dei caduti... '' la parte complicata arriva adesso, ma poco importa , l'importante è far emergere per bene tutta la mia follia, giusto per essere sicuri che a nessuno venga la brillante idea di avvicinarsi a me ''....dopo aver indossato un pantalone di pelle nera , una maglia sempre nera e in parte strappata, indossai anche una fascia su l'addome guarnita con un laccio d'oro , per poi
iniziare a truccarmi. L'idea era quella di ricoprire la mia faccia di colore bianco per poi colorare di nero il contorno occhi, con due linee che andavano una verso il basso e una verso l'alto......'' non sono molto pratico ma credo stia venendo bene''...il risultato fu quasi perfetto, naturalmente non ero una ragazza, e il trucco non rientrava nelle mie competenze.

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Ero molto soddisfatto del risultato, quasi non ci credevo di essere riuscito a dar forma al mio progetto, credevo che sarebbe uscito un qualcosa di simile a un clown, ma invece no , su il mio volto c'era follia pura. Guardandomi allo specchio mi spettinai e con della cera cercai di lisciare un po i capelli facendogli assumere una forma più scomposta, e guardandomi non a caso un sorriso spuntò su il mio volto, ma scomparve quasi subito quando la coda dell'occhio cadde su l'orologio, ero un fanatico della puntualità, cosi decisi di scendere e anticipare la mia partenza verso il luogo dell'evento...

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Giunsi nella sala comune, e indossai l'ultimo pezzo del mio vestito, un giaccone di pelle..."guarda come si dimenano, ancora non sono pronti, sembrano tanti pazzi ''...guardavo il resto dei miei compagni, che impazzivano nella loro preparazione, mentre io poggiato al muro mi divertivo ad osservarli..'' ho fatto bene a scegliere la semplicità, mista al terrore, gran bella mossa silias ''..I miei pensieri scomparvero quando tutto ad un tratto mi sentii strattonare. Non capii cosa stesse succedendo, forse un fantasma mi aveva attraversato, e invece no , un ragazzo, con una maschera strana su la testa mi aveva afferrato con forza e mi trascinava evitando il resto degli altri serpeverde presenti nella sala. Il mio corpo tutto ad un tratto si irrigidi non sapevo cosa fare, e come reagire, non ero abituato a comportamenti del genere verso la mia persona, ero confuso, molto confuso, Talmente confuso che non opposi resistenza, forse spinto dal mio essere timido oppure dalla voglia di cambiamento, chissà ...'' ma che vuole da me, non capisco, e ora che faccio ''...Se posso chiedere, sempre se mi è concess...stavo per dirgli di lasciarmi quando tutto ad un tratto eravamo arrivati nei pressi del giardino...ecco io volevo chiedergli, io non capisco la natura di questo suo gest...neanche mi fece finire di parlare che iniziò a parlare lui...Ok lo faccio per serpeverde, ecc ecc, ma tu chi sei per trascinarmi come un manico di scopa ?.....I miei occhi si posarono su la spilla che portava su il petto, la notai grazie alla brillantezza che emanava, era un prefetto, era il mio prefetto, non ero riuscito a riconoscerlo a causa della poca lucidità dovuta a quell'evento inaspettato....ecco , be...insomma io...farfugliai qualcosa a bassa voce quando mi di fece senno di seguirlo. Molte domande iniziarono a nascere come margherite in primavera nel mio cervello, e la prima tra esse era...cosa vuole il prefetto da me ? ...era un tipo strano, ma tutto sommato io non ero da meno, cosi decisi di seguirlo senza oppormi, anche perchè chi mai si opporrebbe al proprio prefetto, solo uno stolto. Raggiungemmo la sponda ovest del lago nero, come da invito, e li si apri uno scenario mozzafiato. Ero incredulo a ciò che vedevo, l'ambientazione della serata era stata studiata nel minimo dettaglio...'' si sono superati''...un chromlech imponente sedeva su il terreno avvolto da un'atmosfera surreale, non riuscivo a metabolizzare tutte le bellezze che toccavo con lo sguardo...'' cosa starà pensando il prefetto ?''...le mie domande erano ancora vive, ma chiuso in me stesso continuavo a seguirlo, fin quando mi rivolse la parola , solo per dirmi di seguirlo verso la zona bar .. '' iniziamo bene, subito giù di alcol, peccato che io non posso bere ''...giunti nella zona bar, come un Suricata continuavo ad osservare, notai tanti studenti, e i loro abiti erano spettacolari...scusa se posso, vorrei chiederle, perché mi hai trascinato fino a qui di punto in bianco, fino all'altro giorno non sapevi neanche io esistessi presumo ….non ero molto bravo con le parole, ma volevo risposte...e comunque ti sarei grado, signor prefetto che mi aiutasse con tutto questo, non amo le folle e soprattutto non amo ballare se sono qui oggi, è proprio perché come ha detto lei, lo faccio per serpeverde e per la scuola , niente di più e niente di meno...riuscii finalmente a parlare, mi ero tolto un peso...


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“He stepped down, trying
not to look long at her, as if she were the sun,
yet he saw her, like the sun, even without looking.”
Era una serata dall'aria calda e dolce, come quelle dove il tempo sembra fermarsi per qualche istante e ricaricare le energie, dove la brezza leggera sembra sussurrare melodie mistiche e sconosciute, provenienti da paesi lontani. Era bello avvertire il sottile movimento del vento tra i capelli, passare poi tra le pieghe dei vestiti e rinfrescare un po' quel caldo pomeriggio di quasi estate. Alice si era avvicinata alla ragazzina dai capelli mogano che con un sorriso splendente l'aveva invitata ad occupare il posto di fronte a lei, si era presentata ben sapendo che con tutta probabilità il suo nome non le sarebbe stato sconosciuto. Da quando era prefetto i suoi obblighi erano triplicati e con essi anche la quantità di persone con cui entrava a contatto ogni giorno. Imparare a conoscere gli studenti era la parte più interessante per Alice, scoprire ogni nuova caratteristica e personalità l'incuriosiva molto, non mancavano infatti per lei momenti di caciara durante i quali prendeva volentieri parte, fosse una battaglia a palle di neve o una partita di calcetto in giardino. Se prima si era fatta conoscere per le sue bricconerie, ora era nota per il suo carattere allegro e alla mano nonostante la spilla a brillare sulla sua uniforme. Inquadrò il faccino di Lilith, in qualche modo le sembrava familiare << Serpeverde giusto? Devo averti visto in giro per i corridoi. >> Non che non tenesse d'occhio le serpi più di ogni altra cosa sia chiaro, comunque Lilith sembrava essere piuttosto vispa e simpatica. Prese un sorso del suo drink mentre osservava in giro i dettagli con i quali avevano allestito il bar, da rimanere davvero senza fiato, inoltre il grosso albero che stava di fronte al giardino trasmetteva una certa imponenza e sacralità << Ah hai ragione, devo assolutamente provvedere anche io alla mia offerta. Inoltre non vedo l'ora di sbirciare tra le erbe presenti, dicono che è possibile creare una bevanda personalizzata, con questo caldo non farebbe male prenderne un'altra! >> indicò uno dei cartelli dove venivano spiegate tutte le istruzioni, sembrava una proposta interessante, nel voltarsi notò anche lei la figura di Draven avvicinarsi alla zona bar accompagnato da quella di Silas che non conosceva di persona, ma era sicurissima di aver visto in giro. Scambiò quindi un cenno di saluto con il Prefetto Serpeverde, un sorriso radioso, tenendo bene a mente qualche pungente battutina a cui aveva appena pensato, nel caso si fossero avvicinati a loro. Il suo viso tornò a rivilgersi a Lilith e si illuminò al suo complimento, mentre una mano andava a spostare una ciocca di capelli rossi dal viso << Ti ringrazio, sei gentilissima. Ma devo dire che anche il tuo vestito è davvero delizioso, ti sta benissimo! E poi hai dei capelli fantastici, davvero. >> Alice glieli avrebbe acconciati volentieri, adorava fare treccine alle sue compagne di casata, soprattutto le più piccole, le facevano una tenerezza incredibile.
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Era assurdo che tutto ciò che si era fermato in quei due impegnatissimi mesi avesse ripreso a muoversi con una discreta frenesia per via del ballo; era surreale e il ragazzino al seguito aveva reso la situazione ancor più strana. Continuava a ripetersi nella mente che stava solo svolgendo un lavoro, che era come andare da Sinister per i suoi turni, ma la realtà dei fatti era che più si avvicinava alla meta, più pensava che mangiamorte e individui dalla dubbia personalità fossero niente in confronto alla mandria di studenti che di lì a poco avrebbe sovrastato quel luogo ameno. A ogni passo, sentiva chiaramente l’ansia aumentare, pressandogli sul petto fin quasi a lasciarlo senza fiato.

Continuo a ignorare la tua esistenza. - ribatté di getto, freddamente, alle parole del giovane concasato, continuando a camminare senza nemmeno rivolgergli uno sguardo. In fin dei conti, anche quello lo vedeva esclusivamente come parte del lavoro, non così diverso dalle commissioni che Sinister gli chiedeva di fare a giorni alterni. Aveva finto di non ascoltare i tentativi del ragazzino di capire la situazione nel tragitto fino al chromlech, ma nel panico che, evidentemente, la sua timidezza gli istigava stava iniziando a parlare un po’ troppo per i suoi gusti. Vide a poca distanza da loro il cenno di saluto di Alice, ma lo ignorò, dandole le spalle per posizionarsi davanti al primino. Si chinò sui talloni per poterlo guardare negli occhi; in altre situazioni ci avrebbe anche trovato simpatia nel guardare uno studentello qualsiasi dall’alto in basso, ma qui ne andava della propria reputazione da neo-Prefetto… Era importante rendere chiaro il punto senza abusi di potere. Di questi, magari, avrebbe fatto uso in momenti più utili di uno stupido ballo.

Non devi giustificarti. Mai. Con nessuno, per nessun motivo. Menti, se necessario. A nessuno importa quello che dici, giudicano solo guardando quello che fai. - esordì, puntando i freddi occhi verdi dritti nei suoi; sopracciglia appena aggrottate e un’espressione che indicava un certo nervosismo.
Non aveva l’indole, tantomeno l’interesse, di occuparsi delle persone. Quello era il massimo del consiglio che lui o chiunque altro avrebbe potuto ricevere dal Draven Prefetto in caso di necessità: stai al tuo posto, rispetta Serpeverde e, se non hai niente di utile da dire, stai in silenzio.
Come se nulla fosse, e senza nemmeno aspettarsi un qualche tipo di risposta, si rimise in piedi e gli voltò le spalle per riprendere a camminare in direzione del bar.

Alice che salta i compiti, ma mai le feste, eh? Milleuno motivi per cui nemmeno stavolta Grifondoro vince la coppa delle case. - esclamò poi, in tono ironico, ma mantenendo quell’espressione di acida superiorità, quando si trovò abbastanza vicino ad Alice e alla ragazzina che era seduta di fronte a lei. Non era per niente bravo a ricordarsi i visi delle persone. Tendeva, in realtà, a ignorarli il più possibile. Fu abbastanza sicuro, però, che fosse una Serpeverde, di aver rivisto in sala comune il colore dei suoi capelli. La faceva spiccare tra gli altri, più banali, primini.


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Draven raggiunge la zona bar.
 
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«Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo.»

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P
arlare con Alice mi dava delle belle sensazioni… si percepiva subito a pelle che era una ragazza simpatica e alla mano. Benchè ogni alunno guardasse sempre con soggezione i Prefetti della scuola, lei era una delle poche persone della quale avevo solo sentito parlar bene… tutt'altra storia per quanto riguardava Draven, il Prefetto della mia casa. Le voci che circolavano sul suo conto non era per niente rassicuranti… non tanto per la severità del ragazzo, quanto per il suo caratteraccio. Io non avevo mai avuto modo di parlarci, ma ero dell'impressione che forse oggi ne avrei avuto la possibilità. Il mio sguardo era rimasto fisso sul volto allegro di Alice, apprestandomi a rispondere alla domanda che mi aveva appena fatto.

Si esatto, fieramente Serpeverde!

Ironizzai con un gran sorriso in direzione della ragazza. La mia casa aveva da secoli la nomea di essere il ritrovo per gli studenti più irrispettosi e dal temperamento più cattivo e scorbutico. In realtà era anche molto altro… avevo sicuramente il mio caratterino particolare, certo, ma non mi ritenevo una cattiva persona. Le mie idee le ho sempre perseguite con tenacia, quando c'è da rispondere a tono lo faccio, ma non penso di essere mai stata maleducata o cattiva di proposito. Chissà… forse l'adolescenza mi avrebbe cambiata? Era tutto da vedere. Che poi, tra l'altro, fare sempre di tutta l'erba un fascio era alquanto sbagliato, in ogni cosa... c'erano studenti "particolari" e da tenere d'occhio anche nelle altre case, non sono in quella di Serpeverde.

Ma tranquilla, non ho ancora intenzione di fare danni!

Scherzai, alludendo al suo essere Prefetto. Sperai che la vide davvero come una battuta e non come un monito per tenermi sott'occhio per il resto dei miei anni ad Hogwarts. Non mi ritenevo certamente perfetta, avevo anche io un lato ribelle, ma per ora le mie intenzioni vertevano più nel conoscere gli altri studenti della scuola per poter creare dei veri rapporti di amicizia… cosa che non avevo mai avuto in vita mia. Amavo avere i miei spazi… ritagliarmi momenti solo per me era da sempre stata una cosa di vitale importanza, ma oltre a quei momenti mi era sempre mancato quel tipo di rapporto confidenziale che si crea con altre persone… ce l'avevo solo con Miriel ma, santo cielo, speravo di trovare amicizie anche oltre alla mia elfa domestica!

Si, ho visto anche io che c'è la possibilità di poter creare una bevanda con le erbe del giardino, e mi piacerebbe davvero un sacco provare! Amo Pozioni, e questo mi ha sempre portato a leggere e studiare tutte le varie proprietà di ogni pianta… poter andare a toccare con mano quelle erbe mi intriga parecchio! Posso farti compagnia quando vai?

Mi azzardai a chiederle, sperando di non sembrare troppo soffocante… magari preferiva andarci per i fatti suoi o si era già accordata con qualcun altro. In realtà anche a me sarebbe piaciuto andarci in solitaria, o almeno era quello che avevo pensato non appena arrivata. Visionare le erbe del giardino con i propri tempi era comodo certo, ma in compagnia era sicuramente più bello e stimolante. Lo sguardo di Alice si voltò poi verso il mio Prefetto e lo salutò con un cenno del capo e un grande sorriso. Era alquanto ovvio che si conoscessero… oltre ad avere entrambi la stessa carica all'interno delle mura del castello, erano lì da più tempo rispetto a me. La mia attenzione si rivolse di nuovo verso la ragazza, felice dopo il complimento sincero che le avevo fatto. Anche lei si complimentò per l'abito che portavo, poi fece un commento sui miei capelli che mi rincuorò parecchio.

Ti ringrazio davvero, non hai idea di quanto ci ho messo ad acconciarli in questa maniera! Non sono mai stata troppo brava nel fare le trecce...

Dissi confortata dalle parole di Alice. Non ebbi il tempo di aggiungere molto perché sentì una voce maschile fare il nome della ragazza seduta di fronte a me. Mi voltai curiosa, e il mio sguardo si posò sulla figura di Draven Shaw. Era sicuramente un ragazzo molto bello esteticamente… aveva quell'aria misteriosa e da sbruffoncello che, sinceramente, avevo sempre trovato affascinante. L'unica nota dolente era riuscire ad entrare nelle sue grazie, a quanto avevo sentito tra le voci di corridoio. Creare dei rapporti tra i miei compagni di casa era una cosa che trovavo assai importante, c'era da vedere se ci sarei riuscita. La mia mano poi prese saldamente il bicchiere che avevo davanti, lo portai alle labbra e finì di bere il contenuto che era rimasto al suo interno.



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Snape

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Non ero molto conscio di quello che stava succedendo, quando mi ritrovai gli occhi di draven a fissarmi. Le sue parole per alcuni potevano risultare forti, quasi insensibili, ma io le trovavo ricolme di verità. Aveva ragione, troppe volte mi ero chiuso in me stesso, troppe volte avevo ingoiato il rospo, troppe volte avevo trovato delle giustificazioni. Ascoltarlo era come se stessi ascoltando un insegnate, avvertivo il suo senso del dovere, e percepivo che era diverso da tutti gli altri. Io volevo essere come lui, altrettanto strano, altrettanto fuori dal comune. Nella follia ci vivevo bene, ci sguazzavo, e questo mi rendeva ciò che ero. ..'' per un momento ho pensato di essere insignificante ma anche vivo, questo ragazzo trasmette un energia anomala, che non tutti riescono a sentire, e a decriptare, mi sento simile a lui, i suoi occhi, i suoi occhi hanno un qualcosa di freddo, ma di puro, negli anni che verranno spero di crescere sotto la sua guida''...avevo trovato un punto fermo per la prima volta da quando mi trovavo ad hogwart, e questo mi rendeva sollevato, forse c'era qualcosa a cui potermi appigliare, forse la mia storia in questa scuola avrebbe lasciato il segno, ed era quello che speravo.... Forse è vero, avvolte uscire a far baldoria è necessario, ma vincere la coppa delle case non è facile, e serpeverde non viaggia in buone acque.risposi cosi ad una esclamazione del prefetto, non avendo colto la sua nota ironica, ma era quello che pensavo, serpeverde rispetto alle altre case si trovava indietro, anche se di poco sopra a grifondoro, e questo in parte mi rasserenava, vista la rivalità antica tra queste due case...'' c'è troppa gente, l'aria tra un po inizierà ad essere soffocante, meno male che c'è questa atmosfera ad ammortizzare il tutto''...pensai mentre ci avvicinavano alla zona bar, dove a rivelarsi davanti a noi c'era alice la prefetta di grifondoro, e un'altra ragazza, che non avevo mai visto , o forse si, non ero bravo a ricordare le persone che ignoravo, ma sicuramente ci eravamo scontrati di tanto in tanto, nei sotterranei o in giro per le lezioni...io mi prendo qualcosa da bere...infastidito mi avviai davanti al tavolo dove alcuni studenti vestiti da druidi versavano da bere.. .per me un succo di zuccadesideravo qualcosa di più forte, ma non avendo mai bevuto una goccia d'alcol in vita mia evitai, anche perché quale sano di mente verserebbe da bere ad un bambino di appena undici anni . Afferrai il bicchiere e ringraziai, e passando davanti ad alice lanciandogli un occhiata senza salutarla per poi andarmi a posizionare di fianco a draven. Sorseggiai un pò di succo e nel frattempo mi guardavo in torno. Notai solo dopo aver agito in quel modo che forse non salutando alice ero risultato maleducato, cosi contro voglia, gli feci un segno con la mano emulando un saluto striminzito sera prefetta...dissi senza imbarazzo e senza rimorso.. la conosci ?questa volta ero diretto a draven, sperando mi stesse ascoltando...senza aspettare la sua risposta, mi voltai e vidi la ragazza serpeverde, che anche lei stava consumando una bevanda...bel vestito, e bella acconciatura...mio padre mi aveva sempre detto che a una donna faceva sempre piacere ricevere dei complimenti ...io sono silias , silias thom morgan.. .tu sei ? ...non gli avevo rivolto la parola per far conversazione, volevo solo capire dove l'avessi vista, e se il suo nome mi rammendava qualcosa



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Interagisco con : lilith
menziono : draven - alice
 
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“He stepped down, trying
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Lilith era una persona molto piacevole con cui conversare, nonostante fosse una Serpeverde. Alice ovviamente sapeva razionalmente che le case non determinassero la cattiveria degli studenti, ed aveva visto sulla sua pelle, quando gli studenti della sua stessa casata potessero essere meschini e pericolosi. Per questo motivo si obbligava ad essere imparziale come prefetto, nonostante i suoi pregiudizi e la maturità che a sedici anni una ragazzina può avere. Però con le Serpi c'era competizione, da secoli, più che con le altre casate ed Alice non poteva esimersi dal sentirla. In quel caso però, poteva giurarci, non aveva mai incontrato una Serpeverde così allegra e alla mano
<< Ah no? Peccato. Penso sia la parte più bella dell'essere studenti. Ahm- ovviamente io non ti ho detto nulla. >> Non che volesse incoraggiare comportamenti sbagliati, ma lei stessa da giovane ne aveva combinate di tutti i colori. Fare qualche marachella ogni tanto era semplicemente umano e Alice non poteva capire come gli studenti dovessero comportarsi tutti perfetti come soldatini, era totalmente irrealistico.

La conversazione tornò ad occuparsi della festa, del giardino delle erbe ed Alice non face altro tornare a brillare d'entusiasmo
<< Ma certo! Sono sicura che il professor White apprezzi già il tuo entusiasmo. >> sarebbe stato sicuramente di compagnia visitare il giardino insieme, anche se ora che si avvicinavano due dei suoi concasati, Alice pensò fosse forse meglio lasciar che Lilith strungesse amicizia con loro. << E sappi che se avrai bisogno di una mano per acconciare i capelli in futuro, puoi contare sulla mia! Sono diventata piuttosto esperta ormai. >> le strizzó l'occhio con fare confidenziale, mentre una voce alle sue spalle la chiamava. Draven. Proseguì verso di loro con il suo solito fare annoiato, come se la gente lo disturbasse continuamente. Alice non lo vedeva dal giorno della festa, tanto che a ripensare a quegli avvenimenti, per un istante, le si strinse lo stomaco in una morsa. Il prefetto indossava colori scuri, un kilt, una grossa maschera sul viso, praticamente l'opposto di ciò che aveva lei indosso. In qualche modo gli donava, era in tono con quella che era la sua energia, dopotutto prediligeva da sempre i colori scuri, uno dei pochi contrasti erano gli occhi verdi. Quandi Alice si voltò, un sopracciglio le si sollevò al suo commento, gli occhi rotearono in aria per qualche secondo, ma gli angoli delle labbra si sollevarono in un sorrisetto sghembo. Quindi era questo il gioco a cui voleva giocare. << Ah e io che pensavo che non mi avessi visto lì, Batman! >> replicò con la stessa pungente acidità, riferendosi alla maschera che l'altro portava e al fatto che l'avesse bellamente ignorata. Era anche ben fatta, gli stava bene, ma non si sarebbe mai potuta esimere da un commento del genere, soprattutto dopo quella provocazione gratuita. Non era importante che gli altri cogliessero la sua battuta, era una cosa babbana e molti maghi potrebbero non avuto idea di cosa stesse parlando, Alice però sapeva che Draven l'avrebbe afferrata. Un sorrisetto malandrino poi le comparve sul volto, posò il bicchiere sul tavolo, non staccando il contatto visivo nemmeno per un istante. La sua voce era totalmente sarcastica, da presa in giro, tanto da imitare con totale teatralità uno sbuffo affranto << Oww brucia così tanto non averne mai vinta una in millenni?>> le labbra si arricciarono come intristite, mentre il tono rimaneva a sfottò << Dovresti conservare il veleno per un duello- ah no aspetta, vi abbiamo fatto il culo anche lì. E non penso che la situazione cambierebbe, al momento. >> gli accenni a quello tra Mike e Casey erano evidenti, inoltre indicò loro due, un possibile duello, sottointendendo la sua chiara vittoria. Ah grave errore risvegliare il can che dorme, caro Draven. Alice fin troppo sicura di sé, estremamente sbruffona a tratti, figuriamoci se non avesse colto l'occasione per replicare a tono, era stata fin troppo clemente. Salutò Silas che le passò di fronte con malavoglia, con un cenno della mano e un accennato "Buonasera" lasciò la figura dello studentello, che si era già avviato nella direzione di Lilith. Ma sì che legassero tra di loro, il suo lavoro era ormai portato a termine, si rivolse un po' a tutti mimando un segno di congedo con le mani << Comunque sia, non pensavo di essere incappata per sbaglio nella sala comune Serpeverde, vi lascio confabulare in pace, devo porgere i miei rispetti al dio Cerumnus. >> strizzó l'occhiolino nella direzione di Lilith, facendole intendere che in caso si sarebbero potute beccare più avanti. Era meglio per ora che se la spassasse con quelli della sua età, si sarebbe divertita sicuramente di più. Peró si fermò mentre proseguiva in avanti a pochi passi da Draven, sfiorando la spilla del Prefetto posta sulla maglia nera, tamburellò lievemente con il polpastrello dell'indice su di essa, in un sussurro più basso disse << Ah complimenti per la spilla Shaw. >> lo occhieggiò per un istante lasciando lì nell'aria il dubbio se si trattasse di un complimento o di uno sfottò. Chiuse con un sorriso mentre la sua intenzione sarebbe stata quindi di allontanarsi dal gruppo, la scia di luce e sole che l'avrebbe seguita ad ogni passo.
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Interazioni con: Lilith, Draven

Menzioni: Silas

Alice si sposta verso l'entrata del giardino delle erbe.

 
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La mancanza di entusiasmo di quel ragazzino aveva un che di familiare. Non poteva odiarlo troppo, a quel punto. Per quanto, forse, l’ingenuità dell’età o la schiettezza di carattere lo portassero a dar voce ai propri pensieri, pur restando, al contempo e in maniera discretamente inquietante, un tipetto introverso e timido, non riusciva a trovarlo fastidioso come tanti altri suoi coetanei. La fauna che costellava i corridoi di Hogwarts aveva un che di particolarmente irritante, soprattutto nei piani più alti che Draven frequentava poco, esclusivamente per le lezioni, ma anche nella sala comune si nascondevano tipi logorroici ed entusiasti che faticava a digerire. Nel momento in cui, inaspettatamente, era stato nominato Prefetto, aveva dovuto lavorare molto sulla propria pazienza per non dare di matto ogni minuto che passava in quella bolgia infernale. Ci stava ancora lavorando. Avrebbe continuato a lavorarci, probabilmente, per il resto dei suoi giorni nella scuola, perché era ancora parecchio lontano dall’essere un Prefetto disponibile. Come poteva essere, per esempio, Alice. Ma il solo pensiero di trasmutare la propria essenza per diventare la persona più estroversa e disponibile del pianeta gli fece venire i brividi. Forse, addirittura, un conato di vomito. Non era proprio per lui, bastava il pensiero a farlo stare male. Le persone, di base, non gli piacevano. Alice sì, ma era un caso a sé: non lo metteva a disagio e lo faceva ridere. In qualche modo, la sua ironia stava bene con la propria.
Un angolo delle labbra si curvò appena a mostrare un sorriso divertito, in risposta alle sue parole. Sentiva addosso lo sguardo della ragazzina di fronte a lei, ma la ignorò per rivolgere un semplice cenno di assenso in risposta alla domanda dell’altro ragazzino. Come ci era finito dall’essere un Prefetto a un ballo all’essere un babysitter al ballo?
Seguì con lo sguardo la piccola palla al piede che lui stesso si era accuratamente selezionato, nel vederlo avvicinarsi al bancone a chiedere da bere, poi riportò la propria attenzione su Alice.

Dimmelo tu. – ribatté seccamente, continuando il filone della battuta precedente. In fin dei conti, nemmeno Grifondoro se l’era cavata tanto bene negli ultimi anni. Quel battibecco era divertente, considerando quanto il contesto lo mettesse a disagio. Fu come una ventata di aria fresca improvvisamente interrotta dalle sue parole seguenti. Gli ci volle qualche secondo di troppo per realizzare che stesse parlando di Mike e Casey… Casey.
Istintivamente, abbassò lo sguardo e serrò la mascella. Tutto ciò a cui aveva evitato di pensare nelle ultime settimane riportato a galla da una stupida frase.
Assorto nei propri pensieri, non prestò la minima attenzione a ciò che venne detto e fatto negli istanti seguenti, si rese solo conto che Alice si era alzata dal suo posto quando gli si avvicinò per congratularsi della spilla da Prefetto.
Ne valeva la pena sopportare feste ed eventi pubblici per avere addosso quella spilla?
Sospirò, forse per l’ennesima volta da quando aveva messo il muso fuori dalla sala comune. La festa doveva ancora cominciare e ne aveva già fin sopra i capelli.

Andate a fare un giro. Ci sono un sacco di cose da fare e da vedere. Chiamatemi solo se state per morire. – disse, nel suo solito tono freddo e disinteressato, rivolgendosi ai due giovani concasati, prima di voltarsi e seguire Alice. La raggiunse in soli pochi passi e si fermò alle sue spalle, protraendosi verso di lei.

Comunque, grazie. Ricordo tutto degli zombie. – le sussurrò in un orecchio, forzandosi di accennare un altro sorriso.
Era bastato il pensiero fugace di Casey a fargli cadere l’umore a picco, ma Alice non poteva sapere… O forse sì? Non si erano più parlati dalla famigerata festa clandestina e l’ultima volta che l’aveva vista, in quell’occasione, era stato quando aveva seguito proprio Casey dopo la sua scenata.
Forse sapeva più cose di quante lui potesse immaginare. Avrebbe voluto avere, per una volta, il coraggio di andare oltre se stesso e chiederle tutto, ma non voleva davvero sapere niente di Casey. Era meglio non sapere. Si limitò a spostarsi al fianco di Alice, senza aggiungere altro, voltando il viso a cercare il suo sguardo.


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Interazioni: Silias, Alice, Lilith
Menzioni: Mike, Casey

Draven segue Alice, senza meta, ma a quanto pare vanno verso il giardino delle erbe :look:
 
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A
scoltando le parole di Alice mi venne spontaneo sorridere. Era ovvio che anche se lei ora avesse la carica di Prefetto, costretta quindi ad avere certi tipi di responsabilità, rimaneva comunque una ragazza come tutte le altre… che faceva errori e commetteva ragazzate come chiunque altro alla nostra età.

Allora spero che chiuderai un occhio se mai mi troverai a dar fuoco ai bagni della scuola!

Una battuta ovviamente… non che avessi un qualche tipo di motivo di appiccare incendi, semplicemente era un modo come un altro per citare un qualche guaio che avrebbe potuto vedermi protagonista nel corso dei miei anni a scuola. La conversazione con la ragazza poi, per ovvie ragioni, venne interrotta dall'arrivo del mio Prefetto e del ragazzo che era in sua compagnia. Di sicuro non era solo una mia impressione, ma da quando i due Prefetti si erano rivolti la parola si era creata una strana tensione nell'aria. Io ero arrivata da troppo poco tempo al castello per sapere tutti i vari retroscena accaduti fino a quel momento, ma era chiaro che tra i due ragazzi c'era un qualcosa che li legava… rivalità, complicità, infatuazione mascherata da battibecchi continui? L'impressione che avevano dato, almeno a me, quella era. Lo sguardo, fino ad ora rimasto incollato ai due ragazzi più grandi, si spostò verso il secondo Serpeverde che avevo notato arrivare al ballo insieme al Prefetto. Sembrava avere la mia stessa età, forse era del primo anno anche lui. Ero sempre stata dotata di parecchia curiosità e spirito di osservazione, quindi il suo viso non mi era nuovo… magari non ricordavo esattamente ogni studente della scuola, ma bene o male le facce di tutti i miei concasati le rammentavo, visto che li vedevo ogni sacrosanto giorno per molto più tempo rispetto agli altri. Non ero però ancora riuscita a crearmi qualche legame… solo qualche chiacchiera di circostanza e basta, e la cosa sinceramente cominciava a pesarmi. Anche prima del mio arrivo al castello non è che avessi avuto molte amicizie… nel paesino dove abito, in provincia di Bath, sono quasi tutti adulti e non ero mai riuscita a trovare una sola famiglia che avesse avuto un figlio che fosse mio coetaneo, o comunque giù di lì. Sicuramente il mio rinchiudermi in me stessa era dovuto anche a questo. L'essere cresciuta principalmente con la mia sola compagnia mi aveva permesso di coltivare serenamente i miei hobby, di essere presente per mia madre e poter leggere i libri che mi avevano già dato un importante infarinatura di cultura personale. Non ho mai sofferto un qualche tipo di solitudine, ma ammetto che trovare qualcuno di fidato era un mio desiderio, e la speranza era di poterlo trovare tra le mura di Hogwarts. Il giovane Serpeverde si rivolse poi in mia direzione, facendo apprezzamenti sul mio vestito e per come avevo acconciato i capelli. Ne fui lì per lì lusingata, ma i suoi sembravano più complimenti di circostanza, quindi mi limitai ad accennare un sorriso come ringraziamento.

Beh, sicuramente anche tu ti sei dato un bel da fare per il tuo look di oggi!

Dissi alludendo al trucco che si era fatto per l'occasione. Non era di mio gusto, troppo vistoso. Forse era solo una qualche semplice forma di ribellione o magari l'animo del Serpeverde era davvero un po' anticonvenzionale come la pittura che si era riprodotto sul viso. Quando il ragazzo si presentò mi stupì del nome… era particolare, e mi piaceva come risultasse foneticamente la sua pronuncia.

Io mi chiamo Lilith...

Dissi in risposta alla sua presentazione.

...Bennet.

Aggiunsi un secondo dopo, non essendo sicura di quanto gli importasse realmente sapere il mio cognome, ma per educazione mi presentai adeguatamente. Il mio sguardo rimase sulla figura del ragazzo per qualche altro secondo… rammentavo come fosse il suo viso sotto quello strato di trucco, e questo mi permise di rendermi conto di come la mia casata vantasse ragazzi di bell'aspetto tra le sue fila. Sicuramente era un punto in più, apprezzabile tra l'altro, da aggiungere alle varie cose che mi piacevano della mia casata.

"Comunque sia, non pensavo di essere incappata per sbaglio nella sala comune Serpeverde, vi lascio confabulare in pace, devo porgere i miei rispetti al dio Cernunnos."

Le parole di Alice mi risvegliarono dai miei pensieri e dovetti ammettere che non aveva tutti i torti… in quel gruppetto di quattro persone, lei era l'unica non facente parte dei Serpeverde. Il suo commento mi sembrò un misto di ironia e di frecciatina, come se non si trovasse più a suo agio solo perchè eravamo di un altra casata rispetto alla sua. Sperai che non fosse quello il reale motivo, non ce n'era bisogno. Sorrisi alla strizzata d'occhio della ragazza, poi la vidi allontanarsi in direzione dell'albero dedicato a Cernunnos per poter fare la sua offerta. Il Prefetto Serpeverde girò quasi subito i tacchi per seguire la ragazza, non prima di rivolgere a me e Silias una raccomandazione. Alle sue parole le mie sopracciglia si alzarono spontaneamente, creando una reazione sorpresa sul volto.

Tranquillo papà, so cavarmela da sola.

Dissi sarcastica, non capendo il perché il ragazzo avesse sentito il bisogno di darci tale direttive… era il nostro Prefetto, mica il nostro tutore. Le mie dita tamburellavano sulle pareti del bicchiere ormai vuoto e mi resi conto di come alla mia bocca necessitasse ancora qualcosa di fresco. Magari potevo indirizzarmi anche io nella zona del giardino per guardare le piante presenti e tornare al bancone dei druidi per prepararmi qualche bevanda particolare. I miei occhi si posarono nuovamente su Silias, visto e considerato che ormai eravamo gli unici rimasti lì al tavolino del bar.

Tu che fai? Rimani qui o ti va di andare a fare un giro al giardino? Ho letto che si possono preparare bevande personalizzate con le piante raccolte… può essere un buon espediente per creare qualcosa che mitighi il caldo di oggi pomeriggio!

Dissi invitando, in un modo forse un po' goffo, il ragazzo a venire con me. Mi ero accorta che stava già bevendo quello che sembrava essere un succo di zucca, ma il giardino botanico che c'era alla festa sembrava pieno di piante particolari che potevano avere mille usi e proprietà per poter realizzare qualche altro tipo di bevanda diversa dal solito, e dovevo ammettere che ero assai curiosa di perdermici. Non ero certa che il mio concasato avesse tutta sta voglia di stare in compagnia, ma tentai comunque. I due Prefetti si erano allontanati, e sinceramente mi sarebbe dispiaciuto lasciarlo lì… se qualcuno lo avesse fatto con me non mi sarebbe garbata la cosa, in più poteva essere un modo per far conoscenza... qualora lui avesse avuto voglia.




Interagito con: Alice, Silias e Draven :flower:

Ho modificato il post solo per correggere qualche errore di battitura/ripetizione :caffè:


Edited by FeddyTR - 29/7/2022, 05:22
 
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view post Posted on 29/7/2022, 19:59
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Ci vuole molto coraggio per difendere i nostri nemici






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Non riuscivo a capire i l motivo per il quale io fossi cosi irritato da tutta quella situazione che si era andata a creare, d'altronde alice parlava diretta verso draven, ma le sue parole pungenti andavano a colpire anche se indirettamente la mia casata. Ok la rivalità ecc...ma usare quell'atteggiamento da me non sopportabile mi mandava in bestia, notai che neanche il prefetto aveva digerito la cosa, e mi aveva dato come l'impressione che alice con quella frase fosse andata a toccare un punto dolente...'' meglio che continuo a bere, non ho per niente voglia di impicciarmi in tutto questa manfrina ''...il mio lato menefreghista prevalse, cosi lasciai perdere e ingoiai il rospo senza intervenire, anche se la voglia era tanta...'' non vedo l'ora di salire al quarto anno, e iniziare a imparare incantesimi più potenti ''...iniziarono a ballare questi pensieri quando la ragazza iniziò a presentarsi alludendo al mio abbigliamento.. .. Il mio look ? niente di che, rispecchia solo l'odio che alberga ...naaa scherzo, mi sono lasciato un po andare con questo outfit, volevo omaggiare il dio corvo, cosi ho optato per un abbigliamento che lo ricordasse, niente di speciale, comunque bellissimo nome, sai mi rammenda qualcosa... Avendo una madre babbana di nascita, sapevo cose che gli altri ragazzi nati purosangue non sapevano del mondo non magico, e quel nome mi era famigliare, perché durante una lezione della mamma dove parlava di una certa religione mesopotamica, il nome lilith compariva, ma non riuscivo a ricordare cosa rappresentasse. Nel mentre cercavo di ricordare draven se ne usci con una raccomandazione, che trovai assai esilarante ...tranquillo, non devi preoccuparti per me ma piuttosto preoccupati per chi partecipa a questa festa, neanche immagini chi ti sei portato dietro signor prefetto....anche lilith un po confusa, o almeno era quella l'impressione che avevo avuto, se ne usci con una risposta altrettanto a tono, ma più gettata su l'ironia...''ecco che se ne va, mi prende di peso e poi sparisce, io questo ragazzo lo adoro '' ...i due se ne andarono, e sinceramente mi chiesi il perché la seguisse dopo quella piccola parentesi ...Guarda ci stavo pensando, e se vuoi ti vorrei far provare una bevanda di mia invenzione, è molto rinfrescante e ti rimette al mondo, mia madre è un erbologa, e mi ha dato delle dritte, se vuoi possiamo andare, ma evitiamo papà e mamma per ora , ok ? ….dissi per rispondere alla proposta della ragazza, seguito da un sorriso, per confermare la mi a ironia riguardo i due prefetti ...


‹ PS: 100‹ PC: 50 ‹ PM: 50‹ EXP: xxx



Interagisco con : lilith
menziono : draven - alice
 
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