La partenza di Daniel

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view post Posted on 6/8/2022, 07:12
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Daniel si svegliò subito al primo trillo della sua sveglia sul comodino; aprì gli occhi con un'energia ed un entusiasmo infiniti. Pur non essendo un tipo che faticava ad alzarsi, quella mattina era come se fosse stato stracaricato di energia, come una batteria caricata da un fulmine. Scendendo dal letto osservò rapidamente il suo baule già preparato la sera prima e la sua civetta Athena, già pronta nella sua gabbia ottonata. Sorridendole l'accarezzò dolcemente, dandole un po' di becchime da mangiare e ricevendo in cambio una nota d'approvazione con un dolce tubare.

Saettando in bagno Daniel si fece una doccia veloce, si sistemò i capelli, si mise una goccia di profumo e si osservò allo specchio. Sospirando si ripromise di continuare i suoi allenamenti anche a scuola, si doveva decisamente irrobustire sulla muscolatura!

Avviandosi in cucina Daniel salutò sua madre Anne e suo padre Robert, mangiò con gusto i suoi cereali al cioccolato col latte, inondando i genitori di chiacchere su cosa avrebbe fatto la sua prima sera al castello, sulle sue speranze e desideri sui primi giorni e sul suo più grande desiderio, trovarsi dei buoni amici. Finita la colazione volò in bagno a lavarsi i denti, erano le 9:45, era il caso di non perdere tempo e di correre ad indossare la divisa e partire di volata per King's Cross.

Appena arrivato alla stazione Daniel guardò nuovamente con impazienza l'orologio, erano le 10:40, dell'ampio margine che avevano gli era rimasta una mezz'ora scarsa. Il ragazzino ringraziò mentalmente sua madre per l'eccesso di previdenza nel mettere la sveglia venti minuti prima quella mattina. L'ingresso al binario 9 e 3/4 fu vera e propria magia; oltrepassata la barriera una miriade di maghi e streghe si mischiavano ai loro figli, tutti intenti a salire sul treno, sistemare i propri bauli e salutare le proprie famiglie. Il grande treno rosso e nero che si stagliava grande e fumante dietro di tutti era la sua meta agognata, lucido come pochi, avvolto in nuvole di fumo bianche era una vista magnifica.

Daniel aiutato dai suoi genitori, salì in una carrozza verso la metà del treno e, facendosi dare una mano dal padre, issò il baule e la gabbia di Athena sul treno. La civetta tubò animatamente, segno che non era abituata a tutto quel trambusto. Daniel cercò di accarezzarle e di calmarla un po', cercando ti trasmetterle serenità e tranquillità. Voltandosi poi, ridiscese per dare un ultimo abbraccio ai suoi genitori che gli augurarono buona fortuna. Avevano già deciso la sera prima di limitare al massimo i saluti, anche perché Daniel sapeva bene che sennò avrebbe avuto i lucciconi agli occhi e si sarebbe sciolto come un panetto di burro al sole e non voleva farso vedere come un bambino il suo primo giorno di scuola.

Salutati nuovamente con la mano i suoi, Daniel sentì il primo segnale dalla locomotiva che avvisava dell'imminente partenza del treno; il grande orologio della stazione segnava, infatti, le 10:58. Con un ultimo saluto energico verso i suoi, il ragazzino si voltò, entrando nella carrozza. Il passo più grande era fatto, era finalmente a bordo dell'Espresso per Hogwarts. Ora doveva solo trovarsi uno scompartimento con ancora dei posti liberi; Daniel sperò di cuore di avere fortuna in quel momento così importante. Quel primo incontro avrebbe segnato forse le sue speranze d'amicizie per il suo primo anno e forse più. Si augurò di avere fortuna mentre iniziò a tirare con pazienza il suo baule in avanti nel corridoio, gettando delle occhiate agli scompartimenti accanto a cui passava.


Daniel avanzò lentamente nel corridoio della carrozza. Il baule era molto più pensante di quanto pensasse, ora che non aveva più suo padre che lo aiutava a spingerlo. Il ragazzino guardò speranzoso nel primo scompartimento ma era chiaramente tutto pieno, così riprendendo la gabbia di Athena, la sua civetta, tirando forte il suo baule avanzò fino allo scompartimento successivo. Buttando un'occhiata al suo interno, visibilmente un po' spaesato, Daniel vide che era vuoto. Con decisione decise di provare ad aprire la porta che non gli fece molta resistenza; si accomodò nel posto accanto al finestrino, spingendo prima il suo baule sotto il suo sedile e appendendo la gabbia di Athena, più in alto, sopra il suo posto.


*"Chissà come sarebbe stato quel viaggio..."*

Nella mente di Daniel si materializzò un'unica cosa che gli riempì la mente in quei primi minuti, mentre il treno si allontanava da Londra, per cui ogni tanto guardava speranzoso fuori dalla porta del suo scompartimento....

*"Chissà se mi farò degli amici?"*

pensò distogliendo di tanto in tanto lo sguardo e guardando fuori dal finestino.
 
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view post Posted on 6/8/2022, 09:14
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