passeggiata di fine estate

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view post Posted on 26/8/2022, 17:14
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Sono strano, lo ammetto! Amo l'estate perché il clima troppo freddo mi urta il sistema nervoso. Ma nello stesso tempo amo il freddo, le prime piogge autunnali. se ci fosse il primato per "Miglior Pantofolaio del Mondo" vincerei senza ombra di dubbio.
A volte mi chiedono come io possa stare al caldo seduto su una panchina a leggere l'ultimo romanzo bestseller del momento... eh si, sopporto le alte temperature e pure essere circondato da persone positive.
A volte una maglia leggera, un pantaloncino messo di fretta perché quei funghi saltellanti della lezione di erbologia non li avrebbero mai accettati sono l outfit adatto per una scorpacciata di raggi di sole.
E nel frattempo me li godevo, alla fine della loro estate.
 
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view post Posted on 29/8/2022, 23:24
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Edmund Artemis Knight
Corvonero | I° Anno | 11 anni | Sereno XwFHG5M "Passeggiata di fine Estate"
La temperatura esterna era alta, esageratamente alta, decisamente troppo alta; fortunatamente una dolce brezza proveniente dal nord, dalle alture scozzesi, non rinunciava ad avvolgere il castello di Hogwarts col suo manto, rendendo così un po' più sopportabile quell'insolita calura, ma in ogni caso vi era davvero tanto caldo rispetto alle solite temperature inglesi cui era abituato il giovane Knight. Vi era fortunatamente un punto particolare nel giardino della Scuola di Magia e Stregoneria britannica in cui la brezza sembrava farsi più intensa, in quel medesimo punto pareva persino essere appena emersa da un bagno ghiacciato, tanto lì era più fresca di quanto non fosse altrove: ciò avveniva in un punto non molto distante dalla foresta proibita, una precisa zona del giardino circa a metà tra gli alberi della foresta e una panchina solitaria: un posto perfetto per sedersi a leggere.
Edmund lo aveva trovato per caso, quando un giorno aveva provato uno dei percorsi alternativi per recarsi nelle serre a dar da bere ai suoi alberelli, era passato di lì per evitare la strada principale, tutta al sole, e in quell'occasione ebbe modo di notare le speciali caratteristiche di quel crocevia di vento e ombra: abbastanza vicino alla foresta da trovarsi al riparo dai cocenti raggi solari e cullato da quel venticello fresco e frizzante, ma allo stesso abbastanza lontano da ogni tipo di pianta e arbusto, soprattutto dai pericolosi tentacoli volanti che si intravedevano a una decina di piedi di distanza.

Da allora in più di un occasione aveva deciso di andarci, quando il suo solito posto sotto il grande salice era occupato o quando la biblioteca era sconvolta da un intensità sonora maggiore di 20 decibel. E quel giorno era uno di quei giorni.
Edmund indossava una camicia con le maniche arrotolate all'avambraccio e un paio di leggerissimi pantaloncini di lino che arrivavano poco sopra il ginocchio; era diretto a quel luogo che reputava una sua personalissima scoperta dato che non aveva mai visto nessuno aggirarsi da quelle parti. Aveva la tracolla più per abitudine che per necessità, dentro di essa infatti trovavano posto solamente una pergamena, i suoi appunti sulle bacchette, una copia della Gazzetta del giorno prima e un libro che aveva preso a prestito in biblioteca sulla vita di Gregorovich, il testo che lo stava impegnando in quei giorni. Edmund camminava con passo tranquillo gettando rapidamente sguardi qua e là e cercando di ripararsi come poteva con la mano dai cocenti raggi solari.

Quel giorno però il tragitto gli avrebbe previsto un ostacolo. La panchina era occupata da un ragazzo e il sentiero passava proprio lì a fianco.
L'ospite della panchina sembrava un tipo tranquillo, come un rettile se ne stava tranquillamente esposto agli innumerevoli raggi ultravioletti, incurante che quelli gli ustionassero l'epidermide; Edmund invece non vedeva l'ora di raggiungere l'ombra, unica zona di sollievo. Il ragazzo era di qualche anno più grande, forse due, al massimo tre; era intento nella lettura dunque probabilmente non sarebbe stato un pericolo per Edmund passarvici a fianco. Non sembrava infatti propriamente uno di quei bulli che senza motivo se la prende coi primini, uno come quelli che tre giorni prima avevano appeso per le caviglie con delle corde invisibili due suoi compagni di classe. Aveva poi scoperto essere un banalissimo incantesimo contrastabile con il controincantesimo generico, ma lì per lì non ci aveva pensato, e non era riuscito a difendere gli amici. Aveva dovuto assistere inerme alla scena senza riuscire a schiantare quei due insopportabili e viziati bulli! Dunque, visto che a pelle quello sembrava un tipo a posto, Edmund tirò un sospiro di sollievo e continuò a camminare. In ogni caso, anche se quello non sembrava una minaccia alla sua incolumità, c'era comunque il rischio che fosse lui il a disturbarlo passandovi a fianco e distogliendolo dalla lettura; per questo, giunto in prossimità della panchina, a passo veloce inizio a percorrere un amplissimo semicerchio per provare ad aggirarla. Si sarebbe ricongiunto col sentiero solo ben più avanti della panchina, quasi in prossimità della meta.
Edmund continuò dunque a camminare a passo spedito nella speranza che il ragazzo non si accorgesse di lui.


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view post Posted on 30/8/2022, 16:15
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Era trascorsa già qualche ora da quando avevo sfogliato le prime pagine del libro, che poi diventarono capitoli. Avevo trovato la mia dimensione, quel momento magico in cui potrebbe crollare il mondo ed io non me ne accorgerei.
Passavano poche persone da quel sentiero, considerando che i frequentatori di quel posto sono in maggioranza primini, a volte guidati dallo spirito di esplorazione o dal fatto che la professoressa di erbologia impone loro ricerche assurde su piante ed erbe che loro non hanno mai visto.
Tra gli ultimi era passato un fanciulletto piuttosto disinvolto, con lo sguardo basso. Sembrava timido e riservato, addirittura preoccupato!
Mi sono sempre schierato dalla parte dei primini, conoscendo la loro posizione e non potevo far altro che alzarmi e trovare un modo per chiedergli se andasse tutto liscio come l'olio.


cerchi erbacce? non è difficile trovare piante che nel mondo babbano non esistono!

forse ero stato un pò troppo ironico, avevo completamente sbagliato tonalità. per questo gli sorrisi e cercai e mi sedetti, quasi invitandolo a stare un pò con me, a parlarmi delle sue impressioni riguardo ad Hogwarts!
 
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view post Posted on 1/9/2022, 14:13
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Edmund Artemis Knight
Corvonero | I° Anno | 11 anni | Sereno XwFHG5M "Passeggiata di fine Estate"
Niente andò nel modo sperato. Edmund aveva sperato con tutto sé stesso che il ragazzo non notasse la sua presenza, ma dovette constatare immediatamente che non fu così. Edmund stava per raggiungere quel particolare punto del giardino avvolto dalla dolce brezza che emergeva dalle fresche fronde della foresta proibita, e sistemarvisi con tranquillità, quando però intravide con la coda dell'occhio dei movimenti insoliti provenire da quella panchina.
Il Corvonero ci mise pochi istanti per constatare che il ragazzo si era alzato e stava camminando nella sua direzione. Edmund in un primo momento fece finta di niente, magari stava solo cambiando posto, infastidito dalla sua presenza; l'undicenne si stese sul prato sul fianco sinistro e, sorreggendo il viso con il braccio medesimo inclinato di 45 gradi sotto il mento, chinò lo sguardo sul libro su Gregorovitch aperto poco prima davanti a sé su di una pergamena scartata apparecchiata come una tovaglia, non di certo sul prato, onde evitare si sciupasse la copertina. Le dita sfogliavano le pagine del grosso volume alla ricerca del punto in cui si era fermato il giorno prima nella lettura sul grande costruttore di bacchette. Insieme a Ollivander, Mykew Gregorovitch era uno dei miti assoluti di Edmund, forse leggermente sotto a Garrick Ollivander, ma pur sempre uno dei primi in classifica nel pantheon di Edmund.
Non passò moltissimo tempo, venti o al massimo trenta secondi, quando improvvisamente quel ragazzo che poco prima era seduto a leggere sulla panchina si materializzò a pochissimi metri da lui. I passi furono attutiti dall'erba, ma Edmund che non aveva mai abbandonato lo stato di allerta, ne aveva controllato gli spostamenti con occhiate intermittenti e furtive, e negli istanti appena precedenti al suo arrivo, aveva immaginato che il fatto di trovarselo di fronte era ormai una delle ipotesi più probabili.
Il ragazzino gli si rivolse con tono scherzoso e sguardo bonario, non sembrava avere nessuna intenzione ostile, l'aspetto perlomeno era tutt'altro che minaccioso, anzi sembrava uno di quelli che cercano solo un po' di compagnia...


*Ma come, ma non aveva da leggere questo?*

Edmund non poté che osservarlo, con espressione perplessa, in cuor suo chiedendosi cosa diamine volesse da lui! Come per accertarsi fosse davvero lui, volse lo sguardo verso la panchina e, subito dopo sul ragazzo, avendo visto la panchina prima occupata, ora libera. Il ragazzo era effettivamente più grande di lui e aveva anche lui dei ricci un po' disordinati, ma molto più scuri dei capelli di Edmund. Gli disse qualcosa riguardo alle erbacce, forse il posto insolito dove si era seduto aveva dovuto fargli supporre che cercasse qualcosa... O forse...

Edmund si alzò pur rimanendo seduto, tutt'a un tratto preoccupato di essersi seduto sopra a qualche pianta magica, appoggiò entrambe le mani sull'erba poco più a destra rispetto a dove si trovava e balzò qualche trentina di pollici più in là. Quando guardò a terra, non vide però nulla di strano, c'era prato, solo prato. Con sguardo interrogativo guardò quindi il ragazzo più grande:


«Ehm no, sono qui solo perché c'è fresco.»

Rimase per pochi istanti in silenzio a fissare il ragazzo, non sembrava un cattivo ragazzo, quindi forse il suo timore era sproporzionato rispetto alla minaccia effettiva che si trovava di fronte. Poteva provare a parlarci anche se non sapeva bene cosa dirgli.

«Ehm... Tu stai cercando erbacce?»

Era ovvio che non fosse affatto così dal momento era lui quello chinato; inoltre, cos'erano queste erbacce...? Non c'erano erbacce lì. Edmund non poté non arrossire non appena si rese conto di quanto stupido fosse stato ciò che aveva detto. Abbassò quindi lo sguardo, posandolo a terra, sperando quel ragazzino non lo prendesse troppo in giro per quella sua uscita un po' stupida.

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Giuls || © harrypotter.it

 
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view post Posted on 2/9/2022, 14:42
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Gli occhi nel ragazzo, il suo viso chinato e il rossore che gli aveva riempito il viso mi fece pensare che forse non era un'uscita simpatica la mia e se proprio c'era qualcosa da dire non credo potesse risolversi tutto con una frase su delle erbacce che in effetti neanche c'erano.
Forse era dettato dalla mia esperienza il fatto che i primini cercano piante da esplorare e che possono trovare solo all'esterno. del castello. ovviamente. Ma come erbacce potevano benissimo cercare animali magici o semplicemente cercare un pò di frescura.
Feci un passo indietro, almeno con le parole, cercando di esprimermi al meglio e a questo punto mettere realmente a proprio agio il Corvonero.
Chiusi il libro col pollice tra le pagine (non so quanto sarebbe durata la nostra conversazione e se fosse durata di più avrei chiuso il libro memorizzando il numero della pagina), mi alzai e scuotendo il capo cercando la giusta tonalità meno irruenta cercai anche le parole giuste


Cerchi qualcosa? In genere i ragazzi del primo anno vengono qui per eseguire i compiti di erbologia!

Era sicuramente un ragazzo del primo anno, non lo avevo mai visto prima e nel frattempo che rispondeva mi guardavo intorno per vedere se qualcuno stesse assistendo alla scena. Mi sarei vergognato, soprattutto se il ragazzo mi avesse mandato a quel paese.
 
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