| Questo giorno sembrava non arrivare mai e invece era lì, con il suo biglietto in mano! *Binario nove e tre quarti* Lesse tra sé e sé. Era stato taciturno per tutta la mattina, aveva mangiato un pezzetto di torta di zucca e lasciato a metà la sua spremuta d'arancia senza nemmeno guardare le due uova cotte a puntino. "Il viaggio sarà lungo figliolo, sarebbe meglio mangiare qualcosa in più!" Lo rammentò suo padre seduto di fronte a lui con in mano una copia della Gazzetta del profeta.
"No ho lo stomaco chiuso. Secondo me ho dimenticato qualcosa." Disse lui, tamburellando le dita sul tavolo della grande cucina. Suo padre sospirò, poi prese la sua bacchetta e senza alzare gli occhi dal giornale pronunciò per l'ennesima volta l'incantesimo che verificava l'inventario dentro una stanza o una borsa o in questo caso un baule. "Visto? C'è tutto!" Anson annuì poco convinto. Sapeva di aver preso tutto ma comunque qualcosa lo turbava, e cosa se non l ansia di partire finalmente per questa grande avventura? Si decise era pronto!
"Andiamo, o faremo tardi" disSE Anson alzandosi in piedi, di conseguenza anche suo padre fece lo stesso, posò il giornale sul tavolo e quest'ultimo si ripiegò come nuovo andandosi a mettere al solito posto in cui tenevano i giornali, che dopo una settimana si auto distruggevano sparendo nel nulla. Insieme a sua madre e suo padre si diressero alla stazione di King's Cross. Era davvero il momento. Tanti altri ragazzi con il suo stesso baule, strane sciarpe o gufi dentro ad una gabbia erano intenti a correre per arrivare al binario, tanti i saluti, le raccomandazioni e gli abbracci. Lui non fu così smielato, un abbraccio veloce alla mamma e una stretta di mano dal papà con pacca sulla spalla.
"Diventerai un grande mago Anson. So che non ci deluderai. Ti scriveremo via Gufo e ci vedremo nelle vacanze di Natale." Concluse suo padre con parole decise ma nei suoi occhi si notava un velo di commozione. Sua madre invece cercava di trattenere le lacrime ormai strabordanti dalle palpebre. "Buona fortuna figliolo" Gli disse cercando di trattenere anche l'emozione nella voce. Il ragazzo annuì, prese il suo carrello e senza esitare attraversò la soglia. Un secondo di vuoto, giusto quell'attimo e poi lo vide... il treno diretto ad Hogwarts era lì, fumante. Persino il treno sembrava impaziente di partire. Salì, doveva fare veloce perché mancavano davvero pochissimi minuti alla partenza. Camminò per cercare qualche cabina, finalmente trovò un posto da solo e senza pensarci due volte scelse quello. Posò il suo baule, sospirò e attese il fischio di partenza.
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