A Toast to a new Beginning, Privata

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TOPIC_ICON1  view post Posted on 23/9/2022, 13:50
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Sebastian M. Leery
Ex Corvonero | Mago Adulto | 26 | 2291-tyler-hoechlin "Io oso fare tutto ciò che può essere degno di un uomo, chi osa di più non lo è."
La Testa di Porco, uno dei pochi posti che davvero lo facevano sentire a casa. Hogsmeade infondo era casa sua, aveva ancora il suo appartamento, anche se era ancor più polveroso e in disordine di quanto si ricordasse. Per quel che concerne il locale in cui si trovava adesso, invece, nulla sembrava mai cambiarlo. Ricordò la prima occasione in cui mise piede in quel posto, aveva all'incirca sedici anni e fu tutto per una stupida scommessa che comunque l'orgoglio del giovane Sebastian lo spinse a vincere a tutti i costi. La Testa di Porco infondo non è un luogo adatto ai giovani studenti di Hogwarts, per una simile clientela, si sposa molto meglio I Tre Manici di Scopa, ma la sfida stava proprio in quello. Certo da allora, Sebastian era ormai divenuto un cliente affezionato per così dire. Ogni volta che aspirava di bere qualcosa che avesse un po' più di carattere, quel logo era senza dubbio al centro dei suoi pensieri, almeno che non avesse fatto più comodo andare in qualche pub babbano naturalmente. Stare tra i babbani non gli aveva mai scatenato nulla di particolare, a differenza di tanti suoi ex compagni o altri purosangue dalle idee retrograde. Abbandonò comunque qui pensieri e si fece strada verso il bancone. L'abbigliamento del mago era abbastanza semplice e non avrebbe dovuto richiamare poi troppo l'attenzione all'interno l'ambiente circostante; Una maglia rossa ed un jeans anonimo nero, oltre ad una giacca di pelle nera che lo coprisse dal vento autunnale. Le maniche, ben arrotolate ad altezza avambraccio. I capelli scuri erano portati indietro perfettamente e la barba era stata ben definita, anche se qualche centimetro era ben visibile. Era giusto lì per bere qualcosa, non aveva intenzione ne motivi per rimanere dentro il locale più del dovuto, motivo per cui prese il primo sgabello libero, incurante di chi fosse attorno. Attese che il garzone si voltasse verso lui o che quanto meno notasse il sguardo da "desideroso bevitore", per poi attendere che si avvicinasse. Il menù ormai lo conosceva a menadito e per quanto avrebbe apprezzato con tutto il cuore di bagnare le sue labbra con un gustoso bourbon, sapeva bene che il locale non era solito servirlo, per tanto optò per qualcosa di comunque gradevole. L'idea era di prendere un Rhum invecchiato, nulla di troppo complesso dunque, ma qualcosa che potesse comunque risollevargli il morale. Il morale di Sebastian non era proprio alle stelle, aveva inoltrato la sua lettera presso Hogwarts e purtroppo, con non poca delusione, aveva appreso della impossibilità di divenire insegnante di Trasfigurazione, poiché la cattedra era già occupata. Non contento comunque di un semplice rifiuto, fece immediatamente richiesta per un altro posto, sempre all'interno della docenza di Hogwarts, ed ora non rimaneva che attendere una possibile risposta, e nel caso fosse stata positiva, di un colloquio conoscitivo probabilmente con lo stesso preside o un suo incaricato del caso. Non il massimo dunque, ma non si lamentava nemmeno troppo. Desiderava la posizione di docente, per vari motivi e l'avrebbe ottenuta, anche a costo di inventarsi una nuova disciplina e presentarla al ministero per farla approvare. La determinazione non mancava di certo al ventiseienne. Attese che il garzone, ancora una volta, potesse guardare nella sua direzione, per poi fargli un cenno, dato che solo lo sguardo non aveva raggiunto il suo obiettivo, così da fargli comprendere che lui fosse pronto ad ordinare. Si sarebbe fermato nel locale giusto per bere un drink, non aveva altri programmi per la serata, ma per quanto gli piacesse gustare alcolici particolarmente forti, non era nemmeno il tipo che si lasciava cullare dai fiumi dell'alcool, per tanto non esagerava mai. Attese, senza mai volgere lo sguardo verso il resto del locale, convinto della impossibilità che vi fosse qualcuno di interessante o di conoscente nello stesso.

PS: 160 | PC: 110 | PM: 110 | PE: 23
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// Pronto per la prenotazione


Edited by Sebastian M. Leery - 23/9/2022, 16:09
 
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view post Posted on 30/9/2022, 15:55
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Di sole e di gatti

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G2Ylysc

Amelia Gin Moonword

studentessa |12 anni | I anno | Corvonero


Gin quel giorno era un po’ arrabbiata. Erano giorni che rimaneva sveglia fino a tardi per poter studiare a fondo le materie che le mancavano. E ne era felice. Felice ma stanca. A quello si aggiungeva il necessario turno al pub meno ben visto di Hogsmeade. E Gin lo adorava. Era per lei motivo di evasione profonda. Nessun cincischiare di coetanei o studenti più grandi intenti a raccontarsi l’ultimo gossip. Né studenti che amoreggiavano o facevano a gara a chi conosceva più incantesimi. Niente di tutto questo accadeva la Testa di Porco. Certo succedevano anche qui delle stramberie ogni tanto, soprattutto coinvolgenti maghi adulti. Ma ormai era passato parecchio dall’ultimo gruppo di docenti e maghi che avevano fatto baldoria quando lei era di turno.

Gin era quindi semplicemente immersa nel lavoro, quel giorno. Non era né troppo indaffarata né troppo poco. Una situazione semplice e abbastanza tranquilla. Per questo non aveva motivo di correre più di tanto.

Non si sorprese, quindi, quando vide entrare un volto che non conosceva. Succedeva stesso. Del resto Gin era al primo anno. Il mago non sembrava cercare nessuno in particolare. Ma semplicemente entrò e si sedette nel primo posto che trovò libero.

In genere quel tipo di maghi si sedeva e ordinava ad alta voce, senza aspettare che lei si avvicinasse. Ma lui non lo fece. Si sedette in attesa. Gin ne fu stupita. Che fosse un mago gentiluomo? In quel posto? Chi avrebbe potuto dirlo.

Ad ogni modo gli si avvicinò e disse:


“Le porto qualcosa?”

Semplice, diretto, senza fronzoli.




PS: 117 | PM: 51 | PC: 51 | EXP: 4




© Gaelle


 
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view post Posted on 13/10/2022, 20:17
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«And the only solution was to stand and fight» Merlino ballerino!

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Aquileia Goodheart - Ispettore Auror



«Te lo scordi, Adrian, non te lo offro un altro giro, non dopo le vaccate che mi hai sparato nell'ultimo pattugliamento!». La ragazza rise di gusto mentre guardava il collega, seduto poco lontano al tavolo del Testa di Porco. Lui si passò la mano tra i capelli prima di alzare il bicchiere che fino a poco prima era colmo di whisky, ma che ora era già a metà. «Eddài Leia, lo sai anche tu che contro le Holyhead Harpies i Montrose non hanno storia!». Leia lo squadrò con spiritosa ironia. «Adrian, tu guardi le Holyhead solo perché hanno un bel set di chiappe, non perché sai qualcosa del Quidditch, lo sappiamo tutti» rispose, mentre si rialzava dalla sedia finendo l'ultimo sorso di whisky dal suo bicchiere. «Beh però ha tutte le ragioni, la cercatrice poi ha una carrozzeria da paura!». Leia sorrise all'esclamazione dell'altro collega Damian. «Oh Merlino ballerino, meglio se me ne vado altrimenti quest'ondata di testoterone mi farà crescere una barba più lunga e folta della sua!!» rise la ragazza, voltandosi verso il bancone. «Ci vediamo domani signori... e vedete di non fare troppa strage di fanciulle, che abbiamo il primo turno!» scherzò, facendo loro un occhiolino a metà tra lo spiritoso e il malizioso, prima di allontanarsi verso il bancone.
*Che tipi, per Morgana* pensava la ragazza, sorridendo di gusto. Da quando era tornata al Quartier Generale, aveva avuto la fortuna di riallacciare piuttosto in fretta i rapporti con i colleghi e la cosa la rincuorava molto, dandole nuova carica. Quando era entrata, ancora da auror in erba, il Quartier Generale contava un cospicuo numero di colleghe donne, ma ora era di fatto rimasta sola. Non la intimoriva affatto quella circostanza: era cresciuta in mezzo ad ambienti che per lo più erano frequentati da maschi e ormai per lei era normale mettersi sul loro stesso piano di comunicazione. Certo, spesso le precedenti colleghe *e amiche* tornavano nei suoi pensieri, e ne aveva nostalgia. Chissà che fine avevano fatto Hope e Lili, dove le aveva portate la vita, che cosa avevano trovato o scoperto sulla loro strada. In particolare Hope le mancava, perché in lei aveva trovato oltre che un'amica anche una guida, sia al Ministero che a Hogwarts. Non sapeva se l'avrebbe mai più rivista. *Ma come sappiamo, ragazza, non siamo noi a decidere* pensò, lasciando che il bicchiere vuoto si librasse per aria con un piccolo lancio per poi riprenderlo al volo nella sua mano. Si scostò una ciocca di capelli dalle labbra, impedendo loro di far bavare il rossetto rosso che quella sera si era concessa di indossare, con grande gioia dei colleghi per i quali "ogni tanto ti vesti anche da donna, Goodheart". *Che tipi davvero*, pensò. Non la conoscevano se non al Quartier Generale, dove le mise non erano propriamente eleganti o femminili - per forza di cose. Quella sera la ragazza indossava invece una canotta più scollata del solito ma non troppo, fuseaux di pelle su stivaletti di cuoio, capelli sciolti, qualche bracciale ricordo degli ultimi viaggi, e quell'unica nota di colore sul viso. Ogni tanto ci stava. Le sue iridi chiaroscure si mossero verso lo sgabello che aveva occupato poco prima di incrociare i suoi colleghi e muoversi verso di loro per salutarli velocemente. Era arrivata al Testa di porco per una delle sue serate in solitaria, quelle in cui amava staccare da tutto e da tutti, godersi i rumori della folla senza prendere parte ai giochi e godersi un buon bicchiere di whisky, bourbon o simili. Era un'abitudine che le ricordava le uscite con la sua istruttrice - nonché grande amica - Hazel, quando potevano ancora vedersi spesso. *Ora quella svitata è in Cecoslovacchia a fare ricerche su Morgana solo sa cosa per i suoi draghi. Mi sa che non la rivedrò per almeno altri tre o quattro mesi*. pensava, sorridendo fra sé. Fu in quel momento che inquadrò la fila di sgabelli davanti al bancone, e fu altrettanto in quel momento che vide che il terzo sgabello da sinistra, su cui prima si era seduta, era ora occupato. Leia sospirò, guardandosi attorno. Locale piuttosto pieno, nessun altro posto a sedere. *Brava, Goodheart, ottima idea alzarsi a locale pieno*. Si avvicinò al ragazzo e si posizionò alla sua destra, poggiando il bicchiere vuoto sul bancone.
«Spero che tu abbia voglia anche di dividere un drink, visto che mi hai preso il posto» gli disse ex abrupto, ma con un sorriso gentile. Ovviamente il ragazzo non poteva certo sapere che prima si era seduta lei, lì, e di certo sullo sgabello non c'era scritto "Aquileia" a caratteri cubitali. Adocchiò all'ultimo un altro sgabello che prima non aveva visto, messo un po' defilato - doveva essere in sovrannumero. «Tranquillo, non ti alzare» si affrettò a dirgli, mentre con un "Accio" non verbale richiamava a sé il secondo sgabello. Si mise di fianco al ragazzo. «Spero anche non ti dispiaccia se mi siedo qui, mi piace stare al bancone».
L'arrivo della giovane garzona alle dipendenze di Aberforth le permise di osservare meglio il giovane per qualche minuto in più. Era sicura di non averlo mai visto. Dall'aspetto sembrava poco più giovane di lei, e aveva un'aria piuttosto pensierosa. Interruppe i suoi pensieri per rivolgersi alla piccola, solo dopo aver lasciato educatamente parlare il giovane affinché facesse tranquillo la sua ordinazione. «Tesoro, per favore, mi porteresti una Goblingrappa? E segnami anche il whisky incendiario di prima, temo che Aberforth se lo sia scordato».
Leia ringraziò educatamente la piccola garzona, prima di rivolgersi al giovane, puntando il suo sguardo chiaroscuro negli occhi verdi di lui. «Allora, volto nuovo, cosa ti porta ad occupare posti al Testa di Porco?» disse, scherzosa. In fondo, le era sempre piaciuto parlare con persone nuove, e le serate in solitaria erano proprio quelle giuste per fare nuove conoscenze.




Allora, Leia ha preso un whisky incendiario "prima" (esigenza di narrazione...), e adesso ordina una goblingrappa ^^ Grassssie!!
 
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view post Posted on 14/10/2022, 02:23
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Sebastian M. Leery
Ex Corvonero | Mago Adulto | 26 | 2291-tyler-hoechlin "Io oso fare tutto ciò che può essere degno di un uomo, chi osa di più non lo è."
Il chiacchiericcio della tanta gente che occupava la Testa di Porco non era proprio di troppo gradimento per uno come Sebastian, che ha sempre preferito la quiete alla tempesta, tuttavia, non poteva nemmeno lamentarsene, infondo se voleva il silenzio poteva anche starsene nella propria abitazione a bere di fronte al camino, ma essendo lui un eterno insoddisfatto, era dunque inevitabile trovare qualcosa che non andasse in ambedue le scelte. Ad ogni modo ormai si trovava seduto sullo sgabello, con i gomiti ben piantati sul bancone e con la gola desiderosa di ricevere qualcosa di alcoolicamente magnifico. Non con poco stupore, ne si sforzò di mascherarlo, rimase qualche secondo con uno sguardo interrogativo quando vide la giovane ragazza dietro il bancone avvicinarsi verso lui con l'intenzione di prendere l'ordine del mago. Certo anche ai suoi tempi i giovani studenti di Hogwarts potevano impegnare il tempo libero con un lavoro, ma la Testa di Porco, quanto meno a parere di Sebastian, non era proprio il posto adatto ad una giovane strega. Anche questo pensiero però venne soppresso velocemente, infondo a lui non doveva importare nulla di ciò ed inoltre, se la situazione stava bene a lei o a chi per lei, non vedeva perché mai dovesse mettersi in mezzo.
- Se è possibile gradire due dita di bourbon con due cubetti di ghiaccio, altrimenti andrà benissimo un whisky incendiario -
Per quanto la testa di Porco fosse uno dei pub più gettonati del Mondo Magico, oltre che naturalmente di Hogsmeade e per quanto Sebastian avesse tanto preferito assetare i suoi desideri con un buon bourbon, preferì non mettere in imbarazzo la giovane ragazza e darle la possibilità di portargli qualcosa che sicuramente avrebbe provato. Attese l'arrivo del suo ordine, mentre una nuova voce femminile, attirò nuovamente la sua attenzione, ma questa volta dalla sua sinistra. Sebastian non comprese immediatamente le parole della donna in questione, ma non perse un attimo per osservarla bene. Non si sarebbe mai aspettato che qualcuno potesse voler conversare con lui quella sera, quanto meno, non una giovane donna, non in quel luogo. Tralasciando comunque le congetture della mente di Sebastian, le parole della bionda finalmente sembravano aver raggiunto qualche sinapsi ancora in funzione e il mago si protese con il corpo in avanti per poter sollevare dallo sgabello e lasciare il posto. Non che ne avesse troppa voglia, ma aveva compreso di aver rubato un posto già occupato e non gli sembrava carino rimanere incurante del disagio altrui.
- Diamine, mi scusi! Credevo fosse libero... -
Come già detto, Sebastian, stava per alzarsi, ma le successive parole della donna gli fecero sollevare il sopracciglio destro piuttosto che il sedere. Osservava i movimenti di lei, il come aveva richiamato a se uno, se non l'unico sgabello libero della taverna, tra l'altro senza dire una parole, chiaro segno che non fosse una strega qualunque. Inutile dire che Sebastian non si aspettava tutto ciò e che la bionda lo aveva totalmente preso in contropiede.
- Certo che no, qualsiasi cosa venga bevuta in compagnia assume un sapore migliore -
Da dove aveva tirato questa perla di saggezza non lo sapeva nemmeno lui, ed ancora doveva comprendere bene se la vicinanza della donna lo disturbasse oppure lo giovasse. Si guardò per un momento intorno, curioso, come se stesse cercando qualcuno che proiettava appositamente la propria attenzione sulle due figure, ma non sembrò trovare nessuno. Come potesse una donna come lei, attaccar bottone in un modo così semplice, davvero Sebastian non lo sapeva. Non era da lui, non era nella sua natura agire in tal maniera, di fronte a qualcosa di totalmente inaspettato, il mago si sentiva come un bambino di fronte ad una montagna da scalare. Probabilmente stava esagerando, e lo sapeva anche lui, ma non era così lucido da agire di conseguenza, preferì abbondarsi all'idea di essere totalmente inadeguato alla situazione, ma per questo, si dipinse sul viso, la maschera del gentiluomo cortese che apprezza la compagnia altrui. Ascoltava la bionda parlare con la giovane garzona ed un nome gli risuonò nella mente, Aberforth. Lo aveva già sentito, ne era abbastanza sicuro, ma non ricordava dove, non riusciva a comprendere perchè gli fosse così familiare. La situazione comunque non lo aiutava di certo a ragionare in modo calmo e freddo per come era abituato e la domanda successiva della bionda lo spinse ad abbandonare totalmente i pensieri su quel curioso nome.
- Viso nuovo...- sorrise - Quindi ne deduco che lei conosce tutti coloro che sono all'interno del locale
Non era proprio l'approccio da gentiluomo cortese ed affabile che voleva dimostrare, ma la bionda gli aveva offerto quello scambio in un modo troppo goloso per poter rifiutare. Fortuna volle però che si ricompose immediatamente dopo, quasi senza dare alla donna la possibilità di controbattere.
-Mi perdoni la battuta. Ahimè continuo a ripetere di non essere un tipo divertente eppure continuo a fare delle battute fuori luogo. Scusi anche per lo sgabello, davvero, non avevo idea che fosse già impegnato -
Onesto, quanto meno per la parte dello sgabello, la parte prima era mera recitazione. Per quanto ne poteva sapere, magari la bionda poteva sentirsi offesa dalla battuta del mago, motivo per cui doveva sembrare dispiaciuto e in difetto, in genere, per la mente di Sebastian, la psiche funziona così.
- Sebastian - porse la destra in direzione della donna - Per l'increscioso disguido dello sgabello, spero possa farmi perdonare offrendole la goblingrappa che ha appena ordinato -
Un ulteriore modo per non cadere nelle ire della donna. Non sapeva che tipo avesse di fianco, ne tanto meno se avrebbe potuto prendersela per un niente, ma una cosa era sicura, non amava il rischio. Inoltre la bionda in questione era ancora un mistero e a Sebastian piaceva terribilmente venire a capo dei misteri, così come comprendere chi aveva davvero vicino a lui. Tutti indossavano delle maschere, di questo ne era convinto, doveva solo comprendere come scoprirle e come toglierle, magari, la bionda sarebbe stata un'ottima cavia.


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view post Posted on 16/10/2022, 21:14
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«And the only solution was to stand and fight» Merlino ballerino!

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Mentre con la mano stesa aspettava che lo sgabello la raggiungesse, sul viso di Leia si dipinse un sorriso curioso. La giovane osservò il ragazzo, percependone l'imbarazzo del primo momento, e sperando con sufficiente sicurezza di non averlo messo troppo a disagio. «In effetti concordo, in compagnia - di qualunque tipo - ogni bevuta può prendere pieghe interessanti». Pronunciò quelle parole inarcando impercettibilmente i sopracciglio del suo occhio azzurro. Il pensiero, per un attimo libero, non potè non tornare all'unica altra serata definibile come interessante iniziata proprio al Testa di Porco. Qualche anno prima, qualche esperienza prima, *qualche scoperta prima*. L'ombra degli occhi di Raven ancora veniva a trovarla, quegli occhi neri come la notte che proprio lì a pochi tavoli di distanza avevano incrociato per la prima volta i suoi. Era più giovane, più inesperta, più vulnerabile, e sulla difensiva - talmente tanto che non si era accorta di dover seguire quella sensazione che l'aveva presa alla pancia non appena gli occhi magnetici di lui avevano puntato il suo sguardo chiaroscuro. Ma ora, di tutti quegli avvenimenti era rimasta solo cenere e una foto segnaletica appesa al centro della bacheca del suo ufficio, insieme al giuramento che aveva fatto con se stessa di riconsegnare Raven alla Giustizia, qualora il corpo degli Auror fosse riuscito a rintracciarlo. Il fondo del bicchiere di whisky incendiario che aveva appena finito non era solo un pretesto per chiacchierare con i colleghi, era anche il posto dove Leia occasionalmente faceva affogare gli occhi di Raven. Ma quella serata si prospettava diversa. La Leia di adesso - di anni dopo, aveva affinato la sua capacità di relegare le proprie emozioni a luoghi più solitari e ad atmosfere più familiari, lasciando che davanti alla gente si mostrasse il suo lato più improvvisatore e più aperto. Il che era un bene.
Si sistemò sullo sgabello, poggiando i gomiti sul bancone e spostando con gesto rilassato i capelli su di una spalla, mentre ascoltava la risposta del giovane. Si fermò, guardandolo in viso. Sorrise sostenendo lo sguardo, interessata. Le piacevano le persone che amavano fare battute azzardate. Le piaceva trovare facilmente risposte a tono.

«In effetti, almeno un terzo di loro lavorano con me al Ministero, pertanto direi che sì, li conosco» rispose, socchiudendo gli occhi e inclinando leggermente la testa. «Come loro laggiù» continuò, indicando il tavolo dove Adrian e Damian stavano allegramente gozzovigliando e parlando di chissà quante donne. «Quei due adorabili debosciati sono due miei sottoposti. Mentre per gli altri, mi dispiace deluderti, ma non ho idea di chi siano» finì. E dopo una breve pausa, aggiunse: «Così come non ho mai visto te». Se il ragazzo si stava chiedendo se fosse offesa, probabilmente faceva bene, ma avrebbe avuto torto. Battute di quel tipo erano acqua di rose per la ragazza, avvezza com'era agli ambienti eufemisticamente rustici di Durmstrang. Non sapeva dire se fosse il caso di esternare questo suo tratto, perciò si limitò a rispondere: «Tranquillo, non sei più fuori luogo di un grifone incazzato in una gabbia troppo stretta. E stai tranquillo anche per lo sgabello, non c'era scritto il mio nome sopra» disse, sorridendo gioviale, per stemperare l'eventuale imbarazzo del ragazzo. Lo osservò meglio, incuriosita da quello strano contrasto che aveva percepito: ironia (quasi al limite del sarcasmo) piuttosto pungente, e imbarazzo con una puntina di *vergogna? Strano contrasto davvero* pensava. Forse si trovava davanti ad una personalità dalle sfumature marcate e diversificate. Quella sfumatura di contrasto le sembrò si riflettesse anche nell'aspetto fisico del giovane, o nell'atteggiamento: postura composta ma abbigliamento più casual, sguardo fermo ma espressione pensierosa. Interessante.
«Sebastian, dunque. Non devi sentirti in dovere di offrirmi qualcosa, io scherzavo. Ma va bene, coglierò l'occasione per questo giro!» rispose, sorridendo. «Ti ringrazio. E ti sarò ancora più grata se mi darai del tu, non sono ancora una vecchia fattucchiera» proseguì ridendo, per poi salutare con un altro cenno la piccola garzona. Dopodichè, tornò a fissare il giovane, ricambiando la stretta della sua mano. «Aquileia, piacere di conoscerti, nuovo volto ormai meno misterioso. Quindi? cosa ti porta qui?».


 
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view post Posted on 26/10/2022, 09:44
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Sebastian M. Leery
Ex Corvonero | Mago Adulto | 26 | 2291-tyler-hoechlin "Io oso fare tutto ciò che può essere degno di un uomo, chi osa di più non lo è."
La serata si stava facendo senza dubbio interessante, anche più di quanto lo stesso Sebastian si era immaginato. Un drink, forse una battuta con il barista e alla fine a casa, nulla di più nella mente del mago ed invece, adesso si stava trovando a conversare con una strega che riusciva ad attirare la sua attenzione. Le prime parole della giovane donna a cui ancora non riusciva a dare un nome lo incuriosirono e non poco; "di qualunque tipo". Quella frase era forse stata detta con uno significato specifico o magari la bionda voleva solo sembrare un tipo divertente e a modo. Il ventiseienne non poteva saperlo, ne poteva darsi una risposta in merito, per tanto si limitò a sorriderle. Inutile dire che ci avrebbe rimuginato per tutta la serata.
- Immagino dipenda dalle proprie tendenze o interessi -
<replicò, non solo perchè gli piaceva avere l'ultima parola, ma anche perchè, forse, se avesse giocato bene le sue carte, sarebbe riuscito a venire a capo di quell'intrigante frase pronunciata dalla strega. Lo sguardo color smeraldo si spostò lievemente dalla figura della donna ad oltre il bancone, attendevano comunque i loro alcolici e al di fuori della compagnia che Sebastian sembrava avesse attirato a se, il primo motivo per cui si trovava lì, rimaneva il fare del male al proprio corpo con un dolce veleno. La voce della sua interlocutrice però riportò velocemente tutta l'attenzione, del mago, su di lei. Un rapido sguardo al tavolo indicato dalla bionda, mentre la mente di Sebastian elaborava quanto stava ascoltando. Ministero. Sottoposti. In un momento comprese che la persona di fianco a lui non era una strega qualunque, ma qualcuno di spicco all'interno della comunità magica. Comprendere ciò rese ancor più intrigante la situazione, ma allo stesso tempo, fece mettere un po sulla difensiva il mago che non provava nessuna simpatia per coloro che lavorano all'interno del ministero, ma se ne guardava bene dal far trapelare i suoi pensieri, di fatti si limitò a sorridere di tutta risposta, sollevando entrambe le sopracciglia e offrendo la sua espressione più stupita.
- Mi trovo vicino ad una figura così importante e non lo sapevo nemmeno, immagino che le debba le mie scuse, ma non mi sono mai interessato alla politica -
Il nome pronunciato poco prima dalla donna iniziava a tornargli nella mente, non sapeva ancora dove bene collocarlo, ma scoperto il luogo di lavoro della stessa, le cose, nella mente del mago, combaciavano perfettamente. Diede un altro sguardo agli uomini che la stessa gli aveva indicato, a guardarli bene non sembravano proprio il tipico burocrate senza anima che lavorasse al ministero, ma infondo lui non poteva definirsi un esperto in merito.
- Nulla di strano, sono tornato da poco da un lungo viaggio oltre oceano, sarebbe stato al quanto bizzarro il contrario -
Un altro sorriso offerto alla donna. L'invadenza era qualcosa che Sebastian non aveva mai apprezzato, ma aveva imparato a giocarci sopra naturalmente. Scoprire, indagare, interagire, non erano mai stati dei problemi, così come anche il comprendere chi si aveva davanti senza offrire qualcosa di concreto di se, ormai ci aveva fatto l'abitudine, ma la maggior parte delle volte si era anche preparato a determinate situazioni e quella invece, non era una di quelle. Inaspettata e travolgente come un'onda, la strega lo stava incalzando e Sebastian, quanto meno nella sua mente, sembrava un uomo che riesce a mala pena a stare a galla. Non era dunque la conversazione migliore per il mago, ma questo solo per il suo carattere particolare, nulla da incolpare alla strega.
- Dunque non devo sentirmi in debito? Occasione persa allora -
Era una sfida, qualcosa che comunque attirava e non poco l'attenzione del mago che rispose alle parole della sua interlocutrice senza problemi. Il tempo delle scuse era finito infondo, la sua controparte cercò di farglielo comprendere e lui non perse tempo per mettersi a suo agio. Sebastian, come forse anche la donna al suo fianco, cercava di comprendere chi si celasse sotto quella chioma bionda e quei modi al quanto particolari di fare, ma le sfumature della strega erano ancora troppo confuse per poter tracciare una vera mappa, Ascoltò ancora una volta il dire di lei e le strinse la mano. Una mano anche non troppo curata, da quello che gli sembrò di comprendere con quel fugace tocco, ma non poteva esserne certo.
- Meno misterioso? Se bastasse solo un nome per eliminare tutto il mistero che si cela dietro un volto, Aquileia, quanto sarebbe semplice il mondo, non trovi? -
Amava giocare, anche più del dovuto. La donna gli offrì di passare la conversazione su un punto meno formale e lui ci andò a nozze, mentre per quanto riguarda la sua battuta, quella non riuscì proprio a trattenerla, ma infondo, anche se Sebastian non aveva nessuna carica importante da sbandierare, avrebbe fatto comprendere in altri modi, di non essere un signor qualunque.
- Immagino quello che abbia portato anche te e tutti i presenti, il desiderio di bere qualcosa di forte e magari di passare una serata alternativa -
Aveva azzardato ovviamente, non aveva la benchè minima idea del perchè la bionda fosse lì, tra l'altro in compagnia di altri due uomini che adesso sembravano aver perso il suo interesse, ma Sebastian non era mai stato un tipo invadente, non se la persona che aveva momentaneamente attirato la sua attenzione si dimostrasse particolarmente interessante almeno.


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Aquileia Goodheart - Ispettore Auror


Leia si fermò immobile per un istante, inarcò il sopracciglio del suo occhio azzurro e sorrise di un sorriso scaltro ma divertito.
«Mi fa piacere che tu sia così aperto di vedute, ma mi riferivo al...carattere delle persone, più che al loro sesso». Alzò entrambe le sopracciglia, mantenendo lo sguardo in quello del ragazzo per osservare la sua reazione. *Tipo a cui non dispiacciono le battute di spirito a quanto pare* pensava, divertita. Senz'altro aveva trovato pane per i suoi denti.
Spostò lo sguardo verso il proprio bicchiere vuoto proprio nel momento in cui la piccola garzona arrivava con le loro ordinazioni. Il profumo della goblingrappa arrivò alle sue narici quasi da subito, strappandole un «Mmmm» sottovoce di approvazione e gradimento, mentre la donna portava il bicchiere verso di sè. Amava quel liquore, in parte ovviamente per il gusto, e in parte perché le ricordava suo papà, che amava rilassarsi ogni tanto davanti al camino di casa sorseggiandone due dita. Quella bevuta in casa Goodheart-McFarland era goblingrappa solitamente di Barolo: pur nel suo essere "selvatico", Arturus Goodheart aveva sempre avuto molto gusto per le cose buone e amava trattarsi bene. Questa che Leia stava sorseggiando non era di certo della stessa levatura, ma Aberforth aveva comunque i suoi buoni fornitori e per quanto ridimensionate, le aspettative non venivano mai deluse. Riportò l'attenzione sul giovane, osservandone le movenze e prestando attenzione al suo tono di voce. Soggetto curioso, non c'era che dire; Leia continuava ad avere l'impressione che fosse un misto di imbarazzo e provocazione. Era piuttosto colpita, tuttavia, di vederlo solo, soprattutto considerando che fosse un viso nuovo - lei stessa amava trascorrere serate intere da sola, anche uscendo di casa come quella sera, ma la reputava più un'eccezione allo standard che una regola, soprattutto quando si trovava in un posto che conosceva poco.
*Interessante punto in comune*. Una persona riservata, dunque. Al punto da far trasparire ben poco di sè, o da dire se possibile ancora meno. Leia osservava il giovane forse con la stessa curiosità con lui osservava lei, ma probabilmente senza farsi gli stessi scrupoli e senza stupirsi troppo delle eventuali stranezze delle persone o della loro definizione dei confini personali. *Anche perché vista l'ultima esperienza, anche chi dice tanto di sé può essere in grado di seminare terrore*.
La ragazza ascoltò dapprima perplessa le parole del ragazzo, ma sul suo viso si dipinse subito un'espressione di divertita comprensione. Sorrise, scuotendo la testa. «Oh, no no, non mi occupo affatto di politica. Merlino ballerino, non ne sarei in grado e credo che nel giro di due minuti mi ritroverei a schiantare chiunque, se dovessi avere a che fare con le persone in quel modo!» esclamò, ridendo. «Diciamo che sono una sorta di capoufficio, ma nella mia sezione gli uffici sono parecchi. E comunque...» si interruppe solo un momento, per concedersi un sorso di goblingrappa. «...non sono il tipo di persona che ama sentirsi lodare per il prestigio del proprio ruolo. Non è un atteggiamento che mi appartiene». Sorseggiò di nuovo la sua goblingrappa. «Tanto più che nemmeno io mi sono mai interessata alla politica. Faccende noiose, vero?» concluse, sorridendo divertita.
La stretta di mano del giovane sembrava decisa, ma non forte, ma contemporaneamente veloce, e le regalò la conferma alle impressioni che già prima si stavano formando nella sua mente. L'osservazione di lui, però, le fece soffermare lo sguardo più a lungo nel suo, lasciandola piuttosto colpita.
«Sono d'accordo» convenne. «Un nome non riesce a svelare tutte le sfumature di una persona. Non è un rivelatore... piuttosto è una porta». Si accomodò meglio sullo sgabello, accavallando le gambe con gesto rilassato e scostando i capelli sull'altra spalla. «E il mondo sarebbe sì, forse più semplice... ma anche più noioso, non credi?». Portò la mano destra alla tasca posteriore dei suoi pantaloni, estraendone un piccolo astuccio in pelle impreziosito da una serie di arabeschi. Lo aprì, e lo porse verso il ragazzo. «Un sigaro?». Non erano sigari classici, naturalmente, erano cigarillos, ma Leia era abituata a vedere e sfumacchiare ogni tanto solo quelli, chiamandoli impropriamente sigari. Chissà se il giovane avrebbe gradito. Leia ne estrasse uno, non prima di aver lasciato al giovane il tempo di prenderne uno per sé se avesse voluto; guardò stringendo lievemente la presa la punta del suo sigaro, che in un breve istante si accese, e poi vi soffiò sopra per lasciare solo la brace. «Piuttosto utile l'Ardesco come incantesimo innato, in questi casi», spiegò sorridendo, con un occhiolino.
Così come lui amava azzardare, a Leia piaceva rispondere a tono alle batutte, e forse il giovane lo aveva capito. Una mano alla goblingrappa, l'altra al sigaro, fu quindi con un sorriso scaltro che rispose all'ultima frase del giovane.
«Beh, nel mio caso sì, avevo voglia di bere qualcosa di diverso dalla solita burrobirra, ed ero partita con l'aspettativa di essere sola. Ma visto che mi hai rubato il posto...» si avvicinò con il busto al bancone, aspirando una piccola boccata dal sigaro e lasciando uscire il fumo dalle narici, per poi rivolgersi di nuovo al giovane. «...definiscimi il tuo concetto di 'serata alternativa', Sebastian».




Ti chiedo scusa per l'immenso ritardo, Sebastian!!
Sono tornata in toto e possiamo procedere con più ritmo. Ti ringrazio davvero per la pazienza!!!


EDIT: ho considerato entrambi già serviti; Se Sebastian indica che vuole offrire lui allora per me va bene, diversamente splittate pure il conto.

Edited by *Leia - 18/11/2022, 19:27
 
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view post Posted on 23/11/2022, 10:40
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Di sole e di gatti

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Amelia Gin Moonword

studentessa |12 anni | I anno | Corvonero


Gin era un po’ in imbarazzo. I due maghi seduti al tavolo erano immersi in una conversazione che sembrava assorbirli molto. Gli aveva già portato da bere quello che avevano ordinato ma non aveva ancora ricevuto il compenso relativo.Ogni tanto succedeva, soprattutto quando i clienti erano gruppi nutriti che pensavano di fare molteplici giri di bevute. Ma in quel caso non era sicura…
Aveva carpito qualche pezzo di conversazione dei due arrivati e sembrava stessero giocando a rincorrersi! Gli adulti! Che tipi strani! Gin non aveva mai capito davvero questi giochetti!
Era quindi indecisa: doveva tornare da loro a chiedergli il conto, oppure doveva aspettarsi ulteriori ordinazioni? Era possibile anche che le avessero detto qualcosa, che lei però non aveva capito o ascoltato bene. Del resto quella sera c’erano diversi clienti nel locale e il brusio alle volte non permetteva di udire bene.
Si decise infine a tornare da loro, con la scusa di offrirgli qualcosa da mangiare, magari.


“Scusate se vi interrompo” esordì arrivata al tavolo.

“Posso portarvi altro da bere, magari qualcosa da mangiare? Gli hamburger non sono male, stasera. Comunque per il conto precedente… i whisky incendiari vengono 5 falci l’uno, mentre la Goblingrappa viene 2 falci, quindi in totale sono 12 falci. Pagate ognugno per sé oppure posso fare un conto unico?”

Detto questo osservò i due in attesa di risposta. Sperava prendessero anche qualcosa da mangiare e stessero lì ancora un po’. Le piacevano quei due ed era interessata al seguito che quella conversazione avrebbe preso.



PS: 117 | PM: 51 | PC: 51 | EXP: 4




© Gaelle




Ragazzi scusate molto il tempo che mi ci è voluto a rispondervi! Avete fatto bene a considerarvi serviti! Non ho capito chi paga quindi l'ho ruolato!! ^_^ !


Per il conto totale (se ho compreso bene quello che avete preso) sono 12 falci totali (5 falci per ogni Whiskey Incendiario e 2 falci per il bicchiere di Goblingrappa. Attendo di sapere chi paga e buona serata.
 
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7 replies since 23/9/2022, 13:50   197 views
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