Sebastian M. Leery
Ex Corvonero | Mago Adulto | 26 | ♪ "Io oso fare tutto ciò che può essere degno di un uomo, chi osa di più non lo è."
Si stava davvero impegnando e sicuramente il premio valeva la fatica, tuttavia, miss Damot sembrava una interlocutrice ben più ostica di quanto il mago potesse immaginare. Lo sguardo della strega, il suo leggerso ,ma facilmente visibile, movimento delle labbra, bastò notare tutto ciò per comprendere che il discorso di Sebastian non le era bastato o quanto meno, non era stato del tutto di suo gradimento, ma le parole che ne seguirono, confermarono le apparenze del mago. Il ventiseienne, di canto suo, si lasciò sfuggire un movimento di sopracciglio destro alle prime parole della donna, se fosse stata altra l'occasione, forse si sarebbe messo a ridere, poichè era assurdo pensare, che un tipo come Sebastian, copiasse le parole di qualcun altro, ma quello non era il momento adatto, per tanto si limitò a stare in silenzio ed ascoltare il seguito. Il mago non conosceva ne l'ex professore che occupava la cattedra di Pozioni, ne tanto meno, che genere di persona fosse ancora la Damot. Le parole della strega, fluivano velocemente nella mente del mago e per un momento, Sebastian si vide costretto a chiedersi se ci fosse qualcosa di tenero tra i due, o se semplicemente l'ex docente fosse davvero abile nel suo lavoro. Un fulgido e rapido momento per porsi questi quesiti, per poi arrivare alla conclusione che qualsiasi fosse stata la risposta, a lui infondo non importava davvero.
- Naturalmente miss Damot... -
Rispose a tutto ciò che la strega gli disse, ovviamente seguendola anche. Era pronto per ciò che lo attendeva, sapeva bene che, chiunque avesse eseguito il colloquio per conto della scuola, lo avrebbe messo alla prova, infondo sarebbe stato sciocco il contrario, ma doveva anche ammettere, che si stupì, nel vedere la strega fermarsi ed osservare il tavolo di preparazione che la stessa, probabilmente, aveva allestito per l'occasione. Un leggero sorriso verso la stessa prima di parlare.
- Miss Damot, do per scontato allora che qualsiasi pozione io prepari, lei possa comprendere, sia nei passaggi che nell'esecuzione, se l'operato sia corretto o meno... -
Nel frattempo si mise di fronte alle tante disponibilità di ingredienti che la strega gli aveva preparato e iniziò a toccare e osservare le etichette delle varie provette e boccette, continuando il discorso.
- ..Posso chiederle come mai una strega dalle sue capacità, non desideri diventare docente? Magari proprio di Pozioni -
Naturalmente anche questa domanda era stata posta con la giusta cortesia, ma per quanto il messaggio fosse lo stesso, gli sembrava più carino chiedere in quel modo, il come mai una strega così abile accettasse di essere solo una segretaria scolastica. Inutile spiegare quindi perchè optò per una domanda più cordiale e sicuramente meno offensiva verso l'attuale occupazione della stessa. Doveva anche ammettere che effettivamente la risposta gli interessava, forse era l'unica cosa che fin ora aveva attirato l'interesse del mago. Lo sguardo comunque tornò al tavolo a forma di scala, tralasciando le sue curiosità, lui era lì per preparare un composto alla strega e per tanto si concentrò su di esso. Diede ancora uno sguardo in più sui vari ingredienti e decise cosa preparare.
- Naturalmente non le servirà a nulla, ma ne approfitterò per esercitarmi, poichè, se tutto andrà bene, sarà una delle lezioni per i ragazzi del primo anno. Le preparo una Pozione
Scacciabrufoli -
Se miss Damot conosceva davvero le basi della materia, allora sapeva benissimo che quella fosse una pozione abbastanza semplice da preparare, ma Sebastian dava per scontato che la strega, non volesse comprendere solo l'abilità del mago nel comporre le pozioni, quanto la sua capacità nello spiegare e insegnare. Il mago iniziò a prendere diverse provette e le mise di fronte a se, insieme ad una ciotola di rame, un piccolo mortaio ed un coltello dalla grande lama. Iniziò a spiegare, proprio come se la Domat fosse una sua studentessa e ad ogni parola detta, seguiva il movimento di ciò che aveva appena detto.
- Iniziamo subito con il mettere dieci centilitri di acqua distillata nel calderone, poi prendiamo sei zanne di serpente e le inseriamo nel mortaio frantumandole con il pastello. Devono diventare praticamente una polverina, dunque non bisogna risparmiarsi con la forza. Accendiamo il fuoco e poniamo il calderone su di esso, fiamma media per il momento -
Il giusto tempo di fare quanto esposto per poi continuare. Sapeva bene di avere lo sguardo attento e severo della donna sopra di lui, ma a Sebastian non importava, infondo un solo sguardo non sarebbe stato nulla al confronto con quello di una classe intera.
- Consiglio di utilizzare dei guanti adesso, unicamente per evitare di sporcarsi. Prendiamo quattro lumache cornute e le poniamo sul tagliere. Tagliamo loro la testa, poichè non serve e ora, mettendo la lama di piatto, premiamo forte e le schiacciamo partendo dalla coda. Raccogliamo questa pappetta che si è formata e la sistemiamo nella ciotola. Attendiamo che l'acqua nel calderone faccia le bolle e gettiamo la polvere di zanne di serpente. Adesso alziamo ulteriormente le fiamme e attendiamo dieci secondi, non un secondo di più e togliamo il calderone dalle fiamme per farlo raffreddare, basteranno sei minuti -
Posato il calderone, si tolse i guanti cercando un luogo dove potesse gettarli. Osservò l'orologio che teneva al polso e mentre teneva in mente il conto del tempo, osservando ancora una volta la stanza. L'attesa dei sei minuti, per attendere che il calderone si raffreddasse e il prodotto fermentasse era importante, anche a costo di passare quei minuti in silenzio, per poi proseguire con la preparazione.
- Adesso aggiungiamo ciò che rimane delle lumache cornute e aggiungiamo anche quattro aculei di porcospino dentro la calderone. Sbricioliamo adesso due foglie di di Ortica secca e mescoliamo tutto per quattro volte con un movimento orario del mestolo. Adesso con il mestolo, prendiamo il contenuto e lo mettiamo in una ampolla. Se la risposta è una pozione vischiosa dal colore grigiastro e l'odore pungente, allora abbiamo la nostra pozione scacchiabrufoli -
Inutile dire che l'ampolla che il mago teneva tra indice e pollice, era proprio come aveva esposto in precedenza e con tutta calma, dopo averla osservata per qualche secondo, la porse alla strega. Non era necessario dire nulla, e se lo avesse fatto, probabilmente, sarebbe potuto sembrare molto presuntuoso, per tanto si limitò a rimanere in silenzio e attendere la risposta della Damot sul suo operato.
PS: 160 | PC: 110 | PM: 110 | PE: 23
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