Stable Dose, Colloquio Sebastian Morpheus Leery

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view post Posted on 30/9/2022, 13:38
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Un’altra alba sorgeva nelle Highlands scozzesi. Hogwarts ergeva in tutta la sua bellezza, salutando un nuovo giorno, accogliendo un nuovo anno. Il primo settembre aveva aperto le porte ai giovani studenti, nuove generazioni di maghi si preparavano ad intraprendere il loro tortuoso percorso. Decisioni, definizione. Anche il personale scolastico tornava a svolgere i propri doveri portando una ventata di novità.
Era una giornata uggiosa; le nuvole cineree ricoprivano l’intera volta, schermando la luce di un sole all’orizzonte.
Quella mattina Lucille Darmont attendeva l’arrivo di un potenziale futuro docente. Sebastian Morpheus Leery, il nome inciso sul curriculum che la donna sfogliava con finto interesse. Le caratteristiche scritte su pezzi di pergamena avevano la giusta importanza per lei che basava tutto su un approccio più diretto. Avrebbe giudicato il giovane mago in quell’incontro, sperando di trovarsi di fronte ad una mente brillante, degna della ex casa che l’aveva ospitato nel castello.
Il sentiero che portava ad Hogwarts prevedeva numerose alternative. Sicuramente una passeggiata avrebbe potuto fare al caso di molti, tuttavia le carrozze trainate dai Thestral erano sempre la strada maggiormente scelta. Qualche mago aveva testato la propria resistenza, salvo poi pentirsene una volta giunti a destinazione; fiato corto e cuore a mille. Così, come chiunque accoglieva, la porta principale del castello si sarebbe aperta spinta dal guardiano. Lo sguardo cupo e disgustato avrebbe sondato il volto dell’ospite invitandolo ad entrare con un saluto circostanziale.
Il custode avrebbe così condotto il giovane all’interno dell’ufficio della Darmot.

Piano Terra. Ore nove del mattino.

Il viso si contorceva in un’espressione assonnata. Si passò una mano sul viso, provando a risvegliare il torpore che l’aveva avvolta in quei minuti di attesa. Quando bussarono alla porta, Lucille sistemò la scrivania ponendo sotto i suoi occhi le informazioni riguardanti il nuovo candidato alla docenza.
- Avanti! - rispose. La porta si aprì dando, così, un volto a quel nome su carta.
- Buongiorno Mr. Leery, prego si accomodi. -
Lo osservò. Il tono della voce era totalmente distaccato. - Sono Lucille Damont, segretaria scolastica. Ho ricevuto la sua proposta e avrei alcune domande da porle in questo colloquio. - Si alzò camminando nella stanza a braccia conserte.
- Tuttavia prima di iniziare vorrei chiederle cosa l’ha tenuto impegnato dopo aver conseguito i MAGO con eccellenza. Cosa ha fatto fuori da qui? -
Chiuse con una mano l’anta dell’armadio a forma di scala, girando la chiave.




Sebastian il colloquio è aperto, per qualsiasi dubbio o perplessità puoi trovarmi via MP.
Buona fortuna!
 
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Sebastian M. Leery
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Il grande giorno era già giunto. Sebastian avrebbe sperato di avere più tempo prima del tanto atteso colloquio, unicamente perchè la sua fame di informazioni non trova mai sazio, ed anche perchè non era troppo soddisfatto di quanto era riuscito a trovare su chi gli avesse fatto il colloquio. Era un mistero, e questo non piaceva troppo ad un tipo come il ventiseienne. Aveva preso delle informazioni sul preside della scuola ed anche su alcuni dei docenti, ma era un po come una roulette. Molte possibilità che qualcuno, su cui sapesse qualcosa, fosse lì per decidere del suo futuro, come altrettante che potesse essere qualcuno di cui nemmeno era consapevole dell'esistenza. Avere tutte queste possibilità e nessun controllo su di esse lo faceva un po innervosire, ma si obbligò a mantenere la calma. Sapeva bene di cosa fosse capace e credeva anche di avere tutte le carte in tavola per avere quel lavoro, dunque non doveva temere nulla. Doveva fare una bella figura, era praticamente imperativo nella mente del ventiseienne. Il primo punto da mettere in atto sarebbe stato il vestiario e tutto ciò che può rappresentarlo a livello visivo. La scelta dell'abito, specialmente quando doveva mettere qualcosa di carino per altri, gli rubava sempre qualche momento, ma alla fine decise per un stile non troppo elegante, ma nemmeno sportivo. Niente cravatta dunque per Sebastian, ma la camicia non poteva di certo mancare. Una camicia grigia chiara, tenuta aperta negli ultimi bottoni e una giacca, sempre grigia, ma molto più scura, sportiva, che gli fasciava tutta la parte superiore del corpo e semplici pantaloni scuri a concludere il tutto. La barba era già stata fatta, chiaramente presente sul viso del mago, ma giusto un accenno. I capelli, perfettamente tirati indietro, anche con una goccia di cera, giusto per offrire più lucentezza. Bando alle ciance comunque, da Hogsmeade a Hogwarts ci vuole davvero poco, motivo per cui aveva ben tenuto d'occhio l'orologio da polso che tiene nel destro. Non aveva certo intenzione di arrivare in ritardo al colloquio, così come non voleva arrivare in anticipo. Conosceva Hogwarts come le sue tasche, non avrebbe avuto bisogno di nessuna guida o aiuto per trovare l'accesso al castello, ma anche se avesse potuto arrivare a qualsiasi zona del castello senza sforzarsi di doverla ricordare, avrebbe dovuto attendere il custode o qualcuno addetto ad accompagnarla nell'ufficio predisposto al suo colloquio. Fortuna volle però, che che non dovette attendere allungo il custode del castello. Lo stesso se in modo ben poco elegante o gentile, lo accompagnò fino all'esterno dell'ufficio, dove Sebastian lesse bene il nome che richiamava la targhetta la suo esterno. Un lieve segno con il capo ed un mezzo sorriso verso il custode, in segno di ringraziamento, nessuna parola, sembrò quasi che l'uomo avesse apprezzato quel gesto silenzioso, ma questo non era il caso di concentrarsi sul custode. Uno sguardo fuori da una delle imponenti finestre che davano sul cortile interno, prima di proseguire verso la sua strada. Molti ricordi riaffiorarono prepotenti nella sua mente, ma Sebastian non era certo il tipo che si lasciava cullare dalla nostalgia, motivo per cui li scacciò immediatamente e proseguì, fino ad arrivare di fronte la porta dell'ufficio. Bussò, due colpi secchi. Attese il permesso dall'altra parte e quando lo ricevette, aprì la porta. Durò tutto una manciata di secondi in realtà, ma nella mente di Sebastian fu molto più lungo. Gli occhi cerulei prima si concentrarono sull'interno dell'ufficio. Ogni centimetro di porta che veniva aperta e offriva qualcosa da guardare, veniva immediatamente analizzato. Come detto durò tutto una manciata di secondi comunque, per poi concentrarsi immediatamente sulla figura centrale, rappresentata chiaramente da Lucille Damont. Chiuse la porta alle sue spalle e avvicinò verso la donna sorridendole. La donna in questione non perse tempo nel presentarsi e mettere in chiaro quale fosse il suo ruolo all'interno del castello. Sembrava una donna che amasse andare dritta al punto, un dettaglio che Sebastian apprezzava molto nel prossimo. Alle prime parole della segretaria, il mago rispose con un cenno del capo e si accomodò proprio dove gli fu proposto. Giunse poi la prima domanda, ed eccola lì. L'invadenza. Qualcosa che invece Sebastian non apprezzava troppo, ma si era preparato, aveva ipotizzato che il colloquio potesse anche far trapelare informazioni personali non attinenti al lavoro.
Ho viaggiato miss Damont. L'America è sempre stato un luogo che ha attirato le mie attenzioni ed una volta conseguiti i studi, ho deciso di ampliare le mie esperienze e la mia visione del mondo verso qualcosa che non conoscevo. Per quanto però quel luogo sia magico e le consiglio anche di visitarlo nel caso in cui non lo avesse ancora fatto, personalmente, nulla è come l'Inghilterra...
Certo oltre che a fare il turista, Sebastian aveva anche cercato informazioni sui suoi genitori, anche per vie non del tutto legali, ma quelle erano altre storie che sicuramente non interessavano alla donna.


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Agli occhi di Sebastian quell’ufficio avrebbe potuto porre lui degli interrogativi, o forse no. Tuttavia, ogni oggetto all’interno della stanza era a forma di scala - persino la sedia su cui aveva messo il sedere al caldo -, solo la scrivania faceva eccezione. Il tono del giovane mago parve alla donna alquanto gentile e, a tratti, trovò interessante quel breve discorso sulle sue avventure. Ad ogni modo, non ne fu soddisfatta a pieno e meditò di andare più a fondo sulla questione; d’altronde, era certa che la scelta di intraprendere una carriera così specifica e responsabile fosse nata pur da qualcosa.
- E cosa ha appreso durante questo lungo viaggio? Dopotutto se si è convinto che nulla sia come l’Inghilterra ci sarà un motivo immagino - disse dunque. Si aspettava un discorso più elaborato e Mr. Leery non avrebbe fatto fatica a capire, data l’insistenza. L’attimo seguente rivolse lo sguardo in direzione di uno dei mobiletti presenti nell’ufficio individuando il servizio da tè e del buonissimo succo di zucca. Aveva fatto preparare entrambe le bevande qualche minuto prima dell'arrivo del futuro docente e nella stanchezza se ne era completamente dimenticata.
- È qui con una richiesta specifica e sarei curiosa di approfondire meglio cosa la porta a chiedere la cattedra di Pozioni prima di verificare la sua capacità. Non è di certo un ruolo facile quello dell'insegnante e mi aspetto persone non solo competenti ma anche con una giusta dose di empatia. I ragazzi sono difficili da gestire e si sa... È facile perdere il controllo - riprese a parlare anticipando un lungo respiro.
Di certo il discorso della Damont aveva una logica ben precisa. Per quanto risultasse fredda e distaccata nei confronti del mondo, con un pizzico di acidità in aggiunta come ingrediente speciale, aveva a cuore la scuola e l’istruzione. Poi, certo, avere gli elogi del Preside era sempre un piacere.
Solo in quel momento tornò a posare lo sguardo severo sul giovane, soffermandosi sull’aspetto pulito che caratterizzava la sua figura.
- Gradisce del té? Del succo di zucca? - chiese poi, trovando posto sulla sedia e tornando a guardare il foglio sotto il suo naso. Le dita affusolate, presero a sfogliare le pagine ancora una volta.



 
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view post Posted on 10/10/2022, 14:59
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Sebastian M. Leery
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Primo ostacolo; Lucille Damont era senza dubbio il primo ostacolo per la sua scalata e come tale, doveva essere aggirata o superata. L'arroganza di Sebastian, gli faceva presuppore che non sarebbe mai bastata una segretaria per mettere il bastone tra le sue ruote, tuttavia era il tipo che amava il rischio, non quando non conosceva tutte le sfaccettature. Quel caso era proprio un'incognita per il mago. Tutti si sarebbe potuto aspettare di avere davanti, tranne che una segretaria con l'evidente fetish per le scale. La mente dei babbani, ma anche quella dei maghi e delle streghe, sapeva essere molto bizzarra e questo Sebastian lo sapeva bene. Era sempre stato affascinato dalla peculiarità, oltre che alla particolarità della mente altrui, ma quello non era ne il momento ne la situazione adatta per interrogarsi su ciò. Scacciò velocemente la sua attenzione dalla bizzarra forma dei mobili nella stanza e si concentrò sulle parole della donna. Avrebbe tanto voluto inarcare un sopracciglio e fare la sua migliore faccia di disappunto per l'insistenza della stessa. Sebastian non riusciva proprio a vedere la connessione che la Damont stava cercando con le sue domande e con la sua fin troppo fastidiosa invadenza, ma si contenne. Il ventiseienne aveva sempre avuto un'ottima faccia da poker, peculiarità che sapeva ben sfruttare e quell'occasione richiedeva quel preciso controllo della fisionomia facciale. Si prese qualche secondo, rimanendo con i verdi sulla donna per poi avanzare con un lieve sorriso.
Vorrei poterle rispondere in modo chiaro miss Damont,
ma temo di non poterlo fare. E' qualcosa che si trova nella pioggia. Nella nebbia mattutina. Nella puzza dei pub e magari anche nei ciottoli di alcune strade. Il mio spirito è inglese tanto quanto me e credo che per chi ami la propria casa, non esista un luogo migliore in cui poter fare ritorno. Così è stato per me per quanto concerne l'Inghilterra, ma spero lo sia anche per Hogwarts. Ho passato dei meravigliosi anni dentro queste mura e spero di poterne passare nuovamente altri

Tentò, forse con troppo romanticismo, di far cadere l'interesse della donna, anche nominando Hogwarts infondo, non ci vedeva nulla di male, inoltre la parte del castello era anche vera. Informare la Damont del vero motivo della sua visita in America, ovvero, il suo desiderio di scoprire qualcosa sui suoi genitori, non aveva senso, anche perchè non tutti i metodi utilizzati potevano essere definiti legali, così come anche poco consoni ad un futuro docente. Non era poche, dunque, i dettagli che Sebastian doveva tenersi per se, ma lo sapeva, aveva scelto lui la sua vita e sapeva bene, che sarebbe stata difficile e tortuosa. La donna riprese a parlare e finalmente il mago tirò un sospiro di sollievo nella propria mente. Finalmente il vero colloquio sembrava avere inizio e potevano parlare del vero motivo per cui si trovava in quel luogo. Rimase in silenzio e fece solo un cenno con il capo alle parole della donna per poi spostare lo sguardo verso la teiera. Un lieve cenno del capo ad accompagnare le sue parole.
No grazie, miss Damont. Capisco bene cosa vuole dire. Per quel che mi concerne, sono sempre stato il prototipo dello studente modello, immagino che il mio dossier scolastico sia ancora all'interno del castello, per tanto può mettere alla prova le mie parole, ma il punto non è questo. Come ogni anno, in qualche classe c'è sempre qualche studente più, potremmo dire, ribelle e sono fermamente convinto che ogni docente debba concentrarsi il doppio su simili soggetti. Credo sia merito dei miei vecchi insegnanti se oggi ho deciso di prendere questa strada. La loro dedizione, il loro desiderio di istruire e preparare i giovani della loro generazione al mondo...tutto ciò mi ha stimolato a fare lo stesso. Io voglio fare lo stesso. Voglio essere una guida ed un esempio per i giovani di oggi e di domani, per questo vi sarei infinitamente grato se poteste darmi tale possibilità
Un po prolisso probabilmente, ma Sebastian amava il tono della sua voce e si allena a fare monologhi del genere ogni giorno, proprio nel caso fossero serviti. Non che non credesse davvero a ciò che stava dicendo, infondo amava davvero quel mestiere e sperava con tutto se stesso di poter diventare docente, però forse meno enfasi non sarebbe guastata. A conti fatti però, agli occhi della Damont, il mago doveva sembrare un'inguaribile romantico o un ingenuo di prima classe, ma questo andava benissimo per il pensiero di Sebastian. Lui era pronto a fare di tutto per ottenere ciò che desiderava, dell'orgoglio se ne faceva davvero poco.

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- No, grazie Miss Damot -.
Erano bastate quelle poche parole e la donna fece un cenno nel vuoto. Una scala si mosse prendendo tra gli scalini il vassoio portandolo dritto sulla scrivania. Lucille si lasciò versare del tè, del latte e due zollette di zucchero. Con un dito, poi, accompagnò il moto circolare del cucchiaino immerso nel liquido sotto al suo naso.
Ascoltò con particolare interesse il discorso di Mr. Leery, attenta a non perdersi alcun dettaglio. Le parole si incastravano tra loro toccando note poetiche. Chi non avrebbe accettato un uomo e un mago così perfetto dopotutto? pensò accigliata. L’apparenza poteva tendere quasi sempre una trappola, lo sapeva e così storse le labbra con un lieve disappunto. Portò la tazzina alle labbra bevendo un sorso di quel tè caldo appena servito, il liquido le bruciò in gola obbligandola a trattenere per un breve attimo il respiro.
-Credo di aver letto sulla Gazzetta un discorso simile. Sì, nella pagina dedicata agli aforismi» - gli occhi si strinsero come due fessure e sorrise di sbieco divertita.
- Ma voglio darle il beneficio del dubbio. - tornò subito seria. -Suppongo lei sia al corrente dell’abbandono del Professor White. Un grande mago e insegnante che ha dato molto alla scuola. - bevve ancora un altro sorso.
Sirius White aveva lasciato il suo incarico. Per molti era stato difficile da accettare; per altri semplicemente un’opportunità. Lucille si augurava di vederlo presto varcare le mura di Hogwarts.
- La cattedra di Pozioni è un grande peso, Mr. Leery. Se lei è disposto a prendersene carico allora non mi resta di capire le sue capacità - portò le mani intrecciate sotto il mento poggiando il viso.
- Suppongo che adesso dovrà seguirmi se non le dispiace - un invito chiaro che non ammetteva alcuna obiezione. Si alzò dalla sedia, passò ai lati della scrivania dirigendosi verso l’uscita ma si fermò a ridosso della porta poggiandovi le spalle. Sulla destra un lungo bancone rigorosamente a forma di scala, invitava il futuro docente a farsi avanti. Lungo l’ampia superficie, Sebastian avrebbe trovato ingredienti necessari, un calderone e utensili di ogni tipo. Uno spazio tutto per lui per mettersi alla prova.
- Ha tutto quello che le occorre proprio qui - fece cenno con la mano. Qualche attimo di silenzio e riprese senza staccarsi da quella posizione. - Metta pure in risalto le sue capacità: mi crei una pozione, quella che vuole, spiegandomi passaggi e ingredienti. -
La prova era appena iniziata, Lucille Damot avrebbe atteso impaziente.





Molto bene Sebastian, eccoci alla prova.
L’Almanacco delle Pozioni ti fornirà un ampio elenco per scegliere ciò che desideri. Tieni conto di ciò che puoi o non puoi realizzare nei tempi previsti di un colloquio e rispetto alle abilità del tuo personaggio. Lucille ti chiede di essere preciso, vuole sapere gli ingredienti e si aspetta un’ottima conoscenza di questi ultimi.
In questo turno ti chiedo di ruolare l’inizio della pozione scelta, componenti, passaggi e specifiche.
Per qualsiasi domanda o dubbio mi trovi via mp.

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Sebastian M. Leery
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Si stava davvero impegnando e sicuramente il premio valeva la fatica, tuttavia, miss Damot sembrava una interlocutrice ben più ostica di quanto il mago potesse immaginare. Lo sguardo della strega, il suo leggerso ,ma facilmente visibile, movimento delle labbra, bastò notare tutto ciò per comprendere che il discorso di Sebastian non le era bastato o quanto meno, non era stato del tutto di suo gradimento, ma le parole che ne seguirono, confermarono le apparenze del mago. Il ventiseienne, di canto suo, si lasciò sfuggire un movimento di sopracciglio destro alle prime parole della donna, se fosse stata altra l'occasione, forse si sarebbe messo a ridere, poichè era assurdo pensare, che un tipo come Sebastian, copiasse le parole di qualcun altro, ma quello non era il momento adatto, per tanto si limitò a stare in silenzio ed ascoltare il seguito. Il mago non conosceva ne l'ex professore che occupava la cattedra di Pozioni, ne tanto meno, che genere di persona fosse ancora la Damot. Le parole della strega, fluivano velocemente nella mente del mago e per un momento, Sebastian si vide costretto a chiedersi se ci fosse qualcosa di tenero tra i due, o se semplicemente l'ex docente fosse davvero abile nel suo lavoro. Un fulgido e rapido momento per porsi questi quesiti, per poi arrivare alla conclusione che qualsiasi fosse stata la risposta, a lui infondo non importava davvero.
- Naturalmente miss Damot... -
Rispose a tutto ciò che la strega gli disse, ovviamente seguendola anche. Era pronto per ciò che lo attendeva, sapeva bene che, chiunque avesse eseguito il colloquio per conto della scuola, lo avrebbe messo alla prova, infondo sarebbe stato sciocco il contrario, ma doveva anche ammettere, che si stupì, nel vedere la strega fermarsi ed osservare il tavolo di preparazione che la stessa, probabilmente, aveva allestito per l'occasione. Un leggero sorriso verso la stessa prima di parlare.
- Miss Damot, do per scontato allora che qualsiasi pozione io prepari, lei possa comprendere, sia nei passaggi che nell'esecuzione, se l'operato sia corretto o meno... -
Nel frattempo si mise di fronte alle tante disponibilità di ingredienti che la strega gli aveva preparato e iniziò a toccare e osservare le etichette delle varie provette e boccette, continuando il discorso.
- ..Posso chiederle come mai una strega dalle sue capacità, non desideri diventare docente? Magari proprio di Pozioni -
Naturalmente anche questa domanda era stata posta con la giusta cortesia, ma per quanto il messaggio fosse lo stesso, gli sembrava più carino chiedere in quel modo, il come mai una strega così abile accettasse di essere solo una segretaria scolastica. Inutile spiegare quindi perchè optò per una domanda più cordiale e sicuramente meno offensiva verso l'attuale occupazione della stessa. Doveva anche ammettere che effettivamente la risposta gli interessava, forse era l'unica cosa che fin ora aveva attirato l'interesse del mago. Lo sguardo comunque tornò al tavolo a forma di scala, tralasciando le sue curiosità, lui era lì per preparare un composto alla strega e per tanto si concentrò su di esso. Diede ancora uno sguardo in più sui vari ingredienti e decise cosa preparare.
- Naturalmente non le servirà a nulla, ma ne approfitterò per esercitarmi, poichè, se tutto andrà bene, sarà una delle lezioni per i ragazzi del primo anno. Le preparo una Pozione
Scacciabrufoli -

Se miss Damot conosceva davvero le basi della materia, allora sapeva benissimo che quella fosse una pozione abbastanza semplice da preparare, ma Sebastian dava per scontato che la strega, non volesse comprendere solo l'abilità del mago nel comporre le pozioni, quanto la sua capacità nello spiegare e insegnare. Il mago iniziò a prendere diverse provette e le mise di fronte a se, insieme ad una ciotola di rame, un piccolo mortaio ed un coltello dalla grande lama. Iniziò a spiegare, proprio come se la Domat fosse una sua studentessa e ad ogni parola detta, seguiva il movimento di ciò che aveva appena detto.
- Iniziamo subito con il mettere dieci centilitri di acqua distillata nel calderone, poi prendiamo sei zanne di serpente e le inseriamo nel mortaio frantumandole con il pastello. Devono diventare praticamente una polverina, dunque non bisogna risparmiarsi con la forza. Accendiamo il fuoco e poniamo il calderone su di esso, fiamma media per il momento -
Il giusto tempo di fare quanto esposto per poi continuare. Sapeva bene di avere lo sguardo attento e severo della donna sopra di lui, ma a Sebastian non importava, infondo un solo sguardo non sarebbe stato nulla al confronto con quello di una classe intera.
- Consiglio di utilizzare dei guanti adesso, unicamente per evitare di sporcarsi. Prendiamo quattro lumache cornute e le poniamo sul tagliere. Tagliamo loro la testa, poichè non serve e ora, mettendo la lama di piatto, premiamo forte e le schiacciamo partendo dalla coda. Raccogliamo questa pappetta che si è formata e la sistemiamo nella ciotola. Attendiamo che l'acqua nel calderone faccia le bolle e gettiamo la polvere di zanne di serpente. Adesso alziamo ulteriormente le fiamme e attendiamo dieci secondi, non un secondo di più e togliamo il calderone dalle fiamme per farlo raffreddare, basteranno sei minuti -
Posato il calderone, si tolse i guanti cercando un luogo dove potesse gettarli. Osservò l'orologio che teneva al polso e mentre teneva in mente il conto del tempo, osservando ancora una volta la stanza. L'attesa dei sei minuti, per attendere che il calderone si raffreddasse e il prodotto fermentasse era importante, anche a costo di passare quei minuti in silenzio, per poi proseguire con la preparazione.
- Adesso aggiungiamo ciò che rimane delle lumache cornute e aggiungiamo anche quattro aculei di porcospino dentro la calderone. Sbricioliamo adesso due foglie di di Ortica secca e mescoliamo tutto per quattro volte con un movimento orario del mestolo. Adesso con il mestolo, prendiamo il contenuto e lo mettiamo in una ampolla. Se la risposta è una pozione vischiosa dal colore grigiastro e l'odore pungente, allora abbiamo la nostra pozione scacchiabrufoli -
Inutile dire che l'ampolla che il mago teneva tra indice e pollice, era proprio come aveva esposto in precedenza e con tutta calma, dopo averla osservata per qualche secondo, la porse alla strega. Non era necessario dire nulla, e se lo avesse fatto, probabilmente, sarebbe potuto sembrare molto presuntuoso, per tanto si limitò a rimanere in silenzio e attendere la risposta della Damot sul suo operato.


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In attesa con le braccia conserte Lucille osservava il giovane Leery. Occhi puntati lungo il bancone, ben attenti a scrutarne i dettagli: una vasta gamma di ingredienti e il calderone in peltro dinanzi a sé. Il flusso di parole iniziò a fare il proprio corso riempiendo il silenzio che, per un attimo, aveva dato modo ad entrambi di focalizzarsi su quanto sarebbe avvenuto di lì a poco.
- Vedo che ha buon occhio -, sbuffò con un ghigno divertito. - La ringrazio ma non ho un particolare interesse per l’insegnamento Mr. Leery, credo che mi si addica di più coordinare un settore della scuola nonostante le mie ottime capacità. Scegliere chi è in grado di insegnare a dei giovani maghi è una responsabilità che ho molto a cuore -
Mentre Sebastian iniziava la sua spiegazione, la giovane donna decise di staccarsi dalla porta. Un piccolo slancio, braccia ancora strette al petto e pochi passi dettati dal tintinnio di tacchi sul freddo lastricato. Passò alle spalle del mago, posizionandosi per un primo momento alla sua destra e poi dalla parte opposta, verificando con attenzione ogni passaggio e ascoltando con interesse quanto aveva da dirle. La scelta della pozione l’aveva fatta sorridere: era decisamente insolito iniziare con una Scacciabrufoli.
- La sua scelta mi incuriosisce, che sia la strada semplice quella più facile? -, chiese mentre nella preparazione iniziava a notare qualcosa che non la convinceva affatto. Rimase in silenzio fino al termine del procedimento, fino a che Sebastian non consegnò l’ampolla con un liquido cui colore le fece storcere il naso definitivamente.
- Mr. Leery, non metterei mai una cosa del genere sulla mia pelle. Mi duole dirle che il procedimento è sbagliato, così come lo sono le dosi… - afferrò l’intruglio tra le dita e lo fece oscillare da parte a parte notando notevoli grumi presenti all’interno: l’ortica secca non tritata aveva finito per formare dei filamenti e troppi aculei di Porcospino ne avevano cambiato totalmente il colore.
- Confido che l’ansia da prestazione l’abbia fatta vacillare, quindi sono decisa a darle un’altra possibilità ma questa volta sarò io a scegliere la pozione -, tornò al proprio posto appuntando alcune cose sulla cartapecora.
- Come saprà, Pozioni richiede un’eccellente conoscenza dell’Erbologia. Introdurre una pianta invece di un’altra, per la preparazione di un intruglio, può portare ad effetti non solo dannosi ma anche mortali. Pensi alla Belladonna, il cui elevato dosaggio può essere letale - poggiò le mani l’una sull’altra tornando a guardare con più attenzione. Voleva essere chiara una volta per tutte.
- Bene, Mr. Leery -, lo guardò accigliata, - Prima di procedere con la pozione che andrò a chiederle, voglio che mi indichi in maniera chiara tutti gli ingredienti, specificandone le proprietà - scrisse ancora alcune cose sui fogli sotto al suo naso, bevendo un sorso di tè.
- Mi parli della Pozione Addormenta Draghi: cos'è? cosa la compone? Mi indichi gli ingredienti sul bancone e mi dica quali sono le caratteristiche dei singoli. Perché ci si serve di loro? E infine, quanto dura l’intero procedimento? - Sperava di essere stata chiara: prima di qualunque altro passo da fare su quel bancone, aveva bisogno di capire se Sebastian avesse una conoscenza approfondita di ciò che stava facendo e perché.





Non ci siamo Sebastian, ci sono alcune cose da chiarire.
Non hai seguito quanto scritto sul nostro Almanacco delle Pozioni (QUI) fallendo la prova; hai sbagliato ingredienti, dosaggi e i passi del procedimento. Tuttavia, Lucille ti sta dando un ulteriore possibilità e ti chiede solamente di elencare gli ingredienti della Pozione Addormenta Draghi e le proprietà che hanno. QUI, troverai l’elenco delle Piante Magiche, ciò che non è presente puoi cercarlo su internet senza alcun problema e per il restante usa la fantasia.
Dunque, in questo turno ti chiedo di ruolare solamente la descrizione degli ingredienti e il perché nel loro utilizzo per la creazione della pozione scelta.

Ti ricordo che per qualsiasi domanda o dubbio mi trovi disponibile via mp, se non è chiaro qualcosa basta chiedere!

 
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Sebastian M. Leery
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La preparazione di una pozione era sempre stato qualcosa di molto complesso, preciso e da fare a mente libera, poichè il minimo errore poteva essere fatale, oltre che compromettere il risultato finale. Questo Sebastian lo sapeva bene eppure, saperlo, non lo fermò dal fare una magra figura, ma andiamo per gradi. Ascoltò le parole in risposta della strega, mentre iniziava ad armeggiare con i primi ingredienti e sorrise alle stesse. Pensò anche di avere di fronte a se, un esempio lampante di dovere al proprio mestiere, misto a ben poca audacia o ambizione, ma infondo, come fosse davvero fatta la donna che rispondeva al nome di Lucille Damont, non era di suo interesse. Il mago cercò anche di ignorare la seguente domanda della donna, fingendosi troppo impegnato per poter rispondere. Effettivamente azzardata come mossa lo era. La pozione scacciabrufoli non era di certo considerata come pozione difficile, anzi, era tra le più semplici, ma era chiaro sin da subito che il mago aveva sottovalutato l procedimento. A fine del suo operato, le parole della Damont furono un po come un pugno in faccia, anzi, forse se la donna si fosse protesa per darglielo davvero, la situazione sarebbe stata meno umiliante. Guardò nuovamente il suo risultato, dopo che la donna, gli fece notare le imperfezioni che dal mago a quanto pare erano state ignorate e Sebastian di conto suo, non aveva nulla da controbattere. Era stato frettoloso, incurante e poco attento. Tutti aggettivi che in genere non gli competono, ma di fronte al risultato esposto, ammettere il contrario sarebbe stato come mentire nel più scellerato dei modi.
- Non ho scusanti miss Damot, ma la ringrazio, eseguirò qualsiasi pozione desideri -
Un tono ben più docile adesso quel del mago, ma non poteva fare diversamente, infondo era lui in errore e lo sapeva bene, mentre la sua interlocutrice era stata anche fin troppo gentile offrendogli un ulteriore possibilità, fossero stati a parti inverse, sicuramente lui non sarebbe stato così magnanimo. Prima di sentire la nuova richiesta della Damot, cercò di capire cosa lo aveva portato a sbagliare fino a tal punto. L'avere un colloquio con una figura talmente inaspettata lo aveva scombussolato fino a tal punto? O forse era colpa del mobilio-scala? Non lo sapeva, se lo chiedeva, ma non riusciva a trovare una risposta. Decise comunque che quello non era il momento migliore per crucciarsi su ciò. Si prese un momento per fare un sospiro profondo e svuotare la mente, roba più semplice a dirsi che a farsi per un tipo come lui, ma tentò comunque. Ancora una volta, il mago ascoltò la richiesta della strega, una richiesta ben più semplice rispetto a quella che gli aveva fatto poco prima, inutile dire dunque che lo stava facilitando e non poco. Se alla fine tutto fosse andato bene, Sebastian avrebbe dovuto mandarle dei fiori o una cesta di frutta come ringraziamento. Il colloquio adesso sembrava più un'interrogazione a dirla tutta, ma si era ficcato lui in quella situazione scomoda e per tanto poteva solo accettarla in silenzio.
La pozione addormenta draghi è una pozione semplice che modifica lo stato del bersaglio e, proprio come può suggerire il nome, ha lo scopo di addormentare un drago. Come ben sappiamo, a causa della mole e delle protezioni dei draghi, essi hanno un'incredibile resistenza agli incantesimi, motivo per cui, l'opzione migliore per calmare uno di questi animaletti, è proprio quella di agire dall'interno
Per quanto potesse essere un po umiliante la situazione. doveva ammettere a se stesso di avere un enorme senso di déjà-vu. Si trovava ad Hogwarts e nuovamente, dopo anni, veniva interrogato, anche se il contesto era chiaramente diverso. Si voltò nuovamente in direzione dei tanti ingredienti che la Damot gli aveva preparato ed iniziò ad elencarli proprio come gli era stato richiesto.
Allora, abbiamo bisogno di, tre gocce di veleno di Cobra, quattro ossa di Zombie. Un ciuffo di peli di Coniglio. Tre squame di coda di Sirena. Venti grammi di Giusquiamo. Quindici grammi di Sanguinaria e Due grammi di Cinquefoglie -
Fece un momento mente locale per assicurarsi di non aver dimenticato nulla ed effettivamente, gli sembrò di aver elencato il tutto. Adesso doveva però anche spiegare il perchè avesse scelto proprio quegli ingredienti e non altri. Nulla di troppo complicato infondo e poi, in una vera lezione, qualcosa del genere avrebbe comunque dovuto farlo.
Iniziamo con le ossa di zombie, esse servono a dare la giusta consistenza alla pozione durante la preparazione. Poi passiamo alla Giusquiamo, questa è una pianta che possiede delle potenti componenti allucinogene e dato il nostro scopo ne faremo buon uso. Poi abbiamo la Sanguinaria, che a discapito del suo nome, è solo un potentissimo anestetico, questa ci assicurerà di far addormentare il nostro drago. Le cinquefoglie, invece, le utilizziamo per contrastare il veleno di cobra, che comunque non andrebbe mai assimilato dal drago, se non fosse per il ciuffo di peli di coniglio, che serve proprio a coprire il sapore dello stesso. Tuttavia questo ancora non basta, poiché, bisogna invogliare il drago a bere tale pozione, altrimenti i nostri sforzi andranno ad Azkaban. Qui infatti entrano in gioco le squame di coda di sirena, prelibatezza per il palato draconico.
Cercò nuovamente di fare mente locale, pensò e ripensò, non voleva sbagliare nuovamente e si convinse quasi di essere riuscito a dare alla strega ciò che gli era stato richiesto, ma naturalmente stava alla donna dire l'ultima parola.


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view post Posted on 12/11/2022, 11:32
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Il Fato

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I capelli dorati vennero sistemati dietro le orecchie mentre le parole di Sebastian riempivano lo spazio catturando l’interesse. A Lucille piacque particolarmente il modo in cui aveva reagito alle sue parole e come aveva affrontato quella piccola sconfitta. Così, lo lasciò ragionare in silenzio afferrando un dolcetto ai mirtilli curiosamente, anch’esso, a forma di scala. Gli elfi delle cucine ormai conoscevano i suoi gusti e non mancavano di trasformare il cibo in piccole sculture dalla forma che lei più amava. Assaporò con gusto il ripieno e si beò di quegli attimi di silenzio per godersi ogni piccola sfumatura che vibrava sotto le papille gustative. L’aroma era dolce senza, però, tralasciare note acidule che caratterizzavano la particolarità di quella bacca. Un goccio di tè per mandare giù il tutto e si sistemò pronta ad ascoltare l’inizio di quella spiegazione che sembrava fin da subito essere estremamente accurata. Concentrò lo sguardo sul giovane uomo, braccia conserte sulla scrivania, fissa su ogni minimo movimento.
- Direi molto bene, Mr. Leery - disse non appena finì di elencare in maniera chiara ed efficiente gli effetti di ogni ingrediente e il loro utilizzo per il fine di quella pozione.
- Mi conferma il fatto che, quello di prima, sia stato un incidente di percorso - ghignò con un sorrisino sbieco. - Però, mi piacerebbe averne la certezza assoluta. Come saprà imparare a memoria una poesia non è come recitarla, non trova? - allargò le braccia protendendole leggermente verso di lui. - Mi spieghi il procedimento e i tempi della pozione - chiese, - In un secondo momento procederemo con la parte pratica - finì per dire e rimase in attesa.
Lucille aveva avuto modo nel tempo di incontrare numerosi aspiranti docenti e il più delle volte, nonostante i suoi interventi a volte pungenti, era riuscita a guidare perfettamente chi aveva di fronte mettendolo a proprio agio. Per quanto il suo sguardo potesse apparire severo a molti, le proprie azioni non erano mai volte a mettere in difficoltà chi aveva di fronte, eccetto rari casi di cui ne aveva una valida motivazione. Sapeva non essere facile sentirsi sotto esame e che se non si prestava attenzione, poteva lasciarsi sfuggire via un ottimo candidato.





Direi ottimo!
Prossimo passo è chiarire il procedimento della Pozione senza procedere in maniera concreta. Ti chiedo di descrivere in ordine ogni singolo passaggio e di giustificare la sequenza degli ingredienti con logica e fantasia, laddove tu non abbia delle informazioni precise. Altresì, i minuti durante le fasi di preparazione dovranno essere motivati. Come hai già precedentemente fatto ti riporto al nostro Almanacco delle Pozioni QUI, che indubbiamente ti sarà d’aiuto.

Come sempre per qualsiasi domanda o dubbio mi trovi disponibile via mp!

 
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