Doppio fine

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view post Posted on 25/12/2022, 17:46
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Edmund Artemis Knight ~ Studente I Anno ~

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[Segue da qui]

«Ehm... Come? Ce l'hai con me?»

Chiese Edmund alla compagna, che improvvisamente vide voltarsi verso di lui. L'esplorazione di Bibliomagic era l'unico motivo per il quale il Corvonero aveva deciso di accompagnare Amelia ad Hogsmeade. Non amava particolarmente lo shopping, specie in quel periodo prenatalizio in cui il numero di clienti aumenta ovunque a dismisura, tuttavia le occasioni per gli studenti del primo anno di andare a Hogsmeade non erano moltissime, lui ad esempio ci era stato una sola volta, e quell'occasione gli parve troppo ghiotta per essere sprecata.
Da quando era entrato in quella rinomata libreria non aveva smesso di guardarsi attorno: a un'ispezione generale mirata a farsi un'idea dei vari reparti tematici presenti, ne seguì una più dettagliata in quelle aree che aveva reputato di suo interesse maggiore.
E così si era lungamente soffermato sul reparto riservato alle pozioni, del quale aveva passato in rassegna quasi ogni volume, per poi passare a quello degli incantesimi generici, uno dei più ricchi in assoluto, e poi a quello delle fatture e ancora a quello dei testi sulla storia della magia antica e moderna e infine alla splendida area riservata ai libri sul Quidditch. Testi veramente belli, tutti imperdibili!
Che meraviglia! Come facevano alcuni a non amare i libri era davvero incomprensibile!
Nella pergamena che sempre portava con sé, Edmund si era già appuntato qualche titolo interessante: amava infatti non farsi cogliere impreparato da zii e parenti vari quando gli chiedevano cosa desiderasse per Natale. Il fratellino Philippe d'altronde aveva sempre la risposta pronta, tirando fuori qualche diavoleria appena uscita che gli mancava, come quel pupazzo incantato che giocava a Badminton dell'anno prima, e lui non voleva essere da meno. Ecco che aveva così appreso a rispondere prontamente alle loro richieste fornendo il titolo di qualche bel libro che avrebbe desiderato, partendo ovviamente da quelli troppo costosi fa poter acquistare autonomamente.
Finito quel primo giro finalmente era giunto al reparto che più gli interessava: come insegna la tradizione il dolce si tiene per la fine, ovviamente. Quella di Edmund per l'arte delle bacchette era una passione che coltivava da moltissimo tempo, sin da quando da piccolo passava le estati a York presso i nonni materni. Ma gli sviluppi più recenti lo avevano costretto ad approfondire le ricerche in una direzione che non aveva previsto. Si era messo quindi a cercare avidamente informazioni, quelle informazioni.
Finora la ricerca era stata piuttosto infruttuosa, non perché mancassero libri sull'arte delle bacchette, quanto piuttosto per il fatto che nessuno di essi sembrava trattare il problema che assillava il giovane Corvonero. Quell'uscita ad Hogsmeade era certamente orientata ad apprendere la posizione della libreria e a visitarla personalmente, ma era soprattutto un sopralluogo per quella ricerca che sarebbe non si sarebbe certamente conclusa lì, non in quel giorno perlomeno.
Gli occhi scorsero rapidamente tutti i titoli sugli scaffali dedicati e, di tanto in tanto, ne estrasse qualcuno per controllare meglio i contenuti, sfogliandone le pagine interne. Gli sarebbe servito molto tempo per condurre quella ricerca, forse addirittura dei giorni interi, ma per il momento poteva perlomeno farsi un'idea di cosa la libreria offrisse e quali potenziali informazioni potesse riservargli.
Decise quindi di scorrerne rapidamente i titoli e annotarsi i testi più interessanti, o meglio, che più sembravano avvicinarsi alle risposte che Edmund cercava.
Quando sentì le parole di Amelia aveva appena finito di ispezionare quell'area del negozio, e non appena la sentì rivolgersi a lui si spostò subito leggermente a destra e prese tra le mani il primo libro che gli capitò sotto tiro, fingendo di guardarlo, onde evitare di destare sospetti per quel morboso interesse per quell'area del negozio.


«Niente niente, stavo solo dando un'occhiata alle ultime novità!»

Rispose un po' impacciato cercando di rimettere al suo posto "I libri proibiti", quel testo che si era trovato tra le mani. Sorrise ad Amelia, tirando i lati della bocca in un sorriso un po' forzato a labbra socchiuse.

«Sembrava interessante questo, tu l'hai letto?
Comunque sì, direi che per oggi ho finito, quando vuoi possiamo andare.»


Concluse guardando in direzione del bancone dove il commesso avrebbe dovuto nel frattempo aver preparato la consegna per la Corvonero.

Hogsmeade, Bibliomagic
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view post Posted on 5/7/2023, 10:49
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Amelia Gin Moonword ~ Studente I Anno ~

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Gin osservò Edmund con occhio incuriosito. Sbagliava o stava nascondendo qualcosa? La sua curiosità si accese subito, ma non le avrebbe dato sfogo. Almeno non subito. Credeva fermamente nel rispetto dei segreti altrui. Se Edmund avesse voluto un giorno dirle di più spettava a lui. Se c’era una cosa che Gin odiava era la gente che voleva intromettersi a tutti i costi nei suoi affari privati! Tuttavia avrebbe probabilmente lasciato cadere qualche appiglio nella conversazione, casomai Edmund fosse stato in vena di raccontarsi di più.

«Uuuu ti interessi di libri proibiti?» gli chiese avendo letto il titolo del libro che aveva in mano in quel momento. «No, non l’ho ancora letto. Per ora sono interessata ad imparare qualche incantesimo e pozione nuovi» gli fece vedere i due libri che aveva acquistato per se stessa e che aveva deciso di non consegnare a Ka. Si trattava di “Antichi stregamenti ed incanti obliati” e di “Quando l'Evoluzione è un Bolide che fa Cilecca”.

«Ti piace pozioni? Sembra che in questo libro ce ne sia una molto interessante… Ah ecco Ka. Ka ti presento Edmund» disse quindi con fare solenne rivolgendosi al gufo e porgendogli un biscottino preso da una delle tasche del mantello. Ka, il suo gigantesco gufo reale nero, era entrato da una apertura del tetto e si era appoggiato sul bancone.

Una volta consegnati i libri al gufo e agli aiutanti messi a disposizione dalla libreria, Gin si avviò verso l’uscita del negozio, osservando con la coda dell’occhio Edmund.

Quel ragazzo la incuriosiva. Poteva vedere la fame di conoscenza che animava anche lei, ma ancora non sapeva verso quali angoli del sapere magico erano rivolti. Nel suo caso, si trattava di tutto. Gin voleva imparare tutto. Era affascinata da ogni singolo aspetto di quella nuova vita che stava sperimentando. Si perse un attimo a ripensare alla nonna, di cui non aveva notizie. Alla mamma che le aveva nascosto quel mondo. E, di nuovo, si chiese il perché. Era sua mamma una strega? O no? Non aveva contatti con loro da mesi. Da quando aveva ricevuto la lettera per la precisione.

Una volta usciti, Gin si ridestò dai suoi pensieri e riprese, rivolgendosi ad Edmund:


«Che facciamo ora? Che ne dici di bere qualcosa da qualche parte? Oppure possiamo farci un giro, per me va bene tutto!» sarebbe stata aperta ad ogni possibilità, sia bighellonare tra le vetrine, o sedersi da qualche parte al caldo oppure ancora avventurarsi in un posto che non conosceva. In fondo, erano in un villaggio magico, c’erano sicuramente posti interessanti da vedere!
[Seneca, De Brevitate Vitae, 2]
Bibliomagic e viale di Hogsmeade
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Ce l'ho fatta!!! Mi scuso per l'enorme enorme ritardo. Ora dovrei riuscire ad essere con più costanza!
 
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view post Posted on 23/7/2023, 13:45
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Edmund Artemis Knight ~ Studente I Anno ~

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Un po' impacciato, un po' imbarazzato, rimise il libro al proprio posto sulla scaffalatura, annuendo leggermente alle parole della compagna e fingendo una convinzione non sua, quasi quel tomo fosse il principale polo attrattivo di tutte le sue attenzioni di poco prima. Benché gli occhi fossero ormai posati su Amelia, la mente del ragazzino stava ancora cercando di imprimere nella memoria i titoli che più lo avevano suggestionato, augurandosi di poter trovare in essi risposte alle numerose domande che lo attanagliavano e che, restando irrisolte, non facevano che ingrandirsi ogni giorno di più. Si stava mentalmente ripetendo i vari titoli promettendosi di passare poi in un secondo tempo a riprenderli, quando una nuova domanda lo ridestò dai suoi pensieri.

«Ti piace pozioni? Sembra che in questo libro ce ne sia una molto interessante… Ah ecco Ka. Ka ti presento Edmund»

Effettivamente ad Edmund piaceva molto la pozionistica, se la cavava discretamente senza troppo impegno, sembrava una di quelle cose per cui i grandi dicono che "sei portato". Sarà stato il gene materno, donna pozionista di mestiere, o forse il combinato di tutti suoi geni, sta di fatto che, anche se sarebbe un po' eccessivo dire che fosse bravo come la madre, se la cava egregiamente, specie dopo che il professore White aveva rimosso ogni maledizione dal suo calderone, ma quella era tutta un'altra faccenda.
Anche non si fosse trattato di pozioni ma di erbologia, le sole parole "sembra", "molto" e "interessante", bastarono a solleticarne la curiosità e a fargli dimenticare per il momento di ripetere quel titolo di quel libro che aveva visto poco prima.


«Sì, mi piace molto, è la mia terza materia preferita! Qual è questa pozione interessante? Non la facciamo a scuola?»

chiese mentre allungava e ritraeva la mano verso Ka, provando a vedere se fosse riuscito ad accarezzarlo senza perdere nessuna delle falangi.
Attese Amelia pagasse al garzone di turno e la seguì fuori dal negozio, dove venne avvolto dal pungente clima invernale della splendida Hogsmeade. Era pomeriggio inoltrato, ma la posizione della Terra in quel periodo dell'anno era tale da far sì che fosse già buio; degli eleganti lampioni illuminavano il lungo viale che ospitava la libreria, e gli occhi di Edmund spontaneamente rimbalzarono da un lampione all'altro fino al punto in cui i due marciapiedi ai lati della strada parevano convergere ad un unico punto. Gli occhi assecondavano la mente, nella ricerca di un déjà-vu, di un punto di riferimento, di un ricordo che gli permettesse di ritrovare facilmente la via quando Amelia non vi fosse stata e quando sarebbe ritornato.
Era stato ad Hogsmeade solo un'altra volta, per Halloween, e avrebbe dovuto tornarci presto, appena dopo Natale probabilmente, un po' perché ad Helena lo aveva promesso e le promesse si mantengono, un po' perché non vedeva l'ora di passeggiare di nuovo con lei tra le strade di quel paesino magico; quando, sarebbe stato tutto da vedere viste le stringenti norme che regolavano la vita dei primini, costretti sempre alla presenza di un accompagnatore, anche quando si erano dimostrati più responsabili della media di chi avrebbe potuto accompagnarli.
In ogni caso, avrebbe pazientemente atteso l'occasione più opportuna; avrebbe giusto lasciato passare il Natale, onde evitare Helena insistesse per comprare quel tappeto volante che avrebbe invece dovuto essere il suo regalo, dopodiché sicuramente o lui o la Tassorosso avrebbero risollevato l'argomento ed ecco che sarebbero potuti tornarvi, magari con Megan, che non aveva rotto troppo le scatole e li aveva osservati per lo stretto necessario, già, pareva un ottimo piano... la sola idea gli sollevò inconsciamente gli angoli delle labbra in un sorriso spensierato.
In quell'occasione avrebbe potuto tornare al negozio di libri e riguardare i libri sulle bacchette con calma... doveva però imparare bene la strada se non c'era Amelia ad indicargli la via, che figura ci avrebbe fatto altrimenti con l'amica giallonera!
Si guardò quindi attorno sforzandosi di ancorare l'attenzione a qualche punto fermo, soffermando lo sguardo ora qui e ora là. Non mancò tra un'occhiata a destra e una a manca di notare che anche Amelia era assorta, chissà lei a cosa pensava? La curiosità era molta ma insufficiente a rompere la barriera di remore che si frapponeva tra i due, per il momento. Trattenne quindi l'istinto di chiederle a cosa pensasse e si limitò a osservarla: era una ragazza curiosa. In effetti tutti i Corvonero erano curiosi, ma alcuni erano solo strambi come il tipo che aveva appena servito la concasata al negozio, altri come Amelia, erano strani in un senso diverso, la loro stranezza nascondeva anche un aspetto interessante, che valeva la pena di approfondire, non come Edward che al massimo uno poteva desiderare di soffocarlo con il cuscino insieme alle sue stramberie.
Il problema era che non era capace di conoscere le persone, non sapeva mai che domande fare, cosa dire, come intavolare una conversazione, ed ecco che già il silenzio cominciava a rimbombare nella sua testa, e tra gli astanti.
Che bella dote avrebbe potuto essere leggere nella mente delle persone, magari poteva aiutare a inziare a dire qualcosa. Forse, a ben pensarci, poteva anche non essere sempre una facilitazione nel consolidamento di un rapporto, ma al momento non vedeva tutti questi aspetti negativi, perché non provare a sforzarsi di capire a cosa pensava Amelia...
Edmund non seppe mai se fu merito del suo sforzo, o una semplice coincidenza, sta di fatto che in quello stesso istante sentì la voce di Amelia talmente forte che, se in un primo momento pensò di essere riuscito nel suo intento, subito dopo comprese che la ragazza aveva parlato veramente.


«Che facciamo ora? Che ne dici di bere qualcosa da qualche parte? Oppure possiamo farci un giro, per me va bene tutto!»

Edmund allargò le mani e guardò Amelia con un'espressione tra l'incerto e il perplesso allargando leggermente le labbra sulla sinistra.

«Non saprei... potremmo esplorare un po' questa zona e trovare un parco dove sederci, tu sai se c'è un parchetto? Io sono stato solo da Mielandia, non me ne intendo molto...»

Attese la risposta dell'amica, se avesse fatto cenno a qualche direzione particolare l'avrebbe seguita, augurandosi lo portasse in qualche posto tranquillo e che, soprattutto, si tenesse alla larga dal pub dove lavorava. Sapeva bene infatti quanto quella zona fosse frequentata da tipi loschi e in quel momento, con quelli non ci voleva proprio avere a che fare.

Hogsmeade, Viale
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view post Posted on 30/9/2023, 16:10
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Amelia Gin Moonword ~ Studente I Anno ~

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«Sì, mi piace molto, è la mia terza materia preferita! Qual è questa pozione interessante? Non la facciamo a scuola?» le disse Edmund.
«Solo la terza? Io la adoro, credo sia la mia materia preferita insieme a volo. Cioè aver scoperto di poter volare è, come dire… incredibile!»
Uscirono nella fredda aria invernale e Gin si era, a quel punto, già dimenticata della domanda del concasato sulla pozione. Ka si era già allontanato per portare a destinazione i libri che aveva comprato. Ka era una presenza confortante per Gin, così lontana da casa e, soprattutto, senza nessun genere di notizia da quella che pensava fosse ancora la sua famiglia. Gin seguì con lo sguardo il volo del maestoso gufo, che stava per essere inghiottito dal buio del tardo pomeriggio. Perché la nonna Cent non si faceva sentire? Le era forse accaduto qualcosa? La mente continuava a tornare a quel pensiero. Anche Ed sembrava immerso nei suoi pensieri. Gin lo osservò per qualche secondo. Sembrava voler memorizzare ogni cosa di quel posto. Forse anche per lui i luoghi magici costituivano un mistero. Non sapeva molto della vita di Ed. Si ripromise di chiederglielo. Alla sua domanda su cosa potevano fare, lui le rispose dicendo che forse era meglio trovare un posto all’aperto dove sedersi.
«Un parchetto? Fammi pensare… Non mi sembra di aver visto niente che possa avvicinarsi ad un parchetto, però ricordo di aver visto diverse panchine in giro. Anche se con questo freddo… Va beh, se proprio vuoi stare all’aperto penso ci sia una panchina di fronte ai Tre Manici di Scopa, così se poi ci congeliamo abbiamo un posto vicino dove andare a riscaldarci. Oppure ce n’è una verso Il Calzino Rattoppato. Non l’ho mai visto da vicino quel posto… Sono entrambi da questa parte».
Si avviò senza nemmeno aspettare che Ed accettasse, come se fosse implicito. Del resto le aveva lasciato campo decisionale aperto o sbagliava? Mentre camminava tirò fuori dalla sua borsa di tela un oggetto di tessuto rosso, molto acceso. Lo aprì e se lo mise sulle spalle. Era un ampio mantello rosso, che poteva benissimo essere appartenuto a Babbo Natale. Era un oggetto vinto al Calendario dell’Avvento di quell’anno. Era molto vistoso, ma come succedeva spesso a Gin, non si preoccupò molto. Chissà se per Ed era lo stesso? Forse si sarebbe vergognato di farsi vedere in giro con lei? In quel momento non sembrava preoccupare la piccola corvetta. Del resto il freddo era pungente.
«C’è posto anche per te, qui sotto, se hai freddo» disse allegramente. L’intento era esclusivamente pratico. E non si sarebbe offesa ad un rifiuto, né sentita imbarazzata nella situazione contraria. Gin era semplicemente disinteressata a questioni romantiche in quel momento della sua vita.

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3 replies since 25/12/2022, 17:46   110 views
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