line pieces, momenti di lyvie

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view post Posted on 29/12/2022, 13:06
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𝑤𝑒'𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙 𝑚𝑎𝑑 𝘩𝑒𝑟𝑒

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christmas eve
concorso a tema: dicembre 2022


Accartocciò quella lettera di poche parole scarabocchiate, quasi furiosamente. Nemmeno centrò il cestino ove l'aveva lanciata, già stracolmo di carte da lettera, il suo tentativo di scrivere qualcosa a sua madre, oltre gli auguri di Natale. Non era tanto quello a tormentarla, quanto ciò che riguardava il contenuto della lettera stessa.

« Basta, mi arrendo. » asserì a se stessa, sbuffando e passandosi le mani tra i capelli mossi e indomabili. Come poteva farle una domanda così cruciale, senza essere assillante?
Sospirò Lyvie, trovandosi ancora una volta - da sola - nel periodo di Natale. Non aveva avuto il coraggio di andare a trovare la sua famiglia per le feste: passare del tempo con Kyros, suo fratello gemello, sarebbe stato come una lama a doppio taglio. Vederlo tra le mura di Hogwarts, sentire i suoi commenti poco carini sulla sua persona, come se fossero due estranei che quasi si odiavano, le faceva troppo male. No, non se la sentiva di tornare a casa per ricevere un'altra batosta. Non voleva litigare con la sua famiglia. Avrebbe solo procurato dispiacere a sua nonna e sua madre, che avrebbero sicuramente notato la tensione palpabile tra i due gemelli. Loro, che erano sempre stati una cosa sola.
Ma non era di Kyros che voleva domandare a sua madre.
Era la vigilia di Natale, quel giorno.



many years before


« Mamma, quando torna papà? » chiese ingenuamente una Lyvie molto più piccola, della tenera età di sette anni. 
Un solo, singolo anno era passato dall'ultima volta che aveva visto suo padre.
Era la vigilia di Natale.

Sua madre Andromeda, che era sempre stata una donna affettuosa e lasciva, ogni volta sembrava irrigidirsi come un tronco quando lei o suo fratello le facevano quella spinosa domanda. Ma il desiderio di rivedere il padre, per la piccola, era troppo forte. Solo un anno era passato, ma le sembrava ne fossero passati mille. 

« Non si sa, Lyv. Lo sai, è partito per lavoro... » le diceva sempre e le aveva sempre detto, ogni volta che quel periodo dell'anno si presentava, ogni volta che glielo domandava.
L'argomento fu di nuovo portato a galla, anche quella vigilia.

« Lo sai, Lyv. È partito, non sappiamo quando tornerà. » 

« Non può stare via per sempre! Voglio vederlo! » stavolta replicò, spazientendosi inevitabilmente. Come poteva essere altrimenti? Voleva rivedere suo padre. 

Ciò che le faceva più male era vedere tutti i bambini felici con i loro papà, che vivevano spensierati. Da quando era andato via, tutto sembrò cambiare in casa Synfenir. Per quanto volesse scrivere a suo padre, sapeva che le cose non sarebbero mai cambiate. Sapeva che non avrebbe avuto suo padre indietro così facilmente. Li aveva abbandonati? Era morto? O era davvero partito per poi fare, un giorno, ritorno? Sarebbero tornati ad essere una famiglia felice? O quella frattura sarebbe rimasta per sempre nei loro cuori?
E più passavano gli anni, più il desiderio di Lyvie si faceva più pressante, arrivando a scrivere a soli nove anni una lettera per le feste natalizie. Al suo interno, il suo unico e più grande desiderio: quello di rivedere suo padre. Non l'aveva mai espresso ad alta voce, solo tramite inchiostro. Lyvie scriveva molto e parlava poco: era quello il suo modo di esprimersi. In un certo senso... per quanto le riusciva. Il suo diario, che custodiva gelosamente, altro non era che un archivio dei desideri più reconditi, le cui pagine erano così piene da non avere più spazio su cui scrivere. Suo padre era sempre stato presente in esse, come una costante dalle mille lame che l'accompagnava da anni.


present-time


Col tempo, un sentimento d'odio profondo non poté che sorgere in lei, che ogni volta si ritrovava a scrivere quella dannata lettera tra le mura di Hogwarts, da cui la sua tanto amata famiglia era lontana.
Come scriverle senza risultare assillante?
E come poteva, sua madre, pretendere da lei un silenzio così assordante?

Ogni anno, alla fine, la domanda finiva per essere sempre la stessa.



Cara mamma,
Buon Natale! Qui - come al solito - tutto bene. Mi mancate tu e la nonna. Kyros se la cava. Smirch in questo momento mi fissa, probabilmente vuole mangiare. Prometto che l'anno prossimo torniamo per Natale. Mi stavo chiedendo...



Andò a capo. Si fermò per un attimo la ragazza, sentendosi più in difficoltà per mai. Si odiava, aveva finito per odiare suo padre per averli abbandonati. Sei anni erano passati, sei orribili, lunghi anni. Non una notizia da parte sua le era giunta alle orecchie. Man mano che passava il tempo, più trovava impossibile un suo ritorno. Lo detestava, avrebbe voluto sputargli addosso tutto quello che provava, ma lui non c'era.
Non c'era mai stato.
Non c'era stato a medicarla, consolarla e abbracciarla quando si sbucciava le ginocchia da bambina, non c'era stato quando aveva ricevuto la sua lettera d'ammissione per Hogwarts. E non c'era stato nemmeno per tutti quegli anni in cui, in famiglia, avevano scartato i regali sotto l'albero. Eppure, non poteva farne a meno. Non c'era stato giorno in cui non avesse desiderato di vederlo, almeno un'ultima volta. 

Gettò uno sguardo al suo topo pezzato, che ogni anno frequentato ad Hogwarts era rimasto lì, al suo fianco, mentre scriveva a sua madre alla vigilia di Natale. Sentì la collera salirle in gola e poi pizzicarle la base del naso, le iridi verdi si riempirono di lacrime. 

« Che glielo domando a fare, se la risposta è sempre la stessa? » chiese più a se stessa che a Smirch, posando con stizza la penna d'oca sulla scrivania ancora pregna di inchiostro.
« È tutto inutile. »

Si forzò a non piangere. Aveva versato troppe lacrime per suo padre, padre che odiava, ma di cui sperava fortemente il ritorno. Automaticamente irrigidì tutto il proprio corpo, tirando un sospiro a pieni polmoni mentre le labbra le tremavano.
Sapeva già la risposta di sua madre. Ma se fosse cambiata?
Che fare?

Trattenne tra i denti il labbro inferiore con forza, un po' per l'indecisione, un po' per reprimersi con tutta se stessa. Cedette alle lacrime.
Alla fine, riprese la penna.



Quando torna papà?


Vostra, Lyvie



 




 
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