| —IMAGOMORTISCon il Tooblerone fuori dai giochi, Camillo si era ritrovato da solo con la signorina Bell a ripercorrere in silenzio tuuutta - si prega di notare l'enfasi - la strada che portava dalla camera dei segreti al terzo piano, fino all'ufficio del buon vecchio Argus, al piano terra. Ritmo di marcia, tempo serrato. Non una parola. Si era chiesto per tutto il tragitto se ci fosse qualcosa che non andava per meritarsi di essere quasi ignorato. Forse, ci ragionò, la Grifondoro non aveva preso troppo bene il modo in cui lui si era interfacciato al docente. O magari il fatto che fosse la sua ex e che per un po' di tempo non si fossero sentiti aveva contribuito ad alimentare il desiderio di entrambi di mantenere al minimo i dialoghi. Per pignoleria narrativa, mi ritrovo a dover puntualizzare che non spese molte energie mentali per venirne a capo: in corpo aveva abbastanza benzodiazepine da assassinare una giraffa adulta e due cormorani ben nutriti. L'unica cosa che ancora lo manteneva in vita, vigile e senziente, era il livello disgustoso di caffeina e grassi saturi che aveva assunto per bilanciare la dose. Clonazepam per buttarsi giú, caffé nero e burger king per tirarsi su. Un bungee jumping tra la vita e la morte, il senno e la follia. Per quanto lo riguardava, se così preferiva, poteva anche ignorarlo tra scale e corridoi, ma una volta arrivati davanti all'ufficio di Gazza avrebbe dovuto fare i conti con il fu suo innamorato; un po' come i nodi che venivano al pettine. Sempre ammesso che ce ne fossero. In quel frangente lui si sentiva liscio e setoso, come in uno spot della Pantene, almeno a livello spirituale. *E uno e due e tre. Bim bum bam. Simsalabim. The ting goes skrrrahh (Ah) Pap, pap, ka-ka-ka (Ka-ka) Skidiki-pap-pap (Pap) And a pu-pu-pudrrrr-boom (Boom) Skya (Ah) Du-du-ku-ku-dun-dun (Dun) Poom, poom You don' know. The girl told me: "Take off your jacket". I said "Babes, man's not hot" (never hot).* – Se non ti calmi all'istante ti faccio tornare in mente di quella volta che sei caduto mentre c– *Agli ordini capo* Ritrovatisi davanti allo scannatoio in cui il vecchio accumulatore seriale accatastava tutte le cianfrusaglie che riusciva a fregare agli studenti, finalmente si parlarono. Casey era fatta cosí, aveva quel modo di fare passivo e accusatorio in grado di farti sentire sotto l'inquisizione spagnola, nella sua interezza ed al picco del suo splendore. Che poi, apro una parentesi, a Camillo gli spagnoli non piacevano neanche un po', e non perché fosse razzista o altro, ma credo che questa sia una storia per un altro momento. Chiusa la parentesi - e vi giuro che adesso arrivo al punto - Camillo ormai era abituato all'eleganza con cui lei riusciva sempre e puntualmente a dargli della gonade dotata di libero arbitrio. Non fu quella frasetta, buttata lí tanto per. A lui poco importava se il professore di questa o quell'altra materia gli dava una T prima di lucidarsi la bacchetta con vigore. Fu il suo sguardo. Ricordava bene quanto un tempo fosse ricolmo d'amore, ed ora che si era spogliato di quel sentimento, le sue iridi tanto gli parevano bisturi pronti a vivisezionarlo al primo passo falso. Il Tassofrasso alzò gli occhiali da sole e li posizionò come un cerchietto per tenere su il ciuffo, rivelando un'espressione serena. Da qui in poi avrebbe parlato a voce bassa per non farsi sgamare subito da Gazza, anche se ricordava fosse sordo come una campana. Non fa nulla Commentò egoisticamente, come se quella verità valesse per entrambi. Non sono tagliato per queste cose, per questo mondo; tanto stavo pensando di piantarvi tutti quanti in asso come degli ebeti. Grattandosi lievemente la nuca per scaricare l'imbarazzo, finalmente si liberò dell'ennesimo peso che portava in petto. Le sue parole risuonarono tanto sincere quanto erano solide le basi su cui si posavano. Non parlava di Trasfigurazione, di Gazza o dell'ES e questo la Grifondoro lo sapeva. Parlava proprio dell'intero mondo dei maghi, che gli era sempre stato stretto al collo come un cappio. Poi sviò, senza darle il tempo di controbattere Sai, sono reduce dal giro d'Italia Scherzò, per quanto amasse montare in sella sulla sua bici e andarsene a zonzo per ore, un po' come una sorta di Pantani dei poveri. Io e mio fratello Erik ci dovevamo incontrare a Maranello, perché ora lui si trova da quelle parti e ci teneva a farmi vedere il museo della Ferrari, essendo un appassionato, ma… la mattina che sono arrivato mi ha tirato un pacco piú grosso di quelli che fabbricava Ted Kaczynski. Si batté il petto, baciò il proprio pugno chiuso ed indicò verso l'alto, come se quell'anima fosse già stata colta dal tristo mietitore. Probabilmente, viste le condizioni in cui versava, se la stava passando meglio di Camillo. Cosí mi sono fatto una passeggiata e ho trovato uno di quei ristorantini marci e chic allo stesso tempo che tanto ci piacevano. Credo si chiamasse il Grottino o qualcosa di simile, ma non è questo il punto. Continuò, mentre metteva via il pugno come se l'era messa via sulla puntualità e sull'affidabilità del primogenito. Ora tu immagina, Domenica a pranzo, tutto pieno. Il proprietario riesce comunque a trovarmi un posto e mi piazza un tavolino vicino al frigo in sala, solo come una bestia. Io ordino una Caprese, che mi sembrava la pizza piú italiana possibile e dopo un po' mi portano questa cosa che francamente non ho ben capito cosa fosse, ma sembrava il fratello mai nato di una pizza vera. In pratica gli ingredienti erano tutti messi alla tanto-questo-è-straniero-che-vuoi-che-ne-capisca Gesticolò, come un autoctono insomma, un pezzo di pane con le robe posate sopra. Io me lo mangio, perché non ho niente di meglio da fare, poi vado alla cassa per pagare e sto tizio mi chiede pure se mi era piaciuto. Al che tiro fuori il traduttore, mi preparo al volo la risposta e nell'italiano piú putrido e maldestro possibile gli dico che pure gli scozzesi fanno la pizza meglio. "Vieni con me in cucina, ti mostro come le prepariamo" mi fa il proprietario, in un inglese che non era poi tanto meglio del mio italiano improvvisato. Io lo seguo, arriviamo in cucina e la prima cosa che fa è darmi una testata sul naso con tutta la potenza che ha in corpo. Sangue ovunque, tu non hai idea della fatica che ho fatto per cavarlo dalla maglietta. Si indicò prima la faccia, il mento e i vestiti. Allora lo guardo con questi occhi gonfi come quelli di un iguana e gliene tiro una pure io, con tanto di salto perché il tizio altrimenti non riuscivo a ciccarlo bene da quanto era alto. Naso rotto, sangue ovunque. Una roba tarantiniana, dovevi vederci. Poi senza dire una parola ci stringiamo la mano in segno di rispetto, mi fa uscire dal retro e mi saluta come si farebbe con un vecchio amico. A quel punto, si disse, Casey doveva essere secca come il ghiaccio chimico. Il 'Frasso concluse con un sussurro talmente austero da spazzare via ogni dubbio che potesse sparare altre minchiate. Quello che voglio dirti è che se usciamo vivi da qui ti ci porto, è una promessa, perché il posto è carino e se non prendi la pizza del deficiente si mangia da fiaba, ma tu adesso ti occulti e ti tieni pronta al peggio, perché l'ultima volta che sono uscito da questo ufficio avrei davvero preferito una testata sul naso, e invece a me hanno passato un fianco da parte a parte con una lancia e a Niahndra hanno perforato un polmone. Controllò che non ci fossero testimoni, spinse con decisione e delicatezza Casey ben oltre la soglia della porta per lasciarle spazio di manovra, poi la salutò. Sei sempre stata tu la migliore dei due con gli incantesimi, io probabilmente non ti vedrò, tieni gli occhi aperti e preparati al peggio.
Nocche contro la porta. Toc toc magonò. CONOSCENZE• I classe • II classe (completa, senza i proibiti) • III classe (completa, senza i proibiti) • IV classe (completa, senza i proibiti) • V classe: Stupeficium e Flagrate
INCANTESIMI CHIARI • I classe: Stupeficium
POZIONI • Facciamo finta che non le sappia fare, anche se è esperto nel mixare vari tipi di sostanze babbane
VOCAZIONI & ABILITA' • Borseggiatore (esperto) • Barboneggiatore (esperto)INVENTARIO• Bacchetta • Ciondolo della Fenice: chi indossa questo ciondolo, composto da una piuma di fenice e una sfera molto resistente che contiene sangue di drago ungherese, non viene percepito da alcuna creatura magica nell'ambito di gioco in cui si trova (licantropi trasformati compresi). Ha quindi la possibilità di agire indisturbato eliminando il contatto visivo con le creature magiche. + 3 salute + 9 mana • Anello Difensivo Protegge da danni fisici e incantesimi. Anche da Avada Kedavra, ma poi si spezza. Usabile 1 volta per Quest • Collana con medaglione con incastonata una Gemma di Adularia (+1 PM) {Tasca} • Anello dei Gemelli (Casey Bell): due anelli che se portati da due persone particolarmente legate tra loro (amici, fratelli, fidanzati) permettono loro di comunicare anche se non sono vicini, su vasta distanza. •Accessori, cianfrusaglie varie In pratica bigiotteria comprata per strada a pochi spicci, di pessimo gusto perché ovviamente è stato lui in persona a sceglierla Zainetto • Psicofarmaci assortiti Alprazolam in pastiglie, Escitalopram in pillole, Clonazepam in gocce, un cucchiaio in una bustina. Prescrizione del medico inclusa •Bevande e dolciumi babbani Coca-Cola, un paio di gusti di tè, caramelle e via discorrendo •Coltello Svizzero •Portafortuna vari collezionati durante le sue avventure Roba tipo monetine e pupazzetti, una cravatta orribile (camo) le chiavi dell’auto di un tizio che nemmeno conosce (non ha la patente) •Carta stagnola abbastanza da presumere che abbia intenzione di usarlaPS: 273 • PC: 197 • PM: 218 • PE: 30,5 Scusate il ritardo ed il pippone, il sunto è che Camillo spara una barca di sciuokkezze a Casey prima di fare toc toc. Se tutto va come deve andare, con il permesso del Master, Camillo se ne sta fisso come un palo davanti alla porta aspettandosi di trovarsi Gazza e Casey è posizionata a lato, così che il Guardiano non possa accorgersi subito della sua presenza, pronta ad occultarsi in caso abbia voglia di dar retta al Tassofatto
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