New Dawn, Colloquio Adeline Walker

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view post Posted on 26/2/2023, 16:11
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Il Fato

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Un colpo di bacchetta e Lucille Darmot lasciò scorrere le lunghe tende che coprivano le ampie finestre dell’ufficio al piano terra; aprì l’armadio a forma di scala, prese i documenti necessari che l’avrebbero accompagnata durante l’intera giornata e preparò un bel tè caldo, assaggiando i gustosi pasticcini arrivati direttamente dalle cucine.
Hogwarts quella mattina era avvolta dalla nebbia e l'inverno, seppur vicino al termine, ancora gelava le sue mura costringendo i camini a sbuffare nel cielo, riscaldando l’intera struttura. Le nuvole cineree ricoprivano l’intera volta, un unico corpo ammassato, schermando la luce di un sole presente ma ancora nascosto al di là delle Highlands Scozzesi.
Sfogliando i fascicoli presenti sulla scrivania, Lucille mise in ordine al meglio ciò che ormai era stato archiviato: colloqui mancati, falliti e licenziamenti. La prima parte del semestre ormai era giunta al termine e purtroppo non era stato possibile occupare cattedre ancora vuote, costringendo i professori presenti a supplenze molto stressanti.
Ne erano passate di teste vuote, finti professionisti e elementi costruiti da una catena ininterrotta di frasi circostanziali. La Sig.ra Darmot ne aveva perso il conto e fortunatamente dimenticato le facce; l’unica cosa che non aveva cancellato era il piccolo incidente avvenuto con Mr. Walsh che per poco non diede fuoco alla stanza. Fuori!, aveva urlato così forte che persino il Guardiano era entrato con un briciolo di preoccupazione in volto.
Tuttavia quella mattina, oltre alle classiche faccende burocratiche, la giovane donna aveva in programma il colloquio con una tale Adeline Walker, un Medimago pronto ad abbandonare la carriera sanitaria per tornare tra le mura del castello nei panni di docente di pozioni. Un briciolo di speranza, misto a totale rassegnazione, l’aveva condotta a sistemare il curriculum dinanzi a sé dandogli un’occhiata veloce in modo da non lasciarsi influenzare da quel che v’era scritto, ma allo stesso tempo ponendo la giusta attenzione per fare le giuste domande.
Non appena sentì bussare, la donna posò gli occhiali da lettura sulla scrivania dandosi una sistemata al volo: mani a pettinare le ciocche bionde per poi spingersi a sistemare spalline e l’orlo del vestito.
- Avanti -, rispose.
Non appena la ragazza sbucò dietro alla pesante porta di legno, Lucille le fece segno di avvicinarsi con la mano.
- Si accomodi Miss Walker, spero che sia stato un piacevole viaggio! In questo periodo il tempo non è dei migliori in Scozia ma credo che non sia per lei una novità -, aggiunse con tono accogliente tornando a bere un sorso di tè.
- Ne vuole? Ci sono anche degli ottimi pasticcini - chiese indicando la bevanda e i dolci, per poi tornare dritta con la schiena e a poggiare il viso nella parte superiore delle dita.
- Bene signorina, inizierei subito a farle qualche semplice domanda per scaldarci un po' prima di mettere alla prova le sue abilità. Ho letto che lei è un Medimago, di cosa si occupa nello specifico? E cosa la spinge ad abbandonare una carriera così impegnativa per diventare docente? -



Adeline il colloquio è aperto, per qualsiasi dubbio o perplessità puoi trovarmi via MP.
Buona fortuna!
 
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view post Posted on 5/3/2023, 18:09
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Era andata a dormire prestissimo la sera precedente, perché si conosceva troppo bene e sapeva che l’indomani si sarebbe svegliata all’alba, senza più riuscire a riprendere sonno.
E in effetti così fu.
Le iridi bicrome di Londra si erano spalancate all’improvviso, come se qualcuno le avesse gridato nelle orecchie.
Avvolta in un bozzolo di coperte calde, si era concessa il lusso di una manciata di minuti trascorsi nella penombra azzurrina della sua stanza, per poi alzarsi silenziosa e buttarsi sotto una doccia calda.
Adeline Walker quella mattina era relativamente tranquilla, soprattutto per essere una che in agenda aveva segnato un colloquio di lavoro nuovo di zecca.
La sera prima si era preparata i vestiti puliti, aveva pensato alla borsa con la copia del suo curriculum già spedito alla Scuola, qualche effetto personale – sul bancone della sua cucina era persino già imbastita la colazione.
Non si era preparata grandi discorsi o presentazioni: conosceva assai bene i suoi vissuti, esperienze, motivazioni – e sotto il getto bollente della doccia, avvolta dal delicato profumo di fiori bianchi del suo shampoo, aveva tuttalpiù immaginato nella sua mente, per l’ennesima volta, lo scorrere del colloquio, le eventuali ramificazioni del discorso, le variabili calcolabili che avrebbero potuto aiutare o meno l’interazione umana che avrebbe preso vita tra quelle “quattro” mura – insomma, roba solita per la dorata e calcolatrice mente della ex Bronzo Blu.
Un’ora dopo la londinese stava lisciando distrattamente le morbide onde del vestito ceruleo che la avvolgeva, senza scolli particolari e con le maniche corte, che lasciavano intravedere sotto il tessuto lanoso quello più leggero di una maglia bianca che la fasciava sino ai polsi.
Aveva afferrato il cappotto indossandolo in fretta per pura abitudine, bacchetta e borsa al loro posto, un’ultima occhiata all’appartamento silenzioso e..* POP *

Era puntuale, Londra lo sapeva, ma il ritmo serrato dei suoi passi faceva così tanto parte di lei che non poteva farne a meno.
Quella mattina aveva ripercorso tragitti che l’avevano riportata indietro nel tempo – ma mai come in quel momento, di fronte a quei cancelli, quelle mura, quelle torri altissime, si era sentita tornata a casa.
Anche per lei, come per tanti altri studenti e studentesse nel corso di centinaia di anni di storia, quella Scuola aveva significato molto di più che ore di lezione, compiti e studio.
Era stato tra quelle mura in cui, per la prima volta in tutta la sua vita, Adeline Walker non soltanto aveva avuto l’occasione di interagire con dei pari, ma persino fare conoscenze, fare amicizia.
Aveva conosciuto adulti - altri adulti, ben distanti da sua zia e da quelli del suo giro - persone che erano state per lei un punto di riferimento, un ancoraggio, un modello da imitare e perseguire persino – i pensieri volarono al suo ex insegnante di Pozioni, e stava ancora sorridendo quando, a malapena conscia del tragitto percorso – si ritrovò infine di fronte alla porta dell’ufficio dove si sarebbe tenuto il colloquio.
Portò una mano sulla maniglia, ed una seconda in alto, pronta a battere tre volte sul piano ligneo.
Era puntuale, aveva tutto con sé, era pronta e decisa.
Bussò determinata e appena sentì la risposta dall’altra parte aprì la porta, facendo capolino con la testolina dorata: -E’ permesso? Buongiorno Signora Darmot.-
Sorrise contenta, avvicinandosi alla strega mentre questa la accoglieva e le offriva persino thè e pasticcini.
-Volentieri, la ringrazio!- rispose infatti ancora sorridente -Lo è stato, grazie, e in effetti nessuna novità per quel che riguarda il clima – d’altronde da buona britannica non posso che apprezzare, no?- ridacchiò appena, appendendo ordinatamente cappotto e borsa e accomodandosi quindi di fronte alla strega, rivolgendole ogni sua attenzione.
Quel tutto le ricordava un po' le dinamiche nel suo studio, quando dopo alcuni primi cortesi scambi con i pazienti – che comunque personalmente apprezzava sempre – passava gentilmente alle parti più importanti dell’incontro.
Prese un grande respiro silenzioso mentre ascoltava le prime domande della Darmot e appena le fu data parola rispose volentieri: -Attualmente lavoro al terzo piano del San Mungo, nel reparto Avvelenamento da Pozioni e Piante Magiche.- iniziò quindi cordiale -E’ un bel lavoro, in tutta onestà, amo tutto ciò che riguarda la pozionistica in generale e questo.. beh, mi permette di mettere in pratica diversi aspetti di quest’ambito.-
Prese una piccola pausa, riflettendo.
Era vero che le piaceva il suo lavoro, ed era uno dei molteplici, in realtà, che le permettevano di divertirsi con i suoi intrugli, decotti e pozioni in genere.
E il punto centrale forse.. era proprio questo.
La seconda parte del discorso ad ogni modo si faceva più complessa e a Londra piacque così.
-Io..- inclinò un poco la testolina dorata, a metà tra l’attenzione volta al viso della strega di fronte a lei e i pensieri, ricordi, immagini, formulate nella sua mente -Ho tanto da dare, ma soprattutto tanta voglia di farlo.- iniziò quindi, lo sguardo luminoso -Ho per questa materia una profonda passione da sempre, le dedico tanti aspetti della mia vita – tempo, risorse, energie – le dedico tante parti di me.
Il punto è che vorrei poter condividere questa passione, vorrei poterla trasmettere - e considererei un’enorme vittoria anche il solo riuscire a far avvicinare gli studenti a questa materia con curiosità e stupore, magari meraviglia, il farli uscire dalla classe con solo quello spillo di interesse, desiderio di conoscenza e incanto, o sfida piuttosto, che li spinga ed invogli ad andare oltre, a scoprire, a tentare..-

Aveva stampato in faccia un entusiasmo tale che quando si ritrovò a ridacchiare scrollò anche appena la testa, le iridi bicrome nascoste solo per un attimo sotto le palpebre.
-Poi, è ovvio - tornò a sorridere cordiale, scrutando attenta e curiosa la sua interlocutrice -Non mi aspetto che ogni studente si innamori di questa materia, ma d’altronde sono anche vissuti ed esperienze come queste che permettono di prendere decisioni più ponderate per il proprio presente e futuro – anche se rivolte infine altrove, in ambiti completamente diversi, e considererei un successo anche questo, io.. vorrei solo averne la possibilità.-
Fece una piccola pausa, riflettendo su quanto, comunque, la pozionistica risultasse utile in così tante aree della vita quotidiana – nonché lavorative – ma forse qui, oltre a evidenziare un’ovvietà, avrebbe persino ribadito la sua posizione decisamente non neutrale.
-Il lavoro che ho attualmente è impegnativo, mi occupa gran parte della giornata ma in ogni caso mi piace, mi piace davvero.- riprese in ultimo, volendo chiarire quel punto centrale nato luminoso, qualche attimo prima, tra i suoi pensieri -Mi considero una persona onesta e vorrei esserlo anche con lei. Se lei oggi non mi ritenesse adeguata a questo lavoro, mi dispiacerebbe enormemente, ma tornerei comunque ad un lavoro che amo e apprezzo per tanti motivi.
Ma proprio per questo, proprio per il fatto che non fuggo da niente e nessuno, per il fatto che banalmente ho già uno stipendio, nessun obbligo.. io ho scelto di propormi per questo lavoro, e con la stessa consapevolezza e decisione lascerei il mio ruolo da Medimag per quello di docente.
Questo lavoro ha altrettanti motivi che me lo faranno amare, anzi, anche qualcosa di più - e di questo sono assolutamente certa- ha qualcosa che desidero come la condivisione, un contatto umano così diverso da quello che si può trovare in un ospedale, il senso di scoperta e meraviglia degli studenti..
Potrei farne a meno. Ma è questo il lavoro che vorrei fare, che scelgo.. se me ne darà la possibilità.-

Mh.
Meno male che non aveva esagerato con il caffè quella mattina – altrimenti, tra discorsi appassionati e caffeina avrebbe finito per decantare un sonetto sulle Pozioni.

Cosa comunque ancora da non escludere.
 
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view post Posted on 8/3/2023, 18:57
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La teiera rispose alla richiesta silenziosa della Darmot e subito, trasportando il carico del liquido al suo interno, iniziò a dondolare prima a destra e poi a sinistra come un funambolo ubriaco. In men che non si dica versò del tè inglese; impeccabile senza lasciarsi sfuggire alcuna goccia fuori dalla ceramica, poi tornò al suo posto alleggerita dal peso.
Lucille avvicinò prontamente i biscotti, si protese in avanti poggiando il mento sul dorso delle dita affusolate. La prima impressione che ebbe su Adeline fu positiva: sembrava che improvvisamente fosse entrata la primavera in quel piccolo ufficio fatto di scale. A fare da contrasto, però, c’erano i colori dell’inverno: fasce di luce colpivano mobili, sfiorando il pavimento, mentre il sole avanzava assonnato per raggiungere il punto più in alto nella volta celeste priva di nuvole.
La ragazza diede vita ad un discorso ampio che non lasciò a Lucille alcun margine di interruzione. L'aveva vista sistemarsi con disinvoltura e prendere spazio sulla sedia. La donna, allora, rimase immobile ad osservarla ponendo tutta l’attenzione necessaria, in silenzio.
Adeline Walker era raggiante, la postura sicura, l’eleganza dei gesti e l’innegabile estroversione che la conduceva a mettere in atto una relazione impeccabile con la più ilare delle espressioni. Al termine delle sue parole, Lucille si chiese se quell’atto fosse opera di un discorso ripetuto davanti allo specchio per ore e ore. Se così fosse stato, la giovane avrebbe avuto senza dubbio delle doti stupefacenti in quanto a memoria. Tuttavia, nessuno dei precedenti colloqui era stato così d’impatto e nutriva speranza che non si rivelasse l’ennesimo buco nell’acqua; non doveva far altro che scoprirlo tastando il terreno.
- Prego il tè, prenda un respiro - disse facendo cenno alla bevanda fumante dirimpetto. Ne bevve un sorso anche lei, trovando pace in quello spazio dove le parole di Adeline avevano finalmente fatto il loro corso.
- La consapevolezza porta molto lontano Miss Walker, lei ne è la dimostrazione. Eppure, mi chiedo se non parli per frasi di circostanza - il tono della Darmon apparve del tutto tranquillo, nessuna nota stonata interrompeva il flusso metrico delle sillabe pronunciate. - Le dirò, tuttavia, che mi appare sincera. Dunque, del tutto sicura di ciò che sta facendo e a cosa sta andando incontro - allungò la mano sulla piuma, intinse la punta nell’inchiostro e segnò alcuni appunti in cima al documento della ragazza che aveva di fronte.
- Le sto già dando un’opportunità come vede, mi piacerebbe davvero vedere la scintilla che la porta qui. Allontaniamoci dai bei discorsi e focalizziamoci su ciò che sente - tornò a guardarla con serietà, poggiando le spalle sulla sedia.
Lucille pretendeva il meglio per la scuola e non era di certo una donna che si sarebbe accontentata facilmente. La parte fondamentale dei suoi colloqui non era solo quella pratica,
voleva capire veramente chi avesse davanti: girare il coltello nella piaga e scoprire qualcosa di più profondo. Cosa spingeva alcuni individui a scegliere la carriera del docente? Non era solo un atto di responsabilità, né di affabile amore per la materia scelta e per la scuola. O meglio: era anche questo ma molto altro.
Cosa sentiva Adeline?

- L’idea di tornare ad Hogwarts dopo anni fa sempre un certo effetto alle persone; eccitazione sarebbe la parola esatta - sorrise appena.
- Non vorrei che lei sia, come dire, avvolta dai ricordi che le ha dato la scuola e dunque che il vero interesse sia sentirsi solamente parte di queste mura. Sono passati anni e rimanere ancorati al passato... Beh, vorrei solamente che agli studenti venga dato il meglio, che possano fidarsi di chi hanno davanti. È una grande responsabilità, Hogwarts ha il suo peso e le assicuro che potrebbe rimpiangere le ore passate in reparto. -.
Lucille portò alle labbra la tazzina e giù un altro sorso di tè.
- La prego di dirmi, dunque: perché tornare qui? Al di là delle sue capacità, che poi metteremo alla prova e di cui, dato l’albo che la riguarda e il professore che la seguita, non ho basse aspettative - finì per dire, attendendo una risposta.


 
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view post Posted on 9/3/2023, 22:57
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La schiena dritta, le mani appena appoggiate in grembo dopo aver sostenuto con gesti leggeri il suo precedente discorso, Adeline accolse con piacere lo spazio di respiro che la signora Darmot le offrì, insieme ad una tazza di thè fumante.
Le dita affusolate così andarono a raccogliersi attorno alla tazza calda, e Londra bevve in silenzio un paio di lunghi sorsi.
Nel mentre, ascoltava, quieta ma attenta.
Sapeva, di sé, che molto spesso nelle dinamiche relazionali che andava ad instaurare – passeggere o meno che fossero – si faceva trasportare sin da subito da curiosità, entusiasmo, talvolta in base all’argomento di discussione – come in quel caso – dalla passione sul tema. Poi, con una graduale ma costante pacificazione dell’animo, questa ondata di impeto ed esaltazione andava via via sbiadendo, lasciando spazio ad una più serena quiete, una sempre e comunque curiosità di fondo con conseguenti ascolto attivo e una più spiccata riflessione rispetto la triade “Io-l’Altro-lo Spazio relazionale Tra” – ma pur sempre quiete.
Sapeva anche, degli altri – e degli altri in realtà poteva dire di sapere ben poco oltre i confini medico-paziente o i suoi analitici studi – che spesso, in base alla struttura di personalità, età, ruoli, contesto, relazione, questa sua modalità poteva essere gestita, emotivamente, cognitivamente e relazionalmente, in maniera parecchio diversa.
Ad alcuni divertiva, ad altri portava confusione, altri ancora respingeva, attraeva, incuriosiva, infastidiva e altre infinite possibilità – quella strega, così, considerando tutto, sembrava voler attraversare sicura quella prima ondata e andare serenamente più a fondo.
Alla Walker andava bene.
Le piaceva riflettere, le piaceva studiare, studiarsi e cercare così di capire sé ed il mondo circostante.
Ogni occasione era buona, persino un colloquio di lavoro: sincera com’era tra l’altro, la sua buona educazione sicuramente l’avrebbe potuta aiutare – ma chissà quali contenuti avrebbe riportato in superficie o magari persino scoperto in diretta.
In ogni caso, sorrideva ancora serena mentre ascoltava sino in fondo i pensieri e le richieste della sua interlocutrice, lo sguardo attento e ardente – nella sua accezione più calda, vivace ed accogliente, come un allegro focolare domestico.
Concluse le riflessioni della strega così, Adeline se fosse stata ancora una studentessa interrogata, in piedi alla lavagna, concentrata avrebbe dondolato un po' sui talloni: da adulta, probabilmente anche, ma essendo seduta istintivamente fu il capo a muoversi un poco, inclinandosi leggermente di lato con fare raccolto, la mente dorata impegnata a sondare, a sondarsi, e a formulare quindi una risposta attinente alla sua realtà.. semplicemente sincera quindi.
-Ho dei ricordi di questa Scuola, bei ricordi.- iniziò quindi, riflettendo sul fatto che – da un certo punto di vista – pur comprendendo la ramificazione del tema proposta dalla signora Darmot, non avrebbe comunque voluto ignorare la parte complementare - E sono dell’idea che, insieme ad altro, mi potrebbero aiutare nell’esercizio di questa professione. Gli insegnanti che ho avuto, le relazioni che ho intrecciato, mi hanno tutte insegnato qualcosa, mi hanno fornito delle esperienze, dei modelli - da poter seguire o, beh, da poter anche evitare.-
Non era questo il focus, e lei lo sapeva. Voleva solo chiarire un punto.
-Ho anche dei brutti ricordi, in effetti. Quel che intendo è - le iridi bicromatiche cercarono lo sguardo della strega, a metà tra il pensieroso e l’attento -Credo di poter capire quel che ipotizza. E le rispondo che ho dei ricordi, di questo luogo, belli e brutti, neutrali, alcuni noiosi e banali nella loro quotidianità - a cui non voglio rinunciare – perché parte della mia storia - ma al tempo stesso non così fondanti la mia persona da esserne avvolta. Men che mai ancorata. Io..- prese una piccola pausa, trattenendo il respiro, solo per qualche secondo: - Ho certamente dei vissuti, ma ben distanti da queste mura. Questi vissuti mi hanno fatta sentire a casa, qui, un sentimento condiviso da tanti credo. Ma è solo una piccola parte di me, questa scuola – ora ho un’altra casa, che sento tale, un’altra quotidianità, creo ogni giorno altri ricordi, belli, brutti e banali. Non l’ho idealizzata, vivo molto nel presente – forse troppo azzarderei. In effetti.. non ho “ancore” in generale.-
Aveva solo sua zia, attualmente non pervenuta. Bell’affare.
Fece spallucce scuotendo appena la testolina dorata, gli occhioni spalancati.
Sapeva che era ad ogni modo l’ultima domanda la vera chiave di volta del discorso.
Prese un sorso di thè solo per umettarsi concentrata le labbra, i pensieri dorati che – come sempre – nascevano, correvano, si inciampavano e ingarbugliavano, alcuni morivano mentre altri rotolavano giù, sempre più giù, sino alla punta della lingua e infine prendevano vita in quello spazio di relazione che tanto incuriosiva la Medimag.
-Non ho ancore.- si ripetè Londra, saggiando quelle parole dal retrogusto amarognolo -Mi piacerebbe averne – almeno qualcuna. E credo che questo luogo sia l’ideale. Ha un passato importante ma vive profondamente nel presente, forgiandolo quotidianamente, con impegno, per proiettarsi al meglio nel futuro.-
Fissò con sguardo vagamente aggrottato il contenuto della sua tazza, solo per qualche attimo, prima di tornare al volto della sua interlocutrice.
-In fondo, da questo punto di vista, abbiamo spiriti affini io e questa scuola.
Per questo vorrei tornare. Perché ho tanto da dare, e voglia di farlo, ma anche tanto da accogliere, tanto.. spazio. E in questa Scuola penso di poter fare entrambe le cose. Dare e ricevere, in modo sano, con impegno costante e duro lavoro – qualcosa di cui comunque non vorrei fare a meno. -

Ancore. Confini. Presenze.
Era il ritratto di chi sguazza tanto bene nella sua libertà quanto ci annega, quotidianamente.
Ed il sapore di quella libertà era tanto dolce a tratti quanto acido e corrosivo in altri - mentre con naturalissima pacatezza ed eleganza, Londra portava ancora una volta il thè alle labbra, nell’innocente ed infantile speranza che quel liquido caldo riempisse vuoti e "spazi" ben lungi dall’essere ricolmi.
In ogni caso, nelle sue iridi bicrome, si sarebbe potuto leggere tanto in quei momenti ma non di certo la vergogna, l'imbarazzo o il timore - anzi, sullo sfondo ardeva una luce di fiera e fierezza.
Avrebbe mentito, se non ottenendo il posto avesse convinto sè stessa che in fondo "andava bene così, non aveva perso poi granchè".
Ma nella sua feroce forza interiore, autonomia e indipendenza radicate con giusto quella punta di orgoglio.. avrebbe mentito, se non ottenendo il posto avesse convinto sè stessa che chiusa quella porta, non si sarebbe aper - no.
"..Che chiusa quella porta, non si sarebbe costruita da sola una cattedrale intera".
 
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view post Posted on 14/3/2023, 18:19
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Le parole della giovane strega riempirono nuovamente lo spazio ma questa volta arrivarono a Lucille del tutto sincere, nessun dubbio si era stillato nella mente della donna. Sul suo volto, però, non era apparso alcun piglio che potesse disegnare un’emozione piuttosto che un’altra: si era mantenuta neutrale e aveva ascoltato ogni singola sillaba continuando di tanto in tanto ad appuntare gli elementi essenziali che traeva da quel discorso.
Sin dal primo momento non poteva negare di aver avuto una buona impressione di Adeline Walker e, alla fine di quel discorso, non poteva che averne la conferma. La Darmot abbozzò un sorriso sincero e bevve un altro sorso di tè, allungandolo verso la teiera sempre attenta a rispondere alle esigenze della donna.
- Bene Adeline, devo dire che è stata molto esaustiva e ho apprezzato particolarmente come ha descritto questo spazio, come si è sentita in passato e come la vive oggi: con entusiasmo e tanta voglia di fare. A livello umano mi pare che lei abbia molto da dare ai nostri studenti e questo non è assolutamente scontato, le faccio i miei complimenti - intervenne finalmente la donna dopo qualche attimo di silenzio. L’ex-Corvonero pareva aver fatto centro sulla donna e forse poteva anche tirare un sospiro di sollievo.
- Dunque passiamo alle conoscenze - tornò seria incrociando le mani sotto al mento.
- Mi parli di una Pozione molto utile contro i Nargilli, ovvero la “Pestifer Nargellus”. Vorrei solamente sapere gli ingredienti che servono per crearla e per quale motivo vengono scelti questi ultimi rispetto ad altri simili. Me ne descriva perfettamente i dettagli cortesemente. -
Doveva essere una pozione abbastanza semplice per Adeline, forse aveva avuto a che fare con qualche paziente vittima di quei dannati e fastidiosi animaletti.
Così, Lucille rimase in attesa; avrebbe proceduto a piccoli passi aumentando il livello a tempo debito. Erano solo agli inizi e le difficoltà sarebbero state di certo ben soppesate, plasmate su quanto l’interlocutore aveva dimostrato fino a quel momento e scritto sul lungo e dettagliato curriculum. Adeline si era dimostrata molto intelligente, Priscilla sarebbe stata molto fiera di lei ma non bastava: doveva dare il massimo.



Adeline, eccoci qui. Intanto ti faccio i miei complimenti per come stai approcciando al colloquio e ti invito a continuare su questa strada.
Entriamo nel cuore pulsante delle prove: Lucille ti chiede esplicitamente di parlare della Pozione contro i Nargilli. Vuole sapere gli ingredienti, le loro caratteristiche e perché vengono scelti rispetto ad altri.
Alla pari di una lezione di Pozione, dovrai lavorare di fantasia laddove non vi è la descrizione delle componenti e/o fare un’accurata ricerca al di fuori della piattaforma.
Avrai la possibilità di leggere la descrizione della Pestifer Nargellus, qui, e di dare un’occhiata alla Lista delle Piante Magiche, qui.
Per qualsiasi tipo di perplessità o domanda, mi trovi sempre disponibile via mp.

Buon proseguimento!
 
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view post Posted on 19/3/2023, 17:08
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Essere stata tanto chiara ed onesta l’aveva liberata di un peso che Adeline non sapeva di avere.
Sorrise ampiamente quindi alle parole della sua interlocutrice, contenta che le sue verità fossero non solo adeguate, ma anche apprezzate dalla strega e dal contesto in generale.
Quel sorriso però, per quanto genuino, non fu quasi nulla rispetto alla luce che illuminò lo sguardo di bosco e di mare, l’intero viso – probabilmente l’intera essenza di Adeline stessa – quando la signora Darmot virò effettivamente le sue richieste sull’argomento che Londra più amava in assoluto.
Il solo citare – figurarsi parlare ed approfondire nel discorso – una qualsiasi pozione o annessi faceva risplendere Adeline Walker dal suo interno, tanto che avrebbe potuto parlare per ore e ore dell’intruglio o del dettaglio più banale e quotidiano del mondo se inerente la Pozionistica.
E da questo..
La Pestifer Nargellus.
Pozione di tipo disinfestante e rigenerante, Adeline la conosceva, e le ci volle appena qualche battito di ciglia perché la sua mente dorata si affollasse di informazioni inerenti – informazioni e dati comunque ordinatamente catalogati nella sua testolina così lucidamente razionale e analitica sulla base di Origini, Ingredienti e Strumentazione, Procedimento, Specifiche + Elementi a cui prestare particolare attenzione, Modalità d’uso e Conservazione, Effetti (comuni/desiderati, meno comuni, rari) Controindicazioni e infine “Info Bonus Aggiuntive – o IBA” com’era solita scrivere sui suoi appunti o segnare sui libri quando trovava qualcosa di particolarmente interessante – anche se non strettamente necessario o utile.
-Certamente!- rispose quindi Adeline con un sorrisone a trentadue denti al termine della richiesta specifica della strega, trattenendosi appena dal “trillare” con la voce come le accadeva spesso quando particolarmente contenta.
La Signora Darmot in realtà le aveva chiesto solo la parte inerente agli ingredienti con caratteristiche precise e motivazioni alla base – per cui per il momento la Medimag si concentrò solo sui contenuti specifici richiesti.
Sapeva, persin prima dagli anni di scuola, che uno dei metodi migliori per rispondere ad una qualsiasi domanda era andare diritti al punto, esaurire la questione al meglio delle proprie possibilità e competenze e solo dopo, se ci fosse stata eventualmente la possibilità, aggiungere parti e ramificazioni non richieste – seppur collegate e/o interessanti.
-La Pestifer Nargellus richiede in totale undici ingredienti. In ordine abbiamo bisogno di: Acqua Pura (400ml), Olio Essenziale di Citronella (6 gocce) e Paracetamolo (2 grammi) che insieme compongono in realtà solo il liquido base della pozione. -
Aveva a malapena iniziato e già le venivano in mente così tanti possibili collegamenti, riflessioni, potenziali diramazioni del discorso, così tanti.. -Dopodiché sono necessari Pistilli di Dittamo (10 grammi), Occhi di Gillidh (40 grammi), Sangue di Pipistrello (10 gocce) che serviranno per la prima fase di preparazione – Foglie di Menta (4), Giunchiglia Strombazzante (1 fiore intero ma privato dello stelo), Artemisia Vulgaris (4 foglie) e Semi di Escolzia (5 grammi) per la seconda fase, al termine di tutto Olio Essenziale di Niaouli (5 gocce). -
Sbattè un paio di volte le ciglia, tenendo a bada le pressoché infinite ramificazioni potenziali di quel tema – il calderone in argento così come il mestolo, un cucchiaino in oro e da qui tutta la strumentazione, i tempi e..
”Tenendo a bada le pressochè infinite ramificazioni di quel tema” dolce Adels .
-Per quel che riguarda le specifiche caratteristiche e motivazioni dietro la scelta invece il discorso si fa decisamente più articolato - riprese infatti l’attimo seguente, "entusiasmo tenuto a bada" quel tanto da tenerla tranquilla sulla sedia ma non abbastanza da riuscire a cancellare quella gioia che le dipingeva un sorriso apparentemente perenne tra le labbra e le illuminava ancora gli occhi -Basti pensare ai primi tre ingredienti che vanno a comporre semplicemente il liquido di base.
L’acqua pura è il nostro elemento neutrale, pulito, di partenza – da considerare già il fatto che si tratti di acqua e non di alcool etilico - ma a questo vengono aggiunti l’olio essenziale di Citronella il quale, già da solo, riporta importanti proprietà antisettiche, antiinfiammatorie, analgesiche e in particolar modo insettifughe e vermifughe – dico in particolar modo perché, senza inoltrarci nelle origini e specifiche di questo genere di infestazione con conseguenti disturbi, è sufficiente pensare alla natura stessa dei Nargilli, causa prima di tutto – ed inoltre aggiungiamo anche gli effetti del Paracetamolo, comune analgesico, quindi inibitore del dolore, e anch’egli antipiretico quindi utile antiinfiammatorio.-

Riuscì a trattenersi appena un paio di secondi prima di aggiungere, inclinando appena il busto in avanti: -Se posso, è a dir poco meraviglioso come già solamente dalla preparazione del liquido di base si possa capire e identificare così tanto della natura della pozione che si sta preparando, le cause e gli effetti desiderati, le modalità d’azione.. Solo che dal liquido di base infatti, per un’infestazione data dai Nargilli, rispondendo sempre alla sua domanda si capisce come questa pozione già in partenza sia funzionale e adatta così com’è: l’alcool al posto dell’acqua pura risulterebbe troppo aggressivo trattandosi di una pozione non solo disinfestante ma anche rigenerante (finalità), che per altro va versata nelle orecchie del paziente (modalità d’uso) e che ha anche l’obbiettivo di curare eventuali micro lacerazioni del cavo uditivo ed emicranie- Tornò a raddrizzare il busto, composta sulla sua sedia mentre si concedeva un altro piccolo sorso di thè - l’alcool etilico come base per delle micro lacerazioni o possibili otiti?! Bazzecole ed assurdità. - Per motivi simili altrettanto adeguati la Citronella ed il Paracetamolo: come già accennato, la Citronella – tanto più nella forma concentrata di olio essenziale – risulta essere una potente insettifuga, ed i Nargilli non sono altro che minuscoli insetti – al di là delle sue altre proprietà ad ogni modo fondamentali considerati sempre i sopracitati animaletti, armati di minuscoli denti, zampette prensili.. il fatto che sia antisettica ed antipiretica può solo che essere un bene necessario. Il Paracetamolo inoltre aiuta sin da subito inibendo il dolore percepito – d’altronde la prima fase d’azione di questa pozione prevede l’uccisione dello sciame infestante l’ospite – il che solitamente non è mai piacevole, a dir poco. - Piccolo respiro. Aveva così tanto da dire, condividere, idee, riflessioni, stupore e meraviglia..-Ecco, forse anche la Calendula potrebbe risultare funzionale – sotto gli aspetti insettifughi, lenitivi ed antiinfiammatori – purtroppo però ha anche effetti di riduzione sulla pressione arteriosa nonché un’azione bradicardica per cui il rischio di un abbassamento eccessivo della pressione quando potrebbe essere facilmente evitato, ecco..-
Andò in apnea per una manciata di millisecondi, per tornare altrettanto in fretta al focus del suo discorso.
-Per quel che riguarda il Dittamo invece – è un piccolo arbusto particolarmente odoroso e probabilmente più conosciuto per l’Essenza che si può estrarre. Una delle sue proprietà più utili – se adeguatamente trattato – è la sua capacità di guarire rapidamente bruciature, tagli e abrasioni ma in effetti in questa pozione vengono utilizzati i suoi pistilli – e per altro nella prima fase di preparazione, atta a eliminare i Nargilli e guarire eventuali lesioni fisiche – per cui oltre sicuramente alla sua utilità nel rigenerare e quindi curare micro ferite del canale uditivo incluso il timpano, di fatto ha anche effetti “espulsivi”, mi spiego, similmente alla Ruta ha capacità abortive – sebbene comunque anche quest’ultima sia rinomata più per i suoi effetti benefici contro avvelenamenti, dolori articolari e crampi – tant’è che potremmo tornare all’idea che attualmente anche il Dittamo risulti la scelta migliore.-
Gesticolava parecchio, leggera ed elegante ma inconsapevole, troppo presa dall’argomento per farci davvero caso.
-Poi, gli occhi di Gillidh.- sorrise ancora -Vengono utilizzati sempre nella prima fase di preparazione, quindi sempre con le stesse finalità sopradette: gli occhi nello specifico sono un narcotico molto efficace il che logicamente è di grande aiuto nell’eliminazione dei Nargilli – sebbene comunque, se posso, il pelo in realtà ha ottime capacità di cicatrizzazione dei tessuti lesi e mi piacerebbe capire più a fondo perché sia stato escluso.. probabilmente per una questione di equilibrio e reazioni tra gli ingredienti.-
Non voleva disperdere troppo la discussione, considerando quanto c’era da approfondire.
-Infine – quantomeno per gli ingredienti della prima fase della pozione – il sangue di Pipistrello. In questo caso dobbiamo tenere a mente come – dentatura e zampe prensili a parte - l’arma principale dei Nargilli siano gli ultrasuoni, frequenza con la quale effettivamente riescono a causare anche fortissime emicranie nel soggetto. Il sangue di Pipistrello – animale che vive anche e soprattutto sfruttando la medesima caratteristica e capacità - perciò agisce per vie diverse: è qualcosa per sua essenza di sufficientemente simile da risultare compatibile e in grado quindi di legarsi ai Nargilli (portando con sè e quindi facendo avvicinare persino anche sostanze nocive o quantomeno estranee per questi ultimi) ma al tempo stesso adeguatamente fastidiosa e nociva da stordire ed allontanare i Nargilli stessi – tant’è che anche per i Pipistrelli vengono utilizzati alcune frequenze di ultrasuoni per scacciarli – non dimentichiamoci ad ogni modo che questi insetti infestanti vengono uccisi dalla pozione anche rimanendo intrappolati tra il liquido oleoso nel quale annegano - la parte grassa che tra le altre cose li trascina via - e quindi il fazzoletto dove finiscono in ultimo.-
Respira Adels.
-Nella seconda fase, si ricomincia dal liquido di base ma questa volta si aggiunge la Menta: ha risapute proprietà drenanti e sgonfianti – il che, ricordandoci le finalità principali di questa seconda fase ovvero la cura del mal di testa, eventuali otiti ed emicranie già più importanti, risulta già adatta in partenza. La Giunchiglia Strombazzante invece deve essere triturata finemente ed eccezion fatta per lo stelo viene utilizzata per intero date le capacità analgesiche, emetiche, anticonvulsive, febbrifughe e utili persino contro gli ascessi, volendo.-
Davanti alle iridi bicrome le sembrava di ripassare ogni singolo rigo di libro e ogni singolo gesto, come se mani invisibili tritassero e mescolassero e scrivessero appunti – il tempo scorreva come acqua in un ruscello e così la voce di Adeline, quasi incantata da quel racconto, da quella storia che lei stessa stava narrando.
-Anche in questo caso si parla comunque di una scelta altamente mirata: basti pensare che similmente al sangue di pipistrello - di origine peraltro esplicitamente animale a differenza della Giunchiglia Strombazzante, vegetale - ad ogni modo vengono perseguiti gli effetti desiderati attraverso un ingrediente le cui caratteristiche si muovono per vie traverse, per alcuni versi contrastanti, ma che comunque ci permettono di ottenere ciò che vogliamo. D'altronde, perchè non utilizzare la Giunchiglia classica, che di fatto riporta le medesime proprietà di quella Strombazzante se non fosse che quest'ultima suona durante le notti di luna piena?-
Wow. Era l'unico pensiero, l'unica emozione che provava in quel momento, pervadendo ogni sua cellula, ogni suo singolo atomo.
-Il punto è che al pari di proprietà e capacità quali quelle sopradette, analgesiche, emetiche..la Giunchiglia Strombazzante ha questa peculiarità inerente il suono, che similmente agli ultrasuoni dei pipistrelli, le permettono di avvicinarsi di più, nell'essenza, non solo ai parassiti infestanti per le loro altrettanto specifiche caratteristiche (compatibilità comunque importante sebbene più pregnante nella prima fase considerata), ma le permette di avvicinarsi proprio all'obbiettivo, al senso, all'animo della pozione stessa, composta quindi da ingredienti che si legano tra loro perchè in grado di farlo e non a caso, nulla è il prodotto di un caso - - si rese conto di essersi lasciata trascinare probabilmente un pò troppo dalla meraviglia, passione, luce - chiamatela come vi pare. Arrossì appena, sentendo le orecchie in fiamme.
- Mi scusi. Quel che intendevo dire è che, anche in questo caso, anche con questo ingrediente.. Questa sua specifica peculiarità permette una compatibilità unica - rispetto gli altri ingredienti, rispetto gli obbiettivi specifici di questa fase (che ricordiamo essere non più il debellare i Nargilli ma curare eventuali emicranie e mal di testa causati dagli ultrasuoni), rispetto le finalità in generale di questa pozione.- Chiuse quindi questa parte del discorso, cercando di essere il più chiara possibile.
-Queste, in aggiunta alle foglie di Artemisia: ora, partendo dal presupposto che preso singolarmente è un ingrediente che può creare significativa assuefazione, nei giusti dosaggi i suoi effetti sono comunque giustamente adeguati e ricercati, come in questo caso il suo essere sedativa, febbrifuga come la Giunchiglia, antispasmodica.. Ed infine le proprietà sedative dell’Escolzia di cui utilizziamo i semi, così da ottenere nel complesso un trattamento particolarmente mirato contro i mal di testa. -
Sì, era incantata. Incantata da quegli ingredienti, dalle loro capacità, era incantata da quel potenziale tutto che prendeva vita quasi dal niente, da quell'incanto e arte e magia in un'accezione così diversa alla quale si poteva essere soliti pensare.
-L’ultimo ingrediente è il Niaouli, cinque gocce del suo olio essenziale.- riprese quindi, sulla via della conclusione -Antisettico, vermifugo, ha importanti capacità balsamiche e fluidificanti, il che.. considerando l’insieme, è letteralmente la ciliegina sulla torta.-
Dondolò ancora un poco con il busto, tutta contenta:-Nel complesso, abbiamo antisettici, antiinfiammatori, insettifughi, analgesici, febbrifughi e antispasmodici – suddivisi al termine di tutto in due parti liquide di cui una a base d’acqua, l’altra oleosa, il che - seppur mescolate prima di essere utilizzate per permettere anche una miglior somministrazione - fondamentalmente non solo non ne cambia la natura né le finalità ed effetti ma di fatto si esplica proprio qui l'essenza di questa pozione: l’eliminazione ed uccisione dei parassiti con conseguente fuoriuscita da una parte e la riparazione e cura di microlesioni sino ai mal di testa da leggeri a emicranie importanti dall'altra.-
Era riuscita a non trillare con la voce, non aveva saltellato nè applaudito le mani come i bambini - non aveva neanche divagato eccessivamente aggiungendo dettagli o curiosità o aneddoti di esperienze quantomeno buffe come il caso del piccolo Leroy di appena un paio di settimane prima.
Riportò la tazza ormai tiepida alle labbra, ripensando quieta a tutto ciò che, sì, le avrebbe fatto piacere dire, ma anche a tutto quel che comunque era riuscita a portare in quella conversazione.
Finì il suo thè in silenzio, attenta ai movimenti e parole della sua interlocutrice.
Chissà cosa avrebbe pensato della sua risposta.. Merlino. Chissà cosa ne avrebbe pensato il suo ex Professore di Pozioni.

-Farti interrogare su questa materia dopo dieci anni dalla fine degli studi obbligati.. questo sì che è proprio da te, Adeline Walker.-



* coff coff * Dunque, ho scritto la risposta in diversi giorni e mi sono resa conto solo alla fine di non aver salvato mezza fonte da poter eventualmente riportare :help!:
Se servissero i vari indirizzi da cui ho ripreso le info posso ricercarli tra cronologia e tanti santi che farei scendere e riportarli in Spoiler nel prossimo post (?).
Fondamentalmente al di là della classica Wikipedia di "particolare" ho utilizzato un sito su piante/fiori che mi ha dato l'imbeccata su Dittamo e Ruta, un forum per i Gillidh (pelo incluso) e poi OK non mi ricordo più nulla, ho aperto decine di pagine tutte uguali chiedo perdono ;_; ;_; ;_;
 
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view post Posted on 25/3/2023, 00:44
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Le parole seguirono una strada precisa e Lucille apparve inizialmente sorpresa da come la signorina Walker spiegò con sicurezza gli ingredienti di quella pozione. Un ordine preciso, una scala ascendente che non lascia spazio a gradini rotti lungo il percorso.
L’attenzione non vacillò nemmeno per un attimo ed Adeline non si perse nel lungo e articolato filo di sillabe che riempivano una pergamena invisibile. Le emozioni sfavillavano le iridi eterocromatiche. Un baluginio acceso mostrava con chiarezza le cromie diverse che definivano il suo sguardo.
Mrs. Darmot l’aveva osservata senza portare gli occhi altrove, solo su di lei, rapita da quei secondi. La risposta l’aveva soddisfatta.
Il ticchettio dell’orologio si fece spazio nell’attimo in cui la giovane strega terminò il suo discorso. Lì, attaccato alla parete, scandiva la prima mezz’ora passata dall’inizio del colloquio.
L’innata loquacità di Adeline aveva riempito lo spazio, viaggiato come un’onda diligente accarezzando la sabbia, avanti e indietro.
Il tempo era trascorso veloce.

Lucille, abbassò per un secondo lo sguardo. Le dita accarezzarono gli angoli della cartapecora, rilesse gli ultimi appunti: “dimostra entusiasmo e ha ottime capacità esplicative. Bene!”
- Ne vuole ancora? - chiese indicando con l’indice la teiera.
- Devo dire che ha risposto alla domanda in maniera eccellente. Credo che una sua spiegazione potrebbe incuriosire molti studenti - Tornò a posare le iridi azzurre sul volto della giovane e le concesse un sorriso sincero. - Non sono mai stata così amante della materia, nonostante i voti eccellenti; mi sono sempre sforzata a dover comprendere cosa volesse intendere il professore durante le lezioni. - Una piccola pausa per buttare giù l’ultimo sorso di tè, lentamente. La mano sinistra poi tornò a posare la ceramica sul piattino, per poi spostare dietro l’orecchio una ciocca bionda.
Tamburellò con le dita lungo la scrivania e prese un rapido respiro: - Adesso, se volessi, potrei ripetere con esattezza ogni parola da lei detta sulla Pestifer Nargellus. È arrivata dritta al punto eseguendo con ottime capacità una spiegazione perfetta. -
Non si complimentò ulteriormente, tornò dritta e rigida.
- Tuttavia, bisogna proseguire e non basta solo questo -, segnò con una spunta d’inchiostro il foglio, girando pagina.
- Lei è abituata alle emergenze. Il suo lavoro attuale le richiede prontezza, non sono ammessi sbagli e si lotta spesso tra la vita e la morte. Allora vorrei porle un caso: Urgenza in Infermeria. Uno studente riporta ustioni di primo grado sul corpo dopo un irregolare duello in giardino, sono finite le scorte e occorre una preparazione veloce ed efficace per curarlo. Bisogna stare attenti ai tempi, cercare di alleviare il dolore nel mentre. Quale sarebbe la sua scelta? Quale pozione sceglierebbe poi e perché? Analizzi la questione. - Tornò a guardarla.
Posò le scapole lungo la spalliera della sedia e strinse a sé le braccia attorno alla vita.
La risposta doveva essere precisa, Lucille tornava a metterla alla prova.



Molto brava!
Andiamo avanti: Lucille ti pone davanti un caso e vuole che lo analizzi. Attenzione alla risposta e - una volta data - spiega con precisione le motivazioni.
Per qualsiasi tipo di perplessità o domanda mi trovi sempre disponibile via mp. Non aggiungo altro, sai dove trovare tutto.

A presto!
 
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view post Posted on 26/3/2023, 21:56
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Nel momento stesso in cui un pacifico silenzio calò per qualche attimo sulle due streghe, Adeline realizzò come, se fosse stato esclusivamente per lei, avrebbe potuto benissimo trascorrere l’intera giornata in quella stanza a parlare e sviscerare argomenti inerenti alla pozionistica.
L’intera giornata, un weekend, una settimana.. una vita intera probabilmente.
Nel dubbio, accettò con entusiasmo la seconda tazza di thè offertale, sorridendo ampiamente e ringraziando mentre la teiera si avvicinava versandole del nuovo, caldo liquido ambrato.
Fu anche enormemente lieta di ascoltare le parole della sua interlocutrice, a quanto pare soddisfatta della sua risposta sia nei contenuti che nella forma: l’ex Bronzo Blu era a suo agio in quello specifico spazio-tempo e pur continuando ad ascoltare con attenzione la strega di fronte a lei, si concesse anche una piccola parentesi zuccherina, allungandosi per afferrare uno dei dolcetti proposti al suo arrivo.
-La ringrazio.- esordì quindi appena si presentò uno spazio adeguato di parola -Sono contenta che le mie modalità di risposta siano state sufficientemente chiare e corrette – anche se credo che il complimento più apprezzato sia stato la possibilità di incuriosire. -
Dondolò appena con le spalle, felice, senza però aggiungere altro per dare comunque adeguato spazio alle successive richieste di Mrs Darmot e non risultare eccessivamente prolissa.
Nel momento in cui nuove circostanze le furono descritte con conseguente richiesta, la mente dorata di Adeline Walker volò – iperattivata come sempre – a delineare dietro le iridi bicrome la situazione appena presentata.
Inclinò appena il capo, concentrata: -Fase Uno. Analisi del caso.-
-Un minore reduce da un duello, rilevate ustioni di primo grado, scorte assenti.- ripetè rapida le informazioni fondamentali -Priorità: trattamento delle ustioni e poi di eventuali ferite secondarie, trattandosi di un duello irregolare, potenzialmente sia fisiche che di natura psico-motoria come agitazione e confusione. - In qualità di teorica insegnante di Pozioni probabilmente sarebbe stata affiancata quanto meno dall’Infermiere scolastico – in ogni caso avrebbe dovuto considerare ogni variabile, inclusa la gravità effettiva delle lesioni e la loro estensione ed ubicazione lungo il corpo dello studente.
-Fase Due. Trattamento.-
Dalla risposta fondamentale, al centro del quadro clinico, alle variabili di cornice, il tutto da considerare comunque profondamente interrelato ed intrecciato proprio come una tela di ragno.
-Una delle pozioni migliori in caso di bruciature è la Pozione Blandofuoco.- iniziò quindi, riflettendo ad alta voce per poter includere la strega nei suoi ragionamenti data la richiesta di analisi e motivazioni specifiche -Ma se uno dei presupposti è l’assenza di scorte in Infermeria, per quanto adatto, le tempistiche di questo preparato si aggirano intorno ai 45 minuti circa, per cui sarebbe necessario un primo intervento decisamente più tempestivo. Le scottature di primo grado infatti non sono particolarmente lesive di per sè, coinvolgono solo gli strati più superficiali della pelle e non innescano nell’organismo neanche meccanismi di difesa semplici come le vesciche – reazioni già comuni quando compromessi i tessuti intermedi dell’epidermide. Questo non toglie tuttavia che la pelle bruciata comunque tenda ad arrossarsi, provochi dolore e con il passare del tempo porti con sé anche la sgradevole sensazione che “tiri” – oltre a potenziali infezioni se non adeguatamente trattata. -
Piccola pausa. C’era una parte di lei - quella più istintiva e scattante, abituata a pensare in fretta e ad agire ancora più in fretta - che scalciava e si dimenava per quella pacifica quiete e calma nella spiegazione. Nella realtà Adeline si sarebbe mossa molto più velocemente, con quegli stessi ritmi che la muovevano in ospedale, saltando tutte le spiegazioni, i perché, tutti quei dettagli che la appassionavano, sì, ma di fronte ad un caso vero, reale.. erano già scolpiti nelle sue connessioni neurali e semplicemente pronti a farla muovere, rapida e funzionale, proprio come piaceva a lei e alla sua razionalissima testolina dorata.
-Ciò che farei è somministrare nell’immediato un antidolorifico facilmente reperibile, date anche le scorte limitate, e che non richiede particolari trattamenti o procedure per fare effetto per dare un quanto più veloce sollievo al paziente.
Le opzioni potrebbero essere diverse sulla base di una prima valutazione del caso e degli elementi a portata di mano. L’obbiettivo sarebbe quello di diminuire il dolore percepito, sicuramente, ma anche permettere una sufficiente dilatazione dei tempi per consentire un’analisi più approfondita delle ferite, la loro pulizia e logicamente la preparazione della Pozione nel mentre.-

Dietro le iridi bicrome comparve una lista ordinata di quegli elementi base che avrebbero potuto trovarsi in una scuola – niente di troppo particolare e non comune, la disponibilità sicuramente sarebbe stata ben diversa da quella della farmacia interna al suo reparto al San Mungo – e che al tempo stesso potessero sortire l’effetto desiderato nella loro forma più semplice e naturale per permettere l’immediata somministrazione.
-Al di là del Paracetamolo già citato prima – le cui caratteristiche analgesiche ed antipiretiche lo renderebbero già funzionale - anche i Semi di Cumino hanno importanti proprietà analgesiche per la cuminaldeide presente che agisce sui recettori implicati nella percezione del dolore. Anche la Lavanda ha proprietà lenitive ed antisettiche, favorisce la rigenerazione cellulare della pelle evitando infezioni o cicatrici, così come l’ Aloe antiinfiammatoria e rigenerante grazie all’alta quantità di steroidi vegetali - ha anche un’azione rinfrescante ottima per alleviare il senso di bruciore causato dalle scottature.-
-Troppo specifica Adels, stringi.-
- In generale sicuramente, oltre all’effetto analgesico a cui si darebbe la precedenza, eventuali elementi che aiutino con un’azione antisettica e cicatrizzante sarebbero perfetti. Il Salice Bianco è un potente antidolorifico e antiinfiammatorio, l’Olio di Baobab è ricco di vitamine come la E e la C, fondamentali nella cura, rigenerazione e idratazione della pelle, i Fiori di Iperico sono di nuovo analgesici e cicatrizzanti, similmente alla Lavanda impediscono la formazione di vesciche ed evitano infezioni. -
Prese un piccolo sorso di thè, assorta da quel caso che seppur teorico le aveva già rubato cuore, attenzione ed impegno: -Un range così ampio di soluzioni è positivo, permette una scelta in ogni caso adatta sulla base delle disponibilità presenti e del caso specifico – allergie, intolleranze magari – senza considerare possibili somministrazioni combinate, facendo attenzione ai dosaggi – trattandosi d’altronde di un reduce di un duello, per giunta irregolare, come accennato prima ad un certo punto dovremmo (potendo) considerare eventuali lesioni secondarie, sia a livello fisico che psicomotorio – il che porterebbe alla possibilità di considerare quantomeno alcuni blandi calmanti, come il Tiglio, la Pulsatilla e la Gomma Adragante, tutti elementi in grado di calmare il sistema nervoso – ecco in ogni caso eviterei comunque il Tarassaco, le sue radici sono un forte antidolorifico ma effettivamente un po' troppo.. tanto più parlando di un’ustione di primo grado. -
Del genere, le droghe “magari anche no” Ad.
Se ci fossero state altre ferite, anche solo superficiali, avrebbe potuto pensare ad altre soluzioni aggiuntive e/o alternative – ma essendo solo un caso ipotetico senza riscontri reali da poter indagare ed approfondire e non volendo dilungarsi troppo su teoriche potenziali ferite ulteriori di un altrettanto teorico potenziale paziente.. una parte della sua mente avrebbe anche lottato per considerare ogni singola variabile, per amor del dettaglio, ma un’altra parte di quella stessa lucida ed analitica testolina dorata si oppose fermamente, limitando dispersioni di energie e risorse mentali per mantenere il focus d’attenzione ed impegno là dove davvero serviva.
-Se fossero tutte opzioni disponibili, personalmente opterei per paracetamolo e lavanda così da avere un’azione combinata di analgesico oltre alle proprietà antiinfiammatorie del primo e lenitive ed antisettiche della seconda. Se particolarmente agitato del Tiglio ma sostituirei paracetamolo e lavanda con fiori di iperico per l’analgesico/cicatrizzante e aloe per il trattamento topico delle bruciature – così da non sovraccaricare l’organismo con quattro sostanze tutte da digerire e ridurle.-
- Una volta attenuato il dolore percepito nell’immediato passerei al trattamento specifico. Come detto la Pozione Blandofuoco risulterebbe particolarmente funzionale a mio parere in questo caso, ed essendo un preparato che agisce dall’interno, dovendo essere bevuto, si completerebbe a dovere con gli effetti di qualsivoglia analgesico utilizzato in precedenza. Se infatti fosse (esempio banale) una pomata da spalmare, in questa forma potrebbe limitare la scelta degli antidolorifici – eliminando tutti quelli con azione cicatrizzante poiché essendo già instauratasi un’azione di rigenerazione cellulare, utilizzare una pomata dopo 45 minuti di “ritardo”..o, come nel caso dell’Aloe, anch’essi con utilizzo topico esterno, sarebbe complicato sovrapporli. -

Riprese fiato, sorseggiando ancora un po' del suo thè.
Era tranquilla ma concentrata, completamente assorbita, lo sguardo bicromo fisso su quell’invisibile alunno attualmente sdraiato su di un letto dell’Infermeria, i dolori placati ed in attesa della sua pozione.
Era sempre contenta, di fondo - certe cose, quella materia in ogni sua ramificazione, la entusiasmavano sempre e comunque: in momenti come quelli però, così come quotidianamente a lavoro nel suo reparto, non poteva permettersi dondolii felici, battiti di mani e sorrisoni perenni.
Una luce vibrava nei suoi occhi, ma nulla di più, per lasciare così il giusto spazio e tempo ad attenzione, raziocinio, rapidità di ragionamento ed esecuzione, una sorta di bolla iperconcentrata, iperattivata ed iperfocalizzata su una ed una cosa soltanto: il paziente di fronte a lei.
Reale o meno che fosse.
Le pupille adesso seguivano altrettanto invisibili movimenti legati alla preparazione di quella stessa pozione: quel sorso di thè avrà preso si e no due secondi di orologio ma per la Walker erano già stati sin troppo.
-La Pozione Blandofuoco sarebbe pronta in circa tre quarti d’ora. I primi venti spesi a far bollire il liquido di base -acqua distillata, anche in questo caso l’alcool etilico porterebbe più danni che altro -i successivi dieci a mescolare in senso orario la prima fase includente una parte di corno di Graforno, polvere di due semi di Fuoco e 50ml di Destabilizzante di Purvincolo, altri dieci sempre a mescolare ma in senso anti orario la seconda fase con aggiunti la seconda parte di corno e altri 50ml di destabilizzante – ed infine i cinque minuti, massimo, di attesa perché il fuoco che si origina dall’aggiunta ultima del Bezoar si plachi. Una volta spento la pozione è infatti pronta per la somministrazione.-
Decise di non soffermarsi eccessivamente sui dettagli degli ingredienti, le quantità e peculiarità, dato che effettivamente non le era stato richiesto.
Voleva piuttosto sottolineare solo il perché di quella scelta – in realtà già trattato – ed infine.. beh, concludere quel caso.
-Fase Tre. Recap e Conclusione.-
-Per una situazione come questa non ci sarebbero soluzioni altrettanto mirate ed efficaci, la Blandofuoco ha l’esplicita natura di pozione rigenerante e funzione contrastante le bruciature. Ecco, in aggiunta in caso di piccole abrasioni sarebbe utile un semplice Decotto al Dittamo ma per il resto.. mi assicurerei alla fine della corretta assunzione, che gli effetti quantomeno inizino, magari potrei ricontrollare lo stato del paziente – anche se forse..forse a questo punto sarebbe più un compito dell’Infermiere?-
Ridacchiò piano, tornando completamente al momento presente e cercando lo sguardo di Mrs Darmot.
Si chiese silenziosamente quanti e quali ingredienti fossero effettivamente presenti tra le scorte reali della scuola e si rese conto solo alla fine di avere ancora in mano – oltre alla tazza – il pasticcino afferrato prima.
Se lo mise in bocca contenta, seguito poi da un terzo lungo sorso di thè.
Sì.
In ogni caso, per lei, quello era.. un posto felice.
 
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view post Posted on 31/3/2023, 16:46
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Il Fato

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Ancora una volta il discorso di Adeline aprì un infinito spazio su ella si sistemò con sicurezza; eppure, questa volta, Lucille iniziò a percepirne le prime note stonate. La lasciò finire, per quanto fosse un argomento trattato in maniera eccellente la ragazza aveva divagato un po’ troppo, citando le più varie soluzioni che - per quanto essere esatte - non rispecchiavano ciò che le era stato esplicitamente chiesto dalla Darmot.
Fece cenno alla teiera di riempire un’altra tazza e lasciò spazio al silenzio di prendere quei pochi secondi di tempo per fare un respiro e distendere i nervi.
- Mi ha già dimostrato la sua bravura e preparazione nella domanda precedente. Le chiedo di fare particolare attenzione alle mie richieste, signorina Walker - disse con tono serio.
- Ascolti, io credo che lei sia una persona molto valida ma che si perda in flussi di pensieri che possono, come ora, farle sbagliare strada - sorseggiò il tè appena servito e incrociò le mani davanti a sé.
- Mi parla di Antipiretici, Antinfiammatori ma si tratta di una lieve, come dice anche lei stessa, ustione di primo grado. Non è una ferita grave che ritiene un chissà quale tipo di intervento, a meno che non colpisca parti particolari ma io non le ho citate. Dunque… - fece una breve pausa tirando indietro una ciocca bionda che le copriva parte del viso.
- La ponevo dinanzi ad un caso specifico, vero, ma non così difficile da arrivare a ricamare un pensiero tanto articolato, Adeline - liberò un sospiro e socchiuse gli occhi.
- Rimarrei per l’Aloe e mi servirei di una pozione specifica che non richiede tutto questo tempo di preparazione; nonostante, non discuto che sia comunque una cura valida quella proposta ma non del tutto pertinente a ciò che le ho chiesto. La semplicità a volte ripaga. - continuò portando il palmo nella mano a mostrarsi appena, mettendo in evidenza quelle ultime parole.
- Sono certa che l’avrà sentita e preparata: la Pozione Tiepidario; la conosce? Immagino di sì. In casi come questi è la situazione migliore: un unguento che lavora nello specifico se inserito il giusto ingrediente gli ultimi sedici minuti rimanenti alla cottura - Un fruscio si insinuò nel silenzio seguente e all’angolo della stanza apparve tutto il necessario per preparare una pozione.
Lucille si spostò indietro, spingendo la sedia e sollevandosi lentamente. Sistemò il vestito e si avvicinò al banco da lavoro, che presto avrebbe accolto l’ennesima prova per mettere in evidenza o meno le capacità della futura docente.
- Qui ha tutta una serie di ingredienti che potrebbero servirle per prepararla. Faccia attenzione e proceda pure. Sì ricordi di illustrarmi tutti gli ingredienti e cosa fa passo dopo passo -
Lungo il banco rettangolare sfilava la serie di ingredienti, all’interno di contenitori in vetro e ampolle. Sangue di salamandra, unghie di Mooncalf, Fegato di Rospo, Peperoni di Cayenna, Polvere di Pietra lunare, polvere di Sneraldo, Anice Stellato, Erba della Madonna, Assa Fetida, foglie di Alfa-Alfa, Polvere di Ossa, Semi di Cotogno, Radici di Taraxacum, Fiori di Iperico, Uncaria Tormentosa, Fiordi di Sambuco, foglie di Arnica, Alloro e Lavanda. Bottiglie con alcol e acqua distillata, due fuochi. Al centro esatto un calderone d’argento, poco distante uno in peltro e vicini strumenti come: guanti, pinze, coltelli, imbuti e mestoli; una serie di contenitori con diverse capacità e volume. Davanti, quasi al bordo del tavolo, una boccetta vuota con un'etichetta; calamaio e piuma a fianco.
La disposizione era precisa e ordinata. L’attenzione costante nel mantenere un’area di lavoro pulita doveva essere parte di quella prova pratica.
Stava ad Adeline adesso prendere posto e dimostrare una volta per tutte di cosa era capace.

Lucille la osservava.



Adeline, purtroppo la domanda aveva una risposta precisa e devo considerare l’errore. Tuttavia, andiamo avanti!
Ora, Lucille ti chiede di preparare la pozione necessaria per curare le ustioni di I grado. Hai tutto quello che ti serve per portare a compimento il tuo lavoro: spiega passaggio dopo passaggio e perché l’utilizzo di tali ingredienti. Insomma, nulla di diverso da ciò che hai già fatto ma con l’aggiunta di una particolare attenzione nella gestualità durante la preparazione della Tiepidario. La precisione dovrà essere tua amica!
Per qualsiasi tipo di perplessità o domanda mi trovi sempre disponibile via mp. Prenditi il tempo necessario, è importante.

Buon proseguimento!

 
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view post Posted on 22/4/2023, 23:57
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Cosa preferisci dolce Adels? L’idea che questa donna in meno di un’ora ti abbia già sufficientemente inquadrata tanto da farti cascare come una pera cotta in uno dei tuoi errori più classici e prevedibili, la possibilità che sia stata tu stessa a tirarti la zappa sui piedi da sola, o magari entrambe le cose in simultanea?

Un range non indifferente di possibilità si apriva a ventaglio nella testolina dorata di Adeline Walker che, in precario e caotico equilibrio tra lo scoppiare a ridere o in lacrime – “o magari entrambe le cose in simultanea” – l’unica cosa che riusciva a razionalizzare in maniera cristallina in quel momento era la voce del suo ex professore di Pozioni – onnipresente in situazioni come quelle o banalmente sul lavoro: -E brava la mia Walker. Sulla soglia dei trenta con gli stessi problemi di quando ne avevi diciassette.. complimenti piccola testa di salamandra.-
Lo vedeva, dietro le iridi bicrome, con quel suo sorrisetto compiaciuto pronto a prenderla in giro con fini abilità da oratore ed amanuense.
-Ti sei persa. Sei andata troppo veloce, troppo oltre, la domanda era una ed era semplice, il caso era semplice e tu - dallo scappellotto sulla testa con il primo libro disponibile non l’avrebbe salvata nessuno -Tu ti sei persa comunque, ah! -
Dopodiché sarebbero seguite prese in giro più o meno velate per all’incirca.. i successivi due, forse tre semestri.
Mh. Già.
Adeline aveva amato il suo professore di Pozioni, professore che era stato mentore, esempio, ideale, sarcastico, pungente, sardonico un vero e proprio pilastro di quella meraviglia e curiosità, potenziale ancora inespresso in Adeline – così come pilastro marmoreo contro il quale nel corso degli anni Adeline stessa aveva preso innumerevoli, penose, dolorosissime per quanto metaforiche facciate.
Ma d’altronde -Non c’è crescita senza dolore, Adeline cara.-
Altra frase tipica per la quale la Bronzo Blu gli avrebbe fatto silenziosamente il verso dietro, meritandosi così un secondo scappellotto giusto prima dell’ora di cena.

Ora, ad ogni modo, non era il suo professore a evidenziare una falla nel suo meccanicissimo ragionamento – quanto meno così Londra avrebbe potuto tirare un sospiro di sollievo per ciò che concerneva prese in giro e libri in testa – ma d’altro canto Mrs Darmot era stata altrettanto limpida: -Merlino.. ha assolutamente ragione.- non che alla sua interlocutrice servisse qualche rassicurazione al riguardo, ma la Medimag era semplicemente troppo sorpresa, dispiaciuta, parzialmente in imbarazzo - soprattutto ritornando alle ipotetiche reazioni del suo ex professore – per rispondere in altro modo -Mi dispiace. Cercherò di migliorare.- concluse quindi semplicemente, sincera.
Solo due rapidissimi battiti di ciglia furono ferini e bui messaggeri del caos che - ora recluso, soppresso e soffocato – più tardi, da sola, avrebbe affondato feroce i suoi artigli.
D’altronde, la rabbia cieca per un banale errore, Adeline l’aveva già sperimentata svariate volte.. l’ultima delle quali, aveva portato risultati quantomeno atipici rispetto la sua quotidianità.
Ma questa era un’altra storia.
In quel frangente di spazio e tempo per fortuna, la calcolatrice, razionale e lucidissima mente cognitiva di Adeline Walker splendeva in tutto il suo fulgore, domando senza problemi la parte emotiva – d’altronde era così brava in questo, tanto più in contesti lavorativi e formali.
Le iridi bicrome così seguirono con la stessa attenzione ferina di sempre i movimenti della strega che, poco dopo, si alzò avvicinandosi ad un lungo banco rettangolare apparso in quegli attimi.
Anche Adeline si alzò, sorridendo alla vista di quella postazione di lavoro, fornita di tutto ciò che le sarebbe potuto servire.
La Pozione Tiepidario.
Si avvicinò con passo silenzioso, lo sguardo indagatore ed attento, già alla ricerca degli ingredienti e strumentazione necessari.
La mente stilava [“..informazioni e dati comunque ordinatamente catalogati nella sua testolina così lucidamente razionale e analitica sulla base di Origini, Ingredienti e Strumentazione, Procedimento, Specifiche + Elementi a cui prestare particolare attenzione, Modalità d’uso e Conservazione, Effetti (comuni/desiderati, meno comuni, rari) Controindicazioni e infine “Info Bonus Aggiuntive – o IBA” com’era solita scrivere..”] ma questa volta avrebbe dovuto mettere sul campo elementi e capacità diverse da quelle richieste poco prima.
Era il momento della pratica.
-Prima di tutto, operatore e postazione.-
Si legò velocemente i capelli in un’alta coda stretta e infilò sulle mani dei guanti sottili, il giusto perché né la sua pelle né strumentazione ed ingredienti si condizionassero in alcun modo vicendevolmente e perchè al tempo stesso fosse libera nella gestualità fine delle dita.
Aveva iniziato a parlare senza più rendersene conto. Le capitava ogni tanto anche quando lavorava da sola, ma in ogni caso dovendo specificare ogni suo gesto, non le sembrò particolarmente un problema - anzi.
La postazione che le era stata fornita in realtà era già ordinata e rifornita, ma era suo il compito di renderla più adeguatamente pratica rispetto a ciò che le era stato chiesto di svolgere: si sarebbe creata il suo giusto spazio pulito e ordinato, allontanando quanto possibile ciò che non le serviva e avvicinandosi invece, con meticoloso ordine, il necessario.
-Al di là di pulizia e ordine, pilastri base, è necessario uno spazio adeguato di movimento e la vicinanza di strumenti ed ingredienti utili – possibilmente con una logica dietro, io di solito considero la cronologia delle fasi di preparazione.- piccola pausa, entro la quale si chiese fino a che punto avrebbe dovuto approfondire ogni suo singolo gesto -E’ preferibile organizzarsi attorno ad un punto di riferimento, per il quale io solitamente scelgo il fuoco. I calderoni infatti rimarranno stabili sopra il punto di calore per svariati minuti, a volte ore, e molto spesso non ci si può permettere di allontanarsi eccessivamente.
-In questo specifico caso, questa pozione richiede il rimescolamento degli ingredienti per circa 22 minuti: inizialmente si mescola 11 minuti, in senso orario, dopodiché altri 11 in senso antiorario.-

Nel corso della sua spiegazione sui movimenti preparatori che aveva deciso di intraprendere, Adeline si muoveva: posizionata in mezzo ai due fuochi per avere la giusta prospettiva, lo sguardo bicromo sondò velocemente gli ingredienti ordinatamente disposti di fronte a lei lungo l’intera lunghezza del tavolo e la strumentazione a fianco di uno dei due calderoni.
-Qui.. beh, è già tutto ben predisposto, motivo per cui potrò sfruttare più funzionalmente il tempo organizzando ingredienti e strumentazione mentre aspettiamo che l’acqua bolla.-
La strega infatti si avvicinò al calderone in argento e lo posizionò ben centrato sul fuoco di destra, l’attimo seguente fece lo stesso con quello in peltro – prima spostando a lato una boccetta vuota con calamaio e piuma a fianco al momento non utili e potenzialmente d’intralcio nel suo spostamento – sul fuoco di sinistra.
-Uno degli ingredienti è infatti l’acqua, da una parte fondamentale per il liquido base, dall’altra perché l’unguento che otterremo al termine di tutto non dovrà assolutamente essere somministrato così concentrato, puro – dovrà invece essere diluito con 5 litri di acqua tiepida, il tutto in una vasca sufficientemente grande perché il paziente vi si possa immergere.-
Parlava tranquilla e si muoveva di conseguenza: aveva già adocchiato le bottiglie di acqua distillata presenti, motivo per cui le aveva afferrate, aperte, e quindi versate in entrambi i calderoni.
-Per il liquido base il calderone deve essere semplicemente riempito, per i 5 litri.. beh, bisogna per l’appunto far scaldare 5 litri – è preferibile portare ad una prima ebollizione anche loro e poi lasciare intiepidire gradualmente piuttosto che non riscaldare a sufficienza e poi rischiare che l’acqua si raffreddi troppo e troppo in fretta, per questo faccio scaldare entrambi i calderoni.-
Aveva pienato il calderone in peltro e misurato il quantitativo di acqua richiesto versandolo in quello in argento, facendo poi scomparire le bottiglie vuote con un Evanesco.
Sotto, spostando leggermente il catalizzatore per puntarlo con precisione verso il punto di fiamma, accese i fuochi per entrambi, uno alla volta, e rialzando lo sguardo fece caso e memorizzò istantaneamente la posizione delle lancette in quel momento. I tempi erano importanti, anche in una pozione relativamente semplice come quella.
-Preparerò la pozione richiesta in quello in peltro- decise di specificare ulteriormente, proseguendo per amor di precisione -e scalderò l’acqua in quello in argento. Quest’ultimo in quanto metallo puro è un miglior termoconduttore, scalderà prima l’acqua che così avrà poi il tempo adeguato per intiepidirsi mentre in questo - indicò il calderone in peltro - si preparerà con le adeguate tempistiche la pozione stessa - essendo una lega infatti stempererà meglio le temperature adatte. -
Non approfondì ulteriormente per non divagare in maniera eccessiva, passando rapidamente ai passaggi successivi altrettanto importanti:
-Mentre aspettiamo che l’acqua arrivi ad ebollizione – servono comunemente dai 10 ai 13 minuti anche sulla base dei materiali differenti - possiamo preparare gli ingredienti e la strumentazione organizzandola anche nello spazio come accennato poco fa.-
Il catalizzatore era tornato al suo posto per lasciare le mani di Adeline libere mentre questa afferrava con ordine gli ingredienti necessari: -Sangue di Salamandra- sollevò la boccetta dalla sua posizione iniziale per riporla con cura sulla sinistra del suo calderone in peltro, rapida ma attenta -Semi di Cotogno- che prese e posizionò proprio vicino alla boccetta del sangue -E fiori di Iperico- anche questi riposti con ordine a lato dei semi.
Per fortuna non servivano poi troppi ingredienti, lo spazio rimaneva decisamente libero e come tempistiche era ancora ampiamente tranquilla.
-La funzionalità della strumentazione da scegliere si basa anche sulla natura degli ingredienti e del loro quantitativo: servono solo 5 gocce di sangue di Salamandra, quindi..- afferrò tra gli strumenti preposti un banale contagocce e lo mostrò alla strega prima di riporlo davanti alla boccetta corretta -Contagocce per il sangue di salamandra, pinze per i semi ( ne serviranno solo due) e forbici e bilancia per tagliare e pesare 30 grammi di sommità fiorite dei fiori di Iperico.-
Non smetteva pressoché di parlare, di spiegarsi, e di muoversi: afferrati i vari strumenti infatti, la Medimag aveva posto le pinze davanti ai semi dopodiché aveva preso subito a tagliare con cura le sommità dei fiori.
Essendo sulla sinistra dei due calderoni, gettò un altro sguardo all’acqua di entrambi e nuovamente alle lancette dell’orologio.
Tagliava i fiori e li riponeva nel piccolo piatto della bilancia, per arrivare ai 30 grammi precisi, che non erano comunque poi molti, ma ad ogni modo.. Quando ebbe finito – nelle sue postazioni personali teneva in un banchetto a parte una bacinella dove riporre gli strumenti sporchi da non dover più utilizzare -oltre ad un secondo banchetto in realtà - entrambi piccoli, mobili e funzionali ovviamente, per gli ingredienti ugualmente già utilizzati e non più utili altri lo chiamerebbero D.O.C. ma in quel caso, in assenza delle sue maniacalità cose preferì l’ordine e la libertà di movimento piuttosto che una forbice lasciata quasi a caso sul ripiano, per cui la ripose vicino agli altri strumenti ma leggermente più avanti, perché non intralciasse ma potesse comunque ripulirla più tardi.
Poi, quasi subito dopo, l’acqua nel calderone in argento iniziò a bollire.
Adeline sfilò nuovamente la bacchetta, puntandola contro il fuoco sotto, spegnendolo e commentando brevemente -Adesso quest’acqua dovrà semplicemente intiepidirsi, per cui con il fuoco spento possiamo anche momentaneamente dimenticarcene.-
L’argento conduceva più in fretta il calore, ma comunque di lì a poco anche l’acqua del calderone in peltro sarebbe stata pronta.
Afferrò un mestolo, ricontrollò nuovamente l’orologio, l’acqua e gli ingredienti pronti.
Sfruttò l’ultima manciata di secondi per anticipare qualche spiegazione: -Ora, la prima fase prevede l’aggiunta al liquido di base delle cinque gocce di sangue di salamandra, che andrò a mescolare in senso orario per 11 minuti - come già accennato - altra occhiata al calderone -E’ importante poi che il sangue non coaguli, spandendosi adeguatamente nell’acqua.-
L’acqua iniziò a bollire.
Adeline aprì la boccetta dell’ingrediente richiesto, prese la pipetta contagocce e aspirò il liquido rosso.
Poi, portando la pipetta sopra il calderone, contò:-Una, due, tre, quattro..e cinque.-
Occhi alle lancette, il mestolo che immerso nel calderone iniziava a muoversi lentamente in senso orario.
Undici minuti così, facendo attenzione ai coaguli e alle tempistiche, dei rapidi sguardi ogni tot ad entrambi sarebbero stati più che sufficienti mentre la dritta si muoveva con serafica meccanicità.
-Al termine di questi undici minuti il liquido dovrà aver assunto un colore scuro. Dopodiché bisognerà aggiungere i due semi di cotogno e i 30 grammi delle sommità dei fiori già pronti, riprendendo a mescolare per altri undici minuti ma in senso antiorario.-
Continuava a mescolare, costante, rivolgendosi vocalmente alla strega ma continuando a prestare attenzione alternativamente al liquido e alle lancette dell’orologio.
Con la mano libera inizialmente rimise velocemente il tappo sopra alla boccetta del sangue, il contagocce utilizzato proprio lì accanto, in ordine come all’inizio.
-Essendo tre soli ingredienti possiamo permetterci di richiudere semplicemente i contenitori e lasciarli sul ripiano, in altro modo bisogna comunque considerare uno spazio perché niente ci sia d’intralcio. -
Ancora, movimento, liquido e lancette.
-A questo punto- riprese la spiegazione laddove l’aveva lasciata - La pozione cambierà colore, divenendo di un giallo intenso, delle tonalità della senape. Spegnerò allora il fuoco, perché l’unguento si raffreddi intiepidendosi.-
[Ancora, movimento, liquido e lancette.]
Una parte della sua mente continuava a rivolgere attivamente il proprio focus ai movimenti circolari del braccio.
-A proposito di temperature, nel mentre la nostra acqua lasciata già a raffreddarsi nell’altro calderone dovrebbe essersi intiepidita in maniera simile, motivo per cui sarà pronta ad essere versata nella vasca – beh, quantomeno nell’ipotetica vasca per l’ipotetico paziente.-
Sorrise, ricontrollando pozione e tempi.
C’era quasi.
L’ultimo paio di minuti rimase in silenzio, pensando che il resto delle spiegazioni avrebbe potuto spenderle e spanderle nei successivi undici minuti di rimescolamento.
Un po' di silenzio, ad ogni modo, le faceva piacere: amava quel mondo, e sebbene nel pieno di un colloquio.. voleva godersene ogni attimo se possibile.
Undici minuti.
Adeline prese il contenitore dei semi di Cotogno, lo aprì e con le pinze prese saldamente un seme e lo buttò nel calderone, subito dopo un secondo e anche quello via nel calderone.
Infine afferrò il piattino della bilancia con i 30 grammi delle sommità dei fiori e versò anche quelli nella pozione: occhi ancora alle lancette e riprese così immediatamente a mescolare, nel medesimo modo anche se questa volta in senso antiorario.
-Come anticipato poco fa, abbiamo aggiunto i semi - con la mancina libera ancora una volta chiuse velocemente il contenitore utilizzato con le pinze a fianco, il piattino già tornato ordinatamente sulla sua bilancia subito dopo aver versato il suo contenuto -ed i fiori, ora si mescola per altri 11 minuti in senso antiorario.-
Movimento del braccio, pozione, orario.
-L’unguento tiepido potrà essere versato in un piccolo contenitore ma bisogna ricordarsi che è nella sua versione pura, più concentrata: per la somministrazione bisognerà portarlo in un contenitore parecchio più grande dove dovrà poter avere spazio anche la restante parte di acqua tiepida – i cinque litri – ed il paziente stesso che dovrà rimanere immerso per cinque minuti.-
Braccio, pozione, orario.
Certo, un calderone autorimestante sarebbe stato decisamente più comodo, ma in fin dei conti non solo Adeline era abituata – com’era ovvio – a quei movimenti, ma le erano in un certo qual modo anche confortanti: si incantava nella ritmicità e nella forza che comunque doveva mantenere nei gesti, nei movimenti del braccio, del polso, le dita ferme attorno all’impugnatura del mestolo, la schiena dritta e lo sguardo attento.
La mancina tra l’altro, libera, se da un lato rimaneva pronta per eventuali cambi – metti mai l’inaspettato crampo – in realtà lavorava “in incognito”: banalmente, appoggiata al piano ligneo a fianco del calderone, se pur a debita distanza dalle fiamme percepiva attivamente il calore del fuoco, assicurandosi così che continuasse a rimanere acceso - metti mai siamo sempre nel campo dei D.O.C mh -.
Braccio, pozione, orario.
-Infine, beh, al di là del procedimento si può riflettere sugli ingredienti: la prima fase di questa pozione crea una base neutra, comune a tutte le varianti di questa pozione.
L’acqua distillata al posto dell’alcool è sempre adatta, sia in caso di ustioni che di ferite come morsi e tagli e/o contusioni, in aggiunta al sangue di salamandra dalle risapute potenti proprietà curative e ricostituenti. -

Merlino, ricordava quasi parola per parola il suo vecchio libro di testo sulle creature magiche.
[Braccio, pozione, orario.]
Aveva ancora qualche minuto per concludere il discorso: -Nel nostro caso, abbiamo utilizzato semi di cotogno e fiori di iperico, i primi perché con importanti capacità antiinfiammatorie, emmolienti e sedative, i secondi sempre perché ugualmente antiinfiammatori, oltre a risultare abilmente cicatrizzanti ed antisettici.-
Undici minuti, di nuovo.
Fermato il movimento rotatorio, riprese la bacchetta e spense il fuoco sotto il calderone come fatto in precedenza. Ripose nuovamente il catalizzatore, il mestolo che tolse dall’immersione nella pozione ma che lasciò a scolare dentro il calderone poggiandolo con delicatezza e potè nuovamente rivolgersi brevemente agli ingredienti utilizzati – che ripose in ordine esattamente dove li aveva trovati – mentre gli strumenti (le forbici, la bilancia, le pinze e il contagocce) furono disposti in linea sulla destra del bancone. Sarebbero stati ripuliti poco dopo.
Rimanevano solo i due calderoni, per i quali bisognava solo avere un po' di pazienza e attenzione per aspettare la temperatura desiderata.
Nel frattempo così, la Medimag riprese tra le mani la boccetta vuota con piuma e calamaio che aveva spostato inizialmente: -Una volta tiepido può essere riposto in un contenitore – ma bisognerebbe etichettare ogni ampolla/boccetta di sorta, per cui..- aprì l’inchiostro, intinse la piuma e con grafia elegante contrassegnò il piccolo contenitore sull’etichetta bianca lì legata.
Rimise a posto piuma ed inchiostro, gettò un’occhiata all’orologio e alla pozione che si stava raffreddando, aprì la boccetta e dai vari strumenti prese un imbuto, che incastrò già al suo posto, perché così poco dopo potesse travasare l’unguento dal calderone al contenitore finale – o quasi, se si includeva la-sempre-ipotetica-vasca.
Tornò davanti ai due calderoni, osservandone il contenuto.
Ancora poco.
Tamburellò vagamente impaziente le dita sul piano ligneo poco prima di voltarsi verso Mrs Darmot, che finalmente tornava completamente nel suo campo visivo: -Per inciso, le altre possibili varianti di questa pozione prevedono Erba della Madonna e fiori di Sambuco in caso di lacerazioni da morsi e graffi oppure foglie di Arnica e Peperoni di Cajenna per contusioni e gonfiori.-
Sorrise, prima di girarsi contenta nuovamente verso i calderoni e guardare ancora una volta le lancette dell’orologio.
La pozione ormai sembrava essersi intiepidita il giusto, così come l’acqua lì accanto.
Prese la boccetta vuota con l’imbuto incastrato e la avvicinò al calderone, afferrò nuovamente il mestolo poggiato poco prima e via: -Ora possiamo travasare il contenuto tiepido qui dentro e avremo concluso - o beh, escludendo la possibilità di versare effettivamente il tutto in una vasca o simili.-
Fece ancora una volta quel che aveva detto: con il mestolo travasò la pozione dal calderone al piccolo contenitore sino a che questo non ne fu colmo.
Scolò nuovamente il mestolo, ripoggiandolo.
Tolse l’imbuto e scolò velocemente anche quello, chiuse la boccetta e riprese il catalizzatore: ripulì gli strumenti e il calderone sporco con un incantesimo e gesto della bacchetta talmente tanto consumati dal suo ex professore, che quasi le venne da ridere mentre in ultimo riponeva tutto al proprio posto. Il calderone in argento con l'acqua tiepida era ancora lì però, per quanto semplice comunque parte fondamentale della pozione pensata nel suo toto.
Prese la boccetta tra le mani, porgendola alla strega.
-Ecco.-
Sorrise ampiamente, contenta ma con quella vaga base di nervosismo che sì, in effetti, come tanto avrebbe fatto ridere il suo professore.. un po' le ricordava la sé diciassettenne. Scappellotti esclusi.
Si spera...
 
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view post Posted on 30/4/2023, 15:54
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Il Fato

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Mentre Adeline Walker prendeva posto dietro al bancone Miss Darmot allungava le mani sui fogli di pergamena, portando con sé anche la piuma abbondantemente tinta d’inchiostro. Qualche passo diretta al tavolo, dove si fermò dirimpetto, giusto il tempo di ascoltare le prime sillabe introduttive di un lungo discorso che avrebbe accompagnato l’intera preparazione del decotto. Poi, iniziò a camminare da destra verso sinistra e viceversa con passo costante. Adeline parlava e lei segnava i punti più importanti che riusciva a cogliere nei movimenti precisi e attenti. Analizzava le parole sillaba dopo sillaba, si accertava che fossero corrette anche nei dettagli.
“Metodica, pulita, chiara nel procedimento.” sottolineò con la punta del calamo tornando ad osservare la scena.
I minuti passavano e Lucille non staccò gli occhi da Adeline nemmeno per un istante; non solo per non perdersi un eventuale errore: la giovane ragazza mostrava avere una padronanza e una sicurezza ipnotica. In tal modo, la prima impressione andava a concretizzarsi nonostante l’errore che aveva portato la bilancia ad innalzare il piatto del dubbio e dell’incertezza. Adeline Walker, ancora una volta, si dimostrava abile e più di un sorriso soddisfatto si era fatto spazio sul volto dell’esaminatrice.
Durante l’intera spiegazione, la donna aveva potuto vedere Adeline utilizzare i giusti strumenti, mostrare con ritmo costante l’abilità di tenere parole e gesti lungo un filo conduttore che non ammetteva alcuna vibrazione illogica. Pause giuste, respiro calmo e mani che con maestria si muovevano sicure lungo il banco da lavoro, esponendo chiare a Lucille le competenze della strega.
Il tempo parve scorrere veloce, nonostante la visione continua delle lancette che accarezzavano il quadrante di metallo del vecchio orologio dell’ufficio. Adeline imbottigliò la pozione e incollò sopra il vetro l’etichetta nel medesimo istante in cui un fruscio improvviso anticipava l’entrata di un elfo domestico.
- Ingil è venuto per ritirare la pozione, Signora Darmot - disse quest’ultimo, non appena incrociò gli occhi della segretaria.
Prego, prendi pure ciò che devi, aspetto notizie - rispose lei con tono freddo.
- Ingil augura buona fortuna alla signorina, speriamo che sia utile. -
Ingil afferrò la boccetta non appena Adeline fu pronta a dargliela. Uno schiocco di dita e svanì.
- Bene, torni pure al suo posto Adeline. -
Darmot si spinse verso la scrivania sedendosi sulla sua amata sedia a forma di scala. - Temo che dovremmo aspettare un po’, nel mentre prenda pure dell’altro tè o mi chieda ciò che vuole. Come saprà dalla cucina non ci mettono molto. - Accennò un piccolo sorriso.
Le mani si spinsero a chiudere il fascicolo con le pergamene al loro interno, sistemandole lontane dal centro della scrivania, poi poggiò il mento a pesare sulle dita affusolate.
- È stata molto brava. Vedo che lo studio non è mancato negli anni e la padronanza con la quale ha preparato la Pozione è stata oltre ogni previsione. O perlomeno, sono certa che il suo vecchio insegnante valuterebbe il procedimento in questo modo. -
Il tono gentile viaggiava su un’altra frequenza adesso. Era più disponibile, come se la donna fosse certa di dover trascorrere i restanti giorni con la possibilità di incontrare Adeline nel castello nelle vesti di docente. I rapporti rimanevano un punto fondamentale, si preparava a quel vicino futuro.
- Nel frattempo mi piacerebbe porle un’ulteriore domanda nell’attesa del risultato: quale è la prima cosa che farebbe in caso di un esito positivo una volta chiusa quella porta? - chiese infine con curiosità.



Bene Adeline!
Siamo vicini al traguardo, le ultime battute finali e ci siamo.

A te la risposta.


 
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view post Posted on 1/5/2023, 16:03
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Stava porgendo il preparato alla strega quando una piccola, nuova ed orecchiuta creatura fece la sua comparsa nella stanza: le labbra di Adeline si sollevarono in un ampio sorriso riconoscendo uno dei tanti elfi domestici che – apparentemente da sempre – lavoravano prestando servizio nella scuola.
Si rivolse dapprima alla signora Darmot e in seconda battuta a lei: -Ingil augura buona fortuna alla signorina, speriamo che sia utile.-
-Oh, la ringrazio Ingil!- replicò riconoscente Londra, ancora sorridente, tendendo quindi verso le esili dita dell’elfo la boccetta contenente la pozione -E buona giornata!-
[Uno schiocco di dita e svanì.]
Alle successive parole della strega la Medimag tornò leggera al suo posto.
Le erano sempre piaciuti gli elfi domestici, nella loro estrema gentilezza le mettevano sempre il buon umore – anche se, da una prospettiva diversa, quasi obbligati a quella stessa gentilezza per il servilismo radicato in migliaia di anni di “evoluzione” – il che mandava vagamente in confusione Londra, così sensibile a quelle dinamiche da sentirsi nauseata alla sola idea che fossero costrette e non sincere.
Ad ogni modo.
-Ho dei ricordi magnifici delle cucine di questa scuola – e credo di sognare ancora la salsina dell’arrosto che preparano qui - ridacchiò, appoggiandosi contro lo schienale della sua sedia, le mani in grembo -Ma credo che al momento un’ultima tazza di tè sarà più che sufficiente, la ringrazio.-
Sorrise, ascoltando le parole successive della strega.
-La ringrazio, davvero, ho fatto del mio meglio..- piccola pausa, ripensando ancora una volta al suo ex insegnante -E il mio Professore probabilmente starebbe ancora ridendo alla sola idea di me come docente – sa, un po' come quello stupore ilare che prende i genitori quando immaginano i figli diventare genitori a loro volta..-
Dondolò un poco la testolina dorata, divisa tra l’essere divertita, attenta, impaziente ed incuriosita al tempo stesso: se il colloquio era davvero terminato – come poteva far intendere il fascicolo di pergamene sulle quali sino a quel momento la strega aveva quasi ininterrottamente preso appunti, adesso chiuso e riposto da una parte – nel complesso Adeline poteva dirsi.. no, non sarebbe riuscita a dare una definizione al suo stato interno.
Troppi pensieri, troppe emozioni, aspettative, timori, certezze e dubbi.
La salvò ancora una volta, la realtà esterna: -Nel frattempo mi piacerebbe porle un’ulteriore domanda nell’attesa del risultato: quale è la prima cosa che farebbe in caso di un esito positivo una volta chiusa quella porta?-
Adeline sorseggiò il tè che nel frattempo le era stato offerto, rimuginando curiosa e sorpresa dalla domanda che le era stata posta.
-Probabilmente.. festeggerei preparandomi per pranzo uno dei miei piatti preferiti, se piovesse uscirei per una passeggiata con Regn (è il mio Augurey) e.. beh, prima, durante o dopo un eterno bagno caldo mi piacerebbe iniziare ad organizzare le lezioni, riprendere i materiali, pensare ai possibili temi da affrontare con le diverse classi - si rese conto di star dondolando un po' con il busto, facendo avanti e indietro come i bambini contenti quando raccontano la propria favola preferita -So che potrebbe non sembrare un “vero festeggiamento”- virgolettò con le dita, improvvisamente appena imbarazzata, le orecchie arrossate -Ma io sarei felice così.-
La mente volò anche alla parte più triste di tutto quel racconto: quando avrebbe dovuto dimettersi ufficialmente dal suo attuale lavoro, salutare i pazienti che ancora aveva in terapia..
Poi, senza un perché - o forse visto che stava rimuginando sugli aspetti negativi di quella faccenda - Adeline realizzò che avrebbe dovuto aggiornare anche sua zia – neanche aveva la certezza che i suoi gufi le arrivassero, ovunque lei fosse nel mondo – il che la fece rabbuiare un poco.
Possibile che non avesse nessun altro con cui condividere una notizia tanto bella e di cui andare orgogliosi?
Ma Londra lasciò che quel buio pensiero arrivasse e si nascondesse in un angolo remoto della sua mente.
Non le serviva nessun altro che non fosse lei – e tutt’al più Regn - per riconoscere un traguardo come quello ed esserne felici.
Nessuno - e a quel pensiero, l’ennesimo sorriso si dipinse sulle labbra di Adeline.

-Lei invece.. se posso, come ha festeggiato quando è stato il suo turno?-
 
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view post Posted on 2/5/2023, 22:32
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La teiera accompagnò la chiara richiesta della giovane strega versando del tè e la zuccheriera fece il resto. Ne chiese un po’ anche Lucille - con un breve cenno della mano - e subito la ceramica dondolò pesantemente nella sua direzione. Bevve un sorso e poi un altro mentre i ringraziamenti di Adeline riempivano la scena, così come il tono divertito delle parole successive. Probabilmente la ragazza aveva ragione: il suo professore di Pozioni avrebbe riso incredulo ad immaginarla lì nell’aula al seminterrato - davanti alla sua cattedra dopo tanti anni - ma senza dubbio con un pizzico d’orgoglio e soddisfazione. Lucille aveva sorriso a quell’intervento, proseguendo il colloquio senza aggiungere null'altro in merito al vecchio docente.
Così, le parole di Adeline, dopo un bel sorso di tè caldo, tornarono a sovrastare il rumore dei cucchiaini contro i bordi della tazzina e il ticchettio dell'orologio.
- È un buon modo per festeggiare, signorina Walker. Non lo trovo affatto strano. Bisogna sempre fare ciò che abbiamo voglia di fare, senza alcuna forzatura. Insomma non esiste solo l’alcol per fare festa, no? - sorrise ancora e il tono ironico evidenziò quelle ultime sillabe. Bevve un sorso di tè, prese un piccolo pasticcino e bevve ancora.
- Lei invece... se posso, come ha festeggiato quando è stato il suo turno? -
A quella domanda risposero tre chiari picchi sulla porta e Lucille, prima ancora che potesse considerare di raccontarle cosa avesse fatto all’epoca, si trovò a non poter evitare quell’improvvisa visita.
- Prego! - disse e l’attimo seguente la porta si schiuse lasciando entrare il Guardiano.
- Miss Darmot questo è per lei, arriva direttamente dall’infermeria - l’uomo avanzò consegnandole una cartellina e rivolse ad Adeline un sorriso sprezzante.
- Spero ci abbiano pensato a lungo - ghignò a bassa voce.
No appena uscì dalla porta Lucille lesse quanto le aveva appena consegnato il Custode.
- Beh, credo che avremo modo di parlarne davanti ad un altro tè, Adeline. -
La donna allungò il braccio e porse il foglio alla futura docente. Chiara la dicitura:

“Il paziente presenta una piccola ustione di primo grado tra il primo e il secondo dito della mano destra. Somministrazione di 10 gocce di Pozione Tiepidario in 200 ml d’acqua tiepida. Immersa la parte lesa nel contenitore apposito. Guarigione completata.”


- Benvenuta ad Hogwarts! -
Darmot si alzò in piedi e allungò la mano verso Adeline con l’intento di stringerla e confermare quanto appena detto.
- Sarà un’ottima insegnante ed è per me un piacere averla qui a scuola. Ora vada pure, comunicherò al Preside il suo arrivo e inizierà domani stesso. Avrà modo di ambientarsi e di conoscere gli altri docenti, vedrà si troverà bene! - Allentò la presa dalla mano della giovane, qualora Adeline avesse deciso di stringerla e la lasciò uscire da abbandonare l'ufficio.



Bene, siamo giunti al termine. Da oggi, Adeline Walker, sarai la nuova Docente di Pozioni. Complimenti! Puoi contattare il Preside che ti fornirà le informazioni necessarie.
Hai spazio per un post di chiusura, tra una settimana esatta chiuderò la discussione.
Ci siamo detti tutto, dunque.

Congratulazioni e buona fortuna!


 
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