Unveiled, privata

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view post Posted on 6/3/2023, 19:08
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Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts

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Un fascio di luce attraversa il manto di nuvole e si riversa, con una mira invidiabile, dritto dritto sul libro di pozioni che tengo aperto sulle gambe incrociate. Le lettere d’inchiostro sembrano accendersi come fiamme e mi ritrovo a socchiudere gli occhi per l’inaspettato riflesso luminoso che me li irrita. La punta del naso si arriccia e un angolo delle labbra si solleva in una smorfia sofferente, quando alzo lo sguardo verso il cielo. È ancora plumbeo e nulla, a parte quell’inatteso raggio di sole, che scompare veloce così come è arrivato, fa pensare che il cielo abbia intenzione di schiarirsi. Meglio così, dato che ho proposto io di andare a studiare in giardino. E ho una bassissima tolleranza al sole. Non saprei dove altro andare, quindi è bene che non inizi nemmeno a piovere.
La biblioteca è sempre stato il mio posto preferito all’interno del castello, per via dell’odore di libri e pergamene, nonché per la luce soffusa, ma da qualche tempo mi sta stretta. Non riesco più a studiare lì. Il brusio degli altri studenti è diventato insopportabile. C’è sempre qualcuno, da quando sono diventato Prefetto, che interpreta il mio starmene in disparte, da solo, come un’ottima opportunità per venirmi a parlare. Mi è capitato, più volte di quante riesca a tollerare, di chiedere libri che erano già stati presi oppure di ritrovarmi con qualche penna e pergamena in meno, rubate da qualche stronzo che si è approfittato di un mio momento di distrazione.
La Sala Comune è sempre stata off limits per questo intento. L’atmosfera la renderebbe il luogo perfetto in cui studiare, e ne approfitto spesso nelle notti insonni in cui mi accoglie nel suo silenzio, ma di giorno è pressoché impossibile starci: sembra più una sala giochi. Nessuno, ma proprio nessuno, riesce a stare zitto quando si trova in quella stanza.
Col tempo, ho dovuto imparare ad accontentarmi del silenzio della mia camera, unico rifugio sicuro in cui potermi concentrare, ma se azzardo a entrarci dopo le lezioni o, peggio, dopo gli allenamenti di quidditch, finisco per addormentarmi e non concludere nulla.

Insomma. Della margherita, in realtà, servono solo le radici. Il libro non specifica se fresche o essicate. – esordisco nel silenzio che io stesso ho generato. Stavamo studiando la pozione restringente, prima che la mia scarsa soglia di attenzione interferisse seccandomi il discorso a metà.
Riprendo esattamente da dove avevo lasciato, ossia: cercare tra i miei appunti se a lezione è stata fatta una specifica sulle margherite. In tal caso, so che l’ho segnata. Sono il Dio degli appunti. Non mi sfugge (quasi mai) nulla.
Con i petali in esubero potrei giocarci a m’ama non m’ama, ma tanto so che m’ama. So che non può essere altrimenti. E un sorrisetto sghembo, da vero imbecille, si fa largo sulle mie labbra.
Cristo, Draven. Due minuti di seguito senza divagare, no?
Mi riscuoto da quei pensieri invadenti, afferrando il pacchetto di Marlboro pigramente poggiato sull'erba. Il mio volto torna impassibile, la solita maschera di assoluta indifferenza di nuovo al suo posto, quando mi porto una sigaretta tra le labbra. Prima di accenderla, afferro le pergamene, riassestando sui compiti la concentrazione che, per un istante, s’era persa tra le fantasie della mia mente.
Scorro veloce tra le note e nessuna traccia di quella specifica sulle margherite.
Quando rialzo la testa, mi accorgo che Alice ha lo sguardo totalmente perso nel vuoto. Ha sentito almeno una parola di ciò che ho detto fino ad ora?!

I capelli ti stanno andando a fuoco. – dico, a caso, per suscitarle una qualche reazione.
Se mi ha sentito e volutamente ignorato o è talmente distratta da non riuscire a prestarmi attenzione non mi è dato saperlo.

La tua Corvonero ha delle belle tette. – aggiungo, sentendo un acredine impossessarsi immediatamente della mia lingua. Schifato da me stesso per aver appena asserito una cosa del genere; non lo penso davvero, non so nemmeno se sia vero, non mi interessa proprio. È solo la seconda cosa che mi è venuta in mente nel tentativo di istigare una sua reazione, visto il fallimento precedente puntando sulla sua vanità femminile. Peccato che la vecchiaia mi abbia colpito già in tenera età, facendomi diventare a ogni anno che passa sempre meno paziente, e mi ritrovo a darle un calcio su un piede, per destarla dalla sua trance, prima ancora che abbia modo di rispondermi.


Edited by Draven. - 5/5/2023, 13:04
 
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view post Posted on 9/4/2023, 19:33
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Studiare non è mai stato il mio forte. I libri con quelle giganti pagine di testo fanno andare il mio cervello in tilt. Non riesco a rimanere concentrata, ho bisogno di vedere la praticità di cosa sto apprendendo per fa sì che qualcosa mi rimanga nel cervello. Altrimenti se ne va così come ci è entrato: a calci il culo. Per non solo quale scherzo del destino ho finito per diventare amica di uno dei più secchioni della classe che spende la maggior parte del suo tempo a) Prendere appunti b) dormire 3) studiare. L'equazione perfetta di un bradipo umanizzato. La cosa positiva è che almeno in mezzo alla sua ossessione per essere il miglior studente della classe, finisco per farmi entrare qualche nozione in testa anche io e non a fare le nottate disperate sui libri il giorno prima della verifica in classe. Un gran classico Wagner, tramandato da generazioni. Almeno a 'sto giro l'ho convinto ad evitare la Biblioteca. I luoghi chiusi con tutti quei volumi mi mettono ansia, senza contare il fatto di non poter assolutamente dire manco una parola. Per una volta che un raggio di sole riesce a penetrare attraverso la coltre di nuvole scozzesi, dico per una volta, ci ritroviamo a coglierlo, con gioia ed entusiasmo per la primavera in arrivo. Non fosse che di mezzo c'è una noiosissima lezione di pozioni. Meh. Il professor Shaw sta blaterando da due ore su qualcosa, ma il suono del vento è ciò che colpisce le mie orecchie, il tepore di quel sole inaspettato mi sta facendo addormentare o forse è solo la sua voce? Sono sdraiata con la pancia all'ingiù, i gomiti poggiati sul terreno e le mani che sorreggono il mio mento e guance. Il mio libro di pozioni è aperto sulla destra, mentre il quaderno è scarabocchiato di qualche appunto mal trascritto, insieme alle mie personalissime considerazioni su quanto fosse noiosa quella giornata di lezione. Mi chiedo quanto manchi alle vacanze di primavera, non vedo l'ora di tornare alla fattoria dai miei e farmi una scampagnata in montagna, cogliere i primi fiori della stagione, celebrare l'inizio della Primavera con un grande fuoco nel giardino di casa. Mia madre mi martella con i casting da fare, anche se per ora li sto ignorando, ma non penso di poterla evitare per sempre. Il fatto è che io questo lavoro non lo sopporto. E' fottutamente noioso e le ragazze sono di una cattiveria inaudita non so nemmeno perché abbia deciso di accettare, forse sono solo patetica. Pensare che l'amore per un membro della mia famiglia mi abbia portato a questi livelli di ridicolaggine mi fa sempre più fortemente pensare di non voler stringere nessun legame affettivo troppo profondo. Niente fidanzate o fidanzati, per l'amore del cielo, no. L'idea di ritrovarmi con il cuore devastato per colpa di qualche idiota è la cosa che mi disgusta maggiormente. Intanto vedo che Draven mi fissa, ha la bocca spalancata, come se avesse appena detto qualcosa. Non ho assolutamente idea di cosa sia. Sono ancora sconvolta dal fatto che riesca a capire cosa dico quando parlo in tedesco e che effettivamente possa parlarlo anche lui, anche se non l'ho mai visto farlo. Cioè seriamente, perché non me lo ha mai detto? Il suo calcio mi arriva dritto sulla caviglia.

SONO SVEGLIAAAA! Ahm- sì dicevamo la-la... eh? MIA Corvonero? Oh piantala di romanticizzare tutto Drav.


Tiro gli occhi al cielo e sbuffo. Insomma sì siamo andate a letto insieme, perché per me sembra essere una cosa assolutamente normale e per Draven invece un grande affare? Non definirei nessuno mio. Ma forse lo ha detto appositamente per provocarmi. Un sorrisetto beffardo mi appare sul viso, bene allora voglio giocare anche io. Giochiamoci la carta Megan.

La tua Corvonero piuttosto? Siete ufficiali o cosa?

 
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view post Posted on 11/4/2023, 22:19
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Accendo la sigaretta senza distogliere lo sguardo dalla Grifondoro apatica di fronte a me. Lo spicchio di sole che si è fatto strada tra le nuvole si è spostato, ma ho ancora la fronte aggrottata in un cipiglio di puro fastidio. Da che il problema era la fonte di luce, ora è Alice persa nei meandri dei suoi pensieri. Ho parlato a vuoto per buoni venti minuti. Un po’ è anche colpa mia che non me ne sono accorto prima, ma resta il fatto che lei non mi abbia ascoltato e la cosa mi abbia irrimediabilmente indispettito. Può scordarsi che le ripeta tutto da capo.
Il calcio la colpisce in pieno su una caviglia, ma ciò che la ridesta è la semantica dietro la mia osservazione. Ho solo una vaga idea di cosa ci sia in ballo tra lei e la Prefetto corva, credo di aver toccato un tasto dolente. Se non fosse che la mia allusione la fa andare in isteria, sarei intrigato dall’idea di infierire; il suono della sua voce squillante quasi mi fa sanguinare le orecchie e basta a farmi desistere. Almeno per il momento.
La sigaretta rischia di scivolarmi dalle labbra per via di come, in risposta, le sento curvarsi in una smorfia.
Se parlare di tette fosse romanticismo, sarei un cazzo di poeta a quest’ora. Credo che non abbia colto il senso delle mie parole, ma l’importante è che siano servite allo scopo: distoglierla dal filo dei suoi pensieri. Sono l’ultimo che potrebbe mai permettersi di rompere i coglioni a qualcuno per avere la testa tra le nuvole, ne sono pienamente consapevole, ma mi sono appena reso conto di quanto fastidio mi dia se sto parlando a qualcuno che non ha intenzione di ascoltarmi. Può scordarsi anche i miei appunti.

Stavi letteralmente dormendo a occhi aperti. Mi fai perdere tempo. – osservo, praticamente parlandole sopra. Mi ci vogliono un paio di secondi per recepire il senso delle sue parole seguenti e, a completare la smorfia, sento alzarsi un sopracciglio.
Che intende con “ufficiali”?
Le mie mamme sanno di Megan, l’hanno anche conosciuta. Da quando sono tornato a Hogwarts dopo le vacanze di Natale, Eliana ha ripreso a mandarmi lettere ogni settimana e conclude sempre chiedendomi di salutarle Megan o di sapere come sta. Cecilia non si esprime a riguardo, ma ho come l’impressione che le piaccia più la mia ragazza di quanto le piaccia il suo stesso figlio.

Che te ne frega?! Non passerai gli esami così. – decido di rispondere, mentre il fumo mi esce dalle narici. Sposto la sigaretta tenendola tra due dita e mi ritrovo con lo sguardo basso su di essa, a fissare il modo in cui il fumo segna il fascio di luce nella distanza tra me e la ragazza che mi sta di fronte.
Ma, sul serio, che intende con “ufficiali”? So che se esprimessi questa ignoranza ad alta voce andrei ad impelagarmi in un discorso che non credo di voler affrontare, eppure la curiosità mi attanaglia le viscere.
Resisto poco.
Prendo un altro tiro dalla sigaretta e rialzo lo sguardo a incontrare il suo. Non potrebbe almeno sedersi compostamente?! Mi torna la smorfia in viso solo a guardarla.

In che senso “ufficiali”?


Edited by Draven. - 5/5/2023, 13:05
 
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view post Posted on 16/4/2023, 20:46
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Il sole mi colpisce il viso, sono raggi timidi ma piacevoli, socchiudo gli occhi per catturarne tutta l'energia. Non so bene come si sia accorto dell'inciucio con Jean, anche se la realtà è che Draven è molto più pettegolo di quanto sembri. Lo si scambia come uno che non nota niente e invece le cose se le appunta intorno al dito, legandolo a doppia mandata. La sua definizione mi ha irritato, perché è solito romanticizzare tutto, come se fossimo in un romanzo rosa. La realtà non è questa.
La realtà è che nessuna delle due è partita con l'idea di sviluppare niente di serio. C'è attrazione e desiderio, ma il nostro rapporto finisce lì. Anche se è vero che la Grey abbia belle tette, ma da quando è solito notare cose all'infuori di Megan? Comunque sia ho avuto la conferma dei miei sospetti, a quanto pare stanno insieme. Mi chiedo come sia avvenuta la cosa, dato che per farlo parlare con me ci son voluti due anni e immagino in una relazione seria la gente parli... di tutto? Al sol pensiero mi salgono i brividi sulla pelle.

Sta roba è soporifera, non è colpa mia.

Sbadiglio, non curandomi del suo sguardo irritato ed accusatorio. Ovviamente il prof Shaw se l'è presa, quanto è permaloso mamma mia. Comunque sorrido, un po' da impertinente come mio solito, mentre lo guardo elaborare la mia domanda internamente. Non fosse stata formulata appositamente in maniera confusionaria non mi avrebbe mai risposto, ormai sto imparando a conoscerlo. La curiosità è perfino più forte della sua strafottenza.
Ridacchio quando finalmente cede e mi chiede cosa intendo. Cambio posizione, mettendomi seduta a gambe incrociate e spostandomi dalla traiettoria del suo fumo.

Beh del tipo, vi prendete la mano in pubblico, pomiciate nei corridoi, la gente inizia a spargere pettegolezzi sul vostro conto... roba di 'sto tipo.

Non che me ne abbia mai parlato apertamente, ma alla fine non è un tipo da condividere così tanto le sue emozioni, anche se ultimamente gliele si leggevano in faccia. O magari sono io ad essere una buona osservatrice. Non so. Sono felice per lui ovviamente, riuscire a raggiungere Megan gli ha portato un po' di serenità, come se la nuvola grigia che si porta dietro abbia cessato di seguirlo per un po', anche se a volte mi pare se ne ossessioni. Il che mi inquieta. Mi sembra poco sano nel senso che ho paura che se dovesse succede qualsiasi cosa perderebbe qualsiasi voglia di vivere. E non voglio rivedere qualcuno sull'orlo della crisi come è successo con Casey. Ma no, ora non voglio pensare a quello. Mi avvicino per dargli una spallata giocosa.

Sono felice per te.

Lo guardo per un istante. Probabilmente non gli importa la mia opinione, ma sticazzi. Tra di noi siamo sempre stati sinceri, non smetterò di esserlo. Riprendo il libro sul quale stiamo "studiando." Non mi ricordo manco l'argomento. Andiamo benissimo. Sono certa che non supererò gli esami brillantemente, ma per quanto mi chiamo Alice Wagner li supererò di sicuro.
 
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view post Posted on 17/4/2023, 22:19
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Il fumo mi esce dalle narici e lo vedo fondersi a quello diretto della sigaretta che taglia lo spicchio di luce. Mi accorgo di stare a prestarci più attenzione di quanta ne meriterebbe perché sto deliberatamente evitando lo sguardo di Alice. L’ho visto accendersi di un entusiasmo inopportuno; una frazione di secondo ed è bastata a farmi chinare la testa.
Ho sempre pensato che, prima o poi, la curiosità mi si sarebbe ritorta contro. Mi pento di aver ceduto nell'esatto istante in cui le pongo la domanda.
Con Megan va a gonfie vele. Insomma, procede bene. Stiamo insieme e le cose tra di noi funzionano alla grande. Non mi serve di tornare allo stadio iniziale di ansia e insicurezza in cui avevo la mente perennemente arrovelata di brutti pensieri; non ho bisogno di farmi venire dubbi sulla nostra ufficialità.
Eppure, le parole di Alice scatenano tutto questo.
Il familiare senso di oppressione all’altezza del petto cattura l’ultimo tiro preso dalla sigaretta. Trattiene il fumo, mi blocca il respiro per un istante di troppo e quando riesco a prendere il controllo di me, a stento riesco a trattenere un colpo di tosse.
No, non ci prendiamo per mano in pubblico. Non a scuola, perlomeno. Credo nemmeno fuori, non ci ho mai fatto caso. Ma sono abbastanza sicuro di averla presa per mano spesso: al ballo d’inverno, durante le uscite a Londra e Diagon Alley, quando siamo da soli. Ma anche se non ho appeso manifesti che chiarissero al pubblico che stiamo insieme, mi pare palese che lo sappiano tutti. Il maledetto Barone Sanguinario sa che sto con Megan. Quadri e fantasmi ne parlano, figuriamoci le persone.
Nessuno sa farsi i cazzi suoi in questa scuola.

Che valore ha roba di sto tipo? – ribatto prontamente, acido, scrollando le spalle. A essere completamente onesti, se la gente non sapesse di me e Megan mi sentirei molto più a mio agio all’idea di sgattaiolare tra corridoi e aule vuote; non che il ficcanasare altrui mi abbia impedito di farlo comunque, ma semplicemente mi renderebbe le cose più facili farlo all’effettivo di nascosto. Non è un qualcosa di brutto, o almeno credo, solo che… Mi dà fastidio che la gente parli di me. Che parli di lei.
Nessuno immagina quanto cazzo mi sia arrovellato il cervello per convincermi di essere alla sua altezza fino ad arrivare a crederci, fino a portarla praticamente a dirmelo per definire le cose tra di noi. Non dovrei volere nient’altro. Non ho mai cercato l’approvazione delle persone per me stesso, mi interessa anche meno se per invidia pensano che lei meriti di meglio: ha comunque scelto me. Non credo esista niente di più ufficiale.

Che cazzo di senso avrebbe sbandierare che stiamo insieme? Perché dovrebbe interessare a qualcuno che rapporto abbiamo? – aggiungo, con lo stesso tono scostante dell’istante precedente. Ma soprattutto, mi chiedo perché diamine mi stia innervosendo così tanto.
Sento il peso dell’ansia risalire dai polmoni e fermarsi all’altezza dello sterno. Non spengo la sigaretta perché ne vorrei fumare altre dieci solo per avere qualcosa con cui distrarmi, ma ha assunto un sapore pessimo. Sa di rame. Sa di panico.
Lo sapevo. Lo sapevo che non dovevo impelagarmi in un discorso così con Alice. Con nessuno. Non so sostenerlo. Le insicurezze mi travolgono a valanga.
Riabbasso lo sguardo e sospiro. Stringo i denti per riflesso, la mascella serrata.
Se non la fermo in tempo sarebbe in grado di infierire fino a farmi vomitare. Non ha limiti. Sa essere più fastidiosa di un folletto della Cornovaglia.
E poi dicono che siano i Serpeverde quelli perfidi…

Siamo ufficiali tra di noi. Chi lo sa, lo sa. Chi non lo sa, ha il buonsenso di non chiedere. Chi ha il dubbio, trattiene l’invadenza… A differenza tua. Sei di tutt’altra specie tu. – mi affretto a chiarire, con quello che spero recepisca come un tono astioso. Discorso chiuso.
Il fatto che sia felice per me dovrebbe farmi piacere, presumo, ma non mi tange; piuttosto, mi riattiva l’intento istigatore. Una specie di indispensabile e inevitabile vendetta morale.

Sei felice per te, invece?


Edited by Draven. - 5/5/2023, 13:06
 
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view post Posted on 21/4/2023, 13:47
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Lo fisso piuttosto perplessa, perché cavolo si sta scaldando tanto per una stupida domanda? Ogni volta che provo a chiedergli dell'argomento finisce per rispondermi in maniera acida, a tratti cattiva. È sempre tutto per via di Megan, ogni cosa legata a lei lo agita terribilmente. Ricordo al party illegale che avevamo organizzato nel bosco, come questo aveva fatto scoppiare una bomba nel bel mezzo della serata. Pochi ne erano usciti indenni. Cos'ha questa ragazza da far andare così fuori di testa le persone? A me è sembrata una ragazza normale, forse un pochino per le sue, con occhi grandi, velati di tristezza e lunghi capelli corvini. Eppure doveva nascondere qualcosa dietro quell'apparenza eterea, perché la gente a quanto pare era ossessionata da lei. Gli lascio finire il suo sfogo isterico senza aggiungere una parola, anche se dentro di me sento salire la rabbia, le sue parole mi fanno ripensare a mille cose. Perché riversa su di me le sue insicurezze? Cosa vuoi che ne sappia io di come si gestisce una relazione, ho detto una cosa stupida forse, ma non era di certo intesa per impicciarmi di cose che non mi riguardano, nè per andare a ferire i suoi sentimenti. Mi sono anche dimostrata felice per lui, perché in fondo fino a questo momento, mi sembrava che stare con Megan avesse avuto un influsso positivo sul suo umore. Forse mi sbagliavo. È difficile avere a che fare con Draven, ma le sue parole a sto giro mi colpiscono. Forse è che sto passando un periodo di merda e non so più di chi possa fidarmi, forse mi sono rotta di star dietro alla gente di cui non frega un cazzo di me. Per quanto sembri assurdo anche io ho dei sentimenti e soprattutto se sono i miei amici a ferirli, escludendomi dalla loro vita, dandomi dell'impicciona quando ogni giorno mi pare di dimostrar loro quanto per me sono importanti, soprattutto in questi momenti mi va il sangue al cervello. E oltre a non ragionare sputo fuori altrettanto veleno.

Vaffanculo Draven. Sai che ti dico? Che non me ne frega un cazzo.

Mi alzo in piedi di scatto e raccolgo le mie cose, che poi finiscono per cadermi di mano, quindi mi tocca chinarmi per raccoglierle. In questo momento sento le emozioni attraversarmi dentro come un uragano o una specie di montagna russa.
Magari ho sbagliato tutto io, in realtà mi sto impegnando in questa pseudo amicizia senza nemmeno rendermi conto che alla fine sono più un disturbo che altro. Non so perché mi sono concessa di perdere la mia solita compostezza, il mio essere cool e rilassata in qualsiasi situazione, non so perché sto concedendo a Draven di assistere a questa scena invece di alzarmi ed andarmene come se niente fosse. Forse ci tengo più di quanto pensassi. Forse sentivo di aver trovato un amico. Ma alla fine nessuno resta davvero a lungo nella mia vita. Dio è tutto così patetico, non so nemmeno perché mi sia bastata mezza parola per farmi crollare sul pavimento. Non rispondo alla sua ultima domanda, mi tiro su irritata e mi volto per andarmene. Non riuscirei ad aggiungere nient'altro in ogni caso.
Non penso si sia nemmeno accorto di come io stia in questo periodo, di come il litigio con Vivienne mi abbia devastato interiormente, di come senta pesante l'assenza di Casey. Di quanta fiducia abbia riposto in lui, senza nemmeno sapere il perché. Mi veniva naturale, spontaneo, così come adesso mi viene da dargli le spalle, da avvertire il tremolio risalire il corpo per il nervosismo. Basta, non ce la faccio più. Voglio andarmene via, ma per qualche motivo le mie gambe non si schiodano dal terreno, una volta allontanata non c'è modo per il quale io torni indietro. Vaffanculo Draven, vaffanculo.


 
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view post Posted on 21/4/2023, 16:36
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Capisco di essere andato a segno nell’esatto istante in cui le mie parole le mutano di netto l’umore. E capisco anche che il senso di soddisfazione che provo per averla ferita, o quantomeno fatta innervosire, è il motivo per cui non ho amici. Alice è quella che ci si avvina più di chiunque altro, per il semplice fatto che in qualche modo – e non so nemmeno io come – pur essendo totalmente diversi riusciamo a sopportarci a vicenda. Ho sempre trovato divertente il suo modo di reagire alle mie provocazioni e penso che per lei sia lo stesso, altrimenti non mi avrebbe mai chiesto di Megan. Non che sia un discorso taboo, ma praticamente lo è. Ammettere ad alta voce ciò che provo per lei o cosa siamo mi dà ancora soggezione, come se fosse qualcosa di così delicato da non poter essere sfiorato nemmeno dalle parole. Non metto in dubbio il nostro rapporto, sono io a essere fragile quando c’è di mezzo lei. Nessuno merita di sapere quanto o perché. Sento il bisogno di proteggermi, di proteggere ciò che ho con lei, perché non è stato facile ottenerlo e non permetterei a niente e nessuno di minarlo. Nemmeno alle mie insicurezze, così facilmente plasmabili dall'opinione altrui, a quanto pare.
Gli angoli delle labbra mi si curvano in un sorriso di cui mi rendo conto solo al suono delle parole di Alice; e lo accentuo, fino a scoprire i denti, fin quasi proprio a ridere nel notare tono e reazione.

È proprio questo il punto. Non ti riguarda, non dovrebbe importarti. Continui a non volermi ascoltare… Non hai imparato niente dai miei insegnamenti la scorsa estate e non hai imparato niente dai miei appunti di pozioni. Andiamo male su più fronti, Cenerentola. – rispondo, sinceramente divertito, alludendo al nomignolo che lei aveva dato a me tempo addietro per non ricordo nemmeno più quale motivo. Si accosta bene a lei in questo momento, però.
Continuo a sogghignare mentre la osservo alzarsi in piedi e caricarsi addosso roba che continua goffamente a caderle di mano. Senza sciogliere la mia posa, distendo il busto verso di lei e allungo un braccio abbastanza velocemente da prenderle in ostaggio l’unica cosa che potrebbe rappresentare per lei sufficiente valore da non consentirle di andarsene senza riaverlo indietro: una pochette. Merlino sa cosa cazzo ci tengono le donne dentro quelle benedette borsettine, ma se le rubassi il quaderno o le penne ne uscirebbe contenta e con una scusa migliore di un banale “il cane mi ha mangiato i compiti”.
Sono sicuro di dare l’impressione di essere così apatico e disinteressato da non badare a ciò che mi succede intorno e, per la maggior parte del tempo, è effettivamente così, ma forse il fatto che frequento e comunico con una ristretta cerchia di persone fa sì che riesca a notare almeno i loro cambiamenti. E Alice è cambiata parecchio da quando l’ho conosciuta. Qualsiasi cosa le sia successa in questi anni, non ha comunque a che fare con le bizzarrie comportamentali dell’ultimo periodo. O almeno credo. Sono comunque abbastanza sicuro che le sia successo qualcosa, di specifico. E le voci di corridoio un po’ mi confermano l’impressione. Non che sia particolarmente interessato a farle da psicologo, ma io l’ho irritata, io la devo calmare. L’ultima cosa che mi serve è che se ne vada in giro isterica come una chimera in pena perché ho fatto un po’ lo stronzo con lei.
So fare di peggio, questo non è nemmeno l’inizio di niente. Solo un vago espediente per deviare l’attenzione del discorso da me a lei.
Missione compiuta, direi.
Potrei lasciarla andare, ma ho il pomeriggio libero, Megan è al lavoro e sono diventato ipersensibile alla noia. Se Alice non ha intenzione di studiare, avrà il compito di intrattenermi.

Contro ogni mia volontà passo più tempo con te che con "chiunque altro" dentro queste mura. Se credi che non noti che sei sempre sull’orlo di una crisi di nervi e distratta, sei un’idiota. E non ti sopporto così. Quindi, qual è il problema? Miss Grifondoro o la scopata bronzo/blu?


Edited by Draven. - 5/5/2023, 13:07
 
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view post Posted on 26/4/2023, 17:18
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Draven mi fa girare proprio i coglioni, quando ci si mette. Per di più in questo periodo mi sembra di essere fatta di cristallo, anche la più piccola mossa può danneggiare la mia completa struttura. Quindi il suo essere uno stronzo asociale e insicuro riesce a colpirmi più duramente, le sue parole mi attraversano come una pallottola. Non so bene perché ci stia appresso, ma c'è qualcosa nell'onestà dei suoi giudizi che mi permette di fidarmi di lui, in qualche strano e contorto modo. Non so quanto in là spingermi, quanto poter crollare, quanto poter pressare, quanto preoccuparmi o incazzarmi. Non ho idea di quanto la mia presenza influisca nella sua vita e questo è anche ciò che mi frena dal rivelarmi completamente. So solo di stare iniziando ad affezionarmi e spero che la cosa non mi si ritorga contro. Ma il nostro rapporto è così, dobbiamo scontrarci e mandarci a fare in culo almeno due volte al giorno. Per questo motivo, per le insicurezze che questa amicizia sembra trasmettermi e anche e soprattutto per ripicca lo guardo malissimo, mentre tenta di calmare la situazione. Fallendo miseramente. Se continua a sorridermi in quel modo giuro che gli tiro uno schiaffo.

Non sono una stronza egoista come te, questo è il mio problema.

Rispondo acidamente, cercando di controllare la rabbia ma facendomi lentamente corrodore da ogni parola che sputo fuori come veleno. Ormai è inutile, anche il mio volermene andare si è ritorto contro di me, con questa stupida borsa e il mio non riuscire a controllare un bel niente nel momento in cui sento di essermi lasciata ferire. Forse è una reazione esagerata, ma ormai non riesco più a controllarla, è partita da sola per la tangente. Mentre mi chino per raccogliere la roba, noto che Drav fa ostaggio della mia pochette. Per un secondo mi salta un battito del cuore. Cazzo. Ma perché proprio quella doveva afferrare. Non so perché mi ostini a portarmela in giro, invece di gettarla da qualche parte, eppure in qualche modo la custodisco, con un affetto di cui nego l'esistenza, ma che mi avvolge. Costantemente. All'interno di essa c'è qualcosa di prezioso. Una pozione dell'illusione, con un biglietto firmato Casey Bell. Mi agito, avvicinandomi a lui.
Sollevo un sopracciglio, chi sarebbe Miss Grifondoro? Si riferisce a Vivienne? E soprattutto come fa a sapere di Jean? Cerco di non scompormi troppo ma gli interrogativi sono chiari sul mio viso. Quanto stracazzo è diventato pettegolo?
Comunque non gliela dò vinta. Non esiste.

Non sono cazzi tuoi. E ridammi la pochette.

Allungo una mano per afferrare ciò che è mio. Spero di non sballottolarla troppo o di farla fuoriuscire, potrebbe rompersi. O peggio, potrebbe rivelare il suo contenuto. Questo sarebbe davvero un argomento spinoso da affrontare, soprattutto con Draven.


 
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view post Posted on 29/4/2023, 17:06
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Immagino che gli estroversi di questa scuola - che passano gran parte del loro tempo a importunare i vivi per indole - non abbiano la minima idea di quanto chiacchieroni e pettegoli siano i quadri e i fantasmi che la abitano: sono un’incredibile fonte di informazioni e sono più facili da gestire degli esseri umani corporei e materiali. Almeno per me. Trovo interessanti le loro storie, non mi dà fastidio ascoltarli lamentarsi e, soprattutto, avendo occhi e orecchie ovunque sanno cose che gli studenti possono solo immaginare. È così che ho saputo che Alice e Miss Grifondoro da gemelle del destino sempre insieme e inseparabili che erano ora a malapena si rivolgono più parola (si vocifera di una lite al ballo) mentre di Alice e la Corvonero il tutto sembrerebbe partito direttamente dalla torre dei bronzo/blu. Per ciò che ne sa il fantasma dei Serpeverde, sempre sul pezzo in maniera ossessiva quando si tratta dei Corvonero. Non so i dettagli però, quelli li ho estrapolati dal mio intuito. A dirla tutta, non so se Alice e Miss Grifondoro sono, o erano, tanto unite; così come non so per certo che Alice abbia una tresca con la Corvonero, semplicemente le vedo bene insieme e ho iniziato a fare caso agli sguardi, ai gesti… Le parole tradiscono, non sempre sono veritiere. Si potrebbe dire che nemmeno da una persona totalmente onesta venga sempre fuori la verità, per il semplice fatto che ognuno assorbe elementi dalla realtà che lo circonda in maniera piuttosto soggettiva. Ma il linguaggio del corpo è inequivocabile e quelle due emanano tensione sessuale da ogni terminazione nervosa.
Penso proprio di averci preso, vista la reazione di Alice, ma credo che in fondo - molto, molto, molto in fondo - mi dispiaccia aver leso la sua privacy. È comunque più forte la soddisfazione di averla fatta innervosire, indipendentemente dall’argomento di innesco, per cui quando la vedo avventarsi verso di me non mi oppongo. L’unica cosa che faccio è nascondere la mano dietro la schiena per impedirle di riprendersi quella sua borsettina.
Mi rendo conto immediatamente di non aver considerato la possibilità che potesse contenere qualcosa di delicato. Me ne rendo conto perché ne tasto l'ipotetico materiale nell’esatto istante in cui piego indietro il braccio e poggio la pochette a terra, nascosta tra il fondo della mia schiena e il prato raso. Sento un lieve crack e mi paralizzo di botto.
L’espressione divertita sul mio viso lascia il posto a una immediatamente nervosa e confusa. Non c’è più traccia del sorriso meschino sulle mie labbra e ho la fronte corrugata. Incontro lo sguardo di Alice, sperando che non abbia sentito lo stesso rumore che ha fatto cambiare umore a me. Tengo ancora le dita intorno al materiale e nessun liquido si è ancora riversato; sento ancora la consistenza solida di quel qualsiasi cosa sia che ci tiene lì dentro. Forse ho solo rovinato e non rotto l’oggetto in questione?

Scusa, non… - inizio a dire, ma mi fermo. “Non volevo?”, certo che non volevo rovinare le sue cose. Cazzo, la sola idea basta a mandarmi in bestia. Ho rispetto delle cose degli altri perché sarei in grado di commettere omicidi di massa se gli altri non rispettassero le mie. Ma volevo eccome darle fastidio.
Porto la mano libera davanti, come a voler fermare la sua avanzata adirata e a chiedere una tregua.

Non credo sia rotto, ma ho sentito un brutto rumore. Stavo cazzeggiando… Non intendevo… - dico, subito dopo, nel mio solito tono freddo e distaccato, nonostante lo tsunami emotivo che mi sento dentro nel momento in cui riapro bocca.
Non sono bravo a fare l’amico. Non so gestire i sensi di colpa o rassicurare le persone. Cazzo, stavo giocando e mi sa che ho fatto un casino. Non mi piace questa sensazione. Odio essere in torto, odio che mi importi. Se fosse qualcosa di costoso potrei anche non potermi permettere di ricomprarglielo facendole un doppio torto.
Quasi mi trema la mano quando poso la pochette ai suoi piedi.


Edited by Draven. - 5/5/2023, 13:08
 
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view post Posted on 30/4/2023, 21:10
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Mi avvicino, sono furiosa e vorrei togliergli dalla faccia quel sorrisetto divertito. Non so come sia arrivato a sapere di me e Jean, ma di certo non ci ha minimamente preso. Jean in questo periodo è una delle poche cose che non mi fa pensare ai problemi e alle preoccupazioni, è uno sfogo piacevole e divertente. Le cose che mi disturbano sono altre, sicuramente il litigio con Vivienne. La cosa mi ha così destabilizzato da farmi dubitare costantemente di meritare anche solo minimamente l'affetto di qualcuno, senza contare il dolore che mi provoca pensare di non contare assolutamente niente. Nè per lei, nè per Casey. Qualcosa dentro di me sembra spezzarsi, quando vedo l'espressione di Draven cambiare da divertimento a preoccupazione. Oh no. Non dirmi che ha rotto la fialetta. Un pugno mi colpisce lo stomaco, improvvisamente mi pento amaramente di aver portato la pozione con me. Perché sono così stupida? Perché continuo ad illudermi che non me ne importi niente e che prima o poi avrò il coraggio di gettarla via, quando poi se la vedo presa in ostaggio mi sale il cuore in gola?

Cosa hai fatto? L'hai rotta?

Il panico nella mia voce mi precede, chiaramente ci tengo, chiaramente non voglio che accada qualcosa alla mia fialetta. Non posso veder rompere anche quella. Afferro la pochette con mani tremanti, ma anche con una certa fretta. Non penso, non ragiono, la tiro fuori e basta, il biglietto legato ad essa mostra una scritta:

"Non ti ho mai ringraziata per tutto ciò che hai fatto per me. Usa questa pozione con cautela, è piuttosto rara.
CB"


Mentre lo lascio scivolare senza nemmeno accorgermene, tiro fuori la bacchetta. Sono in panico, ma l'incantesimo deve funzionare. Non può rompersi okay? Semplicemente non può. Cerco di respirare per tranquillizzarmi, mi concentro. Mi immagino la fialetta che si ripara.

REPARO!

Per fortuna in qualche modo, sento il crack di prima tornare al posto in cui doveva stare. La fialetta torna integra, la mia faccia da pazza ritorna a rilassarsi. E per qualche secondo stringo quella maledetta pozione a me, felice di non averla persa. Non so nemmeno a cosa diamine serva. Non m'importa. E' una fiammella, una fiammella di calore, l'ultima che forse mi è rimasta. Volto lo sguardo su Draven, sembrava anche lui piuttosto preoccupato ed in colpa, ma ora dovrebbe tornare a rilassarsi.

Sei un coglione davvero!

Lo insulto, ma nella mia voce non c'è più la cattiveria di prima, in qualche modo, per qualche motivo, mi sembra di averlo pseudo perdonato. Il fatto che si sia spaventato mi è bastato per smettere di essere arrabbiata, quindi mi ricompongo, cerco il bigliettino perso con lo sguardo, quasi colpevole di averlo tirato fuori. Era un segreto che volevo tenere lontano dal suo sguardo, perché ben so quanto questa intera storia riguardante Casey abbia fatto male anche a lui. Non ho idea di come si sia evoluto il loro rapporto, so solo che prima mi sembravano piuttosto vicini.
 
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view post Posted on 5/5/2023, 11:52
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La sigaretta mi dev’essere sfuggita via dalle dita a un certo punto ed è la scusa perfetta per fingermi disinteressato. Mi metto a cercarla scuotendo il prato raso, ma la ritrovo troppo velocemente. Prendo i resti spenti e acciaccati dalle mie stesse mani e me li butto in borsa. Nonostante abbia l’abitudine di portare con me sia pacchetti interi che tabacco, decido di tenermi impegnato per girarmi un’altra sigaretta.
Ho lo sguardo basso sulle mie dita che smistano e rullano, mentre sento Alice riparare quella che, con un’occhiata rapida che spero passi inosservata, sembra la boccetta di una pozione. Mi sono già scusato.
Mi dico che è stato un incidente e che non dovrebbe importarmi dell’esito del suo incantesimo, ma dalla sua reazione, dal modo in cui ho letto nei suoi occhi una specie di disperazione, credo sia qualcosa a cui tiene, per cui non riesco del tutto a fare finta di niente. So quanto dei semplici oggetti materiali possano dare sollievo…
Reggo la nuova sigaretta tra le labbra e l’accendo. Espiro un primo tiro praticamente sbuffando.
Lo sguardo mi cade sul biglietto che era nella pochette; è in verso contrario, ma riesco a leggerlo comunque e ho, così, la conferma di aver rischiato di rompere un regalo dal valore affettivo e “piuttosto raro”.
Ottimo. Mi sento una merda. Mi ci voleva proprio.

Hai iniziato tu, ti ho solo seguito a ruota. – ribatto alla sua osservazione, con il solito tono glaciale e indifferente.
Sbatto l’indice sulla sigaretta, osservando come la cenere colori il prato di un tono più scuro. Rialzo lo sguardo su di lei per studiare l’espressione del suo viso. Non mi sembra più incazzata, almeno.
Prendo un altro tiro e lo espiro dalle narici, reggendo la sigaretta tra i denti mentre sposto di lato i libri e cambio posizione. Ho perso sensibilità a un piede e, visto che non credo che riprenderemo a studiare, non ne vale la pena di stare seduto così scomodo. Piego le ginocchia come a volermele portare contro il petto, ma allargo appena le gambe per potermici poggiare sopra a braccia incrociate. Non credo sia una posizione tanto migliore della precedente, ma per il momento mi accontento, almeno finché non avrò perso di nuovo sensibilità nei piedi non ho voglia di muovermi.
Non so che altro fare, mi tengo impegnato come posso.
Mi chiedo perché ogni volta che parliamo ci ritroviamo a discutere per ogni minima cazzata. Per me è terribilmente sfiancante.
Qualsiasi cosa dicessi ora mi si rivolterebbe contro, per cui mi limito a fissarla in silenzio.
Non ho mai avuto problemi a dirle quello che penso e, per quanto riesca a toccare fin troppo spesso i suoi nervi scoperti, in qualche modo mi sopporta.
Stavolta è strano. Forse ha il ciclo ed è più sensibile del solito.
Non ci tengo a essere sbranato vivo.


Edited by Draven. - 5/5/2023, 13:08
 
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view post Posted on 5/5/2023, 14:59
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Sospiro di sollievo nel vedere la fialetta ancora integra. Per fortuna sono stata abbastanza veloce nel formulare l'incantesimo, ho agito di petto sì ma non avevo altro modo. Sento ancora il rossore colorarmi il viso e il respiro tornare lentamente regolare. Metto via la bacchetta e riprendo la fiala tra le mani, ora tremano meno e posso assicurarla nella pochette come se nulla fosse successo. Mi sorprende che Draven non abbia notato il biglietto, ma mi dico, meglio così. Uno sguardo di sbieco va a su di lui che si è improvvisamente ammutolito. Ho visto la preoccupazione sul suo viso, so che lo ha fatto senza cattiveria e proprio per questo sento una stretta al cuore. La vista del suo faccino intristito mi disturba. Non so effettivamente se sia triste o se non sappia cosa dire. Forse ho esagerato. La mia reazione effettivamente è stata un ingigantirsi continuo. Forse gli sembrerò pazza o sull'orlo di una crisi di nervi. Sospiro tornando a sedermi accanto a lui, poggio la borsa con le mie cose sul prato dove era poco prima e riafferro il maledetto libro di prima.

Usare radici essiccate per una migliore riuscita. AH. Vedi che ogni tanto qualcosa me lo appunto anche io?

Leggo ad alta voce, mi ero scritta una nota a lato del libro manco io so ben perché, forse perché stavo fingendo di non dormire e nel mentre il mio cervello deve aver registrato qualcosa. Boh. Assurdo che il secchione di turno non l'abbia recepita. Sorrido appena, per prenderlo in giro un pochino, per sciogliere quella stupida tensione creatasi.

Mi spieghi chi sarebbe miss Grifondoro?

Mi ritorna in mente cosa aveva detto poco prima ed effettivamente ora sono curiosa di saperlo. Mi metto seduta a gambe incrociate, e lo spingo di lato facendo pressione con la mano sulla sua spalla. Così per dargli fastidio. Il mio modo di scusarmi forse? Il contatto fisico è parte del mio linguaggio affettivo, mi esce naturale e per qualche motivo più più sento a mio agio con qualcuno, più mi viene da avere piccole interazioni di questo tipo. Draven deve averlo notato da tutte le volte in cui l'ho pseudo preso a botte. Tutto affetto, ovvio.

E soprattutto. Come diamine fai a sapere di Jean?

 
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view post Posted on 9/5/2023, 08:11
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Mi limito a seguire i suoi movimenti da sotto le ciglia. A malapena mi muovo, a malapena respiro. L’unica cosa non statica è il fumo della sigaretta che ha vita propria. Nemmeno me la riprendo tra le dita, la reggo tra le labbra ferme; lascio che la cenere cada da sola sul prato ed espiro il fumo svogliatamente dalle narici. Resto immobile con le braccia incrociate sopra le ginocchia. Riesco a sentire chiaramente il familiare senso di nausea che mi attanaglia lo stomaco ogni volta che mi viene ansia… Vorrei poter vedere Megan, ma sarà a lavoro ancora per diverse ore. Potrei andarmene, ma non saprei dove andare. Il silenzio e la solitudine ultimamente non fanno più per me, ma al contempo non riesco comunque a sopportare di stare in mezzo a persone vuote, insulse e chiassose.
Mi accorgo di aver abbassato lo sguardo quando, con la coda degli occhi, noto Alice di nuovo seduta di fianco a me e più o meno calma. Il momento di isteria dev’essere passato nel momento in cui ha capito che non ho fatto niente di irreparabile. Le lancio un’occhiataccia di sbieco; al suono delle sue parole mi ritrovo a fissarla con un cipiglio indispettito. Non è possibile che io abbia perso quel pezzo di informazione mentre lei lo abbia recepito. L’unica spiegazione è che non abbia riletto con attenzione i miei appunti. Nel dubbio, comunque, mi impongo di memorizzare l’informazione. Non sono per niente bravo in pozioni e non è una materia che mi piace al punto da spingermi a studiarla più del necessario.
Riesco a muovere un braccio. Sospiro. Voglio Megan e il modo in cui riesce a calmarmi e non farmi sentire inadeguato. Devo smettere di pensarci finché non sarà tornata a scuola.
Prendo l’ennesimo tiro dalla sigaretta, poi la sposto tra indice e pollice della mancina. Espiro il fumo praticamente sbuffando e riporto lo sguardo a osservare come la cenere intacchi il prato: è praticamente diventato il mio nuovo passatempo preferito.

L’altra Prefetto Grifondoro. – rispondo ad Alice, sollevando le spalle con indifferenza. È sempre perfetta, con i suoi capelli ordinati, gli occhi azzurri e accesi come fari. Sembra una Barbie o una Miss di qualche concorso. È bella quanto irritante. Credo che ci troviamo antipatici a vicenda e non ricordo nemmeno il suo nome.

Quadri e fantasmi parlano parecchio. Eravate amiche. Il pastore nel quadro bucolico al primo piano dice che per anni vi ha sempre viste insieme e poi più niente. Sir Nic dice che l’ha sentita piangere spesso, ma è un cazzo di melodramma fluttuante il vostro fantasma. Non è una fonte attendibile. Il Barone, invece, sa sempre tutto ciò che riguarda i Corvonero. – inizio a spiegarle, col mio solito tono distaccato, ma disposto a non lesinare sulle parole. Riguarda la sua vita, in effetti; io ho cacciato il discorso, io lo risolvo. Non sono così stronzo come pensa.

Il fatto che abbiate scopato è una mia intuizione, comunque. Ho visto come vi guardate. È amica di Megan, la vedo spesso contro la mia volontà, e non guarda nessuno nel modo in cui guarda te. Nemmeno Megan, per sua fortuna.
 
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view post Posted on 11/5/2023, 10:18
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Mi siedo accanto a lui, aprendo il libro e provocando la sua intelligenza con un suggerimento più che legittimo. Ridacchio internamente pensando a quanto questa cosa debba averlo profondamente irritato e di botto non mi sento più incazzata con lui. Non so perché ma è come litigare con mio fratello Jörg. Con la differenza che Drav non lo capirò mai. Ora se ne sta lì ingessato come una lucertola stecchita al sole, quando è evidente che possa rilassarsi. Abbiamo smesso di litigare no? Non so perché non riesca mai ad aprirsi del tutto con me, tra di noi continua ad esserci un vetro, a volte appannato a volte più limpido. Comunque c'è e non riusciamo a buttarlo giù. Ho paura di venir ferita in qualche modo, così come forse lui. Non lo so. Poggio il viso sulle braccia che a sua volta stringono le ginocchia che tiro a me, ascoltando la sua storiella. Per un secondo sento come una lama attraversarmi il petto. Quindi intende Vivienne. Il suo ricordo fa male, è evidente sul mio viso. Non eravamo solo amiche, eravamo come sorelle, come anime affini. Non era qualcosa di riducibile ad una semplice amicizia. Il fatto che si sia allontanata senza una spiegazione fa ancora più male. Semplicemente mi ricorda il rapporto burrascoso con mia madre.

Poi ha deciso di abbandonarmi. Niente di nuovo.

Parlo piano, il che è piuttosto innaturale. Sentire che ha pianto in qualche modo mi conforta, sapere di non essere l'unica che ne soffre mi aiuta a sopportare il dolore, anche se al tempo stesso mi fa arrabbiare. Non riesco a capire perché abbia deciso di abbandonarmi. Ho ripercorso tutta la nostra storia, ci sono stati momenti in cui mi sono chiesta cose, ma non ho osato chiedere. Ho rispettato il suo silenzio, ho cercato di starle accanto anche se molte cose non mi tornavano. E ora? Per qualche motivo mi ritrovo da sola, buttata, accantonato in un angolo come una cosa non più desiderata. Cerco di non farmi colpire da quel pensiero, altrimenti non ne esco più. Ripensare a Jean mi fa tornare a respirare un pochino, è stata una bellissima distrazione in questo periodo, qualcosa che ha sollevato la pesantezza del mio spirito. Con lei mi diverto e non sono mai presa da emozioni negative. C'è da dire che mi attrae incredibilmente, è come una cazzo di calamita. Non mi fido di me stessa quando rimaniamo da sole.
Ridacchio appena tornando a guardare Draven.

Ci hai preso. Ma non è niente di serio.

E questo l'ho messo ben in chiaro tra di noi, cosa che penso l'abbia irritata un pochino. Non so perché, dopotutto non la conosco così bene. È assurdo pensare che in effetti non sappiamo così tanto l'una dell'altra, ma che al tempo stesso la nostra attrazione sia così chiara perfino dall'esterno. Non che io non abbia inciuci vari sparsi, ma Jean Grey? Una bomba. Letteralmente.



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view post Posted on 12/5/2023, 16:32
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Dal modo in cui ha reagito appena l’ho istigata riguardo la Corvonero penso sia meglio tenere per me il fatto che abbia notato anche il suo di sguardo e il modo in cui mi sembra cerchi di provocarla. Perciò mi zittisco subito. Credo di aver detto anche troppo, considerando quanto mi irriti la sola idea che qualcuno possa impicciarsi dei fatti miei, eppure non mi faccia remore a memorizzare tutto ciò che riguarda altri.
Non per interesse, credo di farlo più per noia.
Sono state innumerevoli le ronde passate a conversare con i quadri più vispi o le nottate di insonnia passate a giocare a gobbiglie col Barone in sala comune, a parlare con lui di storia e pettegolezzi.
Ho finito col prenderci l’abitudine. D’altronde, ascoltare mi viene facile. Anche osservare. Quando non sono impegnato in inutili conversazioni ed evito di sprecare del tempo prezioso.
Prendo l’ennesimo tiro dalla sigaretta. La cenere che ho sparso sul prato sparisce all’istante con un soffio di vento.
Mi volto a incontrare lo sguardo di Alice.

Le persone non abbandonano, si allontanano. E c’è sempre un motivo. – ribatto, un po’ a scoppio ritardato, alla sua osservazione sull’atteggiamento di Miss Grifondoro. Lungi da me qualsiasi intento di giustificare la biondina, ma non posso fare a meno di esprimere un dato di fatto.

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.” – bofonchio tra me e me, con la sigaretta ancora tra le labbra e gli occhi socchiusi per via del fumo.
Inizia a preoccuparmi l’idea che non riuscirò mai a superare l’esame di pozioni, ma dubito fortemente, ormai, che questo sia il giorno in cui finalmente riuscirò a fare chiarezza su ingredienti e preparazioni, per cui mi rilasso. Mi impongo di smettere di pensarci. Decido di mentire a me stesso e quietare la mia coscienza rassicurandola che di rientro in dormitorio studierò tutto ciò che devo, pur essendo pienamente consapevole che tornerò in dormitorio tardissimo e svogliato dopo aver passato quanto più tempo possibile con Megan prima del coprifuoco.
Prendo un ultimo paio di tiri e spengo la sigaretta sotto la suola delle scarpe. Poi mi sporgo indietro e mi distendo sull’erba. Schiena a terra e braccia incrociate dietro la nuca, focalizzo lo sguardo sul movimento delle nuvole.

Come puoi capire o decidere se sia qualcosa di serio o no? Se ti piace, questo non dovrebbe essere in automatico qualcosa per cui vale la pena di spendere il tuo tempo e le tue emozioni?
 
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20 replies since 6/3/2023, 19:08   549 views
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